Windows 8, così come il più recente Windows 10 e i precedenti Windows 7 e Windows Vista, prevede l’utilizzo di due tipi di account utente: quello da amministratore, che consente di agire in profondità sul sistema, installare nuove applicazioni e modificare liberamente le impostazioni di Windows, e quello standard che, invece, consente di personalizzare solo le impostazioni che non impattano sulla sicurezza o sugli altri utenti del PC.
In realtà, però, esiste anche un terzo tipo di account: quello da super-amministratore (detto Administrator) che consente di agire in completa libertà su tutte le impostazioni di Windows, bypassando il controllo account utente e avendo accesso anche alle aree del sistema che normalmente sono “off limits” per gli amministratori, per così dire, comuni. Tenendo conto di quanto appena affermato, con questo mio tutorial di oggi desidero spiegarti come loggarsi amministratore su Windows 8, indicandoti come procedere sia per usufruire di un normale account da amministratore che per abilitare l’account da super-amministratore.
Ti avverto, però: questa seconda pratica è altamente sconsigliata. Un utilizzo poco accorto dell’account da super-amministratore, infatti, può compromettere sia la stabilità che la sicurezza del sistema, pertanto pensaci bene prima di procedere e – altra cosa importante – dopo averlo usato, disattivalo subito, altrimenti potrebbe cadere in mani meno sicure delle tue, con conseguenze inenarrabili. Poi non dirmi che non ti avevo avvisato!
Indice
Informazioni preliminari
Come loggarsi amministratore su Windows 8
Ottenere privilegi elevati
Modificare il tipo di account
Come loggarsi super-amministratore su Windows 8
Prompt dei comandi
Editor dei criteri di sicurezza
Informazioni preliminari
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Prima di entrare nel vivo dell’argomento, andandoti a spiegare come loggarsi amministratore su Windows 8, mi sembra doveroso fare alcune precisazioni riguardo la possibilità in questione.
Tanto per cominciare, come ti accennavo a inizio articolo, occorre fare una netta distinzione tra un account amministratore “classico” e un account da super-amministratore.
L’account da amministratore consente di compiere azioni che possono impattare, sebbene non in maniera illimitata, sul sistema e gli altri utenti, come l’installazione e la rimozione di un programma, la modifica delle impostazioni di sistema e così via.
L’account da super-amministratore aggiunge ai privilegi dell’amministratore standard la possibilità di agire in totale libertà sulle impostazioni di Windows, di oltrepassare il controllo account utente e di avere accesso anche a quelle aree del sistema che di solito risultano inaccessibili per le altre tipologie di account. Da notare, però, che il suo utilizzo preclude alla possibilità di sincronizzare le proprie impostazioni nel cloud e di utilizzare le app del Microsoft Store.
Ciò detto, esistono vari modi per compiere operazioni che richiedono permessi da amministratore sul computer e per convertire un account utente in amministratore o super-amministratore. Nel primo caso, c’è bisogno di conoscere la password di almeno un amministratore del computer; nel secondo di aver effettuato l’accesso al sistema con un account da amministratore già esistente.
Come loggarsi amministratore su Windows 8
Fatte le dovute precisazioni di cui sopra, direi che sei finalmente pronto per passare all’azione scoprire, dunque, quali sono i passaggi da effettuare per loggarsi come amministratore su Windows 8.
Per la precisione, se stai usando un account di tipo standard e vorresti capire come fare per sfruttare i vantaggi offerti da un account amministratore, trovi tutte le spiegazioni di cui hai bisogno proprio qui sotto.
Ottenere privilegi elevati
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Il sistema più rapido e semplice per effettuare operazioni su Windows 8 in qualità di amministratore è quello di ottenere privilegi elevati mediante l’inserimento della password amministrativa. La cosa, te lo anticipo, non implica il fatto che si debba effettuare il login come amministratore, basta inserire la chiave d’accesso richiesta al momento opportuno e il gioco è fatto.
Per riuscirci, tutto quello che devi fare è intraprendere l’operazione che intendi compiere (es. l’installazione di un programma) e, nel momento in cui si rivela necessaria l’acquisizione di privilegi elevati, digitare, nel box apposito che vedi comparire su schermo, la password relativa a uno degli account amministratore in uso sul computer. Dopodiché fai clic sul bottone Sì e il gioco è fatto.
Per quel che concerne l’esecuzione dei programmi, invece, ti basta semplicemente fare clic destro sull’icona del software di riferimento e selezionare, dal menu che si apre, la voce Esegui come amministratore. Quando richiesto, digita la password di uno degli account amministratore presenti sul PC e il gioco è fatto.
Modificare il tipo di account
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Vuoi trasformare un account standard in un account da amministratore? Puoi riuscirci facilmente, ma solo a patto che tu sia connesso al sistema con un account dotato di privilegi d’amministrazione.
Tutto quello che devi fare è accedere alla Start Screen facendo clic sul pulsante Start (quello con la bandierina di Windows) che trovi nella parte in fondo a sinistra della barra delle applicazioni, premere sul pulsante con la lente di ingrandimento situato in alto a destra, digitare il termine “Impostazioni PC” nel campo visualizzato e cliccare sul risultato pertinente.
Nella schermata che si apre, seleziona prima la voce Account situata nella barra laterale di sinistra e poi quella Altri account, che si trova sempre a sinistra. Clicca, dunque, sull’account standard da trasformare in amministratore e fai clic sul pulsante Modifica situato sotto la sua foto.
In conclusione, imposta la voce Amministratore nel menu a tendina Tipo di account, clicca sul pulsante OK e il gioco è fatto.
Se vuoi, puoi ottenere lo stesso risultato anche dal Pannello di controllo. Per accedervi, clicca sul pulsante Start e poi sul bottone con la lente di ingrandimento situato in alto a destra, nella Start Screen. Digita, quindi, “Pannello di controllo” nel campo di ricerca visualizzato e seleziona il primo risultato pertinente.
Nella finestra che si apre, clicca sulla voce Cambia tipo di account collocata sotto la dicitura Account utente e Family Safety (se non riesci a visualizzare queste voci, seleziona la visualizzazione per categoria dal menu in alto a destra), clicca sul nome dell’account da modificare e seleziona l’opzione Cambia tipo di account collocata nella barra laterale di sinistra.
Per finire, apponi il segno di spunta accanto alla voce Administrator e salva i cambiamenti cliccando sul pulsante Cambia tipo di account, collocato in basso a destra. Facile, vero?
Come loggarsi super-amministratore su Windows 8
Per quel che concerne l’account Administrator, esistono vari modi per abilitarlo su Windows 8. Tutti, come di dicevo a inizio guida, richiedono però l’utilizzo di un account da amministratore standard per poter essere messi in pratica: ecco spiegato tutto in dettaglio.
Prompt dei comandi
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Il primo sistema, nonché il più rapido, che voglio invitarti a prendere in considerazione per attivare l’account da super amministratore in Windows 8 consiste nello sfruttare il Prompt dei comandi.
Fai quindi clic sul pulsante Start (quello con la bandierina di Windows) posto nella parte in fondo a sinistra della barra delle applicazioni, clicca sul pulsante con la lente di ingrandimento posto in alto a destra nella Start Screen, digita “Prompt dei comandi” nel campo di ricerca visualizzato, fai clic destro sul primo risultato pertinente e seleziona la voce Esegui come amministratore dal menu che si apre.
A questo punto, clicca sul bottone Sì, digita il comando net user administrator /active:yes nella finestra del Prompt e premi il tasto Invio sulla tastiera del PC, in modo da attivare l’account da super-amministratore.
Per verificare che tutto sia andato per il verso giusto, torna sulla Start Screen e clicca sul tuo nome in alto a destra: nella lista degli utenti dovrebbe essere comparso anche quello denominato Administrator. Per loggarti a quest’ultimo, selezionalo dall’elenco.
Quando hai finito di usare l’account da super-amministratore, per disattivarlo, apri nuovamente il Prompt dei comandi con privilegi da amministratore (così come ti ho indicato poc’anzi), digita il comando net user administrator /active:no e schiaccia il tasto Invio sulla tastiera del PC.
Se non hai intenzione di disabilitare subito l’account Administrator, ti consiglio vivamente di impostargli una password d’accesso. Per riuscirci, clicca sul pulsante Start, sul pulsante con la lente di ingrandimento collocato in alto a destra nella Start Screen, digita “Impostazioni PC” nel campo di ricerca visualizzato e seleziona il primo risultato pertinente.
Nella nuova schermata che ti viene mostrata, seleziona la voce Account situata nella barra laterale di sinistra, poi quella Opzioni di accesso che si trova sempre a sinistra e fai clic sul pulsante Aggiungi collocato sotto la dicitura Password. Fatto!
Editor dei criteri di sicurezza
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Un altro sistema che hai dalla tua per loggarti come super-amministratore su Windows 8 consiste nello sfruttare l’Editor dei criteri di sicurezza, l’interfaccia gestionale che permette di definire il comportamento del sistema operativo in determinati scenari particolarmente delicati.
Per accedervi, premi la combinazione di tasti Win+R sulla tastiera del tuo computer e dai il comando secpol.msc nella finestra di Esegui, che nel frattempo dovrebbe essersi aperta sul desktop. Successivamente, schiaccia il tasto Invio sulla tastiera.
Ora che visualizzi la finestra dell’Editor dei criteri di sicurezza, espandi le sezioni Criteri Locali che si trova nel menu sulla sinistra e poi quella Opzioni di sicurezza (situata sempre a sinistra), dopodiché fai doppio clic sulla chiave Account: stato account Administrator, seleziona il valore Attivato nella nuova finestra che ti viene mostrata e fai clic sul pulsante OK per confermare le modifiche. In seguito, riavvia il PC.
Quando non avrai più bisogno dell’account da super-amministratore, potrai disattivarne l’uso tramite il Prompt dei comandi, come visto insieme nel passo precedente. Anche in tal caso, se non intendi disattivare subito l’account Administrator ti consiglio di impostare una password per proteggerne l’uso, sempre previo login e sempre seguendo le istruzioni sul da farsi che ti ho fornito nelle righe precedenti.
Spesso, potresti domandarti come limitare banda Windows Update su Windows 10. D’un tratto, ti sei accorto che Windows 10 era lento, soprattutto su internet. Hai cercato in rete come disattivare WUDO, lo hai fatto, ma hai ancora problemi. Dunque, hai pensato al router. In realtà, facendo lo speedtest con altri dispositivi, internet funziona alla grande. Allora cosa potrebbe essere? Vuoi vedere che sono gli aggiornamenti di Windows 10 che vengono scaricati in background? Con questo dubbio, ti sei fiondato sul web alla ricerca di una soluzione, arrivando così sul mio blog.
In questa guida, ti spiego appunto come limitare banda Windows Update su Windows 10. Ti dico cosa devi fare per impostare un limite al download degli aggiornamenti di Windows 10. Così facendo, la navigazione internet e lo streaming online non verranno compromessi. Per altro, non disattiverai Windows Update. Ne deriva che non dovrai nemmeno dedicare del tempo a scaricarli e installarli manualmente. Allora, se sei d’accordo, direi che possiamo cominciare subito.
Come limitare banda Windows Update su Windows 10
Quando ti chiedi come limitare banda Windows Update su Windows 10, la prima cosa che devi sapere è che, spesso, si utilizza la funzione QoS del router (Quality of Service) per bloccare i picchi di download di tutti i dispositivi sulla rete. Tuttavia, in questo caso, si tratta soltanto della banda Windows Update su Windows 10. Il router limiterebbe il download complessivo, ma non risolverebbe il problema. Questo, tralasciando l’eventuale individuazione dei pacchetti di rete correlati agli aggiornamenti di Windows 10. Insomma, per non andare nel difficile.
La cosa più semplice da fare per limitare banda Windows Update su Windows 10, è usare la funzione predisposta da Microsoft a partire dalla Windows 10 Fall Creators Update (1709). Si tratta di un’opzione che permette di scegliere quanta banda internet mettere a disposizione degli aggiornamenti automatici di Windows 10. In questo modo, la velocità internet del computer rimarrà la stessa, più o meno. Non si dovrebbero riscontrare i classici problemi di una connessione internet scadente, tipo il lag durante lo streaming o un tempo di risposta eccessivo (ping).
La suddetta opzione per limitare banda Windows Update su Windows 10 si trova seguendo il percorso Menu start > Impostazioni > Aggiornamento e Sicurezza > Opzioni avanzate > Ottimizzazione recapito > Opzioni avanzate. Là dentro, devi selezionare Limita la larghezza di banda utilizzata per scaricare gli aggiornamenti in background e regolare la percentuale di Download a seconda delle tue esigenze. Di solito, il 30% della connessione internet è sufficiente per scaricare gli aggiornamenti in background.
Invece, per gli aggiornamenti Windows 10 in primo piano, dovresti regolare l’opzione Limita la larghezza di banda utilizzata per scaricare gli aggiornamenti in primo piano. Questa opzione è disponibile a partire dalla Windows 10 April Update del 2018.
Caricamento degli aggiornamenti di Windows 10
Ora che sai come limitare banda Windows Update su Windows 10 riguardo il download degli aggiornamenti, vorrai approfondire sulle opzioni di caricamento. Ebbene, riguardo l’upload, Windows 10 mette a disposizione delle impostazioni per limitarlo. Tuttavia, tali settaggi dipendono da un’altra opzione, che è l’Ottimizzazione recapito. Esatto, è quell’opzione che gestisce WUDO (Windows Update Delivery Optimization), il sistema che condivide gli aggiornamenti con altri PC sulla rete locale o su Internet.
Se si attiva WUDO mediante l’opzione Consenti download da altri PC e si sceglie PC nella rete locale e su internet, si andrà ad intaccare il caricamento internet. Da un pò di tempo, però, l’upload lo si può regolare usando le Opzioni avanzate. Precisamente, si deve utilizzare l’opzione Limita il quantitativo di larghezza di banda utilizzato per caricare gli aggiornamenti ad altri PC in internet. Solo così si è certi che l’upload sarà limitato.
Se invece vuoi soltanto limitare banda Windows Update su Windows 10 per il download e quindi desideri spegnere l’upload, puoi lasciare attiva solo l’opzione PC nella rete locale. In questo modo, gli aggiornamenti che scaricherai verranno condivisi soltanto con gli altri PC Windows presenti nella rete locale. Quindi, non si passerà da internet.
A causa del tuo lavoro passi molte ore al PC e ultimamente hai accusato dei fastidi visivi? Beh, oltre a prenotare una visita oculistica (direi che in questi casi è il minimo che tu possa fare), puoi cercare di far provare un po’ di sollievo ai tuoi poveri occhi ingrandendo i caratteri visualizzati sullo schermo. Come dici? Ci avevi già pensato ma non hai la più pallida idea di quale impostazione di Windows 10 andare a modificare a tale scopo? E allora lascia che ti dia una mano!
Nel tutorial di oggi, ti spiegherò passo dopo passo come ingrandire i caratteri del PC Windows 10 sia modificando le impostazioni di sistema che utilizzando un’utility presente in tutte le versioni del sistema operativo Microsoft (almeno quelle più recenti). Anche se, da quanto ho capito, non hai molta dimestichezza con l’uso del computer, ti prometto che se seguirai in modo scrupoloso le mie “dritte”, non avrai il benché minimo problema nel portare a termine la tua “impresa” odierna.
Forza: non perdiamo ulteriore tempo e passiamo subito all’azione. Mettiti bello comodo, prenditi tutto il tempo necessario per concentrarti sulla lettura dei prossimi paragrafi e, cosa ancora più importante, segui in modo scrupoloso i passaggi indicati di seguito. Ti auguro buona lettura e, soprattutto, buon divertimento!
Indice
Impostazioni per ingrandire i caratteri su Windows 10
Rimpicciolire i caratteri su Windows 10
Strumento Lente di ingrandimento
Impostazioni per ingrandire i caratteri su Windows 10
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Se desideri ingrandire i caratteri del tuo PC con Windows 10, sappi che puoi agire direttamente dalle impostazioni del sistema operativo e selezionando le opzioni che più preferisci per modificare i caratteri di menu, finestre, collegamenti del desktop e icone. Ti garantisco che la procedura da seguire è estremamente semplice, e ora te lo dimostrerò.
Tanto per cominciare, devi recarti nelle Impostazioni di Windows 10 relative all’ingrandimento dei caratteri visualizzati a schermo: apri il menu Start pigiando sul logo della bandierina di Windows situato in basso a sinistra, pigia sul simbolo dell’ingranaggio posto sulla barra laterale di sinistra e, nella finestra che si apre, clicca sulla voce Sistema. Volendo, puoi giungere nel menu in questione agendo anche nel seguente modo: fai clic destro in un punto “vuoto” del desktop e seleziona la voce Impostazioni schermo dal menu contestuale.
Nella finestra che si apre, individua la sezione Ridimensionamento e layout e apri il menu a tendina situato sotto la voce Modifica la dimensione di testo, app e altri elementi. Dopodiché seleziona il livello di ingrandimento che ti sembra più adatto alle tue esigenze (es. 125%). Se desideri utilizzare un livello di ingrandimento personalizzato, invece, fai clic sulla voce Ridimensionamento personalizzato e, nella finestra che si apre, immetti un valore di ridimensionamento personalizzato compreso tra 100% (min.) e 500% (max.). Per concludere, pigia sul pulsante Applica.
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Ti consiglio, comunque, di non impostare un livello di ingrandimento troppo elevato perché altrimenti ingigantirai in modo spropositato i vari elementi dell’interfaccia di Windows 10: orientativamente ti consiglio di non andare oltre il 130-150%, soprattutto se lo schermo del tuo PC non vanta dimensioni particolarmente generose, poi naturalmente l’ultima parola spetta a te.
Non appena avrai selezionato il livello di ridimensionamento che ti sembra più adatto alle tue esigenze, potrebbe esserti chiesto di disconnetterti dalla sessione di lavoro per apportare in modo corretto le modifiche effettuate: pigia, quindi, sulla voce Disconnettiti ora ed effettua nuovamente il login al tuo account utente facendo clic in un punto qualsiasi della schermata di login.
Immetti poi la password d’accesso del tuo account nell’apposito campo di testo (se non l’hai tolta) e pigiando, infine, sul bottone (→) o dando Invio sulla tastiera. Come per “magia”, i caratteri di Windows 10 saranno ingranditi in proporzione al livello di zoom che hai scelto di utilizzare.
Rimpicciolire i caratteri su Windows 10
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Dopo aver ingrandito i caratteri di Windows 10, ti sei accorto di volerli rimpicciolire ripristinando, quindi, le impostazioni predefinite del sistema operativo? Ti garantisco che non vi è nulla di complicato nell’effettuare questa operazione: bisogna semplicemente seguire la procedura “inversa” a quella che ti ho mostrato nel capitolo precedente.
Per prima cosa, recati nelle Impostazioni di Windows 10: apri il menu Start facendo clic sul logo della bandierina di Windows collocato in basso a sinistra, pigia sul simbolo dell’ingranaggio situato sulla barra laterale di sinistra e, nella finestra che si apre, clicca sulla voce Sistema. In alternativa, fai clic destro in un punto “vuoto” della scrivania e seleziona la voce Impostazioni schermo dal menu contestuale.
Nella finestra che si apre, apri il menu a tendina situato sotto la voce Modifica la dimensione di testo, app e altri elementi (nella sezione Ridimensionamento e layout) e seleziona l’opzione 100% (scelta consigliata). Se risulta necessario, disconnettiti dalla sessione di lavoro pigiando sulla voce Disconnettiti ora, così da applicare le modifiche apportate.
Strumento Lente di ingrandimento
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Se sei arrivato a leggere fino a questo punto della guida, evidentemente non era tua intenzione ingrandire i caratteri di Windows 10 agendo dalle impostazioni di sistema. Se le cose stanno effettivamente così, sappi che puoi ricorrere a uno strumento “alternativo” per raggiungere il tuo scopo: mi sto riferendo alla Lente di ingrandimento, un’utility preinstallata sul sistema operativo di casa Microsoft che, come suggerisce il suo stesso nome, offre la possibilità di ingrandire qualsiasi elemento presente sullo schermo al fine di facilitarne la visualizzazione.
Per servirtene, il primo passo che devi compiere è quello di digitare il termine “lente” nella barra di ricerca situata in basso a sinistra e fare clic sulla prima occorrenza che compare fra i risultati di ricerca (ovvero sull’icona dell’applicazione).
Nella finestra che si apre, puoi utilizzare i pulsanti (+) e/o (–) per aumentare e/o diminuire il livello di zoom dello schermo. Volendo, puoi anche selezionare la modalità di visualizzazione che più ti aggrada: per farlo, apri il menu Visualizzazioni ▾ e scegli la voce Schermo intero per effettuare una zoomata a schermo intero, Lente per ingrandire per ingrandire una piccola porzione di schermo o Ancorato per avere un pannello con la versione ingrandita della schermata fissata nella parte superiore dello schermo.
Nel caso tu voglia personalizzare alcune impostazioni riguardanti lo strumento Lente di ingrandimento, fai clic sul pulsante nel quale è rappresentato il simbolo dell’ingranaggio e, nella finestra che si apre, personalizza il funzionamento dello strumento in questione in base alle tue esigenze: regola il livello di zoom della lente utilizzando i pulsanti (+) o (–), metti il segno di spunta sulle opzioni relative all’avvio automatico della lente al momento dell’accesso, abilita la funzione relativa all’inversione dei colori e così via.
Se sei un “fanatico” delle scorciatoie da tastiera, sappi che puoi utilizzare le seguenti combinazioni di tasti per ingrandire l’interfaccia di Windows 10 tramite lo strumento Lente di ingrandimento (al posto dei pulsanti + e –).
Win + simbolo (+) – per aumentare il livello di zoom dello schermo.
Win+ simbolo (–) – per diminuire il livello di zoom dello schermo.
Win + Esc – per chiudere lo strumento Lente di ingrandimento.
Ctrl + Alt + F – per passare alla modalità Schermo intero.
Ctrl + Alt + L – per passare alla modalità Lente per ingrandire.
Ctrl + Alt + D – per passare alla modalità Ancorato.
Se desideri avere maggiori informazioni su come utilizzare al meglio lo strumento Lente di ingrandimento di Windows, ti suggerisco di dare un’occhiata alla guida in cui spiego nel dettaglio come ingrandire lo schermo del PC: lì troverai altre “dritte” che sicuramente ti saranno molto utili.
come impostare uno sfondo alle cartelle di windows
Lo sfondo bianco applicato di default alle finestre delle cartelle di Windows e macOS ti ha letteralmente stancato? Ti piacerebbe personalizzarlo scegliendo il colore da applicare o, addirittura, utilizzare un’immagine come sfondo? Se hai risposto in modo affermativo a queste domande, ti trovi proprio nel posto giusto (anzi, nel post giusto) al momento giusto!
Nei prossimi paragrafi, infatti, ti illustrerò come impostare uno sfondo alle cartelle sia su Windows che su macOS in maniera estremamente semplice e veloce. Ti anticipo già che sul sistema operativo distribuito da Microsoft non è presente una funzione “di serie” che consenta di fare ciò, ma è possibile rimediare grazie ad alcune soluzioni di terze parti. Su macOS, invece, è possibile modificare il colore di sfondo alle cartelle e addirittura impostare un’immagine come tale senza installare alcun programma!
Allora, sei pronto per iniziare? Coraggio, allora, non perdiamo tempo in inutili chiacchiere e passiamo subito all’azione. Mettiti bello comodo, prenditi tutto il tempo che ti serve per concentrarti sulla lettura dei prossimi paragrafi e, cosa ancora più importante, attua le “dritte” che ti darò. Non mi resta altro che augurarti buona lettura e, soprattutto, buon divertimento!
Indice
Come impostare uno sfondo alle cartelle su Windows
Come impostare uno sfondo alle cartelle su macOS
Come impostare uno sfondo alle cartelle su Windows
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Desideri impostare uno sfondo alle cartelle di Windows? Come ti ho già anticipato prima, il sistema operativo di casa Microsoft non integra una funzione che consente di eseguire questa operazione, quindi sarai costretto a rivolgerti a delle soluzioni di terze parti.
QTTabBar
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Una soluzione che ti consiglio di provare per impostare un colore di sfondo personalizzato alle cartelle di Windows è QTTabBar: un’estensione gratuita per l’Esplora File di Windows che permette di personalizzare lo sfondo delle cartelle in modo efficace. Il programma può essere scaricato anche su Windows 7, ma la feature relativa alla modifica del colore di sfondo delle cartelle è disponibile soltanto per Windows 8.x e Windows 10.
Per scaricare QTTabBar, collegati innanzitutto al sito Internet del programma, fai clic sul link QTTabBar ver xxxx situato in corrispondenza della voce Download e attendi che lo scaricamento venga completato. Al termine del download, estrai in una cartella qualsiasi il contenuto presente nell’archivio zip appena scaricato, avvia l’eseguibile QTTabBar.exe, clicca sul pulsante Sì e segui la procedura guidata per completare il setup: pigia, quindi, sul bottone Next per due volte consecutive, attendi che la procedura di installazione venga portata a termine con successo e poi clicca sul pulsante Exit.
Dopo aver installato QTTabBar, avvia l’Esplora File di Windows (l’icona della cartella gialla che trovi in basso a sinistra sulla barra delle applicazioni), fai clic sulla scheda Visualizza situata in alto e, nel menu che compare, pigia sul pulsante Opzioni situato sulla destra e seleziona poi le voci QT Command Bar e QTTabBar dal menu che si apre.
Ora dovresti visualizzare la barra degli strumenti di QTTabBar nella parte superiore dell’Esplora File (e di qualsiasi cartella andrai ad aprire). Clicca, quindi, sull’icona dell’ingranaggio che visualizzi a schermo e, nella finestra QTTabBar Options che si apre, clicca sulla voce Appearance (l’icona dell’occhio situata nella sidebar sulla sinistra).
Clicca, quindi, sulla scheda Folder View situata in alto, metti il segno di spunta sulla voce Base background color, seleziona un colore di sfondo per le finestre attive e inattive cliccando sui pulsanti Choose color collocati immediatamente sotto le diciture Active e Inactive e poi pigia sul pulsante Apply.
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Successivamente, clicca sulla scheda Navigation pane, apponi il segno di spunta sulla voce Back color e pigia sul pulsante Choose color per selezionare il colore di sfondo relativo al pannello di navigazione situato sulla sinistra di ogni cartella. Se lo desideri, scegli anche il colore del testo relativo al nome delle cartelle mettendo il segno di spunta sulla voce Text e poi scegliendo il colore che preferisci (sempre tramite il pulsante Choose color). Per salvare anche queste modifiche, clicca sul bottone Apply e poi su OK.
Se le modifiche appena apportate allo sfondo delle cartelle non sono visibili, riavvia il computer e il gioco sarà fatto. Naturalmente, in caso di necessità, potrai rimuovere la barra di QTTabBar dall’Esplora File di Windows nel medesimo modo in cui l’hai attivata: non devi far altro che recarti nella scheda Visualizza dell’Esplora File, pigiare sul pulsante Opzioni situato sulla destra e poi deselezionare le voci QT Command Bar e QTTabBar dal menu che si apre. Più facile di così?!
Se, invece, vuoi ripristinare lo sfondo bianco applicato di default alle cartelle, recati nuovamente nelle impostazioni di QTTabBar e togli il segno di spunta dalle voci che hai selezionato in precedenza (Base background color, Back Color, Text Color, etc.).
Come impostare uno sfondo alle cartelle su macOS
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Usi un Mac? In tal caso, sappi che su macOS puoi impostare uno sfondo alle cartelle senza scaricare programmi di terze parti. Il sistema operativo desktop di Apple, infatti, integra una comodissima funzione che permette di personalizzare le cartelle modificandone il colore di sfondo e, addirittura, impostando un’immagine da utilizzare come “wallpaper”.
Per modificare il colore di sfondo delle cartelle su macOS, apri la cartella che desideri personalizzare e attiva la visualizzazione a icone facendo clic sul simbolo dei quattro quadratini situato nella parte superiore della finestra aperta.
Ora, fai clic destro (o clicca con due dita sul trackpad) in un punto “vuoto” della finestra e seleziona la voce Mostra opzioni Vista dal menu contestuale. Nel riquadro che si apre, individua la sezione Sfondo (in basso), seleziona l’opzione Colore, pigia sul quadratino bianco e, utilizzando la finestra Colori che compare a schermo per scegliere il colore con cui desideri personalizzare la cartella scelta. Quasi come per magia, il colore di sfondo della cartella verrà modificato all’istante.
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Se desideri applicare il colore che hai scelto come sfondo anche alle sotto-cartelle che si trovano all’interno della cartella che hai personalizzato, pigia sul pulsante Usa come default. Le modifiche verranno applicate subito.
Desideri impostare un’immagine come sfondo di una cartella? Puoi fare anche questo. Apri la cartella che desideri personalizzare, attiva la visualizzazione a icone cliccando sul simbolo dei quattro quadratini situato nella parte superiore della finestra aperta, fai clic destro (o clicca con due dita sul trackpad) in un punto “vuoto” della finestra aperta e, nel menu che si apre, seleziona la voce Mostra opzioni Vista.
Nel riquadro che compare a schermo, individua la sezione Sfondo, seleziona l’opzione Immagine e trascina l’immagine che desideri utilizzare come sfondo all’interno del box Trascina qui l’immagine.
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Per evitare di lasciare spazi bianchi, ti consiglio di utilizzare un’immagine che abbia la stessa dimensione dello sfondo della cartella. In alternativa, puoi ridimensionare l’immagine di sfondo che desideri utilizzare (se non sai come si fa, leggi la guida in cui spiego come procedere) o, semplicemente, ridimensionare la finestra della cartella stessa facendo stazionare il cursore del mouse su uno dei suoi quattro lati e poi utilizzare le frecce che compaiono a schermo per allargare o restringere la finestra stessa e adattarla all’immagine.
Se desideri applicare l’immagine che hai scelto come sfondo anche alle sotto-cartelle che si trovano all’interno della cartella che hai appena personalizzato, pigia sul pulsante Usa come default e le modifiche verranno applicate in un battibaleno.
Se dovessi decidere di tornare sui tuoi passi e reimpostare lo sfondo bianco applicato di default alle cartelle di macOS, apri nuovamente la cartella di cui hai modificato lo sfondo, imposta la visualizzazione a icone, fai clic destro in un punto “vuoto” della finestra aperta, seleziona la voce Mostra opzioni Vista e seleziona l’opzione Bianco dal riquadro che si apre.
Spesso, potresti chiederti come impostare browser predefinito su Windows 10. Dopo aver aggiornato a Windows 10, oltre ad aver visto che internet va lento, hai notato che il browser per navigare in internet non è più Internet Explorer (IE), Mozilla Firefox, Google Chrome, Opera o Safari, bensì Microsoft Edge. A seguito dell’upgrade, alcune impostazioni predefinite sono cambiate, tra cui questa. Quello che vorresti fare, è rimettere la scelta come prima, in modo da aprire i collegamenti internet con il programma di navigazione che hai sempre utilizzato. Non sapendo come si faccia, hai chiesto aiuto al web e, fortunatamente, sei arrivato sul mio blog.
Nella guida seguente, ti spiego appunto come impostare browser predefinito su Windows 10. Ti mostro cosa fare per collegarti a internet e aprire le pagine HTML con il tuo browser web preferito. Inoltre, ti dico come cambiare il lettore PDF, che per default è sempre Microsoft Edge.
Come impostare browser predefinito su Windows 10
Quando ti chiedi come impostare browser predefinito su Windows 10, non c’è bisogno di reinstallare il browser sul sistema operativo. Lo so, in questo modo faresti prima, perché quando aprirai il browser per la prima volta ti apparirà l’avvertenza Imposta come predefinito. Tuttavia, tieni conto che a seconda del browser che utilizzi, a meno che non esegui un backup, i preferiti, la cronologia internet, i cookie, le password salvate e quant’altro verranno cancellati. Perciò, direi che questa non è la strada giusta da seguire.
Invece, per impostare browser predefinito su Windows 10 potresti avvalerti delle opzioni presenti nel sistema operativo. Tutto quello che devi fare, è seguire il percorso menu Start > Impostazioni > App. In quella sezione, vai in App predefinite individua la voce Browser Web. Clicca su Microsoft Edge. Infine, seleziona il browser che desideri mettere come predefinito. Puoi scegliere tra tutti quelli installati, sia Google Chrome, Mozilla Firefox, Internet Explorer, Opera, Safari, Tor Browser o un altro. Fatto ciò, apparirà l’avvertenza correlata a Microsoft Edge, che ti chiederà di continuare ad utilizzarlo. Per confermare il nuovo browser predefinito, scegli Cambia.
Da questo momento, tutti i collegamenti internet e le pagine HTML presenti nel computer verranno aperti con il browser che hai configurato. Lo stesso vale per i link esterni e le URL che apri da qualsiasi app o programma, come ad esempio Outlook o Thunderbird. Invece, non cambierà il programma che apre i PDF. Quel tipo di file verrà sempre aperto dal vecchio browser, ovvero Microsoft Edge. Per modificare anche questa scelta, continua a leggere.
Come modificare il programma PDF predefinito su Windows 10
Ora che hai capito come impostare browser predefinito su Windows 10 e lo hai fatto, potresti riscontrare il problema dell’apertura dei PDF. Per default, Windows 10 utilizza Microsoft Edge per aprire i file con estensione .pdf salvati nel computer. In precedenza, invece, tu hai sempre utilizzato il programma Adobe Reader, oppure il browser Google Chrome, Mozilla Firefox o un altro. Ebbene, pur avendo modificato il browser predefinito, quando apri un file PDF salvato sul PC, partirà ancora Microsoft Edge.
Se desideri impostare browser predefinito su Windows 10 per i PDF, innanzitutto devi trovare un file di questo tipo sul Desktop, nei Documenti, nei Download o in altre sezioni del sistema operativo. Dopodiché, devi cliccare con il tasto destro del mouse su di esso e scegliere Proprietà. Poi, devi cliccare Cambia, selezionare il browser o il programma che vuoi mettere come predefinito e scegliere Ok. Infine, devi selezionare Applica e dopo ancora Ok. Come potrai notare, così facendo tutti i file PDF cambieranno l’icona, passando da quella di Microsoft Edge a quella del programma o del browser che hai impostato come predefinito. D’ora in avanti, verrano sempre aperti come vuoi tu.
Sei in possesso di un vecchio computer con su installato Windows XP sul quale non riesce a girare nient’altro e e ti piacerebbe capire come fare per ibernare il computer in modo tale da poterlo spegnere parzialmente e riaccenderlo senza dover attendere il caricamento all’intero sistema operativo? Si? Benissimo, allora sappi che sei capitato nel posto giusto, o meglio sulla guida giusta. Nelle righe successive andrò infatti a spiegarti tutto ciò che bisogna fare per riuscire ad ibernare Windows XP.
Prima di spiegarti come fare per ibernare Windows XP voglio però schiarirti le idee riguardo la funzionalità in oggetto. Qualora non ne fossi già a conoscenza sappi che l’ibernazione del PC consiste nel salvataggio di tutto il contenuto della RAM nel disco rigido. In questo modo il sistema operativo viene “congelato” e, all’avvio successivo, puoi trovare tutto proprio così come lo avevi lasciato. Inoltre, proprio perché il sistema operativo non viene lasciato nella RAM, l’ibernazione consuma pochissima energia andandosi dunque a rivelare particolarmente comoda sui computer portatili, specie quando non si ha modo di caricare la batteria nell’immediato. A differenza degli altri sistemi operativi di casa Microsoft su Windows XP la funzione Ibernazione corrisponde alla funzionalità Sospensione ma non temere, anche se il nome cambia il risultato finale è praticamente lo stesso.
Ora che hai le idee più chiare a riguardo possiamo passare all’azione vera e propria ed andare dunque a scoprire come procedere per ibernare Windows XP. Ti invito dunque a presenti qualche minuto di tempo libero, a sistemarti ben comodo dinanzi la tua postazione multimediale ed a concentrarti sulla lettura di questo tutoria. Sono certo che alla fine potrai dirti più che soddisfatto e che sarai anche pronto ad affermare che ibernare Windows XP era in realtà un vero e proprio gioco da ragazzi. Scommettiamo?
Prima di spiegarti come fare per ibernare Windows XP permetti però di fare una piccola ma importante precisazione. Probabilmente ne sei già a conoscenza ma ci tengo a sottolinearti che ad oggi Windows XP è un sistema operativo ormai obsoleto. Infatti, a partire dal 2014 Windows XP non riceve più aggiornamenti da parte di Microsoft ed è quindi esposto a potenziali rischi di sicurezza (anche abbastanza gravi). Utilizzare Windows XP è dunque una scelta a tuo rischio e pericolo, poi non venirmi a dire che non ti avevo avvisato!
Personalmente ritengo quindi che se non ne hai strettamente bisogno potresti valutare l’adozione di soluzioni alternative. Ci sono ad esempio tante distro Linux molto leggere che funzionano alla perfezione sui computer più datati e sono decisamente più sicure di XP. La scelta, comunque, spetta solo e soltanto a te, in base a quelle che sono le tue esigenze e preferenze.
Fatta questa doverosa premessa, se sei realmente intenzionato a scoprire come fare per ibernare Windows XP il primo passo che devi compiere è quello di fare clic sul pulsante Start presente sulla barra delle applicazioni e di selezionare la voce Pannello di controllo dal menu che ti viene mostrato.
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Nella finestra che a questo punto andrà ad aprirsi sul desktop clicca prima sulla voce Opzioni risparmio energia (se non riesci a visualizzarla clicca prima sull’opzione Passa alla visualizzazione classica collocata in alto sulla sinistra, sotto Pannello di controllo).
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Nella nuova finestra che a questo punto ti viene mostrata a schermo clicca quindi sulla scheda Sospensione, metti il segno di spunta accanto alla voce Attiva sospensione dopodiché fai clic prima su Applica e poi su OK per salvare le modifiche apportate al sistema.
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Ora che sei finalmente riuscito ad attivare la funzione disponibile sul tuo PC grazie alla quale poter ibernare Windows XP per riuscire nel tuo intento non dovrai far altro che pigiare sul pulsante Start, cliccare su Spegni computer e pigiare poi sul pulsante Sospendi che ti viene mostrato a schermo.
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Dopo aver provvedo ad ibernare Windows XP così come ti ho appena indicato potrai poi riprendere la tua sessione di lavoro esattamente da dove l’avevi lasciata semplicemente pigiando sull’apposito pulsane di accensione annesso al computer o su quello dedicato appositamente all’ibernazione dello stesso.
Chiaramente in caso di ripensamenti potrai sempre e comunque provvedere a disabilitare la funzionalità mediante cui ibernare Windows XP. Per fare ciò accedi nuovamente alla sezione Opzioni risparmio energia di Pannello di controllo, clicca sulla scheda Sospensione dopodiché togli il segno di spunta dalla casella collocata accanto alla voce Attiva sospensione. Successivamente, pigia prima sul bottone Applica e poi su OK per fare in modo che le modifiche apportavate al sistema operativo vengano applicate e salvate.
Tieni presente che dopo aver provveduto a disattivare la funzionalità che consente di ibernare Windows XP pigiando sul pulsante Spegni computer annesso al menu Start nella schermata che successivamente ti verrà mostrata non sarà più possibile fare clic sul pulsante Sospendi in quanto disabilitato.
Oltre che così come ti ho appena indicato dopo aver provveduto ad attivare la funzionalità che consente di ibernare Windows XP puoi anche fare in modo che la sospensione del sistema operativo venga eseguita in maniera automatica dal computer una volta trascorso un determinato arco di tempo di inattività dello stesso.
Per fare ciò accedi nuovamente alla sezione Opzioni risparmio energia in Pannello di controllo dopodiché clicca sulla scheda Combinazioni risparmio energia annessa alla finestra che ti viene mostrata, seleziona il tipo di profilo per il risparmio energetico che più preferisci dal menu a tendina presente sotto la voce Combinazioni risparmi energia e verifica che in corrispondenza del menu collocato accanto alla voce Sospensione: venga indicato un arco di tempo di inattività di tuo gradimento oltre il quale il computer dovrà andare in ibernazione. Qualora la soluzione visualizzata non fosse in grado di soddisfare le tue esigenze provvedi a modificarla manualmente selezionando una delle opzioni annesse al menu per ibernare Windows XP in maniera automatica. Successivamente, clicca prima sul pulsante Applica e poi su OK per salvare le modifiche apportate.
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Ovviamente anche in questo caso qualora ci ripensassi potrai sempre e comunque disabilitare la funzionalità che consente al computer di andare automaticamente in ibernazione. Per fare ciò accedi alla sezione Opzioni risparmio energia in Pannello di controllo e seleziona un profilo annesso al menu collocato sotto la voce Combinazioni risparmio energia corrispondente alle tue esigenze e per il quale non risulti abilitata la funzione di sospensione. Tieni comunque presente che a prescindere dal profilo per il risparmio energetico selezionato è possibile disattivare la sospensione automatica del computer cliccando sul menu a tendina presente accanto alla voce Sospensione: e selezionando poi l’opzione Mai tra quelle disponibili. In seguito, clicca prima su Applica e poi sul pulsante OK per confermare le modifiche apportate al sistema.
Nota: Nel caso in cui dopo aver provveduto ad ibernare Windows XP i dispositivi connessi al computer (come monitor, stampanti o scanner) non dovessero funzionare correttamente in seguito alla riattivazione potrebbe essere necessario scollegare e ricollegare il dispositivo o riavviare il PC. Dovresti anche assicurarti di avere i driver più aggiornati per Windows XP per tutti i dispositivi collegati. Se non sai come fare per verificare che i driver in uso siano quelli più aggiornati per i dispositivi ti suggerisco di consultare la mia guida su come aggiornare driver gratis.
Lasci quasi sempre il computer in stand-by perché il tuo Windows Vista ci impiega un mucchio di tempo ad avviarsi? Ti capisco, ma se vuoi un consiglio non consumare energia elettrica inutilmente. Esiste un modo per spegnere il computer completamente senza dover attendere l’avvio completo del sistema operativo alla riaccensione, l’ibernazione che salva tutti i programmi aperti e lo stato del sistema sull’hard disk in modo da riprendere il lavoro in maniera rapidissima.
Non ne hai mai sentito parlare? Poco male, perché rimedieremo subito. Oggi voglio spiegarti come ibernare Windows Vista per non rendere ogni accensione del tuo PC una tortura, e sappi che si tratta di una procedura così rapida e semplice che ti metterai a ridere appena l’avrai portata a termine. Scommettiamo?
Se vuoi imparare come ibernare Windows Vista, non devi far altro che cliccare sul pulsante Start di Windows, digitare cmd nella barra di ricerca rapida del menu Start, fare click destro sulla voce cmd che compare nella colonna sinistra del menu e selezionare la voce Esegui come amministratore dal menu che compare.
Nella finestra che si apre, clicca su Continua per accedere al prompt dei comandi, digita in quest’ultimo il comando powercfg.exe /hibernate on e premi il tasto Invio della tastiera del tuo PC per attivare l’ibernazione sul tuo Windows Vista.
Per accertarti che tutto sia filato per il verso giusto e che l’ibernazione sia stata effettivamente attivata, clicca sul pulsante Start di Windows, clicca sulla freccetta bianca collocata accanto all’icona del lucchetto (in basso a destra nel menu Start) e controlla che sia comparsa la scritta Metti in ibernazione. Quella è l’opzione che dovrai scegliere per far andare in ibernazione il tuo PC anziché spegnerlo completamente o metterlo in stand-by.
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Per funzionare, l’ibernazione di Windows crea un file denominato hiberfil.sys in C: che occupa diversi GB di spazio sull’hard disk. Questo potrebbe spingerti a voler disattivare l’ibernazione, ma non preoccuparti perché anche in questo caso non devi fare nulla di particolarmente difficile.
Se dopo aver visto come ibernare Windows Vista ti “penti” e vuoi disattivare la funzione di ibernazione, non devi far altro che avviare nuovamente il prompt dei comandi con privilegi da amministratore come visto prima, digitare in quest’ultimo il comando powercfg.exe /hibernate off e premere il tasto Invio della tastiera del PC. Missione compiuta!
Lo sai che oltre allo stand-by esiste un altro modo per spegnere parzialmente il computer e riaccenderlo senza dover attendere il caricamento dell’intero sistema operativo? Si tratta dell’ibernazione, che salva tutti i documenti aperti, i programmi e lo stato corrente del sistema sull’hard disk per poi spegnere il computer e consentire la ripresa della sessione di lavoro senza attendere l’estenuante caricamento di Windows.
Se sei interessato ad usare questo metodo per “mettere a dormire” il tuo computer, che è il più parsimonioso per quanto riguarda i consumi di energia elettrica, sappi che è disponibile su tutte le versioni di Windows ed è attivabile facilmente. Se vuoi scoprire come ibernare Windows 7 e Windows XP, quindi, non aspettare oltre e segui le indicazioni che sto per darti. Non te ne pentirai.
Se hai un computer abbastanza recente e vuoi sapere come ibernare Windows 7, non devi far altro che cliccare sul pulsante Start e recarti nel Pannello di controllo. Nella finestra che si apre, clicca prima sulla voce Sistema e sicurezza e poi sulla dicitura Modifica impostazioni di sospensione del computer collocata sotto la voce Opzioni risparmio energia per accedere al pannello delle impostazioni del risparmio energetico di Windows 7.
Ora, fai click sulla voce Cambia impostazioni avanzate risparmio energia e, nella finestra che si apre, espandi prima la voce Sospensione e poi Metti in stato di ibernazione dopo. Clicca quindi sulla voce in blu Mai e specifica il numero di minuti di inattività del PC dopo i quali attivare l’ibernazione nel campo di testo che compare. Ad operazione ultimata, clicca prima su Applica e poi su OK per salvare i cambiamenti e abilitare l’ibernazione. Accertati altresì che la voce Consenti sospensione ibrida sia impostata su Disattivata.
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Se non hai ancora aggiornato il tuo computer e vuoi scoprire come ibernare Windows XP, clicca sul pulsante Start e recati nel Pannello di controllo. Nella finestra che si apre, fai click prima sulla voce Prestazioni e manutenzione e poi su Opzioni risparmio energia per accedere al pannello delle impostazioni del risparmio energetico di Windows XP.
Clicca quindi sulla scheda Sospensione, metti il segno di spunta accanto alla voce Attiva sospensione e fai click prima su Applica e poi su OK per salvare i cambiamenti e attivare l’ibernazione.
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Per ibernare Windows 7 e Windows XP immediatamente (senza attendere i minuti di inattività), basta utilizzare l’apposita opzione presente nel menu di spegnimento del sistema.
Se utilizzi Windows 7, devi quindi cliccare sulla freccia collocata accanto al pulsante Arresta il sistema del menu Start e selezionare la voce Ibernazione dal menu che compare. Se usi Windows XP, fai click sul pulsante Spegni computer del menu Start, tieni premuto il tasto Shift della tastiera del PC e clicca sul pulsante Iberna (che compare al posto di quello Sospendi).
Anche grazie ai miei consigli, sei riuscito ad installare Windows 8 sul tuo PC. Ti trovi abbastanza bene con il nuovo sistema operativo Microsoft ma ci sono ancora alcune piccole cose che non ti convincono, ad esempio l’assenza della funzione di ibernazione nel menu di spegnimento del sistema.
In realtà non si tratta di una mancanza. Anche Windows 8, come i suoi predecessori, permette di spegnere il computer completamente per poi riprendere la sessione di lavoro da dove la si era lasciata ma c’è bisogno di attivare l’opzione per ibernare il PC dal pannello di controllo. Come? Leggi questa guida su come ibernare Windows 8 e lo scoprirai.
Se vuoi scoprire come ibernare Windows 8, il primo passo che devi compiere è recarti nella Start Screen di Windows (premendo il tasto Win della tastiera) e cercare all’interno di quest’ultima il termine energia.
Seleziona quindi la voce Impostazioni dalla barra laterale di destra per circoscrivere la ricerca al pannello di controllo e clicca sul pulsante Cambia comportamento dei pulsanti di alimentazione.
Nella finestra che si apre, fai click sulla voce Modifica le impostazioni attualmente non disponibili per rendere modificabili anche le opzioni bloccate per questioni di sicurezza e scorri la pagina verso il basso. Metti infine il segno di spunta accanto alla voce Ibernazione e clicca sul pulsante Salva cambiamenti per salvare le impostazioni.
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Missione compiuta! Adesso puoi ibernare Windows 8 semplicemente richiamando il menu di spegnimento del sistema. Posiziona quindi il puntatore del mouse nell’angolo alto o basso a destra dello schermo, clicca sul pulsante Arresta e seleziona la voce Ibernazione dal menu che compare.
Il computer salverà la sessione di lavoro, i documenti e i programmi aperti sull’hard disk e si spegnerà completamente. All’accensione successiva, potrai riprendere la tua sessione di lavoro da dove la avevi lasciata senza dover riaprire nemmeno una finestra.
Di recente hai letto la mia guida su come aggiornare a Windows 10 e, stupito dall’estrema semplicità della cosa, hai dunque provveduto ad installare sul tuo computer portatile la più recente versione del sistema operativo di casa Redmond. Hai fatto davvero bene, non posso dirti altro. Tuttavia se adesso ti ritrovi qui, a leggere queste righe, molto probabilmente è perché non riesci ancora a destreggiarti al meglio tra i “meandri” del nuovo OS. In particolare, non hai ancora capito come fare per attivare la funzione che ti consente di mandare in ibernazione il computer. Come dici? Le cose stanno esattamente in questo modo e ti piacerebbe ricevere un piccolo aiuto per capire come ibernare il PC Windows 10? Beh, non temere… anche questa volta puoi contare su di me!
Prima di spiegarti come fare per il PC Windows 10 voglio però schiarirti le idee riguardo la funzionalità in oggetto. Qualora non ne fossi già a conoscenza sappi che l’ibernazione del PC consiste nel salvataggio di tutto il contenuto della RAM nel disco rigido. In questo modo il sistema operativo viene “congelato” e, all’avvio successivo, puoi trovare tutto proprio così come lo avevi lasciato. Inoltre, proprio perché il sistema operativo non viene lasciato nella RAM, l’ibernazione consuma pochissima energia andandosi dunque a rivelare particolarmente comoda sui computer portatili, specie quando non si ha modo di caricare la batteria nell’immediato.
Fatta chiarezza a riguardo, se sei dunque realmente interessato a scoprire come ibernare il PC Windows 10 ti suggerisco di prenderti qualche minuto di tempo libero, di piazzarti ben comodo dinanzi la tua postazione multimediale e di concentrarti sulla lettura di questo tutorial. Scommettiamo che alla fine sarai pronto ad affermare che ibernare il PC Windows 10 era in realtà un vero e proprio gioco da ragazzi?
Se ti interessa capire come ibernare il PC Windows 10 la prima cosa che devi fare è quella di attivare la funzionalità in oggetto sul tuo computer. Per fare ciò pigia sul campo di ricerca annesso alla barra delle applicazioni, digita pannello di controllo e poi fai clic sul primo risultato presente in elenco, quello sotto la voce Corrispondenza migliore.
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Nella finestra di Pannello di controllo che è andata ad aprirsi sul desktop clicca sulla voce Sistema e sicurezza (se non riesci a visualizzarla assicurati che nel menu collocato in alto a destra, accanto alla voce Visualizza per:, sia selezionata l’opzione Categoria). Clicca quindi su Opzioni risparmio energia dopodiché seleziona la voce Specifica comportamento pulsanti di alimentazione annessa alla barra laterale sinistra della finestra visualizzata a schermo.
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Clicca ora su Modifica le impostazioni attualmente non disponibili in modo tale da rendere modificabili anche le opzioni bloccate per questioni di sicurezza dopodiché scorri la pagina verso il basso. Metti poi il segno di spunta accanto alla voce Ibernazione e per finire clicca sul pulsante Salva cambiamenti in modo tale da salvare le modifiche apportate a Windows.
In alternativa al procedimento che ti ho appena indicato puoi abilitare la funzione per ibernare il PC Windows 10 agendo dal prompt dei comandi. Per fare ciò clicca sul campo di ricerca annesso alla barra delle applicazioni, digita prompt e fai clic con il tasto destro del mouse sul primo risultato presente in elenco, quello presente sotto la voce Corrispondenza migliore. Seleziona quindi la voce Esegui come amministratore e pigia su Si. Nella finestra del Prompt dei comandi che ora visualizzi a schermo digita il comando powercfg.exe /hibernate on e premi il tasto Invio della tastiera del computer.
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Oltre che così come ti ho già indicato puoi scegliere di ibernare il PC Windows 10 utilizzando i pulsanti del tuo computer oppure puoi fare in modo che la funzionalità venga attivata in maniera automatica tutte le volte che viene chiuso il coperchio del laptop. Per fare ciò accedi nuovamente alla sezione Opzioni risparmio energia di Pannello di controllo e clicca sulla voce Specifica comportamento pulsanti di alimentazione collocata nella parte sinistra della finestra che ti viene mostrata dopodiché utilizza i menu a tendina che ti vengono mostrati a schermo sotto A batteria e Alimentazione da rete elettrica in corrispondenza delle voci Quando viene premuto il pulsante di alimentazione, Quando viene premuto il pulsante di sospensione e Quando viene chiuso il coperchio per definire eventualmente se e per quale di queste azioni oltre che per quale tipo di alimentazione consentire l’attivazione della funzione di ibernazione su Windows 10. Per scegliere di attivare l’ibernazione in corrispondenza dell’esecuzione di una specifica azione seleziona la voce Ibernazione dai relativi menu. Di default per tutte le opzioni risulta selezionata la voce Sospensione. In seguito, clicca sul bottone Salva cambiamenti collocato in basso a destra per confermare le modifiche apportate.
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Ora che sei riuscito ad attivare la funzione che ti consente di mandare in ibernazione Windows 10 puoi finalmente cominciare a servirtene sul tuo PC. Per fare ciò non devi far altro che pigiare sul pulsante Start presente sulla barra delle applicazioni, cliccare sulla voce Arresta presente nel menu visualizzato e poi fare clic su Ibernazione. Puoi ibernare il PC Windows 10 anche cliccando con il naso destro del mouse sul menu Start, portando il cursore del mouse sulla voce Chiudi o disconnetti annessa al menu che ti viene mostrato e selezionando poi la voce Ibernazione.
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A questo punto, il computer salverà la sessione di lavoro, i documenti e i programmi aperti sull’hard disk e si spegnerà completamente. Alla successiva accensione potrai riprendere la tua sessione di lavoro esattamente da dove l’avevi lasciata.
Ovviamente, qualora in futuro dovessi ripensarci potrai sempre e comunque provvedere a disattivare la funzione che ti permette di ibernare il PC Windows 10. Per fare ciò ti basterà accedere nuovamente alla sezione Opzioni risparmio energia di Pannello di controllo, cliccare sulla voce Specifica comportamento pulsanti di alimentazione collocata sulla parte sinistra della finestra visualizzata, selezionare Modifica le impostazioni attualmente non disponibili e togliere poi il segno di spunta dalla casella collocata accanto alla voce Ibernazione visibile scorrendo verso il basso la pagina mostrata a schermo. Successivamente dovrai poi fare clic sul pulsante Salva cambiamenti per applicare e confermare le modifiche apportate nuovamente al sistema operativo.
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Nota: Qualora dopo aver provveduto ad ibernare il PC Windows 10 i dispositivi connessi allo stesso (come monitor, stampanti o scanner) non dovessero funzionare correttamente in seguito alla riattivazione potrebbe essere necessario scollegare e ricollegare il dispositivo o riavviare il computer. Dovresti anche assicurarti di avere i driver più aggiornati per tutti i dispositivi. Se non sai come fare per verificare che i driver in uso siano quelli più aggiornati per i dispositivi ti suggerisco di consultare la mia guida su come aggiornare driver gratis.
Hai bisogno di ruotare il desktop del tuo PC con Windows 8 ma non riesci a individuare l’opzione giusta per compiere quest’operazione? Vorresti scoprire come bloccare temporaneamente la rotazione automatica del tuo tablet con Windows 8/RT? Allora lasciatelo dire, sei capitato nel posto giusto al momento giusto.
Con la guida di oggi, vedremo infatti come girare lo schermo Windows 8 sia sui PC desktop e i notebook standard sia sui tablet e i dispositivi ibridi equipaggiati con l’ultima versione del sistema operativo Microsoft. Rimarrai stupito da quanto è semplice riuscirci.
Se vuoi sapere come girare lo schermo Windows 8 su un PC desktop o un classico notebook, non devi far altro che accedere al pannello con le impostazioni sulla risoluzione dello schermo e regolare l’orientamento del desktop da lì, proprio come nelle edizioni precedenti del sistema operativo Microsoft.
Recati dunque sul Desktop di Windows 8 (cliccando sull’apposito tile presente nella Start Screen del sistema), fai click destro in un punto dello schermo in cui non ci sono icone e seleziona la voce Risoluzione dello schermo dal menu che compare.
Nella finestra che si apre, espandi il menu a tendina Orientamento, scegli il grado di rotazione che vuoi applicare allo schermo e clicca sul pulsante Applica per salvare i cambiamenti. Puoi scegliere se ruotare lo schermo in Verticale, Orizzontale (capovolto) o Verticale (capovolto). Facile, vero?
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Per girare lo schermo Windows 8 su un tablet o un dispositivo ibrido, basta invece ruotare il dispositivo in orizzontale e in verticale. L’orientamento del desktop verrà adattato automaticamente alla posizione del device, come accade con iPad o i tablet Android.
Se vuoi bloccare o sbloccare questa funzione velocemente, premi la combinazione di tasti Win+O sulla tastiera di Windows 8. In alternativa, puoi richiamare la Charms Bar del sistema operativo posizionando il puntatore del mouse (o il dito) nell’angolo alto o basso a destra dello schermo, recarti in Impostazioni > Luminosità e attivare/disattivare la rotazione automatica dello schermo usando l’icona dello schermo che si trova nel menu che si apre.
Ancora un’altra strada per ottenere lo stesso risultato è recarsi sul Desktop, accedere alle impostazioni relative alla Risoluzione dello schermo (come abbiamo visto prima) e applicare o rimuovere il segno di spunta dalla voce per attivare o disattivare la rotazione automatica dello schermo.
Sei da poco tornato a casa, hai appena acceso il tuo PC con su installato Windows 10 per dare un ultimo sguardo ai documenti che domani devi consegnare in ufficio ma… aaaaaaaaaargh! Il desktop è letteralmente sottosopra! Quale maleficio avrà mai colpito il tuo fido computer? Tranquillo, nessuno! Molto probabilmente hai attivato per errore la funzione che consente di capovolgere lo schermo. La cosa, per fortuna, è facilmente risolvibile, molto più di quanto tu possa immaginare.
Se la questione ti interessa (e date le circostanze presumo proprio di si), posizionati allora bello comodo ed inizia immediatamente a concentrarti sulle istruzioni su come girare lo schermo del PC con Windows 10 che trovi proprio qui di seguito. Nelle righe successive andrò infatti ad indicarti tutte le varie operazioni che è possibile compiere per ristabilire la normale visualizzazione dello schermo o, qualora lo ritenessi opportuno, per modificarla ulteriormente, continuando a girare il desktop.
Si tratta di un’operazione alla portata di tutti, anche da parte di chi, un po’ come te, non si reputa propriamente un grande esperto in fatto di informatica e nuove tecnologie e che può essere compiuta agendo dalle impostazioni di sistema, dal pannello di controllo della scheda video oppure sfruttando apposite combinazioni di tasti oltre che ricorrendo all’uso di strumenti di terze parti adibiti allo scopo. Allora? Posso sapere che cosa ci fai ancora li impalato a fissare il monitor? Mettiti subito all’opra! Sei pronto? Si? Grandioso. Al bando le ciance e procediamo. Buona lettura!
Indice
Girare lo schermo dalle impostazioni di Windows 10
Girare lo schermo con le scorciatoie da tastiera
Girare lo schermo dal pannello di gestione della scheda video
Scheda video integrata
AMD
NVIDIA
Soluzioni alternative per girare lo schermo
Girare lo schermo sulle altre versioni di Windows e su Mac
Girare lo schermo dalle impostazioni di Windows 10
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Ti interessa capire come fare per girare lo schermo del tuo PC con Windows 10 agendo dalle impostazioni di sistema? Allora provvedi in primo luogo a fare clic sul pulsante Start (quello con la bandierina di Windows presente sulla taskbar) dopodiché pigia sull’icona di Impostazioni (quella con l’ingranaggio) annessa al menu che appare.
Nella finestra che ti verrà mostrata sul desktop, fai clic sulla voce Sistema dopodiché seleziona la dicitura Schermo che sta a sinistra. Se vuoi, puoi accedere più rapidamente alla sezione in questione facendo clic destro in un qualsiasi punto senza icone del desktop e selezionando Impostazioni schermo dal menu che appare.
A questo punto, porta il cursore del mouse in corrispondenza della voce Orientamento e poi fai clic sul menu a tendina sottostante per selezionare il tipo di orientamento che desideri assegnare al tuo schermo.
A seconda di quelle che sono le tue esigenze puoi scegliere tra Orizzontale (per girare lo schermo in orizzontale), Verticale (per girare lo schermo in verticale), Orizzontale (capovolto) (per girare lo schermo in orizzontale ma capovolto ) oppure Verticale (capovolto) (per girare lo schermo in verticale ma capovolto). Per impostare l’orientamento predefinito dello schermo, seleziona l’opzione Orizzontale.
Una volta fatta la tua scelta, clicca sul bottone Mantieni modifiche nella finestra che compare sullo schermo per confermare l’opzione selezionata. Se invece desideri ripristinare le impostazioni precedentemente in uso, pigia sul pulsante Ripristina.
Girare lo schermo con le scorciatoie da tastiera
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Non ti va di perdere tempo a cercare le impostazioni corrette per riuscire a girare lo schermo del tuo PC con Windows 10? Non c’è problema, la cosa è fattibile anche usando delle combinazioni di tasti, come ti dicevo ad inizio guida. Le combinazioni di cui puoi avvalerti sono le seguenti.
Ctrl + Alt + Freccia su – Ti permette di attivare la modalità Orizzontale classica a 0°, vale a dire quella predefinita.
Ctrl + Alt + Freccia destra – Ti permette di attivare la modalità Verticale classica a 90°.
Ctrl + Alto + Freccia verso il basso – Ti consente di attivare la modalità Orizzontale capovolta a 180°.
Ctrl + Alto + Freccia sinistra – Ti consente di attirare la modalità Verticale capovolta a 270°.
Puoi usare le combinazioni di cui sopra con qualsiasi tipo di tastiera e, tienilo ben amente, tutte le modifiche avranno effetto immediato.
Girare lo schermo dal pannello di gestione della scheda video
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Come ti accennavo in apertura, puoi girare lo schermo del tuo PC con Windows 10 anche utilizzando il pannello di controllo della scheda video in uso sul tuo computer. Vediamo subito come riuscirci nel caso delle schede grafiche integrate nella CPU e quelle AMD e NVIDIA. Trovi spiegato tutto in dettaglio di seguito.
Intel
Se il tuo computer non ha una scheda video dedicata, molto probabilmente impiega la GPU fornita dal processore. Se la CPU del tuo computer è Intel, puoi dunque intervenire sulle impostazioni relative allo schermo tramite il pannello di controllo dedicato: Grafica HD Intel. Per accedervi, fai clic destro in un qualsiasi punto senza icone del desktop e seleziona Proprietà grafiche… dal menu contestuale che si apre.
Nella finestra che a questo punto vedrai comparire sullo schermo, clicca sul pulsante Schermo e nella schermata che successivamente ti sarà mostrata potrai intervenire sulla rotazione dello schermo individuando la dicitura Rotazione e spostando il cursore sulla barra sottostante in corrispondenza dell’opzione che preferisci.
A seconda di quelle che sono le tue necessità puoi scegliere tra: 0 (consente di visualizzare lo schermo in orizzontale), 90 (per ruotare lo schermo di 90°), 180 (per ruotare lo schermo di 180°) oppure 270 (per ruotare lo schermo di 270°). L’impostazione predefinita è 0.
Per ciascuna opzione che selezioni vedrai apparire la relativa anteprima nella parte destra della finestra. Per confermare la scelta fatta, clicca poi sul bottone Applica che sta in basso.
AMD
Il tuo computer è equipaggiato con una scheda video AMD? Allora puoi girare lo schermo del PC con Windows 10 facendo riferimento al relativo pannello di controllo, il Catalyst Control Center, noto anche con l’abbreviazione CCC. Per accedervi, clicca con il tasto destro del mouse in un qualsiasi punto senza icone e seleziona, dal menu contestuale che si apre, l’opzione AMD Catalyst Control Center.
Una volta visualizzata sul desktop la finestra del pannello di controllo di AMD, recati nella sezione Operazioni di visualizzazione comuni e seleziona l’opzione Rotazione del Desktop.
Seleziona ora il monitor di riferimento e modifica l’orientamento scegliendo la modalità che preferisci: Orizzontale (ruota lo schermo in orizzontale), Verticale (ruota lo schermo in verticale), Orizzontale invertito (ruota lo schermo in orizzontale ma in maniera capovolta) o Verticale Invertito (ruota lo schermo in verticale ma in maniera capovolta). L’opzione per ripristinare l’orientamento predefinito è Orizzontale.
Dopo aver fatto la tua scelta, clicca sul pulsante Applica. Le modifiche avranno effetto immediato.
NVIDIA
Anche se il tuo computer è equipaggiato con una scheda grafica NVIDIA puoi girare lo schermo di Windows 10 agendo dal relativo pannello di controllo. Mi chiedi come riuscirci? Te lo indico subito. Innanzitutto, fai clic destro in un qualsiasi punto del desktop senza icone e seleziona la voce Pannello di controllo NVIDIA dal menu contestuale che vedi apparire.
Nella finestra che a questo punto compare sul desktop, seleziona la voce Schermo che sta sulla sinistra e scegli l’opzione Ruota schermo sulla destra. Seleziona dunque lo schermo relativamente al quale ti interessa andare ad agire facendo clic sulla relativa illustrazione.
Indica adesso l’orientamento che preferisci selezionando la voce di riferimento. A seconda delle tue esigenze puoi scegliere tra: Orizzontale (consente di girare lo schermo in orizzontale), Verticale (consente di girare lo schermo in verticale), Orizzontale (rovesciato) (consente di girare lo schermo in orizzontale ma in maniera capovolta) oppure Verticale (rovesciato) (consente di girare lo schermo in verticale ma in maniera capovolta). L’opzione predefinita è Orizzontale. Le modifiche saranno applicare subito.
Se non riesci a girare lo schermo del computer perché procedendo così come ti ho appena indicato vedi apparire un avviso relativo al 3D stereoscopico, puoi far fronte alla cosa cliccando sulla voce Imposta 3D stereoscopico annessa alla sezione 3D stereoscopico sulla sinistra e rimuovendo la spunta dall’opzione Abilita 3D stereoscopico.
Soluzioni alternative per girare lo schermo
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Per concludere in bella, come si suol dire, voglio segnalarti iRotate, uno strumento di terze parti di cui puoi avvalerti per girare lo schermo del tuo PC con Windows 10 nel caso in cui le impostazioni “di serie” ed i pannelli di gestione delle scheda video non dovessero soddisfarti o comunque sia qualora cercassi qualcosa di alternativo.
Si tratta di un programma che, come suggerisce abbastanza facilmente il nome steso, permette di ruotare lo schermo del computer in maniera semplice, veloce e comoda, agendo dall’area di sistema. È gratis e funziona sia su Windows 10 che su tutte le altre versioni del sistema operativo di casa Microsoft.
Mi chiedi come fare per potertene servire? Te lo indico subito. Innanzitutto, collegati al sito Internet del programma e clicca sul collegamento Download iRotate che si trova nella barra laterale di sinistra, in modo tale da avviare lo scaricamento del software.
A download completato, apri il file appena ottenuto, spunta la casella che sta accanto alla voce I agree with above terms and conditions e clicca su Next, su Start e su OK per due volte, in modo tale da portare a termine il setup.
Ad installazione completata, potrai girare lo schermo del tuo PC Windows 10 semplicemente facendo clic destro sull’icona di iRotate che sta accanto all’orologio di Windows e scegliendo il tipo di orientamento che ti interessa dal menu che vedi apparire: Normale originale (consente di ruotare lo schermo in orizzontale), 90 gradi (consente di ruotare lo schermo di 90°), 180 gradi (consente di ruotare lo schermo di 180°) oppure 270 gradi (consente di ruotare lo schermo di 270°). L’opzione che ripristina l’orientamento predefinito è Normale originale.
Tieni presente che per impostazione predefinita iRotate viene avviato all’avvio di Windows. Se desideri modificare questo comportamento ed avviare tu, all’occorrenza, il programma, fai clic destro sulla sua icona che sta nell’area di notifica di Windows, seleziona la voce Informazioni iRotate dal men che appare e, nella finestra che si apre sul desktop, rimuovi la spunta dalla casella accanto a Inizio automatico con Windows. Clicca poi su OK per confermare ed applicare le modifiche apportate.
Girare lo schermo sulle altre versioni di Windows e su Mac
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Oltre che su Windows 10, è possibile girare lo schermo anche sulle altre versioni di Windows. Se dunque possiedi anche un altro computer equipaggiato con una versione del sistema operativo di casa Microsoft meno recente e ti interessa capire come intervenire anche in tal caso, segui le istruzioni sull’argomento che ho provveduto a fornirti nel mio tutorial incentrato proprio su come ruotare lo schermo.
Come dici? Hai un Mac e ti piacerebbe capire se è altresì possibile intervenire sul tuo computer a marchio Apple? Certo che si! Trovi tutte le istruzioni sul da farsi sempre nella mia guida sull’argomento che ho provveduto a segnalarti poc’anzi. Anche in tal caso, le operazioni da compiere sono semplicissime.
Possiedi un computer con su installato Windows 7 o Windows 8.1, sono ormai settimane e settimane che aspetti per poter effettuare il chiacchieratissimo aggiornamento a Windows 10 ma sino ad ora la tanto desiderata bandierina bianca indicante la disponibilità dell’update non è ancora apparsa accanto all’orologio sulla barra delle applicazioni? Hai comperato da poco un nuovo computer con su installata una versione meno recente del sistema operativo di casa Microsoft e non hai intenzione di attendere oltre per poter effettuare l’aggiornamento all’ultimissimo OS Windows? Se la risposta a queste e ad altre domande analoghe è affermativa sappi che per fortuna c’è una soluzione. In questi casi è infatti possibile forzare aggiornamento Windows 10.
Qualora te lo stessi chiedendo ci tengo a precisare sin da subito che anche se la terminologia utilizzata può far “pensare a male” forzare aggiornamento Windows 10 è una procedura del tutto legale il cui unico scopo è solo e soltanto quello di velocizzare i tempi della disponibilità dell’update per il PC in proprio possesso. Qualora infatti la versione del sistema operativo installata sul computer da aggiornare non dovesse essere in grado di supportare l’update l’aggiornamento a Windows 10 non sarà comunque disponibile.
Fatta questa doverosa premessa se sei quindi interessato a scoprire quali passaggi bisogna effettuare per poter forzare aggiornamento Windows 10 ti invito a metterti ben comodo dinanzi al tuo PC, a prenderti qualche minuto di tempo libero ed a concentrarti sulla lettura delle seguenti righe. Sono certo che alla fine riuscirai nell’impresa e che qualora necessario sarai anche ben disponibile a spiegare ai tuoi amici bisognosi di un piccolo aiuto come ottenere il tuo stesso risultato. Scommettiamo?
Prima di spiegarti quali operazioni bisogna eseguire per poter forzare aggiornamento Windows 10 c’è però una cosa molto importante che devi sapere e di cui è necessario che tu tenga conto. Per poter forzare aggiornamento Windows 10 sul computer in tuo possesso deve essere installata una copia genuina di Windows 7 SP1 o di Windows 8.1. Non sono supportati Windows 7 senza Service Pack 1 e Windows 8 così come non è possibile passare a Windows 10 partendo da Vista o XP.
Prima di dare il via alla procedura per forzare aggiornamento Windows 10 assicurati inoltre che il computer in tuo possesso abbia i requisiti minimi necessari per far girare la nuova versione del sistema operativo. Per poter installare Windows 10 è infatti necessario che il computer da usare abbia almeno 2 GB di RAM (1 GB solo può bastare se hai intenzione di usare la versione del sistema operativo a 32 bit), 20 GB di spazio libero su disco, un processore da almeno 1 GHz con supporto a PAE, NX e SSE2 e una scheda grafica con supporto a Microsoft DirectX 9 e driver WDDM.
Tieni inoltre presente che Microsoft ha scelto di permettere l’aggiornamento a Windows 10 gratuitamente a tutti colo che sul computer hanno una copia genuina di Windows 7 SP1 o Windows 8.1. La promozione sarà valida solo sino a luglio 2016 ma chi ne approfitterà non dovrà più fare i conti con le scadenze. Quindi, una volta effettuato l’aggiornamento a Windows 10 con il product key della propria copia di Windows 7 SP1 o Windows 8.1, il sistema rimane attivato a vita. Anche dopo l’anno della promozione.
Fatte queste doverose premesse procediamo. Per poter forzare aggiornamento Windows 10 hai a tua disposizione due differenti soluzioni. La prima consiste nel verificare che sul computer in tuo possesso siano stati scaricati i file di installazione necessari per effettuare l’update e quindi dare “manualmente” il via alla procedura in oggetto mentre la seconda prevede l’utilizzo del tool ufficiale Media Creation Tool. Per poter forzare aggiornamento Windows 10 personalmente ti suggerisco innanzitutto di verificare che sul tuo computer siano stati scaricati i file di installazione necessari per eseguire l’update e, in caso contrario, di ricorrere all’impiego di Media Creation Tool. Ad ogni modo puoi fare come più preferisci, il risultato finale restituito è identico.
Forzare aggiornamento Windows 10 mediante i file di installazione
Per poter forzare aggiornamento Windows 10 andando a verificare la disponibilità dei file di installazione necessario per poter dare il via alla procedura di update del nuovo sismte operativo la prima cosa che devi fare è attivare la visualizzazione dei file e delle cartelle nascosti di Windows. Se non sai come fare puoi seguire la mia guida su come visualizzare file nascosti Windows 7 se il sistema operativo che stai utilizzando è Windows 7 mentre invece puoi seguire la mia guida su come visualizzare file nascosti Windows 8 se il sistema operativo che stai utilizzando è Windows 8.1.
Una volta abilitata la visualizzazione dei file e delle cartelle nascosti di Windows fai doppio clic sulla voce Computer, se stai utilizzando Windows 7, oppure sulla voce Questo PC, se stai utilizzando Windows 8.1. Fai quindi doppio clic su Disco locale dopodiché fai doppio clic sulla cartella Windows, poi su quella SoftwareDistribution e per finire sulla cartella Download. Adesso seleziona tutti i file presenti all’interno della cartella visualizzata e trascinali sull’icona del Cestino per cancellarli.
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Fatto ciò pigia sul pulsante Start annesso alla barra delle applicazioni, digita windows update nel campo di ricerca che ti viene mostrato e poi pigia sulla voce Windows Update annessa all’elenco dei risultati visualizzati.
Adesso pigia nuovamente sul pulsante Start annesso alla barra delle applicazioni, digita prompt dei comandi nel campo di ricerca visualizzato, clicca con il tasto destro del mouse sul primo risultato che ti viene mostrato e poi scegli la voce Esegui come amministratore dal menu che a questo punto è andato ad aprirsi. Successivamente pigia su Si ed attendi che la finestra del Prompt dei comandi di Windows risulti visibile a schermo.
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Nella finestra del Prompt dei comandi digita dunque wuauclt.exe /updatenow (non premere il pulsante Invio sulla tastiera!) dopodiché porta in primo piano la finestra di Windows Update e fai clic sul pulsante Controlla aggiornamenti.
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Effettuati questi passaggi se la procedura per forzare aggiornamento Windows 10 è andata per il verso giusto Windows Update proporrà il download del nuovo sistema operativo. Per dare il via alla procedura di download ti basta pigiare sul pulsante Per iniziare, se stai utilizzando Windows 7, oppure sul pulsante Controlla il PC, se stai utilizzando Windows 8.1.
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Nota: Le tempistiche necessarie per dare il via alla procedura mediante cui forzare aggiornamento Windows 10 possono essere molto variabili. Nel caso in cui Windows Update non dovesse identificare subito la disponibilità dell’aggiornamento non disperare, attendi qualche minuto oppure prova ad eseguire nuovamente tutti i passaggi che ti ho appena indicato.
Forzare aggiornamento Windows 10 mediante Media Creation Tool
In alternativa al procedimento che ti ho appena indicato puoi forzare aggiornamento Windows 10 sfruttando Media Creation Tool. Qualora non ne avessi mai sentito parlare sappi che si tratta di un piccolo programma gratuito di casa Microsoft mediante il quale è possibile scaricare qualsiasi versione di Windows 10, installarla sul PC, copiarla su una chiavetta o salvarla sotto forma di immagine ISO. Insomma, è uno strumento molto comodo!
Per forzare aggiornamento Windows 10 tramite Media Creation Tool la prima cosa che devi fare è quella di effettuare il download del tool. Per fare ciò clicca qui per collegarti all’apposita sezione del sito Internet di Microsoft e poi pigia sul pulsante Scarica ora lo strumento (versione a 32 bit) oppure sul pulsante Scarica ora lo strumento (versione a 64 bit) a seconda della versione del sistema operativo di cui hai bisogno.
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A download completato fai doppio clic su Media Creation Tool e scegli di forzare aggiornamento Windows 10 sul computer in uso. Seleziona quindi la voce Aggiorna il PC ora dopodiché clicca sul pulsante Avanti collocato in basso a destra, attendi che venga effettuato il download completo di tutti i componenti necessari all’installazione del sistema operativo e segui l’apposita procedura guidata che ti viene mostrata a schermo.
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Scegli dunque se scaricare gli ultimi aggiornamenti disponibili per il nuovo OS prima di installare Windows 10 sul tuo computer, fai clic su Accetta per accettare le condizioni d’uso del prodotto ed indica se desideri installare Windows 10 mantenendo file personali, app e impostazioni, se farlo mantenendo soltanto i file personali oppure se non non conservare nulla effettuando quindi una formattazione, per così dire, pulita. Pigia dunque su Avanti e conferma la selezione effettuata facendo clic su Si.
Attendi ora che la procedura mediante cui forzare aggiornamento Windows 10 venga avviata dopodiché scegli la lingua e il layout della tastiera e poi pigia sul pulsante Installa.
Successivamente fai clic su Ignora in risposta alla richiesta di immissione del product key (provvederai ad immetterlo una volta portata a termine la procedura per installare Windows 10), indica l’edizione di Windows 10 da installare sul PC, accetta le condizioni d’uso del software e scegli se eseguire un aggiornamento della copia di Windows già presente sul computer o se effettuare un’installazione personalizzata.
Il computer verrà quindi riavviato e partirà la procedura di configurazione iniziale di Windows 10 durante la quale potrai regolare varie impostazioni del sistema operativo. In alternativa puoi cliccare su Usa impostazioni rapide per utilizzare le impostazioni predefinite e puoi associare il tuo account Microsoft a Windows (come su Windows 8/8.1).
Una volta portata a termina la procedura mediante cui installare Windows 10 non dimenticare di associare il product key in tuo possesso alla copia dell’OS. Per fare ciò pigia sul campo di ricerca collocato in basso a sinistra del desktop, digita impostazioni e clicca sul primo risultato visualizzato.
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Nella nuova finestra che ti viene mostrata fai clic su Aggiornamento e sicurezza, pigia sulla voce Attivazione annessa al menu laterale di sinistra e seleziona l’opzione presente sulla destra per fornire il tuo product key e per attivare la tua copia di Windows 10. A procedura completata visualizzerai la voce Windows è attivato in corrispondenza del campo Attivazione.
Hai appena a spostare un file sul tuo PC con Windows 7 ma è comparso un messaggio di errore: ti viene comunicato che è impossibile portare a termine l’operazione perché non hai le autorizzazioni necessarie. Evidentemente si tratta di un file di sistema, un file protetto o un file che è stato creato con un account utente non più in uso sul PC.
Windows 7, devi sapere, come tutte le versioni più recenti del sistema operativo Microsoft, include un sistema di protezione dei file che rende impossibile la modifica accidentale dei file di sistema e di altri file protetti con lo scopo di mantenere la stabilità dell’ambiente di lavoro. Se vuoi, posso spiegarti come fornire autorizzazioni Windows 7 e come bypassare questa protezione su specifici file ma, mi raccomando, fanne buon uso. Modificando, spostando o cancellando dei file di sistema potresti compromettere seriamente la stabilità di Windows e il funzionamento di svariate applicazioni.
Come facilmente intuibile, per portare a termine l’operazione devi essere loggato con un account dotato di privilegi da amministratore o, comunque, con un account utente che ha già delle autorizzazioni relative alla modifica dei file che intendi “sbloccare” e rendere modificabili da parte di altri utenti. Fatte queste doverose precisazioni, rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci subito all’opera!
Fornire autorizzazioni su Windows 7: procedura standard
Esistono due procedure per fornire autorizzazioni Windows 7, una manuale ed una automatica. Cominciamo dalla prima, che è un po’ più complessa da seguire ma aiuta a comprendere meglio il funzionamento del sistema di protezione dei file di Windows.
Per diventare “proprietario” di un determinato file o di una determinata cartella, ossia per acquisire il permesso di modificarlo liberamente, non devi far altro che cliccare con il tasto destro del mouse su di esso e selezionare la voce Proprietà dal menu che compare. Nella finestra che si apre, seleziona la scheda Sicurezza e fai click prima sulla voce Users e poi sul pulsante Avanzate.
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Adesso, recati nella scheda Proprietario e fai click sul pulsante Modifica. Seleziona il tuo nome utente dall’elenco che compare e clicca su OK per tre volte consecutive per salvare le modifiche effettuate.
Se vuoi sbloccare le modifiche per un altro utente, seleziona il nome di quest’ultimo e non il tuo dall’elenco Modifica proprietario in. Se il nome dell’utente al quale vuoi consentire le modifiche al file non è presente in elenco, pigia sul pulsante Altri utenti o gruppi e digitalo nella finestra che si apre. Il nome utente deve essere completo di percorso iniziale (es. NOMEPERCORSO8703\nomeutente). Per aiutarti nella corretta compilazione del campo utilizza il pulsante Controlla nomi.
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A questo punto, torna nelle Proprietà del file, seleziona la scheda Sicurezza, seleziona il tuo nome utente dall’elenco che compare e clicca sul pulsante Modifica. Nella finestra che si apre, seleziona ancora una volta il tuo nome utente (es. Users-[tuo nome utente]), metti il segno di spunta accanto alla voce Controllo completo che si trova nella colonna Consenti e fai click prima su OK e poi su Sì per salvare i cambiamenti.
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Ecco fatto! Adesso sei diventato “proprietario” del file selezionato e puoi modificarlo liberamente rinominandolo, spostandolo, cancellandolo, ecc.. Quando tenterai di modificare il file, molto probabilmente ti verrà chiesto di confermare l’operazione cliccando sul pulsante Continua.
Torno a ripeterlo: segui la procedura che ti ho appena illustrato solo se sai realmente dove stai mettendo le mani. La modifica di file di sistema potrebbe compromettere seriamente la stabilità di Windows.
Programmi per fornire autorizzazioni su Windows 7
Ora che hai compreso meglio il meccanismo di protezione dei file, possiamo vedere come fornire autorizzazioni Windows 7 in maniera più semplice, ossia aggiungendo una voce per diventare “proprietari” dei file nel menu contestuale dell’Esplora Risorse di Windows (quello che si apre facendo click destro su un elemento).
Script Take Ownership
Uno degli strumenti più semplici ed efficaci per gestire i permessi dei file su Windows 7 è lo script Take Ownership. Si tratta di uno script per il registro di sistema che aggiunge la voce Take Ownership al menu contestuale di Windows. Questo significa che, dopo averlo installato, è possibile acquisire il permesso di modificare un file (o una cartella) semplicemente facendo click destro su di esso e selezionando la voce Take Ownership dal menu che si apre.
Provaci subito! Collegati a questa pagina del sito Internet Windows 7 Forums e clicca sul pulsante Download che si trova sotto la voce Add_Take_Ownership_to_context_menu per scaricare uno script per il registro di sistema che consente di aggiungere la voce per la proprietà dei file al menu contestuale di Esplora Risorse.
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A download completato apri, facendo doppio click su di esso, l’archivio appena scaricato (Take_Ownership.zip) ed estraine il contenuto in una cartella qualsiasi. Adesso, fai doppio click sul file Add_Take_Ownership_to_context_menu.reg appena estratto dall’archivio scaricato e fai click prima su Sì per due volte consecutive e poi su OK per applicare le modifiche.
Da questo momento in poi, per acquisire i permessi per modificare i file protetti di Windows 7 non dovrai far altro che selezionare questi ultimi con il tasto destro del mouse e selezionare la voce Take Ownership dal menu che si apre.
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In caso di ripensamenti, puoi rimuovere l’opzione dal menu contestuale dell’Esplora Risorse scaricando lo script Remove_Take_Ownership.reg dal sito Internet Windows 7 Forums e installandolo nel tuo sistema tramite doppio click.
TakeOwnershipPro
Se hai bisogno di modificare i permessi su più file o cartelle contemporaneamente, prova TakeOwnershipPro. Si tratta di un’applicazione gratuita compatibile con Windows 7 e successivi che permette di sbloccare le modifiche ai file con un semplice drag and drop. Purtroppo necessita di una breve procedura di installazione per poter essere utilizzato, non è portatile, ma si tratta di un problema di poco conto rispetto alla sua comodità.
Per scaricare TakeOwnershipPro sul tuo PC, collegati al sito Internet del programma e clicca sul pulsante azzurro Download. Dopodiché apri il pacchetto d’installazione TakeOwnershipPro.exe che hai appena scaricato sul tuo PC e clicca prima su Sì e poi su Next per quattro volte consecutive, Install e Finish per concludere il setup.
Adesso sei pronto per passare all’azione. Avvia quindi TakeOwnershipPro cliccando sulla sua icona presente nel menu Start di Windows, trascina i file e le cartelle da “sbloccare” all’interno della sua finestra principale e clicca sul pulsante Take ownership per completare la procedura.
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Se stai sbloccando i permessi relativi a delle cartelle, mettendo il segno di spunta accanto alla voce Include subfolders and files puoi fare in modo che la modifica dei permessi venga applicata anche ai file e alle sottocartelle contenute in queste ultime.
Rinnovo la mia raccomandazione a usare questi strumenti con estrema cautela. Io non mi assumo alcuna responsabilità circa eventuali problemi derivanti dalla modifica dei file di sistema sul tuo PC. Poi non dirmi che non ti avevo avvertito!
Il tuo vecchio computer con su installato Windows XP ha cominciato a darti molti più problemi del solito e ti piacerebbe poterlo formattare in modo tale da cercare di ripristinarne le buone prestazioni di un tempo? Se la risposta è affermativa ma se al momento non hai la più pallida idea di come fare perché non possiedi più il CD-ROM di installazione di XP o perché il lettore CD/DVD del computer si è rotto non devi preoccuparti… anche questa volta puoi contare su di me! Nelle righe successive andrò infatti a spiegarti tutto quel che è possibile fare per riuscire a formattare Windows XP senza CD.
Come dici? Non sei un grande esperto in informatica e temi che formattare Windows XP senza CD sia toppo complicato? Ma no, non hai motivo di allarmarti. Infatti, contrariamente alle apparenze quella in oggetto risulta una procedura abbastanza semplice da effettuare e per la messa a segno della quale non è necessario essere dei maghi del computer, hai la mia parola.
Se ti interessa quindi scoprire come procedere per formattare Windows XP senza CD ti suggerisco di prenderti una mezz’oretta o poco più di tempo libero e di concentrarti sulla lettura delle informazioni presenti in questa guida. Sono sicuro che alla fine potrai dirti più che soddisfatto e che alla prima buona occasione sarai anche ben disponibile a spiegare ai tuoi amici bisognosi di una dritta analoga come procedere.
Prima di indicarti come fare per formattare Windows XP senza CD è però opportuno fare una piccola ma importante precisazione: ad oggi Windows XP è un sistema operativo ormai obsoleto. Infatti, a partire dal 2014 Windows XP non riceve più aggiornamenti da parte di Microsoft ed è quindi esposto a potenziali gravi rischi di sicurezza. Mi raccomando, tienine ben conto.
Considerando inoltre che la procedura per formattare Windows XP senza CD che sto per proporti va ad eliminare in maniera irrecuperabile tutti i dati presenti sul computer ti suggerisco di effettuare un backup di ciò che ritieni più opportuno prima di procedere. Se non sai come fare e vuoi saperne di più a riguardo puoi leggere la mia guida su come effettuare backup.
Fatte queste doverose premesse, il primo passo che devi compiere per poter formattare Windows XP senza CD consiste nel creare una speciale chiavetta USB d’installazione del sistema operativo sulla quale copiare tutti i file necessari al ripristino dell’OS. Per fare ciò devi però provvedere a procurarti tutta la “strumentazione” necessaria, ovvero: una chiavetta USB vuota da almeno 1 GB di spazio, un’immagine ISO del sistema operativo, un programma per montare i file ISO ed un programma per trasferire i file di installazione di Windows XP sulla pendrive.
Per quanto riguarda l’immagine ISO del CD di installazione di Windows XP se non hai il dischetto di installazione del sistema operativo puoi provare a reperirla in rete effettuando una ricerca online e/o visitando appositi siti oppure puoi crearne una tu agendo anche da un altro computer e facendoti prestare il CD-ROM da un amico. Per creare tu stesso il file immagine di Windows XP puoi utilizzare ImgBurn, un programma gratuito per sistemi operativi Windows che consente di masterizzare immagine ISO in maniera estremamente semplice e veloce e che mette a disposizione degli utenti anche alcune funzionalità avanzate pari a quelle dei più blasonati programmi a pagamento.
Tanto per cominciare esegui quindi il download del programma. Per fare ciò clicca qui in modo tale da poterti subito collegare al sito Internet ufficiale di ImgBurn, dopodiché pigia sulla voce Download presente in alto e clicca sulle voci Mirror x – Provided by MajorGeeks e Download@MajorGeeks. Attendi quindi che il download del programma venga prima avviato e poi completato dopodiché fai doppio clic sul pacchetto d’installazione denominato SetupImgBurn_x.x.exe che adesso èpresente sul tuo computer.
Nella finestra che a questo punto andrà ad aprirsi clicca prima su Sì e poi su Next. Accetta dunque le condizioni d’uso del programma apponendo il segno di spunta accanto alla voce I accept the terms of the License Agreement e poi clicca in sequenza sul pulsante Next per sei volte consecutive, sul pulsante Sì e sul pulsante Close per terminare il setup. Durante il processo d’installazione potrebbe esserti proposto il download di software promozionali aggiuntivi, come ad esempio Ad-Aware o PC Mechanic. Per declinare l’invito, metti il segno di spunta accanto alla voce Installazione personalizzata e deseleziona tutte le opzioni sottostanti. Successivamente avvia ImgBurn facendo doppio clic sulla sua icona che è stata aggiunta sul desktop.
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Per impostazione predefinita, l’interfaccia utente di ImgBurn è in lingua inglese ma puoi tradurla facilmente in italiano scaricando il file di traduzione cliccando qui. Dopo aver effettuato il download del file per la traduzione del software sul tuo computer apri, facendo doppio clic su di esso, l’archivio italian.zip appena scaricato ed estrai il file italian.lng che contiene nella cartella C:\Programmi\ImgBurn\Languages. Successivamente riavvia ImgBurn e il programma avrà l’interfaccia tradotta completamente in italiano.
Ora che visualizzi la finestra principale di ImgBurn seleziona la voce Crea l’immagine di un disco dalla finestra che si apre e clicca sul pulsante raffigurante una cartella di colore gialloper scegliere il percorso in cui salvare il file immagine di Windows XP. Successivamente pigia sull’icona con i due CD che si trova in basso a sinistra e attendi che il processo di copia dei dati giunga al termine. Dovrebbero volerci pochissimi minuti.
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Una volta ottenuto il file immagine di Windows XP, devi copiare quest’ultimo su una chiavetta USB. Per fare ciò puoi utilizzare l’apposito programma gratuito Rufus. Per scaricare Rufus sul tuo PC clicca qui per collegarti al suo sito Internet ufficiale e clicca sul collegamento Rufus 2.x portable collocato al centro dell’home page sotto la dicitura Download. Successivamente, avvia il file rufus-2.2p.exe appena scaricato e clicca prima su Esegui e poi su Sì per accedere alla schermata iniziale del programma. Qualora il file scaricato non dovesse avviarsi puoi rimediare effettuando il download di una versione precedente del programma che puoi ottenere facendo clic sulla voce Altre versioni sempre annessa sotto la dicitura Download nella pagina Web del software.
A questo punto, inserisci nel computer la chiavetta USB su cui copiare i file d’installazione di Windows XP, assicurati poi che nel menu Dispositivo/Unità di Rufus risulti selezionata l’unità corretta ovvero quella relativa alla pendrive e imposta l’opzione Schema partizione MBR per BIOS e UEFI-CSM nel menu Schema partizione e tipo sistema destinazione.
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Clicca poi sull’icona del CD collocata in basso a destra, seleziona l’immagine ISO di Windows XP e avvia la creazione della tua chiavetta d’installazione pigiando prima su Avvia e poi su OK. La procedura avrà una durata di circa 15-20 minuti. Al termine, vedrai apparire un apposito avviso a schermo.
A questo punto direi che ci siamo, puoi finalmente passare all’azione vera e propria e formattare Windows XP senza CD. Procedi quindi andando a riavviare il computer senza rimuovere la pendrive bootoable appena creata con Rufus. Facendo in questo modo dovrebbe avviarsi automaticamente la procedura mediante cui poter formattare il sistema operativo. Se non riesci ad avviare la pendrive per l’installazione del sistema operativo probabilmente devi impostare il BIOS in modo che veda come drive di riferimento per il boot la pendrive inserita nel computer. Se non sai come fare puoi leggere la mia guida su come impostare il BIOS.
Sucessivamente, aspetta che sullo schermo compaia la scritta Press any key to boot from USB e premi un tasto qualsiasi sulla tastiera del PC per avviare il setup di Windows XP.
Una volta partita la procedura d’installazione di Windows XP premi il tasto Invio sulla tastiera per avviare il setup del sistema operativo ed accetta le condizioni d’uso del software pigiando sul tasto F8.
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Procedi andando ad individuare la partizione da formattare, vale a dire quella su cui intendi installare Windows XP. Spostati quindi con le frecce su e giù della tastiera sulla voce relativa alla partizione su cui andare ad agire e avviane la formattazione premendo prima il tasto D, poi il tasto Invio e poi il pulsante L. Se necessario, ripeti l’operazione per le altre partizioni da cancellare ed avvia la creazione di una nuova partizione su cui installare Windows selezionando lo spazio non partizionato e premendo Invio per due volte consecutive.
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Seleziona ora la partizione appena creata e formattala usando il file system NTFS scegliendo l’apposita voce dal menu che compare. Al termine della procedura partirà la copia dei primi file di XP sul computer e il sistema verrà riavviato. Al nuovo avvio del computer non premere alcun tasto sulla tastiera, aspetta che compaia automaticamente la schermata per andare avanti con la procedura mediante cui formattare Windows XP senza CD.
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Dopo qualche minuto vedrai comparire sullo schermo la finestra relativa alle opzioni internazionali e della lingua. Verifica quindi che il paese e il layout della tastiera siano impostati correttamente e fai clic sul pulsante Avanti.
Digita ora il tuo nome ed il nome della tua organizzazione (opzionale) negli appositi campi di testo dopodiché fai clic ancora una volta su Avanti ed immetti il product key di Windows XP per effettuare l’attivazione del sistema operativo. Generalmente il product key viene riportato sul retro o all’interno della confezione di vendita del CD-ROM del sistema operativo oppure su un’etichetta appicciata direttamente sul case del computer. Ad ogni modo, se al momento non hai a portata di mano il product key non temere, puoi immetterlo anche in un secondo momento, al terminale dell’installazione dell’OS. Per rimandare la procedura di attivazione di Windows XP clicca dunque prima su Avanti e No.
Dopo qualche istante vedrai apparire sullo schermo del computer la finestra per scegliere il nome da assegnare al computer all’interno della rete locale. Se non hai esigenze particolari puoi lasciare le impostazioni predefinite e cliccare su Avanti per passare alle impostazioni relative al fuso orario e alle impostazioni di rete. Anche in tal caso se non hai esigenze particolari ti basta lasciare tutto così come viene proposto e cliccare per due volte di seguito su Avanti in modo tale da portare a termine la procedura per formattare Windows XP senza CD.
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Il computer verrà riavviato ancora una volta dopodiché partirà la procedura di configurazione iniziale di Windows XP. A questo punto scegli se attivare oppure no gli aggiornamenti automatici per il sistema (anche se Windows XP non viene più aggiornato è la scelta consigliata) ed imposta il tuo nome utente.
In pochi istanti vedrai dunque apparire sullo schermo del PC il desktop a dimostrazione del fatto che sei riuscito a portare correttamente a termine la procedura per formattare Windows XP senza CD. Potrai quindi cominciare ad utilizzare subito il tuo computer appena formattato e più scattante che mai.
Dopo aver telefonato per la decima volta al tuo amico esperto di computer senza aver ricevuto molta disponibilità da parte sua, ti sei deciso. Per la prima volta in vita tua, prenderai il toro per le corna e tenterai di riparare da solo il tuo PC malandato reinstallando Windows XP.
Bravo, questo è lo spirito giusto! Anzi, sai che ti dico? Mi piace così tanto questo tuo impegno che voglio darti una mano a compiere questo “grande passo”. Voglio spiegarti come formattare Windows XP nella maniera più chiara e semplice possibile, in modo che tu possa diventare indipendente e non chiedere sempre favori al tuo amico super-esperto di PC.
Che aspetti? Rimboccati le maniche e segui dettagliatamente tutti i passaggi illustrati di seguito: ci vorrà un po’ di tempo ma alla fine otterrai un sistema “pulito” da goderti senza il minimo crash e senza rallentamenti… a meno che tu non provveda a metterlo subito KO in maniera più o meno volontaria!
Prima di vedere in dettaglio come formattare Windows XP, accertati di avere il disco d’installazione del sistema operativo a portata di mano e assicurati di aver salvato su dei dischetti, su delle penne USB o su un hard disk esterno tutti i tuoi dati. La procedura che stai per mettere in pratica cancellerà infatti tutto il contenuto del disco fisso del PC e non potrai più recuperare i tuoi file presenti sull’hard disk prima della formattazione.
Fatte queste doverose premesse, se sei pronto, inserisci il disco d’installazione di Windows XP nel lettore CD/DVD del computer e riavvia il sistema. Attendi quindi che compaia la scritta Premere un tasto per avviare da CD-ROM… sullo schermo e premi un tasto qualsiasi della tastiera del tuo PC per avviare la procedura d’installazione di Windows XP. Se la scritta non compare e il PC avvia normalmente Windows, prova ad impostare il boot dall’unità CD/DVD seguendo la mia guida su come entrare nel BIOS.
Adesso, aspetta qualche minuto che vengano caricati tutti i componenti necessari all’installazione del sistema e, nella schermata che compare, accertati di aver selezionato la partizione su cui è installato Windows XP (se usi solo Windows XP sul tuo PC, dovrebbe essercene solo una) e premi in sequenza i tasti D, Invio ed L della tastiera del tuo PC per eliminarla.
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A questo punto, premi il tasto Invio della tastiera per selezionare l’hard disk del tuo computer come destinazione su cui installare Windows XP e, nella schermata seguente, seleziona l’opzione Formattare la partizione usando il file system NTFS per avviare la formattazione dell’hard disk usando il file system tipico delle più moderne versioni di Windows XP. La durata di questo processo dipende dalla velocità e dalla grandezza dell’hard disk da formattare.
Al termine della formattazione, Windows inizierà a copiare i suoi primi file sul disco fisso del computer (ci vorranno pochi minuti) e, dopo un riavvio automatico del sistema, partirà l’installazione vera e propria del sistema operativo. In questo caso, quando compare la scritta Premere un tasto per avviare da CD-ROM… non devi premere nessun tasto.
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Adesso, non ti rimane che completare il processo per formattare Windows XP seguendo la pratica procedura guidata che ti viene proposta. L’installazione sarà perlopiù automatica, gli unici interventi che ti saranno richiesti saranno quelli relativi alla configurazione della lingua e della rete, dopodiché non dovrai fare più nulla. L’intero processo dura circa 30-35 minuti.
Ad installazione completata il computer si riavvierà e, dopo una brevissima procedura di configurazione iniziale in cui potrai impostare il tuo account utente, potrai iniziare ad usare il tuo Windows XP nuovo di zecca per installarci tutti i programmi e i driver che ti servono. Missione compiuta!
Il tuo PC con Windows Vista è diventato talmente lento e instabile che hai deciso di passare alle “maniere forti” e reinstallare il sistema operativo da zero? Beh, hai fatto la scelta giusta: ogni tanto è necessario formattare per risolvere i problemi del computer, ma non schiacciare il piede troppo forte sull’acceleratore!
Innanzitutto, comincia a fare dei backup dei tuoi dati (visto che con la formattazione si cancella tutto!) e procedi con calma alla reinstallazione del sistema seguendo la guida su come formattare Windows Vista che sto per proporti. Vedrai, facendo le cose con la dovuta calma, riuscirai a mettere la tua postazione multimediale a nuovo in pochissimi minuti.
Allora? Posso sapere che cosa ci fai ancora lì impalato? Posizionati bello comodo, prenditi un po’ di tempo libero solo per te e inizia subito a concentrarti sulle indicazioni sul da farsi che trovi proprio qui di seguito. Sono sicuro che, alla fine, potrai dirti ben contento e soddisfatto di quanto appreso. Che ne dici, scommettiamo?
Indice
Operazioni preliminari
Fare un backup dei dati
Reperire l’immagine ISO di Windows
Configurare il BIOS
Come formattare Windows Vista
Come formattare Windows Vista senza CD
Come formattare Windows Vista e installare una versione più aggiornata di Windows
Come formattare Windows Vista e installare Ubuntu
Operazioni preliminari
Prima di entrare nel vivo del tutorial, andandoti a spiegare, in dettaglio, quali sono i passaggi che vanno compiuti per poter formattare Windows Vista, ci sono alcune operazioni preliminari che è indispensabile che tu compia per fare in modo che tutto fili per il verso giusto. Per saperne di più, prosegui pure nella lettura. Trovi le spiegazioni di cui hai bisogno nei passi successivi.
Fare un backup dei dati
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La prima operazione che ti suggerisco di compiere, in vista della formattazione del PC, è l’esecuzione di un backup dei dati archiviati sull’hard disk.
La formattazione, come ti dicevo in apertura del post, implica infatti la cancellazione di tutti i file presenti sul disco su cui risulta installato l’OS. Procedendo in tal modo, quindi, potrai assicurarti di accedere alle tue foto, ai tuoi documenti e a qualsiasi altro file in tuo possesso anche una volta terminata la procedura.
Per fare un backup, non devi far altro che procurarti un hard disk esterno (Se non hai ancora un dispositivo di questo tipo, puoi leggere la mia guida all’acquisto) e trasferire su quest’ultimo i tuoi file personali, seguendo le indicazioni sul da farsi che ti ho fornito nelle mie guide su come trasferire file su hard disk esterno e come eseguire un backup dei dati.
Reperire l’immagine ISO di Windows
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Per formattare Windows Vista hai inevitabilmente bisogno dell’immagine ISO del sistema operativo, senza di essa la procedura non può essere messa in pratica.
Se hai il dischetto d’installazione di Windows Vista a portata di mano, non devi fare nient’altro, tutto ciò di cui hai bisogno è già in tuo possesso. Per cui, puoi avvalerti direttamente di quest’ultimo.
Se, invece, il PC su cui vuoi reinstallare il sistema è sprovvisto di un lettore CD/DVD, puoi in primo luogo acquistarne uno esterno (a questo proposito, ti consiglio la lettura della mia guida all’acquisto dedicata ai masterizzatori) o, in alternativa, puoi estrapolare l’immagine ISO del DVD di Vista usando un PC munito di lettore ottico, come ti ho spiegato nella mia guida su come creare file ISO, e trasferirla poi su una chiavetta USB da usare per installare l’OS sul tuo PC.
Nel malaugurato caso in cui non avessi il dischetto d’installazione di Windows Vista a portata di mano, mi spiace dirtelo ma ad oggi non esistono altri sistemi legali per ricavare l’ISO. Infatti, poiché, Vista è un sistema operativo ormai obsoleto, non è più possibile effettuare l’acquisto del CD/DVD d’installazione (e del relativo product key) o eseguire il download dell’immagine ISO dal sito Internet di Microsoft.
Configurare il BIOS
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Per riuscire a formattare Windows Vista, sia usando il CD d’installazione del sistema operativo che la pendrive con l’immagine ISO dello stesso, devi altresì preoccuparti di modificare l’ordine di avvio dei dispositivi sul tuo computer, facendo in modo che, a seconda dei casi, il lettore CD/DVD oppure la porta USB a cui andrai a collegare la chiavetta vengano avviati prima del disco fisso su cui è installato l’OS.
Per riuscirci, devi intervenire sul BIOS (acronimo di “Basic Input-Output System”), come ti ho spiegato in dettaglio nel mio tutorial dedicato in via specifica a come entrare nel BIOS. Nel caso in cui non ne fossi a conoscenza, il BIOS non è altro che il software che risiede in un chip posizionato sulla scheda madre del PC, il quale contiene tutte le istruzioni per avviare il sistema operativo e mettere in comunicazione la parte hardware con quella software.
Se poi utilizzi un PC recente che, al posto del BIOS, usa il sistema UEFI, dovresti poter disattivare il Secure boot e attivare la modalità Legacy BIOS: te ne ho parlato nel tutorial dedicato al BIOS linkato poc’anzi
Come formattare Windows Vista
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Compiute le operazioni preliminari descritte nelle righe precedenti, sei finalmente pronto per passare all’azione. Vediamo, quindi, cosa bisogna fare per poter formattare Windows Vista usando il dischetto d’installazione del sistema operativo.
In primo luogo, inserisci quest’ultimo nel lettore CD/DVD collegato al computer, dopodiché riavvia Windows. In seguito, attendi che sullo schermo compaia la dicitura Premere un tasto per avviare da CD-ROM o DVD-ROM e premi un tasto qualsiasi sulla tastiera del tuo PC per avviare il processo d’installazione del sistema operativo.
Adesso, aspetta qualche secondo affinché compaia la prima schermata del dischetto di Windows Vista, quella con la selezione della lingua, e clicca prima sul pulsante Avanti, per confermare l’utilizzo dell’Italiano,e poi sul bottone Installa, in modo tale da avviare la procedura guidata relativa all’installazione del sistema operativo. Digita, dunque, il product key della tua copia di Vista e clicca sul pulsante Avanti per proseguire oltre.
Ora viene la parte importante! Metti il segno di spunta accanto alla voce Accetto le condizioni di licenza, in modo tale da accettare le condizioni di utilizzo del sistema operativo, clicca sul pulsante Avanti, seleziona (se necessario) la versione di Windows Vista che vuoi usare, clicca sull’opzione d’installazione Personalizzata e fai clic sull’icona dell’hard disk che intendi formattare per reinstallare Windows.
Successivamente, clicca sulla voce Opzioni unità (avanzate) che si trova in basso a destra e premi prima sul bottone Formatta e poi su quello con su scritto OK per, appunto, formattare l’unità che hai selezionato. a operazione completata (ci vogliono pochi secondi), clicca sul pulsante Avanti e aspetta che la prima parte dell’installazione di Windows Vista venga completata con il riavvio del PC.
Al successivo avvio del computer, non premere nulla quando compare la scritta Premere un tasto per avviare da CD-ROM o DVD-ROM e attendi che l’installazione di Windows venga portata a termine. Nel giro di qualche minuto, il computer si riavvierà nuovamente.
Dopo il secondo riavvio, potrai finalmente iniziare a usare il tuo PC completando la procedura di configurazione iniziale di Windows Vista in cui impostare tutte le tue preferenze di lingua, fuso orario, sicurezza, ecc. e creare il tuo account utente. Al termine, ti ritroverai al cospetto del desktop e sarai pronto per poter ricominciare a usare il tuo PC ora più scattante che mai. È stato facile, vero?
Come formattare Windows Vista senza CD
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Non puoi servirti del dischetto d’installazione di Windows Vista, hai ottenuto l’immagine ISO dell’OS come ti ho spiegato nel passo a inizio guida e ti piacerebbe capire come fare per formattare il sistema operativo andando a creare una pendrive con i relativi file d’installazione? Beh, allora non devi far altro che procurarti una chiavetta USB vuota (o comunque senza file importanti all’interno, in quanto verrà formattata) da almeno 4 GB e a collegare quest’ultima al computer.
Successivamente, scarica Rufus, un programma a costo zero grazie al quale, appunto, è possibile creare chiavette USB avviabili di tutte le versioni di Windows (e di altri sistemi operativi). Da notare che è fruibile anche in versione no-install. Per procedere con il download, recati sul sito del software e fai clic sul collegamento Rufus x.x Portatile posto in corrispondenza della sezione Download.
Se desideri usare il programma direttamente su Vista, la versione dello stesso che devi scaricare è la 2.18, che è l’ultima compatibile con l’OS in questione. Per riuscirci, collegati a questa pagina (il download partirà in automatico).
Completato il download, apri il file .exe ottenuto, clicca sul bottone Sì (se stai usando Windows 7 o versioni successive) oppure su quello Consenti (se stai usando Windows Vista) per consentire l’avvio del programma e (nuovamente) sul pulsante Sì per verificare la presenza di aggiornamenti. Una volta visualizzata la finestra di Rufus, accertati del fatto che nel menu a tendina Dispositivo/unità che si trova in alto risulti selezionata la tua pendrive (altrimenti provvedi tu).
Adesso, se stai usando l’ultima versione di Rufus, verifica che in corrispondenza del menu a tendina Selezione bot risulti selezionata l’opzione Immagine disco o ISO (seleziona) (in caso contrario, provvedi sempre tu), fai clic sul pulsante Seleziona adiacente e seleziona l’immagine ISO di Windows Vista.
Se, invece, stai usando la versione del programma compatibile con Windows Vista, scegli l’opzione Immagine ISO dal menu a tendina annesso alla sezione Opzioni formattazione, clicca sul pulsante adiacente raffigurante un lettore CD con un dischetto e seleziona l’ISO del sistema operativo.
Dopo aver fatto ciò, i parametri di Rufus dovrebbero cambiare in automatico per adattarsi al sistema operativo scelto. Ad ogni modo, per evitare problemi di qualsiasi genere, verifica che siano selezionate le voci MBR/Schema partizione MBR per BIOS o UEFI-CSM nella sezione Schema partizione e NTFS nella sezione File system.
Per concludere, clicca sui pulsanti Avvia e OK situati in basso e attendi che la chiavetta con l’immagine di Windows Vista venga creata da Rufus.
A procedura ultimata, se il computer che stai usando è diverso da quello che vuoi formattare, scollega la pendrive dal PC e collegala alla porta USB della postazione di riferimento. Se, invece, il PC da formattare è quello corrente, lascia la pendrive collegata e riavvialo.
Al successivo avvio del sistema, partirà automaticamente la procedura per formattare Windows Vista. A questo punto, i passaggi da compiere sono praticamente gli stessi che ti ho descritto nel passo precedente, non cambia assolutamente nulla.
Come formattare Windows Vista e installare una versione più aggiornata di Windows
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Considerando il fatto che Windows Vista è piuttosto datato e che a partire dall’11 aprile del 2017Microsoft non fornisce più aggiornamenti per la sicurezza del sistema operativo, se ne hai la possibilità, ti suggerisco vivamente di formattare sì il tuo PC ma di installarci su una versione più aggiornata dell’OS dell’azienda di Redmond: Windows 10, Windows 8 oppure Windows 7.
Se la cosa ti interessa e desideri ricevere indicazioni utili al riguardo, puoi fare riferimento alle mie guide specifiche su come installare Windows 10, come installare Windows 8 e come installare Windows 7 per scoprire in che modo procedere.
Come formattare Windows Vista e installare Ubuntu
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Sempre in virtù del fatto che, come ti dicevo nel passo precedente, Windows Vista è un sistema operativo piuttosto vecchio, se non vuoi o non puoi formattare il tuo PC e ricorrere all’uso di una versione più recente di uno dei sistemi operativi di casa Microsoft, puoi valutare l’idea di installare Ubuntuoun’altra distribuzione di Linux, che possono funzionare senza particolari problemi anche su computer datati e con caratteristiche hardware non esattamente al top.
Se l’argomento ti interessa e vuoi ricevere maggiori dettagli, ti consiglio di leggere le mie guide dedicate in maniera specifica a come installare Ubuntu e come installare Linux.
Da diversi giorni a questa parte il tuo computer con su installato Windows 8 ha cominciato a darti diversi problemi. Il tuo amico esperto in informatica ti ha suggerito di provare a far fronte alla cosa formattando il PC ma tu, pur avendo preso per buona la dritta, non hai ancora provveduto a metterti all’opera perché sprovvisto del dischetto di installazione dell’OS? Se la risposta è affermativa sappi innanzitutto che formattare Windows 8 senza CD è possibile e che io posso spiegarti come fare, passaggio dopo passaggio.
Prima che tu possa allarmarti e pensare al peggio ci tengo però a precisarti sin da subito che contrariamente alle apparenze formattare Windows 8 senza CD è un’operazione abbastanza semplice da eseguire anche per chi, un po’ come te, non è un grande esperto in fatto di nuove tecnologie.
Chiarito ciò se sei quindi interessato a scoprire quali sono i passaggi che bisogna eseguire per poter formattare Windows 8 senza CD ti suggerisco di prenderti qualche minuto di tempo libero, di sederti ben comodo dinanzi al tuo computer e ti concentrarti sulla lettura delle righe successive. Sono sicuro che alla fine potrai dirti più che soddisfatto del risultato ottenuto e che sarai anche pronto ad affermare a gran voce che formattare Windows 8 senza CD era in realtà un vero gioco da ragazzi.
Prima di indicarti tutto ciò che bisogna fare per poter formattare Windows 8 senza CD c’è però una cosa che devi sapere. Considerando che la procedura di formattazione va ad eliminare in modo irrecuperabile tutti i dati presenti sul computer ti suggerisco di effettuare un backup di ciò che ritieni più opportuno prima di formattare Windows 8. Se non sai come fare e vuoi saperne di più a riguardo puoi leggere la mia guida su come effettuare backup.
Tieni inoltre presente che per poter formattare Windows 8 senza CD puoi agire in due differenti modi a seconda di quelle che sono le tue possibilità e necessità. Se puoi accedere senza problemi a tutte le funzionalità del sistema operativo puoi formattare Windows 8 senza CD agendo direttamente dalla sezione Impostazioni PC dell’OS mentre se per una qualsiasi ragione non ti è possibile fare ciò o molto più semplicemente se preferisci un metodo alternativo puoi riuscire nel tuo intento anche ricorrendo all’uso di una semplice chiavetta USB. La decisione, chiaramente, spetta a ste. Sappi comunque che in entrambi i casi il risultato finale è praticamente identico.
Formattare Windows 8 senza CD da Impostazioni PC
Se desideri capire come fare per formattare Windows 8 senza CD puoi utilizzare l’apposita funzione annessa alla sezione Impostazioni PC del sistema operativo. Per fare ciò accedi innanzitutto alla Start Screen di Windows 8 dopodiché clicca sul campo di ricerca collocato in alto a destra, digita impostazioni pc e poi pigia sul primo risultato che ti viene mostrato in elenco.
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Adesso clicca sulla voce Aggiorna e ripristina collocata in basso a sinistra dopodiché seleziona l’opzione Ripristino dal menu laterale.
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Clicca quindi sul pulsante Per iniziare collocato sotto la dicitura Rimuovi tutto e reinstalla Windows. Scegli poi se formattare Windows 8 senza CD rimuovendo solo i tuoi file (è l’operazione consigliata nella maggior parte dei casi) oppure se eseguire una pulizia completa dell’unità (è una procedura da scegliere se si desidera rivendere il computer) e fai clic sul bottone Reimposta per avviare la reinstallazione del sistema operativo.
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La procedura per la formattazione semplice dura almeno 15–20 minuti, quella più avanzata invece può andare avanti per delle ore. Ad ogni modo tu non dovrai fare assolutamente nulla, dovrai semplicemente attendere che il computer si riavii con la nuova installazione di Windows pronta (quasi) all’uso.
Al riavvio del computer aspetta che venga eseguita la configurazione iniziale dei dispositivi dopodiché segui la procedura di configurazione iniziale di Windows 8 che visualizzi a schermo. Scegli quindi il nome che desideri assegnare al computer, il colore che vuoi usare come sfondo della Start Screen, le impostazioni facenti riferimento ad aggiornamenti, quelle relative alla condivisione dei file e tutti gli altri settaggi. Se preferisci usare le impostazioni predefinite clicca sul pulsante Usa impostazioni rapide.
A questo punto per portare a termine la procedura mediante cui formattare Windows 8 senza CD inserisci il tuo indirizzo di posta elettronica Microsoft (Live, Hotmail o Outlook). L’indirizzo di posta elettronica Microsoft è indispensabile per poter usare le funzionalità cloud del sistema operativo. Se non ti interessa sincronizzare i dati e le app fra più PC tramite i servizi cloud Microsoft, puoi decidere di usare un account utente locale standard cliccando prima su Accedi senza un account Microsoft e poi su Account locale.
Per concludere digita il nome utente e la password che vuoi usare per il tuo account utente sul PC. Se nello step precedente hai digitato il tuo indirizzo di posta elettronica Microsoft il nome utente e la password per l’account sul PC saranno uguali ai dati di accesso dell’indirizzo email. Per concludere la procedura clicca poi sul pulsante Fine. Potrai cominciare ad utilizzare il sistema dopo una breve presentazione delle sue funzionalità.
Tieni presente che se intendi formattare Windows 8 senza CD evitando di cancellare i tuoi dati salvati sul disco rigido e le tue applicazioni puoi optare per un’alternativa, per così dire, più “soft” rispetto a quanto già visto. Per fare ciò individua la voce Reinizializza il PC conservando i tuoi file annessa alla sezione Aggiorna e ripristina di Impostazioni PC e poi pigia sul pulsante Per iniziare. Successivamente clicca prima su Avanti e poi su Reinizializza per riavviare il PC e consentire a Windows di riportare le sue impostazioni allo stato iniziale.
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Formattare Windows 8 senza CD da chiavetta USB
Se è tua intenzione formattare Windows 8 senza CD utilizzando una chiavetta USB la prima cosa che devi fare è quella di procurarti una pendrive da almeno 4 GB (vuota o comunque senza file importanti all’interno poiché verrà formattata!). Hai inoltre bisogno di un’apposita utility gratuita distribuita direttamente da Microsoft grazie alla quale è possibile creare delle chiavette USB mediante cui installare il famoso sistema operativo.
Procurati quindi una chiavetta USB come ti ho già indicato dopodiché clicca qui per collegarti al sito Internet di Microsoft per effettuare il download del programma di cui ti parlavo. A download ultimato apri, facendo doppio clic su di esso, il file appena scaricato e digita il product key della tua copia di Windows 8.
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Successivamente collega al computer la chiavetta USB, indica che desideri creare un drive USB per l’installazione del sistema operativo e poi segui le istruzioni visibili a schermo per compeltare la procedura. Attendi quindi che la copia dei file giunga al termine.
Sappi che la procedura di creazione della chiavetta USB mediante cui poter poi formattare Windows 8 senza CD potrebbe durate un bel po’. Tutto dipende dalla velocità della tua connessione ad Internet. Una volta terminato il processo puoi utilizzare la chiavetta che hai ottenuto per eseguire il boot e per formattare Windows 8 senza CD sul tuo computer.
Per installare Windows 8 chiudi quindi la finestra dell’utility Microsoft che hai utilizzato per creare la pendrive con il sistema operativo e riavvia il computer senza rimuovere la chiavetta. Se è tua intenzione formattare Windows 8 senza CD utilizzando la pendrive in oggetto su un altro computer ti basta inserire quest’ultima in una delle porte USB del PC su cui vuoi agire quando è ancora spento e poi effettuarne l’accensione pigiando sull’apposito tasto presente sul case. Procedendo in questo modo dovrebbe avviarsi in automatico la procedura mediante cui poter installare Windows 8 da USB.
Nel caso in cui la procedura per formattare Windows 8 non si avviasse in maniera automatica e partisse normalmente la copia di Windows già installata sul PC entra nel BIOS e cambia l’ordine di avvio impostando come primo dispositivo la porta USB attenendoti alle indicazioni presenti nella mia guida su come impostare il BIOS.
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Una volta partita la procedura mediante cui formattare Windows 8 senza CD seleziona Italiano dal menu a tendina relativo alla voce Lingua da installare annesso alla finestra che ti viene mostrata a schermo dopodiché imposta Italiano (Italia) dal menu a tendina relativo alla voce Formato ore e valuta e poi seleziona Italiano dal menu a tendina di Layout di tastiera o metodo di input. Successivamente clicca prima sul pulsante Avanti che si trova in basso a destra e poi su Installa.
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Adesso digita il product key della tua copia di Windows 8 nell’apposito campo di testo e clicca nuovamente su Avanti. Accetta poi le condizioni di utilizzo del sistema operativo mettendo il segno di spunta accanto alla voce Accetto le condizioni di licenza, e fai clic ancora una volta su Avanti.
A questo punto fai clic sulla voce Personalizzata, seleziona il drive su cui desideri installare il sistema, seleziona l’opzione Opzioni unità (avanzate) e poi pigia su Formatta per formattare la partizione selezionata. Successivamente clicca sul pulsante Avanti per avviare la copia dei file di Windows sul PC. Dopo qualche minuto il PC si riavvierà da solo.
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Al primo accesso al sistema ti verrà poi proposta la procedura di configurazione iniziale di Windows in cui scegliere le impostazioni relative a fuso orario, account utente e connessione Internet. I passaggi che devi effettuare sono praticamente identici a quelli già visti nelle righe precedenti, quando ti ho spiegato come fare per formattare Windows 8 senza CD agendo dalle impostazioni di Windows.
Una volta completata la procedura per formattare Windows 8 senza CD ed una volta installato nuovamente il sistema operativo potrai finalmente riprendere ad utilizzare il computer così come di consueto.
Il computer con su installato Windows 8 che solitamente utilizzi ha cominciato a dare qualche problema ed un amico ti ha detto di provare a far fronte alla cosa con una bella formattazione? Non c’è che dire, ti è stata data senza ombra di dubbio un’ottima dritta! Tuttavia se in questo momento stai leggendo questa guida molto probabilmente è perché non sai come fare per riuscire nell’impresa. Se le cose stanno effettivamente così non hai però nulla di cui preoccuparti: posso spiegarti io che cosa fare per formattare Windows 8.
Contrariamente a quel che tu possa pensare formattare Windows 8 è un’operazione molto più semplice a farsi che a dirsi. Ti basta infatti avere un minimo di pazienza e di concentrazione oltre che qualche minuto di tempo libero ed il gioco è fatto.
Se è quindi tua intenzione scoprire davvero che cosa bisogna fare per formattare Windows 8 ti suggerisco di metterti comodo e di concentrarti sulla lettura delle seguenti righe. Vedrai che alla fine sarai sicuramente riuscito nel tuo intento e che alla prima buona occasione saprai anche spiegare come fare ai tuoi conoscenti. Scommettiamo?
Prima di indicarti, passaggio dopo passaggio, tutto ciò che bisogna fare per poter formattare Windows 8 c’è però una cosa che devi sapere. La procedura che è necessario eseguire per mettere a segno la formattazione risulta leggermente differente a seconda del fatto che tu abbia il DVD di installazione di Windows oppure no. Segui quindi la procedura indicata di seguito che reputi sia più consona a quanto in tuo possesso.
Inoltre, considerando che la procedura di formattazione va ad eliminare in modo irrecuperabile tutti i dati presenti sul computer ti suggerisco di effettuare un backup di ciò che ritieni più opportuno prima di formattare Windows 8. Se non sai come fare e vuoi saperne di più a riguardo ti suggerisco di leggere la mia guida su come effettuare backup.
Formattare Windows 8 con DVD di installazione
Se è tua intenzione scoprire come formattare Windows 8 e disponi del DVD di installazione del sistema operativo la prima cosa che devi fare è inserire il DVD nel PC e riavviare il sistema.
A computer riavviato aspetta che sullo schermo compaia la scritta Premere un tasto per avviare da CD-ROM o DVD-ROM e premi un tasto qualsiasi sulla tastiera del PC per avviare il setup di Windows 8.
Se non riesci ad avviare il DVD per l’installazione del sistema operativo probabilmente devi impostare il BIOS in modo che veda come drive di riferimento per il boot l’unità DVD del computer. Per sapere come fare leggi la mia guida su come impostare il BIOS.
Una volta partita la procedura d’installazione di Windows 8, seleziona Italiano dal menu a tendina relativo alla voce Lingua da installare annesso alla finestra che ti viene mostrata a schermo dopodiché imposta Italiano (Italia) dal menu a tendina relativo alla voce Formato ore e valuta e poi seleziona Italiano dal menu a tendina di Layout di tastiera o metodo di input. Successivamente clicca prima sul pulsante Avanti che si trova in basso a destra e poi su Installa.
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Adesso digita il product key della tua copia di Windows 8 nell’apposito campo di testo e clicca nuovamente su Avanti. Accetta poi le condizioni di utilizzo del sistema operativo mettendo il segno di spunta accanto alla voce Accetto le condizioni di licenza, e fai clic ancora una volta su Avanti.
A questo punto fai clic sulla voce Personalizzata, seleziona il drive su cui desideri installare il sistema, seleziona l’opzione Opzioni unità (avanzate) e poi pigia su Formatta per formattare la partizione selezionata. Successivamente clicca sul pulsante Avanti per avviare la copia dei file di Windows sul PC. Dopo qualche minuto il PC si riavvierà da solo.
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Al nuovo avvio del computer aspetta che venga eseguita la configurazione iniziale dei dispositivi dopodiché segui la procedura di configurazione iniziale di Windows 8 che visualizzi a schermo. Scegli quindi il nome che desideri assegnare al computer, il colore che vuoi usare come sfondo della Start Screen, le impostazioni facenti riferimento ad aggiornamenti, quelle relative alla condivisione dei file e tutti gli altri settaggi. Se preferisci usare le impostazioni predefinite clicca sul pulsante Usa impostazioni rapide.
A questo punto per portare a termine la procedura mediante cui formattare Windows 8 devi inserire il tuo indirizzo di posta elettronica Microsoft (Live, Hotmail o Outlook). L’indirizzo di posta elettronica Microsoft è indispensabile per poter usare le funzionalità cloud del sistema operativo. Se non ti interessa sincronizzare i dati e le app fra più PC tramite i servizi cloud Microsoft, puoi decidere di usare un account utente locale standard cliccando prima su Accedi senza un account Microsoft e poi su Account locale.
Per concludere digita il nome utente e la password che vuoi usare per il tuo account utente sul PC. Tieni presente che se nello step precedente hai digitato il tuo indirizzo di posta elettronica Microsoft il nome utente e la password per l’account sul PC saranno uguali ai dati di accesso dell’indirizzo email. Per concludere la procedura clicca poi sul pulsante Fine. Potrai cominciare ad utilizzare il sistema dopo una breve presentazione delle sue nuove funzionalità.
Formattare Windows 8 con chiavetta USB
Se è tua intenzione formattare Windows 8 ma non hai a tua disposizione il DVD di installazione del sistema operativo puoi rimediare creando una chiavetta USB che ti consente di installare da zero il sistema operativo di casa Microsoft. Per fare ciò devi però effettuare alcuni semplici passaggi aggiuntivi rispetto a quelli che ti ho già indicato nelle righe precedenti.
Per creare questa speciale chiavetta USB ti basta utilizzare un’apposita utility che puoi scaricare direttamente dal sito Internet di Microsoft cliccando qui. A download ultimato apri, facendo doppio clic su di esso, il file appena scaricato e digita il product key della tua copia di Windows 8.
Successivamente collega al computer una chiavetta USB vuota avente almeno 4 GB di capienza, indica che desideri creare un drive USB per l’installazione del sistema operativo e poi segui le istruzioni visibili a schermo per compeltare la procedura. Attendi quindi che la copia dei file giunga al termine.
A procedura ultimata chiudi la finestra dell’utility e riavvia il computer senza rimuovere la chiavetta USB. Facendo in questo modo dovrebbe avviarsi automaticamente la procedura mediante cui poter formattare Windows 8.
Nel caso in cui la procedura per formattare Windows 8 non si avviasse in maniera automatica e partisse normalmente la copia di Windows già installata sul PC entra nel BIOS e cambia l’ordine di avvio impostando come primo dispositivo la porta USB attenendoti alle indicazioni presenti nella guida che ti ho indicato nelle precedenti righe.
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Una volta partita la procedura d’installazione di Windows 8 tramite chiavetta USB seleziona Italiano dal menu a tendina relativo alla voce Lingua da installare annesso alla finestra che ti viene mostrata a schermo dopodiché imposta Italiano (Italia) dal menu a tendina relativo alla voce Formato ore e valuta e poi seleziona Italiano dal menu a tendina di Layout di tastiera o metodo di input. Successivamente clicca prima sul pulsante Avanti che si trova in basso a destra e poi su Installa.
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Successivamente segui la procedura che ti ho già spiegato nella parte di questa guida in cui ti ho indicato come formattare Windows 8 utilizzando il DVD di installazione. D’ora in avanti la procedura per formattare Windows 8 è praticamente, sia che venga utilizzato un DVD di installazione sia che venga sfruttata una chiavetta USB.
Al termine della procedura mediante cui formattare Windows 8 ed una volta installato nuovamente Windows potrai finalmente cominciare a lavorare con il tuo sistema operativo, adesso più fiammante che mai.
Da qualche tempo a questa parte il tuo computer con su installato Windows 8.1 ha cominciato a darti qualche problema. Ascoltando i suggerimenti dei tuoi amici più fidati hai quindi deciso di passare all’azione e di formattare Windows 8.1. L’idea è senz’altro buona e potrebbe permetterti di risolvere i tuoi problemi. Tuttavia se in questo momento sei qui, a leggere queste guida, è evidente che stai avendo qualche difficoltà nel riuscire a capire come fare. Se le cose stanno effettivamente in questo modo non hai però motivo di preoccuparti. Posso infatti spiegarti io, per filo e per segno, tutto ciò che bisogna fare per poter formattare Windows 8.1.
Come dici? Temi sia un’operazione troppo complicata da eseguire sul tuo computer? Ma no! Contrariamente alle apparenze formattare Windows 8.1 è abbastanza semplice. Hai soltanto bisogno di un minimo di concentrazione e di pazienza, nient’altro.
Se è dunque tua intenzione scoprire quali operazioni vanno effettuate per formattare Windows 8.1 ti suggerisco di metterti ben comodo e di dedicare qualche minuto del tuo tempo libero alla lettura delle seguenti righe e alla messa in pratica delle mie indicazioni. Pronto? Si? Perfetto, allora cominciamo.
Prima di indicarti tutto ciò che bisogna fare per poter formattare Windows 8.1 c’è però una cosa che devi sapere. Le operazioni che è necessario eseguire per mettere a segno la formattazione risultano leggermente differenti a seconda del fatto che tu abbia il DVD di installazione di Windows oppure no. Segui quindi la procedura indicata di seguito che reputi sia più consona a quella che è “l’attrezzatura” in tuo possesso.
Inoltre, considerando che la procedura di formattazione va ad eliminare in modo irrecuperabile tutti i dati presenti sul computer ti suggerisco di effettuare un backup di ciò che ritieni più opportuno prima di formattare Windows 8.1. Se non sai come fare e desideri saperne di più a riguardo ti suggerisco di leggere la mia guida su come effettuare backup.
Formattare Windows 8.1 con DVD di installazione
Se desideri scoprire come formattare Windows 8.1 e disponi del DVD di installazione del sistema operativo la prima cosa che devi fare è inserire il DVD nel computer e riavviare il sistema.
Una volta riavviato il PC aspetta che sullo schermo compaia la scritta Premere un tasto per avviare da CD-ROM o DVD-ROM e premi un tasto qualsiasi sulla tastiera del PC per avviare il setup di Windows 8.1.
Se non riesci ad avviare il DVD per l’installazione del sistema operativo probabilmente devi impostare il BIOS in modo che veda come drive di riferimento per il boot l’unità DVD del computer. Se non sai come fare puoi leggere la mia guida su come impostare il BIOS.
Una volta partita la procedura d’installazione di Windows 8.1, seleziona Italiano dal menu a tendina relativo alla voce Lingua da installare annesso alla finestra che ti viene mostrata a schermo dopodiché imposta Italiano (Italia) dal menu a tendina relativo alla voce Formato ore e valuta e poi seleziona Italiano dal menu a tendina di Layout di tastiera o metodo di input. Successivamente clicca prima sul pulsante Avanti che si trova in basso a destra e poi su Installa.
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Adesso digita il product key della tua copia di Windows 8.1 nell’apposito campo di testo e clicca nuovamente su Avanti. Accetta poi le condizioni di utilizzo del sistema operativo mettendo il segno di spunta accanto alla voce Accetto le condizioni di licenza, e fai clic ancora una volta su Avanti.
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A questo punto fai clic sulla voce Personalizzata, seleziona il drive su cui desideri installare il sistema, seleziona l’opzione Opzioni unità (avanzate) e poi pigia su Formatta per formattare la partizione selezionata. Successivamente clicca sul pulsante Avanti per avviare la copia dei file di Windows sul PC. Dopo qualche minuto il PC si riavvierà da solo.
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Al riavvio del computer aspetta che venga eseguita la configurazione iniziale dei dispositivi dopodiché segui la procedura di configurazione iniziale di Windows 8.1 che visualizzi a schermo. Scegli quindi il nome che desideri assegnare al PC, il colore che vuoi usare come sfondo della Start Screen, le impostazioni facenti riferimento ad aggiornamenti, quelle relative alla condivisione dei file e tutti gli altri settaggi. Se preferisci usare le impostazioni predefinite clicca sul pulsante Usa impostazioni rapide.
A questo punto per portare a termine la procedura mediante cui formattare Windows 8.1 devi inserire il tuo indirizzo di posta elettronica Microsoft (Live, Hotmail o Outlook). L’indirizzo di posta elettronica Microsoft è indispensabile per poter usare le funzionalità cloud del sistema operativo. Se non ti interessa sincronizzare i dati e le app fra più PC tramite i servizi cloud Microsoft, puoi decidere di usare un account utente locale standard cliccando prima su Accedi senza un account Microsoft e poi su Account locale.
Per concludere digita il nome utente e la password che vuoi usare per il tuo account utente sul PC. Tieni presente che se nello step precedente hai digitato il tuo indirizzo di posta elettronica Microsoft il nome utente e la password per l’account sul PC saranno uguali ai dati di accesso dell’indirizzo email. Per concludere la procedura clicca poi sul pulsante Fine.
Potrai poi cominciare ad utilizzare il sistema dopo una breve presentazione delle sue nuove funzionalità.
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Formattare Windows 8.1 senza DVD di installazione
Se vuoi formattare Windows 8.1 ma non hai a tua disposizione il DVD di installazione del sistema operativo puoi rimediare creando una chiavetta USB grazie alla quale poter installare da zero il sistema operativo di casa Microsoft. Per fare ciò devi però effettuare alcuni semplici passaggi aggiuntivi rispetto a quelli che ti ho già indicato nelle righe precedenti.
Per creare questa speciale chiavetta USB ti basta utilizzare un’apposita utility che puoi scaricare direttamente dal sito Internet di Microsoft cliccando qui. A download ultimato fai doppio clic sul file ottenuto e digita, nella finestra che a questo punto ti verrà mostrata a schermo, il product key della tua copia di Windows 8.1.
Successivamente collega al computer una chiavetta USB vuota avente almeno 4 GB di capienza, indica che desideri creare un drive USB per l’installazione del sistema operativo e poi segui le istruzioni visibili a schermo per compeltare la procedura. Attendi quindi che la copia dei file giunga al termine.
A procedura conclusa chiudi la finestra dell’utility e riavvia il computer senza rimuovere la chiavetta USB. Facendo in questo modo dovrebbe avviarsi automaticamente la procedura mediante cui poter formattare Windows 8.1.
Qualora la procedura per formattare Windows 8.1 non si avviasse in maniera automatica e partisse normalmente la copia di Windows già installata sul PC entra nel BIOS e cambia l’ordine di avvio impostando come primo dispositivo la porta USB attenendoti alle indicazioni presenti nella guida che ti ho indicato nelle precedenti righe.
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Partita la procedura d’installazione di Windows 8.1 tramite chiavetta USB seleziona Italiano dal menu a tendina relativo alla voce Lingua da installare annesso alla finestra che ti viene mostrata a schermo dopodiché imposta Italiano (Italia) dal menu a tendina relativo alla voce Formato ore e valuta e poi seleziona Italiano dal menu a tendina di Layout di tastiera o metodo di input. Successivamente clicca prima sul pulsante Avanti che si trova in basso a destra e poi su Installa.
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Procedi ora attenendoti alla procedura che ti ho già spiegato nella parte di questa guida in cui ti ho indicato come formattare Windows 8.1 utilizzando il DVD di installazione. D’ora in avanti la procedura per formattare Windows 8.1 è praticamente la stessa, sia che venga utilizzato un DVD di installazione sia che venga sfruttata una chiavetta USB.
Al termine della procedura mediante cui formattare Windows 8.1 ed una volta installato nuovamente il sistema operativo potrai finalmente cominciare ad utilizzarlo immediatamente.
Possiedi un vecchio computer con su installato Windows XP su cui non riesce a girare nient’altro e ti piacerebbe poterlo formattare in modo tale da ripristinarne le prestazioni di un tempo? Se la risposta è affermativa ma se non hai la più pallida idea di come procedere per riuscire a formattare PC Windows XP sono lieto di comunicarti che anche questa volta puoi contare su di me! Nelle righe successive andrò infatti ad indicarti tutto quel che è necessario fare per riuscire a formattare PC Windows XP in quattro e quattr’otto.
Come dici? Temi sia un’operazione troppo complicata da eseguire sul tuo computer? Ma no, non dvi preoccuparti! Contrariamente alle apparenze formattare PC Windows XP è in realtà abbastanza semplice, davvero. Hai solo bisogno di un minimo di concentrazione e di pazienza oltre che di un po’ di tempo libero a disposizione ed il gioco è fatto, fidati.
Se è dunque tua intenzione scoprire quali passaggi bisogna eseguire per poter formattare PC Windows XP ti suggerisco di metterti ben comodo e di dedicarti alla lettura di questo tutorial oltre che, chiaramente, alla messa in pratica delle mie indicazioni. Pronto? Si? Grandioso, allora procediamo.
Prima di spiegarti come procedere per formattare PC Windows XP permetti però di fare una piccola ma importante precisazione. Probabilmente ne sei già a conoscenza ma ci tengo a sottolinearti che ad oggi Windows XP è un sistema operativo ormai obsoleto. Infatti, a partire dal 2014 Windows XP non riceve più aggiornamenti da parte di Microsoft ed è quindi esposto a potenziali rischi di sicurezza (anche abbastanza gravi). Utilizzare Windows XP è dunque una scelta a tuo rischio e pericolo, poi non venirmi a dire che non ti avevo avvisato!
Personalmente ritengo quindi che se non ne hai strettamente bisogno potresti valutare l’adozione di soluzioni alternative. Ci sono ad esempio tante distro Linux molto leggere che funzionano alla perfezione sui computer più datati e sono decisamente più sicure di XP. La scelta, comunque, spetta solo e soltanto a te, in base a quelle che sono le tue esigenze e preferenze.
Fatta questa doverosa premessa se sei realmente interessato a scoprire come fare per formattare PC Windows XP puoi scegliere, in base al materiale in tuo possesso, di procedere mediante il CD-ROM di installazione del sistema operativo oppure sfruttando una chiavetta USB preparata per l’occasione con su l’immagine del sistema operativo. In entrambi i casi il risultato è praticamente identico.
Inoltre, considerando che la procedura di formattazione va ad eliminare in modo irrecuperabile tutti i dati presenti sul computer ti suggerisco di effettuare un backup di ciò che ritieni più opportuno prima di formattare PC Windows XP. Se non sai come fare e desideri saperne di più a riguardo ti suggerisco di leggere la mia guida su come effettuare backup.
Formattare PC Windows XP con CD-ROM di installazione
Se desideri scoprire come formattare PC Windows XP e disponi del CD-ROM di installazione del sistema operativo la prima cosa che devi fare è inserire il dischetto nel computer e riavviare il sistema.
Una volta riavviato il PC aspetta che sullo schermo compaia la scritta Premere un tasto per avviare da CD-ROM o DVD-ROM e premi un tasto qualsiasi sulla tastiera del PC per avviare il setup di Windows XP.
Se non riesci ad avviare il CD-ROM per l’installazione del sistema operativo probabilmente devi impostare il BIOS in modo che veda come drive di riferimento per il boot il lettore di unità ottiche del computer. Se non sai come fare puoi leggere la mia guida su come impostare il BIOS.
Una volta partita la procedura d’installazione di Windows XP premi il tasto Invio sulla tastiera per avviare il setup dell’OS ed accetta le condizioni d’uso del software pigiando sul tasto F8.
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Procedi andando ad individuare la partizione da formattare, ovvero quella su cui installare Windows XP. Spostati dunque con le frecce su e giù della tastiera sulla voce relativa alla partizione su cui andare ad agire e avviane la formattazione premendo prima il tasto D, poi il tasto Invio e poi il pulsante L. Se necessario, ripeti l’operazione per le altre partizioni da cancellare ed avvia la creazione di una nuova partizione su cui installare Windows selezionando lo spazio non partizionato e premendo Invio per due volte consecutive.
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Procedi ora andando a selezionare la partizione appena creata e formattala usando il file system NTFS scegliendo l’apposita voce dal menu che compare. Al termine della procedura partirà la copia dei primi file di XP sul computer e il sistema verrà riavviato. Al nuovo avvio del PC non premere alcun tasto sulla tastiera, aspetta che compaia automaticamente la schermata per andare avanti con la procedura mediante cui formattare PC Windows XP.
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Attendi qualche minuto dopodiché vedrai comparire sullo schermo la finestra relativa alle opzioni internazionali e della lingua. Accertati dunque che il paese e il layout della tastiera siano impostati correttamente e clicca sul pulsante Avanti.
Adesso digita il tuo nome ed eventualmente anche il nome della tua organizzazione negli appositi campi di testo dopodiché clicca nuovamente su Avanti per digitare il product key di Windows XP. Il product key è il codice di 25 caratteri alfanumerici necessario per poter effettuare l’attivazione del sistema operativo. Dovresti trovare il product key della copia di Windows XP in tuo possesso dando uno sguardo sul retro della confezione di vendita del CD-ROM del sistema operativo o su un’etichetta appicciata sul case del computer. Se al momento non hai a portata di mano il product key clicca prima su Avanti e No in modo tale da immetterlo in un secondo momento, al termine dell’installazione di XP.
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Dopo qualche istante vedrai apparire sullo schermo del computer la finestra per scegliere il nome da assegnare al computer all’interno della rete locale. Se non hai esigenze particolari puoi lasciare le impostazioni predefinite e cliccare su Avanti per passare alle impostazioni relative al fuso orario e alle impostazioni di rete. Anche in tal caso se non hai esigenze particolari ti basta lasciare tutto così come viene proposto e cliccare per due volte di seguito su Avanti in modo tale da portare a termine la procedura per formattare PC Windows XP.
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In seguito il computer verrà riavviato per l’ennesima volta e partirà la procedura di configurazione iniziale di XP. Scegli dunque se attivare o meno gli aggiornamenti automatici per il sistema (è la scelta consigliata anche se ormai Windows XP non viene più aggiornato) ed imposta il tuo nome utente.
A questo punto puoi finalmente dirti soddisfatto. Sei riuscito a portare correttamente a termine la procedura mediante cui formattare PC Windows XP. A dimostrazione di ciò dovresti trovare pronto ad accoglierti il desktop predefinito di XP sullo schermo del tuo computer.
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Formattare PC Windows XP con chiavetta USB
Se invece ti interessa capire come fare per formattare PC Windows XP mediante chiavetta USB, magari perché non possiedi più CD-ROM di installazione del sistema operativo o perché il tuo computer non dispone di un’unità ottica funzionate, devi effettuare alcuni passaggi aggiuntivi rispetto alla procedura che ti ho già descritto. Devi infatti provvedere a creare una speciale chiavetta USB mediante cui poter formattare PC Windows XP.
Per creare la chiavetta USB in oggetto procurati innanzitutto una pendrive vuota da almeno 1 GB di spazio. Successivamente clicca qui per visualizzare la pagina di download del software WinSetupFromUSB, pigia sull’ultima versione disponibile del programma e poi fai clic sul bottone Download per scaricare subito il programma sul tuo computer. Si tratta di un semplice programma per sistemi operativi Windows grazie al quale è possibile trasferire il contenuto del CD di installazione di XP sulla chiavetta e trasformare quest’ultima in avviabile e dunque adatta per formattare il PC.
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Nota: WinSetupFromUSB viene riconosciuto come una potenziale minaccia da alcuni antivirus ma, così come spiegato anche sul sito ufficiale del software, si tratta di un falso positivo causato dalla coincidenza di alcune stringhe nelle definizioni. Il programma, quindi, non contiene alcun virus.
Dopo aver recuperato la chiavetta USB e dopo aver effettuato il download di WinSetupFromUSB sul tuo computer attieniti alle indicazioni che ti ho fornito nella mia guida su come installare XP da USB per scoprire come procedere. Non preoccuparti, è tutto molto semplice!
Una volta pronta la chiavetta USB mediante cui poter formattare PC Windows XP riavvia il computer senza rimuovere il supporto. Facendo in questo modo dovrebbe avviarsi automaticamente la procedura mediante cui poter formattare il sistema operativo. Se non riesci ad avviare la pendrive per l’installazione del sistema operativo probabilmente devi impostare il BIOS in modo che veda come drive di riferimento per il boot la pendrive inserita nel computer. Se non sai come fare puoi leggere la mia guida su come impostare il BIOS che ti ho segnalato nelle precedenti righe.
Sucessivamente, aspetta che sullo schermo compaia la scritta Press any key to boot from USB e premi un tasto qualsiasi sulla tastiera del PC per avviare il setup di Windows XP.
Una volta partita la procedura d’installazione di Windows XP premi il tasto Invio sulla tastiera per avviare il setup del sistema operativo ed accetta le condizioni d’uso del software pigiando sul tasto F8.
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Procedi andando ad individuare la partizione da formattare. Spostati dunque con le frecce su e giù della tastiera sulla voce relativa alla partizione su cui andare ad agire e avviane la formattazione premendo prima il tasto D, poi il tasto Invio e poi il pulsante L. Successivamente seleziona la partizione appena creata e formattala usando il file system NTFS scegliendo l’apposita voce dal menu che compare. Al termine della procedura partirà la copia dei primi file di XP sul computer e il sistema verrà riavviato.
Al nuovo avvio del PC non premere alcun tasto sulla tastiera, aspetta che compaia automaticamente la schermata per andare avanti con la procedura mediante cui formattare PC Windows XP dopodiché attieniti alle indicazioni che ti ho fornito nelle precedenti righe, quando ti ho spiegato come formattare il computer usando il CD-ROM di installazione. Il procedimento è praticamente identico.
È ormai da qualche tempo a questa parte che il tuo PC con su installato Windows 7 sembra non essere più performante così come un tempo. Data la situazione, ti piacerebbe dunque formattare la tua postazione multimediale per cercare di riportarla alle “vecchie glorie” ma se ora sei qui e stai leggendo queste righe mi pare ben evidente il fatto che al momento non hai ancora le idee molto chiare sul da farsi, o meglio… non sai proprio da dove cominciare! Mi sbaglio? No, appunto. Beh, allora perché non ti prendi qualche minuto tutto per te e ti concentri sulla lettura di questo mio tutorial dedicato, appunto, a come formattare PC Windows 7? Sono sicuro che in quattro e quattr’otto riuscirai a portare a termine tutta la procedura.
Lo so, non hai mai formattato un computer ed hai il timore di non riuscirci o di creare ulteriori problemi al tuo PC ma… voglio subito rassicurarti sin da subito su una cosa: al contrario delle apparenze ed al di là di quel che tu possa pensare, formattare PC Windows 7 è molto semplice ed attenendoti alle indicazioni che sto per fornirti potrai rendertene subito conto. Hai solo bisogno di un minimo di pazienza e di accortezza oltre che del tempo libero da dedicate alla messa in pratica della procedura ed il gioco è fatto.
Inoltre, a seconda di quelle che sono le risorse a tua disposizione o comunque le tue preferenze, puoi scegliere se formattare PC Windows 7 utilizzando il dischetto di installazione del sistema operativo oppure se fare tutto senza, creando una chiavetta USB bootable. Detto ciò, direi di non perdere ulteriore tempo prezioso e di iniziare subito a scoprire, concretamente, quali passi vanno effettuati per formattare “Seven”. Sono certo che alla fine potrai dirti ben felice della cosa oltre che enormemente soddisfatto di essere riuscito a fare tutto da solo (o quasi). Are you ready?
Vai direttamente a ▶︎ Operazioni preliminari | Formattare PC Windows 7 con il DVD di installazione | Formattare PC Windows 7 senza il DVD di installazione
Operazioni preliminari
Considerando che la procedura di formattazione va ad eliminare tutti i file ed i dati presenti sul computer, prima di intraprendere le operazioni indicante qui di seguito ti consiglio caldamente di eseguire un backup dei tuoi dati eventualmente presenti sul computer in modo tale da potervi accedere sempre e comunque anche in un secondo momento ed a prescinde da qualsiasi cosa accada.
Per fare ciò, ti basta salvare tutti i tuoi dati che reputi di maggiore importanza (documenti, foto, musica, film, ecc..) su un hard disk esterno, una penna USB o dei DVD. Ti ho spiegato come procedere sfruttando le funzioni annesse allo stesso sistema operativo nel mio tutorial su come effettuare backup Windows 7.
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In alternativa, puoi effettuare quest’operazione rivolgendoti a strumenti di terse parti. Se vuoi qualche dritta su quali risorse utilizzare per effettuare un backup e quali passaggi compiere esattamente per eseguire quest’operazione, da’ subito uno sguardo al mio articolo dedicato, appunto ai programmi per backup mediante cui ho provveduto ad indicarti tutti quelli che a parer mio rappresento i migliori software della categoria e che cosa bisogna fare per poterli fruttare al meglio.
Formattare PC Windows 7 con il DVD di installazione
Se desideri formattare PC Windows 7 ed hai a tua disposizione il dischetto di installazione del sistema operativo, la prima cosa che devi fare è quella di inserire nel computer quest’ultimo e riavviare PC. Se non disponi il disco di installazione di Windows 7 ma ti interessa comunque installare il sistema operativo sul tuo computer in questo modo, leggi la mia guida su come acquistare Windows 7 per scoprire subito come fare per poterlo reperire.
Una volta recuperato il disco di Windows 7 ed una volta inserito quest’ultimo nel PC, attendi che compaia la scritta Premere un tasto per avviare da CD-ROM o DVD-ROM… sullo schermo e poi pigia un tasto qualsiasi della tastiera del tuo PC per avviare il computer dal dischetto di Windows 7 e non dal sistema installato sull’hard disk. Se la scritta non compare, molto probabilmente è perché devi impostare il boot dall’unità CD/DVD. Se non sai come fare, puoi seguire la mia guida su come entrare nel BIOS.
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Attendi quindi che vengano caricati i file necessari all’installazione di Windows e se necessario acconsenti al download da Internet di eventuali ulteriori file indispensabili per effettuare la procedura di formattazione. Nella schermata che successivamente ti viene mostrata, accertati che in corrispondenza delle voci Lingua da installare:, Formato ora e valuta: e Layout di tastiera o metodo di input: sia selezionato Italiano dal relativo menu (ed in caso contrario provvedi ad apportare le dovute modifiche) e poi clicca prima su Avanti e poi su Installa.
Se ti viene chiesto, indica l’edizione di Windows 7 che vuoi (re)installare sul computer e clicca ancora su Avanti. Metti quindi il segno di spunta sulla casella collocata accanto alla voce Accetto le condizioni di licenza e fai clic sul pulsante Avanti per accettare le condizioni di utilizzo del sistema operativo.
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A questo punto, devi cliccare sul pulsante Personalizzata (utenti esperti) e selezionare la partizione su cui è installato attualmente il tuo Windows (dovrebbe essere Disco 0 Partizione 1, a meno che tu non abbia più hard disk o partizioni). Fai quindi clic sulla voce Opzioni unità (avanzate) collocata in basso a destra e clicca prima su Formatta e poi su OK per formattare PC Windows 7.
Ad operazione ultimata (dovrebbero essere sufficienti pochi secondi), clicca su Avanti per avviare l’installazione di Windows 7 e aspetta che la prima parte del processo abbia termine. Dovrebbero volerci 10-15 minuti dopodiché il computer si riavvierà da solo. Dopo il riavvio, non premere alcun tasto quando compare su schermo la scritta Premere un tasto per avviare da CD-ROM o DVD-ROM… ma attendi che l’installazione del sistema operativo venga completata in maniera automatica.
Una volta completata tutta la procedura di installazione, il computer si riavvierà automaticamente e comincerà la procedura di configurazione iniziale di Windows 7. Completala digitando il nome utente che vuoi usare per accedere al sistema operativo e quello che intendi assegnare al computer e clicca su Avanti. Specifica quindi la password da associare all’account, digita una frase da usare come suggerimento per ricordarla e clicca ancora sul bottone Avanti per proseguire.
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Digita ora il codice seriale della tua copia di Windows negli appositi campi di testo e fai clic su Avanti per attivare la tua copia del sistema (devi essere connesso ad Internet). Se non hai a portata di mano il seriale di Windows non temere, puoi anche saltare questo passaggio facendo clic sul bottone Ignora ed immettere il codice in un secondo momento, ad installazione completata.
Successivamente clicca prima su Usaimpostazioni consigliate per abilitare tutti i sistemi di protezione predefiniti di Windows 7 e poi su Avanti per regolare le impostazioni relative all’orario ed in seguito su Rete domestica per impostare l’orario e la rete dopodiché attendi qualche istante affinché tutte le impostazioni e le configurazioni vengano applicate al sistema.
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A questo punto puoi finalmente dirti soddisfatto: sei riuscito a portare correttamente a termine tutto il procedimento mediante cui formattare il PC. A dimostrazione della cosa vedrai apparire sullo schermo del computer il desktop di Windows 7. Non ti rimane quindi altro da fare se non installare eventuali driver mancanti ed i tuoi programmi preferiti dopodiché poi potrai iniziare a lavorare liberamente con il tuo sistema operativo nuovo di zecca.
Formattare PC Windows 7 senza il DVD di installazione
Desideri formattare PC Windows 7 ma non hai a tua disposizione il DVD di installazione del sistema operativo o il tuo computer non è dotato di unità ottica? Non preoccuparti, come ti dicevo ad inizio guida si tratta comunque ti un’operazione fattibile. Ti basta creare una chiavetta USB contente i file di installazione del sistema operativo ed il gioco è fatto.
Per fare ciò, provvedi innanzitutto a procurarti una pendrive di capienza sufficiente. Personalmente ti suggerisco di reperirne una con almeno 4 GB di spazio libero. Assicurati inoltre che la chiavetta da utilizzare risulti vuota o che comunque su di essa non siano presenti file importanti poiché per poterla utilizzare sarà necessario formattarla.
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Oltre ad una chiavetta USB di sufficiente capienza, hai bisogno dell’immagine ISO di Windows 7. Se non sai dove reperita, ti suggerisco di cercarla sui siti che ne permettono il download legale (per poterla installare dovrai poi utilizzare il tuo codice di licenza). In alternativa, puoi creala tu partendo da un computer equipaggiato con un lettore DVD come ti ho spiegato nella mia guida su come estrarre file ISO da DVD e CD.
Successivamente clicca qui per collegarti alla pagina di download dell’applicazione gratuita Windows 7 USB/DVD Download tool che permette di trasferire i file d’installazione di Windows dalle immagini ISO alle unità USB e pigia sul pulsante download collocato di lato per avviare il download del programma. A scaricamento completato, apri il pacchetto di installazione Windows7-USB-DVD-Download-Tool-Installer-en-US.exe e clicca su Esegui, poi su Next, su Install e poi su Finish per terminare il setup.
Clicca poi sul pulsante Browse che si trova nella sua schermata principale per selezionare l’immagine ISO di Windows da usare per creare la USB bootable di Windows 7. Prosegui andando a cliccare prima su Next, poi su USB Device e infine su Begin Copying in modo tale da avviare la copia dei file dall’immagine ISO alla chiavetta USB. Attendi quindi che la barra di avanzamento di colore verde nella finestra del programma raggiunta il 100%.
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Una volta copiati i file dell’immagine ISO sulla chiavetta USB potrai formattare PC Windows 7 semplicemente eseguendo il boot della pendrive. Per fare ciò sul computer in uso, lascia semplicemente la chiavetta collegata alla porta USB in cui l’hai inserita e riavvia il PC.
Se riavviando il PC Windows 7 viene normalmente eseguito e la procedura di formattazione del sistema non parte evidentemente è perché devi provvedere prima ad impostare la porta USB come dispositivo di boot primario al posto dell’hard disk del computer o dell’unità DVD. Se non sai come fare, puoi attenerti alle indicazioni che ti ho fornito nel mio tutorial su come entrare nel BIOS che ti ho segnalato qualche riga più.
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Dopo aver effettuato il boot della chiavetta, segui la procedura di installazione del sistema indicata in precedenza, quando ti ho spiegato come formattare PC Windows 7 sfruttando il dischetto di installazione del sistema. A questo punto i passaggi da compiere sono praticamente gli stessi. Buon divertimento!
Dopo aver comprato un nuovo PC o notebook, ti sei accorto che Windows 10 è ottimo, ma è privo di alcune funzionalità per te fondamentali. Indagando a fondo, hai scoperto di avere la versione Windows 10 Home, quindi quella base. Adesso, pertanto, vorresti capire se c’è un modo per fare upgrade da Windows 10 Home a Pro senza “penare” troppo. Lo hai chiesto al web ed è così che sei arrivato sul mio blog.
In questa guida, infatti, ti dico cosa devi fare per aggiornare Windows 10 da Home a Professional. Potrai sbloccare così le funzionalità di cui necessiti, tipo quella per accedere a una rete di dominio o quella per attivare BitLocker (con hardware TPM, ovviamente) e quindi la crittografia dell’hard disk o del SSD (vedi sotto per tutti i dettagli). Soli così, ad esempio, eviteresti che qualcuno possa bypassare la password dell’amministratore di Windows 10. Ma procediamo con ordine.
Come fare upgrade da Windows 10 Home a Pro
Prima di spiegarti come si effettua l’upgrade da Windows 10 Home a Pro, devo sottolineare che le licenze digitali OEM non permettono di fare l’upgrade di Windows. Dovresti avere una licenza originale acquistata sul negozio online di Microsoft o comunque un product key retail non legato all’hardware che ti permetta, appunto, ti fare l’upgrade tramite aggiornamento delle funzionalità.
Puoi comunque aggiornare da Windows 10 Home a Pro con licenza digitale OEM o ESD, quindi senza un product key retail, eseguendo un’installazione pulita (clean install). Così facendo, sarebbe molto più economico l’upgrade, ma al contempo dovresti faticare molto di più per aggiornare. Ad esempio, dovresti salvare i dati, ripristinarli e non solo. Continua a leggere per capire di cosa sto parlando.
Importante: non mi assumo alcuna responsabilità in merito alle procedure descritte. Usale a tuo rischio e pericolo, leggendo con attenzione tutti i passaggi descritti e salvando qualsiasi dato prima di procedere.
Indice
Backup di Windows 10
Differenza tra Windows 10 Home e Windows 10 Pro
Requisiti per effettuare l’upgrade da Windows 10 Home a Pro
Come aggiornare da Windows 10 Home a Pro tramite product key
Come aggiornare da Windows 10 Home a Pro tramite licenza digitale OEM
Cosa succede se fai un’installazione pulita Windows 10 su PC in garanzia
Fare installazione pulita Windows 10
Se non puoi scegliere l’edizione di Windows 10 durante l’installazione pulita
Risolvere l’errore 0xc004c008
Backup di Windows 10
La prima operazione che devi compiere se vuoi fare upgrade da Windows 10 Home a Pro senza rimetterci i dati, è un backup. Salva un’immagine del disco rigido su un disco esterno (o comunque tutti i file e i programmi) con le funzioni di Windows 10. In alternativa, puoi trasferire i file sul cloud o su un disco esterno usando programmi di backup gratuiti come EaseUS Todo Backup Free, che trovi a questo link.
Premetto che, se esegui l’upgrade tramite product key retail, non avrai bisogno di ripristinare niente, perché non verrà cancellato alcun dato. Solo se esegui l’installazione pulita dovrai effettuare il ripristino di dati, applicazioni e impostazioni. In ogni caso, ti consiglio di farlo sempre prima di procedere. Così facendo, puoi installare Windows 10 Professional sul tuo laptop o PC desktop senza troppe preoccupazioni. Approfondisci leggendo come fare backup Windows 10.
Differenza tra Windows 10 Home e Windows 10 Pro
Prima di procedere con l’upgrade da Windows 10 Home a Pro, è doveroso capire quali sono le differenze che distinguono la versione Home da quella Professional. Tra le funzionalità più interessanti che Windows Pro ha e che mancano alla versione Home, ci sono:
BitLocker
Criteri di gruppo
Aggiunta a dominio
Desktop remoto
Hype-V client
Ci sono poi altre funzionalità per aziende che offrono pieno accesso a Microsoft Azure e al cloud (ma non solo). Per vedere tutte le precise differenze divise per categoria, ti rimando a questa pagina ufficiale del support Microsoft.
Requisiti per effettuare l’upgrade da Windows 10 Home a Pro
Vediamo adesso quali sono i requisiti per aggiornare il PC a Windows 10 Pro. Tutto quello di cui necessiti per eseguire l’upgrade, sono:
Un PC con connessione a internet
Un product key retail o una licenza digitale OEM o ESD di Windows 10 Pro (32 bit o 64 bit)
Una chiavetta USB o un CD/DVD (solo se devi fare l’installazione pulita)
Se disponi di questi elementi, non hai bisogno di altro per eseguire l’aggiornamento del sistema operativo alla versione professionale. Continua a leggere per capire come procedere.
Come aggiornare da Windows 10 Home a Pro tramite product key
Se disponi di una licenza Microsoft ufficiale, acquistata mediante lo Store di Microsoft, o comunque di un product key retail non legato alla scheda madre, quindi non OEM, puoi aggiornare da Windows 10 Home a Pro molto semplicemente.
Tutto quello che devi fare, è seguire il percorso menu Start > Impostazioni > Aggiornamento e Sicurezza e cliccare su Attivazione. In quella sezione, scegli l’opzione Cambia codice product key e digita quello correlato alla versione Professional. Quindi, clicca Attiva.
Così facendo, se il product key è valido, partirà la procedura di upgrade a Windows 10 Professional. Ti basterà seguire le istruzioni a video e attendere l’aggiornamento del sistema operativo (che si riavvierà un pò di volte). Entro qualche minuto (dipende dalla velocità del computer), sarai passato a Windows 10 Pro.
Come aggiornare da Windows 10 Home a Pro tramite licenza digitale OEM
Come ti dicevo, non si può fare upgrade da Windows 10 Home a Pro con la licenza OEM. Tuttavia, se ormai hai acquistato una licenza OEM, ma soprattutto un PC con Windows 10 Home, ed eri convinto che si potesse fare, rimboccati le maniche e, dopo aver salvato i dati e i programmi, procedi con la lettura.
Cosa succede se fai un’installazione pulita Windows 10 su PC in garanzia
Prima di procedere con l’aggiornamento a Windows 10 Pro 32 o 64 bit, tieni presente che se il tuo PC è in garanzia, sarà difficile che venga accettato per buono in caso di difetti software o hardware. Eseguendo un’installazione pulita, non fai altro che rimuovere tutte le partizioni presenti nel disco rigido o nel SSD e riscrivere da capo il sistema operativo (come se lo avessi assemblato da solo).
Pertanto, prima di procedere, pensaci due volte se davvero vale la pena invalidare la garanzia per passare a Windows 10 Pro con una licenza digitale OEM o ESD. Probabilmente, in questi casi, è meglio acquistare il producy key retail.
Per ultimo, voglio ribadire che effettuando un’installazione pulita sul disco rigido, tutti i dati, i programmi e le impostazioni verranno cancellati senza possibilità di recupero. Potrai ripristinarli in seguito solo se avrai effettuato un backup. Avrai un PC Windows 10 pulito, come nuovo, per intendersi.
Fare installazione pulita Windows 10
Ora che hai salvato tutti i dati, sei pronto per fare l’upgrade da Windows 10 Home a Pro con licenza OEM. Innanzitutto, prendi una chiavetta USB vuota (magari USB 3.0) e usala con il Media Creation Tool di Microsoft, scaricabile da questo indirizzo, per creare una pennetta USB Windows 10 avviabile. Non c’è più bisogno di fare il download gratis della ISO di Windows 10. Farà tutto automaticamente lo strumento gratuito di Microsoft.
Una volta che hai creato la chiavetta Windows 10 avviabile, inseriscila nel PC, riavvia il computer e seleziona la chiavetta USB dalle opzioni di avvio del BIOS. Partirà così l’installazione guidata di Windows 10. Assicurati che la versione del sistema operativo sia Windows 10 Pro. Quindi, elimina le partizioni dell’hard disk e seleziona lo Spazio non allocato su cui dovrà essere installato il sistema operativo (attento alle lettere se ne hai più di uno, altrimenti cancellerai tutto).
Fai partire l’installazione e aspetta. Al riavvio, avrai Windows 10 Pro, ma attenzione: non sarà attivo. Per attivarlo, dopo la configurazione iniziale, vai in Impostazioni > Aggiornamento e sicurezza > Attivazione e cambia il codice producy key con quello di Windows 10 Pro, inserendo i caratteri alfanumerici della tua licenza digitale OEM. Molto probabilmente, così facendo, otterrai l’errore 0xC004C008 per via dell’attivazione di una licenza OEM. Prosegui la lettura per capire come sbloccarlo.
Se invece non riesci a scegliere l’edizione di Windows 10 durante l’installazione pulita, non preoccuparti, si tratta di una specie di “bug” (non è proprio così, ma è per far capire il concetto). Continua a leggere per risolverlo in pochi minuti.
Se non puoi scegliere l’edizione di Windows 10 durante l’installazione pulita
Come ti ho appena accennato, se durante l’ugprade da Windows 10 Home a Pro non vedi il menu per scegliere la versione di Windows 10, stai tranquillo, è tutto normale. Potresti non vederlo perché Windows, automaticamente, riconosce la versione di Windows 10 installata in precedenza e la sceglie in autonomia, eseguendo su di essa un’installazione pulita. Succede, ad esempio, con i PC pre-assemblati dal produttore, come ASUS, Acer, Lenovo, HP e altri.
Tutto quello che devi fare per mostrare il menu di scelta delle edizioni di Windows 10, è inserire la chiavetta avviabile nel PC e aprirla dalle risorse del computer. Posizionati nella root e poi entra nella cartella Sources. Adesso, apri il Blocco note e copia e incolla queste righe di testo:
[EditionID]
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A questo punto, clicca Salva con nome, rinomina il file “ei.cfg”. Sì, devi mettere gli apici all’inizio e alla fine, affinché il Blocco Note salvi il file in qualsiasi tipo anziché in TXT. Dopodiché, trasferisci il file ei.cfg nella cartella Sources.
Una volta fatto ciò, riavvia di nuovo il PC per effettuare l’installazione pulita. Adesso, visualizzerai il menu di scelta delle edizioni di Windows 10. Ti basterà scegliere Windows 10 Pro e procedere come spiegato sopra.
Risolvere l’errore 0xc004c008
Dopo l’upgrade da Windows 10 Home a Pro e a seguito dell’installazione pulita, avrai installato Windows 10 Professional, ma non sarà attivato. Sebbene cambierai il product key con una licenza digitale che hai acquistato, è molto probabile che Microsoft ti mostri l’errore 0xc004c008. È quello che ti avverte circa la sostituzione di un componente hardware quando la licenza è OEM.
Per risolvere l’errore 0xc004c008, devi eseguire la combinazione di tasti tasto Windows + R per lanciare l’Esegui. Poi scrivi SLUI 04 (staccato e maiuscolo) e premi Invio. Seleziona quindi Italia come Paese nel menu a tendina (oppure un altro, in base alla tua zona). Dopodiché, visualizzerai una serie di numeri e lettere. Ci saranno anche dei numeri di telefono.
Adesso, chiama il numero verde gratuito per l’attivazione di Windows e segui la procedura che ti verrà suggerita al telefono dall’assistenza automatica (è in italiano, non in inglese). Immetti i numeri che hai appena trovato e dopo clicca su Immetti l’ID di conferma, che ti verrà fornito dal supporto telefonico di Windows. Quindi, clicca Attiva per attivare Windows 10 Pro.
Se eseguirai la procedura correttamente, entro pochi minuti sarai riuscito ad attivare Windows 10 Professional definitivamente. Per conferma, vai nelle Risorse del computer, clicca con il tasto destro del mouse nel vuoto e scegli Proprietà. Guarda poi la voce Attivazione Windows, in cui dovrebbe esserci scritto “Windows è attivato”.
Ad attivazione completata, dovrai semplicemente ripristinare i dati, i programmi e le impostazioni su Windows 10 per poter riutilizzare il tuo PC normalmente.
Se ti sta domandando come fare uno screenshot su Windows 7, potrei aiutarti io. Tutte le versioni di Windows, possiedono delle funzioni integrate che permettono di catturare delle istantanee usando la tastiera, senza l’ausilio di programmi o app di terze parti. Infatti, si può fare tutto in autonomia e in pochi secondi.
Nella guida che segue, appunto ti dico quali sono le combinazioni di tasti che potresti utilizzare per catturare delle schermate con il computer W7. Premetto che, nella maggior parte dei casi, è possibile applicare questi metodi anche ad altre versioni di Windows, come ad esempio Windows 8 e Windows 10.
Come fare uno screenshot su Windows 7
Ci sono diverse procedure che puoi utilizzare quando ti chiedi come fare uno screenshot su Windows 7. Le più utilizzate, solitamente, sono:
Screenshot schermo intero W7
Screenshot di una finestra W7
Di seguito, trovi il dettaglio di entrambe.
Screenshot schermo intero W7
Posizionarsi in un punto qualsiasi dello schermo
Premere il tasto Stamp
Screenshot di una finestra W7
Mettere in evidenza la finestra che si desidera fotografare (basta un click in qualsiasi punto della finestra)
Eseguire la combinazione di tasti Alt + Stamp
In entrambi i casi, così facendo, la foto verrà salvata negli Appunti, ovvero nella clipboard. Adesso, non devi far altro che aprire Paint ed eseguire il comando rapido Ctrl + V per incollare lo scatto nell’area di lavoro. A quel punto, potrai modificarlo e salvare la schermata come immagine JPG o PNG.
Ti ricordo che su alcuni computer, soprattuto sui notebook e sui tablet W7, potrebbe essere presente il tasto Fn. Se anche il tuo ne avesse uno, dovrai unirlo alle combinazioni di tasti che ti ho appena fornito. Altrimenti, continuerai a chiederti come fare screenshot Windows 7, perché le combinazioni di tasti non funzioneranno.
Altri metodi per fare screen su Windows
Infine, voglio dirti anche che con l’aggiornamento a Windows 10 potresti usufruire di molti altri modi per fare gli screen delle schermate. Ad esempio, potresti usare il nuovo Strumento cattura, perfettamente integrato anche in OneDrive. Trovi maggiori dettagli nella guida che ho già pubblicato.
Devi “fotografare” lo schermo del tuo fido PC ma non essendo molto pratico in fatto di informatica e nuove tecnologie non hai la benché minima idea di come fare? Non ti preoccupare, ci sono qui io, pronto e ben disponibile a fornirti tutte le info di cui hai bisogno. Se mi concedi qualche minuto del tuo prezioso tempo posso infatti spiegarti, per filo e per segno, tutte le possibili soluzioni per riuscire a fare uno screenshot con Windows.
Partendo dal presupposto che si tratta di un’operazione estremamente semplice da effettuare e per la messa a segno della quale non è assolutamente necessario essere dei geni in fatto di informatica e nuove tecnologie, per riuscire nell’impresa non dovrai scaricare assolutamente nulla sul PC. Tutti gli strumenti e le funzioni basilari sono già disponibili “di serie” sul tuo computer. Qualora poi non dovessero soddisfarti o comunque nel caso in cui avessi l’esigenza di provare qualcosa di nuovo potrai rivolgerti ad appositi strumenti di terze parti, gratuiti ed anch’essi di semplicissimo utilizzo.
Allora? Che ne diresti di mettere le chiacchiere da parte e di passare finalmente all’azione? Si? Molto bene! Suggerisco dunque di non perdere altro tempo prezioso e di entrare immediatamente nel vivo della questione. Prenditi qualche istante tutto per te, mettiti bello comodo ed inizia immediatamente a concentrarti sulla lettura di questo mio tutorial. Sono sicuro che alla fine potrai dirti più che soddisfatto di quanto appreso e che addirittura in caso di necessità sarai pronto a fornire eventuali spiegazioni a tutti i tuoi amici. Buon lavoro!
Indice
Strumenti e funzioni di serie per fare uno screenshot con Windows
Combinazione di tasti
Strumento di cattura
Strumenti di terze parti per fare uno screenshot con Windows
Greenshot
Screenshoter
Strumenti e funzioni di serie per fare uno screenshot con Windows
Ti interessa catturare delle schermate di Windows sfruttando quelli che sono gli strumenti e le funzioni di serie? Allora segui le indicazioni che trovi qui di seguito e vedrai che in un battibaleno riuscirai ad ottenere i tuoi screenshot.
Combinazione di tasti per fare uno screenshot con Windows
Se prediligi l’uso delle scorciatoie da tastiera e se utilizzi Windows 8/8.x oppure Windows 10 sarai sicuramente contento di sapere che puoi catturare facilmente degli screenshot sul tuo PC sfruttando una semplice e comoda combinazione di tasti: Win + Stamp. Il tasto Win, nel caso in cui non ne fossi a conoscenza, è quello con su impresso il logo del sistema operativo, la bandierina. Se sulla tastiera del tuo computer non è presente il tasto Stamp, in sostituzione di quest’ultimo pigia Prt Scr o Print Screen.
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Se la combinazione predefinita di tasti per catturare screenshot su Windows non funziona, puoi provare ad utilizzare quelle alternative che trovi indicate qui di seguito.
Win + Ctrl + Stamp oppure Prt Scr o Print Screen
Win + Fn + Stamp oppure Prt Scr o Print Screen
Win + tasto Volume – (simbolo meno) se quello che stai utilizzando è un tablet o un device convertibile.
In tutti i casi, in concomitanza della corretta digitazione della scorciatoia da tastiera assisterai ad un rapido oscuramento del desktop. Dopodiché potrai visualizzare tutti gli screenshot realizzati accedendo alla cartella Immagini/Screenshots del sistema. Se lo preferisci, puoi modificare il percorso di destinazione delle schermate catturate facendo clic destro sulla cartella Screenshots e scegliendo poi la voce Proprietà dal menu che vedi apparire. In seguito, recanti nella scheda Percorso, pigia su Sposta… ed indica la nuova cartella che intendi sfruttare per salvare le schermate che hai catturato. Per impostazione predefinita tutte le immagini vengono salvate in formato PNG.
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Se hai necessità e se utilizzi una versione meno recente di Windows puoi anche fare in modo che gli screenshot catturati vengano copiati solo nella clipboard senza essere salvati automaticamente nella cartella delle immagini in modo tale da poterli incollare in qualsiasi altra applicazione. Come si fa? Nulla di più semplice! Anche in tal caso ti basta sfruttare delle combinazioni di tasti, quale che trovi indicate qui di seguito.
Print Screen oppure Prt Scr o Print Screen per copiare uno screenshot del desktop nella clipboard di Windows
Alt + Print Screen oppure Prt Scr o Print Screen per copiare uno screenshot della finestra in primo piano nella clipboard di Windows
Successivamente potrai incollare lo screenshot ottenuto in qualsiasi applicazione tu voglia semplicemente facendo clic sul pulsante Incolla annesso alla finestra del programma in uso oppure pigiando la combinazione di tasti Ctrl+V sulla tastiera del tuo PC.
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Strumento di cattura
Come ti dicevo in apertura, scorciatoie da tastiera a parte, su Windows, a partire da Seven, è presente anche uno strumento pensato appositamente per la cattura degli screenshot: lo strumento di cattura, appunto. Più precisamente, grazie a questo strumento è possibile catturare singole porzioni dello schermo e singole finestre ed è altresì possibile modificare le immagini ricavate aggiungendovi evidenziazioni, annotazioni e vari altri elementi.
Mi chiedi come fare per potertene servire? Innanzitutto accendi al menu Start, cerca lo strumento di cattura ed avvia il tool facendo clic sulla voce relativa a quest’ultimo. In seguito vedrai apparire sul desktop una piccola barra degli strumenti. Per catturare il tuo screenshot clicca dunque sul pulsante Nuovo annesso a quest’ultima e poi servirti del puntatore per tracciare un rettangolo comprendente l’area di schermo che vuoi “immortalare” facendo clic sinistro e continuando a tenere premuto.
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Vedrai poi apparire l’editor dello strumento di cattura tramite cui potrai apportare tutte le modifiche del caso all’immagine mediante gli strumenti di editing disponibili nella finestra: la penna (per cambiare il colore del tratto clicca sulla freccia collocata acanto alla sua icona) e l’evidenziatore. Se invece vuoi eliminare uno o più elementi aggiunti puoi servirti della gomma, sempre annessa alla barra degli strumenti dell’editor.
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Potrai poi salvare lo screenshot ottenuto e modificato sotto forma di file GIF, JPG o PNG andando a pigiare sull’icona con il floppy disk collocata in alto a sinistra ed indicando il formato di file preferito dal menu Salva come: annesso alla finestra che successivamente andrà ad aprirsi.
Come ti ho già detto qualche riga più su, lo strumento di cattura integrato in Windows consente di ricavare anche altre tipologie di screenshot. Per fare ciò, clicca sul pulsante con la freccia collocato accanto al bottone Nuovo nella toolbar dello strumento e dal menu che a questo punto vedi comparire seleziona Cattura formato libero se preferisci “ritagliare” con il mouse l’area di schermo da immortalare, Catturare una singola finestra per catturare lo screenshot di una data finestra in evidenza oppure Cattura schermo intero per realizzare uno screenshot dell’intero desktop. Se invece desideri reimpostare il formato di cattura predefinito, pigia sulla freccia che sta accanto al bottone Modalità e scegli Cattura rettangolare dal menu.
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Strumenti di terze parti per fare uno screenshot con Windows
Le soluzioni per catturare screenshot incluse in Windows non hanno saputo attirare in maniera particolare la tua attenzione? Cerchi degli strumenti alternativi a quelli di serie? Allora prova a dare uno sguardo alle soluzioni ad hoc che ho provveduto ad indicarti qui di seguito, sono sicuro che sapranno soddisfarti!
Greenshot
La prima risorsa di terze parti che ti suggerisco di provare per realizzare i tuoi screenshot su Windows è Greenshot. Si tratta di un programma gratuito e di natura open source che si comporta in maniera pressoché analoga allo strumento di cattura di serie dell’OS di casa Microsoft ma in maniera, per così dire, potenziata. Infatti, oltre a tutte quelle che sono le più comuni funzioni per la cattura degli screenshot offre anche l’integrazione con servizi quali Dropbox e Imgur tramite appositi plugin.
Per scaricarlo sul tuo computer, collegati al suo sito Internet ufficiale e fai clic sul pulsante Latest stable con il logo di Windows. A download ultimato, apri il pacchetto d’installazione Greenshot-INSTALLER–1.xx-RELEASE.exe e clicca su Sì e su OK, metti il segno di spunta accanto alla voce I accept the agreement e pigia su Next per tre volte. A questo punto, seleziona l’opzione Italiano per scaricare i file di traduzione del programma e pigia sul bottone Next per altre tre volte consecutive. Per portare a termine il setup, clicca prima su Install e successivamente Finish. Se non vuoi avviare Greenshot in maniera automatica ogni volta che Windows viene avviato, ricordarti di deselezionare l’opzione Start Greenshot with Windows start.
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Una volta visualizzata la finestra del programma sul desktop, imposta l’uso della lingua italiana facendo clic destro sull’icona del programma nell’area di notifica, selezionando la voce Preferences… dal menu che compare, scegliendo l’opzione Italiano nel menu a tendina Language e cliccando sul bottone OK per confermare le modifiche apportate.
Adesso puoi finalmente passare all’azione e realizzare il tuo primo screenshot con Greenshot. Per riuscirci, pigia sull’icona del software nell’area di notifica e seleziona Cattura regione per catturare un’area definita del desktop, Cattura ultima regione per effettuare nuovamente la cattura dell’ultima porzione di desktop selezionata, Cattura finestra per catturare una data finestra oppure Cattura desktop per catturare l’intero schermo. In alternativa, puoi sfruttare le seguenti scorciatoie da tastiera (che eventualmente puoi modificare accedendo alle impostazioni del programma).
Stamp oppure Prt Scr o Print Screen per catturare un’area del desktop
Alt + Stamp oppure Prt Scr o Print Screen per catturare una data finestra
Ctrl + Stamp oppure Prt Scr o Print Screen per catturare l’intero desktop
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A screenshot effettuato, vedrai apparire un menu nella parte in basso a destra del desktop tramite cui potrai scegliere se salvare la schermata in una cartella (Salva come), se salvarla nella cartella predefinita (Salva direttamente), se modificarla con l’editor annesso al software (Apri in Gest. Immagini), se copiarla nella clipboard (Copia sugli appunti), se stamparla (Invia alla stampante) oppure se importarla in altre applicazioni.
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Screenshoter
Se cerchi uno strumento un po’ più, come dire, elementare di quello di cui ti ho appena parlato ti consiglio di provare Screenshoter. Si tratta di un altro programmino gratuito e portable (quindi non necessita di installazione per funzionare) per i sistemi operativi Windows che consente di salvare immediatamente gli screenshot schiacciando semplicemente il tasto Stamp (o una delle sue alternativa) sulla tastiera del PC.
Per effettuare subito il download sul tuo computer, collegati al sito Internet del programma, scorri verso il basso la pagina visualizzata e poi fai clic sul pulsante Download now. A scaricamento ultimato estrai l’arcaizzo ZIP appena ottenuto in una qualsiasi opzione del tuo PC ed avvia il file Screenshoter presente al suo interno. Successivamente clicca sul pulsante Si per accettare la licenza d’uso ed iniziare ad utilizzare il programma.
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Adesso, seleziona la regione dello schermo che vuoi catturare tramite le apposite opzioni annesse alla sezione Regione nella finestra del software (puoi scegliere se catturare l’intero schermo, una data finestra o un’area definita), indica il nome del file che vuoi usare dal menu a tendina presente sotto Nome del file, seleziona la posizione in cui verranno salvati gli screenshot sul tuo PC tramite la sezione Destinazione e poi pigia il tasto Stamp oppure Prt Scr o Print Screen sulla tastiera. In alternativa puoi fare clic sul pulsante “a schermo” Screenshot. Facilissimo, vero?
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Se hai esigenze particolari puoi anche fare clic sulla voce Impostazioni presente nella parte in alto a sinistra della finestra del programma ed intervenire sulla visualizzazione della finestra, sull’area selezionata sul formato e sulla qualità dell’immagine e molto altro ancora.
Sei un appassionato di anime giapponesi? Ami ascoltare la musica? Allora non dirmi che non hai mai pensato di creare un AMV. Cos’è un AMV? Semplice, AMV sta per anime music video, ossia un video con scene tratte da anime giapponesi e come sottofondo musicale canzoni in grado di adattarsi perfettamente con il ritmo e le atmosfere del cartone.
Se non ne hai mai realizzato uno, devi assolutamente rimediare. Anche perché è facilissimo, basta usare il buon vecchio Movie Maker di Windows. Non ci credi? Allora mettiti subito all’opera e segui le dritte su come fare un AMV con Windows Movie Maker che sto per darti.
Per fare un AMV con Windows Movie Maker, devi innanzitutto avviare il programma tramite la sua icona presente nel menu Start > Tutti i programmi di Windows (io userà l’ultima versione disponibile nella suite di programmi Windows Live Essentials) ed importare in esso i video che vuoi usare per creare il tuo anime music video.
Ad importazione completata, devi passare al “ritaglio” delle scene che intendi usare per il tuo AMV. Per ritagliare le scene e separarle dal resto del video, devi utilizzare il player collocato nella parte sinistra della finestra e la scheda Modifica della barra degli strumenti di Movie Maker. In pratica, devi arrivare all’inizio della prima scena che vuoi usare per il tuo video musicale e cliccare sul pulsante Dividi collocato in alto a destra (nella scheda Modifica) e poi devi fare lo stesso una volta arrivato al punto finale della scena che vuoi includere nel video.
Ripetuta l’operazione con tutte le scene da usare nell’AMV, otterrai tanti quadratini con le anteprime delle scene ritagliate nella parte destra della finestra di Movie Maker. Per rimuovere il resto del video, ossia le scene che non ti servono, clicca sulle loro anteprime e premi il tasto Canc della tastiera del tuo computer.
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Adesso dobbiamo scoprire come fare un AMV con Windows Movie Maker applicando a quest’ultimo le nostre canzoni preferite. Torna quindi nella scheda Home di Movie Maker e clicca sul pulsante Aggiungi musica per selezionare il brano (o i brani) in formato MP3 da usare come sottofondo musicale del video. Cerca di far combaciare alla perfezione la durata del video e quella della canzone.
A questo punto, torna nella scheda Modifica di Movie Maker, clicca sul pulsante Volume video e imposta al minimo la barra di regolazione del volume: in questo modo, nel video finale si sentirà solo la canzone di sottofondo e sarà eliminato del tutto l’audio originale del video.
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A questo punto, non ti rimane che rifinire gli ultimi dettagli regolando e spostando con il mouse le scene e la traccia audio del tuo AMV nella schermata principale di Windows Live Movie Maker. Visualizza l’anteprima del video ottenuto con il player collocato sulla sinistra e, se sei soddisfatto del risultato ottenuto, salva il tuo anime music video cliccando sul pulsante Salva filmato della scheda Home del programma.
Puoi scegliere di salvare il video in locale, selezionando la voce Consigliato per questo progetto dal menu che compare, oppure condividere subito il tuo AMV con gli amici in rete scegliendo di pubblicarlo su Facebook e/o YouTube. In questi ultimi casi, fai attenzione alle canzoni che usi e al loro copyright!
Hai la necessità di ottenere una o più foto del desktop del tuo PC con su installato Windows 8 ma sei all esprime armi con il mondo informatico e non hai la più pallida idea di come fare? Un amico ti ha chiesto di catturare uno screenshot di una finestra aperta sul computer ma oltre a non sapere proprio dove mettere le mani non hai neppure capito di cosa stesse parlando? Beh, se in questo momento stai leggendo questa guida è evidente che la risposta ad almeno una di queste domande è affermativa. Se le cose stanno effettivamente in questo modo non hai però alcun motivo di preoccuparti, posso infatti spiegarti io che cosa bisogna fare per poter fare screenshot Windows 8.
Prima di illustrarti che cosa bisogna fare per poter fare screenshot Windows 8 è bene però che tu capisca di che cosa stiamo parlando. Quando si parla di fare uno screenshot si intende il fotografare lo schermo del PC utilizzando appositi servizi e strumenti presenti sullo stesso computer. Si tratta di un’operazione che generalmente risulta molto utile al fine di poter mostrare facilmente a soggetti terzi, come amici e colleghi di lavoro, quel che accade sul propio desktop in un determinato momento.
Chiarito ciò se sei quindi intenzionato a scoprire quali risorse sfruttare e quali operazioni bisogna effettuare per poter fare screenshot Windows 8 ti suggerisco di metterti ben comodo e di concentrarti attentamente sulla lettura di questa guida. Vedrai, alla fine sarai pronto ad affermare che fare screenshot Windows 8 era tutt’altro che complicato. Scommettiamo?
A seconda di quelle che sono le tue esigenze e preferenze puoi decidere di catturare lo schermo sul tuo computer con su installato Windows 8 utilizzando un apposito strumento presente “di serie” sul PC oppure ricorrendo a risorse esterne. La scelta, è inutile dirlo, spetta soltanto a te.
Strumento di cattura
Se non hai la possibilità di ricorrere all’utilizzo di strumenti di terze parti o molto più semplicemente non ne hai voglia sappi che puoi fare screenshot Windows 8 utilizzando una risorsa chiamata Strumento di cattura. Si tratta di un tool disponibile sui sistemi operativi Microsoft a partire da Windows 7 che permette di catturare screenshot e di modificali aggiungendovi appunti ed evidenziazioni.
Per fare screenshot Windows 8 utilizzando Strumento di cattura la prima cosa che devi fare è accedere alla Start Screen. Successivamente pigia sulla lente di ingrandimento collocata in alto a destra, digita nel campo di ricerca visualizzato strumento di cattura e poi clicca sul risultato disponibile per poter avviare il tool.
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Una volta avviato lo Strumento cattura dovresti visualizzare una piccola finestra con diversi pulsanti direttamente sul tuo desktop. Per fare uno screenshot pigia quindi sul pulsante Nuovo e poi disegna con il mouse, tenendo premuto il tasto sinistro dello stesso, un rettangolo comprendente l’area di schermo che vuoi desideri “fotografare”.
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Ad operazione completata si aprirà l’editor dello strumento di cattura mediante il quale potrai modificare lo screenshot realizzato utilizzando i vari strumenti disponibili a schermo (ad esempio la penna oppure l’evidenziatore) e salvarlo sotto forma di immagine GIF, JPG o PNG cliccando sull’icona raffigurante un floppy disc collocata in alto a sinistra ed indicando poi il formato che preferisci utilizzare per il salvataggio del file dal menu Salva come: disponibile nella nuova finestra che andrà ad aprirsi.
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Oltre che così come ti ho appena indicato sappi che puoi fare screenshot Windows 8 anche andando a catturare l’intero schermo da te visualizzato oppure una singola finestra. Per fare ciò ti basta cliccare sulla freccia collocata accanto al pulsante Nuovo nella barra visualizzata sul desktop in concomitanza dell’avvio del tool Strumento di cattura e scegliere, a seconda delle tue esigenze, la voce Cattura finestra oppure Cattura schermo intero dal menu a tendina che ti viene mostrato. Se lo desideri puoi inoltre usare un formato libero per la cattura dello schermo al posto del classico rettangolo. Per fare ciò pigia sempre sulla freccia collocata accanto al pulsante Nuovo e poi scegli la voce Cattura formato libero dal menu che visualizzi.
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A prescindere dal formato di cattura selezionato utilizza sempre il cursore del mouse tenendo premuto il sinistro dello stesso per fare screenshot Windows 8.
Se desideri reimpostare il formato di cattura su quello attivo di default pigia sulla freccia collocata accanto al pulsante Nuovo e poi seleziona la voce Cattura rettangolare dal menu visualizzato.
Skitch
Se hai la necessità di fare screenshot Windows 8 e desideri invece ricorrere all’utilizzo di un programma di terze parti ti suggerisco di appellarti a Skitch. Si tratta di un’applicazione gratuita prodotta da Evernote che consente di catturare lo schermo del computer in maniera estremamente facile e veloce. Una volta catturate le istantanee possono poi essere personalizzate e modificate con l’aggiunta di frecce, evidenziazioni e molto altro ancora.
Se vuoi quindi scoprire come fare screenshot Windows 8 con Skitch la prima cosa che devi fare è cliccare qui per collegarti all pagina di download del programma. Una volta visualizzata la pagina Web pigia sul pulsante di colore verde Download per Windows che visualizzi al centro dello schermo ed attendi che la procedura di download del file del programma venga prima avviata e poi portata a termine.
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Successivamente fai doppio clic sul file che è stato scaricato per dare il via alla procedura guidata di installazione del programma ed attieniti alle indicazioni disponibili a schermo cliccando prima su Si e poi su Avanti dopodiché aggiungi il segno di spunta accanto alla voce Accetto l’accordo, fai clic su Avanti per tre volte consecutive e poi su Fine.
Completa ora la procedura di installazione guidata di Skitch attendi che il programma si vai automaticamente. Una volta visualizzata la finestra del software per fare screenshot Windows 8 ti basterà premere la combinazione di tasti Ctrl+Shift+5 sulla tastiera del PC e selezionare con il mouse la porzione di schermo da catturare. Per scattare un’istantanea di tutto il desktop puoi invece usare la combinazione di tasti Ctrl+Shift+6.
Eventualmente puoi catturare schermate utilizzando Skitch anche pigiando sulla voce istantanea schermo che visualizzi nella finestra del programma e selezionando poi con il cursore del mouse e con il tasto sinistro di quest’ultimo pigiato la porzione di schermo che desideri catturare. Se invece hai la necessitò di realizzare uno screenshot dell’intero desktop pigia sulla freccia che visualizzi accanto all’opzione istantanea schermo e seleziona la voce Schermo intero dal menu visualizzato.
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Dopo aver catturato uno screenshot puoi personalizzarlo con l’editor integrato di Skitch. L’editor risulta accessibile subito dopo la cattura e presenta sulla sinistra una comoda barra degli strumenti con frecce, forme geometriche, tool di scrittura e quant’altro. Per personalizzare uno screenshot catturato non devi far altro che cliccare in corrispondenza dello strumento che desideri utilizzare ed apportare le modifiche che desideri alla fotografia dello schermo che hai appena realizzato.
Per salvare l’immagine finale ti basta trascinare la barra collocata nella parte bassa della finestra nella cartella in cui vuoi esportare lo screenshot oppure direttamente sul desktop di Windows 8. In alternativa puoi salvare lo screenshot che hai appena realizzato pigiando sulla voce Skitch presente nella parte in alto a sinistra della finestra del programma, scegliendo la voce Salva come immagine… dal menu che ti viene mostrato, indicando un nome per il file che stai per creare nel campo Nome file:, il formato nel quale desideri salvare l’immagine scegliendo tra PNG, BMP, JPG, PDF o TIFF dal menu Salva come:, indicando la posizione di Windows 8 in cui desideri salvare il file e pigiando poi sul pulsante Salva.
Se invece di salvare lo screenshot realizzato intendi condividerlo immediatamente tramite i social network che di solito utilizzi fai clic sulla voce Condividi collocata in alto a destra e poi selezionare il servizio che desideri sfruttare dal menu a tendina che ti viene mostrato.
Greenshot
Se non è tua intenzione utilizzare Strumento di cattura e nel caso in cui Skitch non fosse stato di tuo gradimento ti invito a non gettare ancora la spunta ed a sperimentare l’utilizzo di Greenshot. Si tratta di un programma gratuito per PC che contente di fare screenshot Windows 8 e di salvare le immagini ottenute in vari modi.
Se sei quindi disponibile a provare a fare screenshot Windows 8 con Greenshot la prima cosa che devi fare è quella di cliccare qui in modo tale da collegarti subito alla pagina Web mediante cui effettuare il download del programma. Una volta visualizzata la pagina Web pigia sul pulsante nero Download.
Una volta scaricato il programma sul PC fai doppio clic sul file appena ottenuto e nella finestra che si apre fai clic prima su OK e poi su Next. Accetta poi le condizioni di utilizzo del software mettendo il segno di spunta accanto alla voce I acept the agreement e clicca prima su Next per sei volte di seguito, poi su Install e poi su Finish per terminare il processo d’installazione ed avviare Greenshot che andrà a posizionarsi nell’area di notifica.
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Adesso per fare screenshot Windows 8 con Greenshot non devi far altro che cliccare con il tasto destro del mouse sull’icona dell’applicazione collocata accanto all’orologio del sistema e scegliere l’opzione che più preferisci dal menu che compare. Puoi creare un’istantanea dell’intero desktop selezionando la voce Capture full screen, una porzione di esso tramite l’opzione Capture region oppure puoi catturare specifiche finestre presenti sulla scrivania del PC scegliendo la voce Capture window e cliccando sulla finestra da immortalare oppure selezionando il programma da catturare dal menu Capture window from list.
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Dopo aver provveduto a fare screenshot Windows 8 non visualizzerai direttamente l’immagine ottenuta ma potrai scegliere quale operazione effettuare da un menu che comparirà automaticamente. Fra le opzioni disponibili ci sono il salvataggio diretto dello screenshot, la copia dell’immagine nella clipboard di Windows, la stampa, la copia in programmi installati sul PC, il caricamento online su Imgur e la modifica con l’editor interno di GreenShot.
Qualora scegliessi di modificare la schermata catturata utilizzando l’editor di Greenshot sappi si tratta di uno strumento molto utile che che permette di modificare le istantanee dello schermo subito dopo averle effettuate. Per apportare modifiche alle immagini è sufficiente usare i pulsanti presenti nella barra laterale che si trova sulla sinistra.
Terminato il processo di editing puoi scegliere se salvare lo screenshot modificato sul PC, in formati di file come JPG, PNG e BMP, oppure se copiarlo nella clipboard, caricarlo online, stamparlo o esportarlo in altre applicazioni.
Se ti stai domandando come fare screenshot Windows 10, potrei esserti d’aiuto. Ci sono diversi metodi che permettono di catturare un’istantanea senza utilizzare programmi di terze parti. Il sistema operativo di Microsoft, infatti, ha già delle funzioni integrate che prevedono l’utilizzo delle combinazioni tastiera per fare la foto dell’intero schermo oppure di una singola finestra.
In questa guida, ho voluto spiegarti quali sono queste combinazioni di tasti e quali app predefinite permettono di catturare uno screen su W10. Premette che buona parte di questi metodi potrai usarla anche per fare screen su W7, W8, W 8.1 ed altre versioni. Tuttavia, per essere certo che funzionino, guarda la guida dedicata. Detto ciò, direi che possiamo cominciare.
Come fare screenshot Windows 10
Ci sono vari modi per registrare lo screen di una schermata su W10. Si può fare la cattura dell’intero schermo o anche delle singole finestre. Esatto, proprio come su macOS.
Negli approfondimenti che seguono, ti spiego in dettaglio tutte le combinazioni di tasti e tutti i metodi che si possono utilizzare per screenshottare con il PC Windows 10. Non devi far altro che applicare quello più vicino alle tue esigenze.
Indice
Screenshot dell’intero schermo con Paint
Screenshot dello schermo salvato come file PNG
Screenshot dello schermo con Strumento di cattura
Screenshot di una finestra con Paint
Screenshot dell’intero schermo con Paint
La procedura più rapida per fare lo screen su Windows 10, è senza dubbio quella che usa il tasto Stamp. Premendolo in qualsiasi momento, esso catturerà l’immagine dello schermo e la salverà negli Appunti, conosciuti in questo caso anche come clipboard.
All’apparenza, sembrerà che non sia successo niente, ma in realtà, la foto verrà memorizzata. Per vederla, modificarla e salvarla, devi soltanto aprire Paint ed eseguire la combinazione di tasti Ctrl + V.
Tuttavia, ti ricordo che, in alcuni portatili, il tasto Stamp va premuto assieme a Fn. Perciò, se la procedura non funzionasse, ispeziona la tastiera del tuo computer per verificare la presenza di questo pulsante.
Screenshot dello schermo salvato come file PNG
Un altro metodo molto conosciuto per lo screenshot W10, è quello che genera automaticamente un’immagine con estensione PNG. Per attivare questo tipo di cattura, devi eseguire la combinazione tasto Windows + Stamp.
Facendo ciò, visualizzerai un’intermittenza dello schermo, che ti conferma l’avvenuto salvataggio. L’immagine, la troverai seguendo il percorso C:\Utenti\[nome utente]\Immagini\Screenshot.
Questa, forse, è la soluzione più rapida. Nel caso non funzionasse, ricordati di controllare la presenza del tasto Fn. Se fosse presente, la combinazione da premere diventerebbe tasto Windows + Fn + Stamp.
Screenshot dello schermo con Strumento di cattura
Oltre alla tastiera, Windows 10 ti permette anche di fare la foto dello schermo con lo Strumento di cattura. Se hai bisogno di personalizzare alcune opzioni prima di catturare lo screen, questa è l’applicazione che fa al caso tuo. Con essa, infatti, puoi fotografare schermo, finestre o parti del Desktop. La trovi seguendo il percorso menu Start > Tutte le app > Accessori Windows.
Una volta che hai aperto l’applicazione, puoi premere su Nuovo per avviare la cattura. In alternativa, puoi programmare le impostazioni per scegliere diversi tipi di scatto. Le modalità disponibili sono Cattura formato libero, Cattura rettangolare, Cattura finestra e Cattura schermo intero. Basta cliccare su ognuna di esse per fare la foto.
A partire da Windows 10, puoi utilizzare anche l’opzione Ritarda, per ritardare la cattura da 0 a 5 secondi. Comunque, dopo lo scatto, puoi scegliere di salvare l’istantanea come file HTML, PNG, GIF o JPEG.
Da ricordare, infine, che nelle versioni più aggiornate di W10, è presente anche il nuovo Strumento Cattura, più moderno e con funzionalità aggiuntive.
Screenshot di una finestra con Paint
Se invece stai cercando di capire come fare lo screenshot Windows 10 di una singola finestra, devi usare un’altra combinazione di tasti. La prima cosa che devi fare, è aprire l’area di interesse ed assicurarti che rimanga in evidenza. Poi, devi eseguire la combinazione Alt + Stamp per salvare la schermata nella clipboard.
Successivamente, devi aprire Paint e incollare l’immagine con il comando rapido Ctrl + V. Da lì, potrai modificare e salvare la schermata a tuo piacimento.
Anche in questo caso, se la cattura non andasse a buon fine, controlla la presenza del pulsante Fn. Se ci fosse, dovrai premere Alt + Fn + Stamp per eseguirla.
Per un motivo o per un altro hai necessità di “immortalare” lo schermo del tuo PC con su installato Windows 10 ma non sai come riuscirci? Non ti preoccupare, è una cosa piuttosto semplice. Basta utilizzare un’apposita combinazione di tasti ed il gioco è fatto. In alternativa, puoi rivolgerti ad appositi programmi tramite cui non solo è possibile cattuare la schermata corrente ma anche editarla a piacimento. Insomma, come puoi notare tu stesso fare screenshot su Windows 10 è cosa tutt’altro che impossibile.
Come dici? Non sei molto esperto in fatto di informatica e nuove tecnologie e temi che le operazioni da compiere per riuscire nell’impresa siano fuori dalla tua portata? Ma dai, non fare il fifone! Posso assicurarti che realizzare uno screenshot di quel che appare sullo schermo del PC non è per niente difficile… persino un bambino potrebbe riuscirci! Poi di che ti preoccupi se ci sono qui io, pronto e ben disponibile a fornirti il mio aiuto?
Suvvia dunque, prenditi qualche minuto di tempo libero tutto per te, mettiti bello comodo ed inizia subito a concentrarti sulla lettura di questo articolo tutto dedicato all’argomento. Sarà mia premura spiegarti come fare per riuscire a catturare l’intero desktop del tuo PC, singole finestre, porzioni di schermo personalizzate e persino intere pagine Web. Ora però non perdiamo altro tempo e mettiamoci subito al lavoro. Ti auguro una buona lettura.
Indice
Combinazione di tasti per fare screenshot su Windows 10
Strumento di cattura “di serie”
Game Bar di Windows 10
Soluzioni di terze parti
SnapCrab
Web Capture
Combinazione di tasti per fare screenshot su Windows 10
Tanto per cominciare cerchiamo di capire come catturare uno screenshot di ciò che appare sul desktop di Windows 10 sfruttando un’apposita combinazione di tasti. Tutto ciò che devi fare per immortalare lo schermo è dunque pigiare i pulsanti Win + Stamp (oppure Prt Scr o Print Screen) sulla tastiera del tuo computer. Nel caso in cui non lo sapessi, il tasto Win è quello con la bandierina di Windows che si trova in basso a sinistra, mentre il tasto Stamp si trova in alto a destra. La corretta esecuzione del comando dovrebbe essere segnalata da un rapido oscuramento del desktop.
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Nel caso in cui la combinazione di tasti predefinita non dovesse funzionare, puoi provare a realizzare uno screenshot del desktop del tuo PC usando la combinazione Win + Ctrl + Stamp oppure quella Win + Fn + Stamp. Invece, se stai usando un tablet o un convertibile premi il tastoWin + il tasto Volume – (simbolo meno).
Tutti gli screenshot realizzati pigiando le combinazioni di tasti summenzionate vengono salvati automaticamente in formato PNG nella cartella Immagini/Screenshots del sistema. Se lo preferisci, puoi comunque cambiare il percorso di destinazione delle schermate acquisite facendo clic destro sulla cartella Screenshots e selezionando poi la voce Proprietà dal menu che ti viene mostrato. Successivamente recanti nella scheda Percorso, fai clic su Sposta ed indica la nuova cartella in cui intendi conservare gli screenshot.
Strumento di cattura “di serie”
Su Windows 10 (ma non solo) è presente anche un programmino pensato appositamente per lo scopo in questione. Si tratta dello Strumento di cattura di Windows. Grazie a questo comodissimo tool puoi realizzare istantanee del desktop, catturare singole porzioni dello schermo e/o singole finestre. Puoi anche personalizzare le immagini ottenute con evidenziazioni, annotazioni ed altri elementi.
Per servirtene, cerca lo Strumento di cattura nel menu Start ed avvia il tool. Una volta fatto ciò, vedrai apparire sul desktop una piccola barra degli strumenti con diversi pulsanti. Per fare uno screenshot pigia quindi sul bottone Nuovo e poi traccia con il puntatore, facendo clic sinistro e continuando a tenere premuto, un rettangolo comprendente l’area di schermo di cui desideri realizzare uno screenshot.
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Una volta fatto ciò, vedrai apparire l’editor dello strumento di cattura mediante il quale potrai apportare tutte le modifiche del caso all’immagine ottenuta utilizzando gli strumenti disponibili nella finestra: la penna, l’evidenziatore e la gomma.
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A modifiche completate, potrai salvare lo screenshot sotto forma di file GIF, JPG o PNG cliccando sull’icona a forma di floppy disk collocata in alto a sinistra ed indicando poi il formato che preferisci utilizzare per il salvataggio del file dal menu Salva come: annesso alla finestra che andrà ad aprirsi.
Oltre che così come ti ho appena indicato, puoi fare uno screenshot su Windows 10 andando a fotografare l’intero schermo oppure una singola finestra. Per riuscirci, ti basta cliccare sulla freccia collocata accanto al pulsante Modalità sulla toolbar di Strumento di cattura e scegliere, a seconda di quelle che sono le tue necessità, la funzione Cattura finestra oppure quella Cattura schermo intero. In entrambi i casi, per fare lo screenshot ti basta fare clic in corrispondenza dell’area di riferimento.
Puoi altresì utilizzare un formato libero per la cattura dello schermo semplicemente selezionando l’opzione Cattura formato libero dal menu che visualizzi dopo aver fatto clic sul bottone Modalità. Successivamente traccia con il cursore l’area da fotografare facendo clic sinistro e continuando a tenere premuto.
Se invece vuoi reimpostare il formato di cattura predefinito, clicca sulla freccia collocata accanto al pulsante Modalità e poi seleziona la voce Cattura rettangolare dal menu che si apre.
Game Bar di Windows 10
Sei un appassionato videogiocatore e stai cercando un sistema per catturare screenshot sul tuo computer con su installato Windows 10? Allora puoi rivolgerti alla Game Bar, una funzione disponibile in via esclusiva sulla più recente versione del sistema operativo di casa Microsoft grazie alla quale è possibile catturare screenshot e video dei giochi in esecuzione sul computer.
Utilizzarla è davvero molto semplice ma per prima cosa devi assicurarti che questa sia attiva nelle impostazioni della app Xbox. Avvia quindi l’applicazione di Xbox cercandola nel menu Start dopodiché fai clic destro sull’icona di Xbox nella barra delle applicazioni di Windows e scegli la voce Impostazioni dal menu che compare. Seleziona poi la scheda Game DVR, sposta su ON la levetta relativa all’opzione Cattura screenshot con Game DVR ed il gioco è fatto.
Se vuoi, puoi anche personalizzare le combinazioni di tasti necessarie a richiamare la Game Bar e catturare gli screenshot sempre agendo dalla medesima finestra delle impostazioni.
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A questo punto, puoi finalmente cominciare a catturare screenshot su Windows 10 quando sei impegnato a giocare con i tuoi videogame preferiti semplicemente richiamando la Game Bar di Windows 10 (la combinazione di tasti predefinita da utilizzare è Win+G) e rispondendo Sì, questo è un gioco all’avviso che compare sullo schermo. Successivamente ti basterà fare clic sul pulsante con la fotocamera presente nella Game Bar di Windows e la schermata di gioco verrà subito immortalata. In alternativa, puoi utilizzare la combinazione predefinita Win + Alt + Stamp.
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Anche in questo caso, tutti gli screenshot ottenuti vengono salvati in formato PNG nella cartella Immagini/Screenshots del sistema.
Soluzioni di terze parti
Oltre che così come ti ho indicato nelle righe precedenti, puoi catturare screenshot su Windows 10 ricorrendo all’aiuto di strumenti di terze parti. Trovi quello che a parer mio sono tra i migliori della categoria proprio qui di seguito, sia per quel che concerne la cattura del desktop e degli elementi presenti sullo stesso che delle pagine Web.
SnapCrab
Di software adatti allo scopo ne esistono davvero tanti. Io però voglio segnalarti SnapCrab, un programma a costo zero perfettamente compatibile con il più recente sistema operativo di casa Microsoft (ma anche con tutti gli altri) grazie al quale puoi realizzare delle istantanee dell’intero desktop del computer, di singole porzioni dello stesso oppure di specifiche finestre in maniera tanto rapida quanto pratica. Tutte le immagini ottenute vengono salvate localmente ma eventualmente è disponibile anche una funzione ad hoc che consente di condividere gli screenshot online.
Mi chiedi come fare per servirtene? Nulla di più semplice! Innanzitutto provvedi ad effettuare il download del software collegandoti subito alla sua home page e facendo poi clic sul bottone SnapCrab for Windows che si trova al centro dello schermo. Dopodiché attendi che il download di SnapCrab venga avviato e poi portato a termine.
A download completato, apri il file SnapCrab112-setup.exe appena scaricato e nella finestra che si apre clicca prima su Si e poi su Next. Accetta le condizioni di utilizzo del programma apponendo il segno di spunta accanto alla voce I accept the agreement e procedi facendo clic prima su Next per tre volte consecutive, poi su Install e per concludere su Finish.
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A procedura di installazione completata, vedrai apparire sul desktop la barra degli strumenti del programma. Cliccando sui pulsanti annessi alla toolbar puoi cominciare a realizzare i tuoi screenshot. Più precisamente, facendo clic sul bottone a forma di finestra puoi immortalare la finestra selezionata, cliccando sul pulsante con le due finestre puoi invece fotografare la finestra in primo piano, mentre facendo clic sul bottone con il computer puoi effettuare uno screenshot di tutto il desktop. In tutti i casi, dopo aver fatto clic sul pulsante relativo alla funzione che ti interessa, porta il cursore sull’elemento che vuoi fotografare, cliccaci sopra ed attendi che il breve conto alla rovescia indicato nella parte in basso a sinistra dello schermo giunga al termine.
Se invece fai clic sul pulsante con il rettangolo di selezione puoi fare uno screenshot di una determinata area da definire con il cursore. Nello specifico, devi fare clic in un qualsiasi punto del desktop, devi poi trascinare il cursore continuando a tenere premuto e devi indicare se salvare la selezione (pigiando sul bottone con la macchina fotografica) oppure scartarla (facendo clic sul pulsante con la “x”)
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Per impostazione predefinita, tutti gli screenshot effettuati vengono salvati sul desktop in formato PNG. Eventualmente, puoi modificare questo comportamento facendo clic sull’icona dell’ingranaggio presente nella toolbar del programma e selezionando la voce Details dal menu che compare. Successivamente dovrai selezionare il formato di file in cui salvare le istantanee dal menu a tendina Image format e la cartella in cui archiviare queste ultime mettendo il segno di spunta accanto ad una delle voci collocate sotto la dicitura Save a capture in.
Non ti va di salvare gli screenshot catturati sul desktop ma preferisci condividerli via Web? Allora fai clic clic sul pulsante con la doppia freccia sempre annesso alla barra degli strumenti di SnapGrab e seleziona l’opzione che più preferisci dal menu che ti viene mostrato.
Web Capture
Se invece vuoi fare lo screenshot di una pagina Web puoi rivolgerti a Web Capture, un servizio online gratuito che, appunto, consente di realizzare istantanee di intere pagine Internet. È facilissimo da usare e non richiedere alcuna registrazione.
Per servirtene, collegati alla home page del servizio, digita l’indirizzo della pagina di cui vuoi ottenere lo screenshot nel campo sotto la voce Enter the URL of the page you want to capture, indica il formato in cui desideri salvare lo screenshot mediante il menu a tendina Choose the file format: e poi pigia su Capture Web page.
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Successivamente vedrai apparire sullo schermo l’anteprima della pagina Web sotto forma di immagine e potrai scaricarla e visualizzarla direttamente sul tuo computer cliccando sulla voce Download. Se invece preferisci visualizzarne un anteprima online, direttamente nella finestra del browser che stai usando, clicca sul pulsante View.
Windows 10 è l’ultimo sistema operativo disponibile per desktop in casa Microsoft. Porta con sé un interfaccia grafica migliorata rispetto alle precedenti versioni ed anche molte peculiarità utili agli sviluppatori. Senza dubbio una boccata d’aria fresca dopo Windows 8, che non è stato proprio ben accolto dagli utenti. Windows 10 è purtroppo un passaggio obbligato per tutti quegli utenti che utilizzano Windows 7, dato che il supporto per esso scadrà nel 2020. Se ti trovi anche tu in questa situazione, ti sarai chiesto come fare installazione pulita Windows 10. E per fortuna, dopo qualche ricerca, sei arrivato sul mio blog.
In questa guida, ti spiego infatti come eseguire una clean install di Windows 10. Magari stai passando da Windows 10 Home a Pro e devi necessariamente resettarlo per inserire una product key Windows 10 OEM. O anche, hai preso un virus e adesso non sai come venirne fuori, se non con una formattazione completa. Non preoccuparti, però: è possibile fare in tutto in pochi minuti e, forse, senza dover ripristinare dati o programmi. Vediamo allora come procedere in base alla situazione in cui ti trovi.
Come fare installazione pulita Windows 10
Prima di eseguire un’installazione Windows 10 da zero, quindi prima di cancellare tutti i dati, i programmi e le impostazioni, voglio ricordarti che esistono dei metodi per evitare la clean install e al contempo ripristinare l’immagine ISO del sistema operativo. La clean install ti serve quando devi cambiare versione di Windows o quando non riesci proprio ad entrare nel Desktop (magari perché c’è un problema all’avvio) e quindi nelle impostazioni di ripristino.
In ogni caso, per sicurezza, di seguito ti dettaglio tutte le procedure passo passo. Così facendo, potrai scegliere quella che meglio si adatta alle tue necessità. Continua a leggere per approfondire la faccenda.
Indice
Cos’è una clean install Windows 10?
Requisiti per installare Windows 10
Come salvare i dati di Windows 10
Reinstallare Windows 10 mantenendo file e programmi
Come reinstallare Windows 10 cancellando tutto
Creazione del supporto USB Windows 10
Formattazione e reinstallazione di Windows 10
Configurazione iniziale di Windows 10
Post installazione
Cos’è una clean install Windows 10?
Per clean install W10, così come si intuisce dal nome stesso, si intende un’installazione pulita Windows 10, ovvero un’installazione da zero. Installare da capo il sistema operativo comporta l’eliminazione di tutti i software e i dati nel PC (tranquillo, tra un po’ ti farò vedere come salvare ciò che ti serve) in modo tale da avere un sistema operativo privo di rallentamenti, dovuti magari a malware, software indesiderati e cose simili. Prova magari a velocizzare il PC prima di continuare, così da vedere se risolvi senza strafare inutilmente.
Requisiti per installare Windows 10
Sebbene stai semplicemente effettuando un’installazione pulita Windows 10, e quindi lo hai già installato su quel computer, voglio ricordarti i requisiti hardware del sistema operativo di Microsoft. Potrebbe darsi, infatti, che sul tuo PC fosse inizialmente installato Windows 7 o un’altra versione di Windows e che tu lo abbia installato senza guardare le specifiche richieste (ecco perché, magari, hai notato questi rallentamenti). Così come specificato sul sito di Microsoft, i requisiti per installare Windows 10 sono i seguenti:
Processore da 1 gigahertz (GHz) o superiore oppure System on a Chip (SoC)
1 gigabyte (GB) di RAM per sistemi a 32 bit o 2 GB di RAM per sistemi a 64 bit
16 GB di spazio su disco rigido per sistemi a 32 bit, 32 GB di spazio su hard disk o SSD per sistemi a 64 bit
Scheda video compatibile con DirectX 9 o versioni successive con driver WDDM 1.0
Schermo con risoluzione minima di 800×600 pixel
Connessione Internet: fondamentale per aggiornamenti e alcune funzioanlità. Windows 10 Pro, Pro Education, Education ed Enterprise, tutti in modalità S, richiedono una connessione internet durante la configurazione iniziale del dispositivo (OOBE) e un account Microsoft (MSA) o Azure Activity Directory (AAD). Anche per uscire da Windows 10 in modalità S serve internet.
Nel caso il tuo PC non abbia i requisiti hardware necessari, ti consiglio di cercare un altro sistema operativo più leggero, magari tra i tanti liberi ed aggiornati disponibili in rete (quali lubuntu, xubuntu etc), ad esempio le varie distribuzioni *buntu LTS hanno supporto per anni.
Ti sconsiglio assolutamente di mantenere un sistema operativo (come ad esempio Windows 7) oltre il periodo di supporto, in quanto comporta, oltre ai vari problemi di compatibilità con i software più recenti, problemi di sicurezza. Infatti, seppure venissero scoperti bug o vulnerabilità di W7 in futuro, questi non verrebbero più fixati da Microsoft (salvo rare eccezioni).
Come salvare i dati di Windows 10
Le procedure descritte di seguito per compiere l’installazione pulita Windows o il ripristino parziale, molto probabilmente saranno eseguite senza alcun problema. Tuttavia, per sicurezza, dovresti prima fare un backup di Windows 10. Se vuoi fare un backup dei tuoi dati utente, ti consiglio la procedura manuale, copiando la tua cartella utente a mano su un hard disk esterno, su una pennetta USB o sul cloud.
Ovviamente, esistono anche dei software di backup per Windows 10, ma copiare la cartella utente a mano è sicuramente più facile e veloce. Se non hai a disposizione un hard disk esterno, esistono tanti servizi di cloud storage, quali ad esempio Mega, che gratuitamente offrono fino a 50GB di spazio su cloud.
Se la mole di dati da salvare fosse grande, sarebbe utile avere una rete internet veloce. Altrimenti, impiegheresti più tempo a salvare i dati sul cloud che poi successivamente a scaricarli (la maggior parte delle reti italiane forniscono più velocità in download e meno in upload, perché sono asimmetriche). L’ideale per l’archiviazione in cloud, sarebbe avere una connessione internet in Fibra ottica.
Reinstallare Windows 10 mantenendo dati e programmi
Hai già Windows 10 installato sul PC e vorresti però reinstallare il sistema operativo senza perdere i tuoi dati, i programmi o entrambe le cose? Bene, ti spiego brevemente come fare.
Se non desideri perdere i dati, fai il ripristino dalle impostazioni di Windows. Segui il percorso Menu Start > Impostazioni > Aggiornamento e Sicurezza, scegli Ripristino e dopo “Per iniziare”, situato sotto la voce Reimposta il PC. Così facendo, si aprirà una finestra. Fai click su Mantieni i miei file e segui la procedura guidata per effettuare il ripristino. Approfondisci leggendo come reinstallare Windows senza perdere dati.
In questo modo, i tuoi dati utenti rimarrebbero intatti ma perderesti i software installati. Se volessi preservare anche quest’ultimi, scarica il Media Creation Tool di Windows 10 e con questo crea un device USB Windows 10 avviabile. Poi, esegui il setup.exe dalle Risorse del computer. Infine, scegli l’opzione “Mantieni i file personali e le app” e premi Avanti per confermare l’installazione pulita. Approfondisci leggendo come reinstallare Windows senza perdere programmi.
Come reinstallare Windows 10 cancellando tutto
Se vuoi eliminare tutto ciò che è presente su Windows 10 (o altri sistemi operativi) oppure se hai preso un PC nuovo privo di sistema operativo, devi fare la clean install. Procedi leggendo passo dopo passo gli approfondimenti che sono illustrati di seguito.
Creazione del supporto USB Windows 10
Innanzitutto, per installare Windows 10 in modo pulito, è necessario creare la chiavetta USB avviabile. Scarica il Media Creation Tool W10 ufficiale da qui. Poi, scegli la versione di Windows, il linguaggio e avvia il download. Successivamente, lancia lo strumento e segui la procedura guidata per l’installazione sui dispositivi USB. Ovviamente, devi avere una pennetta USB abbastanza capiente.
Oltre alla versione di Windows desiderata, nella procedura di creazione del supporto ti verrà chiesto anche di scegliere la lingua e l’architettura di Windows: assicurati di conoscere l’architettura del tuo PC vedendo se è a 32 o a 64 bit. In ogni caso, se riscontri problemi con il tool ufficiale, puoi provare Rufus, disponibile quaggiù.
Creata la pennetta, non ti resta che inserirla nel PC da formattare e avviare il boot dalla stessa tramite BIOS. Precisamente, devi entrare nel BIOS/UEFI ed impostare l’USB come dispositivo primario di boot. Dal momento che l’accesso al BIOS/UEFI cambia da PC a PC, dovrai fare una piccola ricerca su Google per scoprire i passaggi precisi. Inoltre, c’è da dire che anche la versione di Windows (se già presente sul computer) può inibire o meno l’accesso a UEFI.
La medesima procedura per mettere Windows 10 su un dispositivo USB, è possibile eseguirla anche da Linux usando l’applicativo gratuito WoeUSB. Anche tale software ha un interfaccia grafica intuitiva.
Formattazione e reinstallazione di Windows 10
Una volta avviato il PC da USB, partirà la procedura guidata per eseguire l’installazione pulita Windows 10. Clicca su Installa per vedere le altre istruzioni a schermo. Ti verrà chiesta la Key per attivare Windows: se stessi effettuando una reinstallazione di Windows 10, potresti saltare questa procedura; se invece fosse la prima installazione pulita Windows 10 sul PC, oppure se stessi facendo un upgrade da un Windows più vecchio o da un’altra versione di Windows 10, dovresti comprare la chiave di attivazione Windows 10 corrispondente (il prezzo è abbastanza irrisorio) ed inserirla quando ti viene richiesta.
Ti verrà proposto se Aggiornare Windows mantenendo dati e software oppure se installarlo eliminando tutto. Volendo fare un’installazione pulita, ovviamente, scegli l’opzione Elimina tutto.
Fatto ciò, scegli il disco e le relative partizioni su cui installare Windows 10. Se fosse l’unico sistema operativo disponibile, concedigli tutto lo spazio disponibile. Puoi anche formattare tutte le partizioni e premere Avanti senza crearle: Windows 10 le creerà ed inizializzerà come dovuto automaticamente.
Bene, ora ci vorrà un bel po’ di tempo prima che la procedura si concluda. Non ti resta che attendere che l’operazione finisca. Anche se ti sembrasse che l’installazione impieghi più del previsto o che l’installer “giri” a vuoto, non temere: ha i suoi tempi.
Configurazione iniziale di Windows 10
Trascorso un po’ di tempo, l’installazione pulita Windows 10 si sarà conclusa. Il sistema si riavvierà e visualizzerai una schermata in cui c’è da configurare il sistema operativo. Seguiranno poi le impostazioni utente e le richieste di permessi di vario genere: dalla posizione al microfono per l’assistente vocale Cortana e molte altre. In base al livello di privacy che vuoi ottenere, sei libero o meno di accettare questi permessi (anche se in effetti hai scelto un sistema proprietario e, probabilmente, la privacy non è una tua priorità). Vedi l’immagine sopra per capire di cosa sto parlando.
E dopo tanta fatica, ecco il tuo nuovo Windows 10. Per l’installazione degli aggiornamenti, ti servirà ovviamente una connessione internet Wi-Fi o LAN. Verranno ultimate tutte queste operazioni in background e, tanto più sarà veloce internet, tanto prima finirai.
Post installazione
La prima cosa che ti conviene fare dopo aver effettuato l’installazione pulita Windows 10, è andare sul pannello di controllo e vedere se ci sono ulteriori aggiornamenti.
Fatto ciò, ti consiglio di installare tutti i driver necessari per il tuo hardware. La cosa migliore che tu possa fare, è scaricarli dal sito del produttore. Se avessi problemi a reperire i driver che ti servono, potresti comunque provare ad usare un software come DriverBooster, che trovi a questo indirizzo. Anche se l’installazione manuale è sempre la più pulita, per lo meno con esso le tue periferiche funzionerebbero.
A questo punto, ti consiglio di installare un antivirus. Potresti utilizzare Windows Defender, che è già attivo e presente su Windows 10. In alternativa, potresti scegliere un software similare gratuito. Tra i tanti AV gratuiti, posso consigliarti Avira, che è uno dei migliori antivirus gratis con protezione in tempo reale.
Se avevi fatto il backup dei dati, è ora di importarli nelle relative cartelle dell’utente. Dopo il ripristino di file, cartelle e collegamenti, fai una scansione antivirus per verificare che questi file di backup non abbiano portato con sé una spiacevole sorpresa. Fatto ciò, sarai pronto per poter utilizzare il tuo nuovo Windows 10.
Hai notato che la quantità di file importanti presenti sul tuo PC equipaggiato con Windows 10 è aumentata in modo esponenziale, per cui sei alla ricerca di una soluzione che possa metterli al sicuro, magari su un disco o addirittura sul cloud, così da non perderli in caso di imprevisti o rottura dei tuoi dispositivi. Mi pare evidente che hai bisogno di un backup e, per tua fortuna, Windows 10 offre tante soluzioni in tal senso, sia incluse “di serie” sia rilasciate da terze parti come download separati.
Come dici? Non vedi l’ora di scoprire come fare backup PC Windows 10 per metterti subito all’opera? Sono felice di comunicarti che questa è la guida che fa per te: di seguito, infatti, ti illustrerò i metodi più semplici ed efficaci per mettere al sicuro i dati del tuo computer e ripristinarli in caso di necessità: il tutto senza sborsare un solo euro.
In particolare, ti farò conoscere i vari tipi di backup che si possono creare e poi ti illustrerò sia una soluzione inclusa di default in Windows 10 (che quindi non richiede il download di software aggiuntivi), sia qualche utile programma esterno in grado di aiutarti a raggiungere il tuo scopo con il minimo sforzo. Detto ciò, ora non mi resta altro che augurarti buona lettura e buon backup!
Indice
Tipi di backup
Creare backup con Cronologia File
Creare backup con Macrium Reflect Free
Creare backup con EaseUS Todo Backup Free
Tipi di backup
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Prima di catapultarti nel mondo del backup, è bene che tu apprenda dei semplici concetti su quelle che sono le tipologie di memorizzazione che i vari software possono sfruttare. Non pensare che, ad ogni backup, tutti i file vengano diligentemente ricopiati sul dispositivo scelto, perché così non è: esistono programmi che, sfruttando ciascuna delle tecniche che ti illustrerò a breve, possono velocizzare e ottimizzare l’operazione di copia dei dati, oltre che diminuire la dimensione del file di backup risultante. Curioso di sapere come? Leggi attentamente le differenze tra le varie tecniche di backup che sto per spiegarti e lo scoprirai.
Backup completo – come il nome stesso suggerisce, si tratta di una copia completa dei file e delle cartelle sul dispositivo scelto, così come sono e senza nessuna esclusione. È un tipo di backup semplice da gestire, ma molto lungo da creare.
Backup incrementale – in questo tipo di backup vengono memorizzati soltanto i file creati e modificati dall’ultimo backup eseguito, lasciando gli altri senza modifiche. Di conseguenza, prima di effettuare un backup incrementale c’è bisogno di crearne uno completo. Si tratta di una soluzione che genera file di dimensioni contenute ma, per il ripristino, necessita dell’ultimo backup completo e di tutti i backup incrementali precedenti.
Backup completo sintetico – è identico al backup incrementale, ma “ingloba” i suoi file all’interno del backup completo da cui ha origine. È pratico e sicuro, ma richiede più tempo per la creazione (a causa dell’operazione di unione).
Backup differenziale – molto simile al backup incrementale, memorizza file e cartelle create a partire dall’ultimo backup completo, lasciando intatto tutto il resto. Di conseguenza, prima di creare un backup differenziale c’è bisogno di creare almeno un backup completo. Questo tipo di soluzione è un pochino più importante, in termini di spazio, rispetto al backup incrementale, ma più semplice per quanto riguarda il ripristino: per effettuarlo, c’è bisogno dell’ultimo backup completo e soltanto dell’ultimo backup differenziale.
Dunque, ricapitolando, ognuno dei metodi elencati ha i suoi pregi e i suoi difetti: sta a te scegliere quello che più si addice alle tue necessità e, in base a ciò, il programma più utile per i tuoi scopi. Per ulteriori delucidazioni e tutte le spiegazioni del caso, ti rimando alla mia guida dedicata ai backup.
Creare backup con Cronologia File
Windows 10 include un validissimo strumento per il salvataggio dei dati: si tratta di Cronologia File, che è molto semplice da usare. Questa funzionalità del sistema operativo permette di creare backup di tipo incrementale e, all’occorrenza, di eseguirli in modo completamente automatico.
Per eseguire un backup con Cronologia File, fai clic sul pulsante Start che trovi in basso a sinistra (quello con l’icona a forma di bandierina di Windows), poi sull’icona ⚙ presente nella barra laterale di sinistra e, nella finestra che compare, seleziona le voci Aggiornamento e sicurezza e Backup.
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A questo punto, fai clic sul pulsante + collocato accanto alla scritta Aggiungi un’unità, seleziona dalla lista l’unità di salvataggio (il disco o il dispositivo esterno su cui effettuare il backup) e il gioco è fatto: in modo completamente automatico, Windows creerà a intervalli regolari un backup incrementale delle cartelle più importanti del sistema (Partitesalvate, Collegamenti, Download, Preferiti, Contatti, OneDrive, Desktop, Ricerche, Immagini, Documenti, Rullino, Video,Immagini salvate e Musica) sull’unità scelta.
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Se vuoi modificare le impostazioni relative al backup, clicca sulla voce Altre opzioni. Dalla schermata che si apre, puoi quindi visualizzare la dimensione del backup corrente, eseguire immediatamente un backup, decidere ogni quanto tempo effettuare il salvataggio automatico dei dati, per quanto tempo conservare i vecchi backup, aggiungere o rimuovere cartelle di salvataggio o cambiare l’unità di salvataggio dei dati.
Inoltre, cliccando su Ripristina i file da un backup corrente, puoi effettuare rapidamente il ripristino dei dati seguendo le istruzioni a schermo.
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In caso di ripensamenti, per disattivare la creazione del backup automatico di Windows, sposta semplicemente l’apposita levetta su Disattivato.
Creare backup con Macrium Reflect Free
Macrium Reflect Free è sicuramente uno dei migliori software per il backup disponibili in ambito free su Windows 10. Permette di clonare dischi e partizioni creandone delle immagini di sicurezza da usare, all’occorrenza, su dispositivi esterni). Adesso ti illustrerò nel dettaglio come usarlo, però devo avvisarti del fatto che il programma è disponibile soltanto in lingua inglese. Non ci sono problemi per te in tal senso? Bene, allora procediamo.
Per iniziare, collegati al sito Internet di Macrium Reflect Free, clicca sul pulsante Home Use e attendi che il download del programma giunga al termine. A download completato, avvia l’eseguibile appena scaricato, seleziona la voce Free dal menu a tendina Choose Edition, apponi (se non ci fosse già) il segno di spunta accanto alla casella Run installre directly after downloading e clicca prima sul pulsante Download e poi su Yes.
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A questo punto, pigia sul pulsante Sì e poi su Next, apponi la spunta sulla casella I accept the terms in the License Agreement e clicca ancora su Next. Dopodiché seleziona la casella Home (o Commercial, se userai il programma nella tua azienda), premi sul pulsante Next.; seleziona la casella No, clicca ancora due volte sul pulsante Next, poi su Install e su Finish; infine, scegli se riavviare subito il computer cliccando su Yes o farlo in un secondo momento cliccando su No (cosa che ti consiglio di fare qualora tu abbia dei documenti da salvare).
Una volta riavviato il computer, fai partire il programma usando l’icona sul desktop (o nel menu Start), concedigli i permessi amministrativi cliccando su Sì e pigia sul pulsante Do not remind me (devi farlo solo la prima volta). Per iniziare la procedura di backup, imposta il segno di spunta su tutti i dischi (o le partizioni) di cui vuoi fare il backup, clicca sulla voce Image this disk… e, se intendi salvare l’immagine su un disco o un dispositivo esterno/di rete, pigia sul pulsante … e seleziona il percorso. Per masterizzare il backup, invece, seleziona la casella CD/DVD Burner e scegli il tuo masterizzatore dall’apposito menu a tendina. Completate le impostazioni più appropriate, pigia sul pulsante Next.
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Nella finestra successiva, puoi scegliere la modalità di creazione del tuo backup in base al tipo e agli intervalli di tempo in cui salvare i dati. Le opzioni a tua disposizione sono diverse.
None – puoi impostare manualmente, usando il pulsante Add Schedule che trovi subito sotto, il tipo di backup da creare e gli intervalli di tempo prestabiliti. Puoi scegliere fra backup completo (full), differenziale (differential) e incrementale (incremental), e impostare i timer nella finestra che compare subito dopo.
Grandfather. Father. Son (Nonno – Padre – Figlio) – vengono creati backup incrementaligiornalieri, backup differenziali settimanali e backup completimensili.
Differential Backup Set – viene creato periodicamente un backup completo, “aggiornato” da backup differenziali giornalieri.
Incremental Backup Set – prevede la creazione periodica di un backup completo, seguito da backup incrementali giornalieri. È disponibile solo nella versione PRO.
Incrementals forever – agisce con l’approccio del backup sintetico completo: al primo e unico backup completo, vengono uniti i backup incrementali una volta raggiunto il numero prestabilito. Anche in questo caso, la disponibilità è limitata alla versione PRO.
Scelto il tipo di backup da creare, puoi impostare il periodo in cui mantenere i backup “vecchi” usando le caselle e i menu a tendina in basso. Se non vuoi usare il temporizzatore ma creare un singolo backup, imposta il menu a tendina 1 su None, lascia vuota la sezione 2 e lascia invariata la sezione 3. Completate le impostazioni, fai clic sul pulsante Next.
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Dai una rapida occhiata al riepilogo delle impostazioni scelte e, per avviare subito il processo di copia dei dati, clicca sul pulsante Finish. Successivamente, imposta un nome per il backup nell’apposito menu a tendina (impostane uno che possa ricordarti la modalità di creazione del backup), fai clic sul pulsante OK, attendi il completamento della procedura, infine pigia ancora su OK e su Close. Puoi accedere alle procedure create cliccando sulla scheda Backup Definition Files (a destra) e, da lì, modificarle o eliminarle.
L’operazione di ripristino delle immagini create è molto semplice: una volta aperto il programma, clicca sulla scheda Restore (che trovi in alto a sinistra), poi sull’icona Browse for an image or backup file to restore e seleziona l’immagine che intendi ripristinare, poi seleziona la voce Restore Image e segui le istruzioni a schermo (potrebbe essere necessario un riavvio in ambiente WinPE, se si tratta di partizioni di sistema).
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In alternativa, se hai bisogno di accedere a uno o più file contenuti nel backup, clicca dalla sezione Restore sull’icona Open an image or backup file in Windows Explorer, imposta il segno di spunta in corrispondenza dell’immagine che contiene il file (o i file) che ti interessa e clicca su OK: i file e le cartelle contenuti nel backup verranno aperti in Esplora Risorse. Quando hai finito, clicca su Detach a backup image from Windows Explorer, imposta il segno di spunta sull’immagine da “scollegare” e pigia sul tasto Detach.
Creare backup con EaseUS Todo Backup Free
Altra validissima soluzione per creare, gestire e ripristinare gratuitamente backup su Windows 10 è EaseUS Todo Backup Free. Per scaricarlo sul tuo PC, collegati alla sua pagina Web ufficiale, attendi il completamento del download e avvia il file appena scaricato. Nella finestra che si apre, clicca sui pulsanti Sì, OK, Avanti, Accetto e Avanti, togli il segno di spunta dalla casella Partecipa al sondaggio miglioramento programma con esperienza cliente, pigia ancora due volte sul pulsante Avanti e poi su Fine.
Adesso, per avviare il programma, clicca sul pulsante Più tardi e analizza la schermata che ti viene proposta, che è una sorta di “centro di controllo” sulle possibilità di backup che hai a disposizione.
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Se intendi creare un backup dell’intero disco o dell’intera partizione, clicca sul pulsante Backup disco/partizione, apponi il segno di spunta sulla partizione (o sulle partizioni) di cui intendi fare il backup e seleziona il percorso in cui salvare il tutto cliccando su 📁.
A questo punto, se desideri creare un solo backup, clicca sul pulsante Procedi. In alternativa, puoi pianificare la creazione dei backup, personalizzarne le modalità di salvataggio (impostando anche uno spazio FTP su cui eventualmente caricarla) oppure definire ogni quanto i vecchi backup devono essere eliminati usando, rispettivamente, i pulsanti Pianificazione, Opzioni backup e Stragegia immagine backup.
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Per ripristinare un backup creato in precedenza, clicca sulla voce Selezione file per il ripristino che trovi nella schermata principale del programma o, se hai bisogno di accedere a uno o più file contenuti nel backup (senza ripristinarlo del tutto), clicca sui pulsanti Strumenti, Monta/smonta e segui le semplicissime istruzioni a schermo per procedere.
Come hai sicuramente notato, l’interfaccia di EaseUS Todo Backup Free è estremamente intuitiva e comprende anche altre funzionalità che vado ad illustrarti brevemente di seguito.
Backup sistema – crea un’immagine dell’intero sistema operativo, da ripristinare in caso di problemi (o se il ripristino di Windows 10 dovesse smettere di funzionare). L’immagine può essere montata ed “esplorata”.
Backup rapido – permette, con una procedura molto rapida, di copiare uno o più file e cartelle su un disco o un dispositivo esterno, con la possibilità di aggiornarli automaticamente.
Clona – permette di clonare interi dischi o partizioni. Cosa molto utile nel caso in cui il disco principale stia per rompersi. Il clone così creato non può essere “esplorato”.
Clona sistema – prevede la clonazione di tutto quanto riguarda il sistema operativo (driver, impostazioni eccetera), con la possibilità di ripristinarlo in caso di disastro. Anche in questo caso, il clone non può essere “esplorato” ma solo ripristinato.
Crea disco di avvio – tramite questa funzionalità è possibile creare un dispositivo avviabile da cui far partire il PC ed eventualmente ripristinare i cloni di dischi o sistemi operativi.
Strumenti – questo pulsante permette di accedere a funzionalità aggiuntive, ad esempio la già vista possibilità di navigare nelle immagini, l’attivazione dell’ambiente di avvio WinPE, l’azzeramento dei dati (eliminazione sicura) di dischi e partizioni e la gestione delle impostazioni iSCSI, se necessarie.
Per essere gratuito, il parco di funzionalità offerto da questo programma è davvero notevole e, complice la sua interfaccia e la presenza della lingua italiana, il tutto è reso ancora più semplice.
Se sei giunto fin qui vuol dire che hai appreso i metodi e i programmi più noti ed efficienti per fare backup PC Windows 10 ma, se tra le soluzioni che ti ho illustrato non sei ancora riuscito a trovare ciò che fa per te, ti consiglio di dare un’occhiata alla mia guida ai programmi per backup: scommetto che troverai ciò che cerchi!
Stai cercando un modo per esportare i contatti dal tuo Windows Phone ma nell’applicazione Contatti non sembra esserci alcuna funzione del genere? Non disperare, ti posso assicurare che l’esportazione dei contatti da Windows Phone non solo è possibile, ma è anche semplicissima da portare a termine.
Pensa, hai addirittura due strade a tua disposizione: puoi sincronizzare la rubrica del telefono con un account Microsoft e scaricare i contatti sul tuo PC utilizzando Outlook (il servizio di Web Mail del colosso di Redmond) oppure puoi installare un’applicazione gratuita ed esportare la rubrica di Windows Phone o Windows 10 Mobile (la versione più recente del sistema operativo Microsoft) in locale, su una scheda microSD oppure in una cartella della memoria del telefono.
In entrambi i casi otterrai un file “universale”, che potrai utilizzare liberamente sul computer o su altri dispositivi portatili per importare i tuoi contatti in qualsiasi client di posta elettronica o servizio di Web Mail. Per maggiori informazioni, continua a leggere, trovi tutte le informazioni su come esportare contatti Windows Phone proprio qui sotto. Ti ci vorranno al massimo un paio di minuti per fare tutto… forse anche meno!
Vai direttamente a ▶︎ Esportare contatti Windows Phone online | Esportare contatti Windows Phone offline
Esportare contatti Windows Phone sul cloud
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Il modo più semplice per esportare i contatti da un Windows Phone è sincronizzare la rubrica del telefono con un account Microsoft, quindi con Outlook.com, e scaricare il contenuto della rubrica via browser, utilizzando un qualsiasi computer dotato di accesso a Internet.
Se, come molto probabile, durante la configurazione iniziale di Windows Phone/Windows 10 Mobile hai già associato il tuo telefono a un account Microsoft, non devi fare quasi nulla. Puoi passare direttamente alla parte successiva del tutorial e scoprire come scaricare i contatti sul tuo PC tramite Outlook.
In caso contrario, cioè se non hai ancora associato un account Microsoft al tuo Windows Phone, recati nel menu Impostazioni del telefono (l’icona dell’ingranaggio che si trova nel menu con la lista di tutte le app installate sul dispositivo), seleziona la voce e-mail e account dalla schermata che si apre e pigia sul pulsante aggiungi un account.
Dopodiché seleziona il logo di Microsoft, pigia sul pulsante accedi e compila il modulo che ti vene proposto con le credenziali d’accesso del tuo account Live/Hotmail/Outlook. Se non hai ancora un account Microsoft, creane uno pigiando sull’apposito pulsante e compilando il modulo che ti viene proposto.
Se utilizzi Windows 10 Mobile (la versione più recente del sistema operativo Microsoft), puoi compiere la stessa operazione recandoti nel menu Impostazioni del tuo smartphone e selezionando prima la voce Account e poi la voce Account e-mail e per le app. A questo punto, pigia sul pulsante [+]Aggiungi un account, seleziona il logo di Outlook.com dalla schermata che si apre e procedi con il login o con la creazione di un nuovo account seguendo le indicazioni su schermo.
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Adesso la rubrica del tuo smartphone dovrebbe sincronizzarsi automaticamente con quella di Outlook.com. Per sicurezza, però, ti consiglio di accedere alle impostazioni dell’app Contatti e di verificare che l’opzione di sincronizzazione sia attiva in quest’ultima.
Avvia, quindi, l’app Contatti del tuo smartphone, pigia sul pulsante … che si trova in basso a destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare. Nella schermata che si apre, seleziona il tuo account Outlook.com, vai su Cambia le impostazioni di sincronizzazione della cassetta postale e, se non c’è già, sposta su ON la levetta relativa all’opzione Contatti (in fondo alla pagina che si apre).
Dopo aver sincronizzato la rubrica del tuo Windows Phone con l’account Microsoft, puoi collegarti ad Outlook.com e scaricare i contatti sul tuo PC. In che modo? Te lo spiego subito. Innanzitutto, se ti viene richiesto, effettua l’accesso con i dati del tuo account Microsoft (lo stesso che hai configurato su Windows Phone). Dopodiché fai clic sull’icona con i quadratini che si trova in alto a sinistra e seleziona la voce Persone dal menu che compare.
Nella pagina che si apre, clicca sul pulsante Gestisci che si trova in alto e seleziona la voce Esporta contatti dal menu che compare. A questo punto, seleziona la voce Tutti i contatti dal menu he compare sullo schermo e pigia sul bottone Esporta. Verrà scaricato sul tuo PC un file in formato CSV con all’interno tutti i nominativi, gli indirizzi email e i numeri di telefono dei contatti che hai sul tuo smartphone Windows.
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I file CSV possono essere utilizzati per importare i contatti in numerosi client di posta elettronica e in servizi di Web Mail come Gmail. Inoltre possono essere visualizzati senza problemi in software come Microsoft Excel e LibreOffice. Te ne ho parlato in maniera più approfondita nel mio tutorial su come aprire file CSV.
Esportare contatti Windows Phone offline
Vuoi esportare contatti Windows Phone senza ricorrere a dei servizi basati cloud? Allora apri il Microsoft Store e scarica delle applicazioni che permettono di esportare i contatti sotto forma di file VCF o CSV, utilizzabili poi su altri smartphone, tablet, computer e servizi online. Adesso te ne consiglio un paio fra le migliori “su piazza”.
Contacts+message backup
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Se utilizzi Windows Phone 8.1, ti consiglio di provare l’app gratuita contacts+message backup di Microsoft che, come suggerisce abbastanza facilmente il nome, permette di esportare i contatti e gli SMS presenti sul telefono su una scheda microSD o in una cartella della memoria interna. L’applicazione, come accennato, è ottimizzata solo per Windows Phone 8.1, quindi se hai uno smartphone equipaggiato con Windows 10 Mobile, passa alla soluzione che ti suggerirò nel capitolo successivo del tutorial.
Per scaricare contacts+message backup sul tuo telefonino, apri il Microsoft Store (l’icona del sacchetto con il logo di Windows al centro), pigia sull’icona della lente d’ingrandimento che si trova in fondo alla schermata che si apre e cerca, per l’appunto, contacts+message backup.
A questo punto, seleziona l’icona dell’applicazione fra i risultati della ricerca (la cartella con una freccia all’interno) e pigia sul pulsante Installa che si trova in basso a sinistra per avviarne il download. Al termine del processo d’installazione, recati nel menu delle Impostazioni di Windows Phone (non nella schermata con la lista di tutte le app installate sul dispositivo), scorrilo fino in fondo e seleziona la voce relativa a contacts+message backup.
Adesso, se nel tuo smartphone non è presente una scheda microSD o comunque preferisci salvare i contatti in una cartella della memoria interna, pigia sul pulsante (…) collocato in basso a destra, premi sull’icona pick a folder e scegli il percorso in cui salvare i nominativi della rubrica (devi pigiare sul segno di spunta in fondo allo schermo per confermare la scelta).
Ad operazione completata, premi il pulsante backup presente nella schermata iniziale dell’applicazione, metti il segno di spunta solo accanto alla voce contacts (altrimenti verranno salvati anche gli SMS) e pigia sul pulsante backup per avviare l’esportazione dei contatti.
Al termine dell’esportazione otterrai un file in formato VCF utilizzabile in qualsiasi client di posta elettronica o servizio di Web Mail, nel mio tutorial su come aprire file VCF trovi maggiori informazioni a riguardo. Per recuperare il file VCF dallo smartphone puoi collegare il dispositivo al computer oppure puoi utilizzare un file manager e auto-inviartelo via email. Hai solo l’imbarazzo della scelta!
Contacts Backup
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Se utilizzi uno smartphone equipaggiato con Windows 10 Mobile, puoi prendere in considerazione l’applicazione gratuita Contacts Backup, che permette di esportare i contatti presenti in rubrica sotto forma di file VCF, CSV, XLS o TXT. È molto semplice da usare e supporta l’esportazione diretta sulla memoria dello smartphone, la condivisione dei contatti via email e il loro salvataggio su OneDrive.
Per scaricare Contacts Backup sul tuo device, apri il Microsoft Store (l’icona del sacchetto della spesa con il logo di Windows al centro che si trova in home screen), pigia sul campo di ricerca collocato in alto e cerca Contacts Backup. Successivamente, fai tap sull’icona dell’applicazione (la rubrica azzurra con la cornetta bianca stampata sopra) nei risultati della ricerca e procedi alla sua installazione pigiando sul bottone Ottieni.
Ad installazione completata, avvia Contacts Backup selezionando la sua icona dal menu con tutte le app installate sullo smartphone (alla quale puoi accedere effettuando uno swipe da destra verso sinistra in home screen), pigia sul pulsante Avanti per concederle l’accesso alla rubrica e a OneDrive e scorri la schermata che si apre, fino ad arrivare al box Options.
A questo punto, espandi il menu a tendina Backup File Format e scegli in che formato esportare i contatti della rubrica tra vCard File (VCF), CSV File, Excel File (XLS) e Notepad File (TXT). Fatto ciò, scegli se escludere o meno le foto dei contatti dal backup spostando su ON o su OFF la levetta relativa all’opzione Don’t Include Photos e seleziona le destinazioni in cui esportare il backup: Save to OneDrive per salvare i contatti su OneDrive, Send To Email per inviarli tramite posta elettronica o Save to Phone Memory per salvarli in locale sulla memoria dello smartphone.
Per concludere, pigia sul pulsante Start Contacts Backup Process e attendi qualche istante affinché il backup venga eseguito. Una volta terminato il backup, sarai libero di esportare il file VCF, CSV, XLS o TXT ottenuto su qualsiasi device di tua scelta.
Stai provando in tutti i modi ad accedere al BIOS del tuo nuovo PC con Windows 8 ma non ci riesci? Ovvio. I nuovi computer equipaggiati con l’ultimo sistema operativo Microsoft non includono il classico BIOS ma l’UEFI, una sua evoluzione a cui bisogna accedere seguendo una procedura diversa dalla pressione di un tasto all’accensione del PC.
Se vuoi saperne di più, leggi le indicazioni che sto per darti e prova a metterle subito in pratica. Ti assicuro che imparerai come entrare nel BIOS Windows 8 in maniera molto più facile e veloce di quello che immagini. D’altronde tutto quello che bisogna fare è selezionare un paio di impostazioni nel menu di avvio avanzato di Windows.
Se vuoi imparare come entrare nel BIOS Windows 8 di un nuovo PC fornito “di serie” con l’ultimo sistema operativo di casa Microsoft, il primo passo che devi compiere è richiamare la Charms bar di Windows posizionando il cursore del mouse nell’angolo alto o basso a destra dello schermo e cliccare prima sull’icona Impostazioni e poi sulla voce Modifica impostazioni PC presenti nella barra laterale di destra.
Nella schermata che si apre, seleziona la voce Generale dalla barra laterale di sinistra, scorri la pagina fino e in fondo e clicca sul pulsante Riavvia ora per riavviare il PC ed accedere alle impostazioni di avvio avanzate di Windows.
Attendi quindi che compaia la schermata blu con le opzioni di avvio del sistema operativo e fai click prima su Risoluzione dei problemi e poi su Opzioni avanzate e Impostazioni firmware UEFI. Seleziona quindi l’opzione Riavvia e il computer si riavvierà nuovamente per darti accesso all’utility di configurazione dell’UEFI.
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Se vuoi entrare nel BIOS Windows 8 di un PC che ha già qualche anno sulle sue spalle ed è equipaggiato con il classico BIOS, tutto quello che devi fare è seguire la procedura che ti ho illustrato nella mia guida su come entrare nel BIOS.
Si tratta di riavviare il computer (o accenderlo, se è spento) e premere ripetutamente il tasto per accedere al setup non appena compare la schermata di accensione del PC. Per sapere qual è il tasto giusto da premere, individua il messaggio press [tasto] to enter setup in uno degli angoli dello schermo. Solitamente, il tasto da premere è uno tra F2, F10 o Canc.
Ogni volta che accendi il tuo, ormai vecchissimo, PC con su installato Windows XP, ti viene chiesto di inserire la password che hai impostato per il tuo account utente e trovi la cosa oltremodo fastidiosa? Beh, potresti disattivarla, anche se te lo dico: è un’operazione altamente sconsigliata sotto il punto di vista della privacy e della sicurezza. Come dici? Ne sei ben conscio ma sei ugualmente deciso a proseguire? Beh, in tal caso, ti accontenterò e ti aiuterò a raggiungere il tuo scopo.
Dedicami qualche minuto del tuo prezioso tempo libero è ti indicherò, in maniera semplice ma non per questo poco dettagliata, come entrare in Windows XP senza password. Ti anticipo già che, contrariamente a quel che tu possa pensare, si tratta di un’operazione estremamente semplice da compiere, che non richiede l’uso di strumenti esterni: basta agire sulle impostazioni del sistema operativo.
Per completezza d’informazione, poi, sarà mia premura illustrarti come comportarti nel caso in cui tu abbia dimenticato la password d’accesso a Windows. Sì, anche questa cosa è fattibile, ma necessita dell’uso di appositi programmi. Ora, però, basta chiacchierare e passiamo all’azione. Buona lettura e in bocca al lupo per tutto!
Indice
Come entrare in Windows XP senza password
Come entrare in Windows XP senza sapere la password
KON-BOOT
Lazesoft Recover My Password
Ophcrack
Come entrare in Windows XP senza password
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Come ti dicevo a inizio guida, per poter entrare in Windows XP senza password, non devi far altro che disattivare la richiesta d’immissione di quest’ultima all’accesso al sistema: per riuscirci, basta agire nel Pannello di controllo.
Come primo passo, fai clic sul pulsante Start che trovi nella parte in fondo a sinistra della barra delle applicazioni e seleziona la voce Pannello di controllo dal menu che si apre. Nella finestra che a questo punto ti viene mostrata sul desktop, vai su Account utente.
Nella schermata successiva, seleziona il tuo account utente dall’elenco in basso e fai clic sulla voce Rimuovi password. Compila poi il campo visualizzato sullo schermo con la password attualmente in uso per l’account selezionato e premi sul bottone Rimuovi password, per confermare la rimozione della richiesta di password all’avvio del sistema.
A partire da questo momento, tutte le volte che accederai al tuo account utente su Windows XP, non ti verrà più chiesto di digitare prima la relativa password. È stato facile, vero?
Come entrare in Windows XP senza sapere la password
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Nel capitolo precedente, ti ho spiegato come entrare in Windows XP senza password, andando a rimuovere la richiesta relativa a quest’ultima dal Pannello di controllo del sistema operativo.
Se, invece, il tuo problema è che non ricordi i dati d’accesso al tuo account, puoi affidarti a degli appositi programmi che permettono di bypassare la password di Windows, senza conoscerla. Adesso ti parlo di qualcuno di essi ma, mi raccomando, usali solo su PC e account di cui sei legittimo proprietario. Accedere abusivamente a sistemi altrui costituisce una grave violazione della privacy e, in alcuni casi, può rappresentare perfino un reato. A tal proposito, io non mi assumo alcuna responsabilità riguardo l’uso che farai delle informazioni riportate di seguito.
KON-BOOT
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Cominciamo da KON-BOOT, un programma per sistemi operativi Windows e macOS che, eseguito da chiavetta USB o da CD/DVD, consente di accedere al sistema operativo di tuo interesse senza dover digitare la password degli account. È a pagamento (con un costo base pari a 27$) e purtroppo non è disponibile nemmeno in una versione di prova gratuita.
Un’altra cosa di cui è bene tener conto è che alcuni antivirus considerando questo software come pericoloso, date le sue capacità di bypassare le password, per cui prima di utilizzare KON-BOOT ti consiglio di disabilitare temporaneamente il programma da te impiegato per proteggere il PC da virus e malware. Se non sai in che modo riuscirci, puoi seguire le istruzioni contenute nella mia guida su come disattivare l’antivirus.
Fatte le dovute precisazioni di cui sopra, per poterti servire di KON-BOOT, il primo fondamentale passo che devi compiere è quello di comprare e scaricare il programma: per riuscirci, recati sul suo sito Internet ufficiale, clicca sulla voce For Windows presente in cima e premi sul bottone Buy Now, situato in corrispondenza del tipo di licenza che ti interessa. Fornisci poi i dati relativi al pagamento ed esegui il download del software sul computer.
A scaricamento ultimato, estrai tutti i file del programma in una cartella a piacere, apri il file .exe ottenuto e, nella finestra che vedi comparire sullo schermo, clicca sul pulsante Sì (solo se stai usando una versione di Windows da Vista in su), quindi su OK e collega al computer il supporto che intendi utilizzare per effettuare il boot di KON-BOOT, scegliendo tra chiavetta USB oppure CD/DVD.
Ora, se hai scelto di servirti di una chiavetta USB, seleziona dal menu a tendina Available USB drives l’unità relativa alla chiavetta USB, clicca sul pulsante Install to USB stick (with UEFI support) e, in risposta all’avviso visualizzato sullo schermo, clicca sul bottone Sì.
Qualora, procedendo così come ti ho appena indicato, dovessi visualizzare un messaggio d’errore, puoi copiare il programma su chiavetta utilizzando degli strumenti alternativi, come ti ho spiegato nella mia guida su come creare una chiavetta USB avviabile, servendoti del file kon-bootCD.iso presente nella cartella di KON-BOOT.
Se, invece, hai deciso di creare un dischetto per effettuare il boot, nella finestra di KON-BOOT, seleziona una delle opzioni Install to CD e attendi la creazione del file ISO del software. A processo ultimato, inserisci un dischetto vuoto nel masterizzatore collegato al computer (Se non hai ancora un account, puoi consultare la mia guida all’acquisto) e masterizza il file ottenuto attenendoti alle indicazioni che trovi nella mia guida su come masterizzare file ISO.
Una volta ottenuto il supporto con i file di KON-BOOT, collega quest’ultimo al PC con su installato Windows XP relativamente al quale desideri andare ad agire e accendilo (o riavvialo). Se il computer di tuo interesse è quello che già stai usando, riavvialo. In tutti i casi, accertati che venga effettuato il boot dal supporto, andando a intervenire sulle impostazioni del BIOS, come ti ho spiegato nella mia guida su come impostare il BIOS.
Quando vedrai comparire la schermata di benvenuto di KON-BOOT, premi un qualsiasi tasto sulla tastiera del computer, seleziona il tuo account utente (se necessario), lascia vuoto il campo dedicato all’immissione della password e schiaccia il tasto Invio sulla tastiera.
Dopo aver fatto ciò, se tutto è andato per il verso giusto, riuscirai finalmente ad accedere all’account senza dover immettere la relativa password. Tieni però presente che, al successivo avvio del computer, se non usi KON-BOOT, ti verrà chiesto nuovamente di digitare la chiave d’accesso al sistema operativo.
Lazesoft Recover My Password
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Un altro programma al quale puoi rivolgerti per entrare in Windows XP senza digitarne la password è Lazesoft Recover My Password. È gratis (solo per uso personale), funziona con tutte le versioni di Windows e permette anch’esso di aggirare la richiesta di immissione della password andando a creare un supporto che va eseguito all’avvio del computer.
Per scaricare il software sul tuo PC, recati sul suo sito Internet ufficiale, clicca sul collegamento Download posto in corrispondenza della voce Lazesoft Recover My Password x.x Home Edition (Free), nella parte in basso della pagina, e premi sul bottone Download now.
A download ultimato, apri il file .exe ottenuto e clicca sul pulsante Sì nella finestra che compare sullo schermo (se stai usando una versione di Windows da Vista in su). In seguito, seleziona la voce I accept the agreement, premi sui bottoni Next (per tre volte consecutive) e Install e concludi il setup, facendo clic sul pulsante Finish.
Una volta visualizzata la finestra principale del programma sullo schermo, clicca sul pulsante Burn bootable CD/USB Disk Now!, scegli dal menu a tendina posto nella schermata successiva l’opzione Windows XP 32 bit o l’opzione Windows XP 64 bit (in base alla versione di Windows XP relativamente alla quale è tua intenzione intervenire) e clicca sul bottone Next.
A questo punto, collega al computer il supporto che vuoi usare, scegliendo tra chiavetta USB oppure CD/DVD, e seleziona, in base alla scelta fatta in precedenza, l’opzione CD/DVD oppure quella USB Flash dalla schermata del programma, dopodiché clicca sul pulsante Start.
Volendo, puoi anche generare la sola immagine ISO di Lazesoft Recover My Password, selezionando l’opzione apposita, che puoi usare in seguito per creare da te un supporto USB oppure un dischetto d’avvio, come ti ho spiegato nelle mie guide su come creare una chiavetta USB avviabile e come masterizzare file ISO.
Una volta creato il supporto, per servirti di Lazesoft Recover My Password, se desideri intervenire sul PC attualmente in uso, non devi far altro che riavviare quest’ultimo. Se, invece, il computer con su installato Windows XP al quale vuoi accedere senza digitare la password è diverso da quello che stai usando attualmente, collega il dischetto o la chiavetta al PC di tuo interesse e accendi o riavvia quest’ultimo, assicurandoti di effettuare il boot dalla chiavetta o dal dischetto, come ti ho spiegato nel mio post su come impostare il BIOS.
Quando ti verrà mostrato il menu di boot sullo schermo, seleziona la voce Lazesoft Live CD usando le frecce direzionali presenti sulla tastiera e premi il tasto Invio, per confermare la scelta fatta. Aspetta poi che vengano caricati i file del software, verifica che nel menu a tendina posto nella parte in basso della schermata visualizzata risulti selezionata l’opzione Reset Windows Password (in caso contrario selezionala tu) e premi sul pulsante Next.
Nell’ulteriore finestra che compare, conferma il fatto che è tua intenzione utilizzare il programma per soli scopi personali ,premendo sul pulsante Yes. Dopodiché seleziona le voci Windows XP e Reset Windows password nei menu a tendina appositi, clicca sul pulsante Next, seleziona l’account utente di tuo interesse, premi ancora sul bottone Next e, per concludere, fai clic sui pulsanti RESET/UNLOCK, OK e Finish.
In seguito, il computer verrà riavviato e all’accesso al sistema non ti verrà chiesto di digitare la password per l’account da te scelto in precedenza. Chiaramente, tieni presente che al successivo avvio del computer, se non utilizzerai nuovamente Lazesoft Recover My Password, ti verrà comunque chiesto di inserire la password dell’account.
Ophcrack
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Nessuno degli strumenti di cui ti ho parlato in precedenza ha funzionato? Mi spiace. Ad ogni modo, non è ancora detta l’ultima parola! Per riuscire nel tuo intento, infatti, puoi provare ad affidarti a Ophcrack: un software gratuito per Windows (e non solo) che, diversamente da quelli di cui ti ho già parlato, è in grado di effettuare un attacco “a forza bruta” alla password di Windows, provando quindi migliaia di stringhe al minuto, fino a trovare quella che, opportunamente trasformata dai meccanismi crittografici dell’OS, va a combaciare con quella salvata sul computer.
Per ottenerlo, recati sul sito Internet del programma, fai clic sul pulsante Download ophcrack LiveCD e poi sul collegamento ophcrack XP LiveCD, in modo tale da scaricare la sua immagine USO.
A download avvenuto, masterizza l’immagine ISO ottenuta su un CD/DVD oppure trasferisci i file che la compongono su una chiavetta USB, seguendo le istruzioni che ti ho fornito, rispettivamente, nelle mie guide su come masterizzare file ISO e come creare una chiavetta USB avviabile.
Successivamente, collega il supporto creato al computer di tuo interesse e accendi quest’ultimo, oppure riavvialo. Assicurati, quindi, che il boot venga effettuato dal supporto collegato al PC, modificando a dovere le impostazioni del BIOS.
Ora che visualizzi la schermata di Ophcrack, seleziona l’opzione Ophcrack Graphic mode – low ram usando le frecce direzionali della tastiera e schiaccia il tasto Invio, per dare conferma della scelta effettuata. Nella schermata che in seguito ti viene mostrata, seleziona la lingua italiana e premi il tasto OK, dopodiché seleziona l’opzione it qwerty, per indicare il layout della tastiera, e premi ancora sul bottone OK.
Fatta anche questa, ti ritroverai al cospetto dell’interfaccia grafica del programma. Ora tutto quello che devi fare è attendere che Ophcrack individui la password per i vari account utente trovati sul computer.
A procedura ultimata, vale a dire quando la barra posta sotto la voce Progress nella finestra visualizzata sullo schermo diventa di colore verde, le password scovate per gli account disponibili risulteranno visibili nella colonna NT Pwd (situata in alto).
Una volta individuata la password di tuo interesse, appuntala in un luogo sicuro, dopodiché riavvia il PC, facendo clic sul pulsante Power (in alto a destra), selezionando poi l’opzione Reboot system dal menu a tendina posto al centro della finestra visualizzata e facendo clic sul bottone OK.
Al successivo accesso a XP, seleziona l’account utente di tuo interesse e digita la password ricavata in precedenza, per effettuare il login.
Per questioni di lavoro, hai bisogno di usare un vecchio software compatibile solo con Windows XP? Non disperare. Puoi farlo funzionare anche sul tuo nuovo PC con Windows 8 senza creare partizioni aggiuntive sull’hard disk e senza rispolverare il tuo vecchio portatile messo in soffitta due anni fa.
Tutto quello di cui hai bisogno è un disco d’installazione di Windows XP (o un’immagine ISO di quest’ultimo) più il software gratuito VMware Player, che consente di creare delle macchine virtuali su cui far “girare” XP senza intaccare il sistema reale. Per capire meglio a cosa mi riferisco, leggi questa guida su come emulare XP su Windows 8 e mettila subito in pratica.
Se vuoi imparare come emulare XP su Windows 8, il primo passo che devi compiere è collegarti a questa pagina del sito Internet FileHippo e cliccare sulla voce Scarica ultima versione (collocata nella barra laterale di destra) per scaricare VMware Player sul tuo PC.
A download completato apri, facendo doppio click su di esso, il file appena scaricato (es. VMware-player-5.0.1-894247.exe) e, nella finestra che si apre, fai click prima su Sì e poi su Next per cinque volte consecutive, Continue e Finish per completare il processo d’installazione di VMware Player.
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Per emulare XP su Windows 8, avvia VMware Player tramite la sua icona presente sul desktop ed accetta le condizioni di utilizzo del programma, mettendo il segno di spunta accanto alla voce Yes, I accept the terms in the license agreement e cliccando sul pulsante OK.
Adesso, clicca sulla voce Create a new virtual machine per avviare la creazione di una nuova macchina virtuale su cui emulare Windows XP e scegli come installare il sistema operativo. Hai due possibilità a tua disposizione: inserire il CD d’installazione di Windows XP nel computer e mettere il segno di spunta accanto alla voce Installer disc oppure selezionare un file immagine ISO del disco d’installazione di XP mettendo il segno di spunta accanto alla voce Installer disc image file (iso).
Successivamente, fai click su Next e compila il modulo che ti viene proposto immettendo in esso il product key di Windows XP, il nome utente e la password che vuoi usare nel sistema operativo da emulare. Clicca ancora su Next per tre volte consecutive, premi il pulsante Finish e partirà automaticamente l’installazione di Windows XP nella macchina virtuale.
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Ora, non devi far altro che attendere l’installazione di Windows XP (dovrebbe essere eseguita in maniera totalmente automatica) e acconsentire prima al download e poi all’installazione dei VMware Tools, attraverso i quali potrai consentire alla macchina virtuale di interagire in maniera semplice con il sistema reale.
A procedura ultimata, potrai avviare la macchina virtuale con Windows XP ogni volta che lo desidererai con un semplice doppio click sul suo nome nella schermata principale di VMware Player. Potrai inoltre modificare i parametri della macchina virtuale all’occorrenza selezionando la voce Manage > Virtual Machine settings dal menu Player del programma.
Ormai sono tantissimi anni che sei un utente Mac ma, a causa del tuo nuovo lavoro, sei “costretto” a dover utilizzare anche Windows. Dato che non hai alcuna intenzione di cambiare il tuo computer a marchio Apple, hai deciso di installare su di esso Windows mediante la creazione di una macchina virtuale. Sai cosa ti dico? Mi sembra proprio un’ottima idea! Come dici? Lo sai ma, non avendo mai fatto una cosa del genere prima d’ora, non hai la più pallida di come emulare Windows su Mac? E allora lascia che ti dia una mano!
Nella guida che stai leggendo, infatti, puoi trovare una spiegazione esaustiva su come utilizzare Windows su Mac mediante l’utilizzo di alcuni software di virtualizzazione che sono alquanto semplici da adoperare. Ti anticipo già che alcuni di essi sono gratuiti al 100%, mentre altri – in grado di offrire prestazioni più avanzate – sono a pagamento, anche se è possibile testarne tutte le funzionalità a costo zero per brevi periodi di prova.
Allora, si può sapere che ci fai ancora lì impalato? Coraggio: mettiti bello comodo, prenditi tutto il tempo necessario per concentrarti sulla lettura dei prossimi paragrafi e, cosa ancora più importante, attua le “dritte” che ti darò. Sono convinto che, seguendo i miei suggerimenti, non avrai il benché minimo problema nell’emulare Windows su Mac. Buona lettura!
Indice
Operazioni preliminari
Emulare Window su Mac con VirtualBox
Emulare Windows su Mac con Parallels Desktop
Altre soluzioni utili per emulare Windows su Mac
Operazioni preliminari
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Prima di entrare nel vivo del tutorial e spiegarti in dettaglio come emulare Windows su Mac, è bene che ti indichi le operazioni preliminari che sono necessarie per riuscire a compiere quest’operazione.
Se intendi emulare Windows creando una macchina virtuale mediante l’immagine ISO di Windows, ad esempio, devi collegarti al sito di Microsoft ed effettuare il download della versione Windows che ti interessa (sotto forma di file ISO), magari seguendo le istruzioni che ho provveduto a fornirti nelle guide in cui spiego nel dettaglio come scaricare Windows 10, come scaricare Windows 8 e come scaricare Windows 7. Se scegli di optare per questa procedura, naturalmente devi poi provvedere ad acquistare la licenza del sistema operativo di casa Microsoft per utilizzare tutte le sue funzioni.
Se non vuoi optare per la soluzione che ti ho indicato poc’anzi, puoi ottenere delle macchine virtuali già pronte all’uso, utilizzabili gratuitamente per 90 giorni. In che modo? Tanto per cominciare, collegati a questa pagina del sito Internet di Microsoft in cui sono presenti le virtual machine utilizzabili gratuitamente per scopi di testing, seleziona la versione di Windows che più ti interessa (es. lE8 on Win7 (x86), lE11 on Win81 (x86), MSEdge on Win1O (x64) Stable xx.xxxxx, etc.) dal menu a tendina Virtual machine e poi indica il programma con cui vuoi emulare la versione di Windows di tuo interesse (es. VirtualBox, Parallels (Mac)) selezionandolo dal menu a tendina Select platform. Per concludere, pigia sul pulsante azzurro DOWNLOAD .ZIP che compare a schermo e attendi il download del file. In fondo alla pagina di download ti verrà poi fornita la password per scaricare la VM (dovrebbe essere Passw0rd).
Come ti ho già detto poc’anzi, se decidi di ottenere delle macchine virtuale pronte all’uso, queste saranno utilizzabili per soli 90 giorni: terminato questo periodo, dovrai poi ripristinarle effettuando degli snapshot (naturalmente, prima della data di scadenza) oppure importandole di nuovo all’interno del software di virtualizzazione utilizzato. Ciò detto, scopriamo insieme come utilizzare nel dettaglio due dei più famosi programmi per emulare Windows su Mac: VirtualBox e Parallels Desktop.
Emulare Windows su Mac con VirtualBox
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Una delle prime soluzioni a cui ti consiglio di rivolgerti per emulare Windows su Mac è VirtualBox, un famosissimo software di virtualizzazione gratuito e open source che è disponibile non solo su macOS, ma anche su Windows e Linux. Se non hai molte pretese sotto il punto di vista delle prestazioni e stai cercando una soluzione a costo zero, VirtualBox è sicuramente quello che fa per te.
Per scaricare VirtualBox, collegati alla sua pagina di download, clicca sul collegamento OS X hosts e, a scaricamento ultimato, apri il file .dmg che hai ottenuto. Dopodiché apri il pacchetto VirtualBox.pkg presente nella finestra che compare sulla Scrivania e segui la procedura guidata per completare l’installazione del software. Pigia, quindi, sul bottone Continua per due volte di seguito, poi su Installa, digita la password di amministrazione del Mac nell’apposito campo di testo, dai Invio sulla tastiera e, per concludere, pigia sui pulsanti Chiudi e Non spostarlo.
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Dopo aver installato e avviato VirtualBox sul Mac, devi creare una nuova macchina virtuale: pigia, quindi, sul bottone Nuova situato in alto a sinistra nella finestra principale del software e, nella schermata successiva, indica la versione di Windows che desideri emulare su macOS (es. Windows 7 (64-bit)), selezionandola dal menu a tendina Versione. Digita poi il nome della macchina virtuale (es. Windows 7) nel campo di testo Nome e pigia sul bottone Continua per passare allo step successivo.
Ora è giunto il momento di definire le caratteristiche della macchina virtuale: per prima cosa, imposta la quantità di RAM da assegnare alla VM tenendo conto del valore minimo consigliato da VirtualBox (non scendere mai al di sotto di quest’ultimo), pigia ancora una volta sul pulsante Continua, apponi il segno di spunta sulla dicitura Crea subito un disco fisso virtuale e fai clic su Crea.
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Conferma, dunque, l’utilizzo del formato VDI del software, pigia sul bottone Continua, spunta la voce Allocato dinamicamente, così da fare in modo che l’hard disk virtuale occupi spazio sul disco reale del computer solo se e quando risulti necessario, e pigia di nuovo su Continua. Definisci poi le dimensioni del disco (se non hai necessità di installare molti programmi in VM ti consiglio di lasciare il valore così com’è) e pigia sul pulsante Crea.
Adesso è finalmente giunto il momento di installare Window su Mac nella macchina virtuale. Per installare il sistema operativo da un’immagine ISO, avvia la macchina virtuale dalla finestra principale di VirtualBox facendo doppio clic sul nome che gli hai assegnato poc’anzi, seleziona il file ISO che vuoi utilizzare per effettuare l’installazione di Windows pigiando sulla cartella gialla con a fianco il simbolo della freccia verde e clicca sul bottone Start.
Dopodiché installa Windows esattamente come faresti su una macchina “reale”. Qualora dovessi avere difficoltà a effettuare quest’operazione, dai pure un’occhiata agli articoli in cui spiego come installare Windows 10, come installare Windows 8 e come installare Windows 7: sono sicuro che ti saranno di grande aiuto per chiarirti le idee sul da farsi.
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Terminata l’operazione (che potrebbe richiedere diversi minuti, anche una mezz’ora circa), potrai emulare Windows sul Mac semplicemente avviando VirtualBox e facendo doppio clic sul nome della VM su cui hai installato la versione di Windows preferita.
Se, invece, hai scelto di scaricare una virtual machine pronta all’uso, estrai quest’ultima dall’archivio zip che la contiene, apri VirtualBox, recati nel menu File > Importa applicazione virtuale che si trova in alto a sinistra e seleziona il file della macchina virtuale. Nel caso in cui avessi scaricato un file VDI, invece, per importare la VM in VirtualBox devi avviare la procedura di creazione di una nuova macchina virtuale come spiegato poc’anzi, scegliere di usare un disco esistente e selezionare il VDI con l’immagine di Windows.
Indipendentemente dal metodo di installazione di Windows scelto, dopo aver avviato la macchina virtuale sul tuo Mac, ti consiglio di installare le Guest Additions di VirtualBox, ovvero dei driver che ti consentiranno di migliorare notevolmente il suo funzionamento e l’integrazione con il sistema reale che la ospita, nel tuo caso macOS. Per procedere, seleziona la voce Install Guest Additions CD image… dal menu Devices (nella barra dei menu in alto), così da montare l’immagine ISO delle Guest Additions.
Dopodiché recati in Start > Questo PC/Computer, apri l’unità CD VirtualBox Guest Additions, avvia l’eseguibile VBoxWindowsAdditions-amd64.exe o VBoxWindowsAdditions-x86.exe (in base alla versione di Windows installata) e, nella finestra che viene aperta, pigia sui bottoni Sì, Next, Next, Install e Finish.
Un’altra operazione che ti suggerisco di effettuare per adoperare al meglio la macchina virtuale installata su VirtualBox è quella di scegliere gli elementi condivisi tra il sistema reale (macOS) e il sistema virtuale (Windows). Per procedere, seleziona la VM dalla finestra principale del programma, clicca sul bottone Impostazioni situato in alto e, nella finestra che si apre, clicca su Generale, poi su Avanzate e modifica le opzioni relative alla condivisione della clipboard e il supporto alla funzione drag-and-drop dei file tramite i menu Appunti condivisi e Trascina e rilascia.
Per spegnere la macchina virtuale in esecuzione, poi, non dovrai fare altro che pigiare sul pallino rosso che si trova in alto a sinistra, apporre il segno di spunta accanto alla voce Save the machine state (così da poter riprendere il lavoro da dove è stato interrotto) o Send the shutdown signal (per chiudere completamente la macchina virtuale) e fare clic su OK. In alternativa, puoi chiudere la macchina virtuale effettuando la procedura “standard” per spegnere Windows.
Per maggiori informazioni su come usare VirtualBox, non esitare a dare un’occhiata al tutorial che ti ho appena linkato. Sono sicuro che ti sarà estremamente utile per conoscere in modo ancora più approfondito questo software di virtualizzazione.
Emulare Windows su Mac con Parallels Desktop
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Una delle migliori soluzioni per emulare Windows su Mac è Parallels Desktop: un vero must have per tutti coloro che hanno la necessità di usare il sistema operativo di casa Microsoft su un computer Apple avendo il massimo delle prestazioni e dell’integrazione possibile tra i due sistemi.
Essendo una soluzione pensata soprattutto per i professionisti — sviluppatori, tech blogger, addetti all’esecuzione di test, etc. — non è gratuito: la licenza per uso domestico parte da 79,99 euro, mentre quella per i professionisti (che include funzioni avanzate, come l’accesso al Mac da remoto e gli aggiornamenti gratuiti) parte da 99,99 euro/anno. Comunque sia, sappi che puoi testare Parallels Desktop per gratis per14 giorni e scegliere con calma se acquistare la licenza o meno.
Fra le caratteristiche più interessanti di Parallels Desktop, non si può non citare la sua interfaccia estremamente intuitiva e facile da utilizzare e l’ottima integrazione fra macOS e Windows, data dalla possibilità di trascinare file e cartelle da un sistema all’altro e dall’utilizzo della modalità Coherence, la quale permette di integrare le finestre e i menu di Windows direttamente su macOS. Inoltre, va menzionata la maggiore facilità d’installazione dei sistemi operativi nelle virtual machine data dalla possibilità di installare Windows (e altri OS) senza dover disporre di un file ISO già scaricato.
Se questa presentazione ti ha fatto venire la voglia di scaricare e provare la trial di Parallels Desktop, collegati alla sua pagina di download e pigia prima sul bottone Scarica la versione di prova gratuita e poi su Scarica adesso. A scaricamento ultimato, apri il file .dmg che contiene Parallels Desktop, avvia l’eseguibile Installa che si trova al suo interno e, nella finestra che si apre, pigia sul pulsante Apri. Digita, quindi, la password di amministrazione del Mac, dai Invio sulla tastiera e, terminato il setup ed effettuato il primo avvio del programma, accetta di usare la sua versione di prova cliccando sull’apposita opzione.
A questo punto, crea la macchina virtuale con cui emulare Windows su macOS: pigia sul bottone (+) che si trova nella finestra principale di Parallels Desktop e poi scegli come procedere selezionando una delle opzioni visualizzate. Pigiando sul bottone Ottieni Windows 10 da Microsoft, ad esempio, puoi creare una virtual machine con Windows 10 lasciando che Parallels Desktop si occupi del download del sistema operativo; scegliendo Installa Windows o un altro OS da un DVD o file d’immagine e poi pigiando sui bottoni Avanti e Scegli manualmente puoi installare Windows partendo da un file ISO scaricato a parte; mentre cliccando sul bottone Trasferisci Windows da un PC, puoi trasferire una vera installazione di Windows in una VM seguendo una semplice procedura guidata.
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Per il mio tutorial io ho selezionato l’opzione Installa Windows o un altro OS da un DVD o file d’immagine. Se anche tu scegli di optare per questa soluzione, seleziona il file ISO della versione di Windows che vuoi installare in virtuale, pigia su Avanti, digita il product key di Windows (volendo puoi anche saltare questo passaggio e inserire il codice di attivazione della tua copia di Windows in un secondo momento) e pigia nuovamente su Avanti.
Nella schermata che visualizzi, scegli la tipologia di utilizzo che prevedi di fare della macchina virtuale (es. Produttività o Solo giochi) e dai un nome alla VM (es. Windows 7). Ora, metti il segno di spunta sulla voce Personalizza le impostazioni prima dell’installazione e pigia sul bottone Crea.
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Nella finestra che si apre, seleziona la scheda Hardware e utilizza le opzioni situate nella barra laterale di sinistra (es. CPU e memoria, Disco rigido, Scheda grafica, etc.) per regolare le varie caratteristiche della macchina. Dopo averla configurata, chiudi la finestra e pigia sul bottone Avanti per avviare finalmente l’installazione di Windows nella virtual machine.
Il processo d’nstallazione di Windows dovrebbe avvenire tutto in automatico: tuttavia, qualora venga richiesto il tuo intervento durante la procedura, puoi affidarti alle istruzioni che ho provveduto a fornirti nelle guide su come installare Windows 10, come installare Windows 8 e come installare Windows 7.
Terminata l’installazione di Windows, non ti resta altro da fare che avviare la VM pigiando sulla sua anteprima (nella finestra principale di Parallels Desktop), attendere che vengano installati i driver necessari al funzionamento della stessa e alla sua integrazione con il sistema e il gioco è fatto. Semplice, vero?
Altre soluzioni utili per emulare Windows su Mac
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Anche se quelle che ti ho appena menzionate sono tra le migliori, ci sono tante altre soluzioni per emulare Windows su Mac: ti consiglio di dare un’occhiata a quelle elencate di seguito e di valutare la possibilità di utilizzarne qualcuna.
Boot Camp — questa utility inclusa su macOS non permette di emulare Windows su Mac, bensì di installare il sistema operativo di Microsoft sui computer a marchio Apple creando una nuova partizione sul disco. Te ne ho parlato in modo approfondito nel mio tutorial su come installare Windows su Mac.
VMware Fusion — questo famosissimo software per la virtualizzazione (disponibile anche per Windows), è una buona alternativa a quelli di cui ti ho parlato nelle righe precedenti. Costa 71,17 euro, ma è possibile testarne le funzionalità gratuitamente per un periodo di tempo limitato.
PlayOnMac — vuoi emulare Windows su Mac semplicemente per far girare qualche software non disponibile sui computer della “mela morsicata”? In tal caso, questa è la soluzione che fa al caso tuo, dato che permette di installare i programmi in formato .exe su macOS (senza dover virtualizzare Windows). Te ne ho già parlato nella mia guida su come aprire file .exe su Mac.
Dando uno sguardo alla mia guida su come utilizzare Windows 8, sei rimasto incuriosito dalle novità dell’ultimo sistema operativo Microsoft e vorresti provarlo? Beh, che aspetti? Per provare Windows 8 non c’è bisogno né di acquistare una copia del sistema operativo né di installarlo realmente sul PC. No, non sono impazzito. Sto semplicemente dicendo che puoi emularlo.
Usando il programma gratuito VMware Player, puoi creare una macchina virtuale (una sorta di PC all’interno del PC) sulla quale installare una versione di prova di Windows 8 e testare il sistema operativo senza andare ad intaccare il computer reale. Anche se detta così può sembrare un’operazione riservata agli “smanettoni”, ti assicuro che non è così. È tutto molto semplice. Se non ci credi, leggi come emulare Windows 8 tramite le indicazioni che trovi qui sotto e provaci anche tu.
Prima di vedere in dettaglio come emulare Windows 8, devi accertarti di avere un computer in grado di soddisfare i requisiti hardware del nuovo sistema operativo Microsoft e devi procurarti un’immagine ISO dell’OS.
Per quanto concerne i requisiti minimi, Windows 8 necessita di un processore da almeno 1GHz, 1 o 2 GB di RAM (a seconda se si usa la versione a 32 o 64 bit del sistema) e 20GB di spazio libero sull’hard disk. Per far “girare” decentemente il sistema in un ambiente virtuale, il tuo PC deve superare tutti questi requisiti. Questo significa che devi avere almeno 4GB di RAM, un processore ben al di sopra del GHz di potenza e almeno 70–80GB di spazio a disposizione sul disco fisso (un disco virtuale standard per Windows 8 può arrivare ad occupare anche 60GB).
Un’immagine ISO di Windows 8 in versione di prova (con scadenza a 90 giorni) è disponibile sul sito Internet MSDN. Per scaricarla, devi cliccare sul pulsante verde PER APPROFONDIRE collocata sotto la voce Download della versione a 32 bit (x86) ed eseguire il login con il tuo account Live/Hotmail. Ti verrà chiesto di compilare qualche modulo e di selezionare il prodotto da scaricare: Windows 8 Enterprise Evaluation. Se hai un DVD d’installazione fisico di Windows 8, puoi usare anche quello evitando di scaricare le immagini ISO del sistema da Internet.
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Adesso devi scaricare il programma che ti consentirà di emulare Windows 8. Collegati quindi a questa pagina del sito Internet FileHippo e clicca sulla voce Scarica ultima versione collocata nella barra laterale di destra per scaricare la versione più recente di VMware Player sul tuo PC.
A download completato apri, facendo doppio click su di esso, il file appena scaricato (es. VMware-player–5.0.1–894247.exe) e, nella finestra che si apre, clicca prima su Sì e poi su Next per cinque volte consecutive, Continue e Finish per completare il processo d’installazione di VMware Player.
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A questo punto, avvia VMware Player tramite la sua icona presente sul desktop di Windows e, nella finestra che si apre, accetta le condizioni di utilizzo del programma mettendo il segno di spunta accanto alla voce Yes, I accept the terms in the license agreement e facendo click sul pulsante OK. Clicca quindi sulla voce Create a new virtual machine (collocata nella barra laterale di destra) e scegli la modalità in cui desideri installare Windows 8 nella macchina virtuale.
Se hai il DVD d’installazione di Windows 8, metti il segno di spunta accanto alla voce Installer disc per installare il sistema operativo dal supporto fisico, mentre se hai scaricato l’immagine ISO dell’OS da Internet, metti il segno di spunta accanto alla voce Installer disc image file (iso) e clicca prima sul pulsante Browse per selezionare quest’ultima e poi su Next per andare avanti nel processo di creazione della macchina virtuale.
Adesso, compila il modulo che ti viene proposto, digitando in quest’ultimo il product key di Windows 8 e la combinazione di nome utente/password che vuoi usare per accedere al sistema, clicca su Next per altre tre volte consecutive ed avvia l’installazione di Windows 8 facendo click sul pulsante Finish.
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Ci siamo! Ora non devi far altro che installare Windows 8 come ti ho spiegato dettagliatamente nella mia guida sull’argomento e nel giro di pochissimi minuti otterrai la tua virtual machine con Windows 8 che ti consentirà di provare il nuovo sistema operativo Microsoft prima di installarlo realmente sul PC.
Al primo avvio della macchina virtuale, quello successivo all’installazione del sistema operativo, verranno installati automaticamente dei componenti denominati VMWare Tools, i quali consentono alla virtual machine e al PC reale di interagire meglio fra di loro (es. scambiandosi il contenuto della clipboard, cambiando automaticamente la risoluzione dello schermo virtuale quando si ingrandisce o rimpicciolisce la finestra di VMWare, ecc.). Al termine dell’installazione, Windows 8 si riavvierà automaticamente.
Temi che il tuo nuovo PC con Windows 10 si sia già beccato un virus ed, essendo la prima volta che ti trovi a dover fronteggiare una situazione del genere, non hai la più pallida idea di come agire. Soprattutto, non sai come risolvere il problema senza mettere a rischio i dati presenti sul disco. Ti sei quindi collegato al mio sito e hai cercato una soluzione al problema.
Beh, se le cose stanno esattamente così e, dunque, vorresti sapere come eliminare i virus dal PC con Windows 10, sappi che sei capitato nel posto giusto al momento giusto. Nelle righe successive, infatti, trovi indicato, in maniera semplice ma non per questo poco dettagliata, tutte le varie operazioni che puoi compiere per liberarti delle minacce informatiche che albergano sul tuo PC.
Ti spiegherò, dunque, quali tipologie di software puoi utilizzare per fronteggiare virus e malware e poi, per completezza d’informazione, provvederò a fornirti indicazioni utili su come evitare di incappare nuovamente in una situazione come quella che si è venuta a verificare. Ora però basta chiacchierare e passiamo all’azione. Ti auguro, come mio solito, buona lettura e ti faccio un grande in bocca al lupo per tutto!
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Informazioni preliminari
Come eliminare virus dal PC Windows 10
Antivirus
Antimalware
Disco di soccorso
Altre soluzioni
Come evitare i virus
Informazioni preliminari
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Prima di entrare nel vivo di questa guida, andando dunque a scoprire come eliminare i virus da un PC con Windows 10, è mio dovere fornirti alcune informazioni preliminari riguardo le minacce informatiche che potrebbero aver colpito il tuo computer.
Allo stato attuale, sebbene i virus rappresentino la causa della maggior parte dei malfunzionamenti dei PC, esistono anche altre minacce di tipo informatico che possono mettere a repentaglio il buon funzionamento del sistema operativo. È questo il caso degli spyware, vale a dire dei programmi in grado di inviare dati personali a criminali informatici, e degli adware, i quali mostrano pubblicità o, in alcuni casi, installano software pubblicitario in maniera imprevedibile e del tutto casuale sul computer.
Tale differenziazione, in ogni caso, resta soltanto su carta, in quanto i principali antivirus e antimalware in circolazione, vale a dire gli strumenti adibiti alla bonifica dei PC, sono perfettamente in grado di individuare e distruggere praticamente ogni genere di minaccia informatica, a eccezione di pochi casi.
Nota: se l’antivirus individua un file di sistema infetto, ti invito a fare bene attenzione riguardo le operazioni da eseguire, in quanto l’eliminazione o lo spostamento in quarantena di suddetti file potrebbe rendere inutilizzabile Windows e costringere a ripristinare o formattare il computer. Per cui, procedi sempre con la massima cautela e tenendo ben a mente questo aspetto.
Come eliminare virus dal PC Windows 10
Fatte le dovute precisazioni di cui sopra, passiamo al sodo e andiamo a scoprire, in concreto, come eliminare i virus da un PC con Windows 10. Qui di seguito trovi indicati tutti i principali sistemi e strumenti che hai dalla tua per riuscirci. Non lasciarti intimorire:si tratta, in realtà, di un’operazione che, nella maggior parte dei casi, è piuttosto semplice da compiere.
Antivirus
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Il primo, nonché più efficace, sistema che puoi adottare per sbarazzarti dei virus che albergano sul tuo PC con su installato Windows 10 consiste, come intuibile, nel ricorrere all’uso di un antivirus. Più precisamente, puoi rivolgerti a Windows Defender, la soluzione antivirus gratuita installata “di serie” nelle ultime versioni del sistema operativo di casa Microsoft. Agisce monitorando il sistema in maniera costante e consente di effettuare operazioni di pulizia su file e cartelle prese di mira dalle più disparate minacce informatiche.
Per impostazione predefinita, Windows Defender dovrebbe risultare già abilitato ma, a scanso di equivoci, ti invito a sincerarti della cosa e, in caso di necessità, a rimediare: per scoprire in che modo riuscirci, puoi fare riferimento al mio tutorial incentrato in maniera specifica su come attivare Windows Defender.
Una volta fatto ciò, puoi procedere andando a eseguire una scansione “a comando” del sistema operativo. Per cui, clicca sul pulsante Start (quello con la bandierina di Windows) che trovi nella parte in fondo a sinistra della barra delle applicazioni, clicca sull’icona delle Impostazioni (quella con l’ingranaggio) annessa al menu che si apre e, nella finestra che vedi comparire sul desktop, seleziona la voce Aggiornamento e sicurezza, quella Sicurezza di Windows che trovi nella barra laterale sinistra e clicca sul bottone Apri Sicurezza di Windows.
Nell’ulteriore finestra che si apre, clicca sulla dicitura Protezione da virus e minacce, fai clic sul collegamento Opzioni di analisi che trovi sotto la voce Minacce correnti e seleziona l’opzione Analisi completa, dopodiché clicca sul bottone Avvia analisi posto in basso per avviare l’analisi del PC.
Al termine della procedura, Windows Defender ti mostrerà una finestra riepilogativa con le eventuali minacce rilevate e le eventuali operazioni intraprese (o da intraprendere) sui file coinvolti.
Se ritieni di dover effettuare un’indagine sui file al di fuori del sistema operativo, puoi, invece, avvalerti del sistema per eseguire l’analisi offline: così facendo, potrai individuare i malware più insidiosi eventualmente nascosti nel sistema e rimuoverli dal computer utilizzando le ultime definizioni scaricate. Tieni però presente che questo tipo di analisi richiede un riavvio automatico del computer e impiega, in generale, circa 15 minuti.
Per avviare la procedura d’analisi offline, seleziona l’opzione Analisi di Windows Defender Offline che trovi nella schermata relativa alla selezione del tipo di analisi e clicca, anche in tal caso, sul bottone Avvia analisi collocato in basso.
Windows Defender a parte, esistono anche molte altre soluzioni antivirus, sia a costo zero che a pagamento, alle quali puoi scegliere di affidarti per debellare le minacce informatiche presenti sul PC, ad esempio Bitdefender. Per approfondire il discorso, ti rimando alle lettura del mio post dedicato in via specifica ai migliori antivirus per Windows 10.
Antimalware
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Esistono alcuni tipi particolari di malware che ai comuni antivirus possono sfuggire: si tratta di minacce generalmente meno aggressive rispetto ai “classici” virus, ma comunque fastidiose. Per sbarazzartene, devi ricorrere all’uso di un antimalware, cioè un software dedicato in maniera specifica alle minacce di questo tipo. Tra i tanti disponibili su piazza, io ti suggerisco Malwarebytes Anti-Malware.
Nel caso in cui non ne avessi mai sentito parlare, si tratta di un software per Windows (ma non solo), che viene costantemente aggiornato e che è in grado di rilevare e annientare anche i malware più recenti e varie altre minacce informatiche. Agisce on-demand ed è facilissimo da usare. Di base è gratis, ma eventualmente è disponibile anche in una variante a pagamento (costa 39,99 euro/anno) dotata di funzionalità aggiuntive, tra cui il controllo del sistema in tempo reale.
Per scaricare la versione gratuita di Malwarebytes Anti-Malware, recati sul sito Internet del programma e clicca sul bottone Download gratuito. Nella nuova pagina visualizzata, premi poi sul pulsante Scarica subito.
A download ultimato, apri il file .exe ottenuto e clicca sul pulsante Sì, nella finestra che vedi comparire sul desktop. Successivamente, premi sul pulsante OK per confermare l’uso della lingua Italiana, seleziona l’opzione Uso personale Computer e premi sul pulsante Continua. Clicca, quindi, sul bottone Accetta e installa e, per concludere, su quello con scritto Fine.
Ora che visualizzi la finestra principale di Malwarebytes Anti-Malware sullo schermo, premi sul pulsante Inizia subito per usufruire del periodo di prova di 14 giorni della versione Premium, oppure sul pulsante Non adesso per avviare la versione gratuita del software, dopodiché avvia subito una scansione del sistema facendo clic sul bottone Scansione.
Ad analisi conclusa, le eventuali minacce individuate ti saranno mostrate sotto forma di elenco, con la relativa descrizione e la posizione sul disco. Per neutralizzarle e spostarle in quarantena, verifica che siano contrassegnate da un segno di spunta (altrimenti provvedi tu) e fai clic sul bottone Applica azioni.
Se, invece, vuoi che alcuni file vengano ignorati (perché, ad esempio, sai per certo che si tratta di falsi positivi), seleziona la voce Ignora dal menu a tendina che trovi in loro corrispondenza e, anche in tal caso, clicca sul pulsante Applica azioni.
Per approfondire il funzionamento di Malwarebytes Anti-Malware, puoi fare riferimento alla mia guida dedicata in via specifica a questo software. Se, invece, vuoi provare degli antimalware alternativi, puoi consultare il mio articolo dedicato alle migliori soluzioni parte della categoria.
Disco di soccorso
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L’antivirus e l’antimalware non riescono a rimuovere i virus presenti sul tuo PC o, ancor peggio, non riesci proprio ad avviare il sistema operativo perché qualche minaccia informatica ne impedisce il corretto funzionamento? In tal caso, puoi affidarti all’uso di un disco di soccorso (o rescue disk): questo tipo di supporto permette l’esecuzione di un antivirus completo “al di fuori” del sistema operativo installato sul computer.
Usandolo, dunque, è possibile effettuare l’analisi dei file in tutta tranquillità, individuando facilmente i virus e i malware nascosti in tutti i dischi collegati al computer.
Tra i vari rescue disk disponibili, io ti consiglio di rivolgerti a Kaspersky Rescue Disk, quello reso disponibile dalla software house Kaspersky, specializzata in sicurezza informatica. È gratis, si può avviare sia da CD/DVD che da chiavetta USB e mette a disposizione dei suoi utilizzatori tutta una serie di strumenti utili all’analisi e al rilevamento dei malware presenti nei file su disco.
Per servirtene, recati sul sito Internet di Kaspersk Rescue Disk e clicca sul pulsante Download, in modo tale da avviare il download del file immagine. A scaricamento ultimato, masterizza l’immagine ISO ricavata su un dischetto, seguendo le indicazioni contenute nella mia guida su come masterizzare file ISO, oppure su una chiavetta USB, attenendoti alle istruzioni che ti ho fornito nel mio post su come creare una chiavetta USB avviabile.
Dopo aver creato il supporto, collegalo al PC relativamente al quale desideri andare ad agire e accendilo (oppure riavvialo) per accedere alla configurazione BIOS/UEFI, come ti ho spiegato nella mia guida su come entrare nel BIOS. Successivamente, imposta come dispositivo d’avvio primario il lettore CD o la porta USB, sempre a seconda del supporto creato, attenendoti alle istruzioni contenute nel mio post su come impostare il BIOS.
In seguito, vedrai comparire sullo schermo la scritta Press ESC to load Kaspersky Rescue Disk: premi, quindi, il tasto ESC sulla tastiera e, nei menu successivi, seleziona la lingua English e l’opzione Kaspersky Rescue Disk, Graphic mode. Una volta visualizzata l’interfaccia principale di Kaspersky Rescue Disk, seleziona le caselle presenti nella finestra iniziale, dopodiché premi sul pulsante Accept e avvia una scansione completa del PC facendo clic sul bottone Start Scan.
Al termine dell’analisi, ti verrà mostrata una schermata riepilogativa con le azioni intraprese automaticamente o le eventuali richieste sulle operazioni da compiere sui file infetti che sono stato scovati.
Ti faccio inoltre notare che, qualora necessario, sempre dall’interfaccia di Kaspersky Rescue Disk, puoi accedere in qualsiasi momento al contenuto dei dischi collegati al computer, cliccando sull’icona Volumes. Inoltre, puoi navigare su Internet, facendo clic sull’icona di Firefox, e sfruttare tutti gli altri strumenti accessibili (terminale, screenshot, gestore file ecc.) dal menu del sistema, che puoi aprire cliccando sul pulsante a forma di K collocato in basso a sinistra.
Una volta terminate tutte le operazioni, per riprendere a usare normalmente Windows 10 finalmente libero dai virus puoi riavviare il computer aprendo il menu di Kaspersky Rescue Disk, selezionando la voce Leave da quest’ultimo e poi quella Restart.
Altre soluzioni
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Non hai modo di servirti degli strumenti antivirus e antimalware già menzionati? In tal caso, puoi affidarti all’uso di un antivirus online per eliminare i virus presenti sul tuo PC, tramite cui poter controllare l’intero computer o i singoli file su di esso salvati in maniera pratica e veloce. Se la cosa ti interessa, consulta la mia guida specifica sulla scansione antivirus online, per saperne di più.
Se poi nessuno dei sistemi che ti ho già indicato si è rivelato utile, se i virus continuano ad albergare sul tuo PC e se, ancor peggio, i file di sistema sono stati corrotti irrimediabilmente, l’unica via percorribile resta quella della formattazione: così facendo, il sistema operativo verrà reinstallato e il tuo computer verrà quindi riportato allo stato in cui si trovata al momento dell’acquisto o comunque al momento del primo utilizzo di Windows 10. Per riuscirci, ti basta seguire le indicazioni che ti ho fornito nel mio tutorial incentrato proprio su come formattare Windows 10.
Come evitare i virus
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Hai seguito per filo e per segno le istruzioni contenute in questa mia guida e sei finalmente riuscito a eliminare i virus dal tuo PC con Windows 10? Molto bene. Per concludere, però, permettimi di fornirti alcune “dritte” per evitare di ritrovarti a dover avere nuovamente a che fare, in futuro, con altre minacce informatiche.
Mantieni attive le protezioni di sistema – Windows 10 dispone di alcuni strumenti di protezione integrati, come il filtro SmartScreen e il Controllo Account Utente, in grado di impedire l’esecuzione di software potenzialmente nocivi o infetti. Ti suggerisco, quindi, di tenerli sempre attivi, anche se la cosa andrà inevitabilmente a implicare qualche clic in più, al fine di impedire l’avvio di programmi al di fuori del tuo controllo.
Mantieni aggiornato l’antivirus – considerando il fatto che le tecniche che i criminali informatici utilizzano per creare e diffondere malware sono in continua evoluzione, è praticamente indispensabile che l’antivirus installato sul tuo PC risulti essere sempre aggiornato all’ultima versione disponibile e che vengano scaricate con regolarità le definizioni per i vari virus.
Esegui software attendibile – scarica e installa sul tuo PC soltanto programmi provenienti da fonti certificate, come il Microsoft Store e i siti Internet ufficiali dei software d’uso comune. Tieniti poi assolutamente alla larga dai software “pirata”, che sono tra i principali mezzi di trasmissione dei virus informatici.
Fai attenzione ai programmi “bundled” – molti software gratuiti promuovono l’installazione di programmi indesiderati o spyware, solitamente con finalità di lucro. Ti invito, dunque, a prestare particolare attenzione alle schermate proposte in fase d’installazione e ai segni di spunta impostati, in modo tale da evitare l’installazione di programmi sponsorizzati o spazzatura e barre degli strumenti.
Usa il buonsenso – sebbene l’installazione di software infetto sia il vettore più comune per la diffusione dei virus, non si tratta dell’unico mezzo di trasmissione. Per fare qualche esempio, basta aprire un’email con un allegato infetto oppure collegare al PC una chiavetta infetta per ritrovarsi vittima di qualche minaccia informatica. In virtù di ciò, cerca di essere quanto più prudente possibile nell’effettuazione di queste e altre operazioni al PC che richiedano una qualche interazione con fonti esterne.
La sidebar presente al lato dello schermo in Windows Vista è senz’altro affascinante, i gadget che si possono inserire in essa possono essere molto utili e svolgere varie funzioni, ma non tutti la amano.
Oltre ad occupare spazio prezioso sul desktop, la barra laterale di Vista occupa molto spazio sulla RAM e questo la rende indigesta ai computer meno potenti.
Se anche tu non hai un computer di primissimo pelo, hai bisogno di spazio su schermo o per qualsiasi altro motivo vuoi liberarti della barra laterale di Vista, sappi che sei capitato nel posto giusto al momento giusto.
Stiamo infatti per scoprire come eliminare sidebar di Windows Vista in piccoli semplici passaggi che potrai portare a termine senza alcuna fatica.
Ecco tutto in dettaglio.
Come eliminare la SIDEBAR di Windows Vista
Per scoprire come eliminare sidebar di Windows Vista in modo che scompaia del tutto dallo schermo (compresi i gadget) e non si avvii più automaticamente con Windows, non devi far altro che
cliccare con il pulsante destro del mouse sull’icona della sidebar presente nell’area di notifica (accanto all’orologio di Windows)
e selezionare la voce Proprietà dal menu che compare.
Nella finestra che si apre
togli il segno di spunta dalla voce Avvia Sidebar all’avvio di Windows
e clicca prima su Applica
e poi su OK per salvare i cambiamenti
fai di nuovo click destro sull’icona della sidebar presente nell’area di notifica di Windows
e seleziona la voce Esci dal menu che compare per chiudere la sidebar.
In questo modo, la barra laterale si chiuderà, non si avvierà più automaticamente con Windows ma sarà comunque richiamabile dal menu Start di Windows (scrivendo sidebar nella barra di ricerca).
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Non desideri liberarti completamente della barra laterale di Windows ma vuoi eliminare sidebar di Windows Vista solo per liberare un po’ di spazio sullo schermo?
Sappi che puoi eliminare la barra nera dallo schermo senza chiudere i gadget presenti in essa.
Come?
Semplice, seleziona e trascina con il mouse tutti i gadget presenti nella sidebar al di fuori di quest’ultima, fai click destro in un punto qualsiasi della barra laterale (che a quel punto sarà vuota) e seleziona la voce Chiudi sidebar dal menu che compare.
Ecco fatto! In questo modo hai tolto dallo schermo l’ingombro della sidebar senza rinunciare ai gadget presenti sul desktop.
Per ripristinarla, basta fare click destro sulla sua icona presente accanto all’orologio di Windows e selezionare la voce Apri dal menu che si apre.
Semplice, no?
I punti di ripristino rappresentano una vera e propria ancora di salvezza per tutti gli utenti Windows. È grazie ad essi, infatti, che dopo dei disastri informatici possiamo ripristinare il nostro computer e riportarlo ad uno stato precedente senza dover formattare tutto. Peccato, però, che con l’andar del tempo i punti di ripristino finiscano con l’occupare tantissimo spazio sull’hard disk conservando anche file impostazioni magari sorpassati da altri punti di ripristino più recenti.
Se usi un computer piuttosto datato e trovi problemi nel reperire spazio per i tuoi dati e i tuoi programmi, potresti provare a recuperare un po’ di spazio su disco cancellando i punti di ripristino di Windows e provando a limitarne la grandezza. L’operazione è semplicissima da portare a termine anche se sconsigliata per l’importanza dei punti di ripristino, sta a te valutare in base alle tue esigenze. In ogni caso, ecco come eliminare punti di ripristino in Windows 7 passo dopo passo.
Se vuoi scoprire come eliminare punti di ripristino in Windows 7, non devi far altro che cliccare sul pulsante Start del tuo Windows, fare click destro sulla voce Computer e selezionare Proprietà dal menu che compare. Nella finestra che si apre, clicca sulla voce Protezione sistema collocata nella barra laterale di sinistra e attendi che vengano caricati i dati relativi alle impostazioni di protezione del sistema (ci vogliono pochi secondi).
A questo punto, non ti resta che cliccare sul pulsante Configura per accedere alle impostazioni dei punti di ripristino di Windows ed eliminarli tutti cliccando prima su Elimina e poi su Continua. Ricorda che in questo modo cancelli tutti i punti di ripristino salvati su Windows e finché non ne verrà creato uno nuovo (di solito vengono creati in automatico quando si installano dei nuovi programmi) non potrai ripristinare il tuo sistema riportandolo allo stato precedente.
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Ultimata la procedura per eliminare punti di ripristino in Windows 7, devi impostare il sistema in modo che i nuovi punti di ripristino che si andranno a creare non occupino di nuovo tutto lo spazio su disco che occupavano quelli appena cancellati. Per limitare lo spazio occupato dai punti di ripristino sull’hard disk, non devi far altro che spostare la barra di regolazione Utilizzo massimo al punto desiderato e cliccare prima su Applica e poi su OK per salvare i cambiamenti.
Anche in questo caso, devo suggerirti di operare con molta prudenza. I punti di ripristino sono importantissimi ed è importante che questi abbiano quanto più spazio su disco possibile a disposizione, in modo da salvare tutti i file e le impostazioni di cui potresti aver bisogno in caso di ripristino del sistema. Pensaci non una ma dieci volte prima di mettere mano a queste impostazioni!
Vorresti poter consultare più rapidamente i dati archiviati sul tuo PC con Windows 8 e pensi che rimuovere la password d’accesso associata allo stesso sia una buona soluzione? Se sei l’unico utilizzatore del PC e se non c’è il rischio che terzi soggetti malintenzionati possano accedere ad informazioni di una certa rilevanza archiviate sulla tua postazione multimediale allora sappi che il tuo ragionamento è corretto. Tuttavia se in questo momento ti ritrovi a leggere queste righe molto probabilmente è perché sei alla ricerca di una guida dettagliata che ti illustri come fare per eliminare password Windows 8. Se le cose stanno effettivamente in questo modo sappi che ho una buona, anzi ottima notizia per te… io posso darti una mano!
Nelle seguenti righe andrò infatti ad illustrarti, passaggio dopo passaggio, tutto ciò che è possibile fare per eliminare password Windows 8. Non temere, tutte le operazioni che andrò ad indicarti e che dovrai eseguire non sono affatto complicate. Quindi, a prescindere dal fatto che tu sia più o meno “pratico” con il mondo dei computer sono certo che nel giro di pochi minuti riuscirai ad eliminare password Windows 8 senza difficoltà.
Se sei dunque interessato a capire come fare per poter eliminare password Windows 8 ti suggerisco di posizionarti dinanzi al tuo computer, di metterti ben comodo e di dedicarti alla lettura di questa guida. Scommetto che alla fine sarai pronto ad affermare che era un vero e proprio gioco da ragazzi.
Prima di illustrarti quali passaggi effettuare per poter eliminare password Windows 8 è bene però che tu sappia alcune cose. A partire dal sistema operativo in oggetto Microsoft ha deciso di integrare l’utilizzo degli account utente Windows con tutti gli account Microsoft online. In tal modo è possibile mantenere perfettamente sincronizzati nel cloud i dati e le impostazioni. Tuttavia se è proprio questo il motivo che ti spinge a voler eliminare password Windows 8, magari perché quella collegata al tuo account Microsoft risulta troppo lunga da digitare e difficile da ricordare, ti suggerisco di valutare l’utilizzo di un PIN numerico (proprio come quelli che solitamente vengono impiegati per sbloccare l’accesso alle SIM dei cellulari) oppure di una password grafica (una password costituita da un’immagine a scelta e da alcuni gesti da associare). Qualora la cosa non dovesse essere di tuo gradimento potrai comunque procedere andando a eliminare password Windows 8.
Per attivare un PIN numerico o per configurare una password grafica in sostituzione della password su Windows 8 accedi alla Start Screen, digita il termine impostazioni pc utilizzando l’apposito campo di ricerca collocato in alto a destra e poi fai clic sull’icona di Impostazioni PC che ti viene mostrata fra i risultati della ricerca.
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Procedi ora andando a selezionare la voce Account e poi fai clic su Opzioni di accesso dalla barra laterale di sinistra. Adesso pigia sul bottone Aggiungi collocato sotto la dicitura PIN per configurare un PIN numerico oppure sul pulsante Aggiungi collocato sotto la dicitura Password grafica per impostare una password grafica.
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Qualora le soluzioni che ti ho appena indicato non ti interessassero e se nel caso in cui desiderassi davvero eliminare password Windows 8 in maniera definita la procedura che devi effettuare risulta leggermente differente da quella che ti ho appena indicato. Per eliminare password Windows 8 la prima operazione che devi effettuare è quella di accedere alla Start Screen. Successivamente pigia sul pulsante raffigurante una lente di ingrandimento che risulta collocato in alto a destra, digita il termine esegui nel campo di ricerca visualizzato poi pigia sull’icona Esegui che compre fra i risultati della ricerca. Digita ora il comando netplwiz nell’apposito modulo annesso alla finestra di Esegui e poi fai clic sul pulsante OK.
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Nella nuova finestra che a questo punto ti verrà mostrata seleziona, utilizzando il tasto sinistro del mouse, il tuo account utente nel riquadro collocato sotto la voce Utenti per il computer: dopodiché togli la spunta dalla casella collocata accanto alla voce Per utilizzare questo computer è necessario che l’utente immetta il nome e la password. Per confermare ed applicare le modifiche fai clic prima sul pulsante Applica collocato in basso e poi anche sul pulsante OK.
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Per concludere digita per l’ultima volta la password attualmente in uso sul tuo PC compilando i campi password: e conferma password: annessi alla nuova finestra visualizzata dopodiché fai clic su OK per eliminare password Windows 8.
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Chiaramente nel caso in cui dovessi avere dei ripensamenti potrai sempre e comunque annullare la procedura mediante cui eliminare password Windows 8. Per fare ciò ti basterà cliccare nuovamente sul campo di ricerca collocato nella parte in alto a destra della Start Screen, digitare esegui e poi fare clic sull’icona di Esegui. Successivamente digita nuovamente il comando netplwiz nella finestra di Esegui e poi fari clic su OK. Per concludere seleziona la tua utenza dalla sezione annessa sotto la voce Utenti per il computer: dopodiché togli la spunta dalla casella collocata accanto alla voce Per utilizzare questo computer è necessario che l’utente immetta il nome e la password. Per confermare ed applicare le modifiche fai clic prima sul pulsante Applica collocato in basso e poi anche sul pulsante OK.
Se invece stai cercando un modo per eliminare password Windows 8 su un computer per il quale non ricordi i dati di accesso di accesso e quindi non riesci ad entrare nel sistema ti suggerisco di dare un’occhiata alla mia guida su come oltrepassare la password di Windows. Mi raccomando però, metti in pratica le mie indicazioni solo ed esclusivamente su computer di tua legittima proprietà o comunque su tuoi account personali. Violare i computer di altre persone è un reato, ma questo non credo che ci sia bisogno che te lo dica io.
Dal momento che Microsoft ha annunciato la disponibilità di Windows 10 i possessori di un computer con sistema operativo Windows 7 con Service Pack 1 ed i possessori di un computer con sistema operativo Windows 8.1 hanno cominciato a visualizzare sul desktop una notifica indicante la possibilità di effettuare gratuitamente l’upgrade al nuovo OS.
Tuttavia se nonostante il consiglio dei tuoi amici più fidati e le molteplici critiche positive a te Windows 10 non interessa minimamente ed anzi ti piacerebbe capire come fare per sbarazzati di quella fastidiosa notifica che visualizzi sulla barra delle applicazioni e che giornalmente ti ricorda della disponibilità della più recente versione del sistema operativo sappi che sei capitato nel posto giusto, o meglio sulla guida giusta. Nelle seguenti righe andrò infatti ad illustrarti, per filo e per segno, tutto ciò che è possibile fare per eliminare notifica Windows 10 dal desktop del tuo fido computer.
Prima che tu possa allarmarti e pensare al peggio voglio però specificarti che eliminare notifica Windows 10 non è affatto complicato e che tu sia più o meno esperto in informatica e nuove tecnologie poco importa. Quel che conta è che tu ti attenga scrupolosamente alle indicazioni che sto per fornirti, vedrai che facendo in tal modo riuscirai nel tuo intento e non farai alcun danno!
Prima di spiegarti che fare per poter eliminare notifica Windows 10 voglio però farti notare un’altra cosa. Allo stato attuale è possibile procedere in due differenti modi per riuscire “nell’impresa”. Un primo sistema consiste semplicemente nel nasconderel’icona della notifica, un secondo sistema prevede invece la rimozione dell’aggiornamento che causa la comparsa della notifica in oggetto. In soldoni, se in futuro pensi che Windows 10 possa interessarti e se quindi credi di voler effettuar l’aggiornamento al nuovo sistema operativo nelle prossime settimane o nei prossimi mesi ti suggerisco di adottare il primo sistema mentre se l’ultimo sistema operativo di casa Microsoft non ti convince affatto e sei certo che non andrai mai ed effettuare l’upgrade puoi adottare il secondo sistema. La decisione, chiaramente, spetta solo e soltanto a te. Definito ciò, bando alle ciance e procediamo!
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Nascondere l’icona della notifica
Se hai deciso di eliminare notifica Windows 10 andando semplicemente a nascondere quest’ultima i passaggi che devi effettuare sono estremamente veloci.
Tanto per cominciar porta il cursore del mouse sulla barra delle applicazioni dopodiché fai clic sulla freccetta rivolta verso l’alto che trovi collocata acanto all’orologio e successivamente sulla voce Personalizza….
Nella finestra che a questo punto andrà ad aprirsi individua la voce GWX dopodiché porta il cursore del mouse in corrispondenza del menu collocato alla destra di quest’ultima, pigiaci sopra e seleziona la voce Nascondi icona e notifiche. Per confermare le modifiche apportate pigia sul pulsante OK.
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Fatto! Eseguendo pochi passaggi sei dunque riuscito ad eliminare notifica Windows 10 ed a sbarazzarti della fastidiosa icona presente sulla barra delle applicazioni che ti ricorda costantemente la disponibilità del nuovo aggiornamento.
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Chiaramente in caso di ripensamenti potrai sempre e comunque ripristinare la visualizzazione della notifica portando nuovamente il cursore del mouse sulla barra delle applicazioni, cliccando con il tasto sinistro del mouse sulla freccetta rivolta verso l’alto, selezionando la voce Personalizza…, scegliendo poi l’opzione Mostra icona e notifica dal menu collocato accanto alla voce GWX della finestra visualizzata a schermo e pigiando poi su OK.
Rimuovere l’aggiornamento che causa la comparsa della notifica
Se preferisci eliminare notifica Windows 10 andando a disinstallare l’aggiornamento “colpevole” della comparsa della stessa la procedura che devi effettuare è leggermente più complessa di quella che ti ho già indicato ma comunque alla portata di tutti. Per riuscire nel tuo intento devi procedere andando a installare l’aggiornamento KB3035583.
Per fare ciò pigia sul pulsante Start annesso alla barra delle applicazioni dopodiché digita windows update nel campo di ricerca che ti viene mostrato e fai clic sul primo risultato presente in elenco.
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Nella finestra che a questo punto andrà ad aprirsi sul desktop pigia sulla voce Aggiornamenti installati collocata in basso a sinistra dopodiché scorri l’elenco degli aggiornamenti che visualizzi a schermo, individua l’aggiornamento denominato Aggiornamento per Microsoft Windows (KB3035583), cliccaci sopra e poi fai clic sul bottone Disinstalla presente nella parte alta della finestra.
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Successivamente fai clic su Si dopodiché attendi qualche istante affinché la procedura mediante cui installare l’aggiornamento e, di conseguenza, eliminare notifica Windows 10 venga avviata e portata a termine.
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In seguito, per fare in modo che le modifiche apportate al sistema operativo vengano applicate correttamente ti suggerisco odi riavviare il computer. Per fare ciò pigia sul pulsante Start dopodiché se utilizzi Windows 7 pigia sulla freccetta collocata accanto al bottone Arresta il sistema e fai clic su Riavvia il sistema mentre se utilizzi Windows 8.1 porta il cursore del mouse sul pulsante per lo spegnimento collocato nella parte in alto a destra della Start Screen, pigiaci sopra e poi fai clic su Riavvia il sistema.
Se non riesci ad individuare l’aggiornamento chiamato in causa e se continui ad essere interessato a capire come fare per poter eliminare notifica Windows 10 sappi che puoi percorrere anche una strada alternativa a quella che ti ho già proposto: ricorrere all’impiego di GWX Control Panel, un programma totalmente gratuito, che per essere utilizzato non richiede installazione e che risulta compatibile sia con Windows 7 che con Windows 8.1 e grazie al quale è possibile rimuovere l’aggiornamento KB3035583 di Windows Update in maniera pratica ed immediata.
Per eliminare notifica Windows 10 con GWX Control Panel procedi quindi facendo clic qui in modo tale da poterti subito collegare alla pagina Web del programma dopodiché fai clic sulla voce *Download Stand-alone * che trovi sulla destra in corrispondenza della voce GWX Control Panel.
Attendi quindi che il download del programma venga avviato e portato a termine dopodiché fai doppio clic sul file GWX_control_panel.exe che è stato scaricato sul tuo computer ed attendi che la finestra del software risulti visibile a schermo.
Apponi quindi un segno di spunta sulla casella collocata accanto alla voce I accept the terms of this agreement e pigia sul pulsante Continue dopodiché clicca prima sul pulsante con su scritto Click to Disabile ‘Get Windows 10’ App (remove icon) e poi su Si dopodiché pigia sul bottone con su scritto Click to Disabile Non-critical Windows 10 Settings e successivamente ancora una volta su Si. Per concludere fai clic sul pulsante con su scritto Click to Prevent Windows 10 Upgrades e poi pigia su su Si.
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Se lo ritieni opportuno puoi inoltre procedere andando ad eliminare la cartella archiviata sul tuo PC che contiene tutti i file necessari per effettuare l’aggiornamento a Windows 10. Per fare ciò pigia sul pulsante con su scritto Click to Delete Windows 10 Download Folders… e poi fai clic su OK. Tieni comunque presente che non si tratta di un’operazione necessaria ai fini della buona riuscita della procedura per eliminare notifica Windows 10.
A questo punto puoi dirti più che soddisfatto, sei finalmente riuscito ad eliminare notifica Windows 10 rimuovendo l’aggiornamento responsabile della cosa e dunque sbarazzandoti del problema “a monte”.
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Per fare in modo che le modifiche apportate al sistema operativo vengano correttamente applicate ti suggerisco di riavviare il computer. Per fare ciò pigia sul pulsante Start dopodiché se utilizzi Windows 7 pigia sulla freccetta collocata accanto al bottone Arresta il sistema e fai clic su Riavvia il sistema mentre se utilizzi Windows 8.1 porta il cursore del mouse sul pulsante per lo spegnimento collocato nella parte in alto a destra della Start Screen, pigiaci sopra e poi fai clic su Riavvia il sistema.
Incredibile ma vero, è successo. Hai dimenticato la password di Windows ed ora non riesci più ad accedere al tuo computer. Potresti risolvere la situazione con una bella formattazione ma sull’hard disk hai tantissimi file preziosi che devi assolutamente recuperare e non hai alcuna voglia di installare un altro sistema operativo. A questo punto ci vorrebbe uno “scassina-password” professionista, ma come fare a trovarlo per uno che non è un esperto di informatica? Tranquillo, te lo dico io.
Se vuoi scoprire come oltrepassare la password di Windows e vuoi riuscire ad entrare nuovamente nel tuo sistema, non devi far altro che rivolgerti a uno dei software che sto per consigliarti. Si tratta di piccoli programmi da copiare su CD/DVD o su una chiavetta USB (da cui effettuare il boot) che permettono di accedere a Windows senza inserire alcuna password e di recuperare tutti i propri dati agevolmente. Scopriamo subito come funzionano.
ATTENZIONE: utilizza le informazioni contenute in questo tutorial solo per accedere a computer e account di tua proprietà. Violare i sistemi di altre persone rappresenta una grave violazione della privacy e può costituire un reato punibile a norma di legge. Io non mi assumo alcuna responsabilità circa l’utilizzo che potrebbe essere fatto dei software illustrati di seguito, sia chiaro.
Oltrepassare la password di Windows con KON-BOOT
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Se hai un computer abbastanza recente (basato su UEFI anziché sul vecchio BIOS) e hai bisogno di sbloccare una versione di Windows da XP in su, rivolgiti a KON-BOOT. Si tratta di un software a pagamento che consente di accedere a Windows senza inserire alcuna password. Costa 16,20$ e va copiato su una chiavetta USB utilizzando un’apposita utility che viene fornita con il programma.
KON-BOOT è compatibile con tutte le versioni di Windows da XP in poi, ma su Windows 10 consente di recuperare solo l’accesso per gli account offline. Se utilizzi Windows 10 e accedi al tuo computer con un account Microsoft, quindi, non funzionerà (mentre funziona correttamente con gli account online impostati su Windows 8 e Windows 8.1). Altra cosa importante da sapere è che questo software NON permette di decifrare i file cifrati con Bitlocker, i quali continueranno a risultare inaccessibili anche dopo aver effettuato login in Windows.
Fatte queste doverose premesse, entriamo subito nel vivo della guida e vediamo come “entrare” in un PC Windows utilizzando una semplice chiavetta USB. Il primo passo che devi compiere è collegarti al sito ufficiale di KON-BOOT, acquistare il programma cliccando sul pulsante BUY NOW collocato sotto la scritta Kon-Boot for Windows Personal License e scaricare quest’ultimo sul tuo PC. Prima di avviare il download disattiva l’antivirus perché potrebbe rilevare KON-BOOT come una minaccia e impedirne lo scaricamento.
A download completato, estrai tutti i file di KON-BOOT in una cartella di tua scelta e inserisci nel PC la chiavetta USB sulla quale copiare i file del programma. La chiavetta può essere di qualsiasi capienza (il software pesa appena pochi MB) ma non deve contenere file importanti in quanto viene formattata.
Dopo aver inserito la chiavetta nel computer, assicurati che non ci siano altre unità USB collegate al PC (altrimenti rischierai di formattare l’unità sbagliata) e avvia l’eseguibile KonBootInstaller.exe estratto precedentemente dall’archivio di KON-BOOT. Nella finestra che si apre, seleziona l’unità della chiavetta USB dal menu a tendina Available USB drives, clicca sul pulsante Install to USB stick (with UEFI support) e rispondi Sì all’avviso che compare sullo schermo per installare KON-BOOT sulla chiavetta.
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A procedura ultimata (ci vorranno solo pochi secondi), clicca sul pulsante OK, inserisci la chiavetta con KON-BOOT nel computer da “scassinare” ed esegui il boot da quest’ultima. Per effettuare il boot su un computer basato su UEFI devi prima disattivare la funzione Secure Boot e poi regolare l’ordine di boot nel menu di configurazione dell’UEFI in modo che l’unità USB sia al primo posto. Ecco più in dettaglio tutti i passaggi da compiere.
Accedi al menu di configurazione dell’UEFI. Se non sai come si fa, clicca sull’icona della bandierina di Windows collocata nell’angolo in basso a sinistra dello schermo, cerca il termine “impostazioni” nel menu Start e clicca sull’icona Impostazioni presente nei risultati della ricerca. Successivamente, fai click sull’icona Aggiornamento e sicurezza, seleziona la voce Ripristino dalla barra laterale di sinistra e pigia sul pulsante Riavvia ora sotto la voce Avvio avanzato per accedere al menu di avvio avanzato di Windows. A questo punto, seleziona in sequenza le voci Risoluzione dei problemi, Opzioni avanzate, impostazioni firmware UEFI e Riavvia ed entro qualche secondo ti ritroverai nel menu di configurazione dell’UEFI.
Disabilita la finzione Secure Boot (che impedisce di effettuare il boot dai sistemi che non sono firmati digitalmente) recandoti nella scheda Security dell’UEFI, selezionando la voce Secure Boot menu e impostando l’opzione Secure boot su Disabled.
Imposta l’unità USB come unità di boot preferita recandoti nella scheda Boot dell’UEFI e scegliendo il nome dell’unità USB (es. UEFI USB Flash Memory) come Boot Option #1.
Esci dal menu di configurazione dell’UEFI salvando le modifiche (Save & Exit) e il computer dovrebbe avviare automaticamente KON-BOOT al posto di Windows.
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Se tutto è andato per il verso giusto e vedi la schermata di benvenuto di KON-BOOT (una schermata completamente nera con scritto Kon-Boot for Windows), premi un tasto qualsiasi sulla tastiera del PC e attendi che venga avviato Windows.
Quando ti trovi di fronte alla schermata di login, scegli di accedere tramite password (clicca sulla voce Opzioni di accesso per cambiare sistema di accesso), fai click nel campo di inserimento della password (lasciandolo vuoto) e premi il tasto Invio per accedere a Windows.
Missione compiuta! Ora sei entrato in Windows e puoi fare tutto quello che ti serve: recuperare dati, cambiare la password dell’account, creare un nuovo account e così via. Mi raccomando, dopo aver usato KON-BOOT attiva nuovamente l’antivirus e cerca di non dimenticare più la tua password!
Nota: se utilizzi Windows 10 e non puoi usare KON-BOOT perché hai impostato l’accesso con un account Microsoft Online, prova a resettare la password dell’account collegandoti a questa pagina Web.
Oltrepassare la password di Windows con Offline NT Password & Registry Editor
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Se utilizzi un PC basato sul vecchio BIOS e non vuoi spendere soldi, puoi oltrepassarela password di Windows utilizzando Offline NT Password & Registry Editor, un software gratuito da copiare su CD/DVD o chiavette USB che permette di bypassare la password di accesso di tutte le edizioni di Windows da NT 3.5 a Windows 8.1. Così come KON-BOOT non permette di recuperare i file cifrati tramite Bitlocker ma permette di accedere facilmente a qualsiasi account utente protetto da password.
Per scaricare l’immagine ISO di Offline NT Password & Registry Editor sul tuo PC, collegati al sito Internet del programma e fai click prima sul pulsante Bootdisk (in alto a sinistra) e poi sul primo collegamento collocato sotto la dicitura Download (es. cd140201.zip). A download completato, apri l’archivio zip che contiene il software ed estraine il contenuto in una cartella qualsiasi.
Dopodiché avvia un qualsiasi programma di masterizzazione (es. Imgburn) e utilizza la funzione masterizza file immagine per masterizzare l’immagine ISO di Offline NT Password & Registry Editor (es. cd140201.iso) su un CD o DVD vuoto.
A masterizzazione ultimata, inserisci il dischetto appena creato nel PC nel quale vuoi resettare la password di Windows ed effettua il boot da quest’ultimo (se non sai come fare, leggi la mia guida su come entrare nel BIOS del PC all’avvio). Attendi dunque che compaia la schermata di benvenuto di Offline NT Password & Registry Editor, premi Invio e seleziona la partizione del disco che contiene Windows digitando il numero ad essa corrispondente (dovrebbe essere 1) e premendo il tasto Invio sulla tastiera del PC per due volte consecutive.
A questo punto, digita 1 e premi Invio per selezionare l’opzione di reset della password, ripeti l’operazione 1 per visualizzare la lista degli account utente impostati sul PC e digita il nome utente dell’account da “scassinare”. Per concludere, premi il tasto Invio per resettare la password di Windows ed esci da Offline NT Password & Registry Editor usando i comandi !, q, y, n ed exit.
Arrivato a questo punto puoi riavviare il PC ed accedere a Windows senza digitare alcuna password. Più facile di così?
Nota: se vuoi, puoi anche copiare Offline NT Password & Registry Editor su una chiavetta USB seguendo le indicazioni che trovi nel mio tutorial su come bypassare la password di Windows 7 in cui mi sono occupato di questo software in maniera ancora più approfondita.
Rimuovere la password di Windows
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Se non vuoi oltrepassare la password di Windows per accedere a un sistema “bloccato”, ma semplicemente rimuovere la richiesta di inserimento della password all’accesso, procedi come segue.
Accedi a Windows con un account da amministratore;
Premi la combinazione di tasti Win+R sulla tastiera del PC per richiamare il pannello “Esegui” e dai il comando netplwiz;
Nella finestra che si apre, seleziona la scheda Utenti, fai click sul tuo nome utente e rimuovi il segno di spunta dalla voce Per utilizzare questo computer è necessario che l’utente immetta il nome e la password;
Fai click sui pulsanti Applica e OK e digita la password del tuo account utente per applicare i cambiamenti.
Se qualche passaggio non ti è chiaro, consulta i miei tutorial su come eliminare la password da Windows 10, come togliere la password da Windows 8 e come rimuovere la password da Windows 7 in cui mi sono occupato della procedura in maniera più dettagliata.
Avere troppi caratteri di scrittura installati sul PC può rallentare l’esecuzione di quei programmi, come Photoshop e Word, che mostrano un’anteprima di tutti i font installati nel sistema per consentire all’utente di scegliere quale usare. Motivo per il quale è buona prassi non “imbottire” il computer di caratteri presi qua e la da Internet e cancellare quelli inutilizzati.
Se anche tu hai ingolfato il tuo buon Windows con tanti font che non hai mai usato (e mai userai), non pensarci su due volte e scopri insieme a me come eliminare dei font di Windows per liberare il sistema dai caratteri di scrittura in eccesso. Vedrai, pochissimi secondi e la cartella dei tuoi font tornerà a respirare!
Se vuoi scoprire come eliminare dei font di Windows e utilizzi Windows 7, sappi che puoi fare tutto usando l’ottimo gestore dei font integrato nel sistema. Per avviarlo recati in Start > Pannello di controllo e, nella finestra che si apre, clicca prima sulla voce Aspetto e personalizzazione e poi su Caratteri (in basso). Perfetto, ora sei al cospetto del gestore dei caratteri di scrittura di Windows con un’anteprima completa di tutti i font installati sul PC.
Per cancellare un font che sai non essere utile, non devi far altro che scovarlo nell’elenco dei caratteri o cercare il suo nome usando l’apposita barra in alto a destra, cliccare sulla sua anteprima ed eliminarlo dal sistema cliccando prima sul pulsante Elimina (in alto al centro) e poi su Sì. Occhio a non cancellare font usati da Windows o da programmi per te importanti (es. Calibri, Segoe UI, Tahoma, Arial, MS Sans Serif, Times New Roman ecc.)!
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Per eliminare dei font di Windows usando Windows XP il procedimento da seguire è simile a quello appena visto, ma non c’è un vero e proprio gestore dei caratteri di scrittura come in Windows 7. Recati dunque in Start > Pannello di controllo e, nella finestra che si apre, clicca sulla voce Passa alla visualizzazione classica collocata nella barra laterale di sinistra per visualizzare gli elementi del pannello di controllo in stile icona.
A questo punto, fai doppio click su Caratteri per accedere alla cartella con tutti i font installati sul PC ed elimina quelli che non ti servono più selezionandoli con il pulsante destro del mouse e scegliendo l’opzione Elimina dal menu che compare. Clicca quindi sul pulsante Sì per confermare l’operazione e il gioco è fatto.
Con l’annuncio ed il successivo lancio del sistema operativo Windows 10 gli utenti in possesso di un PC basato su Windows 7 Service Pack1 e su Windows 8.1 hanno cominciato a visualizzare sulla barra delle applicazioni un’icona con annessa notifica indicante la possibilità di effettuare l’upgrade al nuovo OS. In molti, sino ad ora, hanno approfittato della cosa ma sono altrettanto numerosi coloro i quali non intendono sostituire la versione di Windows attualmente in uso con quella più aggiornata. Se anche tu rientri in questa cerchia d’utenti e se la presenza dell’icona e della relativa notifica che indicano la disponibilità, per il tuo computer, di passare al nuovo sistema operativo non fanno latro che infastidirti allora di certo sarai ben felice di sapere che eliminare aggiornamento Windows 10 è possibile e che non è neppure troppo complicato.
Come dici? eri già a conoscenza della cosa ma non hai la più pallida idea di come fare per eliminare aggiornamento Windows 10? Beh, ma non devi preoccuparti… posso spiegarti tutto io, per filo e per segno. Mi raccomando però, non prendere “iniziative spontanee”, concentrati attentamente sui passaggi che sto per spiegarti ed attieniti scrupolosamente alle indicazioni che sto per fornirti onde evitare di “fare danni”.
Chiarito ciò, se sei quindi interessato a scoprire come fare per eliminare aggiornamento Windows 10 ti suggerisco di metterti ben comodo, di sederti dinanzi al tuo computer e di dedicarti alla lettura di questa guida. Sono sicuro che alla fine potrai dirti più che soddisfatto e che qualora necessario sarai anche pronto a spiegare ai tuoi amici bisognosi di una dritta analoga come procedere.
Prima di indicarti come fare per eliminare aggiornamento Windows 10 è bene però chiarirsi subito su un punto. Attualmente è possibile procedere in due differenti modi per eliminare aggiornamento Windows 10. Il primo metodo consiste nel rimuovere l’aggiornamento stesso dal computer mentre il secondo metodo consiste nel nasconderel’icona e la notifica sulla barra delle applicazioni. Se sei certo che non andrai mai ed effettuare l’upgrade puoi adottare tranquillamente il primo metodo mentre se in futuro pensi che Windows 10 possa interessarti e se quindi credi che potresti voler effettuare l’aggiornamento al nuovo sistema operativo nelle prossime settimane o nei prossimi mesi ti suggerisco di adottare il secondo metodo.
Rimuovere l’aggiornamento
Se preferisci eliminare eliminare aggiornamento Windows 10 andando rimuovere completamente l’update dal tuo computer le prime cose che devi fare sono quella di cliccare sul pulsante Start annesso alla barra delle applicazioni e quella di digitare windows update nel campo di ricerca che ti viene mostrato. Successivamente clic sul primo risultato presente in elenco.
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Nella finestra che a questo punto andrà ad aprirsi sul desktop pigia sulla voce Aggiornamenti installati collocata in basso a sinistra dopodiché scorri l’elenco degli aggiornamenti che visualizzi a schermo, individua l’aggiornamento denominato Aggiornamento per Microsoft Windows (KB3035583), cliccaci sopra e poi fai clic sul bottone Disinstalla presente nella parte alta della finestra.
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Successivamente pigia su Si dopodiché attendi qualche istante affinché la procedura mediante cui eliminare aggiornamento Windows 10 venga avviata e portata a termine.
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Successivamente porta a termine la procedura mediante cui eliminare aggiornamento Windows 10 andando a cancellare anche la cartella archiviata sul tuo computer che contiene tutti i file necessari per effettuare l’aggiornamento al nuovo sistema operativo. Per fare ciò pigia sull’icona raffigurante una cartella gialla che risulta collocata sulla barra delle applicazioni, pigia poi su Computer o Questo PC (la voce può variare a seconda della versione di Windows in uso), fai doppio clic sulla voce Disco locale (C:) collocata nella parte destra della finestra, abilita la visualizzazione dei file nascosti seguendo le indicazioni presenti nelle mie guide su come come visualizzare file nascosti Windows 7 o su come visualizzare file nascosti Windows 8, individua la cartella $WINDOWS.~BT cliccaci sopra con il tasto destro del mouse e poi seleziona la voce Elimina dal menu che ti viene mostrato.
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In seguito, per fare in modo che le modifiche apportate al sistema operativo vengano applicate correttamente ti suggerisco di riavviare il computer. Per fare ciò pigia sul pulsante Start dopodiché se utilizzi Windows 7 pigia sulla freccetta collocata accanto al bottone Arresta il sistema e fai clic su Riavvia il sistema mentre se utilizzi Windows 8.1 porta il cursore del mouse sul pulsante per lo spegnimento collocato nella parte in alto a destra della Start Screen, pigiaci sopra e poi fai clic su Riavvia il sistema.
Nello sfortunato caso in cui in Windows Update non riuscissi ad individuare l’aggiornamento chiamato in causa sappi che puoi eliminare aggiornamento Windows 10 andando a percorrere una strada alternativa: ricorrere all’impiego di GWX Control Panel, un programma totalmente gratuito, che per essere utilizzato non richiede installazione e che risulta compatibile sia con Windows 7 che con Windows 8.1 e grazie al quale è possibile rimuovere senza problemi l’aggiornamento KB3035583 di Windows Update.
Per eliminare eliminare aggiornamento Windows 10 con GWX Control Panel procedi facendo clic qui in modo tale da poterti subito collegare alla pagina Web del programma dopodiché fai clic sulla voce *Download Stand-alone * che trovi sulla destra in corrispondenza della voce GWX Control Panel.
Attendi poi che il download del programma venga avviato e portato a termine dopodiché fai doppio clic sul file GWX_control_panel.exe che è stato scaricato sul tuo computer ed attendi che la finestra del software risulti visibile a schermo.
Apponi dunque un segno di spunta sulla casella collocata accanto alla voce I accept the terms of this agreement e pigia sul pulsante Continue dopodiché clicca prima sul pulsante con su scritto Click to Disabile ‘Get Windows 10’ App (remove icon) e poi su Si, poi pigia sul bottone con su scritto Click to Disabile Non-critical Windows 10 Settings e successivamente ancora una volta su Si. Per concludere fai clic sul pulsante con su scritto Click to Prevent Windows 10 Upgrades e poi pigia su su Si.
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Successivamente porta a termine la procedura mediante cui eliminare aggiornamento Windows 10 andando a cancellare anche la cartella archiviata sul tuo computer che contiene tutti i file necessari per effettuare l’aggiornamento al nuovo sistema operativo. Per fare ciò pigia sul pulsante con su scritto Click to Delete Windows 10 Download Folders… e poi fai clic su OK.
A questo punto puoi dirti più che soddisfatto, sei finalmente riuscito ad eliminare aggiornamento Windows 10! Mi raccomando, per fare in modo che le modifiche apportate al sistema operativo vengano correttamente applicate riavvia il computer. Per fare ciò pigia sul pulsante Start dopodiché se utilizzi Windows 7 pigia sulla freccetta collocata accanto al bottone Arresta il sistema e fai clic su Riavvia il sistema mentre se utilizzi Windows 8.1 porta il cursore del mouse sul pulsante per lo spegnimento collocato nella parte in alto a destra della Start Screen, pigiaci sopra e poi fai clic su Riavvia il sistema.
Nascondere l’icona e la notifica
Se anziché andare ad eliminare aggiornamento Windows 10 in maniera, per così dire, drastica ti interessa solo nascondere l’icona e la notifica dello stesso che ti appaiono sulla barra delle applicazioni procedi nel seguente modo. Tanto per cominciare porta il cursore del mouse sulla barra delle applicazioni dopodiché fai clic sulla freccetta rivolta verso l’alto che trovi collocata acanto all’orologio e successivamente sulla voce Personalizza….
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Nella finestra che a questo punto andrà ad aprirsi individua la voce GWX dopodiché porta il cursore del mouse in corrispondenza del menu collocato alla destra di quest’ultima, pigiaci sopra e seleziona la voce Nascondi icona e notifiche. Per confermare le modifiche apportate pigia sul pulsante OK.
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Chiaramente nel caso in cui dovessi avere dei ripensamenti potrai sempre e comunque annullare la procedura per eliminare aggiornamento Windows 10 in oggetto andando a ripristinare la visualizzazione dell’icona e della notifica. Per fare ciò porta nuovamente il cursore del mouse sulla barra delle applicazioni, clicca con il tasto sinistro del mouse sulla freccetta rivolta verso l’alto, seleziona la voce Personalizza…, scegli poi l’opzione Mostra icona e notifica dal menu collocato accanto alla voce GWX della finestra visualizzata a schermo e per finire pigia su OK.
Ultimamente, ti sei reso conto che sul tuo computer sono configurati fin troppi account, molti dei quali appartenenti a persone che non abitano più a casa tua. Per riordinare un po’ la schermata di accesso di Windows, hai dunque pensato di liberarti dei profili non più utili: dopo qualche secondo, però, ti sei reso conto di non avere la più pallida idea di come procedere, pertanto ti sei fiondato su Google alla ricerca di una soluzione al tuo problema e sei finito proprio su questa mia guida.
Come dici? Ho decisamente indovinato? Perfetto, allora devo proprio dirti che ti trovi nel posto giusto, in un momento che non poteva essere migliore: seguendo le istruzioni che mi appresto a fornirti nelle righe seguenti, infatti, imparerai a eliminare account Windows 10 in modo semplice e veloce. Inoltre, avrò cura di spiegarti come cancellare un account email dall’app Posta di Windows 10, così da non ricevere più tutte quelle fastidiose notifiche relative allo stesso.
Dunque, senza attendere oltre, mettiti bello comodo, ritaglia un po’ di tempo libero per te e leggi per filo e per segno tutto quanto ho da dirti sull’argomento: sono sicuro che, al termine di questa guida, sarai perfettamente in grado di portare a termine l’obiettivo che ti sei prefissato, ottenendo quel senso di “ordine” che tanto desideravi. Buona lettura e buon lavoro!
Indice
Come eliminare account amministratore Windows 10
Come disattivare account Administrator in Windows 10
Come eliminare account limitato Windows 10
Come rimuovere account dall’app Posta di Windows 10
Come eliminare account amministratore Windows 10
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Come ti ho già accennato all’inizio di questa guida, eliminare un account da Windows 10 è un’operazione estremamente semplice da portare a termine, anche se si tratta di un profilo con privilegi di amministrazione. Prima di continuare, però, devo chiarirti un paio di cose molto importanti: per prima cosa, il profilo da eliminare deve essere stato preventivamente disconnesso dal computer, altrimenti non sarà possibile procedere con la sua cancellazione definitiva.
Inoltre, è necessario che l’operazione di eliminazione di un utente amministratore venga effettuata attraverso un account con privilegi elevati (o previa conoscenza delle credenziali di un altro amministratore del computer). Proprio per questo motivo, Windows 10 permette la cancellazione di un profilo utente di tipo amministratore soltanto se nello stesso computer è configurato almeno un altro account con privilegi elevati. Dunque, se non ne disponi, devi crearne uno seguendo le istruzioni che ti fornisco di seguito.
Creare un account utente con privilegi elevati
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Per creare un profilo utente in Windows 10, devi innanzitutto aprire il menu Start (cliccando sul pulsante a forma di bandierina collocato nell’angolo in basso a sinistra dello schermo) e pigiare sul pulsante ⚙, per poi scegliere la voce Account dalla schermata che va ad aprirsi e selezionare la voce Famiglia e altre persone, collocata nella sezione laterale della stessa.
A questo punto, pigia sul pulsante [+] corrispondente alla dicitura Aggiungi un altro utente a questo PC, indica un account Microsoft da utilizzare per accedere (puoi crearne uno nuovo seguendo queste istruzioni) e specifica successivamente la password d’accesso all’account per finalizzare il processo.
Se non intendi associare il nuovo utente a un profilo Microsoft e vuoi creare un profilo locale, devi invece cliccare sulla voce Non ho le informazioni di accesso di questa persona e poi sulla voce Aggiungi un utente senza un account Microsoft. Specifica, quindi, un nome per il nuovo profilo, digita la password nei campi preposti e indica tre domande e tre risposte di sicurezza usando i menu e i campi appositi.
Dopo aver creato il nuovo utente, con o senza account Microsoft, devi trasformarlo in un utente di tipo amministratore, andando a modificare il tipo di account: tutto ciò che devi fare è accedere nuovamente alla sezione Impostazioni > Account > Famiglia e altre persone, cliccare sull’account appena creato e pigiare sul pulsante Cambia tipo di account. Se hai bisogno di una mano per portare a termine quest’operazione, ti consiglio di leggere attentamente la mia guida su come diventare amministratore Windows 10.
Cancellare un account amministratore
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Ora che hai finalmente creato il nuovo account amministrativo, puoi procedere con l’eliminazione di quello vecchio. Per prima cosa, dunque, riavvia il computer e accedi con il profilo appena creato, dopodiché apri il menu Start o la barra di ricerca di Cortana e, nel campo di testo, digita le parole Pannello di controllo, per poi cliccare sul risultato più pertinente (quello contrassegnato dalla dicitura App Desktop).
Una volta aperta la schermata del Pannello di controllo, fai clic sulle voci Account utente e Rimuovi account utente, seleziona il nome del profilo che intendi cancellare e clicca successivamente sulla voce Elimina account. A questo punto, scegli se salvare i file personali dell’utente (file del Desktop e delle cartelle Documenti, Musica, Video e così via), pigiando sul pulsante Mantieni i file, oppure se cancellarli definitivamente, cliccando sul pulsante Elimina i file. Per concludere e cancellare definitivamente l’account, pigia sul pulsante Elimina.
Se non ti interessa salvare i file dell’utente che ti appresti a cancellare, puoi effettuare la rimozione del profilo anche tramite le Impostazioni di Windows 10: dopo aver aperto il menu Start, premi il pulsante ⚙ in esso residente, accedi alla sezione Account e spostati nella scheda Famiglia e altre persone, selezionandola dalla barra di sinistra.
Per concludere, premi sull’account che intendi cancellare e concludi l’operazione cliccando sui pulsanti Rimuovi ed Elimina account e dati: dopo qualche secondo, l’account e i relativi file personali dell’utente verranno cancellati dal sistema.
Come disattivare account Administrator in Windows 10
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Per qualche motivo, hai avuto la necessità di attivare l’account Administrator (cioè l’account “super-admin” che può agire indisturbato nel sistema operativo, senza ricevere le continue richieste di autorizzazione generate dal controllo account utente) e ora, per motivi di sicurezza, desideri disattivarlo? Allora questa è la sezione più adatta a te!
Prima di procedere, accertati di aver disconnesso l’account in questione dal sistema e di aver effettuato l’accesso da un profilo con privilegi amministrativi (oppure di conoscere il nome utente e la password di un amministratore, se intendi agire da un profilo con permessi limitati).
Ad ogni modo, puoi disattivare l’account Administrator in modo semplicissimo: per prima cosa, fai clic destro sul pulsante Start di Windows, seleziona la voce Windows PowerShell (Amministratore) dal menu contestuale proposto e pigia sul pulsante Sì (indicando inoltre, se necessario, le credenziali di un amministratore del computer).
Fatto ciò, digita il comando net user administrator /active:no nella finestra che compare a schermo, seguito dalla pressione del tasto Invio: se tutto è filato liscio, dovresti ricevere come risposta la frase Operazione comando riuscita. Per finalizzare la disattivazione dell’account super-admin, devi semplicemente riavviare il computer.
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In alternativa, se possiedi una versione “professionale” di Windows 10 (e non una versione di base come la Home, per intenderci), puoi effettuare la medesima operazione agendo tramite l’Editor dei criteri di sicurezza, il pannello gestionale di Windows che permette di specificare il comportamento del sistema nelle situazioni più delicate.
Per farlo, digita la combinazione di tasti Win+R e, nella finestra che si apre, specifica il comando secpol.msc, seguito dalla pressione del tasto Invio. Una volta aperta la schermata di configurazione dei criteri di sicurezza, espandi le voci Criteri locali e Opzioni di sicurezza, fai doppio clic sulla chiave Account: stato account administrator e, nella piccola schermata che si apre, imposta il valore Disattivato e pigia sul pulsante OK per finalizzare il tutto. Per rendere attiva la modifica, effettua un riavvio del computer.
Come eliminare account limitato Windows 10
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Contrariamente a quanto visto in precedenza per gli account amministrativi, puoi liberarti in qualsiasi momento di un account limitato (che cioè non dispone di privilegi elevati sul sistema), senza la necessità di crearne uno “sostitutivo”.
Tieni ben presente che quest’operazione deve essere effettuata da un profilo utente diverso da quello da cancellare e che, per riuscire con successo, tale profilo deve disporre di privilegi amministrativi (oppure bisogna conoscere la password di un amministratore del computer). Inoltre, l’account da cancellare deve essere stato preventivamente disconnesso dal sistema.
Tutto chiaro? OK, procediamo. Per prima cosa, apri il menu Start di Windows 10, digita le parole panello di controllo nell’apposita area di ricerca e seleziona il risultato omonimo, contrassegnato dalla dicitura App desktop.
A questo punto, clicca sulla voce Account utente, poi sull’opzione Rimuovi account utente e, se necessario, specifica un nome utente e una password da amministratore e premi sul pulsante Sì. Chiaramente, quest’ultimo passaggio non è necessario se stai agendo da un account con privilegi elevati.
Successivamente, fai clic sul nome dell’account da cancellare, poi sulla voce Elimina account, indica se eliminare o mantenere in una cartella sul desktop i file personali dell’utente che ti appresti a cancellare (Documenti, Musica, Video e così via) e conferma infine la volontà di procedere premendo sul pulsante Elimina.
Se hai intenzione di effettuare quest’operazione tramite un account di tipo amministratore, puoi seguire una strada alternativa, altrettanto valida: apri il menu Start, clicca sul pulsante ⚙ collocato sulla barra laterale per accedere alle impostazioni di sistema e, nella schermata che compare, premi sul pulsante Account e successivamente sulla voce Famiglia e altre persone, collocata a sinistra.
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A questo punto, non devi fare altro che cliccare sul profilo da cancellare, poi sul pulsante Rimuovi e, consapevole che quest’operazione cancellerà i file personali dell’utente (quelli contenuti sul Desktop, nelle cartelle Documenti, Musica, Video e così via), concludi l’operazione premendo sul pulsante Elimina account e dati.
Come rimuovere account dall’app Posta di Windows 10
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Dopo aver installato Windows 10, hai voluto dare un’opportunità all’app Posta, configurando al suo interno il tuo account email. Dopo qualche tempo, però, hai deciso di optare per un programma che reputi più adatto alle tue esigenze e hai lentamente “abbandonato” il client predefinito di Windows 10.
Ciò nonostante, quest’ultimo continua a inviarti delle notifiche per ogni messaggio ricevuto e, per evitare questo comportamento “fastidioso”, ora vorresti rimuovere da essa il profilo di posta elettronica precedentemente configurato.
Ebbene, puoi effettuare quest’operazione in modo estremamente semplice: tanto per cominciare, avvia l’app Posta richiamandola dal menu Start di Windows 10, pigia sul pulsante ☰ per richiamare il menu di configurazione e clicca sulla voce Account che compare al suo interno.
A questo punto, fai clic destro sull’indirizzo email che intendi cancellare e, se vuoi soltanto disattivare la ricezione delle notifiche a esso relative, clicca sulla voce Disattiva le notifiche e chiudi tranquillamente il programma.
Se, invece, vuoi eliminare completamente il profilo di posta elettronica, devi selezionare la voce Impostazioni account, cliccare sull’opzione Elimina account e, per confermare la volontà di procedere, pigiare sul pulsante Elimina collocato in fondo alla schermata relativa alle impostazioni del profilo. Nulla più, nulla meno!
Nella tua azienda sono state installate delle nuove postazioni con Windows 10, il sistema operativo di ultima generazione di casa Microsoft. Per questioni di sicurezza, i computer sono impostati per l’accesso tramite un account standard, cioè non dotato di privilegi amministrativi: di conseguenza, non ti è stato possibile installare un programma di cui avevi bisogno, poiché il profilo in uso non consentiva di farlo.
Nonostante il tuo superiore ti abbia comunicato la password per ottenere privilegi elevati, non hai la più pallida idea di come diventare amministratore del PC Windows 10 e ti sei messo immediatamente alla ricerca di informazioni in merito, finendo dritto su questa mia guida. Ebbene, sono felice di comunicarti che ti trovi esattamente nel posto in cui dovresti essere: seguendo alla lettera le istruzioni che sto per fornirti, infatti, riuscirai a ottenere, nel giro di un paio di clic, i privilegi d’accesso necessari per compiere sul PC le operazioni “avanzate” di cui hai bisogno.
Non preoccuparti: potrai riuscire nel tuo intento anche senza essere un esperto d’informatica: le procedure da compiere sono davvero molto semplici e non prevedono l’utilizzo di programmi particolarmente avanzati. Tutto ciò di cui hai bisogno è già integrato nel sistema operativo, dunque non avrai bisogno di installare assolutamente nulla: ti garantisco che, seguendo alla lettera le indicazioni che ti fornirò nel corso di questo tutorial, riuscirai a portare a termine brillantemente la tua missione. Provare per credere!
Indice
Informazioni preliminari
Come ottenere privilegi elevati su Windows 10
Come modificare il tipo di account
Come attivare l’account Administrator su Windows 10
Informazioni preliminari
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Prima di entrare nel concreto di questa guida e spiegarti come diventare amministratore del PC su Windows 10, ho da chiarirti un paio di aspetti fondamentali riguardo questa possibilità. In primo luogo, il vantaggio di questo tipo di account, rispetto a un account standard, è la possibilità di compiere particolari operazioni (ad es. installare un programma, disinstallare un programma o agire sul Pannello di Controllo) senza dover digitare ogni volta una password.
D’altro canto, un account con privilegi amministrativi può operare praticamente su qualsiasi parte del sistema operativo, anche quelle che, di norma, potrebbero mettere a rischio la stabilità dell’intero computer: pertanto, una volta ottenuti tali privilegi, bisognerebbe evitare di effettuare procedure azzardate oppure di cui non si conosce l’esatto risultato.
In altre parole, agire su parti delicate del sistema tramite un account amministrativo, senza sapere esattamente cosa si sta facendo, potrebbe avere come conseguenza diretta la necessità di adottare misure drastiche – come un un ripristino del computer, per esempio – al fine di riportare la situazione alla normalità. Non dire che non ti avevo avvisato!
Infine, tieni ben presente che, come scoprirai nel corso di questa guida, è possibile “trasformarsi” in un utente di tipo amministratore in diversi modi, ma tutti richiedono un requisito fondamentale: bisogna conoscere a priori la password di almeno un amministratore del computer, pena l’impossibilità di procedere. Al momento in cui ti scrivo questa guida, non esistono metodi validi per “bypassare” questa necessità.
Come ottenere privilegi elevati su Windows 10
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Il modo più rapido per diventare amministratore del PC su Windows 10, senza effettuare l’accesso da un account di questo tipo, è quello di ottenere privilegi elevati previa inserimento della password amministrativa: in tal modo, si possono effettuare operazioni di gestione avanzate anche tramite un account limitato, senza il bisogno di disconnettersi e accedere da un profilo utente di tipo Amministratore.
Procedere è davvero semplicissimo: tutto ciò che devi fare è intraprendere l’operazione che intendi compiere, esattamente come se stessi operando da amministratore. Nel momento in cui si rivela necessaria l’acquisizione di autorizzazioni e privilegi elevati, il sistema propone a schermo un box che richiede l’inserimento della password di amministratore: effettuata quest’operazione, non devi far altro che pigiare sul pulsante Sì e continuare ad agire come se fossi un amministratore del computer.
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Allo stesso modo, se hai bisogno di eseguire un programma (ad es. il Prompt dei comandi o PowerShell, tanto per citarne un paio) con privilegi elevati dall’interno di un account limitato, senza effettuare materialmente l’accesso con un profilo di tipo Amministratore, devi semplicemente fare clic destro sulla sua icona e selezionare la voce Esegui come amministratore dal menu contestuale proposto, digitando, quando richiesto, la password necessaria. Facile, no?
Come modificare il tipo di account
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Hai trovato ottima la soluzione precedente, ma hai bisogno di operare su parti del sistema operativo che non permettono l’acquisizione “al volo” dei privilegi elevati (ad es. la schermata di Gestione dispositivi)? Allora la soluzione più semplice da adottare è quella di trasformare il profilo utente limitato da cui si sta operando in un account utente di tipo Amministratore: in tal modo, oltre che sbloccare tutte le parti del sistema, non avrai più la necessità di digitare la password amministrativa per compiere operazioni che richiedono privilegi elevati.
Il metodo più semplice di portare a termine questa operazione è tramite il Pannello di controllo “classico” di Windows, che permette di operare direttamente dall’interno del proprio account, senza accedere preventivamente da un profilo di tipo Amministratore.
Per iniziare, dunque, fai clic sul menu Start (l’icona a forma di bandierina residente nell’angolo in basso a sinistra dello schermo), digita le parole Pannello di controllo all’interno della barra di ricerca inferiore e seleziona il primo risultato ricevuto.
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Fatto ciò, clicca sulla voce Cambia tipo di account corrispondente alla categoria Account utente, digita la password amministrativa all’interno dell’apposita casella di testo, pigia sul pulsante Sì, seleziona il tuo profilo personale (ad es. ), clicca ancora sulla voce Cambia tipo di account collocata a sinistra, apponi il segno di spunta accanto alla voce Administrator e pigia sul pulsante Cambia tipo di account per finalizzare il tutto.
Se non lo hai ancora fatto, onde evitare problemi di sicurezza, ti consiglio di impostare una password per il tuo account personale cliccando sul link Crea password che trovi nella finestra di gestione dell’account.
Qualora la soluzione precedente non dovesse sortire l’effetto desiderato, puoi modificare il tipo di account agendo tramite un profilo di tipo Amministratore: per procedere, salva tutti i file aperti e chiudi i programmi attivi, fai clic destro sul menu Start e seleziona la voce Esci dal menu proposto.
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A questo punto, seleziona l’account Amministratore dalla schermata d’accesso e digita, se necessario, la relativa password seguita dal tasto Invio: una volta effettuato l’accesso, clicca sul menu Start, poi sull’icona ⚙ collocata al suo interno e pigia successivamente sulla voce Account annessa alla finestra che compare a schermo.
Fatto ciò, clicca sulla voce Famiglia e altre persone collocata nella parte sinistra della schermata successiva, fai clic sul nome dell’account per cui intendi abilitare i privilegi amministrativi (ad es. ) e poi sul pulsante Cambia tipo di account. Infine, imposta il menu a tendina Tipo di accountsull’opzione Amministratore e clicca sul pulsante OK per confermare la modifica. La prossima volta che effettuerai l’accesso al tuo account personale, esso disporrà automaticamente dei privilegi elevati.
Come attivare l’account Administrator su Windows 10
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Appartieni a quella categoria di utenza che non gradisce molto la funzionalità di controllo account utente (UAC) di Windows, quella che prevede la comparsa di tutte quelle finestre d’avviso che avvisano quando un programma potrebbe apportare modifiche al computer, comporta l’attivazione dell’account Administrator, solitamente nascosto dal sistema operativo per impostazione predefinita.
Nella fattispecie, questo account “super-admin” non serve soltanto a diventare amministratore del PC su Windows 10, ma permette all’utente di agire completamente indisturbato anche sulle parti più delicate del sistema operativo, senza ricevere i continui messaggi d’avviso e le richieste di conferma generate dal controllo account utente.
Come dici? È esattamente ciò che stavi cercando? Perfetto, allora passiamo subito all’azione: tanto per cominciare, fai clic destro sul pulsante Start di Windows e seleziona la voce Windows PowerShell (Amministratore) dal menu contestuale proposto, pigiando successivamente sul pulsante Sì; se necessario, indica inoltre la password di un account amministrativo nell’apposita casella di testo.
Fatto ciò, puoi attivare l’account Administrator “nascosto” digitando il comando net user administrator /active:yes nel Prompt, seguìto dal tasto Invio: se tutto è andato per il verso giusto, riceverai come risposta la frase Operazione comando riuscita e l’account dovrebbe essere operativo al successivo riavvio del computer.
Personalmente, ti consiglio di assegnare immediatamente una password al profilo appena abilitato, così da proteggerlo adeguatamente da accessi indesiderati: per farlo, digita il comando net user administrator nuovaPassword seguìto da Invio, sostituendo a nuovaPassword la parola d’ordine che desideri utilizzare per accedere al tuo account.
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In alternativa, se possiedi una versione professionale di Windows 10 (e non Windows 10 Home, per esempio), puoi attivare l’account Administrator agendo dall’Editor dei criteri di sicurezza, l’interfaccia gestionale che permette di definire il comportamento del sistema operativo in determinati scenari particolarmente delicati.
Per accedervi, premi la combinazione di tasti Win+R e digita il comando secpol.msc nella finestra che si apre (Esegui…), seguìto dalla pressione del tasto Invio; una volta aperto l’Editor dei criteri di sicurezza, espandi le sezioni Criteri Locali e Opzioni di sicurezza, dopodiché fai doppio clic sulla chiave Account: stato account Administrator, imposta il valore Attivato dalla finestra che va ad aprirsi e pigia sul pulsante OK per confermare il tutto, infine riavvia il computer.
Qualora volessi tornare sui tuoi passi e nascondere nuovamente il super-admin dal computer, devi avviare ancora una volta una finestra di Windows PowerShell con modalità amministratore e digitare il comando net user administrator /active:no seguìto da Invio, oppure recarti nuovamente nell’Editor dei criteri di sicurezza, accedere alla sezione Criteri Locali > Opzioni di sicurezza e impostare lo Stato account Administrator su Disattivato, per poi riavviare il computer .
Windows Defender è un software antimalware e antivirus[1] che Microsoft ha integrato nelle ultime versioni del suo sistema operativo. Per ammissione della stessa azienda di Redmond, si tratta di una soluzione piuttosto blanda che è in grado di rilevare solo un numero limitato di minacce; quindi è consigliabile sostituirla appena possibile con altri software per la sicurezza informatica.
Per disattivare Windows Defender, normalmente basta scaricare e installare un altro antivirus o un altro antimalware: il sistema rileva immediatamente ed automaticamente la loro presenza e provvede a “spegnere” Defender. In alcuni casi, però, si potrebbe voler disattivare o addirittura disinstallare Windows Defender manualmente. È possibile? È un’operazione che si può portare a termine facilmente? Proviamo a scoprirlo insieme.
Trovi spiegato tutto qui sotto. Per il momento ti anticipo solo che disattivare il programma è un gioco da ragazzi su tutte le edizioni di Windows, mentre rimuoverlo, poiché si tratta di un componente del sistema operativo, risulta spesso complicato (nonché rischioso). Fa’ attenzione!
Vai direttamente a ▶︎ Disattivare Windows Defender | Rimuovere Windows Defender | In caso di ripensamenti
Disattivare Windows Defender
Se vuoi disattivare Windows Defender, puoi installare un software antivirus alternativo – ed in tal caso l’operazione avviene in automatico, come già anticipato ad inizio tutorial – o seguire una delle procedure illustrate qui di seguito in base alla versione di Windows in uso sul tuo computer.
Su Windows 7 o Vista, devi recarti nel menu Start, cercare il termine defender e cliccare sulla voce Windows Defender che compare fra i risultati della ricerca. Devi quindi selezionare la scheda Strumenti dalla finestra che si apre, cliccare sull’icona Opzioni, selezionare la voce Amministratore dalla barra laterale di sinistra e togliere il segno di spunta dalla voce Usa il programma. Clicca infine sui pulsanti Salva e Sì e il gioco è fatto!
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Su Windows 8/8.x la procedura da seguire è praticamente la stessa. Devi recarti nella Start Screen, cercare il termine defender e cliccare sulla voce Windows Defender che compare fra i risultati della ricerca. Nella finestra che si apre, seleziona la scheda Impostazioni, clicca sulla voce Amministratore che si trova nella barra laterale di sinistra, togli la spunta dalla voce Attiva app e clicca su Salva modifiche e Sì per completare l’operazione.
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Su Windows 10 bisogna fare i conti con un menu strutturato in maniera completamente differente. Per disattivare Defender, infatti, devi recarti nel menu Start, cercare il termine defender e cliccare sull’icona Impostazioni di Windows Defender che compare fra i risultati della ricerca. Nella finestra che si apre, sposta dunque su OFF le levette relative alle opzioni Protezione in tempo reale, Protezione cloud e Invio file di esempio e l’antivirus verrà disabilitato istantaneamente.
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In alternativa ed a prescindere dalla versione di Windows in uso, puoi disattivare Windows Defender anche tramite l’Editor criteri di gruppo locali. In questo caso, tutto quello che devi fare è recarti in Start, digitare gpedit.msc e premere Invio per accedere all’Editor. Dopodiché devi selezionare il percorso Configurazione computer > Componenti di Windows > Windows Defender dalla barra laterale di sinistra, fare doppio clic sull’icona Turn off Windows Defender, mettere la spunta sulla voce Attivata e cliccare su OK.
Se invece utilizzi ancora Windows XP (a questo proposito permettimi di suggerirti di valutare quanto prima di passare ad un’edizione più recente dell’OS in quanto non più supportato da Microsoft e dunque soggetto a non pochi problemi di sicurezza e compatibilità), per disabilitare Windows Defender devi fare doppio clic sull’icona del programma presente nell’area di notifica (accanto all’orologio di Windows), dopodiché devi recarti in Strumenti, fare clic su Opzioni e togliere la spunta dalla voce Usa Windows Defender.
Rimuovere Windows Defender
Disinstallare Windows Defender è un’operazione ufficialmente consentita solo su Windows XP, dove Defender è un programma a sé stante. Sulle altre versioni di Windows, in cui Defender è incluso “di serie”, bisogna rimuovere manualmente il software seguendo una procedura che, come anticipato in apertura, risulta essere potenzialmente rischiosa per la stabilità del sistema e, quindi, altamente sconsigliata. Ad ogni modo trovi tutti i dettagli di cui hai bisogno qui di seguito.
Se utilizzi Windows XP, come appena detto, non ci sono problemi. Recati nel Pannello di controllo, clicca sull’icona Installazione applicazioni, seleziona Windows Defender dalla lista dei programmi installati sul computer e pigia su Rimuovi e Sì per avviare la rimozione completa di Defender.
Su Windows 7 e successivi la situazione cambia molto. Prima di metterti all’opera, mi raccomando, crea un punto di ripristino del sistema, esegui un backup del registro e metti al sicuro tutti i documenti importanti. Il rischio di combinare “pasticci” è decisamente alto. Se non sai come fare, per creare un punto di ripristino del sistema puoi seguire le indicazioni presenti nella pagina apposita di supporto del sito Internet di Microsoft, mentre per quanto concerne il backup del registro di sistema puoi attenerti alle indicazioni presenti in quest’altra pagina.
Se utilizzi Windows 7, puoi invece scaricare l’utility di rimozione di Windows Defender disponibile sul sito Raymond.cc e lasciare che sia quest’ultima a fare tutto il “lavoro sporco” per te. Per scaricare l’utility, collegati alla pagina che ti ho appena linkato e clicca sulla voce Download Windows Defender Uninstaller. Dopodiché avvia l’eseguibile Defender_Uninstaller.exe appena ottenuto, clicca sul pulsante Uninstall Windows Defender e attendi che il processo di disinstallazione del software venga portato a termine. È consigliabile eseguire la procedura dopo aver disattivato Defender (come visto nella sezione precedente del tutorial).
Attenzione: Non è possibile utilizzare l’utility di rimozione di Windows Defender su versioni di Windows diverse dalla 7. Si rischia di compromettere la stabilità del sistema!
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Se utilizzi Windows 8 o superiori devi cancellare Windows Defender “manualmente” disattivando il programma ed eliminando tutte le cartelle e le chiavi di registro che lo riguardano. Per fare ciò, devi avvalerti di un programmino gratuito: RunAsSystem che permette di eseguire i programmi con i privilegi di amministrazione più elevati. In questo caso, ti servirà per eseguire l’editor del registro di sistema e cancellare le chiavi che riguardano Windows Defender.
Dopo aver scaricato l’applicazione, provvedi a rimuovere Defender dal tuo computer seguendo questi passaggi. La procedura può essere applicata anche a Windows 7 qualora l’utility summenzionata non dovesse funzionare.
Avvia il Prompt dei comandi con privilegi da amministratore e dai i comandi sc stop windefend e sc delete windefend per chiudere e cancellare il servizio di Windows Defender;
Avvia RunAsSystem.exe, digita regedit.exe nella finestra che si apre e premi Invio per lanciare l’editor del registro di sistema con i privilegi di amministrazione più elevati;
Individua la chiave
HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Explorer\ControlPanel\NameSpace\{D8559EB9-20C0-410E-BEDA-7ED416AECC2A}
Fai clic destro sulla chiave e seleziona la voce Autorizzazioni dal menu che compare. Nella finestra che si apre, clicca sul pulsante Avanzate, dopodiché recati nella scheda Proprietario se utilizzi Windows 7 oppure clicca sulla voce Cambia se utilizzi Windows 8. Seleziona quindi l’icona SYSTEM (se utilizzi Windows 7) oppure digita SYSTEM nel campo di testo che compare e clicca su Controlla nomi e OK (se utilizzi Windows 8), metti il segno di spunta accanto alla voce Sostituisci proprietario in sottocontenitori ed oggetti e clicca su OK. Ad operazione completata, seleziona l’icona SYSTEM dal campo Utenti e gruppi, metti la spunta sulla voce Consenti e clicca su OK per salvare i cambiamenti;
Cancella la chiave;
Ripeti l’intero processo per la chiave
HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Microsoft\Windows Defender
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Acquisisci il controllo delle seguenti cartelle e cancellale dal computer.
C:Program FilesWindows Defender
C:ProgramDataMicrosoftWindows Defender
C:Program Files (x86)Windows Defender (solo sui sistemi a 64 bit)
Per acquisire il controllo di una cartella devi fare clic destro su di essa e selezionare la voce Proprietà dal menu che compare. Nella finestra che si apre, devi quindi selezionare la scheda Sicurezza e seguire lo stesso procedimento illustrato in precedenza per le chiavi del registro di sistema. In alternativa, puoi usare applicazioni di terze parti come TakeOwnershipEx che installa una comoda voce nel menu contestuale di Windows per acquisire il controllo delle cartelle.
Per finire, riavvia il computer e dovresti essere riuscito a rimuovere completamente Windows Defender dal tuo PC.
Attenzione: Ribadisco il concetto secondo il quale è altamente sconsigliato disinstallare Windows Defender (se non su Windows XP). Io non mi assumo alcuna responsabilità circa eventuali danni che potresti causare al sistema tentando di seguire le indicazioni che ti ho appena fornito.
In caso di ripensamenti
Hai seguito la procedura per disattivare (“disattivare” non “disinstallare”… occhio!) Windows Defender vista nella prima parte di questa guida ed adesso ci hai ripensato? Nessun problema, è possibile rimediare facilmente alla cosa. Vediamo subito come.
Su Windows 7 o Vista, devi recarti nel menu Start, cercare il termine defender e cliccare sulla voce Windows Defender che compare fra i risultati della ricerca. Devi quindi selezionare la scheda Strumenti dalla finestra che si apre, cliccare sull’icona Opzioni, selezionare la voce Amministratore dalla barra laterale di sinistra e rimettere il segno di spunta dalla voce Usa il programma dopodiché fai clic sui bottone Salva. Successivamente seleziona la voce Protezione in tempo reale dalla barra laterale di sinistra, metti il segno di spunta accanto alle voci Utilizza protezione in tempo reale (scelta consigliata), Analizza file e allegati scaricati e Analizza programmi eseguiti nel computer e fai clic sul pulsante Salva per attivare la protezione in tempo reale di Defender contro i malware
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Su Windows 8/8.x, devi recarti nella Start Screen, cercare il termine defender e cliccare sulla voce Windows Defender che compare fra i risultati della ricerca. Nella finestra che si apre, seleziona la scheda Impostazioni, clicca sulla voce Amministratore che si trova nella barra laterale di sinistra, metti la spunta sulla voce Attiva app e fai su Salva modifiche e Sì per completare l’operazione. In seguito, seleziona la voce Protezione in tempo reale dalla barra laterale di sinistra, spunta la voce Attiva protezione in tempo reale (scelta consigliata) e fai clic su Salva modifiche per attivare la protezione in tempo reale contro virus e malware.
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Su Windows 10, devi recarti nel menu Start, digitare il termine defender e cliccare sull’icona Impostazioni di Windows Defender che compare fra i risultati della ricerca. Nella finestra che a questo punto ti viene mostrata, porta su ON le levette relative alle opzioni Protezione in tempo reale, Protezione cloud e Invio file di esempio e l’antivirus verrà attivato immediatamente.
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Hai seguito step by step la procedura per riattivare Windows Defender di cui sopra ma si è verificato qualche intoppo? Non disperare! Prova a mettere in pratica le ulteriori dritte presenti nel mio tutorial su come attivare Windows Defender e vedrai che in men che non si dica riuscirai a far fronte alla cosa.
Include un modulo antivirus solo a partire da Windows 8. Nelle edizioni precedenti del sistema operativo, la funzione di antivirus era demandata al software gratuito Security Essentials. ↩
Dopo aver acquistato il tuo nuovo computer basato su Windows 8 hai cominciato ad installare applicazioni a tutta forza. Successivamente hai poi deciso di rimuovere quelle meno utili in modo tale da liberare il disco fisso ed al fine di evitare di sprecare spazio prezioso. Tuttavia se in questo momento stai leggendo queste righe molto probabilmente è perché nel cercare di capire come fare per disinstallare programmi Windows 8 hai riscontrato qualche piccola difficoltà. Se le cose stanno effettivamente in questo modo sappi che puoi contare su di me. Posso infatti spiegarti io come fare per riuscire a disinstallare programmi Windows 8.
Prima che tu possa allarmarti e pensare al peggio voglio però specificarti subito una cosa. Contrariamente alle apparenze disinstallare programmi Windows 8 è un’operazione estremamente semplice da effettuare e per la messa a segno della quale non è necessario essere degli esperti in informatica. Occorrono soltanto un minimo di pazienza e di attenzione, nulla di più. Sappi inoltre che a seconda di quelle che sono le tue esigenze e preferenze è possibile disinstallare programmi Windows 8 seguendo due differenti procedure: una standard, che prevede l’utilizzo degli strumenti did default del sistema operativo, ed una avanzata, che può essere effettuata ricorrendo all’impiego di utility di terze parti. La scelta di quale procedura seguire per riuscire “nell’impresa” spetta ovviamente soltanto a te.
Se sei quindi effettivamente interessato a scoprire che cosa bisogna fare per poter disinstallare programmi Windows 8 ti invito a metterti ben comodo dinanzi al tuo computer, a prenderti qualche minuto di tempo libero ed a dedicarti alla lettura di questa guida. Pronto? Si? Benissimo, allora cominciamo.
Disinstallare programmi Windows 8 – Procedura standard
Se è tua intenzione disinstallare programmi Windows 8 la prima cosa che devi fare è accedere alla Start Screen pigiando sul pulsante Start annesso alla barra delle applicazioni del sistema operativo. Successivamente porta il cursore del mouse sul campo di ricerca collocato in alto a destra nella schermata visualizzata, cliccaci sopra e poi digita pannello di controllo. Clicca quindi sul primo risultato della ricerca che ti viene mostrato.
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Una volta visualizzata la finestra di Pannello di controllo fai clic sulla voce Disinstalla un programma collocata sotto la sezione Programmi dopodiché attendi qualche istante affinché l’intero elenco dei programmi installati sul computer venga elaborato e risulti visibile.
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Adesso cerca di individuare il programma che desideri disinstallare tra quelli in elenco dopodiché cliccaci sopra con il tasto sinistro del mouse per selezionarlo. Una volta selezionato il programma fai clic sulla voce Disinstalla presente nella parte alta della finestra visualizzata. Pigia quindi su Si ed attendi che la procedura di disinstallazione venga prima avviata e poi porta a termine (in alcuni casi ti potrebbe essere richiesto di confermare più volte l’esecuzione dell’operazione). Al termine della procedura mediante cui disinstallare programmi Windows 8 potrebbe esserti richiesto di riavviare il sistema per applicare le modifiche apportate, qualora fosse così acconsenti pigiando sul pulsante Si.
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Ultimata l’intera procedura di disinstallazione il programma precedentemente selezionato che avevi scelto di disinstallare da Windows 8 verrà rimosso e non sarà più disponibile sul computer. Chiaramente in caso di ripensamenti potrai sempre e comunque installare nuovamente l’applicazione rimossa.
Tieni conto che nel caso in cui tu debba disinstallare più programmi presenti su Windows 8 dovrai effettuare i passaggi che ti ho appena descritto per ciascuna applicazione su cui intendi agire. Lo so, è una vera scocciatura ma purtroppo al momento il sistema operativo non integra una funzione che consente di disinstallare programmi Windows 8 agendo su più applicazioni in simultanea, mi spiace.
Sappi inoltre che se nel provare a disinstallare programmi Windows 8 dovesse apparirti un avviso a schermo indicate il fatto che la procedura risulta impossibile da portare a termine molto probabilmente è perché in quel dato momento le applicazioni su cui intendi agire risultano in esecuzione. In tal caso per poter disinstallare programmi Windows 8 dovrai prima provvedere alla chiusura degli stessi. Puoi visualizzare tutti i programmi in esecuzione in uno specifico momento su Windows 8 cliccando con il tasto sinistro del mouse sulla barra delle applicazioni, selezionando la voce Gestione attività annessa al menu che ti viene mostrato ed attenendo che la finestra di Gestione attività risulti visibile a schermo. Per chiudere rapidamente un programma ti basta selezionarlo dalla finestra di Gestione attività e poi fare clic sul pulsante Termina attività.
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Disinstallare programmi Windows 8 – Procedura avanzata
In alcuni sfortunati casi può capitare che la procedura standard mediante cui disinstallare programmi Windows 8 non sortisca l’effetto sperato. Al verificarsi diana situazione di questo tipo è possibile far fronte alla cosa mettendo in atto una procedura di disinstallazione più avanzata e che prevede l’utilizzo di utility extra. Se questo è il tuo caso e se intendi disinstallare programmi Windows 8 ti suggerisco di ricorrere all’impiego di Revo Unistaller. Si tratta di un programma gratuito che consente di disinstallare senza problemi tutti i software in uso su Windows.
Per disinstallare programmi Windows 8 con Revo Unistaller la prima cosa che devi fare è quindi quella di cliccare qui in modo tale da poterti subito collegare alla pagina di download dell’applicazione. Nella pagina Web visualizzata individua la voce Revo Unistaller Freware e poi fai clic sul pulsante Free download di colore azzurro che risulta collocato di lato. Attendi quindi che la procedura di download del software venga avviata e portata a termine.
Successivamente fai doppio clic sul file che è stato appena scaricato sul tuo computer dopodiché pigia su Si per dare il via alla procedura di installazione. Pigia quindi su OK e poi su Avanti, apponi un segno di spunta accanto alla voce Accetto le condizioni della licenza e poi clicca ancora una volta su Avanti. Infine pigia su Installa e poi su Fine ed attendi che la finestra di Revo Unistaller risulti visibile.
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A questo punto ti troverai al cospetto della lista dei programmi installati sul PC. Seleziona dunque l’icona del software su cui intendi agire e poi pigia sul pulsante Disinstalla che si trova in alto per dare il via alla procedura mediante cui disinstallare programmi Windows 8. Ora, metti il segno di spunto accanto alla voce Moderata, clicca su Avanti e completa la normale procedura di disinstallazione del software.
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Per concludere clicca sul pulsante Avanti per due volte consecutive, apponi il segno di spunta accanto a tutte le icone dei pezzi di puzzle blu e clicca prima su Cancella e poi su Sì per cancellare tutte le tracce residue del programma disinstallato.
Se sul tuo PC è installato Windows 10, molto probabilmente non hai sentito la necessità di installare un nuovo antivirus, vista la presenza di Windows Defender, che è il software antimalware installato “di serie” nelle versioni più recenti del sistema operativo Microsoft. Esso viene identificato dagli esperti del settore come uno dei migliori in ambito gratuito e garantisce protezione costante, anche grazie alla sua perfetta integrazione con il sistema operativo.
Se, però, sei finito su questa guida, è perché sei deciso a disabilitarlo o a sostituirlo con un altro antivirus. Ho indovinato? Permettimi allora di darti una mano a raggiungere il tuo obiettivo: tra non molto, infatti, ti mostrerò tutti i passaggi necessari per disattivare Windows Defender Windows 10 in tutti gli scenari d’uso tipici. Sarà mia cura mostrarti come disattivare il software per un breve periodo di tempo, come aggiungere delle cartelle o dei file alle eccezioni (per far sì che queste non vengano scansionate), come disattivarlo definitivamente e, negli ultimi capitoli, ti mostrerò come disabilitare altri elementi di sicurezza presenti su Windows 10, che potresti non gradire.
Prima di andare avanti, però, devo farti una doverosa raccomandazione: disattiva Windows Defender e gli altri elementi solo se sei sicuro di ciò che stai per fare e se hai la possibilità di rimpiazzarlo, nel brevissimo termine, con un altro software di sicurezza. Lasciare il computer “scoperto” e senza difese, infatti, potrebbe renderti vulnerabile a virus, spyware o altri malware più “gravi” di altro tipo (per esempio i ransomware, quei virus che rendono inaccessibili i file se non previo pagamento di riscatto): non dire che non ti avevo avvertito! A questo punto, non mi resta altro da fare se non augurarti buona lettura e buon lavoro.
Indice
Come disattivare Windows Defender su Windows 10 momentaneamente
Disattivare l’antivirus temporaneamente
Aggiungere delle eccezioni
Come disattivare Windows Defender su Windows 10 definitivamente
Come disattivare Windows Defender SmartScreen
Come disattivare Windows Defender Firewall
Come disattivare Windows Defender Security Center
Come disattivare Windows Defender su Windows 10 momentaneamente
Se è tua intenzione disattivare momentaneamente Windows Defender su Windows 10, così da poterlo ripristinare in un secondo momento, allora questa è la sezione del tutorial che fa per te. Di seguito, infatti, ti mostrerò come disabilitare per un breve periodo di tempo il software e, in seguito, come aggiungere alcuni file (o cartelle) alle sue eccezioni, così da escluderli dalla scansione in tempo reale e dalle scansioni programmate.
Disattivare l’antivirus temporaneamente
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Per disattivare Windows Defender momentaneamente, clicca sul pulsante Start di Windows 10 (l’icona a forma di bandierina collocata nell’angolo in basso a sinistra dello schermo) e pigia sul simbolo ⚙️ (collocato nella barra sinistra del menu) per aprire le Impostazioni di sistema.
Nella nuova finestra visualizzata a schermo, pigia sulla voce Aggiornamento e sicurezza, seleziona la voce Sicurezza di Windows dalla barra laterale di sinistra, quindi fai clic sulla voce Protezione da virus e minacce situata al centro della schermata.
A questo punto, fai clic sulla voce Gestisci impostazioni collocata sotto la dicitura Impostazioni di Protezione da virus e minacce e, per disattivare la protezione di Windows Defender, sposta su OFF tutte le levette presenti all’interno della pagina (Protezione in tempo reale, Protezione fornita dalcloud e Invio automatico file di esempio).
Per concludere e rendere effettive le modifiche, conferma la volontà di procedere rispondendo affermativamente alle finestre di sicurezza che compariranno. Se tutto è andato per il verso giusto, Defender dovrebbe essere stato disattivato e, come conferma, dovresti visualizzare anche una notifica in basso a destra (un avviso riguardo l’assenza di protezione da virus e minacce).
Queste modifiche, tuttavia, non sono permanenti: la protezione offerta da Windows Defender si attiverà nuovamente, in modo automatico, dopo qualche minuto o in caso di riavvio del sistema.
Ad ogni modo, se lo desideri, puoi riavviare l’antivirus “manualmente” in qualsiasi momento, portandoti nuovamente nella schermata relativa alla Protezione da virus e minacce che ti ho indicato poco fa, cliccando sul bottone Gestisci impostazioni e attivando nuovamente le levette Protezione in tempo reale, Protezione fornita dal cloud e Invio automatico file di esempio.
Aggiungere delle eccezioni
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Hai delle cartelle o dei file per i quali desidereresti evitare la scansione dell’antivirus? Anziché disabilitare l’antivirus, puoi procedere con più precisione (e senza compromettere troppo la sicurezza) impostando delle eccezioni per le cartelle (o per i file) da escludere dalla scansione.
Per farlo, recati nuovamente in Impostazioni > Aggiornamento e sicurezza > Sicurezza di Windows come ti ho mostrato poc’anzi, fai clic sulle voci Protezione da virus e minacce e Impostazioni di Protezione da virus e minacce, infine, scorri la pagina fino a trovare la voce Aggiungi o rimuovi esclusioni.
In questa sezione, pigia sul bottone [+] Aggiungi un’esclusione e seleziona l’elemento da aggiungere, a scelta tra un file, una cartella, un tipo specifico di file o un processo. Nei primi due casi, devi selezionare il file o la cartella che non desideri venga scansionata, tramite il pannello di Esplora File che si apre subito dopo.
Scegliendo, invece, l’opzione Tipo di file, ti verrà chiesto di indicare l’estensione da aggiungere alle eccezioni: quando hai finito, pigia sul pulsante Aggiungi per confermare le modifiche. Infine, nel caso di un Processo, devi specificare il nome del processo da escludere dalla scansione e cliccare sul bottone Aggiungi.
Se intendi rimuovere le eccezioni aggiunte in precedenza, riportati nella sezione Impostazioni > Aggiornamento e sicurezza > Sicurezza di Windows >Protezione da virus e minacce > Impostazioni di Protezione da virus e minacce di Defender, come ti ho mostrato poco fa, scorri fino alla sezione relativa alle esclusioni, per poi cliccare sull’eccezione di tuo interesse e sul pulsante Rimuovi che compare subito dopo.
Come disattivare Windows Defender su Windows 10 definitivamente
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Se Windows Defender proprio non ti va proprio a genio, oppure se vuoi preparare il sistema a ospitare un nuovo software antimalware, puoi disattivare definitivamente la protezione integrata intervenendo sul registro di Windows. Mi raccomando, non restare a lungo senza protezione antivirus, specie se il computer è connesso a Internet: bastano davvero pochi secondi per rimanere infetti e danneggiare file, programmi e sistema operativo.
Detto ciò, è il momento di passare all’azione: per prima cosa, premi la combinazione di tasti Win+R sulla tastiera, così da richiamare il pannello Esegui… e, nel campo di testo al suo interno, digita il comando regedit seguito dalla pressione del pulsante Invio. Se necessario, pigia sul pulsante Sì per confermare la successiva richiesta relativa alla sicurezza del sistema.
Una volta entrato nel registro di Windows, cioè la parte del sistema in cui è memorizzata l’intera configurazione dello stesso, accedi alla chiave HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Policies\Microsoft\Windows Defender usando barra di navigazione collocata sulla sinistra (puoi espandere le cartelle cliccando sul pulsante > collocato accanto a ciascuna di esse). Giunto nell’apposita chiave, fai clic destro in un punto vuoto del pannello di destra della finestra e seleziona le voci Nuovo > valore DWORD (32 bit) dal menu che compare.
A questo punto, indica la parola DisableAntiSpyware come nome, fai doppio clic sulla chiave appena creata, specifica il valore 1 nell’apposito campo che compare a schermo e premi il tasto Invio sulla tastiera. Per confermare le modifiche, riavvia il computer.
Sei hai seguito tutti i passaggi correttamente, Windows Defender verrà disattivato definitivamente e riceverai diverse notifiche relative a questo “problema”. Per ulteriore conferma, recati in Impostazioni > Aggiornamento e sicurezza > Sicurezza di Windows > Protezione da virus e minacce: se tutto è andato come previsto, Windows Defender dovrebbe risultare disattivato o inaccessibile (e, di conseguenza, impossibilitato a riavviarsi in automatico), con annessa dicitura “La protezione da virus e minacce è gestita dalla tua organizzazione”.
Hai disattivato Windows Defender e sei alla ricerca di un software di protezione che possa tutelare al meglio la sicurezza del tuo computer? In questo caso, ti consiglio di leggere la mia guida sui migliori antivirus per Windows 10 o, se non desideri sborsare un solo euro, il mio approfondimento sui migliori antivirus gratis per Windows 10.
Sei hai un ripensamento e vuoi attivare nuovamente Windows Defender, apri di nuovo l’Editor del registro di sistema ed elimina la chiave DisableAntiSpyware che hai creato poco fa, facendo clic destro su di essa e selezionando in seguito voce Elimina dal menu che compare. Quando hai finito, riavvia il computer, recati nuovamente in Impostazioni > Aggiornamento e sicurezza > Sicurezza di Windows > Protezione da virus e minacce e pigia sul bottone Riavvia collocato in alto.
Nota: se la tua intenzione è rimpiazzare Windows Defender con un altro antivirus, sappi che la procedura appena descritta dovrebbe essere superflua, in quanto in seguito all’installazione di nuovi antivirus, Windows provvede autonomamente a disattivare Defender.
Come disattivare Windows Defender SmartScreen
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Tra gli elementi che compongono il sistema di sicurezza di Windows 10, è presente anche Windows Defender SmartScreen, il componente che si occupa di analizzare le app dello Store, i siti Web e i software d’installazione eseguiti sul computer, controllando se essi dispongono di certificazione oppure no. Di solito si tratta di un sistema di protezione molto utile, tuttavia potrebbe rivelarsi “fastidioso” laddove si tentasse l’installazione di numerosi programmi non certificati.
Se deciderai di annullare la protezione di SmartScreen per questo motivo, presta molta attenzione a ciò che esegui, poiché il computer potrebbe risultare compromesso da minacce non rilevate (o non rilevate in tempo): non dimenticarlo mai!
Detto ciò, per disattivare totalmente SmartScreen, apri il menu Start di Windows 10, clicca sull’icona ⚙️ collocata nella barra laterale e accedi alla sezione Aggiornamento e sicurezza > Sicurezza di Windows > Controllo delle app del browser; giunto nella finestra dedicata, apponi il segno di spunta accanto alla voce Disattivato in corrispondenza delle voci Controlla app e file, SmartScreen per Microsoft Edge e SmartScreen per le app di Microsoft Store.
D’ora in avanti, SmartScreen non interverrà più quando scaricherai nuovi file o nuove app dal Microsoft Store, così come non effettuerà controlli sui siti Web che visiti con Microsoft Edge. Per riattivare questa protezione, è sufficiente portarti nella stessa sezione che ti ho mostrato poco fa e attivare questa volta le voci Avvisa, così da far ripartire le notifiche in caso di sospette minacce.
Come disattivare Windows Defender Firewall
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Tra gli strumenti di sicurezza più efficaci presenti su Windows, si distingue indubbiamente Windows Firewall, sistema che impedisce a malintenzionati e virus di entrare nel computer e prenderne il controllo sfruttando la Rete. Disattivarlo non è mai una mossa saggia, a meno che tu non voglia sostituirlo con un altro prodotto di terze parti (in tal caso, è opportuno evitare ogni tipo di “interferenza”).
Dunque, per disattivare il firewall di Windows, premi sul pulsante Start di Windows 10 e pigia sul pulsante ⚙️ presente sul lato sinistro del menu; una volta aperta la finestra delle impostazioni, recati nella sezione Aggiornamento e sicurezza > Sicurezza di Windows > Firewall e protezione rete.
A questo punto, dovrebbe comparire a schermo un pannello contenente i vari profili di rete che possono essere configurati per il firewall: scegli quello attualmente utilizzato sul tuo computer (puoi identificarlo dalla scritta attivo, su molti PC casalinghi il profilo utilizzato è Rete privata) e, nella schermata successiva, sposta su Disattivato la levetta corrispondente alla voce Windows Defender Firewall, confermando la volontà di procedere rispondendo Sì alla finestra successiva.
Controlla inoltre che la casella accanto alla voce Blocca tutte le connessioni in ingresso, incluse quelle nell’elenco delle app consentite non sia contrassegnata dal segno di spunta, altrimenti rimuovilo tu.
Se la soluzione mostrata in precedenza, per qualche motivo, non dovesse essere efficace, puoi disattivare il firewall di Windows 10 usando il Prompt dei comandi in modalità Amministratore. Per fare ciò, apri il menu Start, clicca nella cartella Sistema Windows, fai clic destro sull’icona relativa al Prompt dei comandi, seleziona la voce Esegui come amministratore dal menu che compare e premi il pulsante Sì per concedere l’autorizzazione a procedere.
A questo punto, digita all’interno della finestra uno dei comandi specificati di seguito, in base al profilo per cui intendi disattivare il firewall, e premi il tasto Invio per confermare.
netsh advfirewall set currentprofile state off – disattiva il firewall per il profilo di rete in uso;
netsh advfirewall set allprofiles state off – disattiva il firewall per tutti i profili di rete;
netsh advfirewall set domainprofile state off – disattiva il firewall per il profilo di dominio;
netsh advfirewall set privateprofile state off – disattiva il firewall per i profili di rete privata;
netsh advfirewall set publicprofile state off – disattiva il firewall per i profili di rete pubblica.
Se hai bisogno di aiuto aggiuntivo, o desideri conoscere le altre opzioni di configurazione di Windows Firewall per Windows 10 (per esempio, come disabilitare la protezione soltanto per un singolo file), ti consiglio di dare un’occhiata alla mia guida specifica su come disattivare il firewall di Windows 10.
Come disattivare Windows Defender Security Center
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Ora che hai disattivato antivirus, SmartScreen e firewall, non vuoi più ricevere le notifiche di Windows Security Center relative ai problemi di sicurezza del computer? Nessun problema: puoi disattivare Windows Defender Security Center eliminando l’icona dalla barra di sistema e silenziando, in questo modo, le notifiche. Ricorda, però, di attivare una o più soluzioni di protezione quanto prima, poiché, in caso contrario, potresti rimanere vittima di malware o altri tipi di minacce informatiche.
Ad ogni modo, per rimuovere icona e notifiche di Security Center, accedi al menu Start, pigia sul pulsante a forma di ⚙️ collocato al suo interno e recati nella sezione Personalizzazione. Fatto ciò, clicca sulla voce Barra delle applicazioni collocata a sinistra e scorri nella pagina fino a identificare la sezione Seleziona le icone da visualizzare sulla barra delle applicazioni: a questo punto, sposta su OFF la levetta corrispondente alla voce Windows Security notification icon e il gioco è fatto.
Windows Defender è un software antimalware sviluppato da Microsoft che protegge il sistema da tutti i rischi relativi alla privacy e alla sicurezza. È incluso “di serie” in tutte le versioni più recenti del sistema operativo Windows, come Windows 10 e Windows 8.x, mentre su Windows 7 viene proposto come soluzione esterna, con il nome di Security Essentials (Defender c’è, ma è solo un antispyware dalle funzioni limitate).
Secondo alcuni noti test comparativi, Windows Defender è uno dei migliori antivirus in ambito gratuito (e non solo) e il suo utilizzo è consigliato a tutti. Se tu, però, sei qui e stai leggendo questo tutorial, è perché hai deciso di disattivarlo: è così? Bene, allora lascia che ti dia una mano a raggiungere il tuo scopo. Con la guida di oggi, vedremo insieme come disattivare Windows Defender in tutte quelle occasioni in cui si rende necessaria quest’operazione (es. quando si deve eseguire un software che viene riconosciuto come una minaccia) e/o si decide di usare un altro antivirus e Defender non viene disattivato in automatico (come invece dovrebbe accadere).
Mi raccomando: disabilita Defender solo se sei sicuro al 100% di quello che stai facendo, se non hai dubbi circa l’affidabilità dei software che stai per eseguire e/o se hai un valido antivirus da usare al suo posto. Io non mi assumo responsabilità circa eventuali virus o malware “beccati” dal tuo PC in seguito alla disattivazione di Defender, intesi? Se è tutto chiaro, mettiamoci subito all’opera: trovi tutti i passaggi da compiere proprio qui sotto.
Indice
Disattivare Windows Defender su Windows 10
Disattivare Windows Defender temporaneamente
Disattivare Windows Defender definitivamente
Disattivare Windows Defender solo per alcuni file
Disattivare Windows Defender su Windows 7 e Vista
Disattivare Windows Defender su Windows 10
Se utilizzi Windows 10 e vuoi disattivare Windows Defender, sappi che puoi procedere in vari modi. In base alle tue esigenze, puoi scegliere se disabilitare l’antivirus in maniera temporanea, se aggiungere solo alcuni elementi alle sue eccezioni (in modo da escluderli dalla scansione) o se disattivarlo completamente. Ecco, in dettaglio, tutti i passaggi che devi compiere.
Disattivare Windows Defender temporaneamente
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Per disattivare Windows Defender in maniera temporanea, sfruttando la funzione standard prevista dal programma, clicca sul pulsante Start di Windows (l’icona della bandierina collocata nell’angolo in basso a sinistra dello schermo) e seleziona l’icona dell’ingranaggio che compare sul lato sinistro dello schermo.
Nella finestra che si apre, fai clic sull’icona Aggiornamento e sicurezza, seleziona poi la voce Sicurezza di Windows dalla barra laterale di sinistra e la voce Protezione da virus e minacce dal centro della pagina che viene visualizzata sullo schermo.
A questo punto, vai su Impostazioni di Protezione da virus e minacce, sposta su Disattivato le levette relative alle funzioni Protezione in tempo reale e Protezione fornita dal cloud e dai conferma pigiando sul pulsante Sì che compare sullo schermo. Comparirà anche una notifica relativa al fatto che la protezione da virus e malware è stata disattivata.
La protezione, come già detto, si riavvierà automaticamente dopo qualche minuto o in caso di riavvio del sistema. In caso di ripensamenti repentini, però, puoi riattivare “manualmente” la protezione tornando nel menu Impostazioni di Protezione da virus e minacce, spostando su Attivato le levette relative alle funzioni Protezione in tempo reale e Protezione fornita dal cloud e rispondendo Sì agli avvisi che compaiono sullo schermo.
Disattivare Windows Defender definitivamente
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Se vuoi disattivare Windows Defender in maniera permanente, devi installare un altro software antivirus: Windows provvederà automaticamente a disabilitare la protezione fornita da Defender e a mantenere attiva solo quella dell’antivirus alternativo installato sul PC (in quanto mantenere due antivirus attivi sul sistema è dannoso e rallenta le prestazioni generali del computer). Se non sai quale antivirus alternativo installare, fai un “giretto” sul mio tutorial dedicato ai migliori antivirus gratis per Windows 10.
Come dici? Hai già installato un antivirus alternativo ma Windows non ha disattivato Defender? Vuoi disattivare Defender senza installare un antivirus alternativo? In casi come questi, puoi mettere mano al registro di sistema e forzare la disattivazione di Defender. Mi raccomando, però, cerca di evitare di restare completamente senza antivirus: equivarrebbe a un suicidio se il tuo PC è dotato di connessione a Internet!
Fatta questa doverosa premessa, per disattivare Windows Defender in maniera definitiva tramite il registro di sistema, devi premere la combinazione di tasti Win+R sulla tastiera del PC, in modo da richiamare il pannello Esegui…, e devi dare il comando regedit (seguito dalla pressione del tasto Invio e dalla pressione del pulsante Sì che compare sullo schermo).
Ora, usando il menu di navigazione laterale dell’Editor del registro di sistema, recati nel percorso HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Policies\Microsoft\Windows Defender, fai clic destro in un punto “vuoto” del pannello di destra dell’Editor e seleziona le voci Nuovo > valore DWORD (32 bit)dal menu che si apre.
A questo punto, rinomina la chiave appena creata in DisableAntiSpyware, fai doppio clic su di essa, assegnale il valore 1, dai Invio e riavvia il sistema. Se tutto è andato per il verso giusto, andando nel menu Impostazioni > Aggiornamento e sicurezza > Sicurezza di Windows > Protezione da virus e minacce, Windows Defender risulterà disattivato o inaccessibile perché “La protezione da virus e minacce è gestita dalla tua organizzazione”.
In caso di ripensamenti, per attivare nuovamente Windows Defender, apri l’Editor del registro di sistema e cancella la chiave DisableAntiSpyware che hai creato in precedenza, facendo clic destro su di essa e selezionando la voce Elimina dal menu che compare. Le modifiche avranno effetto solo dopo aver riavviato il sistema e aver cliccato sul pulsante Riavvia nel pannello di gestione di Defender.
Disattivare Windows Defender solo per alcuni file
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Se non vuoi disattivare Windows Defender in maniera completa, bensì desideri che il software non scansioni alcuni file specifici, puoi sfruttare il sistema di eccezioni di quest’ultimo.
Accedi, dunque, alle impostazioni di Defender come ti ho spiegato prima, vai su Protezione da virus e minacce > Impostazioni di Protezione da virus e minacce e fai clic sulla voce Aggiungi o rimuovi esclusioni che si trova in fondo alla pagina che si apre.
Per finire, pigia sul pulsante [+] Aggiungi un’esclusione e scegli se aggiungere alle eccezioni un file, una cartella, un tipo file specifico o un processo. Nei primi due casi, usa il pannello di navigazione di Esplora File per selezionare il file o la cartella da aggiungere alle eccezioni. Nel caso del “tipo di file”, invece, digita l’estensione da aggiungere alle eccezioni e clicca sul pulsante Aggiungi. Nel caso dei processi, digita il nome del processo da escludere dalla scansione e pigia sul bottone Aggiungi.
In caso di ripensamenti, per rimuovere un elemento dalle eccezioni, torna nel menu Protezione da virus e minacce > Impostazioni di Protezione da virus e minacce di Defender, clicca sul nome dell’eccezione aggiunta in precedenza e clicca sul pulsante Rimuovi che compare in basso. Dai conferma rispondendo Sì all’avviso che compare sullo schermo.
Disattivare Windows Defender su Windows 7 e Vista
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Se utilizzi Windows 7 o Windows Vista e vuoi sapere come disattivare Security Essentials (la versione di Defender per le vecchie edizioni del sistema operativo Microsoft), tutto quello che devi fare è cliccare sul pulsante Start di Windows, cercare Security Essentials nel campo di ricerca del menu che compare sullo schermo e selezionare il primo risultato della ricerca.
A questo punto, recati nella scheda Impostazioni, seleziona la voce Protezione in tempo reale dalla barra laterale di sinistra, rimuovi la spunta dalla voce Attiva protezione in tempo reale e salva le modifiche cliccando prima sul pulsante Salva modifiche (in basso a destra) e poi su Sì.
In caso di ripensamenti, non dovrai fare altro che tornare nella scheda Impostazioni di Security Essentials, selezionare la voce Protezione in tempo reale dalla barra laterale di sinistra, rimettere la spunta sulla voce Attiva protezione in tempo reale e cliccare prima su Salva modifiche e poi su Sì.
Se vuoi disattivare il solo Defender (il software antispyware limitato incluso “di serie” in Windows 7), clicca sul pulsante Start, cerca Windows Defendernella barra di ricerca rapida e cliccare sulla voce Windows Defender che compare nella colonna sinistra del menu Start.
Nella finestra che si apre, clicca sulla scheda Strumenti, poi su Opzioni e seleziona la voce Amministratore nella barra laterale di sinistra. A questo punto, togli il segno di spunta dalla voce Usa il programma e clicca prima su Salva e poi su Sì per salvare i cambiamenti e disabilitare Windows Defender.
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Se usi ancora Windows XP (male! Si tratta di un sistema operativo ormai obsoleto e poco sicuro!), hai due opzioni a disposizione: disabilitare la protezione in tempo reale di Windows Defender, come fatto su Windows 7 e Vista, oppure disinstallarlo del tutto rimuovendolo dal computer. Nel primo caso, non devi far altro che accedere alla schermata principale di Windows Defender facendo doppio clic sulla sua icona presente nell’area di notifica (accanto all’orologio di Windows), recarti in Strumenti > Opzioni e togliere il segno di spunta dalla voce Usa Windows Defender (collocata in fondo).
Per disinstallare completamente il programma, clicca sul pulsante Start e recati nel Pannello di controllo. Nella finestra che si apre, clicca su Installazione applicazioni, seleziona Windows Defender dalla lista dei programmi presenti sul PC e fai clic prima sul pulsante Rimuovi e poi su Sì per avviarne la disinstallazione.
Hai recentemente installato Windows 10 sul computer e sei soddisfatto della tua scelta, eccezion fatta per l’antivirus integrato: nonostante Microsoft abbia fatto passi da gigante in questo settore, il software di sicurezza incluso nel sistema operativo, Windows Defender, proprio non riesce a soddisfare le tue aspettative, per cui avresti bisogno di installare una soluzione di sicurezza alternativa nel brevissimo termine.
Un tuo amico smanettone, però, ti ha consigliato di disattivare antivirus Windows 10 prima ancora di procedere, onde evitare conflitti e situazioni impreviste, ed è questo il motivo per cui hai aperto Google alla ricerca di istruzioni su come portare a termine quest’operazione. Ebbene, sono lieto di comunicarti che ti trovi nel posto giusto al momento giusto: seguendo alla lettera le semplici istruzioni che mi appresto a fornirti, infatti, riuscirai a disabilitare temporaneamente Windows Defender per installare in tutta sicurezza un software antivirus alternativo.
Dunque, cos’altro aspetti per iniziare? Ritaglia un po’ di tempo libero per te, mettiti bello comodo e segui per filo e per segno i passaggi seguenti: sono sicuro che, al termine di questa lettura, sarai perfettamente in grado di raggiungere il tuo obiettivo. Ricorda sempre, qualsiasi cosa tu decida di fare, che lasciare il computer senza antivirus è un’operazione estremamente rischiosa per l’integrità dei dati e del computer stesso: non dire che non ti avevo avvisato!
Indice
Come disattivare l’antivirus di Windows 10
Migliori alternative all’antivirus di Windows 10
Avast Free
Avira Free
AVG Free
Bitdefender Free
Kaspersky Free
Panda dome
Come disattivare l’antivirus di Windows 10
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Prima di entrare nel vivo di questa guida e capire nel concreto come disattivare antivirus Windows 10, devo farti un’importante premessa: innanzitutto, questa operazione lascerà la tua macchina vulnerabile alle minacce, per cui ti consiglio di procedere soltanto se hai intenzione di installare una soluzione alternativa. Inoltre, la disattivazione di Windows Defender (salvo modifiche “avanzate” sul sistema operativo) è provvisoria: l’antivirus, per questioni di sicurezza, viene riattivato dopo un periodo di tempo prestabilito.
Considerata la pericolosità della rete Internet, ti invito caldamente a scegliere il tuo nuovo antivirus con Defender ancora attivo e, solo dopo aver scelto cosa installare e dopo aver scaricato l’installer, provvedi a disattivare l’antivirus di Windows 10.
Ora che disponi di tutte le informazioni necessarie, è il momento di passare all’azione! Se intendi ancora disattivare antivirus Windows 10, puoi servirti del pannello di gestione dedicato alla sicurezza del sistema operativo: per richiamarlo, pigia sull’icona a forma di scudo biancocon segno di spunta collocata nell’angolo in basso a destra dello schermo (nei pressi dell’orologio, per intenderci) e seleziona la voce Protezione da virus e minacce dalla schermata che va ad aprirsi.
In alternativa, puoi accedere alla medesima sezione avvalendoti dell’area di ricerca del menu Start (richiamabile cliccando sull’icona a forma di bandierina collocata nell’angolo in basso a sinistra dello schermo) oppure della barra di ricerca di Cortana: digita nell’apposito campo la parola Defender, fai clic sulla voce Impostazioni di Windows Defender e, dalla finestra che si apre a schermo, pigia sull’opzione Protezione da virus e minacce per accedere al pannello relativo alla sicurezza di Windows.
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A questo punto, fai clic sulla voce Impostazioni di Protezione da virus e minacce, quindi disattiva tutte le voci collocate nel pannello successivo, facendo clic sulle relative levette (che devono assumere la posizione Disattivato): per ottenere il risultato che desideri, devi obbligatoriamente “spegnere” le funzionalità di Protezione in tempo reale, Protezione fornita dal cloud e Invio automatico file di esempio.
Durante la disattivazione di ciascuna voce, vedrai comparire le schermate di sicurezza relative al Controllo Account Utente (UAC) di Windows: per confermare la volontà di procedere, pigia sul pulsante Sì, quando richiesto.
Completata questa operazione, Windows Defender sarà disattivato per un tempo limitato (al massimo fino al successivo riavvio del computer), così da predisporre il PC all’installazione di una nuova soluzione di sicurezza. Personalmente, ti consiglio di procedere il più velocemente possibile poiché, dopo aver seguito i passaggi che ti ho illustrato, il computer risulterà completamente vulnerabile ai virus e, in generale, ai malware reperibili sul Web (ma non solo).
Come dici? Vuoi liberarti di Windows Defender e disattivarlo definitivamente? Allora ti consiglio di seguire alla lettera la mia guida su come disattivare antivirus, in cui ti ho descritto i passaggi da seguire per azzerare del tutto la protezione offerta dall’antivirus di Windows 10 (intervenendo anche sul registro di sistema). Come al solito, ti esorto a valutare attentamente se compiere o meno questa operazione, che potrebbe mettere seriamente a rischio la sicurezza del computer e dei dati in esso presenti. Non dire che non ti avevo avvisato!
Migliori alternative all’antivirus di Windows 10
Ora che hai disattivato l’antivirus di Windows 10, non hai la più pallida idea di quale soluzione adottare per proteggere adeguatamente il computer? Allora questa è la sezione più adatta a te: di seguito mi appresto, infatti, a mostrarti alcune tra le più valide alternative a Windows Defender, tutte estremamente efficienti e, soprattutto, gratuite.
Avast Free
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La prima soluzione che voglio suggerirti per sostituire l’antivirus integrato in Windows 10 è Avast Free: questo programma, nella sua versione gratuita, offre un modulo di scansione in tempo reale (per l’analisi dei file attivi), un modulo comportamentale (per scovare i comportamenti nascosti dei file e dei programmi), un modulo per la protezione mentre si naviga sul Web, un modulo per proteggere i programmi di posta elettronica, un modulo per controllare la sicurezza della connessione Wi-Fi e un modulo per controllare se i programmi installati sono aggiornati, il tutto attivabile nel giro di un paio di clic.
Per servirtene, collegati alla pagina ufficiale dell’antivirus e clicca sul pulsante DOWNLOAD GRATUITO PER PC, in modo scaricare il suo file d’installazione sul disco del computer. Al termine del download. fai doppio clic sul file appena scaricato (ad es. avast_free_antivirus_setup_online.exe) per avviare l’installazione dell’antivirus: se lo desideri, rimuovi il segno di spunta dalle caselle relative all’installazione di Google Chrome e della Chrome Toolbar, entrambe collocate in basso, per poi cliccare sul pulsante Installa presente al centro.
Al termine dell’installazione, l’antivirus verrà attivato automaticamente e dovrebbero comparire alcune finestre per ottenere funzionalità aggiuntive, che puoi tranquillamente chiudere: per accedere al pannello di gestione di Avast, fai clic sul tasto Prosegui non appena esso sarà visibile.
Avira Free
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Un altro antivirus che puoi installare gratuitamente sul computer per sostituire Windows Defender è Avira Free: nella sua versione gratuita, questa suite di sicurezza prevede un modulo di protezione in tempo reale, un modulo firewall per controllare l’accesso non autorizzato alla Rete da parte dei programmi sospetti, il sistema di connessione Phantom VPN per navigare sicuri tramite connessione VPN, il tool System Speedup per velocizzare il PC, il modulo Safe Shopping per proteggere durante gli acquisti effettuati sul Web e Privacy Pal, un utile strumento per regolare le impostazioni della privacy di Windows 10 e dei programmi supportati.
Per servirtene, collegati alla sua pagina di download ufficiale, clicca sul pulsante Scarica Free Security Suite e ripeti l’operazione con il pulsante Scaricala nella finestra di scelta della versione, così da avviare subito il download del file d’installazione.
Completato il processo, fai doppio clic sul file avira_it_fassXX_ws.exe, pigia sul pulsante Accetta e Installa che compare nella finestra successiva, premi più volte sul pulsante Avanti collocato in basso e attendi che l’installazione venga automaticamente portata a termine. Completata quest’operazione, puoi avviare la suite di sicurezza tramite l’icona creata sul desktop, così da visionare e gestire i suoi vari componenti.
AVG Free
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Un’altra validissima soluzione antivirus gratuita adatta a sostituire Windows Defender è AVG Free: essa offre un livello di sicurezza paragonabile a quello ottenibile con Avast, al punto che molte voci (e anche notifiche) sono praticamente identiche.
AVG include un modulo di protezione in tempo reale, un modulo per controllare i siti Web visitati e le email ricevute tramite i programmi per la posta elettronica, un modulo per controllare i comportamenti sospetti, un modulo di valutazione file per scovare le minacce nascoste, l’estensione SafePrice per ottenere le migliori offerte del Web e la modalità Do-Not Disturb, utile per inibire la comparsa delle finestre d’avviso durante l’esecuzione di programmi a schermo intero (ad es. riproduttori multimediali o videogiochi).
Per scaricare AVG, recati sulla pagina ufficiale del programma e clicca sul pulsante Download gratuito per copiare il suo file d’installazione sul computer. Fatto ciò, lancia il file appena scaricato (ad es. AVG_Antivirus_Free_XXXX.exe) e, nella finestra di benvenuto, rimuovi ogni eventuale segno di spunta relativo all’installazione di programmi aggiuntivi, quindi fai clic sul pulsante Prosegui e successivamente sul pulsante Installa la protezione di base. Una volta completata la procedura di installazione, puoi avviare AVG e controllarne i vari moduli sia tramite la sua icona sul desktop, sia tramite l’area di notifica di Windows 10.
Bitdefender Free
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Se cerchi una soluzione che possa sostituire l’antivirus di Windows 10 fornendo un’adeguata protezione insieme a un’interfaccia estremamente semplice e pulita, potresti optare per Bitdefender Free. Questa suite di sicurezza include un modulo di scansione in tempo reale, un modulo per il rilevamento delle definizioni sconosciute tramite cloud, un modulo comportamentale e un modulo Web, utile per controllare l’integrità delle pagine Internet visitate tramite il browser.
La particolarità di Bitdefender è quella di essere particolarmente “silenzioso”, mostrando notifiche e finestre d’avviso soltanto quando ce n’è bisogno. Utile, inoltre, la possibilità di analizzare “al volo” un file sospetto semplicemente trascinandolo nella finestra principale del programma.
Per avvalerti di questa soluzione, collegati al suo sito ufficiale e clicca sul pulsante Scaricalo gratis, per scaricare subito il suo file d’installazione. Completato il download, avvia quest’ultimo (ad es. bitdefender_online.exe) e attendi qualche minuto affinché il materiale necessario al setup venga scaricato da Internet.
Giunto alla finestra di benvenuto, accetta la licenza d’uso del programma apponendo il segno di spunta nell’apposita casella e pigia sul pulsante Install per avviare il setup vero e proprio: a questo punto, Bitdefender effettuerà una rapida scansione del computer alla ricerca di minacce preesistenti e, completata la stessa, procederà a copiare i file necessari e a mettere immediatamente in sicurezza il PC.
Kaspersky Free
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Tra gli antivirus più famosi esistenti sulla scena informatica e compatibili anche Windows 10 c’è sicuramente Kaspersky che, ormai da qualche anno, offre una soluzione gratuita per utilizzo domestico, la quale include un modulo di scansione in tempo reale, un modulo di scansione comportamentale tramite servizio cloud KSN, l’integrazione in tutti i principali browser (così da ottenere un controllo completo per le pagine Internet visitate) e la modalità Gioco, utile per evitare di essere “disturbati” dalle notifiche durante la riproduzione di titoli a schermo intero.
Per servirtene, collegati al sito ufficiale dell’antivirus e clicca sul pulsante Scarica ora per avviare immediatamente il download di Kaspersky Free sul computer. Fatto ciò, lancia il file appena scaricato (ad es. startup_XX.exe), quindi fai clic sul pulsante Continua. Nella nuova finestra che compare a schermo, apponi il segno di spunta sulle due voci presenti in basso, così da sbloccare il tasto Accetto: premilo per due volte e, se lo desideri, ripeti l’operazione per accettare la raccolta dei dati ai fini di marketing e avviare dunque l’installazione.
Alla fine del processo, apponi il segno di spunta nelle caselle annesse alla finestra di riepilogo conclusiva, così da permettere a Kaspersky di analizzare il computer alla ricerca di programmi indesiderati e rootkit e il gioco è fatto: puoi avviare l’antivirus richiamandolo dal desktop, dal menu Start o dall’area di notifica di sistema.
Panda dome
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In ultimo, ma non per importanza, vorrei segnalarti un antimalware non molto conosciuto ma in grado di offrire un livello di protezione più che adeguato per un utilizzo domestico: sto parlando di Panda Dome. Questa soluzione fornisce un modulo di scansione in tempo reale, un modulo cloud per il rilevamento di minacce e definizioni sospette e sconosciute, un modulo di analisi comportamentale, gli aggiornamenti in tempo reale, la modalità VPN (per attivare la navigazione sicura) e il modulo “Vaccino USB”, in grado di immunizzare chiavette USB e dischi esterni nel momento in cui essi vengono collegati al computer.
Installare Panda Dome è semplicissimo: collegati alla pagina Internet ufficiale, pigia sul pulsante Scarica presente in alto e, completato il download del file di setup (ad es. PANDAFREEAV.exe), avvialo immediatamente sul computer. A questo punto, clicca sul pulsante Successivo, rimuovi eventualmente tutti i segni di spunta presenti nella finestra successiva per evitare l’installazione di software aggiuntivo e, completata questa operazione, pigia sul pulsante Accetta e installa per avviare l’installazione dell’antivirus, che viene immediatamente attivato a conclusione del processo.
Come dici? Trovi ottime le soluzioni che ti ho proposto, tuttavia avresti la necessità di visionare ulteriori soluzioni per sostituire l’antivirus di Windows 10 per aumentare il tuo margine di scelta? Allora ti consiglio caldamente, dopo aver dato un’occhiata alle classifiche antivirus più aggiornate, di consultare il tutorial dedicato agli antivirus per Windows 10 che ho preparato apposta per te, in cui ho avuto modo di trattare in dettaglio l’argomento, lasciando spazio anche a soluzioni commerciali ancor più complete, utilizzabili previo acquisto di licenza.
Sul tuo PC con su installato Windows 10 risultano archiviati degli importantissimi documenti di lavoro e vuoi evitare che qualche aggiornamento automatico del sistema possa mandare tutto in crash? Vorresti poter scegliere tu quali updates installare e, soprattutto, quando farlo? Allora sei capitato nel posto giusto, al momento giusto. Con la guida di quest’oggi voglio infatti spiegarti, per filo e per segno, come disattivare aggiornamenti Windows 10. Contento?
Premesso che gli aggiornamenti di Windows son fondamentali per la sicurezza del sistema operativo e che vanno installati sempre, nelle righe successive provvederò dunque ad indicarti come fare per disattivare aggiornamenti Windows 10 in modo tale da permetterti di effettuarne tu l’installazione quando lo ricettari più opportuno.
Allora? Che cosa ci fai ancora li impalato? Metti ben comodo, prenditi qualche minuto di tempo libero e comincia subito a leggere questo mio tutorial per scoprire in che modo procedere. Sono sicuro che alla fine potrai dirti più che soddisfatto di essere riuscito con le tue stesse mani e senza dover chiedere aiuto ai tuoi amici più esperti di te in informatica come disattivare aggiornamenti Windows 10. Scommettiamo?
Prima di forniti tutte le spiegazioni del caso su come procedere mi sembra però opportuno fare chiarezza sin da subito su di un punto: a differenza delle altre versioni del sistema operativo di casa Microsoft, su Windows 10 non è disponibile alcuna opzione apposita che consente di disabilitare completamente il download e l’installazione degli aggiornamenti per l’OS. Ad ogni modo non temere, è possibile sfruttare alcune apposite opzioni annesse al sistema operativo che permettono di far fronte alla cosa pur garantendo l’esecuzione dell’installazione degli eventuali updates disponibili ma in maniera, per così dire, meno invasiva ed in parte limitata.
Attualmente sono disponibili tre diversi sitemi grazie ai quali è possibile ottenere un risultato per certi versi simile alla disattivazione degli aggiornamenti: il primo consiste nelll’attivazione della funzione Notifica per la pianificazione del riavvio, il secondo prevede l’andare ad attivare la feature Imposta come connessione a consumo mentre il terzo consiste nel ricorrere all’uso di un apposito tool. Leggi le seguenti righe per individuare quale tra i due “escamotage” ritieni possa fare maggiormente al caso tuo per disattivare aggiornamenti Windows 10 ed attieniti alle relative indicazioni.
Primo sistema
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Come ti dicevo, il primo sistema che ti suggerisco di sfruttare per disattivare aggiornamenti Windows 10 è quello che consiste nell’attivare la funzione che permette di installare gli update in maniera pianificata oltre che alcune utili feature accessorie per ritardare ed impedire l’installazione di specifici aggiornamenti. Per fare ciò, il primo passo che devi compiere è cliccare sul campo di ricerca collocato accanto al pulsante Start sulla barra delle applicazioni, digitare impostazioni diwindows update e fare clic sul primo risultato che ti viene mostrato, quello collocato immediatamente sotto la voce Corrispondenza migliore.
Nella finestra che a questo punto andrà ad aprirsi sul desktop, clicca sulla voce Opzioni avanzate dopodiché fai clic sul menu presente sotto la voce Scegli come installare gli aggiornamenti e seleziona l’opzione Notifica per la pianificazione del riavvio. Le modifiche avranno effetto immediato.
Considerando il fatto che, come già detto, su Windows 10 non risulta disponibile una funzione che consente di disattivare gli aggiornamenti in maniera completa, tieni presente che selezionando questa opzione gli update disponibili per il sistema operativo saranno scaricati ugualmente ma in maniera più “soft”. In soldoni, scegliendo tale opzione ti verrà chiesto di pianificare un riavvio per completare l’installazione degli aggiornamenti e nel caso di una connessione ad Internet non flat non saranno scaricati.
Per intervenire ulteriormente sugli aggiornamenti di Windows, ti suggerisco poi di apporre un segno di spunta in corrispondenza della casella collocata accanto alla voce Ritarda aggiornamenti. Spuntano questa voce alcune delle nuove funzionalità disponibili per il sistema operativo non verranno scaricate ed installare per diversi mesi.
Oltre che per gli aggiornamenti di Windows è possibile interrompere la procedura di download anche degli update per altri prodotti Microsoft. Per fare ciò, accertarti del fatto che non sia presente il segno di spunta sulla casella collocata accanto voce Scarica aggiornamenti per altri prodotti Microsoft durante l’aggiornamento Windows.
Ovviamente, nel caso in cui in futuro dovessi ripensarci e qualora fosse tua intenzione annullare la procedura per disattivare aggiornamenti Windows 10 potrai sempre e comunque tornare sui tuoi passi. Per riportare il tutto alle impostazioni di default, accedi nuovamente alla sezione Impostazioni di Windows Update, clicca su Opzioni avanzate, seleziona la voce Automatico (consigliata) dal menu a tendina collocato sotto la voce Scegli come installare gli aggiornamenti e togli il segno di spunta che avevi aggiunto accanto alla voce Scarica aggiornamenti per altri prodotti Microsoft durante l’aggiornamento Windows ed accanto alla voce Ritarda aggiornamenti.
Secondo sistema
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Il secondo sistema per bloccare aggiornamenti Windows 10 consiste, come ti ho già accennato, nell’andare ad attivare l’opzione dedicata alle connessioni. Si tratta di una particolare funzionalità che Microsoft ha scelto di includere nel suo più recente sistema operativo per permettere a tutti coloro che dispongono di una connessione con quantità dati limitata di tenere sotto controllo il traffico Internet. Andando infatti ad attivare la funzionalità in questione il download dei dati in background viene bloccato, sia per il sistema operativo che per le app installate, al fine di evitare costi a sorpresa per l’utente. Di conseguenza, anche il download degli aggiornamenti verrà rimandato. La funzionalità in oggetto, tienilo però ben presente, può essere attivata solo ed esclusivamente nel caso in cui la connessione utilizzata sia di tipo Wi-Fi, per le connessioni effettuate tramite cavo purtroppo non vale lo stesso discorso.
Per disattivare aggiornamenti Windows 10 andando a sfruttare tale soluzione, provvedi innanzitutto a fare clic sul campo di ricerca collocato accanto al pulsante Start sulla barra delle applicazioni dopodiché digita impostazioni e fai clic sul risultato collocato sotto la voce Corrispondenza migliore.
Nella nuova finestra che a questo punto andrà ad aprirsi sul desktop, fai clic su Rete e Internet dopodiché individua la voce Wi-Fi dalla barra alterale collocata sulla sinistra e cliccaci sopra. Nella schermata che adesso ti viene mostrata, fai clic sulla voce Opzioni avanzate collocata sotto il nome della rete Wi-Fi alla quale risulta collegato il tuo PC, individua la voce Imposta come connessione a consumo e poi porta su ON il relativo interruttore facendoci clic sopra. Le modifiche avranno effetto immediato.
Ci hai ripensato e vuoi annullare tutto il procedimento appena visto insieme per disattivare aggiornamenti Windows 10? Nessun problema. Per riuscirci, accedi nuovamente alla sezione Rete e Internet delle impostazioni di Windows 10, clicca sulla voce Wi-Fi collocata sulla barra laterale, fai clic su Opzioni avanzate, seleziona la rete senza fili alla quale è collegato il computer e poi porta su OFF l’interruttore presente sotto la voce Imposta come connessione a consumo.
Terzo sistema
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Un ulteriore soluzione per disattivare aggiornamenti Windows 10 è quella di ricorrere all’uso di uno strumento pensato proprio per lo scopo in questione. Si tratta di un software progettato per Windows 10 Insider Preview ma, a quanto pare, funzionate anche sulla versione stabile del più recente sistema operativo di casa Microsoft. Questa programma permette consente di bloccare ogni singolo pacchetto di aggiornamento disponibile al download. Agisce nascondendo gli aggiornamenti disponibili per Windows 10 e, di conseguenza, ne impedisce l’installazione automatica.
Puoi scaricare sul tuo computer il tool che permette di disattivare aggiornamenti Windows 10 cliccando qui e pigiando poi sulla voce Download the “Show or hide updates” troubleshooter package now. annessa alla pagina Web che ti viene mostrata.
Attendi quindi che il download dello strumento venga avviato e portato a termine dopodiché fai clic sul file appena ottenuto ed attendi che la finestra principale del programma risulti visibile sul desktop. Successivamente clicca sul bottone Avanti e seleziona l’opzione Hide updates. In seguito, attendi qualche istante affinché le modifiche vengano applicate e convalidate dopodiché fai clic ancora una volta su Avanti e, per concludere, pigia su Chiudi.
Una volta completata l’installazione, potrai visualizzare gli aggiornamenti disponibili per il tuo PC con su installato Windows 10 che hai provveduto a nascondere avviando nuovamente il tool, cliccando su Avanti e poi su Show hidden updates. Per chiudere la finestra del tool, clicca semplicemente sulla x collocata nella parte in alto a destra della finestra del programma.
Seguendo i suggerimenti del tuo amico più fidato ed esperto in informatica tempo fa hai provveduto ad attivare gli aggiornamenti automatici sul tuo computer con su installato Windows 7. A distanza di qualche settimana ci hai però ripensato ed hai deciso di disattivare aggiornamenti automatici Windows 7. Tuttavia se adesso ti ritrovi qui, a leggere questa guida, molto probabilmente è perché non hai le idee molto chiare sul da farsi e ti piacerebbe ricevere un piccolo aiuto in tal senso. Se le cose stanno effettivamente in questo modo e se hai quindi bisogno di una dritta per capire come fare per disattivare aggiornamenti automatici Windows 7 sappi che non hai assolutamente nulla di cui preoccuparti… puoi contare in tutto e per tutto su di me!
Prima che tu possa spaventarti e pensare al peggio ci tengo però a precisarti sin da subito che contrariamente alle apparenze disattivare aggiornamenti automatici Windows 7 è in realtà molto semplice e che per effettuare questa operazione non bisogna essere dei geni delle nuove tecnologie.
Chiarito ciò se sei quindi interessato a capire come procedere per poter disattivare aggiornamenti automatici Windows 7 ti suggerisco di prenderti qualche minuto di tempo libero, di sederti ben comodo dinanzi al tuo computer e ti concentrarti attentamente sulle indicazioni che sto per fornirti. Sono sicuro che alla fine sarai pronto ad affermare a gran voce che disattivare aggiornamenti automatici Windows 7 era in realtà un vero e proprio gioco da ragazzi.
Nota: Aggiornare il computer è un’operazione fondamentale per mantenere quest’ultimo sempre sicuro ed al massimo delle prestazioni. Quindi, se disattivi gli aggiornamenti automatici ricordati poi di effettuare tu “manualmente” i vari update disponibili.
Se ti interessa capire come fare per disattivare aggiornamenti automatici Windows 7 la procedura che bisogna effettuare risulta estremamente semplice e veloce. Per riuscire nel tuo intento tanto per cominciare fai clic sul pulsante Start annesso alla barra delle applicazioni dopodiché digita windows update nel campo di ricerca che ti viene mostrato a schermo. Successivamente fai clic sul primo risultato che visualizzi.
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Nella finestra che a questo punto andrà ad aprirsi pigia sulla voce Cambia impostazioni situata nella barra laterale di sinistra dopodiché espandi il menu a tendina collocato al centro dello schermo e seleziona la voce Non verificare mai la disponibilità di aggiornamenti (scelta non consigliata) in modo tale da disattivare del tutto la funzionalità di aggiornamenti di Windows. Se preferisci intervenire in maniera, per così dire, meno drastica puoi invece scegliere l’opzione Verifica la disponibilità di aggiornamenti ma consenti di scegliere se scaricarli e installarli, in modo tale da permettere al sistema operativo di verificare la disponibilità di aggiornamenti informando però l’utente se ci sono update da scaricare senza provvedere a prelevarli ed installarli in maniera automatica, oppure puoi selezionare l’opzione Scarica gli aggiornamenti ma consenti di scegliere se installarli, in modo tale da permettere al sistema operativo di scaricare automaticamente tutti gli aggiornamenti disponibili per lo stesso ma lasciando all’utente il compito di effettuare l’installazione inc caso di bisogno.
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Tieni conto che oltre che disattivare aggiornamenti automatici Windows 7 è possibile interrompere la procedura di download automatico degli update per altri prodotti Microsoft, come ad esempio Office, semplicemente togliendo il segno di spunta dalla voce Scarica aggiornamenti per altri prodotti Microsoft durante l’aggiornamento Windows. Per evitare invece che aggiornamenti di driver e altri update non fondamentali per la sicurezza del sistema vengano effettuati in automatico basta togliere il segno di spunta posto accanto alla voce Scarica aggiornamenti consigliati allo stesso modo degli aggiornamenti importanti.
Una volta selezionate le opzioni desiderate salva i cambiamenti pigiando sul pulsante OK che risulta collocato nella parte bassa della finestra che visualizzi.
Chiaramente in caso di ripensamenti potrai sempre e comunque tornare sui tuoi passi ed abilitare nuovamente gli aggiornamenti automatici. Per riportare il tutto alle impostazioni di default accedi nuovamente alla sezione Cambia impostazioni di Windows Update, scegli l’opzione Installa gli aggiornamenti automaticamente (scelta consigliata) dal menu annesso alla sezione Aggiornamenti importanti ed apponi un segno di spunta accanto a tutte le altre voci annesse alla finestra. Per confermare le modifiche apportate pigia sul pulsante OK collocato nella parte bassa della finestra che ti viene mostrata.
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Se invece di disattivare aggiornamenti automatici Windows 7 preferisci fare in modo che la funzionalità risulti attiva ma che il computer non si riavvii in maniera forzata per poterli installare procedi nel seguente modo.
Se utilizzi una versione Pro di Windows 7 pigia sul pulsante Start annesso alla barra delle applicazioni, digita esegui nel campo di ricerca che ti viene mostrato a schermo e poi fai clic sul primo risultato presente in elenco. Digita poi il comando gpedit.msc nel campo annesso alla finestra di Esegui che ti viene mostrata e poi pigia il pulsante Invio sulla tastiera. Nella nuova finestra Editor Criteri di gruppo locali che a questo punto andrà ad aprirsi individua la voce Configurazione computer dalla barra posta sulla sinistra e pigiaci sopra con il tasto sinistro del mouse, fai doppio clic su Modelli amministrativi, fai doppio clic su Componenti di Windows e poi clicca per due volte di seguito su Windows Update. A questo punto fai doppio clic sulla voce Escludi riavvio automatico per installazioni pianificate di aggiornamenti automatici con gli utenti non connessi e attiva l’impostazione apponendo il segno di spunta accanto alla dicitura Attivata.
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Se invece utilizzi una versione Home di Windows 7 pigia sul pulsante Start annesso alla barra delle applicazioni, digita esegui nel campo di ricerca che ti viene mostrato a schermo e poi fai clic sul primo risultato presente in elenco. Digita poi il comando regedit nel campo annesso alla finestra di Esegui che ti viene mostrata, poi pigia il pulsante Invio sulla tastiera e successivamente fai clic su Si. Nella nuova finestra di Editor del registro di sistema che a questo punto andrà ad aprirsi fai doppio clic con il tasto sinistro del mouse sulla voce HKEY_LOCAL_MACHINE collocata sulla sinistra, clicca poi per due volte di seguito su SOFTWARE, fai lo stesso su Policies, e fai doppio clic anche sulla voce Microsoft. Individua ora la voce Windows e cliccaci sopra con il tasto sinistro del mouse per due volte di seguito dopodiché fai doppio clic prima su WindowsUpdate e poi su AU. Successivamente clicca con il tasto destro del mouse in un punto vuoto dell’Editor e seleziona la voce Nuovo e poi quella valore DWORD (32-bit) dal menu che compare. Successivamente rinomina in NoAutoRebootWithLoggedOnUsers la chiave appena creata, fai doppio clic su di essa e imposta il suo valore su 1.
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In seguito, a prescindere dalla versione di Windows 7 utilizzata, riavvia il computer per assicurarti che tutte le modifiche apportate vengano rese effettive. Per riavviare il computer ti basta pigiare sul pulsante Start, cliccare con il tasto sinistro del mouse sulla freccetta collocata accanto alla voce Arresta il sistema nella parte destra del menu visualizzo e pigiare poi sull’opzione Riavvia il sistema.
Hai acquistato un nuovo PC con Windows 8 e, dopo un primo momento in cui ti sei sentito davvero spaesato, stai cercando di prendere confidenza con tutte le novità di questa versione per molti versi rivoluzionaria del sistema operativo Microsoft? Bene, questo è lo spirito giusto con cui affrontare situazioni del genere.
So che per riuscirci hai anche letto la mia guida su come utilizzare Windows 8, ma hai ancora qualche dubbio che vorresti dipanare in fretta. Per esempio, vorresti sapere come deframmentare il PC Windows 8. Se è rimasto tutto come prima o è cambiata anche questa funzione. Ti accontento subito, ecco tutto quello che c’è da sapere sulla deframmentazione del disco in Windows 8.
Voglio cominciare questa guida su come deframmentare il PC Windows 8 tranquillizzandoti: anche se l’utility per la deframmentazione del disco è stata migliorata rispetto al passato, il suo funzionamento in Windows 8 è uguale a quello che hai imparato a conoscere in Windows 7 e Vista.
Questo significa che Windows si occupa autonomamente di deframmentare il disco e mantenere le sue performance al meglio, ma tu puoi personalizzare le modalità in cui eseguire il defrag. In che modo? Ora lo scopriamo subito.
Come primo passo, recati nella Start Screen di Windows 8 (premendo il tasto Win sulla tastiera) e cerca il termine deframmenta. A questo punto, seleziona la voce Impostazioni dalla barra laterale di destra e clicca sull’icona Deframmenta e ottimizza unità per avviare la nuova utility di deframmentazione presente in Windows 8.
Nella finestra che si apre, troverai il “classico” elenco degli hard disk presenti nel PC con due pulsanti in fondo a quest’ultimo: Analizza, che permette di analizzare lo stato del disco e Ottimizza, che invece lancia direttamente le operazioni di deframmentazione, ottimizzazione TRIM e consolidamento dell’allocazione di memoria per l’unità selezionata. Di cosa sto parlando?
Dunque, la funzione di deframmentazione – ormai lo dovresti sapere – consiste nel riordinare i file sul disco fisso dopo che questi vengono frammentati in punti dell’hard disk distanti fra loro (per velocizzare la loro apertura). L’ottimizzazione TRIM si occupa di indicare allo spazio di archiviazione quali blocchi di dati non sono più in uso (in modo da ottimizzarne l’uso), mentre il consolidamento dell’allocazione di memoria provvede a riorganizzare i dati da allocazioni di memoria ad alta densità verso allocazioni di memoria a bassa densità.
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Per deframmentare il PC Windows 8 manualmente (operazione che normalmente non è necessaria), devi dunque selezionare l’unità che vuoi sottoporre alla procedura di ottimizzazione (es. C:) e cliccare sul pulsante Ottimizza.
Se invece vuoi cambiare i tempi nei quali Windows deve eseguire l’ottimizzazione automatica dei dischi, fai click sul pulsante Modifica impostazioni e, nella finestra che si apre, utilizza il menu a tendina Esegui in base a una pianificazione per impostare la deframmentazione ogni settimana (impostazione predefinita), ogni giorno oppure ogni mese. Il mio consiglio è di lasciare l’impostazione attiva sul piano settimanale, in questo modo Windows si occuperà di ottimizzare automaticamente i dischi in base alla loro tipologia una volta alla settimana sfruttando i momenti di inattività del PC.
Puoi anche scegliere quali unità includere nel processo di deframmentazione automatica. Basta cliccare sul pulsante Scegli e mettere o togliere il segno di spunta dai dischi da ottimizzare automaticamente o escludere dalla procedura. Se non vuoi che Windows ottimizzi automaticamente tutti i nuovi dischi collegati al PC, togli il segno di spunta dalla voce Ottimizza automaticamente nuove unità e clicca sul pulsante OK per salvare i cambiamenti.
Ormai lo sai benissimo anche tu. Con l’andar del tempo, i dati presenti sul disco rigido del PC finiscono con il frammentarsi, costringendo il sistema ad aprire file e programmi impiegando più tempo del normale. Qui entra in gioco la deframmentazione, che su Windows 7 è stata migliorata e impostata per l’esecuzione automatica ogni settimana, in modo da mantenere le prestazioni del PC sempre al meglio.
Eppure, in alcuni casi potresti aver bisogno di cambiare il giorno in cui viene eseguita la deframmentazione o di avviare quest’ultima in maniera manuale (ad esempio dopo aver cancellato grosse quantità di file). Con la guida di oggi, voglio quindi spiegarti come deframmentare il PC su Windows 7 e sfruttare appieno questa funzionalità del sistema operativo Microsoft. Pronto a scoprirne di più?
Se vuoi scoprire come deframmentare il PC su Windows 7, la prima cosa che devi fare è cliccare sul pulsante Start di Windows, digitare il termine deframmentazione nella barra di ricerca rapida che si trova nel menu Start e cliccare sulla voce Utilità di deframmentazione dischi che compare nella colonna sinistra di quest’ultimo. Si avvierà l’utilità di deframmentazione dischi di Windows 7.
Nella finestra che si apre, troverai una lista di tutte le partizioni e gli hard disk presenti nel computer e tutti i dettagli sulle operazioni di deframmentazione. Sotto la voce Deframmentazione pianificata attiva troverai il giorno e l’ora in cui è impostata la deframmentazione automatica (es. ogni mercoledì all’1.00), mentre accanto ad ogni drive troverai la data dell’ultima deframmentazione eseguita.
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Se vuoi cambiare il giorno e/o l’orario in cui Windows deve avviare automaticamente la deframmentazione del disco, clicca sul pulsante Configura pianificazione (collocato in alto a destra) e, nella finestra che si apre, accertati che ci sia il segno di spunta accanto alla voce Esegui in base a una pianificazione (scelta consigliata).
Utilizza quindi il menu a tendina Frequenza per scegliere l’intervallo di tempo entro il quale Windows deve eseguire la deframmentazione del disco (es. Ogni giorno, Ogni settimana o Ogni mese), il menu a tendina Giorno per indicare il giorno della settimana in cui deframmentare il disco, il menu Ora per specificare l’ora di inizio della deframmentazione, e clicca sul pulsante OK per salvare i cambiamenti.
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Se desideri deframmentare il PC su Windows 7 manualmente (senza però disabilitare la deframmentazione automatica), seleziona il nome relativo alla partizione o all’unità disco che desideri deframmentare e clicca sul pulsante Deframmenta disco per avviare la procedura di deframmentazione.
Lo stato della deframmentazione viene visualizzato accanto al nome del drive, nella colonna Stato. La durata del processo dipende dalla grandezza del disco e dalla percentuale di frammentazione dei dati contenuti in esso.
Hai deciso di proteggere i tuoi documenti su Windows 7 salvandoli in delle cartelle cifrate, ma non hai intenzione né di perdere tempo con software difficili da usare né di spendere soldi per acquistare dei programmi commerciali. Certo, sei un po’ esigente, ma c’è una soluzione che sembra disegnata apposta per le tue esigenze:
Come criptare una cartella su windows con AxCrypt
AxCrypt è un ottimo programma gratuito che permette di criptare una cartella su Windows 7 e rendere tutti i file contenuti in essa inaccessibili senza l’inserimento di una password. Usarlo è facilissimo e consente di cifrare/decifrare le cartelle in non più di tre click.
collegati al sito Internet di AxCrypt
e clicca sulla voce AxCrypt-1.7.2126.0-Win32-en-US.msi per scaricare il programma sul tuo PC.
A download completato apri il file appena scaricato (AxCrypt-1.7.2126.0-Win32-en-US.msi)
nella finestra che si apre, clicca sul pulsante Next.
Accetta quindi le condizioni di utilizzo del programma, mettendo il segno di spunta accanto alla voce I accept the terms in the License Agreement,
e fai click prima su Next per due volte consecutive
e poi su Install,
Finish
e OK per terminare il processo d’installazione di AxCrypt.
Quando compaiono, rispondi in maniera affermativa a tutti gli avvisi del controllo account utente.
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Come criptare una cartella con Windows 7
Ora, tutto quello che devi fare per criptare una cartella su Windows 7 è selezionarla con il tasto destro del mouse e
selezionare la voce AxCrypt > Cifrare dal menu che compare.
Nella finestra che si apre,
digita la password che vuoi utilizzare per cifrare/decifrare la cartella nei campi Inserire la password e Verificare la password
e clicca sul pulsante OK per completare l’operazione.
A procedura ultimata (la durata dipende dal numero e dalla grandezza dei file contenuti nella cartella da cifrare), otterrai una cartella accessibile ma al cui interno i file avranno tutti l’estensione .axx e non saranno visualizzabili senza l’inserimento della password necessaria a decifrarli (ossia quella che hai impostato con AxCrypt).
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Per decifrare singoli file, non devi far altro che aprirli con un semplice doppio click e inserire la password nella finestra che si apre.
Decriptare cartelle criptate precedentemente
Se, invece, desideri decrittare intere cartelle criptate in precedenza,
fai click destro sulla cartella da decifrare
seleziona la voce AxCrypt > Decifrare dal menu che compare.
Digita quindi la password necessaria a decifrare la cartella nel campo Inserire la password della finestra che si apre
clicca sul pulsante OK per completare l’operazione.
In questo modo, i file con estensione .axx riotterranno le loro estensioni originali e saranno nuovamente visualizzabili da chiunque senza problemi.
Hai la necessità di installare Windows 7 su un computer con il lettore DVD rotto oppure su un PC che risulta sprovvisto di unità ottica? Se la risposta è affermativa ma se non hai la più pallida idea di come riuscirci sappi che ho una buona, anzi un’ottima notizia da darti: posso aiutarti io. Mi chiedi in che modo? Beh, semplice: spiegandoti passo dopo passo comecreare USB bootable Windows 7.
Per dirla in altri termini, con questa mia guida di oggi provvederò a spiegarti come fare per creare una “speciale” chiavetta USB mediante cui poter effettuare l’installazione di Windows 7. Si tratta di una pratica decisamente utile in tutti quei casi in cui risulti necessario agire su un computer su cui non è possibile sfruttare l’unità ottica. Come dici? Non sei molto pratico in fatto di informatica e temi che le operazioni da compiere possano essere troppo complicate per te? Ma no, non hai assolutamente motivo di allarmarti, davvero. Posso infatti assicurarti che al di là delle apparenze creare USB bootable Windows 7 è davvero semplice, basta solo sapere dove mettere le mani ed il gioco è fatto.
Per cui, se sei effettivamente interessato a saperne di più, ti suggerisco di non perdere ulteriore tempo prezioso, di metterti ben comodo dinanzi al computer e di dedicare qualche minuto del tuo prezioso tempo alla lettura di questa guida. Sono certo che alla fine potrai dirti più che soddisfatto e che sarai persino pronto ad affermare che creare USB bootable Windows 7 era in realtà un vero gioco da ragazzi. Scommettiamo?
Indice
Requisiti minimi
Occorrente
Operazioni preliminari
Creazione della chiavetta USB avviabile
Installazione di Windows 7
In caso di problemi
Requisiti minimi
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Se sul computer su cui intendi installare Seven è presente una versione o un’edizione differente del sistema operativo di casa Microsoft, prima di scoprire che cosa bisogna fare per poter creare USB bootable Windows 7, devi innanzitutto verificare che il PC in questione rispetti i requisiti minimi richiesti dall’azienda per far si che l’OS possa funzionare senza problemi. Li trovi indicati qui sotto.
Processore – A 32 bit (x86) oppure a 64 bit (x64) da 1 GHz o superiore.
RAM – 1 GB (32 bit) oppure 2 GB (64 bit).
Spazio disponibile su disco – 16 GB (32 bit) oppure 20 GB (64 bit).
Dispositivo grafico – DirectX 9 con driver WDDM 1.0 o versione successiva.
Per maggiori dettagli e per conoscere i requisiti aggiuntivi per l’utilizzo di alcune funzionalità offerta da Windows 7, consulta l’apposita pagina Web informativa annessa al sito Internet di Microsoft.
Occorrente
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Una volta accertatoti del fatto che il tuo PC è effettivamente in grado di “reggere” il sistema operativo, per poter creare USB bootable Windows 7 devi provvedere a procurarti tutta “l’attrezzatura” necessaria.
Come facilmente intuibile, hai innanzitutto bisogno di una pendrive di capienza sufficiente. Personalmente ti suggerisco di reperirne una con almeno 4 GB di spazio libero. Assicurati inoltre che la chiavetta da utilizzare risulti vuota o che comunque su di essa non vi siano file importanti poiché per poterla utilizzare sarà necessario formattarla.
Oltre ad una chiavetta abbastanza “spaziosa”, per creare USB bootable Windows 7 hai bisogno dell’immagine ISO della versione del sistema operativo. Se non sai dove reperire l’immagine ISO di Windows 7, ti suggerisco di cercarla sui siti che ne permettono il download legale. In alternativa, puoi crearla tu stesso partendo da un computer equipaggiato con un lettore DVD. Per scoprire come fare, leggi la mia guida su come estrarre file ISO da DVD e CD mediante cui ho provveduto a fornirti tutte le spiegazioni del caso.
Tieni presente che per poter installare l’immagine ISO dovrai poi utilizzare il codice di licenza già in tuo possesso o comunque dovrai provvedere a procurare uno come ti ho spiegato nella mia guida su come acquistare Windows 7.
Operazioni preliminari
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Ebbene si, prima di passare all’azione vera e propria andando a creare USB bootable Windows 7 ci sono ancora un altro paio di cose che ti invito ad effettuare per far si che tutto vada per il verso giusto e che, in seguito all’installazione del sistema operativo, tu non abbia problemi o comunque spiacevoli sorprese:
Verificare la compatibilità deidriver – Per riuscirci, ti basta scaricare ed avviare uno dei software suggeriti nel mio articolo dedicato, appunto, ai programmi per driver.
Creare una copia di backup dei tuoi dati – Per fare ciò, salva tutti i tuoi dati che reputi di maggiore importanza su un hard disk esterno, una penna USB o dei DVD i tuoi dati più importanti (documenti, foto, musica, film, ecc..). Puoi trovare info utili sul da farsi nella mia guida su come seguire un backup dei dati.
Creazione della chiavetta USB avviabile
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Effettuati anche i passaggi di cui sopra, puoi finalmente dedicarti alla creazione della chiavetta avviabile. Per fare ciò, hai bisogno di Windows 7 USB/DVD Download tool, un programma gratuito di Microsoft che serve appunto per creare una penna USB per l’installazione di Windows 7. Collegati quindi alla pagina di download del software e fai clic sul pulsante download per scaricare subito il programma sul tuo computer.
Successivamente apri il pacchetto di installazione Windows7-USB-DVD-Download-Tool-Installer-en-US.exe e clicca prima su Esegui, poi su Next, poi su Install e infine su Finish. Successivamente avvia il programma accedendo alla sezione in cui sono raggruppati tutti i software e le applicazioni nel menu Start o nella Start Screen (dipende dalla versione dell’OS che attualmente stai utilizzando) e facendo clic sul suo nome.
A questo punto, clicca sul pulsante Browse che si trova nella sua schermata principale per selezionare l’immagine ISO di Windows da usare per creare USB bootable Windows 7. Prosegui andando a cliccare prima su Next, poi su USB Device e infine su Begin Copying in modo tale da avviare la copia dei file dall’immagine ISO alla chiavetta USB.
Una volta avviata la copia, visualizzerai una barra di avanzamento di colore verde nella finestra del programma. Al raggiungimento del 100% potrai finalmente dirti soddisfatto: la procedura mediante cui creare USB bootable Windows 7 è stata portata a termine!
Installazione di Windows 7
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Se desideri sfruttare la chiavetta appena creata sul computer in uso, lasciala collegata a quest’ultimo, riavvia il PC e poi attieniti alla procedura di installazione del sistema operativo che ti viene mostrata a schermo. Se invece intendi utilizzare la pendrive avviabile su un alto computer, scollegata dal PC che stai utilizzandolo, collegala alla postazione su cui vuoi andare agire assicurandoti che risulti spenta dopodiché avvia quest’ultima pigiando sull’apposito pulsante di accensione ed attendi che la procedura di installazione di Windows 7 venga avviata.
Aspetta poi che vengano caricati tutti i file necessari per l’installazione di Windows dopodiché effettua l’installazione del sistema operativo attenendoti alla semplice procedura guidata che ti verrà mostrata. Nella prima schermata accertati che ci sia impostata la lingua italiana e fai clic prima su Avanti e poi su Installa per proseguire. Se ti viene richiesto, seleziona l’edizione di Windows 7 da installare, ad esempio Windows 7 Home Premium, e poi clicca su Avanti.
Accetta quindi le condizioni di utilizzo del sistema operativo mettendo il segno di spunta accanto alla voce Accetto le condizioni di licenza dopodiché fai clic prima su Avanti e poi su Personalizzata o Aggiornamento, a seconda se vuoi installare il sistema da zero effettuando quindi una formattazione del disco oppure se intendi aggiornare un’installazione di Windows esistente, ad esempio passando da Windows Vista a Windows 7.
Successivamente seleziona l’hard disk o la partizione su cui vuoi installare il sistema operativo, scegli all’occorrenza di formattarlo cliccando sulle voci Opzioni unità (avanzate) e Formatta collocate in basso a destra e poi avvia la procedura vera e propria per l’installazione di Windows 7 facendo clic su Avanti.
Attendi poi che la prima parte del processo venga portata a termine. Tieni conto che nella maggior parte dei casi sono sufficienti circa 15 minuti dopodiché il computer viene riavviato da solo. Dopo il riavvio non premere alcun tasto quando compare sullo schermo la relativa scritta ma aspetta qualche istante affinché l’installazione di Windows 7 venga completata in maniera automatica.
Una volta terminata la procedura di installazione, il computer si riavvierà in modo automatico e avrà inizio la configurazione iniziale di Windows 7. Completa la procedura di configurazione attenendoti alle indicazioni mostrate a schermo (in questa fase ti verrà chiesto anche il product key quindi tienilo a portata di mano) ed aspetta che il desktop risulti visibile per poter ricominciare ad utilizzare nuovamente il tuo computer con Windows 7.
Come puoi constatare tu stesso, le operazioni da effettuare per installare il sistema operativo dopo aver provveduto a creare USB bootable Windows 7 sono abbastanza semplici. Tuttavia se necessiti di indicazioni ancora più approfondite sul da farsi puoi dare un’occhiata al mio tutorial su come installare Windows 7 in cui ti ho illustrato dettagliatamente tutti i passaggi necessari per riuscire ad installare il sistema operativo partendo da zero.
In caso di problemi
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Nel caso in cui la procedura di installazione di Windows 7 non dovesse essere avviata e qualora dovesse invece partire normalmente il sistema operativo del computer dovrai provvedere a configurare il BIOS in maniera corretta per poter eseguire il boot, cioè l’avvio, dai dispositivi USB. Per scoprire come fare, ti invito a leggere la mia guida su come entrare nel BIOS avendo poi cura di modificare l’ordine di avvio del computer.
Come ti ho spiegato nella mia guida su come utilizzare Windows 8, l’ultimo sistema operativo di casa Microsoft ha introdotto una nuova interfaccia utente mutuata da Windows Phone ed una nuova tipologia di applicazioni universali (funzionanti su PC e tablet con Windows 8 e Windows RT) denominate Modern Apps. Ti piacerebbe crearne una?
Allora preparati, perché oggi scopriremo insieme come creare un’app per Windows 8 e distribuirla pubblicamente sul Windows Store. In questo modo potrai dar sfogo alla tua creatività e creare applicazioni che – chissà – potrebbero anche avere successo in tutto il mondo. Esistono vari modi per raggiungere lo scopo, alcuni un po’ più impegnativi ed altri davvero alla portata di tutti. Vediamoli in dettaglio.
Se vuoi imparare come creare un’app per Windows 8, hai bisogno di un PC equipaggiato con l’ultima versione del sistema operativo Microsoft (Windows 8/Windows 8.1) e del software Visual Studio Express che puoi scaricare gratuitamente da questa pagina. Visual Studio è disponibile anche per Windows 7 e Windows Server 2012, ma su nessuna di queste piattaforme consente lo sviluppo di applicazioni per Windows 8/RT.
Dopo aver installato Visual Studio Express sul tuo PC, avvia il programma e registra la tua copia cliccando sull’apposita voce. Dovrai eseguire l’accesso al sito Internet di Microsoft usando i dati del tuo account Outlook/Hotmail e compilare un breve questionario, così otterrai il codice gratuito necessario a registrare Visual Studio Express.
Ad operazione completata, devi attivare anche la tua licenza per sviluppatori, senza la quale è impossibile sviluppare e testare le app per Windows 8. Clicca quindi sul pulsante Accetto e collegati con il tuo account Microsoft per completare l’operazione. La licenza vale per 30 giorni, dopodiché va rinnovata.
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A questo punto, puoi cominciare a creare un’app per Windows 8 selezionando la voce Nuovo progetto dal menu File. Nella finestra che si apre, scegli quindi il linguaggio di programmazione da utilizzare per la tua app fra JavaScript con HTML/CSS, C#, Visual Basic o C++ con XAML e C++ con DirectX, scegli l’opzione Applicazione vuota e clicca su OK per avviare la procedura.
Ora puoi dar sfogo alla tua creatività e scrivere l’applicazione seguendo una delle tante guide disponibili online sull’argomento. Io ti consiglio di dare prima un’occhiata al sito ufficiale di Microsoft, dove c’è un tutorial in cinque passi sullo sviluppo e la pubblicazione delle app per Windows 8, e poi di leggere l’approfondita guida di HTML.it in cui vengono illustrati dettagliatamente tutti i passaggi che portano prima allo sviluppo e poi alla pubblicazione di una app sul Windows Store.
A proposito di Windows Store, sappi che per pubblicare la tua app devi necessariamente creare un account sviluppatore Microsoft e pagare una quota d’iscrizione al programma developer pari a 37 euro/anno (o 75 euro/anno per gli account aziendali). Per maggiori informazioni sugli account sviluppatore di Microsoft, consulta questa pagina Web.
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Esistono anche delle soluzioni alternative per creare un’app per Windows 8. IdeaPress, ad esempio, consente di creare applicazioni per Windows 8/RT partendo dai blog WordPress senza scrivere una singola linea di codice.
Basta collegarsi al sito del servizio, seguire la procedura guidata online che viene proposta e scegliere quali categorie di notizie includere nella app. Dopodiché si deve selezionare un tema grafico fra quelli disponibili e procedere con la pubblicazione dell’applicazione sul Windows Store (che come detto in precedenza, necessita di un account sviluppatore Microsoft). Trovi una guida passo-passo su come utilizzarlo qui.
Ti segnalo poi G! Make App che consente altresì di realizzare applicazioni per Windows 8/RT senza conoscere approfonditamente i linguaggi di programmazione. Nelle app si possono inserire testi, immagini, contenuti social (Twitter, Facebook, ecc.), feed RSS e mappe in pochi click.
La versione base del servizio è gratuita ma naturalmente va pagato l’abbonamento per l’account developer di Microsoft necessario alla pubblicazione sul Windows Store.
Una delle cose che mi è sempre piaciuta di alcune distribuzioni di Linux è la possibilità di poterle avviare senza doverne necessariamente effettuarne l’installazione sul computer. Con le cosiddette versioni live, infatti, basta inserire il CD-ROM dell’OS all’accensione del PC per trovarsi davanti a un sistema operativo perfettamente funzionante.
In situazioni di estrema emergenza, quando Windows non vuole più saperne di partire, i sistemi operativi live possono essere una vera e propria manna dal cielo, permettendo di salvare i documenti più importanti o di spazzar via i virus che non consentono la corretta esecuzione dell’OS.
Purtroppo, i normali CD-ROM d’installazione di Windows non offrono questo tipo di avvio. Ricorrendo però all’uso di alcune risorse di terze parti e mettendo in pratica una procedura ad hoc, la cosa diventa fattibile: ecco perché oggi ho scelto di spiegarti come creare un live CD di Windows XP. Sì, lo so, la versione di Windows in questione è ormai vetusta e non è più supportata da Microsoft, ma per le operazioni di manutenzione risulta essere ancora un sistema valido, leggero e versatile. Per cui, se la cosa ti interessa, prosegui pure nella lettura: trovi spiegato tutto in dettaglio qui di seguito.
Indice
Operazioni preliminari
Creare un live CD di Windows XP
Procedura alternativa
Usare un live CD di Windows XP
Operazioni preliminari
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Prima di entrare nel vivo dell’argomento, scoprendo come creare un live CD di Windows XP e quali sono gli strumenti di cui puoi avvalerti per riuscirci, devi procurarti il disco d’installazione del sistema operativo o, in alternativa, la sua immagine ISO.
Purtroppo, però, considerando che Windows XP è un sistema operativo ormai obsoleto, non è più possibile scaricare le sue immagini ISO o acquistare il suo CD d’installazione per vie ufficiali.
Ad ogni modo, se hai già un dischetto d’installazione dell’OS, puoi trasformare quest’ultimo in un’immagine ISO usando dei programmi ad hoc, ad esempio quelli che ti ho suggerito nel mio articolo su come creare un’immagine ISO.
Sempre nel caso del disco d’installazione, tieni poi presente che la maggior parte dei computer attualmente commercializzati, sia fissi che portatili, sono sprovvisti di un masterizzatore. Di conseguenza, se la tua postazione non ne ha uno, per poter creare e usare il dischetto di Windows XP, dovrai necessariamente procurarti un masterizzatore da collegare via USB: se ti serve qualche dritta al riguardo, puoi fare riferimento alla mia guida all’acquisto dedicata ai masterizzatori esterni.
Creare un live CD di Windows XP
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Dopo aver reperito il dischetto o l’immagine ISO di Windows XP, puoi finalmente passare all’azione e scoprire cosa occorre fare per creare un live CD di Windows XP: trovi spiegato tutto nelle righe successive.
Per compiere l’operazione in questione, devi ricorrere all’uso di un software apposito, denominato Bart PE Builder: si tratta di un programma gratuito funzionante su tutti i sistemi operativi di casa Microsoft che, in una manciata di clic, permette la creazione di una versione live di Windows, ricca di programmi e perfettamente funzionante da CD-ROM, senza dover installare nulla sul PC. Lo sviluppo del software è stato abbandonato ormai da tempo, ma esso continua comunque a funzionare senza problemi.
Per cui, provvedi in primo luogo a scaricare il programma, recandoti sulla pagina per il download presente sul sito Internet di MajorGeeks e facendo clic su uno dei collegamenti Download@MajorGeeks che trovi in alto a destra.
A scaricamento ultimato, apri il file .exe appena ottenuto, facendo doppio clic su di esso, clicca sul pulsante Sì nella finestra che vedi comparire sul desktop e poi pigia sul bottone OK per confermare l’uso della lingua Italiana. Premi, quindi, sul pulsante Avanti per quattro volte consecutive, su quello Installa e, per concludere, sul bottone Fine.
Nell’ulteriore finestra che ora vedi comparire sullo schermo, clicca sui pulsanti Accetto e No, dopodiché inserisci il dischetto di Windows XP nel lettore CD/DVD collegato al computer oppure tieni a portata di mano l’immagine ISO dell’OS, fai clic sul pulsante […] che trovi in corrispondenza della voce Origine e seleziona il dischetto oppure il file ISO. Dopodiché fai clic sul bottone OK.
Adesso, per includere una cartella a piacimento del tuo computer nella versione live di Windows XP, clicca sul pulsante […] situato in corrispondenza della voce Personalizza, seleziona la cartella di tuo interesse e clicca sul pulsante OK, per completare l’operazione.
A questo punto, devi preoccuparti di scegliere i programmi, chiamati plug-in, funzionali a quello che intendi fare e che dovranno essere presenti nella tua versione live di Windows XP. Prima di tutto, scarica il plugin XPE, che permette di visualizzare la taskbar e il tasto Start, collegandoti a questa pagina Web. Dopodiché recati su questo sito Internet e scarica tutti i plug-in che ritieni possano esserti utili, facendo clic sul pulsante raffigurante un foglio bianco e una rotella gialla che trovi in corrispondenza del nome di ciascun componente.
Ora puoi aggiungere alla versione live di Windows XP che stai per creare anche i plug-in appena scaricati: per riuscirci, fai clic sul menu Builder che si trova in alto a sinistra, poi sulla voce Plugins e, successivamente, premi sul pulsante Aggiungi. A questo punto, recati nella cartella dove hai salvato i plug-in, selezionali e clicca sul pulsante OK. Se lo ritieni opportuno, puoi anche attivare o disattivare i plugin predefiniti, selezionandoli dall’elenco e cliccando sul bottone Enable/Disable.
In seguito, chiudi la finestra della lista dei plug-in, cliccando sul pulsante Chiudi situato nella parte in basso a sinistra della schermata, e procedi con la creazione del disco con la versione live di Windows XP.
Se, in precedenza, avevi inserito nel masterizzatore collegando al computer il disco d’installazione di Windows XP, seleziona la voce Crea immagine ISO (se vuoi, puoi cambiare la cartella dove salvare il file ISO cliccando sul pulsante […] situato in corrispondenza della voce Crea immagine ISO) nella finestra del programma e clicca sul pulsante Crea, per creare un’immagine ISO della versione live di Windows XP. Provvedi poi a masterizzare il file ottenuto su un dischetto vuoto, seguendo le istruzioni sul da farsi che ti ho fornito nella mia guida su come masterizzare un’immagine ISO.
Se, invece, avevi selezionato il file ISO di Windows XP, inserisci nel masterizzatore collegato al computer un dischetto vuoto, seleziona l’opzione Scrivi CD/DVD nella finestra del programma, verifica che nel menu a tendina adiacente la voce Periferica risulti selezionato il tuo masterizzatore (altrimenti provvedi tu) e avvia la procedura, facendo clic sul bottone Crea.
Procedura alternativa
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In alternativa al programma di cui sopra, puoi creare un live CD di Windows XP utilizzando Aomei PE Builder: si tratta di un altro software gratuito che consente anch’esso di creare una versione live di Windows XP (e di tutte le altre edizioni del sistema operativo Microsoft) in modo semplice e veloce.
Diversamente dalla soluzione di cui ti parlato prima, non è necessario reperire prima il dischetto d’installazione di Windows XP o la relativa immagine ISO, in quanto il programma è in grado di fare tutto da solo ma, questo è fondamentale, il software dev’essere utilizzato da Windows XP: se impiegato da una versione di Windows diversa, creerà un CD live del sistema operativo in uso.
Premesso ciò, per effettuare il download del programma sul tuo PC, recati sul suo sito Internet ufficiale e fai clic sul bottone Download Freeware.
A scaricamento ultimato, apri il file .exe ottenuto, facendo doppio clic su di esso, e, nella finestra che compare sullo schermo, premi sul pulsante Next. Seleziona, quindi, la voce I accept the agreement e clicca ancora sul bottone Next per quattro volte consecutive. Per concludere, clicca sui pulsanti Install e Finish.
In seguito, avvia Aomei PE Builder tramite il collegamento aggiunto al desktop oppure mediante il menu Start e clicca sul pulsante Sì, nella finestra che vedi comparire sullo schermo.
Ora che visualizzi la schermata principale del software, fai clic sul bottone Next, scegli se creare un CD live di Windows XP a 32 bit oppure a 64 bit spuntando l’opzione che preferisci e clicca nuovamente sul pulsante Next.
Adesso devi scegliere se includere nella tua versione live di XP solo i file e i driver di base (che puoi visualizzare espandendo i relativi menu, facendo clic sul bottone [+] posto in loro corrispondenza) oppure se aggiungerne altri, secondo le tue esigenze, facendo clic sui pulsanti Add Files e Add Drivers che trovi in basso e selezionando gli elementi di tuo interesse (in tal caso, tieni presente che non è possibile includere più di 2 GB di applicazioni). Successivamente, clicca ancora una volta sul bottone Next.
Nella schermata seguente, spunta l’opzione Burn To CD/DVD e seleziona il tuo masterizzatore dal menu a tendina sottostante. Inserisci poi un dischetto vuoto nel lettore CD/DVD collegato al computer e clicca sul pulsante Next nella finestra di Aomei PE Builder, per avviare la procedura di scrittura del disco.
Se, invece, vuoi ricavare un file ISO da masterizzare con un programma diverso, seleziona l’opzione Export ISO File, clicca sul pulsante Browse per indicare la posizione sul tuo computer in cui salvare il file immagine che ti verrà restituito e premi sul pulsante Next. Successivamente, potrai masterizzarlo seguendo le indicazioni che ti ho fornito nella mia guida su come masterizzare un’immagine ISO.
Usare un live CD di Windows XP
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Dopo aver portato a termine la procedura per creare un CD live di Windows XP, a prescindere dal programma impiegato, per poter usare il dischetto appena ottenuto, lascia quest’ultimo nel masterizzatore collegato al computer oppure trasferiscilo nel computer su cui desideri eseguire la versione live di Windows. Dopodiché riavvia o spegni e riaccendi il PC.
Al riavvio, dovrebbe partire in maniera automatica la versione live di Windows appena creata, il cui funzionamento è praticamente analogo a quello del “classico” Windows XP. Se, invece, parte normalmente la versione di Windows installata sul PC, provvedi a modificare l’unità di avvio del computer, mettendo al primo posto l’unità CD-ROM: per riuscirci, devi andare ad agire sul BIOS (acronimo di “Basic Input-Output System), ossia il software che risiede in un chip posizionato sulla scheda madre del computer e che contiene tutte le istruzioni per avviare il sistema operativo e mettere in comunicazione l’hardware con il software.
Per maggiori informazioni sul da farsi, ti rimando alla lettura della mia guida specifica su come entrare nel BIOS.
Ormai l’avrai imparato. Magari anche a tue spese. I computer sono delle macchine eccezionali, ma alquanto instabili. Un giorno funziona tutto alla perfezione, il giorno successivo il computer non si accende o sembra non voler funzionare più come accadeva un tempo. Un problema da non sottovalutare, soprattutto nel caso in cui conserviamo all’interno del disco rigido informazioni personali e professionali di grande importanza. Per questo motivo (e decine d’altri) è sempre utile sapere come creare un punto di ripristino su Windows 10.
Questa funzionalità, infatti, agisce a mo’ di “macchina del tempo” e, in caso di problemi, ti permetterà di ripristinare il PC a una data precedente, quando tutto funzionava e non c’erano problemi di compatibilità. Non solo: sfruttando un altro strumento che Windows 10 ti mette a disposizione gratuitamente, potrai creare dei dischi di ripristino su chiavetta USB, disco esterno o NAS, così da poterli utilizzare nel caso in cui il disco rigido del PC smetta di funzionare o per trasferire tutti i tuoi file da un PC vecchio a uno nuovo.
Come creare punto di ripristino Windows 10
Per riuscire nel tuo intento, avrai bisogno, tutt’al più, di una pennetta USB da almeno 128 gigabyte (così da esser certo di avere spazio a sufficienza per creare un disco di ripristino) e di qualche decina di minuti di tempo libero. Le operazioni, di per sé, non sono molto complesse, ma possono portare via un po’ di tempo, a seconda della quantità di file che il sistema operativo deve copiare.
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Inutile dirti, poi, che non si tratta di un’operazione che puoi interrompere e riprendere in un secondo momento. Armati dunque di pazienza e leggi il mio tutorial su come creare punti di ripristino Windows 10 con calma (giusto per non commettere errori).
Indice
Cosa sono i punti di ripristino
Come creare punto di ripristino locale
Come creare disco di ripristino su supporto esterno
Meglio punto di ripristino o Cronologia file?
Cosa sono i punti di ripristino
Prima di procedere, però, lascia che ti rubi ancora qualche secondo per spiegarti cosa sono i punti di ripristino e perché sono così importanti. Un esempio ci aiuterà a capire meglio il tutto: immagina di avere una speciale macchina fotografica che ti permette di scattare istantanee della tua vita e “congelare” tutto il tuo mondo in quell’istante per conservarlo in un “contenitore” apposito. Ogni volta che vorrai, potrai richiamare in memoria una delle istantanee che hai conservato e far tornare la tua vita esattamente a quel punto, cancellando tutto quello che è successo in seguito (sarebbe comodo poterlo fare nella realtà).
Ecco, in sostanza, questo è il “ruolo” di un punto di ripristino su Windows 10: fare delle istantanee di ciò che è presente nel disco rigido del PC in un determinato momento. Si potranno così utilizzare, in caso di necessità, per riportare il computer a una data passata nel caso avesse dei problemi.
Come creare punto di ripristino locale
Per creare un punto di ripristino su Windows 10 devi agire in locale: ciò vuol dire che verrà salvato sul disco rigido del tuo stesso PC. Per procedere, apri il Pannello di Controllo, clicca su Sistema e Sicurezza, poi su Sistema e infine su Impostazioni di sistema avanzate. Nella finestra che si apre, scegli la scheda Protezione sistema e, nella parte bassa, clicca su Crea.
Si avvierà a questo punto la procedura guidata per la creazione del punto di ripristino: dovrai assegnargli un nome (ad esempio “sistema_stabile”) in modo che tu possa riconoscerlo rispetto ai punti di ripristino che Windows 10 crea in maniera automatica. Per ultimo, ti basterà avviare la procedura e aspettare.
Come creare disco di ripristino su supporto esterno
Il disco di ripristino per Windows 10, invece, deve essere necessariamente creato su un supporto esterno, in modo che possa essere utilizzato anche se il disco rigido del computer dovesse avere dei problemi. Si tratta, dunque, di un vero e proprio backup del sistema, che ti permetterà di ripristinare il PC a una data precedente anche se monti un altro disco rigido nel tuo computer. Il modo più semplice per creare un disco di ripristino è utilizzare la funzionalità Cronologia file di Windows 10. Questo strumento, infatti, esegue le copie di backup dei file presenti nelle cartelle Documenti, Musica, Immagini, Video, Desktop e altre cartelle che aggiungi manualmente modificando le impostazioni del software.
Per creare disco di ripristino dovrai, prima di tutto, collegare un supporto di memoria esterno al computer. Può essere una pennetta USB, un disco rigido esterno o un NAS: l’importante è, come ti accennavo poco sopra, che ci sia spazio a sufficienza (diciamo 128 gigabyte, o anche più) per conservare i file da copiare sotto forma di backup. Una volta collegato il disco, porta il puntatore del mouse in basso, verso la barra del menu Start. Nel campo di ricerca, digita la stringa Cronologia file e clicca sul risultato corrispondente. Si aprirà la finestra Backup delle Impostazioni di Windows 10: clicca su Aggiungi un’unità in corrispondenza della sezione Cronologia file e segui la procedura guidata, selezionando le varie cartelle da aggiungere al backup.
In alternativa, puoi aprire il Pannello di controllo, cliccare su Sistema e sicurezza e poi su Cronologia File. Anche in questo caso, dovrai aggiungere un’unità sulla quale archiviare il backup e poi seguire la procedura guidata.
Meglio punto di ripristino o Cronologia file?
Se ti stai chiedendo se è meglio creare un punto di ripristino su Windows 10 o un disco di ripristino con Cronologia file, sappi che molto dipende dalle tue necessità. I punti di ripristino vengono creati autonomamente dal sistema operativo a cadenza regolare e sono archiviati direttamente all’interno del disco rigido del PC: sono più semplici e veloci da creare, ma anche più insicuri. Nel caso in cui un problema rendesse inutilizzabile il disco rigido del PC, non avresti modo di recuperare il contenuto, né i punti di ripristino.
La Cronologia file, invece, impiega un po’ più di tempo per creare il backup, ma offre un livello di sicurezza più elevato: anche se il disco rigido del PC dovesse rompersi, si potranno recuperare file e programmi installati grazie al backup presente sul disco esterno.
Hai acquistato poco tempo fa un computer dotato di sistema operativo Windows 10 e, convinto a prendere tutte le necessarie precauzioni per risolvere da solo gli eventuali problemi futuri, stai cercando informazioni su come creare un piccolo disco a cui affidarti qualora il PC non dovesse più riuscire a partire da solo. Per tua informazione, Windows 10 offre la possibilità di creare un’unità di ripristino, contenente i file necessari per l’avvio e l’eventuale diagnostica del sistema, nel giro di un paio di clic: è necessario avere a disposizione una chiavetta USB sufficientemente grande e qualche minuto di tempo.
Come dici? Ora che lo sai, vuoi creare immediatamente questo supporto? Allora continua a leggere le battute successive di questa guida: di seguito, intendo infatti spiegarti come creare un disco di ripristino Windows 10 e come utilizzarlo in caso di problemi. Inoltre, avrò cura di illustrarti delle procedure “alternative” di cui servirti nel caso in cui, per qualche motivo, l’unità di ripristino non dovesse fare il suo dovere.
Allora, cosa aspetti a cominciare? Prenditi un po’ di tempo libero per te, mettiti bello comodo e leggi con molta attenzione tutto quanto ho da spiegarti sull’argomento: posso garantirti che, in caso di necessità, conoscere il tutto alla perfezione può semplificare, di molto, la risoluzione dei problemi che saranno venuti a crearsi. Detto ciò, non mi resta che augurarti buona lettura e buon lavoro!
Indice
Creare un’unità di ripristino Windows 10
Utilizzare il disco di ripristino
Soluzioni alternative per il ripristino di Windows 10
Reimpostare il PC
Utilizzare il disco di installazione di Windows 10
Creare un’unità di ripristino Windows 10
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Nonostante l’ultima versione di Windows disponga di meccanismi di ripristino nettamente migliori rispetto a quelli dei suoi predecessori, avere a disposizione un disco di ripristino è un ottimo metodo per limitare al minimo l’eventualità di formattare completamente il computer a causa di problemi di vario tipo.
Prima di procedere, assicurati di avere a disposizione un’unità USB sufficientemente grande per contenere tutti i file necessari (ti consiglio di partire da almeno 16 GB, poiché la dimensione precisa dei file verrà specificata dal sistema in corso d’opera) e tieni presente che, durante il processo, i dati già presenti sulla chiavetta in questione verranno distrutti.
Detto ciò, è arrivato il momento di passare all’azione: per creare un disco di ripristino Windows 10, apri per prima cosa il menu Start (cliccando sull’icona a forma di bandierina collocata nell’angolo in basso a sinistra dello schermo) oppure avvia l’assistente vocale Cortana, digita la frase disco di ripristino nel campo di ricerca, clicca sul primo risultato restituito, solitamente contrassegnato dalla dicitura “app desktop” e premi sul pulsante Sì della successiva finestra d’avviso.
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Una volta avviata l’interfaccia del programma di creazione, inserisci la chiavetta USB nel computer, apponi il segno di spunta accanto alla voce Esegui il backup dei file di sistema nell’unità di ripristino, clicca sul pulsante Avanti e attendi che Windows raccolga tutti i file necessari (potrebbero volerci diversi minuti).
Completata la raccolta dei file, seleziona l’unità USB che fungerà da disco di ripristino, fai clic sul pulsante Avanti e, consapevole che l’operazione cancellerà tutti i dati già esistenti sulla chiavetta, pigia sul pulsante Crea per avviare immediatamente il processo: anche in questo caso, potrebbero volerci diversi minuti affinché la procedura venga portata a termine.
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Una volta finita la creazione dell’unità di ripristino, se il tuo PC era già preventivamente dotato di una partizione di ripristino, puoi scegliere se mantenerla cliccando sul pulsante Fine, oppure se cancellarla per risparmiare spazio su disco: in tal caso, clicca sui pulsanti Elimina partizione di ripristino ed Elimina e, a processo completato, pigia sul pulsante Fine.
Utilizzare il disco di ripristino
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Ora che hai creato la tua unità di ripristino, è il momento di spiegarti come avvalertene nel caso Windows non riesca ad avviarsi in modo corretto: per prima cosa, inserisci la chiavetta USB nel computer, accendilo e accedi al BIOS/UEFI (se non riesci a farlo da solo, puoi consultare la mia guida dedicata) per cambiare la sequenza di avvio e impostare il PC per il boot da USB.
Se tutto è andato come previsto, al riavvio successivo dovresti visualizzare inizialmente una schermata completamente nera (che potrebbe permanere per qualche minuto) e, successivamente, la schermata per scegliere il layout della tastiera in tuo possesso: seleziona l’opzione più adatta al tuo caso (ad es. Italiano), pigia sul pulsante Risoluzione dei problemi e utilizza una delle voci proposte per effettuare l’operazione più adatta allo stato del tuo computer.
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Di fatto, puoi effettuare un Ripristino del sistema partendo da un punto di ripristino creato in precedenza nel PC, puoi optare per un Ripristino immagine se hai preventivamente provveduto a creare un’immagine di Windows o utilizzare lo strumento Ripristino all’avvio per tentare di correggere i problemi che impediscono il corretto avvio del sistema operativo o, se sei abbastanza esperto, avvalerti del Prompt dei comandi per impartire manualmente i comandi di cui necessiti.
Soluzioni alternative per il ripristino di Windows 10
Se per qualche motivo non sei riuscito a creare e/o utilizzare l’unità di ripristino di Windows 10, puoi tentare di risolvere i problemi ricorrendo a un ripristino del computer: se hai la possibilità di avviare Windows 10, puoi portare a termine questa operazione sfruttando le opzioni di ripristino integrate nel sistema operativo, altrimenti puoi raggiungere lo stesso risultato avvalendoti di un’immagine avviabile dello stesso.
Reimpostare il PC
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Qualora tu riesca ancora ad accedere al sistema operativo (anche solo in modalità provvisoria), puoi sfruttare la funzione Reimposta il PC di Windows 10 per tentare di ripristinarne il corretto funzionamento. Così facendo, hai la possibilità di scegliere se eliminare soltanto app, programmi e impostazioni, mantenendo però intatti i file personali, o se cancellare tutto e ricominciare da zero.
Per fare ciò, apri il menu Start di Windows cliccando sul pulsante a forma di bandierina, collocato nell’angolo in basso a sinistra dello schermo, pigia sul pulsante ⚙ annesso alla sua barra laterale e, da lì, clicca prima sull’icona Aggiornamento e sicurezza e, successivamente, sulla voce Ripristino.
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Fatto ciò, premi il pulsante Inizia collocato nella sezione Reimposta il PC, scegli se Mantenere i file personali(eliminando comunque app, programmi e impostazioni) oppure Rimuovere tutto, fai clic sul pulsante Avanti, indica eventualmente se eliminare solo i file personali o ripulire l’unità in modo sicuro per impedirne il recupero e, infine, conferma la volontà di procedere premendo il pulsante Ripristina: a questo punto, il computer viene riavviato e, a seconda dell’opzione scelta, viene ripristinato il solo sistema operativo o eliminati tutti i file personali.
Al termine della procedura, non devi fare altro che seguire le istruzioni di Cortana per riconfigurare il sistema operativo: se preferisci velocizzare il processo, clicca sul pulsante Usa impostazioni rapide per utilizzare le impostazioni predefinite del sistema operativo. Infine, decidi se associare al tuo computer un account Microsoft (indicando nome utente e password quando richiesto) oppure un account locale.
Nota: qualora ti venisse chiesto, non dimenticare di attivare la tua copia di Windows 10 fornendo il codice product key associato alla tua licenza. Per farlo, accedi alle Impostazioni del sistema operativo, premi sull’icona Aggiornamento e sicurezza, entra nella sezione Attivazione e pigia sul link Cambia codice Product Key.
Per ottenere informazioni aggiuntive sui passaggi appena illustrati, puoi consultare la mia guida su come ripristinare Windows 10, in cui mi sono occupato nello specifico dell’argomento.
Utilizzare il disco di installazione di Windows 10
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Se, per qualche motivo, ti è impossibile accedere al tuo sistema operativo, puoi comunque tentare di ripristinarlo tramite il suo disco di installazione: ciò che devi fare, all’atto pratico, è procurarti un’immagine ISO del sistema operativo in questione avvalendoti di Media Creation Tool, lo strumento ufficiale Microsoft tramite cui scaricare e/o installare qualsiasi versione di Windows 10, masterizzarla su DVD o su chiavetta USB servendoti di un PC funzionante e avviare il computer danneggiato da tale supporto.
Dunque, dal computer funzionante, collegati a questa pagina Web per scaricare Media Creation Tool, clicca sul pulsante Scarica ora lo strumento e lancia il programma appena scaricato (ad es. MediaCreationTool1803.exe), cliccando poi sul pulsante Sì all’interno della finestra d’avviso che si apre a schermo.
Fatto ciò, attendi che vengano compiuti alcuni controlli preliminari, premi sul pulsante Accetta per aderire alle condizioni d’uso di Windows 10, apponi il segno di spunta accanto alla voce Crea supporti di installazione (unità flash USB, DVD o file ISO) per un altro PC, clicca sul pulsante Avanti, scegli la lingua, l’edizione e l’architettura del sistema operativo da scaricare e premi ancora sul pulsante Avanti.
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Se lo desideri, puoi creare subito una supporto USB avviabile apponendo il segno di spunta accanto alla voce Unità flash USB: inserisci una chiavetta USB vuota (dalla dimensione minima di 8 GB), premi sul pulsante Avanti e segui le istruzioni a schermo per finalizzare la creazione del supporto.
In alternativa, se desideri creare un DVD, devi apporre il segno di spunta su File ISO, cliccare su Avanti, scegliere la cartella in cui salvare l’immagine e attendere pazientemente che questa sia scaricata. Completato il download, dovrai masterizzare il file così ottenuto su un DVD: se non sai farlo, puoi fare affidamento alla mia guida su come masterizzare file ISO.
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Una volta ottenuto il supporto di installazione, spostati sul PC Windows 10 non funzionante, inserisci il DVD o collega la chiavetta USB, dopodiché accendi il computer, entra nel BIOS/UEFI dello stesso (come ti ho spiegato nella sezione precedente) e modifica l’ordine d’avvio, mettendo in prima posizione il lettore DVD o il disco USB.
Se tutto è andato per il verso giusto, dopo aver riavviato il computer, dovresti veder comparire la dicitura Premere un tasto per avviare da CD-ROM o DVD-ROM: pigia dunque un tasto casuale della tastiera per far sì che il computer si avvii dal supporto di installazione, seleziona la lingua e il layout di tastiera desiderato, premi sul pulsante Avanti e, nella schermata successiva, clicca sul link Ripristina il computer collocato nell’angolo in basso a sinistra.
A questo punto, pigia sulla voce Risoluzione dei problemi e attieniti alle istruzioni che ti ho fornito nel capitolo relativo all’utilizzo dell’unità di ripristino, poiché la schermata successiva è in tutto e per tutto identica a quella mostrata avviando il computer dal disco di ripristino.
Se neanche queste opzioni dovessero risolvere il tuo problema, ti consiglio di formattare completamente il computer avvalendoti della medesima immagine: ti ho spiegato come fare nella mia guida su come formattare Windows 10.
Forse non tutti lo sanno, ma Windows 7 permette di creare un disco di ripristino del sistema, grazie al quale si può riparare il computer e ripristinare, appunto, l’accesso a Windows in seguito all’attacco di virus informatici, crash o altre problematiche che impediscono il corretto avvio dell’ambiente di lavoro.
Con la guida di oggi, dunque, voglio farti scoprire come creare un disco di ripristino per Windows 7 senza noie e senza dover installare programmi di terze parti. Tutto quello che ti serve sono un CD/DVD vuoto, una qualsiasi versione di Windows 7 e qualche minuto di tempo libero.
Per completezza d’informazione, poi, avrò cura di illustrarti alcune procedure alternative che puoi attuare qualora, per un qualsiasi motivo, il disco di ripristino creato non dovesse riuscire ad assolvere al suo compito. In ogni caso, posso assicurarti che non dovrai fare nulla di eccessivamente complicato. Ora però basta chiacchierare e diamoci da fare. Buona lettura!
Indice
Creare un disco di ripristino per Windows 7
Creazione del disco di ripristino
Uso del disco di ripristino
Creare un disco di ripristino per Windows 7 su USB
Ricavare il file ISO
Creazione e utilizzo della chiavetta USB
Soluzioni alternative per il ripristino di Windows 7
Punti di ripristino
Disco d’installazione e pendrive
Formattazione
Creare un disco di ripristino per Windows 7
Ti interessa capire come creare un disco di ripristino per Windows 7? Molto bene, allora leggi le istruzioni sul da farsi che trovi qui di seguito. In men che non si dica, riuscirai nel tuto intento.
Creazione del disco di ripristino
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Il primo fondamentale passo che devi compiere per riuscire a creare un disco di ripristino per Windows 7 è cliccare sul pulsanteStart (quello con la bandierina di Windows) posto nella parte in fondo a sinistra della barra delle applicazioni, digitare “ripristino” nel campo per la ricerca rapida del menu Start e selezionare la voce Crea un disco di ripristino del sistema tra i risultati che ti vengono mostrati.
Inserisci, quindi, un CD/DVD vuoto nel masterizzatore collegato al tuo PC e, nella finestra che compare, clicca sul pulsante Crea disco, per dare il via alla procedura di creazione del disco di ripristino di Windows 7. L’operazione dura circa 5 minuti. Al termine della masterizzazione, clicca sul pulsante Chiudi nell’ulteriore finestra che si è aperta sul desktop e pigia sul bottone OK, dopodiché rimuovi il CD/DVD dal computer e riponilo in un posto sicuro. Missione compiuta!
Uso del disco di ripristino
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Ora che sai come creare un disco di ripristino per Windows 7, vediamo come usare quest’ultimo per ripristinare l’accesso al sistema in caso di necessità. Tutto quello che devi fare è inserire il CD/DVD che hai appena creato nell’unità ottica collegata al computer e riavviare quest’ultimo. Quando compare su schermo la scritta Premere un tasto per avviare da CD-ROM a DVD-ROM, premi un tasto qualsiasi sulla tastiera del tuo PC e attendi che venga caricato il processo di ripristino dell’OS.
Se non vedi comparire il messaggio in questione, accedi al BIOS (se non sai come fare, puoi consultare la mia guida dedicata all’argomento) per cambiare la sequenza di avvio e impostare il PC per effettuare il boot da CD/DVD.
Nella schermata che compare, clicca quindi sul pulsante Avanti e attendi qualche secondo affinché siano rilevate le installazioni di Windows presenti sul computer. Seleziona quindi la voce relativa all’installazione di Windows 7 che vuoi ripristinare (se non hai un sistema multi-boot, dovrebbe essercene solo una) e clicca ancora sul bottone Avanti per lasciare al disco di ripristino il compito di ripristinare l’accesso al sistema.
Se sei stato prudente e hai realizzato un’immagine del sistema, come ti ho spiegato nel mio tutorial su come effettuare un backup su Windows 7, puoi ripristinare quella selezionando invece l’opzione Ripristina il computer utilizzando un’immagine del sistema creata in precedenza e seguendo la procedura guidata che ti viene proposta.
Creare un disco di ripristino per Windows 7 su USB
Non hai un masterizzatore a portata di mano, per cui non puoi creare il disco per ripristinare Windows 7 e vorresti capire se la cosa è fattibile anche su chiavetta USB? Non ti preoccupare, la risposta è affermativa e posso esserti d’aiuto anche in questo.
Partendo dal presupposto fondamentale che Windows 7, diversamente dalle versioni successive del sistema operativo Microsoft, non offre alcuna opzione apposita che consente di creare il disco di ripristino del sistema su chiavetta, è comunque possibile ovviare alla cosa ricorrendo all’uso di strumenti di terze parti. Qui di seguito trovi spiegato in che modo procedere.
Ricavare il file ISO
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In primo luogo, devi preoccuparti di copiare sul computer i file per la creazione del disco di ripristino. Per riuscirci, usa HoboCopy: un’applicazione gratuita e funzionante da riga di comando che consente di copiare qualunque file dovesse risultare in uso da parte del sistema operativo o da altri programmi.
Per cui, visita la pagina per il download dell’applicazione e fai clic sul collegamento relativo alla versione di Windows che stai usando (a 64 bit oppure a 32 bit). A scaricamento ultimato, crea una nuova cartella chiamata hobocopy in C: ed estrai all’interno di quest’ultima il contenuto del file ZIP appena ottenuto. Successivamente, crea una nuova cartella in C: denominata ISO.
A questo punto, avvia la creazione del disco di ripristino di Windows 7 come visto insieme nel passo dedicato presente a inizio guida. Quando vedi comparire l’avviso relativo al fatto che è impossibile creare un disco di ripristino in quanto non vi è alcun supporto, fai clic sul pulsante Start (quello con la bandierina di Windows) sulla parte in fondo a sinistra della taskbar, digita “cmd” nel campo di ricerca dl menu Start, fai clic destro sul risultato corrispondente, seleziona la voce Esegui come amministratore dal menu che compare e poi pigia sul bottone Si, così da aprire il Prompt dei comandi con privilegi di amministrazione.
Nella finestra che a questo punto visualizzi, digita il comando cd\hobocopy e schiaccia il tasto Invio sulla tastiera del PC, in modo tale da portarti nella directory ove hai precedentemente provveduto a estrarre il contenuto del file compresso di Hobocopy.
Digita ora il comando hobocopy %temp% c:\ISO *.iso seguito sempre dalla pressione del tasto Invio sulla tastiera, in modo tale da effettuare l’estrazione del file ISO del disco di ripristino dalla cartella temporanea usata da Windows. A processo ultimato, i file verrà salvato nella cartella ISO creata in precedenza.
Creazione e utilizzo della chiavetta USB
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Una volta ricavata l’immagine ISO del disco di ripristino, devi preoccuparti di trasferire quest’ultima sulla tua chiavetta USB. Per riuscirci, devi procurarti UNetbootin: un software gratuito che, appunto, permette di per trasferire i file d’installazione del sistema operativo su pendrive.
Per scaricarlo, vista la relativa pagina per il download e clicca sul pulsante verde Download. A scaricamento completato, collega al computer la la chiavetta USB che vuoi usare per effettuare l’installazione del sistema operativo e avvia, facendo doppio clic su di esso, il file .exe appena ottenuto. In seguito, clicca sul pulsante Si nella finestra che vedi comparire per confermare l’avvio del software.
Nella schermata di UNetbootin che a questo punto ti viene mostrata, apponi il segno di spunta accanto alla voce Immagine disco che si trova in basso, clicca sul pulsante […] adiacente e seleziona l’immagine ISO del disco di ripristino ricavata in precedenza.
Indica, dunque, l’unità della chiavetta USB dal menu a tendina Unita (posto sempre in basso) e clicca sul pulsante OK collocato accanto per avviare il trasferimento dei dati. L’operazione andrà avanti per qualche minuto e cancellerà l’intero contenuto della pendrive.
Una volta creata la tua chiavetta, lasciala collegata al PC, riavvia quest’ultimo, accedi al BIOS (se non sai come si fa, leggi la mia guida dedicata all’argomento) e cambia la sequenza di avvio andando a impostare il computer per il boot da USB. Dopodiché segui le indicazioni che ti ho fornito nel passo su come usare il disco di ripristino di Windows 7. Le operazioni che a questo punto dovrai compiere per ripristinare il sistema da pendrive sono praticamente identiche a quelle relativi all’uso del disco.
Nota: se stai usando Windows 7 su un PC recente, dotato di UEFI anziché del classico BIOS, devi creare una chiavetta ottimizzata per quest’ultimo. A tal proposito, ti consiglio di usare il programma Rufus, di cui ti ho parlato nel mio tutorial su come creare una chiavetta USB avviabile.
Soluzioni alternative per il ripristino di Windows 7
Come anticipato a inizio guida, creare un disco di ripristino di Windows non è l’unico sistema disponibile per ripristinare il sistema in caso di problemi. Molto utili a tal scopo possono rivelarsi anche i punti di ripristino oltre che l’uso del disco di installazione dell’OS. Nei casi più estremi, poi, resta sempre l’ultima spiaggia della formattazione. Se la cosa ti interessa, prosegui pure nella lettura: trovi spiegato tutto in dettaglio qui sotto.
Punti di ripristino
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I punti di ripristino sono degli archivi in cui vengono memorizzate tutte le impostazioni, i programmi e i driver presenti sul PC in un determinato momento, così da averli sempre a disposizione e poterli ripristinare qualora dovesse risultare necessario. Il loro impiego, può rivelarsi una validissima alternativa, come ti dicevo, all’uso del disco di ripristino di Windows 7.
Per poterti servire dei punti di ripristino devi, in primo luogo, preoccuparti di crearli. Per riuscirci, fai clic sul pulsante Start (quello la bandierina di Windows) posto sulla parte in fondo a sinistra della barra delle applicazioni, fai clic destro sulla voce Computer e seleziona l’opzione Proprietà dal menu che compare.
Nella finestra che a questo punto si apre sul desktop, fai clic sulla voce Protezione sistema che si trova nella barra laterale di sinistra e pigia sul bottone Crea per avviare la procedura di creazione di un nuovo punto di ripristino. Se il pulsante Crea non è selezionabile, pigia sul bottone Configura, spunta l’opzione Ripristina impostazioni del sistema e versioni precedenti dei file e clicca prima sul pulsante Applica e su quello OK.
Dopo aver cliccato sul pulsante per la creazione del punto di ripristino, digita il nome che vuoi assegnare a quest’ultimo nel campo apposito, clicca sul pulsante Crea e attendi che la procedura venga avviata e completata.
Quando lo riterrai opportuno, potrai riportare Windows 7 a una condizione precedente cercando “ripristino configurazione di sistema” nel menu Start, selezionando il risultato pertinente, cliccando sul pulsante Avanti nella finestra che si apre e scegliendo la data a cui riportare lo stato del sistema. Se tra i punti di ripristino proposti non trovi quello di tuo interesse, spunta la voce Mostra ulteriori punti di ripristino e scegli quello che vuoi usare dall’elenco visualizzato.
Una volta trovato il punto di ripristino di tuo interesse, clicca sui pulsanti Avanti e Fine e la procedura di ripristino di impostazioni, driver e programmi verrà immediatamente avviata. Al termine, il computer verrà riavviato e potrai poi riprendere a usare Windows 7 nelle condizioni in cui si trovata nella data relativa al punto di ripristino. Per maggiori dettagli, fa’ riferimento al mio tutorial su come creare un punto di ripristino su Windows 7.
Disco d’installazione e pendrive
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Se, per qualche motivo, ti è impossibile accedere al tuo sistema operativo e se sei stato lungimirante e hai realizzato un’immagine del sistema seguendo le istruzioni che ti ho fornito nella mia guida su come effettuare un backup su Windows 7, puoi effettuare il ripristino di Windows 7 tramite il suo disco d’installazione oppure usando una pendrive con l’OS (se ben ricordi, ti ho spiegato come crearne una del mio post su come creare una USB bootable di Windows 7).
Per servirtene a tal scopo, ti basta inserire il dischetto di Windows 7 nel masterizzatore del computer o, nel caso della pendrive, devi collegare quest’ultima a una delle porte USB del PC, riavviare Windows 7 ed eseguire il boot da CD/DVD o da USB (a seconda del supporto usato), modificando le relative impostazioni nel BIOS (se non sai come riuscirci, fai riferimento alla mia guida dedicata all’argomento).
Al riavvio del PC, pigia un tasto qualsiasi sulla tastiera del computer, dopodiché clicca sul pulsante Avanti per confermare l’utilizzo della lingua italiana e sulla voce Ripristina il computer. Apponi quindi il segno di spunta accanto alla voce Ripristinare il computer utilizzando un’immagine del sistema creata in precedenza, clicca sul pulsante Avanti, seleziona il backup da utilizzare, pigia ancora sul bottone Avanti e attendi che la procedura di ripristino venga portata a termine.
Formattazione
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Se creare un disco di ripristino di Windows 7 non ti è stato utile per risolvere il tuo problema e se nessuna delle soluzioni alternative menzionate ha sortito l’effetto sperato, puoi ripristinare il corretto funzionamento del computer effettuandone la formattazione. La procedura da seguire è quella che ho provveduto a indicarti nella mia guida dedicata, appunto, a come formattare Windows 7.
Nonostante sull’app store del tuo fido smartphone Windows Phone siano disponibili applicazioni d’ogni sorta non sei ancora riuscito a trovare una risorsa in grado di soddisfare a pieno le tue esigenze? Se la risposta a questa domanda è “si” potresti prendere in seria considerazione l’idea di creare app Windows Phone con le tue stesse mani! Come dici? Ci avevi già pensato ma non hai la più pallida idea di come fare? Beh, ma non devi preoccuparti… posso indicarti io, passaggio dopo passaggio, come riuscire nell’impresa.
Prima di passare alla parte, per così dire, pratica ci tengo però a precisare sin da subito che creare app Windows Phone non è esattamente una passeggiata. Tuttavia con un minimo di impegno e con una buona dose di concentrazione e di attenzione ti assicuro che creare app Windows Phone può diventare un’operazione che può essere effettua senza particolari problemi, davvero. Chiaramente per poter sviluppare le tue applicazioni per la piattaforma mobile di Microsoft avrai bisogno anche di un computer perfettamente funzionante ma questo suppongo lo avessi già dedotto.
Chiarito ciò, se sei quindi effettivamente interessato a scoprire come bisogna procedere per riuscire a creare app Windows Phone ti invito a prenderti qualche minuto di tempo libero ed a concentrarti attentamente sulla lettura di questo tutorial. Sono sicuro che alla fine, dopo qualche inevitabile arrabbiatura o passo falso, riuscirai finalmente a creare la tua prima applicazione. Scommettiamo?
Windows Phone App Studio
Se desideri capire come fare per poter creare app Windows Phone e non hai dimestichezza con i linguaggi di programmazione ti suggerisco di cominciare dando un’occhiata a Windows Phone App Studio. Si tratta di un servizio online gratuito offerto da Microsoft stessa che permette di creare app per Windows Phone mediante una procedura guidata davvero molto semplice e senza scrivere nemmeno una riga di codice, il tutto agendo direttamente dal browser Web. Il servizio mette inoltre a disposizione dei suoi utilizzatori vari modelli preimpostati da cui poter partire per creare la propria app.
Per cominciare a creare app Windows Phone mediante Windows Phone App Studio il primo passo che devi compiere è quello di cliccare qui in modo tale da poterti subito collegare alla pagina Web del servizio. Successivamente fai clic sul pulsante Inizia subito! collocato in alto a destra dopodiché esegui l’accesso al servizio utilizzando i dati del tuo account Microsoft. In seguito, accetta di collegare il tuo account al servizio cliccando su Sì.
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Nella pagina che a questo punto andrà ad aprirsi scegli se realizzare un’applicazione per la piattaforma Windows 10 o per Windows 8.1 pigiando sulla relativa voce collocata in alto dopodiché indica il modello a partire dal quale intendi creare app Windows Phone. A seconda di quelle che sono le tue esigenze e preferenze puoi scegliere se creare la tua app partendo da un template oppure se creare un’applicazione “vuota”. Indica poi il nome dell’applicazione che intendi creare e fai clic sul pulsante Start with this one! per proseguire nello sviluppo del tuo progetto.
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A questo punto ti ritroverai dinanzi un editor mediante cui selezionare gli elementi da aggiungere nell’applicazione. Qualora precedentemente tu abbia scelto di creare app Windows Phone partendo da un modello predefinito ti troverai già diversi oggetti nell’editor che dovrai personalizzare cliccando sui rispettivi pulsanti. Ad esempio, per le pagine con le news potrai scegliere l’indirizzo sorgente del feed RSS dal quale l’app deve attingere le notizie da visualizzare. Se invece hai scelto di creare app Windows Phone partendo da zero dovrai aggiungere manualmente sezioni, menu ed oggetti cliccando sul pulsante corrispondente all’elemento desiderato annesso alla sezione Add sections della pagina Web visualizzata e personalizzandone il contenuto e le funzioni mediante l’apposito menu mostrato a schermo. In entrambi i casi, a modifiche ultimate pigia sul bottone Save collocato in alto a destra.
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Recandoti invece scheda Themes potrai selezionare i colori e gli altri dettagli estetici dell’applicazione per renderla più accattivante sotto il punto di vista grafico. A seconda di quelle che sono le tue preferenze ed esigenze puoi scegliere tra tutta una serie di temi grafici già pronti oppure puoi modificare ogni singolo dettagli visivo dell’app mediante gli appositi menu che ti vengono proposti. Una volta completate tutte le modifiche fai clic sul pulsante Save presente in alto a destra. Per apportare modifiche alla tile dell’app pigia invece sulla scheda Tiles dopodiché utilizza i vari menu disponibili a schermo per applicare le personalizzazioni desiderate. Anche in tal caso a modifiche ultimate fai clic sul pulsante Save.
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Non dimenticare poi di fare clic sulla scheda Settings per fornire una breve descrizione dell’app e delle sue funzioni, per caricare l’icona della stessa, per impostare la lingua e per modificare ulteriori impostazioni della tua creazione. Una volta completate le modifiche fai ancora una volta clic sul bottone Save.
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Tutte le modifiche apportate all’app risultano visibili in tempo reale mediante l’apposita anteprima collocata sulla destra. Mi raccomando, di tanto in tanto dai dunque uno sguardo all’anteprima in modo tale da poterti rendere conto di quali modifiche apportare ancora alla tua creazione e di quale sarà l’aspetto finale della tua app per Windows Phone.
A modifiche ultimate pigia poi sul pulsante Finish collocato in alto a destra dopodiché pigia sul bottone Generate per avviare la creazione del pacchetto d’installazione dell’app. Tieni presente che ci vorranno alcuni minuti. Ad ogni modo, al termine della procedura ti verrà inviata una email di notifica.
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Successivamente avrai la possibilità di scaricare la tua applicazione e il suo codice sorgente sul computer. Per installare l’app sul tuo smartphone Windows Phone dovrai invece provvedere prima a cliccare qui per scaricare l’SDK della piattaforma, ad installarla sul computer, a collegare il telefono al PC e ad aprire Windows Phone Developer Registration per autorizzare il tuo account. Per pubblicare la tua app sul Windows Store dovrai invece registrare un account per sviluppatore cliccando qui e seguendo le indicazioni annesse alla pagina Web che ti viene mostrata. La commissione di registrazione una-tantum da pagare per avere un account di questo tipo è di 14,00 euro per i singoli utenti e di 75,00 euro per le società.
Se qualche passaggio non ti è chiaro ti suggerisco di cliccare qui per consultare la guida ufficiale di Windows Phone App Studio e di cliccare qui per dare uno sguardo ai video-tutorial disponibili su YouTube che mostrano come utilizzare questo servizio.
Visual Studio
Dopo aver perso un minimo di dimestichezza con Windows Phone App Studio ti suggerisco di provare a creare app Windows Phone mediante Visual Studio. Trattasi di un software compatibile con tutte le più recenti versioni di Windows che viene messo a disposizione direttamente da Microsoft e che risulta comprensivo sia di un editor per lo sviluppo delle applicazioni sia di un simulatore interno per testarle.
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Per aprire la pagina di download di Visual Studio clicca qui. A download effettuato ti suggerisco di cliccare qui per dare uno sguardo alla guida presente sul sito Web ufficiale di Microsoft che spiega come funziona Visual Studio e di pigiare qui per consultare guide passo-passo disponibili sul sito Web di HTML.it
Tieni presente che le applicazioni per Windows Phone possono essere progettate usando vari linguaggi di programmazione come C#, Visual Basic, C++ o Javascript.
Un discorso a parte merita invece la procedura per creare app Windows Phone nel caso delle nuove applicazioni universali per Windows 10, le quali funzionano su PC, tablet e smartphone e altri dispositivi equipaggiati con l’ultima versione del sistema operativo Microsoft. Per sviluppare questo tipo di app bisogna eseguire l’aggiornamento a Windows 10 sul proprio PC (se ben ricordi ti ho spiegato come fare nella mia guida su come installare Windows 10) dopodiché bisogna installarela versione più aggiornata diVisual Studio e bisogna abilitare il proprio computer per lo sviluppo usando le apposite funzioni incluse nel sistema operativo. Per maggiori informazioni sull’intera procedura ti invito a cliccare qui per consultare l’apposita guida per creare app universali per Windows 10 annessa al sito Internet di Microsoft e a cliccare qui per consultare la pagina Web con tutte le informazioni necessarie alla configurazione del PC.
Anche in tal caso, dopo aver provveduto a creare app Windows Phone per poterle pubblicare sul Windows Store dovrai aprire un account sviluppatore attenendoti ai passaggi che ti ho già illustrato nelle righe precedenti, quando ti ho spiegato come fare per usare Windows Phone App Studio.
Se ti stai chiedendo come creare account locale su Windows 10, sei nel posto giusto. Durante la configurazione iniziale del sistema operativo, potresti aver aggiunto un account Microsoft con i privilegi di amministratore. Dopo un pò di tempo, però, hai approfondito sulla sicurezza e hai scoperto che le attività quotidiane su Windows andrebbero eseguite con un account utente standard. In questa maniera, se qualcuno riuscisse a entrare nel tuo profilo, non riuscirebbe a fare molto. Dunque, hai proseguito le ricerche in internet e, fortunatamente, sei capitato quaggiù.
In questa guida, ti spiego appunto come creare account locale su Windows 10. Ti mostro cosa devi fare per aggiungere un nuovo utente locale standard nel sistema operativo usando le Impostazioni o il Prompt dei comandi. Per altro, ti dico come effettuare l’accesso automatico al sistema. Dunque, se sei d’accordo, possiamo cominciare adesso.
Come creare account locale su Windows 10
Prima di rivelarti come creare account locale su Windows 10, ti ricordo che le procedure descritte vanno effettuate con i privilegi amministrativi. Dato che la creazione e la rimozione degli utenti è una procedura importante, per motivi di sicurezza, questa funzione è disponibile solo per l’Amministratore del computer.
Ciò premesso, dopo esserti loggato come amministratore, segui le procedure qui sotto in base alle tue preferenze. Le prime due, ti permetteranno di creare account locale su Windows 10 tramite le Impostazioni o il Prompt dei comandi. L’ultima, invece, ti permetterà di approfondire sull’accesso automatico.
Indice
Impostazioni di sistema
Prompt dei comandi
Accesso automatico
Impostazioni di sistema
La procedura più semplice che puoi utilizzare quando ti chiedi come creare account locale su Windows 10, prevede l’uso delle Impostazioni di sistema. Per procedere, apri il menu Start e clicca Impostazioni > Account. In quella sezione, scegli Famiglia e altre persone. Quindi, clicca Aggiungi un altro utente a questo PC. Partirà così la procedura guidata.
Per creare account locale su Windows 10, devi cliccare Non ho le informazioni di questa persona e dopo Aggiungi un utente senza account Microsoft. Facendo ciò, apparirà la schermata Crea un account per questo PC. Devi semplicemente scrivere Nome utente, Password e Suggerimento password nei rispettivi campi. Infine, devi cliccare Avanti per confermare l’operazione.
Al prossimo riavvio, potrai già accedere al nuovo account. Tieni a mente che la prima volta ci vorrà un pò di tempo, perché verranno create le cartelle utente e caricate le impostazioni predefinite.
Prompt dei comandi
Un metodo alternativo che puoi usare quando ti domandi come creare account locale su Windows 10, è quello che prevede l’utilizzo del Prompt dei comandi. In realtà, la procedura è molto più veloce rispetto a quella suggerita sopra. Se sei un geek, non puoi non farlo in questa maniera.
Per creare account locale su Windows 10 con l’interfaccia a riga di comando, prima di tutto esegui cmd in modalità amministratore. Dopodiché, componi e lancia il seguente comando:
net user Username Password /add
Al posto di Username, inserisci il nome del nuovo utente. Invece, al posto di Password, digita la password che vuoi impostare. Quando hai personalizzato il comando suggerito, schiaccia il pulsante Invio sulla tastiera. Dovresti ricevere un output del genere:
Esecuzione comando riuscita.
Se visualizzi questo risultato, significa che sei riuscito a creare account locale su Windows 10 correttamente. Al prossimo riavvio, potrai già accedere ad esso usando le nuove credenziali. Anche in questo caso, però, ricordati che il primo accesso ci metterà più tempo. Come ti dicevo, infatti, verranno configurate le cartelle utente e le impostazioni predefinite.
Accesso automatico
Ora che hai capito come creare account locale su Windows 10, potresti voler anche impostare l’accesso automatico. Ebbene, per farlo hai due opzioni: togliere la password di accesso o memorizzarla nel sistema operativo.
Memorizzare la password è la scelta più sicura. Pur garantendo un accesso automatico a un eventuale spione, avrai sempre una parola segreta configurata, che verrà richiesta per determinate operazioni. Senza password, invece, diminuirai di molto la sicurezza del computer.
Per approfondire su come loggarsi automaticamente, ti rimando alla mia guida in cui ho spiegato come togliere password avvio Windows 10. Lì, troverai ulteriori informazioni e dettagli.
Se ti stai chiedendo come creare account amministratore Windows 10, sei nel posto giusto. La maggior parte degli utenti Windows, utilizza soltanto un account locale standard o un account Microsoft con privilegi amministrativi. Con quello, eseguono tutte le operazioni, tra cui quelle che modificano il system32. Al di là dei controlli UAC, che di tanto in tanto “lampeggiano” sullo schermo, questa pratica non è sicura. Per contenere l’effetto di virus, malware e manomissioni da parte di terze parti, sarebbe opportuno avere un account amministratore locale separato.
È probabile, però, che è proprio per questo motivo che ti sei chiesto come creare account amministratore Windows 10. Ottimo! Allora che dire, se sei d’accordo, non resta che procedere.
Come creare account amministratore Windows 10
Quando ti chiedi come creare account amministratore Windows 10, la prima cosa che devi sapere, è che all’interno di Windows 10 è già presente un account amministratore nascosto. Si chiama Administrator e consente di eseguire qualsiasi app o programma con privilegi amministrativi e senza UAC. Lo si può attivare in tante maniere. Io, preferisco il metodo che sfrutta la console PowerShell, che rappresenta l’evoluzione, se così si può dire, del Prompt dei comandi (cmd).
Ricapitolando, per creare account amministratore Windows 10, potresti semplicemente abilitarlo. Per farlo, clicca con il tasto destro del mouse sul menu Start e scegli Windows PowerShell (amministratore). Attendi l’apertura della console, inserisci il seguente comando e premi Invio:
Enable-LocalUser -Name “Administrator”
Dopo averlo fatto, potrai già loggarti come amministratore. Apri il menu Start, tocca l’icona Account e scegli Administrator. Dato ci sei, metti una password, dal momento che l’accesso non è protetto. Non toglierla per nessun motivo.
A questo punto, è rimasto il problema dell’account standard con privilegi amministrativi. Devi toglierli, altrimenti non avrebbe senso usare un altro account amministratore. Basterebbe disattivare UAC per avere praticamente gli stessi privilegi. Per rimuovere i permessi amministratore, usa l’account Administrator. Vai in Impostazioni, clicca Account e dopo Famiglia e altre persone. Quindi, individua l’account standard che stai usando. Poi clicca su di esso, seleziona Cambia tipo di account e scegli Utente standard. Da quel momento in poi, per eseguire un’operazione straordinaria con quell’account, verrà chiesta la password di Administrator.
In alternativa, potresti creare un altro account locale e usare quello al posto dell’attuale. Quest’ultimo, lo lasceresti per eseguire le modifiche che necessitano di privilegi amministrativi. Tuttavia, non ti consiglio di farlo, perché i file dovresti poi trasferirli sul nuovo account. Altrimenti, non li vedresti.
Nuovo account amministratore
Se invece vuoi proprio sapere come aggiungere un account amministratore Windows 10 da nuovo, non devi procedere così. Dall’account locale standard o dall’account Microsoft, devi andare in Impostazioni > Account > Famiglia e altre persone. Dopodiché, devi cliccare Aggiungi un altro utente a questo PC. Partirà così la procedura guidata per creare un account. Scegli Non ho le informazioni di accesso di questa persona e dopo Aggiungi un utente senza account Microsoft. Inserisci nome utente e password. Quindi, clicca Avanti.
A questo punto, non è ancora finita. Devi effettuare un altro passaggio per creare account amministratore Windows 10. Nello specifico, devi andare in menu Start > Impostazioni > Account > Famiglia e altre persone, scegliere Cambia tipo di account, impostare la scelta su Amministratore e cliccare Ok. Fatto ciò, procedi a riavviare Windows 10.
Quando il computer riparte, effettua il login con il nuovo account amministratore. Poi, cambia il tipo di account per l’utente che stavi utilizzando. Imposta i permessi su Utente standard e riavvia nuovamente il PC. Dopo il riavvio, potrai usare il tuo account di sempre per le operazioni ordinarie. E quando vorrai amministrare il sistema, ti basterà cambiare utente. In alternativa, potresti inserire la password amministratore ogni volta che effettui un’operazione straordinaria. Per approfondire, puoi leggere questa pagina del supporto Microsoft.
Ecco, lo sapevo! Sei talmente disordinato nell’organizzazione dei file sul tuo PC che adesso ti ritrovi con almeno una decina di cartelle quasi identiche nei documenti e un mucchio di preziosissimo spazio occupato inutilmente sull’hard disk. Non ci sono altre vie di scampo, adesso devi metterti d’impegno e analizzare una a una tutte queste cartelle finché non trovi quelle che si possono effettivamente cancellare. Su, al massimo un mese e il gioco è fatto! Sei svenuto? Ma no, non preoccuparti, scherzavo.
Se hai delle cartelle dal contenuto simile e vuoi capire facilmente se e quali sono le differenze tra loro, non devi far altro che usare degli appositi programmi come quelli che sto per suggeriti con questo mio tutorial dedicato all’argomento. Insieme, andremmo dunque a scoprire come confrontare file e cartelle su Windows in un battibaleno in modo tale da riuscire a mettere un po’ d’ordine tra i “meandri” del computer e guadagnare spazio prezioso da utilizzare in altra maniera, senza inutili sprechi. Fantastico, non ti pare?
Come dici? Non sei molto bravo in fatto di informatica e nuove tecnologie e temi che le operazioni da compiere siano fuori dalla tua portata? Ma dai, non fare il fifone! A parte il fatto che si tratta di risorse di semplice impiego anche da parte di chi, un po’ come te, non si reputa propriamente uno smanettone ma poi non vedo proprio di cosa ti preoccupi se qui con te ci sono io, pronto e ben disponibile a fornirti tutte le indicazioni del caso (come sempre, d’altronde). Suvvia dunque, mettiamo al bando le ciance e procediamo. Pronto? Si? Alla grande! Ti auguro, come mio solito, buona lettura.
Indice
WinMerge
KDiff3
MOBZync
FreeFileSync
Confrontare file e cartelle su Mac
WinMerge
La prima tra le risorse utili allo scopo di cui intendo parlarti è WinMerge. Si tratta di un programma a costo zero, in lingua italiana e funzionante con tutte le versioni del sistema operativo di casa Microsoft grazie al quale è possibile confrontare file e cartelle su Windows in maniera incredibilmente semplice. Consente altresì di eliminare gli eventuali doppioni individuati e di fondere più cartelle in una. Usalo e sarai libero da dubbi e doppioni in una manciata di minuti.
Mi chiedi come si utilizza? Te lo indico subito. Il primo passo che devi compiere per servirtene è quello di collegarti al suo sito Internet e fare clic sul pulsante verde Download Now! per scaricare il programma sul tuo PC.
A download ultimato apri, facendo doppio clic su di esso, il file .exe appena ottenuto e clicca prima su Esegui e successivamente su Si. Nella finestra che si apre, fai clic su Avanti per sei volte consecutive e poi su Installa, Avanti e Fine per terminare la procedura d’installazione e avviare WinMerge.
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Per confrontare due cartelle con WinMerge, clicca dunque sul pulsante Apri presente nella barra degli strumenti del programma (l’icona a forma di cartella in alto a sinistra). Nella finestra che si apre, clicca quindi sui pulsanti Sfoglia… collocati accanto alle voci Sinistra: e Destra: per selezionare le due cartelle da confrontare e clicca su OK per avviare la comparazione. Metti il segno di spunta accanto alla voce Includi sottocartelle se nel confronto vuoi includere anche le cartelle contenute in quelle già selezionate.
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A operazione completata, verrà visualizzata una finestra di riepilogo con l’esito del confronto. Lo stato di tutti i file presenti nelle cartelle selezionate per la comparazione viene specificato nella colonna Risultato del confronto, grazie alla quale potrai scoprire se ci sono dei file doppioni, elementi che compaiono solo in una delle due directory e così via.
Cliccando con il pulsante destro del mouse sulle voci relative ai file analizzati puoi inoltre copiare e spostare questi ultimi da una cartella all’altra e compiere tante altre operazioni. Seleziona quindi la voce Copia dal menu che si apre e specifica la cartella di destinazione per copiare i file selezionati da una cartella all’altra, la voce Sposta per spostare i file, Elimina per cancellarli, Zippa per includerli in un archivio ZIP e via discorrendo.
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Puoi anche salvare l’esito del confronto dei file e delle cartelle effettuato con WinMerge sotto forma di file di testo, selezionando la voce Genera Rapporto… dal menu Strumenti, e personalizzare le voci presenti nella finestra con l’esito della comparazione (es. Dimensione file, Data di creazione, ecc.), selezionando la voce Personalizza colonne… sempre annessa al menu Strumenti.
Per applicare dei filtri (espressioni regolari) ai risultati dei confronti, non devi far altro che selezionare la voce Filtri… dal menu Strumenti e specificare i filtri da applicare nella finestra che si apre.
KDiff3
WinMerge non ti ha convinto in maniera particolare e cerchi un’alternativa? Allora non posso fa altro se non invitarti a provare KDiff3. Trattasi di un software gratuito ed open source dal funzionamento abbastanza simile al già menzionato WinMerge e mediante cui è dunque possibile confrontare file e cartelle su Windows in maniera semplicissima, andando a mettere in evidenza eventuali discrepanze. Insomma, provalo subito e vedrai che non te ne pentirai.
Per servirtene, collegati in primo luogo al sito Internet del software, fai clic sul collegamento Download che trovi a sinistra e poi sul bottone Download Latest Version nella nuova pagina che si apre. Aspetta quindi che lo scaricamento del programma venga avviato e completato.
Successivamente avvia il file .exe ottenuto e clicca su Si in risposta all’avviso che compare sul desktop. Pigia poi su OK, su Accetto per accettare le condizioni di utilizzo del programma e su Avanti per tre volte di fila. Premi poi su Installa e per portare a termine la procedura di setup pigia su Fine.
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Avvia quindi il programma richiamandolo dal menu Start ed una volta visualizzata la relativa finestra pigia sul bottone Dir… in corrispondenza della voce A (Base): e seleziona la prima cartella, pigia poi sul pulsante Dir… posto accanto alla voce B: e seleziona la seconda cartella. In corrispondenza del campo C (Optional): puoi selezionare anche un eventuale ulteriore cartella. Pigiando invece sul pulsante File… è possibile selezionare i singoli file.
Scegli poi la modalità di confronto che preferisci dal menu a tendina posto in basso, indica se unire o meno il contenuto delle due cartelle spuntando o lasciando vuota la casella che trovi in corrispondenza della dicitura Merge e, qualora avessi selezionato tale opzione, specifica anche la pozione di output compilando il campo addicano la voce Output (optional): che sta sempre in basso.
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Pigia quindi sul bottone OK per due volte di file. Una volta terminata la procedura di confronto ti ritroverai dinanzi il resoconto dell’analisi eseguita indicante quali sono i file che differiscono tra loro. Selezionando ciascun file nella sezione sulla sinistra puoi altresì visualizzare maggiori dettagli correlati nella colonna di destra.
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Servendoti invece delle caselle colorate accanto al nome di ciascun file puoi organizzare e muovere questi ultimi come meglio credi richiamando i comandi apposti dalla barra degli strumenti in alto: Movement, Diffview, Merge ecc.
MOBZync
Se poi oltre che mettere a confronto due cartelle tra loro cerchi un sistema per mantenere perfettamente sincronizzati i file in esse presenti, il consiglio spassionato che mi sento di darti è quello di usare MOBZync. È gratis, fruibile anch’esso su tutte le versioni di Windows ed anche abbastanza semplice da usare.
Per servirtene, collegati alla pagina di download del programma, effettua un leggero scroll verso il basso, individua la dicitura Download MBZync e clicca sul collegamento sottostante corrispondente alla versione di Windows che stai utilizzando. A scaricamento completato, avvia il file .exe ottenuto, clicca su Esegui, poi sul bottone Next per tre volte di fila, su Si e su Close per terminare il setup.
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Avvia quindi il programma richiamandolo dal menu Start, premi sull’icona della cartella gialla che sta nella parte in alto a sinistra della barra degli strumenti del software e seleziona la prima cartella che vuoi mettere a confronto. Pigia poi sul pulsante con la cartella gialla che sta in alto a destra e scegli l’altra cartella presente sul tuo PC che vuoi confrontare.
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Adesso, pigia sul bottone Compare posto in alto, attendi che l’analisi dei file contenuti venga avviata e portata a termine e nella parte in basso della finestra troverai il contenuto di entrambe le cartelle messe a confronto. Se vuoi filtrare i risultati, serviti delle schede apposite che trovi nella parte in alto della finestra di MOBZync (Unchanged, Newer, Added e Older). Per spostare i file da una parte all’altra, ti basta invece usare gli appositi pulsanti con a freccia verso destra e con la freccia verso sinistra che trovi sempre nella toolbar di MOBZync.
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Per quel che concerne invece la procedura di sincronizzazione degli elementi che differiscono tra loro, fai clic sul bottone Synchronize che sta in alto a destra, regola tutte le impostazioni del caso relative alla copia, allo spossamento ed alla cancellazione dei file e premi sul pulsante OK per confermare l’esecuzione dell’operazione.
FreeFileSync
Similmente al software di cui ti ho parlato poc’anzi, anche FreeFileSync si rivela una risorsa decisamente interessante per confrontare file e cartelle su Windows. È gratis, funziona su tutte le versioni del sistema operativo di casa Microsoft e consente di mettere a confronto più cartelle tra loro in modo tal da individuare eventuali differenze tra i file in esse contenuti e di effettuarne la sincronizzazione, anche tra PC differenti appartenenti però alla stessa rete.
Per servirtene, collegati alla pagina di download del programma e clicca sul collegamento Download FreeFileSync 9.9 Windows Setup che trovi al centro, sotto la voce Download FreeFileSync. Dopodiché avvia il file eseguibile ottenuto, clicca su Esegui, su Si e su Avanti per tre volte di fila. Rimuovi poi il segno di spunta relativo all’istallazione di software extra sul computer e clicca ancora su Avanti. Per concludere il setup, pigia su Fine.
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Adesso, avvia il programma richiamandolo dal menu Start, premi sui pulsanti Sfoglia che stanno nella parte in alto destra della finestra e seleziona le cartelle da comparare. Se le cartelle da confrontare si trovano su un altro PC collegato alla stessa rete, premi su pulsanti con le nuvole ed indica il percorso di riferimento dall’ulteriore finestra che vedi apparire.
Premi quindi su pulsante Compara che sta in alto per avviare il confronto e vedrai apparire l’esito dell’analisi nella parte in basso. Volendo, puoi filtrare i risultati facendo clic sull’ingranaggio azzurro e su quello verde che trovi in alto e definendo poi i parametri di tuo interesse.
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Facendo clic destro sui file che trovi nell’elenco del confronto, puoi intervenire su questi ultimi spostandoli da una cartella all’altra, copiandoli, cancellando ecc. Per sincronizzare tra loro le cartelle, devi invece premere sul pulsante Sincronizza che sta in alto sulla destra.
Confrontare file e cartelle su Mac
Per concludere, desidero parlarti di come fare per confrontare file e cartelle anche su Mac, nel caso in cui ne avessi uno. Per riuscirci, puoi utilizzare Compare Folders. Si tratta di un’applicazione a costo zero specifica per macOS dal funzionamento bene o male analogo ai programmi per Windows di cui ti ho parlato nelle precedenti righe.
Per servirtene, collegati innanzitutto alla pagina Web dedicata all’applicazione presente sul Mac App Store Online e pigia sul pulsante Vedi in Mac App Store. Una volta visualizzata la finestra del Mac App Store sulla scrivania, premi sul pulsante Ottieni/Installa che sta in alto a sinistra, se richiesto digita anche la password relativa al tuo ID Apple ed aspetta qualche istante affinché la procedura di download e di installazione venga avviata e completata.
Apri quindi l’applicazione facendo clic sulla sua icona nel Lunchpad e premi su pulsante Select Left Folder… in alto a sinistra per selezionare la prima cartella da mettere a confronto. Pigia poi sul bottone Select right Folder… sottostante per indicare la seconda cartella da sottoporre al confronto e premi su Compare Again.
A procedura di confronto ultimata, troverai evidenziate le differenze tra i file contenuti nelle cartelle scelte nella parte in basso della finestra dell’applicazione. Cliccando sui singoli file puoi visualizzarne tutti i dettagli (data di creazione, data di modifica, dimensioni, ecc.).
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Se poi hai bisogno di effettuare ricerche e filtrare i contenuti escludendo determinate categorie di file, puoi servirti del campo apposito posto nella parte in alto a destra dell’applicazione e dei filtri sottostanti.
Da sempre hai l’abitudine di mantenere più versioni di uno stesso file, qualcuna più aggiornata e qualcuna meno, salvate in diverse cartelle del tuo computer. A prescindere dalle motivazioni, adesso ti piacerebbe però scoprire quali differenze ci sono tra i file ospitati in due cartelle che hanno un contenuto simile. La domanda, vista la necessità, sorge dunque abbastanza spontanea: come riuscirci senza perdere tempo prezioso a spulciare i file manualmente uno ad uno? La soluzione, sebbene in apparenza complessa, è in realtà semplicissima: basta ricorrere all’uso di alcuni programmi pensati giust’appunto per lo scopo in questione. Se vuoi, posso indicarti quali e, ovviamene, anche come usarli.
Concedimi quindi qualche minuto del tuo prezioso tempo libero e provvederò a parlarti di come confrontare due cartelle su Windows grazie alle risorse summenzionate. Come dici? La cosa sembrerebbe essere molto interessante ma temi che l’uso di tali risorse possa essere troppo complicato? Ma dai, non fare il fifone. Ti assicuro che i programmi di cui andrò a parlarti sono semplicissimi da impiegare, è molto più difficile fare tutto “a mano”. Poi non vedo di cosa ti preoccupi se qui con te ci sono io, pronto e ben disponibile a fornirti tutto il supporto di cui hai bisogno.
Allora? Che ne diresti di mettere finalmente le chiacchiere da parte e di passare all’azione? Si? Grandioso. Cominciamo immediatamente a darci da fare. Posizionati bello comodo dinanzi il tuo fido computer e leggi tutto quanto riportato qui di seguito. Sono sicuro che alla fine potrai dirti ben felice e soddisfatto di quanto appreso. Ti auguro, come mio solito, buona lettura.
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Game Update Maker!
KDiff3
Checksum Compare
WinMerge
Confrontare due cartelle su Mac
Game Update Maker!
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La prima tra le risorse per confrontare due cartelle su Windows di cui desidero pararti è Game Update Maker. Si tratta di un praticissimo programma gratuito in grado di adempiere allo scopo in questione in una manciata di clic, scoprendo dunque quali sono i file differenti tra loro in un battibaleno. Utilizzandolo, i file diversi trovati nelle due cartelle verranno salvati automaticamente in una terza cartella a scelta.
Per servirtene, provvedi innanzitutto a collegarti alla pagina di download del programma presente sul sito Internet di Softpedia, clicca sul bottone Download che sta in alto a sinistra e premi sul pulsante Softpedia Secure Download (US) nella finestra che vedi apparire su schermo. Verrà avviato il download del file del programma.
A scaricamento ultimato apri, facendo doppio clic su di esso, l’archivio ZIP appena ottenuto ed estraine il contenuto in una postine qualsiasi. Dopodiché avvia il programma facendo doppio clic sul relativo file eseguile.
Nella finestra di Game Update Maker apparsa sul desktop, clicca dunque sul pulsante Browse collocato sotto la voce Old directory (outdated) per selezionare la prima cartella oggetto del confronto, sul pulsante Browse collocato sotto la voce New directory (updated) per selezionare l’altra cartella da comparare e scegli il percorso in cui salvare i file diversi trovati nelle due directory, facendo clic sul pulsante Browse collocato sotto la voce Destination directory (for changed file).
Adesso, avvia la comparazione tra le due cartelle e il salvataggio dei file diversi trovati nelle due directory. Metti quindi il segno di spunta accanto alla voce Hash (CRC32) se vuoi confrontare i file in base al loro hash (ossia una sorta di codice identificativo), o accanto alla voce Last Change’s Date se vuoi confrontare i file in base alla data di modifica, e clicca sul pulsante Finish! per far partire il confronto tra le cartelle.
A procedura ultimata, clicca sul pulsante OK in risposta all’avviso apparso su schermo dopodiché recati nella cartella che avevi selezionato per salvare i file differenti rilevati dal confronto ed analizzane il contenuto per scoprire subito quali sono gli elementi diversi individuati dal programma. Più comodo di così?
Nota: Per poter funzionare correttamente il programma necessità del .Net Framework 3.5. Se sul tuo computer non è presente, all’avvio di Game Update Maker ti verrà indicata la cosa e potrai effettuarne il download e l’installazione tramite l’apposita finestra che vedi apparire. In alternativa, puoi scaricarlo dal sito Internet ufficiale di Microsoft.
KDiff3
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Il software di cui sopra non ti ha convinto in maniera particolare e stai cercando una risorsa alternativa utile per il tuo scopo? Allora prova KDiff3 e vedrai che non te ne pentirai. Si tratta di un programma gratuito e di natura open source perfettamente funzionante su tutte le versioni di Windows che non solo consente di confrontare tra loro due cartelle ma anche di fare altrettanto con file e testi. Insomma, è una verra e propria manna dal cielo!
Per usarlo, collegati al sito Internet del programma, clicca sul collegamento Download che trovi a sinistra e poi sul bottone Download Latest Version nella nuova pagina che compare. Attendi quindi qualche istante affinché lo scaricamento del programma venga avviato e portato a termine.
Successivamente avvia il file .exe ottenuto e clicca su Si in risposta all’avviso che compare sul desktop. Pigia poi su OK, su Accetto per accettare le condizioni di utilizzo del programma e su Avanti per tre volte di seguito. Premi quindi su Installa e per concludere il setup pigia su Fine.
Adesso, avvia il software richiamandolo dal menu Start dopodiché premi sul pulsante Dir… che trovi in corrispondenza della voce A (Base): e seleziona la prima cartella, pigia poi sul pulsante Dir… posto accanto alla voce B: e seleziona la seconda cartella. In corrispondenza del campo C (Optional): puoi selezionare anche un eventuale era cartella.
A questo punto, seleziona la modalità di confronto dal menu a tendina che si trova in basso, indica se unire o meno il contenuto delle due cartelle spuntando o lasciando vuota la casella accanto alla voce Merge e, nel caso in cui avessi selezionato tale opzione, indica anche la pozione di output compilando il campo apposito posto sempre in basso.
Premi poi sul pulsante OK per due volte consecutive ed al termine del confronto ti ritroverai al cospetto di un resoconto indicante quali file differiscono tra loro tra le cartelle che avevi scelto. Selezionando ciascun file in elenco sulla sinistra puoi anche visualizzarne maggiori dettagli sulla destra.
Selezionando invece le caselle colorate che trovi acanto al nome di ciascun file, puoi organizzare e muovere questi ultimi come meglio credi richiamando i comandi apposti dalla barra degli strumenti in alto.
Checksum Compare
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In un articolo tutto incentrato sul come confrontare due cartelle su Windows è praticamente impossibile non parlare di Checksum Compare. Si tratta infatti di un programmino, sempre gratuito e funzionante con tutte le versioni di Windows, che effettua il confronto dei file in due cartelle per trovare le differenze, i file presenti da una parte e non dall’altra e viceversa. È molto semplice da impiegare ed è anche estremamente preciso. Da notare il fatto che è altresì disponibile in una variane portable che non necessita di installazione per poter essere usata.
Per servirtene, collegati innanzitutto al sito Internet del programma e clicca sul collegamento downloads che sta in alto dopodiché pigia sul primo collegamento in elenco che trovi sotto a dicitura Windows Installer nella nuova pagina che si è aperta. Attendi quindi che il file eseguibile del software venga scaricato sul PC dopodiché avvialo.
Adesso, pigia su Si in riposta all’avviso che vedi apparire su schermo dopodiché premi su OK, sul bottone Next per quattro volte di seguito, su Install e per concludere premi su Finish.
Ora che visualizzi la finestra di Checksum Compare sul desktop, seleziona la prima tra le cartelle che intendi mettere a confronto nella parte sinistra, navigando la struttura dell’unità selezionata, e la seconda cartella nella parte destra del programma, sempre navigando la struttura dell’unità di riferimento.
Indica dunque il modo di confronto che intendi sfruttare scegliendo tra quelli presenti nella parte in alto a sinistra del programma (MD5 e SHA1) e poi pigia sul bottone Compare che sta accanto. A procedura di confronto ultimata, saranno evidenziati i file che differiscono eventualmente tra loro e si aprirà un’ulteriore finestra con maggiori dettagli.
Per accedere rapidamente ai file di riferimento, ti basta farci clic destro sopra e scegliere la voce Open in Explorer dal menu che compare. Ti segnalo poi che sempre dal medesimo menu è possibile accedere ad alcune opzioni avanzate, come le possibilità di escludere uno specifico file dal confronto.
WinMerge
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Altro programma che ti invito a provare per effettuare il confronto di varie cartelle sui sistemi oprativi Windows è WinMerge che però, oltre ad adempiere allo scopo in questione, è anche in grado di eliminare gli eventuali doppioni scovati e di fondere due cartelle in una sola. È gratuito e funziona senza problemi su tutti gli OS di casa Redmond.
Per usarlo, collegati alla home page del programma e clicca sul pulsante Download Now! che sta a sinistra. Attendi quindi qualche istante affinché il file eseguibile di WinMerge venga scaricato sul tuo PC dopodiché avvialo e clicca su Esegui e su Si. Pigia poi su Avanti per sei volte di fila, su Installa e per concludere clicca nuovamente su Avanti e su Fine.
Ora che visualizzi la finestra del programma sul desktop, clicca sulla voce File in alto a sinistra, seleziona Apri dal menu che si apre e clicca sul bottone Sfoglia… accanto alla voce Sinistra: per indicare la prima cartella da sottoporre al confronto e sul pulsante Sfoglia… che sta accanto alla voce Destra: per indicar la seconda cartella da confrontare.
Successivamente pigia sul bottone Seleziona… che sta in corrispondenza della voce Filtro: per applicare eventuali filtri alla ricerca, scegli se includere nell’analisi anche le sottocartelle spuntando la casella accanto alla dicitura apposita in basso e premi su OK.
Ad analisi terminata, ti avrà mostrato un resoconto dettagliato della cosa. Facendo clic destro su ciascun elemento in elenco puoi scegliere se spostarlo, copialo, eliminarlo ecc.
Per unificare i file, puoi invece avvalerti delle opzioni apposite che trovi in corrispondenza del menu a tendina Unisci, sempre dopo aver selezionato quelli relativamente ai quali ti interessa andare ad agire.
Confrontare due cartelle su Mac
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Oltre che un PC Windows hai anche un Mac e vorresti capire come fare per poter confrontale due cartelle tra loro in tal caso? Allora prova Compare Folders e vedrai che non te ne pentirai. Si tratta di un’applicazione gratuita specifica per macOS che, come lascia intendere il nome stesso, permette di confrontare due cartelle tra loro mettendone in risalto le eventuali differenze di contenuti. Vediamo più in dettaglio come utilizzarlo.
Innanzitutto, collegati alla pagina Web dedicata all’applicazione presente sul Mac App Store Online e clicca sul pulsante Vedi in Mac App Store. Una volta visualizzata la finestra del Mac App Store “vero e proprio” sulla scrivania, pigia sul bottone Ottieni/Installa che sta in alto a sinistra, se richiesto digita anche la password relativa al tuo ID Apple ed attendi poi che la procedura di download e di installazione venga avviata e portata a termine.
Adesso, avvia Compare Folders facendo clic sulla sua icona che è stata aggiunta al Launchpad e premi su pulsante Select Left Folder… che sta in alto a sinistra per selezionare la prima cartella che desideri confrontare. Pigia poi sul bottone Select right Folder… sottostante per indicare la seconda cartella da sottoporre al confronto dopodiché premi su Compare Again.
A procedura di confronto effettuata, troverai evidenziate le differenze tra i file presenti nelle cartelle selezionate nella parte in basso della finestra dell’applicazione. Facendo clic su un singolo file puoi visualizzarne tutti i dettagli (data di creazione, data di modifica, dimensioni, ecc.).
Ti faccio poi notare che nella parte in alto a destra della finestra dell’applicazione è presente un campo tramite il quale è possibile effettuare ricerche e filtrare i contenuti escludendo determinate categorie di file in base a quelle che sono le tue esigenze e preferenze. Ad esempio, puoi escludere elementi nascosti, elementi con permessi diversi ecc.
Proprio in questi giorni, mi è capitato di dover condividere la rete wireless via cavo. Questo, perché dovevo collegare ad internet un PC sprovvisto di connessione wireless che, a sua volta connesso tramite cavo video alla smart TV, sarebbe stato troppo lontano per essere collegato direttamente al router.
Perciò, ho sfruttato le potenzialità di Windows (qualsiasi versione è buona, anche Windows 10) per condividere il WiFi tramite LAN, potendo così garantire l’accesso al web anche a quel computer.
Come condividere la rete wireless via cavo
Oltre a condividere la rete wireless via cavo, il sistema operativo Windows permette senza problemi di fare anche l’inverso, cioè di sfruttare la rete ethernet per creare un hotspot wireless che permetterà di far collegare ad internet smartphone, tablet pc e tutti i dispositivi che hanno il WiFi integrato. Ma quella è un’altra storia ovviamente, era solo per farvi capire che con Windows, una volta connessi ad internet con un computer, possiamo far accedere ad internet anche i dispositivi nelle vicinanze.
Detto questo, vediamo come condividere WiFi via LAN su Windows:
Requisiti:
due PC, di cui uno connesso ad internet tramite WiFi (un portatile va benissimo)
una connessione wireless stabile e protetta
Procedimento:
Aprire il Centro connessioni di rete e condivisione sul PC connesso al web (tasto destro del mouse sull’icona di rete in fondo a destra)
Andare nelle Impostazioni scheda, cliccare con il tasto destro del mouse sulla Scheda wireless e poi scegliere Proprietà
Fare doppio click nelle impostazioni dell’IPv4
Impostare un IP statico (va bene qualsiasi numero, basta che lo annotiate una volta impostato)
Inserire il Gateway (l’indirizzo di collegamento del router, di solito 192.168.0.1 o 192.168.1.1)
Inserire i DNS (perfetti anche quelli di Google, 8.8.8.8 e 8.8.4.4)
Cliccare su Ok ed applicare le impostazioni (verificate adesso che internet funzioni)
Sempre nella finestra dove vengono visualizzate le schede di rete, dovete controllare che sia disponibile (anche se scollegata) l’ethernet
Adesso, dovrete selezionare entrambe le schede di rete (tenendo premuto Ctrl) e poi fare click con il tasto destro del mouse e scegliere l’opzione Connessioni con bridging per condividere WiFi via LAN
Attendere quindi la realizzazione del bridge di rete (ci metterà un pochino prima di essere “Connesso” e sulla scheda wireless verrà visualizzato il messaggio “Abilitato, con bridge“)
Adesso, prendere il PC sprovvisto di accesso al web, andare nel centro connessioni di rete e condivisione e controllare che sia impostato un indirizzo IP automatico (default, DHCP)
Fatto questo, basterà collegare un cavo di rete tra il PC connesso e l’altro da collegare per attivare il bridge di rete
Buona navigazione!
Attraverso questa procedura potrete quindi condividere WiFi via LAN, sfruttando il bridge di rete in Windows per far accedere ad internet i PC sprovvisti dell’interfaccia wireless.
In alternativa, vi ricordo che potreste anche utilizzare un dispositivo che fa da client wireless per i dispositivi sprovvisti della scheda di rete Wi-Fi. Nello specifico, esso trasforma la rete wireless in rete cablata (cavo ethernet). Un esempio, è il nano router della TP-Link (che trovi qui sotto).
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Ritrovarsi senza Internet può diventare un piccolo incubo, soprattutto se abbiamo bisogno di lavorare con un tablet o uno smartphone e non c’è modo di connettersi direttamente alla rete Wi-Fi. Senz’altro, ciò può verificarsi quando siamo fuori casa, ma non è raro attualmente che le reti wireless a volte siano troppo lontane, rendendo talora instabile il collegamento.
Ecco perché, spesso, potrebbe tornare utile condividere internet con un PC Windows 10. Una scelta dettata da ragioni di praticità o di sicurezza, perché accedere a Internet tramite un altro computer o dispositivo che fa da filtro potrebbe rendere più difficile l’attacco diretto (dall’esterno) ad opera di software malevolo. Vediamo dunque come procedere in tal senso.
Come condividere internet con un PC Windows 10
In questa guida, ti offrirò alcune possibili soluzioni per condividere la connessione internet tramite un PC con sistema Windows 10, attraverso l’uso di tecnologie preinstallate o a mezzo di semplici dispositivi esterni. Vedremo inoltre alcune basilari impostazioni per la condivisione della scheda di rete ethernet via wireless e per la gestione degli hotspot.
Dal momento che l’uso avanzato delle connessioni ha impostanti implicazioni di sicurezza, dovrai usare la massima cautela nel seguire i miei consigli, ed agirai a tua responsabilità.
Indice
Tipologie di condivisione internet
Requisiti
Operazioni preliminari
Condivisione su rete WiFi
Hotspot Windows 10
Programmi per hotspot wireless Windows 10
HostedNetworkStarter
Condivisione su rete LAN
Conclusioni
Tipologie di condivisione internet
Il modo più semplice per condividere la connessione internet tra due PC, è l’uso della stessa rete LAN (o rete domestica), anche se ciò comporta indubbiamente un affaticamento dell’intera architettura, con un rallentamento più o meno marcato della navigazione e una limitazione di banda, dipendente soprattutto da ragioni hardware.
Un risultato analogo, può essere ottenuto attraverso l’uso della tecnologia Wi-Fi, e quindi trasformando il tuo PC, se dotato di una scheda Wi-Fi, in un vero e proprio access point wireless. Sì hai capito bene, potresti condividere la connessione internet derivante dalla LAN via wireless. Vediamo come fare in entrambi i casi.
Requisiti
Per cominciare, ti serve una scheda di rete wireless o LAN aggiuntiva installata sul primo PC, dato che la primaria verrà adoperata per connettersi a internet, e la secondaria per fare da router, o meglio, da AP.
Puoi usare sia schede già integrate (solitamente, soprattutto se si tratta di un notebook, sono presenti una scheda di rete LAN e una scheda di rete wireless) oppure installarne una USB o PCI-E, come quelle che ti consiglio di seguito, molto economiche ma prodotte da aziende rinomate.
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TP-Link TL-WN881ND Scheda di Rete Wireless N 300 Mbps PCIe, Tecnologia MIMO, Crittografia WPA/WPA2, Semplice Configurazione
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Fai molta attenzione all’installazione di nuove schede PCI Express nel tuo PC, e se non sei sicuro delle tue abilità, chiedi l’intervento di un esperto. Se desideri comunque agire da solo, stai molto attento a non forzare le parti piccole di questi apparecchi (sia sugli attacchi che sugli eventuali componenti saldati), e non esercitare una pressione troppo forte sulla scheda madre quando li vai a montare.
Assicurati anche che il tuo case disponga di un numero adeguato di alloggiamenti per le uscite (sul lato posteriore), soprattutto per le schede Wi-Fi, che hanno antenne molto prominenti, e adopera ogni cautela per non tagliarti con le punte metalliche della rastrelliera.
Quanto invece ai dispositivi Wi-Fi USB, tieni conto che non avranno mai la stessa efficienza di un’antenna completa, per ovvie ragioni legate al differente tipo di protocollo.
Ovviamente, sarebbe bene avere accesso ad una connessione dati non a consumo, anche non si tratta di un requisito tecnico. È invece importante che ti assicuri di aver installato l’ultima versione di Windows 10 con le relative patch di sicurezza.
Operazioni preliminari
Per cominciare, devi naturalmente connettere a Internet il computer principale, che poi dovrà distribuire la connessione all’altro che ne è privo.
Se stai adoperando un dispositivo di connessione Wi-Fi, assicurati che entrambi i PC dispongano di driver aggiornati per le rispettive antenne, e che queste – ovviamente – siano state correttamente riconosciute dal sistema operativo. Per verificare ciò, devi accedere alla Gestione dispositivi: clicca col tasto destro del mouse sull’icona Questo PC che trovi sul desktop, e quindi su Proprietà. Nella finestra che si aprirà, cerca la voce Gestione dispositivi.
Si aprirà un’altra finestra, in cui dovrai cercare la voce Schede di rete, in cui troverai tutte le schede, comprese quelle USB (infatti, la voce “Controller USB” è relativa, per l’appunto, alla porta fisica USB che è installata sulla tua scheda madre, e non ai dispositivi che vi sono collegati).
Qualora mai alcuni dispositivi non fossero stati riconosciuti, in ogni caso, ti verrebbero segnalati subito con un’apposita icona di avviso. In tal caso, provvedi ad installare i driver dal sito del produttore di tale periferica hardware.
Condivisione su rete WiFi
Vediamo adesso come condividere una connessione internet su Windows 10. Solitamente, puoi usare queste metodiche per condividere una connessione cablata tramite ethernet; nulla vieta, però, che tu possa farlo anche con la stessa connessione Wi-Fi, purché ovviamente tu vi sia connesso e che la tua scheda di rete supporti la creazione di reti wireless virtuali aggiuntive (o a patto che tu abbia una scheda wireless secondaria).
Hotspot Windows 10
Alcune versioni di Windows 10, in presenza di una scheda Wi-Fi attiva (sia integrata che esterna), consentono di abilitare una funzione chiamata Hotspot mobile, il cui obiettivo è quello di consentire la condivisione della connessione a internet con altri apparecchi, adoperando le stesse modalità in uso sui dispositivi mobili.
Non è chiaro, per la verità, quale sia la differenza pratica tra l’uso di questa funzionalità e le comuni opzioni di condivisione internet presenti da molto tempo sui sistemi Windows. Inoltre, a seconda della release del sistema Windows 10 di cui disponi, potresti trovare più o meno impostazioni rispetto a quelle che ti mostrerò.
Comunque, per disporre della funzione hotspot, accedi a Impostazioni > Rete e Internet e cerca la voce Hotspot mobile dall’elenco a sinistra.
Si aprirà la finestra come quella nell’immagine di esempio, attraverso cui potrai attivare la condivisione internet scegliendo, semplicemente, quale rete condividere (se ethernet o Wi-Fi, dipende chiaramente a cosa sei connesso) e una coppia di nome rete e password per identificare l’hotspot. Se non sai come impostare questi ultimi dati, non preoccuparti: ti verranno suggerite in automatico delle soluzioni.
È anche possibile azzardare una condivisione internet tramite Bluetooth, se disponi dell’apposito ripetitore. Ovviamente, però, si tratta di un protocollo infinitamente più lento rispetto al Wi-Fi, e con un raggio d’azione assai limitato.
Tieni conto, inoltre, che l’uso di una scheda di rete come hotspot non è esattamente tipico e prevedibile da parte del produttore, e comporta un ovvio sovraccarico dell’apparecchio, che potrebbe accorciarne di molto la vita o comunque limitarne le prestazioni.
Una volta attivato, l’hotspot si comporterà come una comune rete wireless: ti basterà cercare, con il secondo PC o altro dispositivo, il nome della rete impostato tramite questa schermata e inserire la password. L’indirizzo IP sarà dinamico, e verrà gestito dal DHCP server.
Programmi per hotspot wireless Windows 10
Le opzioni offerte dal servizio di hotspot di Windows 10 non sono molto ampie, e non consentono personalizzazioni particolari (ad esempio per limitare il numero e la durata degli accessi alla rete e simili). E per dirla tutta, non esiste una ragione valida per cui un utente domestico dovrebbe disporre di queste funzioni sul suo PC.
In ogni caso, se sei un geek che ama sperimentare, sappi che potresti avvalerti di software di terze parti che, almeno sulla carta, promettono di risolvere il problema.
Ti avverto però che far gestire ad un software la condivisione internet del PC W10 potrebbe non essere una grande idea: i protocolli di sicurezza per i sistemi Microsoft, infatti, non vedono di buon occhio programmi non ufficiali che comportano l’affidamento a terze parti delle funzioni di connessione (come appunto la condivisione internet). Quindi, in molti casi, queste applicazioni, per funzionare, richiedono la disattivazione almeno parziale di firewall e antivirus, con tutti i rischi connessi.
In secondo luogo, è piuttosto ovvio che un filtro software sviluppato al di fuori del sistema operativo, benché di alta qualità, potrebbe comunque non offrire le stesse prestazioni degli omologhi sviluppati da Microsoft.
La scelta di applicativi hotspot per sistemi Windows 7 (e successive versioni) è comunque relativamente ampia, e moltissimi sono i pacchetti freeware o shareware disponibili, molti dei quali realizzati da sviluppatori indipendenti.
HostedNetworkStarter
Io ti consiglio di provare HostedNetworkStarter, progettato e distribuito dal programmatore NirSoft, e disponibile gratuitamente a questo link. È l’ideale per condividere internet con un PC Windows 10 tramite Wi-Fi. Ti consiglio di scaricare la versione senza installer, dato che si tratta di un semplice eseguibile, e di scaricare a parte i file con la traduzione in lingua italiana.
Come precisato dallo stesso autore, è possibile che alcuni antivirus possano identificare questa o altre utility di sua creazione come software malevolo (c. d. falsi positivi): sta a te decidere se servirtene o meno.
Una volta lanciata, l’applicazione ti chiederà di scegliere il nome della rete wireless (SSID, service set identifier), con cui la rete si presenterà all’esterno, e l’eventuale password (assai opportuna).
Subito sotto, troverai le impostazioni correlate alla connessione internet da condividere, identificata tramite il numero di scheda di rete e il relativo IP attualmente associato. In merito, ti ricordo che se il PC host su cui lavori è connesso tramite router, ovviamente il suo IP sarà interno, perché quello esterno (pubblico) sarà assegnato al solo modem/router che gestisce la sottorete locale.
Da quella sezione, comunque, puoi anche impostare il numero massimo di dispositivi connessi in contemporanea, che per impostazioni predefinita sono 10. Ciò significa che l’eventuale undicesimo dispositivo che si connetterà alla rete wireless riceverà un messaggio d’errore e non potrà connettersi, fintanto che resteranno collegati gli altri 10.
Per il resto, l’interfaccia dell’applicazione è molto “spartana” ed intuitiva: il pulsante verde servirà ad avviare l’hotspot e quello rosso a disattivarlo, mentre nel riquadro in alto, verranno mostrati gli eventi relativi alla condivisione, che non ha senso monitorare se non sei un utente molto esperto di reti.
Una volta attivato, l’hotspot sarà visibile agli altri dispositivi come una comune rete Wi-Fi.
Condivisione su rete LAN
Torniamo alle funzioni di sistema di Windows 10 e vediamo come si può condividere la connessione internet su Windows 10 via rete LAN.
Con questa procedura, potrai disporre sia della connessione LAN che di quella Wi-Fi, ma ovviamente, nel primo caso, potrai condividere la rete via cavo solo avendo due schede ethernet, di cui una principale connessa a internet, e una secondaria collegata al computer con cui vuoi condividere la linea. Se invece hai una scheda Wi-Fi e una porta ethernet, la connessione captata dall’antenna Wi-Fi sarà disponibile per la condivisione dall’unica porta ethernet disponibile.
La procedura è molto semplice da attuare: accedi a Impostazioni > Rete e Internet. Poi, naviga su Centro connessioni di rete e condivisione.
Si aprirà così una finestra, in cui troverai tutte le schede di rete (fisiche e virtuali) installate nel computer. Sono tutte organizzate sotto forma di icone. Seleziona quella che vuoi condividere e, col tasto destro del mouse, clicca su Proprietà.
Visualizzerai un’altra finestra, in cui dovrai cercare la scheda Condivisione. Da lì, potrai impostare la condivisione della connessione internet, semplicemente selezionando la scheda (ulteriore, anche virtuale) con cui vorrai condividere la rete.
Dopo aver scelto Condividi sulla scheda di rete wireless, basterà connettere i due PC tramite un cavo ethernet comune, da attaccare, ovviamente, sia nel PC principale che nel secondario. Non è necessario un cavo incrociato (detto anche cavo cross), basta un semplice cavo ethernet RJ-45, preferibilmente CAT 5e o CAT 6, soprattutto se la scheda di rete del PC hotspot è gigabit (fino 1000 Mbps).
Per ragioni di architettura, è necessario comunque che la connessione Wi-Fi di partenza disponga di un IP privato dinamico, altrimenti la procedura potrebbe non andare a buon fine fino a quando non assegnerai al secondo PC un IP statico.
Di solito, questa impostazione è automatica, ma se hai qualche dubbio, puoi verificare: vai al Centro connessioni di rete e condivisione, come ti ho mostrato sopra, e clicca col tasto destro sulle Proprietà della rete Wi-Fi. Cerca nella finestra la voce “Protocollo Internet versione 4 (IPv4)”, selezionala e clicca ancora su Proprietà.
A questo punto, ti apparirà una finestra come questa qui sotto nello screen. Assicurati che sia tutto impostato su “Ottieni indirizzo IP automaticamente” ed hai concluso.
Per soluzioni alternative, leggi come condividere la rete wireless via cavo. In essa, ad esempio, troverai dei dettagli correlati a un adattatore che ti permetterà di collegare wireless un dispositivo cablato (sprovvisto, dunque, di una scheda di rete wireless).
Conclusioni
La gestione corretta delle reti è piuttosto complessa, e non sempre è facile venirne a capo. Adesso hai appreso l’uso di nuovi strumenti, ma stai attento a non “sperimentare” troppo con queste funzioni, perché sbagliando, il computer potrebbe smettere di funzionare correttamente.
Se hai qualche dubbio, tieni degli appunti con un elenco esatto di tutte le impostazioni che hai modificato manualmente, così da poterle ripristinare in caso di successivi malfunzionamenti.
Se hai un PC equipaggiato con Windows 8, puoi installare due versioni diverse di Skype: quella classica, che molto probabilmente hai imparato a conoscere nelle versioni precedenti del sistema operativo, e quella Modern che invece funziona dalla Start Screen di Windows.
Imparare ad usare quest’ultima è abbastanza semplice, ma ci sono alcune operazioni che non sono intuitive quanto potrebbero essere. Ad esempio, tu lo sai come cercare persone su Skype Windows 8? Se la risposta è no, dammi cinque minuti che te lo spiego.
Se vuoi sapere come cercare persone su Skype Windows 8 nella versione Modern dell’applicazione (quella che funziona dalla Start Screen), il primo passo che devi compiere è cliccare con il tasto destro del mouse in un punto qualsiasi dello schermo e selezionare la voce Aggiungi contatto dal menu che compare in basso.
A questo punto, digita il nome o l’indirizzo email dalla persona che vuoi aggiungere alla rubrica di Skype nella barra laterale di Windows e premi il tasto Invio per avviare la ricerca.
Compariranno tutti i nominativi trovati dall’applicazione in base alle informazioni da te digitate. Seleziona quello della persona che vuoi aggiungere ai contatti di Skype e clicca sul pulsante Aggiungi ai contatti per completare l’operazione.
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Se preferisci utilizzare la versione classica dell’applicazione (quella Desktop), puoi cercare persone su Skype Windows 8 semplicemente recandoti nel menu Contatti del programma e selezionando la voce Aggiungi un contatto > Cerca nella directory di Skype.
A questo punto, digita il nome o l’indirizzo email dalla persona che vuoi aggiungere alla rubrica di Skype nella barra laterale del software e premi il tasto Invio, seleziona il nominativo che preferisci dal risultato della ricerca e clicca sul pulsante Aggiungi ai contatti per completare l’operazione.
Se utilizzi spesso Skype per chiamare utenze telefoniche standard, puoi arricchire la tua rubrica anche con numeri di telefono veri e propri. Basta recarsi nel menu Contatti dell’applicazione, selezionare la voce Aggiungi un contatto > Salva un numero telefonico da quest’ultimo e digitare il recapito da salvare nel modulo che compare. Più facile di così?
Di recente hai effettuato l’aggiornamento del sistema operativo installato sul tuo computer passando da una vecchia versione di Windows ad una più recente edizione dello stesso. Curiosando poi tra i vari file archiviati sul tuo PC ti sei imbattuto in una cartella denominata Windows.old ed ora vorresti sapere come fare per sbarazzartene in modo tale da fare un po’ di pulizia sul tuo hard disk? Se la risposta a questa domanda è affermativa sappi che ho una buona, anzi ottima notizia da darti: posso spiegarti io che cosa bisogna fare per poter cancellare Windows Old.
Prima di indicarti quali sono i passaggi che risulta necessario effettuare per poter cancellare Windows Old è bene però che tu capisca di che cosa stiamo parlando. La cartella denominata Windows.old, così come suggerisce lo stesso nome, è una cartella che viene generata in maniera automatica da Windows durante la procedura di upgrade del sistema operativo da una versione all’altra, ad esempio nel passaggio da Windows 8.1 a Windows 10. Questa cartella contiene i file della precedente installazione di Windows. A meno che qualcosa sia andato storto durante l’aggiornamento ad una più recente versione di Windows ed a meno che venga avvertita l’esigenza di tornare all’edizione precedente del sistema operativo non è indispensabile conservare la cartella Windows.old sul proprio hard disk. Considerando poi lo scopo al quale la cartella Windows.old è preposta lo spazio occupato da quest’ultima risulta tutt’altro che esiguo e liberarsene può dunque permettere di guadagnare svariati MB sul disco rigido.
Fatta chiarezza a riguardo se ti interessa quindi scoprire quali sono i passaggi che bisogna effettuare per poter cancellare Windows Old ti suggerisco di prenderti qualche minuto di tempo libero, di metterti ben comodo e di concentrarti sulla lettura delle indicazioni che sto per fornirti. Sono certo che alla fine potrai dirti più che soddisfatto e che qualora necessario sarai anche ben disponibile a spiegare ai tuoi amici bisognosi di un aiuto analogo come procedere.
Per riuscire a cancellare Windows Old bisogna mettere in pratica un’apposita procedura. Infatti, pur essendo Windows.old una cartella come tutte le altre archiviate sull’hard disk, almeno in apparenza, provando a cancellarla semplicemente cliccandoci sopra con il tasto destro del mouse e scegliendo poi la voce Elimina dal menu contestuale visualizzato non risulta possibile portare correttamente a termine l’operazione poiché i file non saranno eliminati. Ecco perché per riuscire a cancellare Windows Old in maniera completa è bene che tu ti attenga alle indicazioni che sto per fornirti. Ad ogni modo non preoccuparti, non dovrai fare nulla di troppo complicato.
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Nota: Prima di seguire le indicazioni che sto per darti assicurati che tutti i file e le impostazioni in uso con la precedente installazione di Windows siano “al loro posto”. La procedura per cancellare Windows Old non può essere annullata, occhio!
Per poter cancellare Windows Old devi affidarti allo strumento Pulizia disco, l’utility disponibile di serie sui sistemi operativi di casa Microsoft grazie alla quale è possibile gestire ed ottimizzare lo spazio di archiviazione del PC. Per accedere a Pulizia disco pigia sul pulsante Start annesso alla barra delle applicazioni, digita pulizia disco nel campo di ricerca visualizzato e poi fai clic sul primo risultato presente in elenco. In alternativa puoi avviare lo strumento Pulizia disco accedendo a Pannello di controllo, digitando amministrazione nella casella di ricerca collocata nella parte in alto a destra della finestra visualizzata, pigiando su Strumenti di amministrazione e facendo poi doppio clic sulla voce Pulizia disco.
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Fatto ciò vedrai comparire la finestra di Pulizia disco sul desktop. A questo punto se ti viene chiesto di scegliere un’unità su cui agire seleziona quella su cui hai installato Windows (presumibilmente C:) e poi fai clic sul pulsante OK. Effettuati questi passaggi verrà avviata automaticamente la procedura di calcolo della quantità di spazio che è possibile liberare su disco. Tieni conto che l’operazione può richiedere diversi minuti, tutto dipende dalla quantità di elementi archiviati sul tuo computer. Quindi mi raccomando, cerca di portare pazienza e non allarmarti nel caso in cui l’operazione dovesse richiedere più tempo di quel che avevi immaginato.
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Una volta terminata la procedura di analisi per poter cancellare Windows Old pigia sul pulsante Pulizia file di sistema collocato nella parte in basso a sinistra della finestra che visualizzi a schermo dopodiché se ti viene chiesto ancora una volta di scegliere un’unità su cui andare ad agire seleziona sempre quella su cui hai installato Windows e fai clic sul pulsante OK.
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Procedi ora andando a spuntare la casella Installazioni di Windows precedenti, se lo ritieni opportuno apponi un segno di spunta anche accanto ad altre caselle di controllo in modo tale da eliminare ulteriori file non necessari al corretto funzionamento del sistema operativo dopodiché pigia sul pulsante OK.
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Nella nuova finestra che a questo punto ti verrà mostrata a schermo pigia sul comando Elimina file o Eliminazione file dopodiché attendi che la procedura per cancellare Windows Old venga avviata e portata a termine.
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Per accertarti del fatto che tutto sia filato per il verso giusto e che la cartella Windows.old sia stata effettivamente eliminata dal sistema pigia sull’icona raffigurante una cartella di colore giallo annessa alla barra delle applicazioni, fai clic sulla voce Questo PC oppure Computer collocata nella barra laterale sulla sinistra della finestra che è andata ad aprirsi, fai doppio clic su Disco locale e verifica che tra le cartelle presenti in elenco non ci sia più quella facente riferimento alla precedente versione del sistema operativo.
Qualora te lo stessi chiedendo sappi che la procedura che ti ho appena indicato per poter cancellare Windows Old non andrà a rimuovere in alcun modo i tuoi file personali che risultano archiviati sul PC. Cancellare Windows Old è infatti un’operazione che risulta relativa solo ed esclusivamente a quell’insieme di file necessari per far funzionare correttamente il precedente sistema operativo, tutti i tuoi file personali sono archiviati nella cartella Documenti.
Impossibile cancellare il file perché in uso da un altro processo; impossibile procedere con la cancellazione; file protetto di sistema; eliminazione file non riuscita; ritenta e sarai più fortunato. OK, l’ultimo messaggio me lo sono inventato ma la sostanza dei fatti non cambia: non riesci a cancellare una marea di file inutili presenti sull’hard disk.
Il computer sta per caso tramando contro di te? Chiaramente no. Quello che hai incontrato è un problema piuttosto frequente, che capita quando un programma o un processo di sistema tengono “impegnato” un file impedendone la rimozione. Di solito si risolve tutto riavviando il PC e impartendo nuovamente il comando per cancellare il file, ma perché fare tanta fatica quando ci sono delle comodissime applicazioni gratuite che permettono di cancellare i file incancellabili?
Sì, hai letto bene! Esistono dei programmi che, in pochissimi click, permettono di scoprire quali processi tengono un file in “ostaggio” impedendone l’eliminazione: utilizzali e potrai risolvere in maniera pressoché istantanea tutti i problemi relativi ai file incancellabili sul tuo PC. Non sai come si usano? Nessun problema, prenditi cinque minuti di tempo libero e consulta il breve tutorial che sto per proporti. Resterai sorpreso da quanto è facile!
Cancellare file incancellabili su Windows
Il problema dei file “incancellabili” è piuttosto frequente su Windows, ma per fortuna sono nate diverse applicazioni che permettono di risolverlo in maniera veramente semplice: eccone alcune fra le migliori.
Malwarebytes FileASSASSIN
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Malwarebytes FileASSASSIN è un’utilissima applicazione gratuita prodotta dalla stessa software house autrice di Malwarebytes Antimalware, uno dei programmi anti-malware più affidabili e completi disponibili per i sistemi Windows. Per scaricarla sul tuo PC, collegati al suo sito Internet ufficiale e clicca sul pulsante Scarica.
Al termine del download, apri quindi il pacchetto d’installazione di FileASSASSIN (fileassassin-setup-xx.exe) e fai click prima sul pulsante Sì e poi su Next. Accetta quindi le condizioni d’uso del programma, mettendo il segno di spunta accanto alla voce I accept the terms in the License Agreement, e porta a termine il setup premendo in sequenza su Next, Install e Finish.
Ora, per cancellare un file incancellabile con Malwarebytes FileASSASSIN non devi far altro che avviare l’applicazione e selezionarlo pigiando sul bottone […]. Ad operazione completata, metti il segno di spunta accanto alle quattro opzioni situate sotto la dicitura Attempt FileASSASSIN’s method of file processing e clicca sul pulsante Execute per eliminare il file selezionato.
Qualora il software non dovesse riuscire a svolgere appieno il suo lavoro, puoi provare a mettere i file in coda di eliminazione in modo da farli cancellare tutti al riavvio successivo del sistema: basta mettere il segno di spunta accanto alla voce Use delete on Windows reboot functions.
LockHunter
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Un altro software che puoi prendere in considerazione è LockHunter, il quale permette di scoprire quali processi bloccano la cancellazione di un file e li chiude in automatico. Funziona con tutte le versioni di Windows (comprese quelle a 64 bit) ed è estremamente facile da usare.
Per scaricare LockHunter sul tuo PC, collegati al sito Internet del programma e clicca sulla voce Download LockHunter now! che si trova in basso. Al termine del download, avvia il pacchetto d’installazione di LockHunter (lockhuntersetup_xx.exe) e clicca prima su Sì e poi su Next (due volte consecutive) e Finish per portare a termine il processo d’installazione del programma.
Adesso, per cancellare un file “bloccato” dal tuo PC, fai click destro su di esso e seleziona la voce What’s locking this file dal menu che compare. Nella finestra che si apre, clicca sui pulsanti Unlock It!, Yes e Delete It! e il file dovrebbe cancellarsi automaticamente.
In caso di mancato successo (può capitare), clicca sul pulsante Other, seleziona la voce Delete At Next System Restart dal menu che compare e il file verrà cancellato al prossimo riavvio di Windows.
Cancellare file incancellabili su Mac
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Su Mac, il problema dei file “incancellabili” è meno ricorrente rispetto ai sistemi Windows. Questo però non significa che non possa capitare, e in situazioni del genere non c’è migliore amico del Terminale, lo strumento equivalente al Prompt dei comandi di Windows che puoi trovare nella cartella Altro del Launchpad di OS X.
Per forzare la cancellazione di un file dal terminale del Mac puoi usare il comando sudo rm -rf [percorso del file da rimuovere], però prima di tentare una soluzione così estrema (il comando rm -rf va utilizzato sempre con estrema cautela in quanto cancella istantaneamente file e cartelle indicate) ti consiglio di riavviare il Finder facendo click destro+alt sulla sua icona presente nella barra Dock e selezionando la voce Riapri dal menu che compare e di chiudere tutte le applicazioni in uso. Per chiudere un’applicazione su OS X basta selezionarla e premere cmd+q sulla tastiera oppure si può fare click destro sulla sua icona nella barra Dock e selezionare la voce Esci dal menu che compare.
Se nessuna di queste due mosse va a buon fine, puoi provare con il comando da terminale che ti ho appena illustrato. Mi raccomando però: digita con estrema attenzione il percorso del file o della cartella da eliminare (o trascina l’elemento in questione direttamente nella finestra del terminale per far comparire il percorso in maniera automatica), altrimenti rischi di cancellare anche cose che dovrebbero rimanere al loro posto!
Ormai sono secoli che ogni giorno senti sempre la stessa petulante musichetta quando accendi il PC, non credi che sarebbe ora di cambiare? Sì, lo so, non hai ancora molta dimestichezza con il mondo del computer e non vuoi “mettere le mani” nella configurazione del sistema, ma credimi non c’è assolutamente nulla da rischiare.
Oggi sono qui per darti una mano e salvarti dalla monotonia del tuo sistema operativo. Sto per spiegarti come cambiare suoni di Windows, da quello di avvio a quello di spegnimento passando per tutti i suoni emessi quando apri le cartelle, vai avanti/indietro in Explorer, ecc.. Su, cosa aspetti a metterti al lavoro?
Se vuoi scoprire come cambiare suoni di Windows ed utilizzi Windows 7 o Vista, tutto quello che devi fare è cliccare sul pulsante Start di Windows e selezionare la voce Pannello di controllo dal menu che compare. Nella finestra che si apre, clicca prima su Hardware e suoni e poi sulla voce Cambia segnali acustici emessi dal sistema che si trova sotto alla dicitura Audio per accedere al pannello che ti consentirà di cambiare i suoni di Windows.
Adesso devi scegliere se utilizzare una delle combinazioni di suoni integrate in Windows oppure se crearne una personalizzata usando dei file audio presenti sul PC (i file devono essere in formato WAV). Se vuoi utilizzare una delle combinazioni predefinite presenti in Windows, scegli una delle voci disponibili nel menu a tendina Combinazione e clicca sulla lista dei suoni collocata sotto la voce Eventi per ascoltarne un’anteprima (devi cliccare prima sul suono da ascoltare e poi sul pulsante Prova).
Se le combinazioni predefinite di Windows non ti soddisfano, puoi creare delle combinazioni di suoni personalizzate selezionando uno ad uno i suoni da cambiare dalla lista Eventi (es. Accesso a Windows per il suono di avvio del sistema, Esci da Windows per il suono di chiusura della sessione di lavoro, ecc.) e cliccando sul pulsante Sfoglia per scegliere il file WAV da usare come suono di Windows. Una volta terminata la modifica di tutti i suoni, puoi applicare i cambiamenti cliccando su Applica e OK e salvare la tua combinazione di suoni per utilizzi futuri cliccando sul pulsante Salva.
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Se utilizzi Windows XP, la procedura per cambiare suoni di Windows è molto simile a quella di Vista e Windows 7 ma non del tutto identica. In questo caso, la prima cosa che devi fare è cliccare sul pulsante Start di Windows e selezionare la voce Pannello di controllo dal menu che compare. Nella finestra che si apre, clicca prima sulla voce Suoni, voce e periferiche audio e poi su Cambiare le combinazioni di suoni e accederai al pannello per cambiare i suoni di Windows.
Adesso, puoi cambiare i suoni di Windows XP proprio come visto nelle versioni più aggiornate del sistema operativo. Utilizza quindi il menu a tendina Combinazione se vuoi usare una delle combinazioni di suoni integrate in maniera predefinita in Windows oppure cambia i suoni uno ad uno selezionandoli dall’elenco Eventi e cliccando sul pulsante Sfoglia. Puoi anche “mischiare” i suoni delle varie combinazioni di Windows selezionando uno dei suoni presenti nel menu a tendina Suoni (in basso a sinistra) anziché selezionare dei suoni personalizzati cliccando su Sfoglia.
Bene, ma dove li trovo i suoni personalizzati da applicare al mio Windows? Ti starai sicuramente chiedendo. Nulla di più facile. Collegati al sito Internet Simply the best e avrai a disposizione una vasta gamma di suoni WAV gratis suddivisi in categorie pronti per essere scaricati e usati come suoni di Windows. Buon divertimento!
Sei alle prime, anzi alle primissime armi con il mondo del computer… però questo non significa che devi sopportare in eterno lo sfondo predefinito di Windows 7! Lo so che muori dalla voglia di cambiare l’immagine di sfondo del tuo desktop, e sono qui proprio per aiutarti a scoprire come si fa. Con la guida di oggi, infatti, voglio mostrarti quanto sia semplice cambiare sfondo su Windows 7 e addirittura impostare degli sfondi che si applicano automaticamente a intervalli di tempo regolari. Tranquillo, non rischi di combinare nessun guaio, quindi provaci e vedrai che non te ne pentirai!
Per completezza d’informazione, ti spiegherò anche come personalizzare lo sfondo di logon su Windows 7, ovvero l’immagine che è impostata di default nella schermata dalla quale si effettua l’accesso al proprio account utente. In quest’ultimo caso, però, sarai costretto a rivolgerti a delle soluzioni di terze parti — Windows 7 non integra una funzione che permette di fare ciò — che, tranquillo, sono tutte gratuite e semplicissime da utilizzare.
Allora, sei pronto per personalizzare il tuo PC con nuovi wallpaper? Sì? Benissimo! Mettiti subito bello comodo, prenditi tutto il tempo che ti serve per concentrarti sulla lettura dei prossimi paragrafi e, cosa ancora più importante, attua le “dritte” che ti darò. Vedrai, seguendo in modo scrupoloso i passaggi che ti indicherò, non avrai il benché minimo problema nel portare a termine la tua “impresa” odierna. Ti auguro buona lettura e, soprattutto, buon divertimento!
Indice
Come cambiare sfondo desktop su Windows 7
Come cambiare sfondo di logon su Windows 7
Come cambiare sfondo desktop su Windows 7
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Se vuoi scoprire come cambiare sfondo su Windows 7 , tutto quello che devi fare è aprire, tramite doppio clic, l’immagine che vuoi usare come sfondo. A questo punto, si avvierà il programma che hai impostato come visualizzatore di immagini predefinito.
Se usi il Visualizzatore di Foto di Windows o la Raccolta foto di Windows Live, puoi applicare l’immagine come sfondo del desktop semplicemente facendo clic destro su di essa e selezionando poi la voce Imposta come sfondo del desktop dal menu che compare.
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Se non sai dove trovare delle immagini di sfondo adatte al tuo desktop, fai “un salto” su portali come wallhalla.com o DeviantART e troverai sicuramente quello che fa al caso tuo (ti ho già spiegato come trovare sfondi desktop in un’altra guida, ricordi?).
Per regolare la posizione del wallpaper sul desktop, fai clic destro in un punto “vuoto” della scrivania di Windows 7 e seleziona la voce Personalizza dal menu che compare. Nella finestra che si apre, clicca su Sfondo del desktop e seleziona la posizione che preferisci per il tuo sfondo (Riempi, Adatta, Affianca, Centra, etc.), usando il menu a tendina collocato in basso a sinistra.
Se vuoi cambiare sfondo su Windows 7 utilizzando più wallpaper che, in sequenza, si applicano automaticamente a intervalli di tempo regolari, fai clic destro in un punto senza icone del desktop e seleziona la voce Personalizza dal menu che compare. Nella finestra che si apre, poi, clicca prima su Sfondo del desktop e poi sul pulsante Sfoglia che si trova in alto a destra.
Fatto? Bene, allora seleziona la cartella in cui sono salvati gli sfondi che vuoi applicare a rotazione su Windows 7, accertati che sia presente il segno di spunta accanto a tutti i wallpaper che desideri utilizzare e pigia sul pulsante Salva modifiche per applicare gli sfondi al desktop.
Per cambiare l’intervallo di tempo che deve passare dall’applicazione di un wallpaper all’altro, invece, puoi servirti del menu a tendina collocato in basso, sotto la voce Cambia immagine ogni. Hai vito che non è stato poi così complicato cambiare lo sfondo del desktop su Window 7?
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Non sei riuscito a seguire la procedura che ti ho indicato perché utilizzi Windows 7 Starter (la versione più “leggera” di Windows 7, che non permette di personalizzare il desktop) e vorresti sapere se esiste un modo per rimediare alla situazione? Ma certo che c’è!
Per procedere, però, bisogna ricorrere a dei software di terze parti (come Starter Background Changer), che “bypassano” le limitazioni di Windows 7 Starter permettendo di modificare lo sfondo della scrivania senza troppe difficoltà. Se ricordi, te ne ho parlato in modo approfondito nel tutorial su come cambiare lo sfondo di Windows 7 Starter: dai un’occhiata alla guida che ti ho appena linkato perché sono sicuro che ti sarà di grande aiuto.
Come cambiare sfondo di logon su Windows 7
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Desideri cambiare lo sfondo di logon su Windows 7? È possibile fare anche questo. Tuttavia, a differenza di quanto avviene su Windows 10 (la versione più recente del sistema operativo di Microsoft), Windows 7 non permette di applicare questa modifica dalle impostazioni di sistema ed è per questo che, come ti accennavo nell’introduzione dell’articolo, bisogna rivolgersi a software di terze parti, come il famoso LogonStudio, un’applicazione gratuita che permette di modificare la schermata di avvio di Windows 7 (e anche Vista e XP) con estrema facilità. Lascia che ti spieghi come installare questo programma sul tuo PC e, soprattutto, come adoperarlo al meglio.
Per prima cosa, provvedi a installare LogonStudio: collegati, dunque, al sito Internet del programma, pigia sul bottone celeste Download che si trova sulla sinistra della pagina e attendi che il file d’installazione venga scaricato sul tuo computer. A download ultimato, apri il file LogonStudio_public.exe che hai ottenuto, pigia sul pulsante Sì e, nella finestra che si apre, apponi il segno di spunta sulla voce I agree to the terms of this license agreement (per accettare le condizioni d’uso del software), pigia poi sul bottone Next per due volte di seguito e, infine, su Finish per portare a termine il setup.
A questo punto, LogonStudio dovrebbe essere avviato automaticamente: pigia, dunque, sul pulsante Sì presente nella finestra che compare a schermo per consentire al programma di modificare le impostazioni del tuo computer relative allo sfondo della schermata di avvio di Windows 7.
Ora devi selezionare uno dei wallpaper fra quelli proposti per sostituire il “classico” sfondo azzurro che compare nella schermata di avvio di Windows 7 con uno di quelli che ti vengono proposti (es. Object Desktop; Orange Nebula; Koi – Green; etc.). Dopo aver selezionato l’immagine di sfondo che più ti aggrada, pigia sul bottone Apply per confermare le modifiche apportate.
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Se desideri utilizzare un’immagine che hai scaricato da Internet o una foto che hai scattato con il tuo smartphone/tablet o con la tua macchina fotografica, invece, pigia sulla voce Create situata sulla barra laterale collocata a sinistra, compila i campi di testo Name e Author indicando il nome dell’immagine e dell’autore, pigia sul pulsante Browse…, individua e seleziona l’immagine salvata sul tuo computer da utilizzare come sfondo di logon e poi premi sul bottone Save.
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Volendo, puoi anche effettuare il download di nuove immagini da usare per personalizzare la schermata di logon di Windows 7, scaricandole direttamente dalla galleria dedicata del sito Internet di WinCuztomize, l’azienda che si occupa dello sviluppo di LogonStudio. Nella fattispecie, puoi collegarti a questo indirizzo per sfogliare i wallpaper che ti piacerebbe utilizzare e, dopo averne individuato qualcuno che fa al caso tuo, pigiare prima sulla sua anteprima e poi sul bottone verde Download per avviarne lo scaricamento.
A download ultimato, non ti resta che recarti nuovamente nella finestra principale di LogonStudio, fare clic sul bottone Load, selezionare il file che hai appena scaricato (nel caso tu abbia scaricato un archivio di file, devi prima estrarne il contenuto in una cartella) e pigiare prima sul bottone Apply e poi su OK per impostare il wallpaper in questione come schermata di logon del tuo PC con Windows 7.
Se in futuro dovessi avere dei ripensamenti e volessi annullare tutte le modifiche fatte, per ripristinare la schermata di logon predefinita del tuo PC non dovrai fare altro che avviare nuovamente l’applicazione LogonStudio e cliccare prima sul bottone Restore default Logon e poi sui pulsanti Apply e OK. Più semplice di così?!
Se hai voglia di approfondire ulteriormente l’argomento e vuoi avere maggiori informazioni su come modificare la schermata d’avvio del computer, dai un’occhiata alla guida che ti ho appena linkato: lì ho provveduto a spiegarti non solo come modificare la schermata di logon sulle più recenti versioni di Windows, ma anche su macOS. Sono certo che apprezzerai moltissimo anche questa ulteriore lettura.
Anche se sono ormai disponili versioni del sistema operativo di casa Microsoft decisamente più recenti di Windows 7 ed anche se tutti i tuoi amici non fanno altro che consigliarti di passare a Windows 10 tu hai deciso di continuare per la tua strada e di installare sul tuo fido PC Seven. Seguendo la mia guida su come installare Windows 7 non hai avuto alcun problema nel riuscire a portare a termine l’intera procedura tuttavia se adesso stai leggendo questo tutorial molto probabilmente è perché soltanto in seguito ti sei accorto di non aver ancora attivato la tua copia del sistema operativo o di farlo fatto utilizzando il product key sbagliato. Se le cose stanno effettivamente in questo modo e se desideri quindi sapere che cosa bisogna fare per poter cambiare product key Windows 7 sappi che puoi contare su di me.
Nelle seguenti righe andrò infatti ad illustrarti tutte le operazioni che risulta necessario effettuare per poter cambiare product key Windows 7 senza andare incontro ad eventuali problemi. Prima che tu possa allarmarti e pensare al peggio voglio però rassicurarti subito su una cosa: anche se in apparenza potrà sembrarti il contrario cambiare product key Windows 7 è in realtà un’operazione abbastanza semplice da effettuare, non temere.
Chiarito ciò se ti interessa quindi scoprire che cosa bisogna fare per poter cambiare product key Windows 7 ti invito a piazzarti dinanzi al tuo computer, a prenderti qualche minuto di tempo libero ed a concentrarti sulla lettura delle indicazioni che sto per fornirti. Scommettiamo che alla fine sarai pronto ad affermare a gran voce che cambiare product key Windows 7 era in realtà un vero e proprio gioco da ragazzi?
Prima di spiegarti che cosa bisogna fare per poter cambiare product key Windows 7 c’è però una cosa che è bene che tu sappia. Attualmente è possibile modificare il codice di attivazione di Seven effettuando due differenti procedure. Una prevede l’utilizzo di Pannello di controllo, l’altra quella di Prompt dei comandi. Il risultato finale è identico ragion per cui la scelta della soluzione che pensi possa essere più consona a quelle che sono le tue esigenze e preferenze spetta solo e soltanto a te.
Cambiare product key windows 7 mediante Pannello di controllo
Per poter cambiare product key Windows 7 mediante Pannello di controllo la prima cosa che devi fare è chiaramente quella di accedere alla sezione di Windows in oggetto. Per fare ciò pigia sul pulsante Start annesso alla barra delle applicazioni e poi fai clic sulla voce Pannello di Controllo che risulta collocata sulla destra del menu che ti viene mostrato.
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Attendi ora che la finestra di Pannello d controllo risulti visibile a schermo dopodiché fai clic sulla voce Sistema e sicurezza. Se non riesci a visualizzare la voce Sistema e sicurezza pigia sul menu collocato nella parte in alto a destra della finestra di Pannello di controllo accanto alla voce Visualizza per: e seleziona Categoria.
Individua ora la sezione Sistema e pigiaci sopra dopodiché scorri verso il basso la schermata che successivamente ti viene mostrata, individua quindi la sezione Attivazione di Windows e poi fai clic sul collegamento Cambia product key collocato sulla destra.
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Successivamente se ti viene richiesta l’autorizzazione a continuare il processo pigia sul pulsante per acconsentire dopodiché attieniti alla semplice procedura guidata che ti viene mostrata a schermo avendo cura di digitare nel campo collocato accanto alla voce Codice “Product Key”: il product key per Windows 7 costituito da 25 caratteri (numeri e lettere mischiati) che è tua intenzione utilizzare. Successivamente pigia sul pulsante Avanti.
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A procedura ultimata Windows ti segnalerà che la tua copia di Windows 7 è genuina e che è stata attivata in maniera corretta.
Se desideri avere un’ulteriore prova che tutto è andato per il verso giusto e che il product key saper Windows 7 da te digitato è stato effettivamente attivato pigia sul pulsante Start annesso alla barra delle applicazioni del sistema, pigia poi con il tasto destro del mouse sulla voce Computer e successivamente fai clic su Proprietà. Attendi quindi che sul desktop venga aperta la finestra Sistema di Pannello di controllo dopodiché scorri verso il basso, individua la sezione Attivazione di Windows ed accertati che sia presente la voce Windows è attivato e che accanto a Numero di serie: sia riportato il product key che hai precedentemente digitato.
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Nel caso in cui la procedura per cambiare product key Windows 7 non fosse andata a buon fine ti suggerisco di effettuare nuovamente l’intera sequenza delle operazioni da capo. Potresti aver sbagliato a digitare una cifra del codice di attivazione o potrebbe essere sorto qualche intoppo facilmente risolvibile.
Cambiare product key windows 7 mediante Prompt dei comandi
Come ti dicevo qualche riga fa, in alternativa alla procedura che ti ho appena indicato è possibile cambiare product key Windows 7 anche agendo da Prompt dei comandi.
Per cambiare product key Windows 7 mediante Prompt dei comandi pigia sul pulsante Start annesso alla barra delle applicazioni del sistema, digita cmd nel campo di ricerca che visualizzi a schermo, clicca poi con il tasto destro del mouse sul primo risultato che ti viene mostrato e seleziona la voce Esegui come amministratore dal menu. Successivamente pigia su Si.
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Adesso che visualizzi la finestra di prompt dei comandi digita la stringa slmgr.vbs -ipk seguita dal product key costituito da 25 caratteri (numeri e lettere mischiati) che intendi utilizzare per la tua copia di Windows, ad esempio slmgr.vbs -ipk AAAAA-BBBBB-CCCCC-DDDDD-EEEEE. Successivamente premi il tasto Invio sulla tastiera. Infine, digita il comando slmgr.vbs -ato e premi ancora il tasto Invio sulla tastiera del computer.
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Effettuati questi passaggi verifica che la procedura mediante cui cambiare product key Windows 7 tramite Prompt dei comandi sia andata effettivamente a buon fine. Per fare ciò pigia sul pulsante Start annesso alla barra delle applicazioni del sistema, pigia poi con il tasto destro del mouse sulla voce Computer e successivamente fai clic su Proprietà. Attendi quindi che sul desktop venga aperta la finestra Sistema di Pannello di controllo dopodiché scorri verso il basso, individua la sezione Attivazione di Windows ed accertati che sia presente la voce Windows è attivato e che accanto a Numero di serie: sia riportato il product key che hai precedentemente digitato.
Nel caso in cui la procedura per cambiare product key Windows 7 tramite Prompt dei comandi non fosse andata a buon fine ti suggerisco di effettuare nuovamente l’intera sequenza delle operazioni da capo. Potresti aver sbagliato a digitare una cifra del codice di attivazione o potrebbe essere sorto qualche intoppo facilmente risolvibile.
In alternativa all’esecuzione dei passaggi che ti ho appena indicato puoi cambiare product key windows 7 da Prompt dei comandi digitando la stringa slui 3, pigiando il pulsante Invio sulla tastiera e compilando con il codice di attivazione della tua copia del sistema operativo il campo collocato accanto alla voce Codice “Product Key”: annesso alla finestra che andrà ad aprirsi. Successivamente pigia sul pulsante Avanti ed attendi qualche istante affinché la procedura per modificare il codice di attivazione di Windows 7 venga correttamente portata a termine.
Tuo fratello ha memorizzato la password del tuo PC con su installato Windows 8 e proprio non riesci a sopportare l’idea che possa servirsene quando sei assente ed a tua insaputa? I tuoi colleghi di lavoro conoscono la password per accedere al tuo computer e vorresti evitare che eventuali soggetti terzi possano accedervi anche senza autorizzazione? Se la riposta a queste e ad altre domande simili è affermativa sappi che per fortuna c’è una soluzione alla cosa tanto semplice quanto efficace: cambiare password Windows 8.
Andando infatti a modificare la password del tuo computer potrai impedire accessi non autorizzati alla tua postazione multimediale sino a nuovo ordine, ovvero sino a quando non provvederai a comunicare la nuova chiave d’accesso a chi pensi sia più opportuno. Come dici? È un’operazione troppo complicata da effettuare e tu non sei esattamente uno “smanettone”? Ma no, non devi preoccuparti! Cambiare password Windows 8 è davvero molto semplice (a patto ovviamente che tu sia il legittimo proprietario del PC) ed io posso spiegarti come fare, passaggio dopo passaggio.
Se sei dunque effettivamente intenzionato a sopire quali operazioni bisogna compiere per poter cambiare password Windows 8 ti suggerisco di prenderti qualche minuto di tempo libero, di metterti ben comodo dinanzi al tuo computer e di leggere con attenzione tutte le informazioni che sto per fornirti. Sono certo che alla fine sarai pronto ad affermare che cambiare password Windows 8 era in realtà un vero e proprio gioco da ragazzi. Scommettiamo?
Prima di spiegarti che cosa bisogna fare per poter cambiare password Windows 8 è bene però chiarirsi immediatamente su alcuni punti. Con il lancio sul mercato del sistema operativo in oggetto Microsoft ha deciso di integrare l’utilizzo degli account utente Windows con gli account Microsoft online. Facendo in questo modo è possibile mantenere perfettamente sincronizzati nel cloud i dati e le impostazioni e, di conseguenza, per impostazione predefinita per poter accedere al sistema operativo viene utilizzata la password impiegata anche per l’account Microsoft. Se invece utilizzi un account locale, vale a dire il classico account che è sempre stato possibile creare al momento della configurazione del computer, la password ad esso associata fa riferimento solo ed esclusivamente al PC in questione. In alternativa alla “tradizionale” password è poi possibile accedere a Windows 8 utilizzando un PIN numerico (proprio come quelli che solitamente vengono impiegati per sbloccare l’accesso alle SIM dei cellulari) oppure di una password grafica (una password costituita da un’immagine a scelta e da alcuni gesti da associare).
A seconda del tipo di chiave d’accesso in uso sul tuo PC la procedura che bisogna mettere in atto per poter cambiare password Windows 8 risulta quindi leggermente differente. Individua dunque il tipo di password che utilizzi per accedere al tuo computer e segui la relativa procedura per poterla modificare.
Cambiare password Windows 8 – Account Microsoft e Password tradizionale
Se è tua intenzione cambiare password Windows 8 e per accedere alla tua utenza sul computer utilizzi il tuo account Microsoft e la chiave d’accesso facente riferimento allo stesso la prima cosa che devi fare è recarti nella schermata Start. Successivamente digita il termine impostazioni pc nella barra di ricerca collocata in alto a destra e poi pigia sull’icona Impostazioni PC che compre fra i risultati della ricerca.
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Adesso seleziona le voci Account e poi pigia su Opzioni di accesso dalla barra laterale di sinistra dopodiché pigia sul pulsante Modifica collocato sotto la dicitura Password, premi sul pulsante Modifica, immetti la password corrente e poi fai clic sul pulsante Avanti.
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Se sul tuo account Microsoft risulta attiva l’autenticazione a due fattori digita nel campo prova@example.com l’indirizzo di posta elettronica alternativo che hai fornito a Microsoft, pigia sul pulsante Avanti e poi digita il codice che hai ricevuto tramite email all’indirizzo appena fornito. Se invece sei già in possesso di un codice pigia sulla voce Ho già un codice e compila il campo visualizzato a schermo. Se invece intendi utilizzare un’opzione di verifica differente fai clic su Usa un’opzione di verifica diversa.
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Nella nuova schermata che a questo punto ti verrà mostrata compila il campo Password precedente digitando la password attualmente in uso per il tuo PC e che intendi sostituire e poi compila i campi Crea password e Conferma la password digitando la nuova password che è tua intenzione utilizzare. Tieni presente che per essere valida la nuova password che andrai a digitare dovrà contenere almeno 8 caratteri e dovrà includere almeno due elementi a scelta tra lettere maiuscole, lettere minuscole, numeri e simboli.
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Successivamente pigia su Avanti per potare a termine la procedura mediante cui cambiare password Windows 8.
Sappi che una volta completata la procedura mediante cui cambiare password Windows 8 verrà modificata automaticamente anche la chiave d’accesso correlata al tuo account Microsoft ed utilizzata per accedere a tutti gli altri servizi dell’azienda di Redmond. In alteri termini, se ad esempio utilizzi il tuo account Microsoft per accedere al PC andando a cambiare password Windows 8 verrà modificata anche la password che solitamente impiego per accedere ad Outlook.com.
Sappi anche che la procedura per cambiare password Windows 8 che ti ho appena indicato può essere effettuata per un numero indefinito di volte. Questo sta dunque a significare che in caso di ripensamenti riguardo la nuova chiave d’accesso potrai sempre e comunque apportarvi delle modifiche effettuando nuovamente la procedura che ti ho già indicato.
Cambiare password Windows 8 – Account locale e password tradizionale
Se è tua intenzione cambiare password Windows 8 e per accedere alla tua utenza sul computer utilizzi un account locale la prima cosa che devi fare è recarti nella schermata Start. Successivamente pigia sul pulsante raffigurante una lente di ingrandimento che risulta collocato in alto a destra, digita il termine esegui nel campo di ricerca visualizzato poi pigia sull’icona Esegui che compre fra i risultati della ricerca.
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Digita ora il comando netplwiz nell’apposito modulo annesso alla finestra di Esegui e poi fai clic sul pulsante OK.
Nella nuova finestra che a questo punto ti verrà mostrata seleziona, utilizzando il tasto sinistro del mouse, il tuo account utente nel riquadro collocato sotto la voce Utenti per il computer: dopodiché pigia sul pulsante Reimposta password… collocato in basso. Compila ora i campi Nuova password: e Conferma nuova password: digitando la nuova password che intendi utilizzare per accedere al tuo computer dopodiché fai clic sul pulsante OK per applicare le modifiche.
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Tieni presente che la password facente riferimento all’account locale risulta valida solo ed esclusivamente per il computer in uso ragion per il cambiamento di quest’ultima è una modifica che risulta valida soltanto per il PC corrente e non anche per l’account Microsoft.
La procedura per cambiare password Windows 8 che ti ho appena indicato può inoltre essere effettuata per un numero indefinito di volte. Quindi, in caso di ripensamenti riguardo la nuova chiave d’accesso potrai sempre e comunque apportarvi delle modifiche effettuando nuovamente i passaggi che ti ho già indicato.
Cambiare password Windows 8 – PIN numerico
Se è tua intenzione cambiare password Windows 8 e per accedere alla tua utenza sul computer utilizzi un PIN numerico oppure è tua intenzione servirtene in sostituzione dell’attuale chiave d’accesso la prima cosa che devi fare è recarti nella schermata Start. Successivamente digita il termine impostazioni pc nella barra di ricerca collocata in alto a destra e poi pigia sull’icona Impostazioni PC che compre fra i risultati della ricerca.
Adesso seleziona le voci Account e poi pigia su Opzioni di accesso dalla barra laterale di sinistra dopodiché pigia sul pulsante Aggiungi o Modifica collocato sotto la dicitura PIN, immetti la password corrente e poi fai clic sul pulsante OK.
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Compila ora i campi collocati accanto alla voce Immetti il nuovo PIN e Conferma il nuovo PIN digitando il codice numerico che intendi utilizzare in sostituzione della password o del PIN attualmente in uso dopodiché pigia su Fine per applicare le modifiche.
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Tieni presente che diversamente dalla password vera e propria associata all’account Microsoft il PIN risulta valido solo ed esclusivamente per il computer in uso ragion per cui l’applicazione di un PIN o il cambiamento di quest’ultimo sono modifiche che risultano valide soltanto per il PC corrente e non anche per l’account Microsoft.
La procedura per cambiare password Windows 8 che ti ho appena indicato può inoltre essere effettuata per un numero indefinito di volte. Questo sta quindi a significare che in caso di ripensamenti riguardo la nuova chiave d’accesso potrai sempre e comunque apportarvi delle modifiche effettuando nuovamente i passaggi che ti ho già indicato.
Cambiare password Windows 8 – Password grafica
Se è tua intenzione cambiare password Windows 8 e per accedere alla tua utenza sul computer utilizzi una password grafica oppure è tua intenzione servirtene in sostituzione dell’attuale chiave d’accesso la prima cosa che devi fare è recarti nella schermata Start. Successivamente digita il termine impostazioni pc nella barra di ricerca collocata in alto a destra e poi pigia sull’icona Impostazioni PC che compre fra i risultati della ricerca.
Seleziona ora le voci Account e poi pigia su Opzioni di accesso dalla barra laterale di sinistra dopodiché pigia sul pulsante Aggiungi o Modifica collocato sotto la dicitura Password grafica, immetti la password corrente e poi fai clic sul pulsante OK.
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Scegli ora l’immagine ed i gesti che desideri associare alla password grafica che intendi utilizzare. Premi dunque sul pulsante Seleziona immagine e scegli l’immagine da impiegare selezionandola da OneDrive, dal computer in uso, dal gruppo home oppure dalla rete. Adesso disegna la combinazione desiderata di cerchi, linee rette e tocchi per la tua password grafica attenendoti alle semplici indicazioni mostrate a schermo. Tieni presente che l’estensione, la posizione e la direzione dei movimenti diventano parte integrante della password grafica. Successivamente ripeti i gesti che hai scelto di associare alla password grafica. Per concludere pigia sul pulsante Fine.
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Sappi che analogamente al PIN la password grafica risulta valida solo ed esclusivamente per il computer in uso ragion per cui l’applicazione di una password grafica o il cambiamento di quest’ultima sono modifiche che risultano valide soltanto per il PC corrente e non anche per l’account Microsoft.
Inoltre, la procedura per cambiare password Windows 8 che ti ho appena indicato può essere effettuata per un numero indefinito di volte. In caso di ripensamenti riguardo la nuova chiave d’accesso potrai dunque apportarvi delle modifiche effettuando nuovamente tutti i passaggi che ti ho già indicato.
Ciao!!! Sono IlMagoDelComputer ed in questo tutorial ti spiegherò come cambiare lo sfondo su Windows 7 Starter, in modo da personalizzare lo sfondo del sistema operativo Windows 7 Starter.
Come cambiare lo sfondo su Windows 7 Starter
Possiedi un vecchio netbook con su installato Windows 7 Starter che di tanto in tanto utilizzi ancora per navigare in Rete, rispondere alle e-mail e guardare qualche video. Sebbene un po’ datato, per un uso di questo tipo il PC si presta ancora bene. L’unica cosa che proprio non riesci a mandare giù è il fatto che non sia possibile personalizzare il sistema come i “comuni” computer, andando a modificare lo sfondo usato per il desktop.
Ebbene si, purtroppo la versione di Windows in questione, pensata per essere eseguita sui PC meno “dotati”, presenta, proprio per questo, delle limitazioni rispetto alle altre versioni di Seven, tra cui rientra anche l’impossibilità di modificare il wallpaper della scrivania. Questo però non significa che l’operazione non sia effettivamente fattibile. Mettendo mano al Registro di sistema o usando degli appositi programmi, infatti, cambiare lo sfondo su Windows 7 Starter non è affatto una chimera e se vuoi io posso spiegarti in che modo riuscirci.
Sono sicuro che alla fine potrai dirti ben contento e soddisfatto di quanto appreso e che, addirittura, in caso di necessità sarai pronto a fornire utili suggerimenti sul da farsi ai tuoi amici a loro volta interessati all’argomento.
Cambiare lo sfondo su Windows 7 Starter senza programmi
Vuoi cambiare lo sfondo su Windows 7 Starter senza ricorrere all’uso di appositi programmi?
Come anticipato in apertura, la cosa è fattibile ma bisogna usare con il Registro di sistema.
Se te la senti, segui pure le indicazioni sul da farsi che andrò a forniti in questo passo.
La procedura è un po’ lunga e non propriamente pratica, ma in ogni non è complessa.
Tieni comunque presente che dovrai ripeterla ogni volta che desideri cambiare lo sfondo.
Ciò detto, la prima cosa che devi fare è quella di accedere al Registro di sistema, appunto
facendo clic sul pulsante Start (quello con la bandierina di Windows) posto sulla barra delle applicazioni
digitare “regedit” nel campo di ricerca visualizzato
selezionare il risultato pertinente
fare clic sul pulsante Si nella finestra che compare sullo schermo.
Ora che visualizzi la schermata relativa al Registro di sistema, ti suggerisco, a mero scopo preventivo, di creare una copia di backup di quest’ultimo, in modo tale da poterlo ripristinare nel caso in cui qualcosa dovesse andare storto.
Per riuscirci, fai clic sul menu File in alto a sinistra
seleziona la voce Esporta
digita il nome che vuoi assegnare al file di backup nel campo Nome file nella nuova finestra visualizzata
indica la posizione sul tuo PC in cui vuoi salvare il file in questione
premi sul pulsante Salva.
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All’occorrenza, potrai ripristinare il backup del Registro di sistema accedendo nuovamente a quest’ultimo, facendo clic sul menu File, pigiando sulla voce Importa e scegliendo il file di riferimento salvato in precedenza sul computer.
A questo punto, sei pronto per passare all’azione!
Per cui, dal menu ad albero che trovi sulla sinistra seleziona il nodo HKEY_CURRENT_USER
clicca sulla freccetta adiacente per espanderne il contenuto,
poi espandi la voce Control Panel.
seleziona il nodo chiamato Desktop.
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fai doppio clic sulla chiave Wallpaper (a destra)
e in corrispondenza del campo Dati valore inserisci il percorso in cui risulta salvata l’immagine che vuoi usare come sfondo.
poi fai clic sul pulsante OK per confermare le modifiche apportate.
A questo punto, fai clic destro sulla cartella Desktop nel menu ad albero collocato nella parte sinistra della finestra del Registro di sistema
scegli l’opzione Autorizzazioni dal menu che si apre.
Nella finestra che compare,
premi sul bottone Avanzate,
seleziona la scheda Proprietario,
evidenzia il tuo nome utente nell’elenco al centro,
seleziona la casella posta accanto alla voce Sostituisci proprietario in sottocontenitori ed oggetti che trovi in basso
premipigia sul pulsante Applica per applicare i cambiamenti.
Recati poi nella scheda Autorizzazioni e deseleziona la casella accanto alla voce Includi autorizzazioni ereditabili dall’oggetto padre di questo oggetto che si trova in basso e rimuovi tutte le voci presenti al centro della finestra selezionandole e facendo clic sul bottone Rimuovi.
poi premi sul pulsante Aggiungi.
Nel campo Immettere il nome dell’oggetto da selezionare presente nella nuova finestra che si è aperta su schermo,
digita Everyone,
premi sul pulsante Controlla nomi adiacente,
in modo tale da ottenere la corretta dicitura,
e conferma le modifiche apportate facendo clic sul pulsante OK.
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Spunta quindi la casella Consenti che trovi accanto alla voce Controllo lettura nella finestra che adesso visualizzi, seleziona la casella accanto alla dicitura Applica queste autorizzazioni solo a oggetti e/o contenitori in questo contenitore e premi sul bottone OK per tre volte consecutive nelle varie finestre che avevi aperto.
Per fare in modo che l’immagine che avevi scelto di impostare come sfondo del desktop venga effettivamente impiegata,
riavvia poi il computer pigiando sul pulsante Start,
cliccando sulla freccetta accanto alla voce Arresta il sistema (a destra) e
scegliendo Riavvia il sistema dal menu che compare.
Al successivo riavvio, se hai eseguito correttamente tutti i passaggi di cui sopra, ti ritroverai finalmente al cospetto della nuova immagine di sfondo.
Se e quando lo vorrai, potrai reimpostare l’immagine di sfondo predefinita di Windows 7 Starter ripetendo tutti i passaggi già indicati ma avendo cura, questa volta, di riportare il percorso C:\Windows\Web\Wallpaper\Windows\img0 quando ti viene chiesto di specificare la posizione in cui si trova l’immagine che vuoi usare come sfondo.
Programmi per cambiare lo sfondo su Windows 7 Starter
L’idea di dover metter mano al Registro di sistema non ti aggrada e vorresti, dunque, che ti consigliassi qualche programma per cambiare lo sfondo su Windows 7 Starter in maniera più pratica e veloce? Detto, fatto! Qui di seguito, infatti, trovi indicati quelli che a mio modesto avviso rappresentano i migliori software della categoria. Provali subito!
Personalization Panel
Il primo tra i programmi utili per riuscire a modificare lo sfondo di Windows 7Starter che voglio suggerirti di provare è Personalization Panel.
Personalization Panel è un software gratuito che mette a disposizione degli utenti diverse funzioni utili per personalizzare l’edizione in questione di Seven, tra cui rientra anche l’operazione oggetto della guida, andando ad aggiungere la consueta voce per personalizzare lo sfondo che viene visualizzata facendo clic destro sul desktop.
Per servirtene, recati sulla pagina per il download del programma, clicca sul collegamento Download Personalization Panel situato in basso e sul link Download Personalization Panel – premium personalization features for Windows 7 Starter & 7 Home Basic presente nella nuova pagina che si apre.
A scaricamento ultimato
estrai l’archivio ZIP ricavato in una qualsiasi posizione di Windows
avvia il file .exe presente al suo interno
premi sul pulsante Si nella finestra che compare sul desktop.
premi sul pulsante Next per tre volte di seguito
su quello Install
clicca sul bottone Finsh.
Completato il setup,
fai clic destro in un punto senza icone del desktop,
clicca sulla voce Personalizza annessa al menu contestuale che si apre
e premi sul bottone Si.
Nella finestra che a questo punto vedi comparire su schermo,
seleziona il tema Windows 7 Basic (che è quello predefinito di Windows 7 Starter) dall’elenco al centro
clicca sulla voce Sfondo del desktop posta in basso.
premi poi sul bottone Sfoglia nell’ulteriore finestra che si è aperta
seleziona l’immagine presente sul tuo PC che vuoi usare come sfondo.
usa quindi delle opzioni annesse al menu a tendina Posizione sfondo per, appunto, regolare la posizione dello sfondo,
seleziona (se lo ritieni necessari) un colore di sfondo diverso premendo sul quadrato colorato sotto la dicitura Cambia colore di sfondo
clicca sul pulsante OK per applicare le modifiche.
In caso di ripensamenti, potrai ripristinare in qualsiasi momento lo sfondo predefinito selezionando il tema Windows 7 Basic dall’elenco annesso alla finestra visibile dopo aver pigiato sulla voce Personalizza dal menu accessibile previo clic destro in un punto senza icone della scrivania e premendo sul bottone Applica tema posto in basso.
Per completezza d’informazione, ti segnalo che oltre che permettere il modificare lo sfondo del desktop, Personalization Panel consente anche di impostare facilmente suoni personalizzati e screensaver al sistema.
Nel primo caso, ti basta cliccare sulla voce Suoni nella finestra del programma, mentre
nel secondo devi pigiare sulla voce Screen saver.
Puoi altresì modificare il colore delle finestre, pigiando sulla voce Colore finestre.
Se, invece, desideri impostare un tema personalizzato differente da quello predefinito, fa’ pure la tua scelta dall’elenco presente nella parte centrale della finestra di Personalization Panel e
pigia sul pulsante Applica tema per confermare e applicare le modifiche.
Se hai apportato dei cambiamenti al tema in uso
e vuoi salvarli sotto forma di nuovo tema,
pigia sul bottone Salva un tema, assegnagli un nome,
fai clic sul pulsante OK ed è fatta.
Oceanis Change Background W7
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Un altro ottimo programma al quale puoi affidarti per personalizzare lo sfondo di Windows 7 Starter è Oceanis. È gratis, la sua interfaccia è in italiano ed è concepito in via specifica per lo scopo in questione. Consente anche di impostare una serie di sfondi diversi a rotazione senza bisogno di alcun intervento manuale da parte dell’utente.
Per effettuarne il download sul tuo PC,
collegati al sito Internet del programma
e fai clic sul pulsante Download che trovi scorrendo la pagina.
A scaricamento ultimato,
estrai l’archivio ZIP appena ottenuto in una qualsiasi posizione di Windows,
apri il file .exe contenuto al suo interno
e clicca sul pulsante Si nella finestra che si apre sul desktop.
Successivamente, pigia sul pulsante OK, su quello Avanti e sul bottone Installa, dopodiché porta a termine il setup del software facendo clic sul pulsante Fine. Il computer verrà quindi riavviato e al login successivo potrai cominciare a usare il software.
Per cui, per personalizzare lo sfondo di Seven, richiama Oceanis Change Background W7 dal menu Start, facendo clic sul relativo pulsante (quella con la bandierina di Windows) sulla taskbar, e selezionando la corrispondenza pertinente (eventualmente puoi aiutarti con il campo di ricerca). Dopodiché scegli uno degli sfondi predefiniti del programma dalla finestra che si apre oppure seleziona un’immagine salvata sul tuo PC previo clic sul bottone Sfoglia. Se vuoi, puoi anche selezionare più immagini per fare in modo che lo sfondo cambi in automatico.
Regola, dunque, la posizione dell’immagine scelta
selezionando l’opzione che preferisci dal menu a tendina Posizione immagine (in basso a sinistra),
definisci le impostazioni relative alle tempistiche del cambio di immagine (se hai selezionato più sfondi, ovviamente)
scegliendo l’opzione che ritieni possa fare maggiormente al caso tuo dal menu a tendina Cambia immagine ogni (sempre in basso a sinistra) e
salva le modifiche apportate pigiando sul bottone Salva modif (in basso a destra).
Se vuoi, nel caso in cui tu abbia scelto di usare più immagini come sfondo, puoi anche abilitarne la visualizzazione casuale spuntando la casella Casuale. Se, invece, vuoi evitare che vengano impostate immagini diverse come sfondo quando il PC è alimentato a batteria, spunta l’opzione apposita che si trova nella parte in fondo a destra della schermata del programma.
In caso di ripensamenti, potrai reimpostare in qualsiasi momento lo sfondo predefinito di Windows 7 Starter pigiando sul pulsante Sfoglia nella finestra di Oceanis Change Background W7, selezionando la cartella C:\Windows\Web\Wallpaper\Windows, selezionando poi l’immagine in elenco e premendo sul pulsante Salva modif. Più facile di così?
Utilizzi una copia di Windows 8 in inglese e desideri tradurre il sistema in italiano o in una qualsiasi altra lingua? Il tuo Windows 8 è in italiano ma per motivazioni che di certo non devi stare a spiegare a me hai la necessità di tradurre in una lingua differente il sistema operativo? Se la risposta ad almeno una di queste due domande è affermativa sappi che sei finito nel posto giusto, o meglio sulla guida giusta. Nelle seguenti righe andrò infatti a spiegarti tutte le operazioni che è necessario effettuare per riuscire a cambiare lingua Windows 8.
Prima che tu possa allarmarti e pensare al peggio voglio però tranquillizzanti subito su una cosa: contrariamente alle apparenze cambiare lingua Windows 8 è molto semplice e non è assolutamente necessario essere degli esperti in informatica per capire come fare. Tutto ciò di cui hai bisogno è soltanto un minimo di pazienza e di attenzione, nulla di più.
Se desideri quindi scoprire quali operazioni è necessario effettuare per riuscire a cambiare lingua Windows 8 ti suggerisco di metterti ben comodo e di concentrarti attentamente sulla lettura di questa guida. Pronto? Perfetto, allora cominciamo.
Prima di spiegarti quali operazioni vanno effettuare per poter cambiare lingua Windows 8 devi però sapere una cosa. Per riuscire nell’impresa è indispensabile che il computer su cui agire risulti connesso ad Internet e che la connessione in uso sia effettivamente attiva e funzionante. L’utilizzo di una connessione ad Internet è infatti indispensabile al fine di poter effettuare il download del language pack necessario per modificare la lingua in uso sul sistema operativo.
Chiarito ciò se sei realmente intenzionato a cambiare lingua Windows 8 la prima operazione che devi effettuare è accedere al Pannello di controllo del sistema operativo. Per fare ciò porta il cursore del mouse nell’angolo superiore o inferiore destro del desktop e poi pigia sul pulsante Impostazioni annesso alla barra degli accessi che ti viene mostrata. Successivamente pigia sulla voce Pannello di controllo. In alternativa puoi accedere al Pannello di controllo cliccando sull’icona della cartella gialla annessa alla barra delle applicazioni, facendo clic sulla voce Questo PC presente nella barra laterale di sinistra, facendo doppio clic sulla voce Computer collocata in alto e pigiando poi sul pulsante Apri il Pannello di controllo collocato in alto a destra.
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Nella finestra che a questo punto ti viene mostrata pigia sul menu presente accanto alla voce Visualizza per: in alto a destra e fai clic su Icone grandi o Icone piccole a seconda di quelle che sono le tue preferenze. Successivamente fai clic sull’icona Lingua.
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Nella nuova finestra che a questo punto ti verrà mostrata fai clic sul pulsante Aggiungi una lingua che trovi collocato in alto a sinistra dopodiché seleziona con il tasto sinistro del mouse la lingua nella quale desideri tradurre il sistema operativo scegliendo dall’elenco che ti viene mostrato. Se non riesci a trovare la lingua di tuo interesse puoi modificare la modalità di visualizzazione delle varie lingue disponibili pigiando sul meno collocato accanto alla voce Raggruppa lingue per: presente in alto e selezionando Nome lingua oppure Sistema di scrittura. Dopo aver selezionato la lingua di tuo interesse pigia sul pulsante Aggiungi che risulta collocato in basso. Tieni presente che per alcune lingue, come ad esempio l’inglese, invece del pulsante Aggiunti troverai il pulsante Apri. Facendo clic su questo pulsante ti verranno mostrate alcune varianti della lingua selezionata tra cui potrai scegliere selezionando quella di tuo interesse e pigiando su Aggiungi.
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Clicca ora sulla voce Opzioni collocata sulla destra della nuova lingua appena aggiunta a Windows 8 dopodiché pigia sulla voce Scarica e installa Language Pack che trovi collocata sotto la dicitura Lingua di visualizzazione di Windows.
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Adesso pigia su Si ed attendi che la procedura di download e di installazione del language pack scelto venga avviata e portata a termine. La procedura di download è abbastanza veloce ma comunque tieni conto che le tempistiche possono variare in base alla velocità della tua connessione ad Internet. A procedura ultimata fai clic sul pulsante Chiudi.
Ora pigia nuovamente sul pulsante Opzioni collocato accanto alla lingua che hai scelto di installare su Windows 8 dopodiché fai clic su Imposta come lingua principale che trovi sotto la voce Lingua di visualizzazione di Windows.
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Per concludere pigia sul pulsante Disconnettiadesso annesso alla nuova finestra mostrata a schermo ed attendi che la procedura di disconnessione venga effettuata affinché possano essere apportate tutte le modifiche ed affinché la procedura mediante cui cambiare lingua Windows 8 possa andare a buon fine. Le modifiche saranno quindi applicate a partire dal successivo login.
A questo punto non posso far altro se non dirti: complimenti, sei finalmente riuscito a cambiare lingua Windows 8! Per verificare rapidamente che tutto sia andato per il verso giusto dai uno sguardo all’indicatore della lingua in uso collocato accanto all’orologio di sistema ed accertati del fatto che venga indicata la lingua in cui hai scelto di tradurre Windows 8. Puoi inoltre verificare rapidamente il giusto esito della procedura di traduzione accedendo alla Start Screen ed accertandoti del fatto che risulti tradotta nella lingua da te scelta.
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Tieni presente che la procedura mediante cui cambiare lingua Windows 8 è reversibile e può essere effettuata per un numero illimitato di volte. Questo sta quindi a significar che effettuando i passaggi che ti ho indicato nel precedenti righe potrai sempre e comunque cambiare lingua Windows 8 impostando nuovamente quella di default oppure impostandone una differente da quella già scelta.
L’evoluzione dei computer, ed il loro progressivo avvicinamento alla semplicità delle interfacce mobile, ha reso meno automatico il rapporto degli utenti con i file salvati su disco, spostando l’attenzione soprattutto sull’intuitività delle applicazioni. In passato non era così, anzi, i computer erano concepiti soprattutto come macchine da ufficio per creare e modificare documenti. Una chiara memoria di questa evoluzione, è ancor oggi visibile nelle stesse icone di Windows, dove le “cartelle” hanno la forma inconfondibile dei vecchi fascicoli da ufficio, resi obsoleti dalla stessa diffusione dei computer. L’aspetto centrale della gestione dei documenti, che è passato in secondo piano grazie a questi progressi, è la loro tipologia (file type), cioè la natura del loro contenuto: testo semplice, applicazioni, immagini ed altri documenti, creati con applicazioni specifiche, devono essere distinguibili, e per questa ragione, sui sistemi DOS e poi Windows, sono state create le cosiddette estensioni.
Un’estensione file, nella logica originale di questi sistemi, era un’aggiunta (extension) di tre lettere al nome del file, resa identificabile grazie alla presenza di un punto (.) che la precedeva. Ogni gruppo finale di tre lettere, quindi, indicava in sigla un formato diverso: TXT (text) erano i file di testo, EXE (executable) erano i file eseguibili, SYS (system) erano i file di sistema, e così via. Questa semplice covenzione fu stabilita per aggirare i limiti del file system FAT, all’epoca utilizzato dal DOS, in cui i nomi dei file potevano avere al massimo otto lettere, più il punto e l’estensione. Nomi più lunghi venivano “condensati” in automatico con l’uso di una tilde (~) e di un numero progressivo, creando una confusione inimmaginabile (e quindi QUESTONOME.TXT diveniva QUESTO~1.TXT, etc.). Anche se questo problema non esiste più sulle versioni attuali di Windows, puoi trovare ancora oggi qualche testimonianza di questo recente passato: i file di sistema di Windows spesso continuano a seguire la convenzione del DOS, avendo nomi non più lunghi di otto lettere, e molte volte i file HTML creati sui sistemi Microsoft hanno ancora l’estensione HTM, di sole tre lettere. Ma adesso “bando alle ciance”, passiamo a vedere come cambiare l’estensione file su Windows 10.
Come cambiare l’estensione file su Windows 10
In questa guida, ti darò qualche consiglio per operare in maniera avanzata sulle estensioni file di Windows 10, consentendoti di superare anche qualche ostacolo in merito alla loro gestione. Imparerai come riconoscere e modificare l’estensione di più documenti, e come servirtene per migliorare la tua esperienza sul PC, scegliendo i programmi che preferisci per aprire un determinato tipo di file.
Poiché opereremo sui tuoi dati, di cui sei unico responsabile, ti invito a fare molta attenzione nel seguire i miei consigli, ed a ricordare che agirai a tuo totale rischio.
Indice
A cosa serve vedere l’estensione file di Windows
Estensioni file Windows 10 più comuni
Visualizzazione dell’estensione file su Windows 10
Cosa succede se si cambia l’estensione file su Windows 10
Modifica dell’estensione file su Windows 10
Un file
Più file
Modifica batch tramite software
Associare l’estensione file a un programma su Windows 10
Conclusioni
A cosa serve vedere l’estensione file di Windows
Seguendo le tendenze più recenti, di cui ti ho già detto, i progettisti Microsoft hanno progressivamente considerato le estensioni come una questione tecnica, che non doveva interessare l’utente domestico, preferendo nasconderle alla vista.
Tuttavia, conoscere e gestire le estensioni è fondamentale per aver chiaro il tipo di documento con cui si ha a che fare, e quindi, per scegliere il programma più adatto con cui aprirlo.
Considera anche che, in alcuni casi, i programmi si servono di estensioni specifiche per identificare i documenti da loro creati, a prescindere dal fatto che il contenuto sia leggibile in altro modo: ad esempio, le immagini BMP (bitmap) possono anche comparire con l’estensione DIB (device-independent bitmap), ma contengono le stesse informazioni.
In altri casi, soprattutto quando viene adoperato un linguaggio come HTML o XML per registrare le informazioni, l’estensione diversa può indicare che solo il programma con cui hai creato il file sarà effettivamente in grado di aprirlo in maniera corretta, pur essendo possibile, virtualmente, modificarlo in altro modo.
Estensioni file Windows 10 più comuni
Vediamo ora quali sono le estensioni file più comuni in ambiente Windows:
EXE (executable): è l’estensione dei file eseguibili (programmi), in formato binario. Questi file contengono al loro interno, come primissima informazione riconoscibile, la sigla MZ (iniziali di Mark Zbikowski, l’ingegnere che li ideò), seguita dal testo “This program cannot be run in DOS mode” (questo programma non può girare in ambiente DOS). Non modificare mai questa estensione, perché oltre a rendere ineseguibile il programma (salvo ripristinarla) potresti mettere in allarme senza motivo il tuo antivirus, dato che i software malevoli sono soliti nascondersi camuffando la propria estensione;
TXT (text): file di testo comune, non formattato;
DOCX (document xml): formato adoperato da Microsoft Word a partire dal 2006. È parte dello standard Office Open XML, e consiste in una cartella zippata contenente le informazioni sotto forma di file XML. Ciò significa che, se cambi l’estensione da DOCX a ZIP, potrai fisicamente navigare all’interno del documento;
PDF (Portable Document Format): formato tendenzialmente non modificabile, creato da Adobe nel 1990, che garantisce l’assoluta corrispondenza tra ciò che si vede sullo schermo di qualunque computer e ciò che viene stampato. È l’unico formato utilizzato trasversalmente dalle pubbliche amministrazioni di tutto il mondo, ed è concesso in licenza gratuita da Adobe;
XLSX (Excel sheet xml): foglio di calcolo Microsoft Excel in formato Office Open XML;
ODF (open document format): cartella zippata (come DOCX) contenente file XML, inventato dalla Sun Microsystems ed oggi adoperato soprattutto dal writer di OpenOffice;
JPG (Joint Photographic Experts Group): in origine JPEG, fu abbreviata in JPG in ossequio alla convenzione sulla lunghezza delle estensioni di cui ti ho già detto. È un formato di salvataggio per i file immagine;
MP4 (Moving Picture Experts Group): anche segnato M4A e M4P è un formato video;
MP3 (Moving Picture Experts Group): è un formato di compressione audio;
WMV (Windows Media Video): formato video di Windows Media Player;
EPS (Encapsulated PostScript): formato immagine per uso tecnico;
SVG (Scalable Vector Graphics): immagine vettoriale per uso tecnico.
Visualizzazione dell’estensione file su Windows 10
Normalmente, gli utenti non vedono le estensioni dei file su Windows 10. Succede questo perché, come ti ho raccontato poco fa, esse vengono nascoste automaticamente.
Per farle comparire, puoi seguire questa procedura: accedi ad una cartella a caso e cerca la tab Visualizza. Lì, assicurati che la voce Estensioni nomi file sia spuntata (vedi l’immagine di esempio). Così facendo, vedrai comparire tutte le estensioni file.
In alternativa, puoi ottenere lo stesso risultato accedendo alle opzioni di visualizzazione di Esplora file, semplicemente cliccando su Opzioni, nella stessa tab. Nella finestra che si aprirà, naviga sulla scheda Visualizzazione e disattiva l’opzione Nascondi le estensioni per i tipi di file riconosciuti.
L’unica difficoltà che potrai trovare nel visualizzare le estensioni file in questo modo, è correlata all’individuare la versione specifica di un determinato tipo di file. Se ad esempio vorrai vedere se il PDF è PDF/A, non riuscirai a capirlo con questa metodica.
Cosa succede se si cambia l’estensione file su Windows 10
Cambiare l’estensione di un file non comporta una perdita di dati, ma può portare le applicazioni ad assumere comportamenti bizzarri. Tanto per capirci, è come se “scambiassi i nomi sul citofono del tuo palazzo”: tu continueresti ad abitare a casa tua, ma se qualcuno ti cercasse finirebbe col citofonare ad un’altra persona.
Quindi, se ad esempio prenderai un file di testo (TXT) e ne modificherai l’estensione facendola diventare quella di un file immagine (ad es. JPG), ovviamente il file di testo non diventerà magicamente un’immagine, perché il suo contenuto resterà inalterato. Di conseguenza, se proverai ad aprirlo con un’applicazione di disegno, riceverai un messaggio di errore.
Le applicazioni, infatti, si aspettano che ad ogni estensione corrisponda un certo contenuto, come potrai verificare attraverso le comuni finestre Apri o Salva presenti in ogni programma, da cui puoi selezionare un numero limitato di estensioni. Ciò si verifica perché, ovviamente, ogni programma può aprire e modificare solo certe tipologie di file.
Solitamente, però, queste finestre consentono anche di impostare come opzione di visualizzazione la voce Tutti i file, che farà comparire nella finestra tutti i documenti disponibili nella cartella, con qualunque estensione.
Anche qui, il fatto che tu possa forzare un programma ad aprire un file con una certa estensione, diversa da quella richiesta solitamente, non cambia la natura del file, e potrebbe rivelarsi un’operazione priva di senso.
Modifica dell’estensione file su Windows 10
Adesso, ti mostrerò materialmente come modificare l’estensione di un file su Windows 10, in due modi: il primo metodo è valido per un solo file o poco più, manuale e semplice da applicare. Il secondo, invece, è adatto ai geek, per modifiche multiple tramite il prompt dei comandi.
Un file
Per modificare l’estensione di un singolo file tramite Esplora risorse, dopo aver impostato la visualizzazione delle estensioni come ti ho detto prima, ti basta cliccare due volte e lentamente sull’etichetta del nome (no, non è il doppio clic che esegui di solito, devi fare un clic per selezionare, poi attendi due secondi ed esegui un altro clic per rinominare).
Facendo ciò, vedrai che verrà selezionata la prima parte del nome, e non l’estensione, per ragioni di sicurezza (infatti, è raro che l’utente medio desideri effettivamente modificare l’estensione, è una cosa che solitamente avviene per errore). Ovviamente, puoi selezionare autonomamente la sola estensione, e modificarla. In tal caso, riceverai un messaggio di avviso.
Più file
Per modificare l’estensione di più file contemporaneamente su Windows 10, in assenza di software esterni, è indispensabile adoperare l’interfaccia a riga di comando, che trovi nel menu start, alla voce Sistema Windows > Prompt dei comandi.
Ti ripeto l’avviso che ti ho fatto all’inizio: sii molto cauto, perché non sarò responsabile di ciò che farai adoperando questi consigli. Ricorda che la riga di comando non è pensata per l’utente medio, ma per un esperto, che sa cosa sta facendo: ciò significa che, tendenzialmente, non riceverai messaggi di allerta se proverai a fare qualcosa di definitivo, come ad esempio cancellare un file.
Detto ciò, la sintassi del comando per rinominare un file è la seguente (puoi scegliere sia REN che RENAME):
Ad esempio, posizionandosi nella stessa in cui è presente il file PROVA.TXT, sarebbe possibile rinominarlo per cambiare l’estensione in PROVA.PRV. Lo si potrebbe fare digitando il seguente comando:
REN PROVA.TXT PROVA.PRV
Come puoi notare dall’immagine di esempio, non viene generato nessun messaggio del tipo “Sei sicuro di voler modificare l’estensione?”. Questo, perché si tratta di una procedura pressoché automatica.
L’interfaccia a riga di comando consente, come ti dicevo, il cambio di più estensioni file contemporaneamente su Windows 10, adoperando gli asterischi. Ti faccio alcuni esempi pratici:
*.TXT significa “tutti i file con estensione TXT”;
PROVA.* significa “tutti i file che si chiamano PROVA, indipendentemente dalla loro estensione”;
*.* significa “tutti i file, con qualunque nome ed estensione” (no, non è una faccina).
Ciò significa che se si desiderasse cambiare l’estensione di tutti i file TXT della cartella in PRV, basterebbe digitare il comando seguente:
REN *.TXT *.PRV Modifica batch tramite software
Per modificare l’estensione di più file su W10 tramite software grafico, devi installare per forza un programma di terze parti. Ti consiglio Bulk Extension Changer, disponibile gratuitamente a questo indirizzo del sito SourceForge.
L’interfaccia di Bulk Extension Changer è molto intuitiva: ti basta selezionare la cartella di partenza e, quindi, scegliere quali estensioni modificare. Alla fine, premendo il pulsante Go, il programma eseguirà l’operazione.
Associare l’estensione file a un programma su Windows 10
Vediamo adesso come associare un’estensione ad un determinato programma su Windows 10, procedura valida per tutti i tipi di file (sia quelli già assegnati che quelli ancora ignoti al sistema).
Supponiamo tu voglia, ad es., associare i PDF ad un programma diverso da Microsoft Edge o Adobe Reader. Per farlo, accedi alle Proprietà del file cliccandovi sopra col tasto destro del mouse, e clicca sul pulsante Cambia, vicino alla voce Apri con.
Ti apparirà una semplice finestra di dialogo, da cui potrai selezionare un programma consigliato o, in alternativa, sceglierne un altro a tuo piacimento, cercandolo manualmente nel PC.
In alternativa, puoi accedere alle Impostazioni di Windows (l’icona a forma di ingranaggio nel menu di avvio), e navigare in App > App predefinite, cercando la voce Scegli app predefinite per tipo di file.
Si aprirà una finestra con un lunghissimo elenco di estensioni, da cui potrai impostare immediatamente il programma preferito, esattamente con lo stesso menu che ti ho mostrato sopra. Tuttavia, tieni presente che, in alcune versioni di Windows, per ragioni non comprensibili, usando questa interfaccia non potrai scegliere un programma diverso da quelli consigliati da Windows.
Conclusioni
Ora che sai cosa sono, come funzionano e come si modificano le estensioni su un sistema Windows 10, sta a te servirti di queste tue nuove abilità in sicurezza, per gestire con più efficienza i tuoi documenti.
In ogni caso, ti suggerisco di controllare sempre l’affidabilità dei programmi sviluppati da terze parti e, cosa altrettanto importante, la piena compatibilità del software con l’estensione file a cui verrà associato.
Stai utilizzando una copia di Windows 7 in inglese o in un’altra lingua e vorresti tradurre il sistema in italiano? Hai la necessità di tradurre in una lingua diversa dalla tua l’interfaccia della copia di Windows 7 che stai sfruttando? Se la risposta a queste domande è “si” sono ben felice di comunicarti che sei finito nel posto giusto, o meglio sulla guida giusta. Nelle righe successive andrò infatti ad indicarti passo-passo tutte le operazioni che bisogna compiere per riuscire a cambiare lingua a Windows 7.
Come dici? Temi di non essere all’altezza della cosa poiché non sei un grande esperto in informatica? Sta tranquillo, non hai assolutamente motivo di allarmarti, davvero! Al contrario delle apparenze, cambiare lingua a Windows 7 è infatti una procedura abbastanza semplice e tutti, compreso chi – un po’ come te – non fa esattamente parte della categoria degli “smanettoni” possono riuscire senza problemi ad effettuare questa operazione, davvero.
Chiarito ciò, se sei effettivamente intenzionato a scoprire in che modo bisogna procedere per poter cambiare lingua a Windows 7 ti suggerisco di prenderti una mezz’oretta o poco più di tempo libero, di metterti seduto ben comodo dinanzi il tuo “fido” computer e di concentrarti sulla lettura di questo tutorial. Sono più che sicuro che alla fine potrai dirti soddisfatto e che alla prima buona occasione sarai anche pronto e ben disponibile a spiegare ai tuoi amici bisognosi di ricevere una dritta analoga in che modo procedere. Scommettiamo?
Cambiare lingua a Windows 7 versione base
Se stai utilizzando una copia di Windows 7 in versione, per così dire, “base” (Starter, Home Basic, Home Premium o Professional) tutto quello che ti serve per tradurre Windows 7 da qualsiasi lingua a qualsiasi altro idioma è Vistalizator. Si tratta di un piccolo programma gratuito che permette di modificare la lingua del sistema operativo anche quando si utilizzano versioni casalinghe o basilari dello stesso.
Per utilizzarlo non c’è bisogno di installazioni: basta scaricare il programma, il pacchetto della lingua da applicare al sistema operativo e in pochi minuti il gioco è fatto. Ma non preoccuparti, ora ti spiego tutto nel dettaglio.
Il primo passo che devi compiere per poter cambiare lingua a Windows 7 è quello di collegarti al sito Internet di Vistalizator e cliccare sulla voce Vistalizator per scaricare il programma sul tuo PC.
A download ultimato apri, facendo doppio clic su di esso, il file appena scaricato (Vistalizator.exe) per avviare il programma. Se utilizzi Windows 7 SP1 e ti compare un messaggio di errore che ti dice che è impossibile utilizzare Vistalizator con la versione di Windows in uso, imposta la modalità compatibile Windows 7.
Per farlo, clicca con il pulsante destro del mouse sul file Vistalizator.exe e seleziona la voce Proprietà dal menu che compare. Nella finestra che si apre clicca sulla scheda Compatibilità, metti il segno di spunta accanto alla voce Esegui il programma in modalità compatibile per, seleziona Windows 7 dal menu a tendina e clicca prima su OK e poi su Applica per salvare le impostazioni.
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Adesso devi scaricare e installare il pacchetto con i file della lingua in cui intendi tradurre il tuo Windows 7. Collegati quindi a uno di questi link che trovi qui sotto in base alla versione del sistema operativo installata sul tuo computer.
Windows 7 a 32 bit
Windows 7 a 64 bit
Windows 7 SP1 a 32 bit
Windows 7 SP1 a 64 bit
A questo punto, clicca sulla voce relativa alla lingua in cui vuoi tradurre il sistema (es. English per inglese, Italian per italiano, ecc.) per avviare lo scaricamento del pacchetto di traduzione. A download completato, avvia Vistalizator (facendo doppio clic sul file Vistalizator.exe scaricato in precedenza) e, nella finestra che si apre, clicca sul pulsante Add languages/Aggiungi lingue.
Seleziona quindi il pacchetto per cambiare la lingua a Windows 7 che hai appena scaricato e attendi che quest’ultimo venga elaborato dal programma (dovrebbero volerci pochi istanti).
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A caricamento ultimato, puoi procedere andando a cambiare la lingua a Windows 7 semplicemente facendo clic su Aggiungi lingua. Attendi che la procedura venga ultimata e clicca prima su Si e poi su OK, Esci e Sì per confermare il cambiamento di lingua del sistema e riavviare il PC. Qualora incontrassi dei problemi a installare il language pack, prova a fare click sulla voce Interna, in modo da farla diventare Veloce, prima di premere Installa lingua.
Al nuovo accesso al sistema, troverai il tuo Windows 7 completamente tradotto nella lingua da te desiderata. Per tornare indietro e ripristinare la lingua predefinita di Windows, avvia nuovamente Vistalizator, seleziona la voce relativa alla lingua originale del sistema e clicca prima su Modifica lingua e poi su OK, Esci e Sì per riavviare il PC e applicare i cambiamenti.
A questo puoi ritenerti soddisfatto, sei finalmente riuscito a cambiare lingua a Windows 7, complimenti! Per verificare immediatamente che tutto sia andato per il verso giusto puoi pigiare sul pulsante Start e sinceranti del fatto che tutte le voci annesse al menu risultino tradotte nella lingua da te precedentemente scelta.
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Chiaramente sappi che nel caso in cui dovessi ripensarci potrai sempre e comunque tornare sui tuoi passi andando ad annullare tutta la procedura mediante cui cambiare lingua a Windows 7 che abbiamo appena visto insieme. Il procedimento per modificare la lingua dell’interfaccia del sistema operativo è infatti reversibile e può essere effettuato per un numero illimitato di volte. Qualora lo ritenessi opportuno potrai dunque eseguire nuovamente i passaggi che ti ho indicato nelle righe precedenti per reimpostare la lingua di default di Windows 7 oppure per selezionarne una diversa da quella già scelta.
Cambiare lingua a Windows 7 versione avanzata
Se invece stai utilizzando un PC con su installata una copia di Windows 7 in versione “avanzata” (Enterprise e Ultimate) puoi cambiare lingua al sistema operativo senza dover ricorrere all’uso di strumenti aggiuntivi. Per cambiare lingua a Windows 7 ti basta infatti accedere al pannello di controllo di Windows e scaricare da Internet il language pack di tuo interesse, nient’altro. Ora ti spiego come procedere.
Per cambiare lingua a Windows 7 su una versione avanzata del sistema operativo di casa Microsoft procedi nel seguente modo. Innanzitutto pigia sul pulsante Start presente sulla barra delle applicazioni dopodiché clicca sulla voce Pannello di controllo che risulta collocata sulla destra. Nella finestra che a questo punto andrà ad aprirsi sul desktop pigia sul menu presente accanto alla voce Visualizza per: in alto a destra e fai clic su Icone grandi o Icone piccole a seconda di quelle che sono le tue preferenze. Successivamente fai clic sull’icona Paese e lingua.
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A questo punto, fai clic sulla scheda Tastiera e lingue annessa alla nuova finestra che è andata ad aprirsi sul desktop e poi pigia sul bottone Installa/Disisntalla lingue… che trovi collocato in corrispondenza della sezione Lingua di visualizzazione.
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Procedi ora facendo clic su Installa lingue di visualizzazione nella finestra che ti viene mostrata dopodiché pigia su Avvia Windows Update. Dopo un breve controllo su Internet, il sistema Windows Update ti comunicherà che sono disponibili degli aggiornamenti facoltativi, clicca quindi sul relativo collegamento presente sulla sinistra.
Spunta ora la casella relativa alla lingua o alle lingue di tuo interesse dopodiché clicca prima sul bottone OK che risulta collocato in basso e poi pigia su Installa aggiornamenti. Attendi quindi che la procedura di installazione del language pack venga avviata e portata a termine (ti avverto, potrebbe volerci del tempo’!) dopodiché recati nuovamente nella scheda Tastiera e lingue e utilizza il menu a tendina che trovi in corrispondenza della voce Scegliere una lingua di visualizzazione e seleziona la lingua installata con cui intendi tradurre l’intero sistema operativo.
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Per finire fai clic sul bottone Applica collocato in basso e poi su quello Disconnetti adesso annesso alla nuova finestra che è andata ad aprirsi a schermo.
A questo punto puoi finalmente dirti soddisfatto: sei riuscito a portare a termine tutta la procedura mediante cui cambiare lingua a Windows 7, complimenti! Se tutto è andato per il verso giusto al successivo riavvio del sistema operativo dovresti trovarti dinanzi l’interfaccia di Seven completamente tradotta nella lingua da precedentemente selezionata.
Ovviamente tieni conto che in caso di ripensamenti o comunque di altre necessità potrai sempre e comunque annullare la procedura mediante cui cambiare lingua a Windows 7. Il procedimento per modificare la lingua dell’interfaccia del sistema operativo è infatti reversibile e può essere effettuato per un numero illimitato di volte. Qualora lo ritenessi opportuno potrai dunque eseguire nuovamente i passaggi che ti ho indicato nelle righe precedenti per reimpostare la lingua di default di Windows 7 oppure per selezionarne una differente da quella già scelta.
Hai da poco aggiornato il tuo PC a Windows 10 e uno degli elementi che ha attirato fin da subito la tua attenzione è il nuovo menu Start: ne sei rimasto davvero contento e ti è piaciuto tantissimo il modo in cui è stato organizzato da Microsoft. Ma da buon “smanettone” quale sei, non vuoi lasciarti scappare l’occasione di personalizzarlo a tuo piacimento, modificandone le dimensioni, il contenuto e, soprattutto, l’aspetto.
Già che sei qui, che ne dici se ti do una mano io e ti mostro più nel dettaglio come cambiare il menu Start di Windows 10? Ti va? Ottimo! Ti prometto che, anche se hai ancora qualche difficoltà a “muoverti” su Windows 10, non avrai alcun problema nel portare a termine la tua “impresa” odierna, sempre che tu segua passo-passo le mie indicazioni, questo è ovvio!
Coraggio: mettiamo da parte le chiacchiere e passiamo subito all’azione. Mettiti bello comodo, prenditi tutto il tempo necessario per concentrarti sulla lettura di questo tutorial e, cosa ancora più importante, attua le “dritte” che ti darò. Non mi resta altro da fare che augurarti buona lettura e, soprattutto, buon divertimento!
Indice
Cambiare le dimensioni e la posizione del menu Start di Windows 10
Cambiare l’aspetto del menu Start di Windows 10
Cambiare il contenuto del menu Start di Windows 10
Cambiare le dimensioni del menu Start di Windows 10
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Desideri cambiare le dimensioni e la posizione del menu Start di Windows 10? Ti garantisco che ambedue le operazioni sono semplicissime da attuare. Di seguito trovi una spiegazione dettagliata su come procedere.
Per modificare le dimensioni del menu Start, devi innanzitutto aprirlo: clicca, quindi, sul pulsante raffigurante la bandierina di Windows (in basso a sinistra) e fai stazionare il cursore del mouse nell’angolo in alto a destra del menu Start (oppure sul bordo superiore o su quello destro). Come puoi notare, è comparso il simbolo (←→): ridimensiona la finestra del menu Start trascinando il cursore nella posizione desiderata e il gioco è fatto.
Se, invece, vuoi visualizzare il menu Start a schermo intero, dovrai procedere direttamente dalle impostazioni di Windows. Apri nuovamente il menu Start cliccando sull’icona della bandierina di Windows, pigia sull’icona della rotellina posta nella barra laterale sinistra e, nella finestra che si apre, clicca sulla voce Personalizzazione.
A questo punto, fai clic sulla voce Start situata sulla barra laterale sinistra e sposta su ON la levetta dell’interruttore che si trova sotto la dicitura Usa modalità a schermo intero per Start. Et-Voilà! Il gioco è fatto!
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Vorresti modificare la posizione del menu Start di Windows 10? Nessun problema, ma in questo caso dovrai per forza spostare anche la barra delle applicazioni. Per fare ciò, devi accertarti che quest’ultima non sia bloccata: fai clic destro in un punto “vuoto” della taskbar e togli il segno di spunta dalla voce Blocca la barra delle applicazioni (se è presente).
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Adesso, sposta il cursore del mouse in un punto qualsiasi della barra delle applicazioni (stando attendo a non cliccare nessuna icona) e, tenendo premuto il tasto sinistro del mouse, sposta la taskbar dove più preferisci: sul bordo superiore dello schermo o su uno dei due bordi laterali. Come per “magia”, anche il menu Start verrà spostato di conseguenza.
Cambiare l’aspetto del menu Start di Windows 10
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Desideri personalizzare il colore e l’aspetto generale del menu Start di Windows 10? Anche in questo caso puoi agire direttamente dalle impostazioni di sistema.
Clicca, quindi, sull’icona della bandierina di Windows (in basso a sinistra) per aprire il menu Start, pigia sull’icona della rotellina posta nella barra laterale di sinistra e, nella finestra che si apre, clicca prima sulla voce Personalizzazione e poi su Colori.
Per modificare il colore del menu Start e di altri elementi grafici di Windows 10, seleziona uno dei colori recenti oppure uno dei colori di Windows (basta cliccare su uno dei quadratini che rappresentano il colore che preferisci di più per impostarlo come predefinito). Se i colori proposti non sono di tuo gradimento, pigia sul pulsante (+) Colore personalizzato e crea una variante cromatica personalizzata tramite l’editor che compare a schermo.
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Ti piacerebbe adattare il colore del menu Start e degli altri elementi grafici di Windows 10 allo sfondo impostato sul desktop? In tal caso, apponi il segno di spunta sulla voce Seleziona automaticamente un colore principale dallo sfondo e i colori del menu Start rispecchieranno quelli del wallpaper in uso.
Se invece desideri utilizzare la variante cromatica che hai selezionato come colore principale del menu Start, metti il segno di spunta sulla voce Start, la barra delle applicazioni e il centro notifiche presente sotto la dicitura Mostra il colore principale sulle superfici seguenti.
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Per quanto riguarda l’effetto di trasparenza applicato al menu Start, alla barra delle applicazioni e ad altri elementi di Windows 10, sposta su ON/OFF l’interruttore posto sotto la voce Effetti di trasparenza per attivare/disattivare gli effetti di trasparenza applicati all’interfaccia.
Cambiare il contenuto del menu Start di Windows 10
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Vuoi personalizzare il contenuto del menu Start di Windows 10 aggiungendo o eliminando applicazioni, cartelle e icone varie? Compiere questo genere di operazioni è davvero semplice: provare per credere!
Tanto per cominciare, apri il menu Start cliccando sull’icona della bandierina di Windows (in basso a sinistra), poi fai clic sull’icona della rotellina situata nella barra laterale sinistra e, nella finestra che si apre, seleziona prima la voce Personalizzazione e poi quella Start.
A questo punto, sposta su ON o su OFF gli interruttori posti sotto le voci elencate, in base alle tue preferenze: Mostra più riquadri in Start, per attivare/disattivare la visualizzazione di più riquadri; Mostra l’elenco delle app nel menu Start, per attivare/disattivare la visione dell’elenco relativo alle applicazioni installate; Mostra le app aggiunte di recente, per attivare/disattivare la visualizzazione dell’elenco inerente le applicazioni installate recentemente; Mostra le app più usate, per attivare/disattivare la visualizzazione delle applicazioni usate con maggiore frequenza e Mostra occasionalmente suggerimenti in Start per attivare/disattivare i suggerimenti relativi all’installazione di nuove applicazioni dal Microsoft Store.
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Desideri scegliere quali cartelle visualizzare nel menu Start? Clicca sulla voce Scegli le cartelle da visualizzare in Start e, nella finestra che si apre, sposta su ON/OFF gli interruttori posti sotto le voci elencate, in base alle cartelle che vuoi visualizzare o nascondere (es. Esplora file, Documenti, Download, etc.).
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Nel caso tu voglia rimuovere dal menu Start un’applicazione specifica, fai clic destro sull’icona di quest’ultima e seleziona la voce Rimuovi da Start dal riquadro che si apre. Cliccando sulle voci Ridimensiona e Altro presenti nel medesimo menu contestuale, puoi, rispettivamente, selezionare le dimensioni dell’icona o eseguire altre azioni (es. disattivare le animazioni eventualmente disponibili per l’icona, aggiungere l’applicazione alla barra delle applicazioni, etc.).
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Se desideri mettere ordine fra le icone delle applicazioni presenti nel menu Start, invece, tieni premuto il tasto sinistro del mouse sull’icona che vuoi spostare e trascinala nella posizione desiderata. Ammettilo: personalizzare il menu Start di Windows 10 è stato più semplice di quel che immaginavi, vero?
A quanto pare non c’è proprio nulla da fare, quel file salvato sul tuo PC con Windows 7 non vuole saperne nulla di aprirsi con il programma che ti ha consigliato il tuo amico più fidato. Ormai stufo di far prove su prove hai dunque deciso di gettare la spugna e di pensare ad altro. Tuttavia se adesso sei qui, a leggere questa guida, molto probabilmente è perché non riesci ancora a darti pace. Se le cose stanno effettivamente in questo modo sappi che cambiare estensione file Windows 7 può essere la soluzione. Come dici? Non hai la più pallida idea di come fare? Beh, non preoccuparti… puoi contare su di me!
Prima che tu possa allarmarti e pensare al peggio voglio però precisarti sin da subito che contrariamente alle apparenze e anche se in questo momento sei un po’ scoraggiato cambiare estensione file Windows 7 non è affatto complicato… basta solo sapere dove mettere le mani, tutto qui.
Chiarito ciò, se sei dunque effettivamente interessato a scoprire che cosa risulta necessario fare per poter cambiare estensione file Windows 7 ti invito a prenderti qualche minuto di tempo libero, a metterti ben comodo dinanzi al tuo computer ed a concentrarti sulla lettura delle seguenti righe. Sono sicuro che alla fine riuscirai nel tuo intento e che sarai anche pronto ad afferrare che cambiare estensione file Windows 7 era in realtà un vero e proprio gioco da ragazzi. Scommettiamo?
Prima di spiegarti come fare per cambiare estensione file Windows 7 è bene però che tu faccia una doverosa distinzione. Devi cercare di capire cos’è che ti interessa fare realmente: correggere l’estensione di un file che per una ragione o per un’altra non ha l’estensione giusta oppure trasformare una tipologia di file in un’altra. Nel primo caso ti basta eseguire poche e veloci operazioni direttamente sul desktop del tuo PC mentre nel secondo caso ti toccherà fare affidamento a programmi e servizi online di terze parti. Ad ogni modo non temere, ci sono qui io pronto pronto e ben disponibile a spiegarti passo passo come procedere.
Correggere estensione file
Se ti interessa capire come fare per modificare estensione file andando a correggere quest’ultima il primo passo che devi compiere sul tuo PC Windows 7 è quello di abilitare la visualizzazione delle estensioni nei nomi dei file. Per fare ciò procedi come indicato di seguito.
Tanto per cominciare apri una cartella qualsiasi dopodiché pigia sulla voce Organizza presente nella parte in alto a sinistra della finestra visualizzata e poi seleziona l’opzione Opzioni cartella e ricerca annessa al menu che ti viene mostrato. Adesso clicca sulla scheda Visualizzazione, togli il segno di spunta che si trova accanto alla voce Nascondi le estensioni per i tipi di file conosciuti e pigia prima su Applica e poi su OK per salvare le impostazioni.
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A questo punto direi che ci siamo, puoi finalmente procedere andando a cambiare estensione file Windows 7. Per fare ciò seleziona con il tasto destro del mouse l’elemento su cui è tua intenzione operare e clicca poi sulla voce Rinomina annessa al menu che si apre.
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Procedi quindi andando a cancellare tutto quello che c’è scritto dopo il punto finale nel nome del file e digita l’estensione giusta del documento. Ad esempio, se hai un documento di testo che si chiama documento.xxx, elimina xxx e scrivi doc (ossia l’estensione dei file di Word) al posto di xxx. Se il file che devi rinominare non ha alcuna estensione aggiungi un punto seguito dall’estensione che vuoi assegnargli alla fine del nome. Puoi effettuare questi passaggi per ogni file e per ogni tipologia di file.
Dopo aver provveduto a modificare estensione file pigia il pulsante Invio sulla tastiera del computer dopodiché fai clic su Si in corrispondenza dell’avviso che ti viene mostrato a schermo.
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In alternativa alla procedura che ti ho appena indicato puoi andare a cambiare estensione file Windows 7 correggendo quest’ultima cliccando con il tasto destro del mouse sull’elemento su cui è tua intenzione agire, pigiando sulla voce Proprietà annessa al menu che ti viene mostrato e modificando, così come ti ho appena indicato, il campo di testo collocato nella parte alta della scheda Generale finestra che ti viene mostrata. Successivamente pigia prima su OK e poi su Si per confermare le modifiche apportate.
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Dopo essere riuscito a cambiare estensione file Windows 7 ricordati di abilitare nuovamente la funzione per nascondere le estensioni di file e cartelle. Per fare ciò apri una qualsiasi cartella dopodiché pigia sulla voce Organizza presente nella parte in alto a sinistra della finestra visualizzata e poi seleziona l’opzione Opzioni cartella e ricerca annessa al menu che ti viene mostrato. Successivamente clicca sulla scheda Visualizzazione, apponi il segno di spunta che si trova accanto alla voce Nascondi le estensioni per i tipi di file conosciuti e fai clic prima su Applica e poi su OK.
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Trasformare estensione file
Se invece ti interessa scoprire come fare per cambiare estensione file Windows 7 andando andando a trasformarne la tipologia devi ricorrere all’utilizzo di appositi programmi e servizi online che facciano da convertitori e che quindi che ti permettano di convertire il formato attuale del file in quello desiderato.
Di programmi e servizi online grazie ai quali effettuare l’operazione in questione ne esistono davvero tanti, sia gratuiti sia a pagamento. A seconda della tipologia di file (documenti, immagini, audio o video) su cui è tua intenzione andare ad agire puoi ricorrere all’utilizzo di una delle risorse che ti ho suggerito nelle mie guide su come convertire file in PDF gratis, su come convertire file audio e su come convertire file video.
Se invece sei alla ricerca di una soluzione, per così dire, universale per cambiare estensione file Windows 7 andando a trasformare quest’ultima il mio suggerimento è quello di ricorrere all’impiego di Fileminx. Si tratta di un servizio Web gratuito che consente di convertire qualsiasi tipo di file in altre tipologia senza installare alcun programma sul PC. Utilizzando Fileminx potrai trasformare qualsiasi documento di Word in file PDF o ODT, qualsiasi immagine in BMP, GIF, PNG o icona, qualsiasi file WMA o AAC in MP3 e tutti i principali formati di file tra loro.
Se sei interessato a cambiare estensione file Windows 7 con Fileminx la prima cosa che devi fare è quindi quella di cliccare qui per collegarti alla pagina Web principale del servizio. Successivamente clicca prima sul pulsante Sfoglia… per selezionare il file presente sul tuo PC su cui è tua intenzione andare ad agire dopodiché fai clic prima su Apri e poi su Continue per effettuarne l’upload online.
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Seleziona quindi il formato di file che vuoi ottenere cliccando sul pulsante relativo all’estensione desiderata e attendi che la procedura di conversione venga prima avvita e poi completata.
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Ad operazione ultimata pigia sul nome del file con la nuova estensione che compare al centro dello schermo in modo tale da avviarne il download direttamente sul tuo computer.
I server DNS sono degli interpreti che fanno da “intermediari” fra noi e i siti Internet che vogliamo visitare. Per semplificare al massimo il discorso possiamo dire che è grazie a loro se possiamo visitare Google digitando google.it o google.com nella barra degli indirizzi del browser anziché l’indirizzo IP del motore di ricerca, che sarebbe una sequela lunghissima di numeri praticamente impossibile da ricordare.
I server DNS non sono unici, ce ne sono tantissimi disponibili nel mondo. Cambiarli può ridurre i tempi di risposta dei siti Internet (cioè può velocizzarne l’apertura) e liberare l’accesso ai siti Web “inibiti” dai nostri provider Internet.
Insomma, è un’operazione altamente consigliabile, ma bisogna fare attenzione a quali server si scelgono: ecco il motivo per il quale oggi sono qui e voglio spiegarti come cambiare DNS Windows 8. Cominciamo dalle basi, cioè da come si configura la connessione, e poi vediamo quali sono i migliori server DNS disponibili attualmente su piazza.
Il primo passo che devi compiere per impostare i DNS su Windows 8 è cliccare sull’icona della rete collocata accanto all’orologio di Windows (il monitor bianco o le tacchette del Wi-Fi, a seconda della connessione in uso) e selezionare la voce Apri centro connessioni di rete e condivisione dal menu che compare.
Nella finestra che si apre, fai click sul nome della connessione attualmente in uso (es. Connessione a rete wireless o Ethernet) e premi sul pulsante Proprietà per accedere alle impostazioni della connessione.
A questo punto, fai doppio click sulla voce Protocollo Internet versione 4 (TCP/IPv4) presente nell’elenco La connessione utilizza gli elementi seguenti e metti il segno di spunta accanto alla voce Utilizza i seguenti indirizzi server DNS.
Per concludere, digita l’indirizzo dei server DNS da utilizzare nei campi Server DNS preferito e Server DNS alternativo, metti il segno di spunta accanto alla voce Convalida impostazioni all’uscita e pigia sul bottone OK per salvare le modifiche.
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Abbiamo appena visto come cambiare DNS Windows 8, ma quali sono i server DNS da utilizzare? Quali garantiscono la maggiore rapidità nell’apertura dei siti Web? Proviamo a scoprirlo insieme.
I server DNS più utilizzati a livello globale sono quelli di Google e quelli di OpenDNS. I primi garantiscono un livello altissimo di velocità nell’apertura dei siti, i secondi sono lievemente meno rapidi ma offrono la possibilità di filtrare la navigazione grazie a un sistema di parental control totalmente gratuito. Ecco le loro “coordinate”.
Google DNS
Server DNS preferito: 8.8.8.8
Server DNS alternativo: 8.8.4.4
OpenDNS
Server DNS preferito: 208.67.222.222
Server DNS alternativo: 208.67.220.220
Per sfruttare il sistema di parental control di OpenDNS devi registrarti gratuitamente sul sito Internet del servizio e installare un piccolo software, OpenDNS Updater, che permette ai filtri di funzionare anche quando l’indirizzo IP della connessione cambia. Trovi maggiori dettagli a riguardo nel mio tutorial su come cambiare DNS su Windows 7.
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Google DNS ed OpenDNS non sono gli unici server DNS disponibili al mondo, ne esistono tantissimi altri ai quali puoi affidarti. Per testare le loro prestazioni e scoprire quali sono quelli più rapidi per la tua connessione, collegati a questo sito Web e clicca sulla voce download a copy to your computer collocata in fondo alla pagina per scaricare Domain Name Speed Benchmark.
Si tratta di una piccola utility gratuita e no-install (che cioè non ha bisogno di installazioni per poter funzionare) che misura le prestazioni di tutti i maggiori server DNS internazionali (più quello locale attualmente in uso) e permette di scoprire facilmente quali sono quelli più veloci.
A download completato, avvia dunque il programma DNSBench.exe, seleziona la scheda Nameservers dalla finestra che si apre e pigia sul bottone Run benchmark. Al termine del test – che dovrebbe durare all’incirca un minuto – si aprirà automaticamente la scheda Response time con la lista dei server DNS in ordine di velocità: clicca su Not now per visualizzarla per intero.
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Se vuoi, nei test di Domain Name Speed Benchmark è possibile aggiungere anche dei server DNS personalizzati e valutarne le performance: basta cliccare sul pulsante Add/Remove, digitare l’indirizzo del server da inserire nel test e premere il pulsante Add.
Una volta individuati i server DNS più rapidi, recati nelle impostazioni della rete e modifica le impostazioni di Windows come abbiamo visto in precedenza. È facilissimo.
Quando cerchi di velocizzare internet, potresti domandarti come cambiare DNS Windows 10. I server DNS, traducono gli indirizzi IP nei rispettivi domini cui sono collegati. Ogni volta che accedi al web, viene effettuata una “traduzione”, conosciuta tecnicamente come risoluzione DNS. Per default, il servizio di risoluzione Domain Name System (DNS) viene effettuato dal tuo ISP, ossia dal tuo fornitore di internet. Allo stato attuale, quindi, potresti avere impostati sul tuo computer i DNS di TIM (ex Telecom Italia), Fastweb o altri.
Però, è probabile che tu voglia modificare questi indirizzi per provarne altri, magari più performanti. A tal proposito, ho scritto questa guida, per spiegarti come sostituire questi parametri con il tuo PC, tablet o notebook Windows 10. Non devi far altro che seguirla per capire come procedere.
Come cambiare DNS Windows 10
Prima di modificare i DNS W10, dovresti trovare i migliori per il tuo PC. Puoi fare questo usando il programma DNS Benchmark, scaricabile gratis cliccando qui. Dopo averlo scaricato, devi aprirlo, cliccare su Nameservers e poi su Run Benchmark per avviare il test.
Una volta che si è concluso, conoscerai quali sono i server DNS più veloci per il tuo computer. Di solito, sono quelli di Google, 8.8.8.8 e 8.8.4.4, oppure quelli di Open DNS, 208.67.222.222 e 208.67.220.220. In ogni caso, quando hai reperito quelli giusti, puoi procedere a impostarli sul tuo computer.
Su Windows 10, puoi variare i DNS in maniera identica a Windows 7, Windows 8 e Windows 8.1. Per farlo, innanzitutto devi posizionarti sul Desktop. Da lì, devi cliccare con il tasto destro del mouse sul Menu Start e scegliere Connessioni di rete.
Visualizzerai così tutte le connessioni, LAN e WiFi. Devi cliccare con il tasto destro su quella che stai utilizzando e scegliere Proprietà. Poi, devi fare doppio click sulla voce Procollo Internet versione 4 (TCP/IPv4).
A questo punto, apparirà la schermata che ti permette di modificare i DNS. È la stessa che hai usato per configurare IP statico su Windows 10. In questo caso, però, devi agire sulla voce Utilizza i seguenti server DNS. Devi digitare il DNS primario nel campo Server DNS preferito. Mentre il secondario, devi immetterlo accanto alla voce Server DNS alternativo. Fatto ciò, può cliccare Ok per confermare le modifiche. Non devi fare nient’altro.
Ora che hai configurato i DNS su W10, puoi provarli per un po’ di tempo e vedere come si comportano. Se non notassi differenze, potresti rimettere quelli predefiniti.
Risoluzione dei problemi DNS su Windows 10
Ti ricordo, infine, che i DNS sono comandati dal router che gestisce la rete locale. In base all’amministratore di rete, il cambio DNS W10 potrebbe non avere effetto o, nei casi più sfavorevoli, potrebbe compromettere l’utilizzo di internet. Succede questo in base al firewall di rete.
Se internet smettesse di funzionare, oppure se vedere l’errore del server DNS che non risponde, rimetti tutto su automatico, perché è probabile che la tua rete sia protetta dalla modifica della porta UDP 53.
Hai avuto in regalo un nuovo computer dotato di Windows 10, già completamente configurato per l’utilizzo: dopo aver preso dimestichezza con il sistema operativo, però, vorresti usare un account amministratore personalizzato, abbandonando, dunque, quello che è stato impostato sul computer.
Come dici? Ho centrato perfettamente il tuo problema? Allora questo è proprio il posto giusto da cui iniziare. Di seguito, infatti, ti spiegherò per filo e per segno come cambiare account amministratore Windows 10, procedendo alla creazione di un nuovo profilo e alla cancellazione di quello già esistente. Inoltre, avrò cura di illustrarti i passaggi necessari per modificare un account già esistente, cambiandone nome e password.
Dunque, senza esitare un secondo in più, ritaglia qualche minuto di tempo libero per te e leggi con molta attenzione tutto quanto ho da dirti sull’argomento: sono sicuro che, al termine di questa lettura, avrai acquisito le competenze necessarie per poter riuscire a ottenere il risultato sperato. Detto ciò, non mi resta altro da fare se non augurarti buona lettura e buon divertimento!
Indice
Come cambiare amministratore Windows 10
Creare account amministratore Windows 10
Eliminare account amministratore Windows 10
Come modificare account amministratore Windows 10
Cambiare nome amministratore Windows 10
Cambiare nome account locale amministratore Windows 10
Cambiare password amministratore Windows 10
Come cambiare amministratore Windows 10
Hai problemi nel gestire il tuo attuale account amministratore su Windows 10, quindi vorresti crearne un altro e disfarti di quello “originale”? Puoi effettuare quest’operazione nel giro di un paio di minuti, direttamente dal pannello di Windows. Affinché la procedura vada a buon fine, devi accedere a Windows con un profilo dotato di privilegi elevati, che dovrà rimanere comunque attivo nel computer (non è possibile usare Windows in assenza di almeno un amministratore configurato).
Creare account amministratore Windows 10
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Per iniziare, fai clic destro sul tasto Start di Windows (l’icona a forma di bandierina situata in basso a sinistra), scegli la voce Impostazioni dal menu che ti viene proposto, quindi raggiungi le sezioni Account e Famiglia e altri utenti (sulla sinistra).
Ora, fai clic sul pulsante Aggiungi un altro utente a questo PC e, se intendi servirti di un account Microsoft, segui la semplice procedura guidata per effettuare l’accesso a quest’ultimo e configurare l’account nel computer.
Se, invece, vuoi creare un profilo “locale”, quindi scollegato da qualsiasi account online, clicca sul link Non ho le informazioni di accesso di questa persona e Aggiungi un utente senza account Microsoft. Successivamente, compila il modulo proposto con le informazioni che ti vengono richieste (nome utente e password), specifica le domande e risposte di sicurezza da usare in caso di perdita della password e clicca sul pulsante Avanti.
Superato lo step relativo alla creazione dell’account, fai clic sull’icona del nuovo profilo, poi sul pulsante Cambia tipo di account, quindi imposta il menu a tendina Tipo di account su Amministratore e il gioco è fatto!
Per accedere all’account appena creato, fai clic destro sul pulsante Start, recati nel menu Chiudi o disconnetti > Esci e, una volta tornato alla schermata di login, clicca sul nome dell’account appena creato (che puoi trovare in basso a sinistra) e immetti la password d’accesso per poterlo usare: al primo accesso, ti sarà chiesto di effettuare la configurazione iniziale del profilo (attivazione o meno di Cortana, del riconoscimento vocale/ortografico e così via).
Eliminare account amministratore Windows 10
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Ora che sei riuscito a creare il nuovo account amministratore, vorresti finalmente liberarti di quello vecchio? Nessun problema: anche in questo caso, si tratta di una procedura semplicissima, eseguibile dall’interno di Windows.
Tanto per cominciare, effettua l’accesso usando l’account amministratore che intendi conservare, quindi fai clic destro sul menu Start, poi sulla voce Impostazioni situata nel menu che compare e recati nelle sezioni Account e Famiglia e altri utenti. Per concludere, individua l’account di cui intendi liberarti, fai clic sul suo nome, premi sul pulsante Rimuovi e specifica se mantenere o meno account e dati utilizzando i pulsanti visualizzati a schermo.
Tieni ben presente che, qualora avessi eliminato un account collegato a Microsoft, la cancellazione sarà limitata al solo utente configurato nel computer (l’account Microsoft in questione, infatti, continuerà a esistere e a poter essere utilizzato). Qualora volessi eliminare anche quello, puoi fare affidamento ai passaggi che ti ho indicato nella mia guida su come eliminare account Microsoft.
Come modificare account amministratore Windows 10
Non hai trovato molto utili le informazioni che ti ho fornito finora, poiché non è tua intenzione cambiare account amministratore Windows 10, sostituendolo con uno nuovo, ma modificare alcuni aspetti di quello che già hai? Allora leggi con molta attenzione i paragrafi successivi, in cui mi appresto a spiegarti come modificare il nome dell’account amministratore (sia Microsoft che locale) e la password.
Cambiare nome amministratore Windows 10
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Se effettui l’accesso a Windows con un account Microsoft, il nome visualizzato sul computer è lo stesso che compare sul tuo account online. Di conseguenza, per cambiarlo, devi agire nelle impostazioni del profilo Microsoft: collegati, dunque, a questa pagina Web, effettua l’accesso con le credenziali del tuo account Microsoft e fai clic sulla voce Modifica il nome situata subito sotto il tuo nome.
Per concludere, immetti il nuovo nome nei campi di testo visualizzati nella finestra successiva, supera il controllo captcha inserendo i caratteri richiesti nell’apposito modulo e clicca sul pulsante Salva, per rendere effettiva la modifica. Il nuovo nome sarà visualizzato nel computer a partire dal prossimo accesso (a patto che il PC sia collegato a Internet).
Cambiare nome account locale amministratore Windows 10
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Se non hai associato il tuo account a Microsoft, puoi procedere alla modifica del nome utente utilizzando il pannello di controllo “classico”. Per procedere in tal senso, clicca sul pulsante Start, apri la cartella Sistema Windows e fai clic sull’icona del Pannello di controllo che trovi in essa.
Nella nuova finestra che si apre, clicca per due volte consecutive sulla voce Account utente (se non la vedi, fai clic sul menu a tendina Visualizza per, situato in alto a destra, e impostalo sulla voce Categoria), scegli l’opzione Modifica nome account situata nella schermata successiva, digita il nome che intendi assegnare all’account nell’apposito campo di testo e premi il pulsante Modifica nome. La modifica sarà applicata a partire dal login successivo.
Cambiare password amministratore Windows 10
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Se è tua intenzione modificare la password del tuo account amministrativo di Windows 10, perché temi che qualcuno sia riuscito a risalire a quella che usi attualmente, puoi farlo con facilità dal pannello delle impostazioni di Windows.
Dunque, per prima cosa, effettua l’accesso al sistema usando l’account di tuo interesse, fai clic destro sul pulsante Start di Windows, seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare e recati nella sezione Account.
In seguito, clicca sulla voce Opzioni di accesso, poi sulla voce Password e, in seguito, sul pulsante Modifica che compare nell’omonimo riquadro per avviare la procedura di modifica della password. Superato questo step, segui la procedura più adatta al tipo di account su cui intendi agire.
Account Microsoft: clicca sul pulsante Avanti annesso alla finestra che compare a schermo, digita la password corrente e la nuova password negli appositi campi, dunque, fai clic sul pulsante Avanti per portare a termine la procedura. Se non ricordi più la password attuale, clicca, invece, sulla voce Ho dimenticato la password corrente e segui la procedura che ti viene proposta per ripristinarla con facilità. In alternativa, puoi far riferimento alle istruzioni che ti ho fornito nella mia guida al recupero di un account Microsoft.
Account locale: digita la password attualmente in uso, clicca sul pulsante Avanti, immetti la nuova password nei primi due campi della finestra successiva, digita un suggerimento che ti aiuti a ricordarla, quindi clicca sui pulsanti Avanti e Fine per finalizzare il tutto. Se necessario, puoi inoltre cambiare le domande di sicurezza cliccando nuovamente sulla voce Password e poi sul link Aggiorna le domande di sicurezza.
Se disponi di un account locale e non ricordi più la password di accesso a Windows, puoi bypassarla provvisoriamente servendoti di un software come KON-BOOT, del quale ti ho parlato in questa guida.
Spesso, potresti chiederti come bypassare password amministratore Windows 10. Tempo fa, avevi creato un account amministratore per controllare l’account usato dai tuoi dipendenti. Oggi, però, l’utente che lo utilizza ti ha chiesto se gli potevi sbloccare il PC, perché non conosceva più la password. Insomma, vorrebbe rimuovere la chiave di sicurezza e metterne un’altra senza eliminare i file e, possibilmente, senza installare programmi di terze parti. Se ti fossi scritto la password dell’amministratore, sarebbe stato facile ritrovare o rimuovere la sua. Il problema, è che ti sei scordato pure quella. Prima di formattare il PC, hai chiesto aiuto al web e, per fortuna, sei capitato sul mio blog.
In questa guida, ti spiego appunto come bypassare password amministratore Windows 10. Ti dico cosa devi fare per craccare la password dell’amministratore locale senza installare programmi, usando l’interfaccia a riga di comando, quindi il buon vecchio cmd in modalità admin.
Premetto che questo hack dovrebbe funzionare anche con Windows Vista, Windows 7, Windows 8, Windows 8.1 e altre versioni. Tuttavia, è solo per account locali, quindi non per gli account Microsoft. Per quei tipi di account, le credenziali di accesso si possono recuperare facilmente online e da altri computer, usando il classico recupero password (simile a quello degli account email). Invece, se hai un account amministratore locale e non conosci la password, ti consiglio di provare la guida di seguito prima di installare dei tool tipo Lazesoft, Hyrens Boot e simili. Detto ciò, se sei d’accordo, non resta che cominciare.
Come bypassare password amministratore Windows 10
Hai fatto benissimo a chiederti come bypassare password amministratore Windows 10. Non importa se sei l’unico utente locale con i permessi root sul computer e non conosci la password degli utenti standard. C’è un trucchetto che funziona sempre su tutti i computer in cui non è stata applicata la crittografia AES-128 o AES-256 ai dischi rigidi (siano SSD o hard disk SATA o SAS). Per altro, è davvero semplice usarlo. Prosegui con la lettura per capire di cosa si tratta.
Indice
Creare supporto avviabile di Windows 10
Craccare utilman.exe con cmd.exe
Creare nuovo utente amministratore
Cambiare password amministratore vecchio account
Accesso vecchio account amministratore
Come difendersi con BitLocker
Creare supporto avviabile di Windows 10
La prima cosa che devi fare quando ti chiedi come craccare la password dell’amministratore su Windows 10, è creare il supporto avviabile di Windows. Esatto, sto parlando del DVD o della chiavetta per installare Windows 10. Tranquillo, non verrà cancellato nulla.
Innanzitutto, vedi se il tuo Windows è a 32 o a 64 bit. Poi, scarica l’immagine ISO e scrivila su DVD o USB stick. Quando hai creato l’USB bootabile (oppure il CD), inseriscila nel PC e spegnilo. Dopodiché, accendilo di nuovo, vai nel BIOS, cambia l’ordine di boot e seleziona l’avvio da pennina oppure l’avvio da CD.
Craccare utilman.exe con cmd.exe
Per sostituire la password amministratore di Windows 10, bisogna sostituire l’Utility manager con il Prompt dei comandi. In questa maniera, all’accesso si potrà usare l’interfaccia a riga di comando. Per fare ciò, quando parte la procedura guidata per l’installazione di Windows, premi Shift + F10 in modo da avviare il prompt dei comandi. Nella finestra della console, posizionata su X:\Sources, digita questi comandi e premi Invio ad ogni riga:
Nella maggior parte dei casi in cui ti chiedi come bypassare password amministratore Windows 10, non dovrai modificarli. Tuttavia, in caso non funzionassero, assicurati che la lettera c:\ corrisponda a quella assegnata all’HDD su cui è installato Windows. Comunque, dopo aver eseguito i comandi sopracitati, il PC dovrebbe riavviarsi. A quel punto, stacca la pennina e aspetta.
Creare nuovo utente amministratore
Arriverai così alla schermata di login di Windows 10 e ti chiederai ancora come cambiare la password amministratore di Windows 10, perché, non conoscendola, non saprai cosa fare. Ebbene, adesso, clicca sull’icona Utility manager (in basso a destra). Al posto della sua interfaccia, dovrebbe apparirti il Prompt dei comandi. Ecco, ora puoi usarlo per creare un altro utente amministratore, in modo da bypassare password amministratore Windows 10 del vecchio account e, dopo, cambiarla. I comandi che devi inserire sono questi:
net user nuovo.utente /add
net localgroup administrators nuovo.utente /add
shutdown -r
Attendi circa 10/20 secondi e il PC si riavvierà in automatico.
Cambiare password amministratore vecchio account
Al riavvio, vorrai ancora sapere come bypassare password amministratore Windows 10. Dunque, quando rivedi la schermata d’accesso, seleziona il nuovo.utente che hai scelto per accedervi senza password, come se fosse un login automatico. Aspetta che scompaiano le scritte di benvenuto e lancia il cmd in modalità amministratore. Alla riga di comando, digita quanto segue per cambiare la password amministratore del vecchio account e inserirne una per il nuovo (dopo capirai perché):
net user vecchio.admin nuovapassword
net user nuovo.utente password
shutdown -r
Eseguiti i comandi, dovresti essere riuscito a superare la password amministratore di Windows 10. Attendi quella manciata di secondi per far riavviare Windows 10 automaticamente.
Accesso vecchio account amministratore
Dopo aver riavviato, non dovresti più chiederti come bypassare password amministratore Windows 10. Alla schermata di login, devi subito cambiare l’account scegliendo il vecchio amministratore. Quando ti viene chiesta la password, inserisci la nuovapassword che hai appena configurato e premi Invio. Complimenti, sei appena riuscito a craccare la password di Windows 10 senza programmi e senza saperla. I tuoi file, le tue cartelle, i tuoi percorsi, i tuoi programmi e tutti gli altri dati sono rimasti intatti.
Come difendersi con BitLocker
Dopo averti spiegato come bypassare password amministratore Windows 10, voglio ricordarti che ci sono moltissimi strumenti per craccare il sistema Windows e accedervi senza conoscere la password dell’account locale. Insomma, non è vero che si può togliere la password da Windows 10 solo se si è in modalità amministratore. Come vedi, è molto più semplice. Dunque, chiunque potrebbe “bucare il sistema operativo” e installare un keylogger senza che tu te ne accorga, in modo da spiarti su Windows 10. Sì, perché ci sono dei metodi che ti consentono anche di trovare la password di Windows senza cambiarla.
L’unico modo per impedire che un hacker acceda a Windows 10, al momento in cui scrivo, è quello di utilizzare BitLocker Drive Encryption, il sistema di crittografia di Windows 10. Con esso, le partizioni e i file vengono crittografati in AES-128 o in AES-256. Perciò, saranno molto più sicuri, perché le partizioni di sistema di Windows rimarrano invisibili ai tool che cercano di compiere l’hacking o il brute-force del sistema operativo. Finché non viene inserita una password o una chiavetta USB con un’apposita key per decriptare il sistema, i dati rimarranno criptati e invisibili. Dunque, solo così si può evitare di essere spiati su Windows 10.
Per attivare BitLocker, è necessario Windows 10 Pro e un hardware TPM. Se usi Windows 10 Home, devi necessariamente fare l’upgrade a Windows 10 Pro per criptare il tuo hard disk o SSD. Altrimenti, rimarrai vulnerabile a questo tipo di attacchi.
Hai bisogno di recuperare alcuni dati da un vecchio PC con su installato Windows XP, così l’hai acceso ma non riesci a entrare nel sistema perché hai dimenticato la password che avevi impostato per il tuo account. Non ti preoccupare: in realtà la chiave d’accesso di un account utente su questa versione di Windows (e non solo) si può scavalcare in maniera abbastanza semplice, e io oggi ti mostrerò come.
In questa guida su come bypassare la password di Windows XP, andrò infatti a illustrarti come accedere a questa storica versione del sistema operativo Microsoft (ormai obsoleta) ricorrendo all’uso di alcuni programmi in grado di “rompere” le password messe a protezione degli account. Tali soluzioni, al contrario di quel che tu possa pensare, possono essere impiegate senza particolari difficoltà anche da parte di chi, un po’ come te, non si reputa propriamente un grande esperto in fatto di informatica e nuove tecnologie. Per completezza d’informazione, poi, provvederò a spiegarti come aggirare la richiesta d’immissione della password ad accesso effettuato al sistema, andando ad agire direttamente sulle impostazioni di Windows.
Chiaramente, mi raccomando, serviti degli strumenti e delle indicazioni contenute in questo tutorial solo ed esclusivamente su un computer di tua proprietà. Accedere senza permesso agli account altrui può rappresentare una grave violazione della privacy e, in alcuni casi, perfino un reato. Io non mi assumo alcuna responsabilità in merito. Chiaro? Bene, allora direi che possiamo procedere.
Indice
Come bypassare la password di Windows XP
KON-BOOT
Lazesoft Recover My Password
Come bypassare la password di Windows XP senza programmi
Come bypassare la password di Windows XP
Come ti dicevo a inizio articolo, per riuscire a bypassare la password di Windows XP basta ricorrere all’uso di alcuni appositi software. Mi chiedi quali e, soprattutto, come potertene servire? Allora prosegui pure nella lettura: trovi indicato tutto nel minimo dettaglio qui di seguito.
KON-BOOT
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Il primo strumento per bypassare la password di Windows XP al quale puoi rivolgerti è KON-BOOT: un piccolo software che, effettuando il boot da chiavetta USB oppure da CD/DVD, permette di accedere ai sistemi operativi di casa Redmond protetti da una chiave d’accesso senza far alcuna fatica. Basta avviarlo e fa tutto lui. L’unico problema è che è a pagamento (presenta prezzi a partire da 27$) e purtroppo non è disponibile in versione di prova gratuita.
Prima di parlartene in dettaglio, è doveroso da parte mia fare alcune precisazioni: in primo luogo, tieni presente che KON-BOOT non supporta BitLocker, quindi i file cifrati restano tali e non si possono recuperare (cosa che comunque non riguarda XP). Inoltre, considerando che da alcuni software per la protezione del PC potrebbe essere considerato come pericoloso per le sue capacità di bypassare le password dei sistemi, prima di servirti di KON-BOOT ti suggerisco di disattivare l’antivirus (per poi abilitarlo nuovamente successivamente).
Premesso ciò, per poter usufruire del programma, il primo passo che devi compiere è quello di effettuarne l’acquisto e il download. Per cui, collegati al suo sito Internet, fai clic sulla voce For Windows che trovi in alto e premi sul pulsante Buy Now presente accanto al tipo di licenza che ti interessa. Fornisci poi i dati relativi al pagamento e scarica il software sul PC.
A download avvenuto, collega al computer una chiavetta USB sulla quale copiare KON-BOOT (la pendrive verrà formattata, per cui assicurati che non contenga file importanti), dopodiché estrai tutti i file del programma in una cartella di tua scelta e avvia l’eseguibile KonBootInstaller.exe.
Nella finestra che ora ti viene mostrata sul desktop, clicca sul pulsante Sì e poi su quello OK, seleziona dal menu a tendina Available USB drives l’unità relativa alla chiavetta USB su cui vuoi copiare il programma, premi sul pulsante Install to USB stick (with UEFI support) e clicca sul bottone Sì in risposta all’avviso che compare sullo schermo.
Nello sfortunato caso in cui, provando a creare la pendrive, ti venisse restituito un messaggio d’errore, puoi provare a copiare KON-BOOT sulla tua chiavetta USB usando YUMI: un software gratuito che consente di creare chiavette USB bootabili.
Per servirtene, recati sul sito Internet del programma e fai clic sul pulsante Download YUMI che trovi scorrendo la pagina. A download ultimato, avvia il file .exe ottenuto, clicca sul pulsante I Agree, quindi su quello Create e seleziona l’unità della tua chiavetta dal menu a tendina sottostante la voce Step 1, dopodiché scegli l’opzione Kon-Boot Purchased dal menu a tendina Step 2.
In seguito, premi sul pulsante Browse, naviga nella cartella kon-bootCD, digita il nome kon-bootCD.iso nel campo Nome file della finestra che si è aperta e seleziona il nome del file ISO di KON-BOOT dai suggerimenti automatici che vedi comparire in basso.
A questo punto, clicca prima sul pulsante Create, poi su quello Sì e aspetta che la copia dei file sulla pendrive venga portata a termine. Fatto ciò, apri la chiavetta nell’Esplora File di Windows, recati nel percorso multiboot > kon-bootCD e copia in esso il file konbootFLOPPY.img che trovi nella cartella kon-bootFLOPPY di KON-BOOT. Per concludere, torna nella cartella principale della chiavetta e copia al suo interno la cartella EFI che trovi nella cartella kon-bootUSB di KON-BOOT. Fatto!
Se, invece, preferisci creare un CD/DVD di KON-BOOT, seleziona una delle opzioni Install to CD e attendi la creazione del file ISO di KON-BOOT. Successivamente, masterizza quest’ultima su un dischetto vuoto: per riuscirci, inserisci un CD/DVD nel masterizzatore collegato al computer (Se non hai ancora un account e vuoi qualche consiglio al riguardo, leggi la mia guida all’acquisto) e segui le indicazioni che ti ho fornito nel mio tutorial su come masterizzare file ISO.
Una volta ottenuta la pendrive o il dischetto con i file di KON-BOOT, collega il supporto in questione al computer con su installato Windows XP su cui desideri intervenire e accendi quest’ultimo. Se il computer sul quale vuoi agire è quello in uso, riavvia semplicemente Windows.
Al riavvio (o all’avvio) del sistema, vedrai la schermata di benvenuto di KON-BOOT. Tu premi un qualsiasi tasto sulla tastiera del computer, seleziona il tuo account utente (se necessario), lascia in bianco il campo dedicato all’immissione della password e schiaccia il tasto Invio sulla tastiera.
Se tutto è filato per il verso giusto, entro qualche secondo partirà Windows XP senza che tu debba inserire alcuna password. Fai attenzione, però, perché lo sblocco non dura in eterno. Se riavvii il PC, la richiesta della password di Windows tornerà puntuale al suo posto e, per scavalcarla, dovrai usare nuovamente KON-BOOT.
Se, invece, non ti viene mostrata la schermata di KON-BOOT e il computer si avvia normalmente, per cui ti viene chiesto di digitare la password, evidentemente non è stato effettuato il boot dalla chiavetta o dal CD/DVD. Per rimediare, devi mettere mano alle impostazioni del BIOS, vale a dire il software che risiede in un chip posizionato sulla scheda madre del computer e che contiene tutte le istruzioni per avviare il sistema operativo e mettere in comunicazione l’hardware con il software. Per scoprire come fare, attieniti alle istruzioni contenute nella mia guida su come impostare il BIOS.
Lazesoft Recover My Password
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Nel caso in cui l’uso di KON-BOOT dovesse sembrarti troppo complicato o comunque se cerchi un’alternativa a costo zero allo strumento di cui sopra, puoi provare a bypassare la password di Windows XP rivolgendoti a Lazesoft Recover My Password.
Sì tratta di un software gratuito (solo per uso personale) che consente di eseguire il reset della password di tutte le principali versioni di Windows, XP compresa, in maniera semplice e anche abbastanza veloce. Anche in tal caso, il programma va copiato su un CD/DVD oppure su una pendrive e occorre usarlo all’avvio del sistema.
Per effettuarne il download sul tuo computer, recati sul sito Internet ufficiale del programma e fai clic sul collegamento Download che si trova accanto alla voce Lazesoft Recover My Password x.x Home Edition (Free) a fondo pagina. Successivamente, premi sul bottone Download now.
A scaricamento ultimato, apri il file lsrmphdsetup.exe appena ottenuto e, nella finestra che vedi comparire sullo schermo, fai clic sul bottone Sì. Seleziona poi la voce I accept the agreement, clicca sul bottone Next per tre volte di fila, quindi su quello Install e porta a termine il setup premendo sul pulsante Finish.
Ora che visualizzi la finestra principale del programma sul desktop, fai clic sul bottone Burn bootable CD/USB Disk Now!, seleziona dal menu a tendina presente nella schermata successiva l’opzione Windows XP 32 bit oppure quella Windows XP 64 bit (a seconda della versione del sistema operativo sulla quale è tua intenzione andare ad agire) e clicca ancora sul bottone Next.
Adesso, inserisci nel masterizzatore collegato al computer un CD/DVD vuoto. In alternativa, puoi collegare al PC anche una pendrive (assicurati che non contenga dati importanti, in quanto verrà formattata dal programma). Dopodiché seleziona, a seconda di quanto collegato al PC, l’opzione CD/DVD oppure quella USB Flash dalla nuova schermata visualizzata. C’è anche la possibilità di creare un’immagine ISO da trasferire in un secondo momento su un dischetto oppure su dispositivo USB, seguendo le indicazioni che ti ho fornito nel mio articolo su come masterizzare file ISO.
A questo punto, fai clic sul pulsante Start per avviare la creazione del dischetto o della pendrive con il programma. A procedura ultimata, se il PC sul quale devi andare ad agire è quello in uso, riavvia il sistema lasciando inserito il CD/DVD nel lettore oppure lasciando collegata la pendrive. Se, invece, il computer sul quale vuoi intervenire è un altro, inserisci il dischetto appena masterizzato nel relativo supporto o collega la pendrive ricavata a una delle porte USB disponibili e accendi il PC.
Al riavvio (o all’avvio) del sistema, attendi che venga eseguito Recover My Password. Se il sistema operativo si avvia come al solito, provvedi a impostare preventivamente il CD/DVD o l’unità USB come unità di boot primaria, intervenendo sul BIOS, seguendo le indicazioni che ti ho fornito nella mia guida su come impostare il BIOS.
Una volta visualizzato il menu di boot sullo schermo, seleziona la voce Lazesoft Live CD e premi il tasto Invio sulla tastiera computer. Aspetta, quindi, che vengano caricati i file del software e, nella nuova schermata visualizzata, verifica che nel menu a tendina in basso risulti selezionata l’opzione Reset Windows Password (altrimenti provvedi tu), dopodiché fai clic sul bottone Next.
Nella nuova finestra che si apre, clicca sul pulsante Yes per confermare il fatto che stai impiegando il programma solo per scopi personali e seleziona, nei due menu a tendina che compaiono, Windows XP e la voce Reset local password.
Per concludere, fai clic sul bottone Next, seleziona l’account utente relativamente al quale ti interessa andare ad agire, clicca ancora sul pulsante Next e poi su quelli RESET/UNLOCK, OK e Finish. Dopo aver fatto ciò, il computer verrà riavviato e al successivo accesso al sistema non ti verrà chiesto di digitare la password per l’account che avevi selezionato.
Come bypassare la password di Windows XP senza programmi
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Per completezza d’informazione, è mio dovere spiegarti anche come bypassare la password di Windows XP nel caso in cui tu non abbia perso la chiave d’accesso al sistema ma voglia semplicemente evitare di digitarla ogni volta all’avvio, procedendo quindi con la sua rimozione. In tal caso, te lo anticipo, non bisogna usare nessun programma: si fa tutto dalle impostazioni dell’OS.
Tanto per cominciare, fai quindi clic sul pulsante Start che trovi nella parte in fondo a sinistra della barra delle applicazioni di Windows, seleziona la voce Pannello di controllo dalla parte destra del menu che si apre e, nella finestra che a questo punto vedi comparire sul desktop, clicca sulla voce Account utente.
Nella nuova schermata visualizzata, seleziona l’account utente di tuo interesse tra quelli che trovi in basso e poi la voce Rimuovi password. Compila quindi il campo visualizzato su schermo con la password attualmente in uso sul PC e conferma quelle che sono le tue intenzioni, facendo clic sul bottone Rimuovi password.
Memoria e ordine non sono doti di cui puoi vantarti più di tanto, diciamolo. E diciamo pure che sei stato capace di dimenticare un’altra volta la password per accedere al tuo computer con Windows 7. Lo so, ora dovrei essere arrabbiato e farti una ramanzina per la tua mancanza di organizzazione, ma oggi mi sento buono e quindi voglio aiutarti.
Per essere precisi voglio parlarti di alcuni software che permettono di bypassare la password di Windows e di entrare nel proprio account anche quando non si ricordano le credenziali di accesso. Si tratta di software relativi semplici da utilizzare: basta copiarli su un CD, un DVD o una chiavetta USB, effettuare il boot da questi dispositivi e seguire le indicazioni su schermo. Attenzione però, violare account o computer di altre persone è reato e io non mi assumo alcuna responsabilità circa l’uso che potrai fare delle informazioni contenute in questa guida.
Altra cosa importante da sapere è che se si utilizza Bitlocker o qualsiasi altra tecnologia per cifrare il contenuto dell’hard disk, nessun programma del genere può essere d’aiuto per il recupero dei dati (per fortuna direi!). Tutto chiaro? Bene, allora prenditi qualche minuto di tempo libero e prova a seguire le indicazioni che sto per darti: qui sotto trovi spiegato come bypassare la password di Windows 7 passo dopo passo.
Offline NT Password & Registry Editor
Il primo software che ti consiglio di provare si chiama Offline NT Password & Registry Editor ed è completamente gratuito. Se vuoi imparare come bypassare la password di Windows 7 utilizzandolo, il primo passo che devi compiere è collegarti al sito Internet di Offline NT Password & Registry Editor e cliccare prima sul pulsante Bootdisk collocato in alto e poi sul primo collegamento situato sotto la dicitura Download (es. cd140201.zip) per scaricare l’immagine ISO del programma sul tuo PC.
A download completato apri, facendo doppio click su di esso, l’archivio zip appena scaricato ed estrai in una cartella qualsiasi l’immagine ISO che contiene (es. cd140201.iso).
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Adesso, avvia un qualsiasi programma di masterizzazione in grado di masterizzare i file immagine ISO e seleziona l’immagine ISO di Offline NT Password & Registry Editor appena estratta dall’archivio scaricato da Internet per masterizzarla su qualsiasi CD o DVD vuoto.
Ad esempio, se usi ImgBurn (di cui ti ho parlato approfonditamente nella mia guida su come masterizzare file ISO), devi cliccare sul pulsante Masterizza un’immagine, selezionare il file cd140201.iso facendo click sulla cartella gialla collocata in alto (accanto alla voce Origine) e avviare la masterizzazione del tuo CD/DVD cliccando sull’icona del dischetto nel foglio bianco collocata in basso a sinistra.
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Se hai il masterizzatore DVD rotto o il tuo computer non è dotato di unità ottica, puoi copiare i file di Offline NT Password & Registry Editor anche su una chiavetta USB. Per farlo, però, devi scaricare l’apposita versione del software dal suo sito Web ufficiale, cliccando sul secondo link collocato sotto la dicitura Download (es. usb140201.zip).
A scaricamento ultimato, estrai tutti i file contenuti nell’archivio su una chiavetta USB, dopodiché devi avviare il Prompt dei comandi come amministratore (facendo click destro sulla sua icona e selezionando la voce Esegui come amministratore dal menu che compare) e dare il comando X:syslinux.exe -ma X: dove al posto di X: devi digitare la lettera dell’unità relativa alla chiavetta USB. In alternativa puoi affidarti a Rufus, una piccola applicazione gratuita che permette di creare chiavetta USB avviabili con vari sistemi live (te ne ho parlato più in dettaglio nel mio tutorial su come creare USB bootable).
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A masterizzazione o creazione della chiavetta USB completata, reinserisci il dischetto o la chiavetta nel PC e riavvia il sistema per effettuare il boot dal CD/DVD di Offline NT Password & Registry Editor. Se il dischetto non parte in automatico al posto di Windows, prova ad impostare il boot dall’unità CD/DVD o USB seguendo la mia guida su come entrare nel BIOS. Inoltre, sappi che se stai usando un PC recente basato sull’UEFI anziché sul vecchio BIOS (parliamo dei PC venduti con Windows 8.x o Windows 10 preinstallato) potresti aver bisogno di disattivare il secure boot. Nel mio tutorial su come entrare nel BIOS trovi anche delle indicazioni relative a tale procedura.
A questo punto, se Offline NT Password & Registry Editor si è avviato correttamente, dovresti trovarti ad una schermata simile a quella del prompt dei comandi. Per bypassare la password di Windows 7, premi dunque il tasto Invio della tastiera del tuo PC e attendi che il software ti chieda di indicare la partizione del sistema: a questo punto, digita 1 (o un altro numero se sei sicuro che corrisponda alla partizione su cui è installato Windows 7) e premi Invio.
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Premi dunque il tasto Invio ancora una volta per consentire al programma di accedere al registro di sistema, digita 1 e premi Invio per selezionare l’opzione di reset della password e ripeti l’operazione per visualizzare l’elenco degli account utente presenti nel sistema.
Adesso, digita il tuo nome utente su Windows prendendolo fra quelli in elenco (es. ) e premi il tasto Invio della tastiera per confermare, digita 1 e premi Invio per resettare la password di Windows ed esci da Offline NT Password & Registry Editor dando i comandi !, q, y, n ed exit. Dopo ogni comando va premuto il tasto Invio.
Bene. Ora non ti resta che riavviare il PC e accedere nuovamente a Windows 7 cliccando sul tuo nome utente. L’accesso al sistema non richiederà alcuna password grazie al reset effettuato da Offline NT Password & Registry Editor. Fai attenzione, perché con questa procedura si perde la possibilità di accedere ai dati cifrati in precedenza (quando la password era ancora attiva) con l’apposita funzione integrata in Windows.
KON-BOOT
Qualora Offline NT Password & Registry Editor non fosse riuscito a bypassare la password di Windows 7, puoi provare ad entrare nel tuo account usando KON-BOOT. Qualora non ne avessi mai sentito parlare, KON-BOOT è un software commerciale in grado di bypassare le password di tutte le versioni di Windows, da XP a Windows 10. È a pagamento (la licenza personale costa 16,2$) e supporta solo gli account locali, quindi su Windows 8.x e successivi non è in grado di bypassare le password degli account Microsoft sincronizzati con i servizi cloud del colosso di Redmond. Altra cosa importante da sottolineare è che, così come Offline NT Password & Registry Editor e altre soluzioni simili, non è in grado di recuperare i dati cifrati con Bitlocker.
Ciò detto, per acquistare la tua copia di KON-BOOT e scaricare il programma sul tuo PC, devi collegarti al sito ufficiale di quest’ultimo e cliccare sul pulsante BUY NOW che si trova sotto la dicitura Kon-Boot for Windows Personal License. Se l’antivirus rileva KON-BOOT come una potenziale minaccia, non preoccuparti, è normale (si tratta pur sempre di un software in grado di bypassare la password di Windows). Per completare il download disattiva momentaneamente il controllo in tempo reale del tuo antivirus.
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Per funzionare, KON-BOOT va copiato su una chiavetta USB. Al termine del download, collega dunque la chiavetta USB su cui intendi copiare KON-BOOT al computer (tieni collegata solo quella al PC per evitare di formattare altri drive) e avvia l’eseguibile KonBootInstaller.exe.
Nella finestra che si apre, clicca sul pulsante OK, espandi il menu a tendina Available USB drives per selezionare l’unità relativa alla chiavetta USB su cui installare KON-BOOT, clicca sui pulsanti Install to USB stick (with UEFI support) e Sì e attendi che la copia dei file venga portata a termine. Il contenuto precedente della chiavetta USB verrà cancellato, quindi assicurati che l’unità non custodisca alcun file utile.
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Adesso devi inserire la chiavetta USB con KON-BOOT nel PC su cui intendi bypassare la password di Windows e devi effettuare il boot da quest’ultima. Se non riesci ad effettuare il boot dalla chiavetta, prova ad entrare nel BIOS/UEFI, a impostare l’unità USB come unità di boot primaria e a disattivare il secure boot. Trovi tutte le indicazioni del caso nel mio tutorial su come entrare nel BIOS/UEFI.
Una volta avviato KON-BOOT, premi un tasto qualsiasi sulla tastiera del PC e aspetta qualche secondo affinché venga avviato Windows.
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A questo punto, prova ad accedere a Windows senza immettere alcuna password (quindi lasciando in bianco il campo della password) e dovresti riuscire nell’impresa. Provvedi dunque a sostituire la password di accesso al tuo account e il gioco è fatto.
Togliere la password da Windows 7
Se non vuoi bypassare la password di Windows 7 perché non la ricordi più ma semplicemente perché ti annoia il fatto di doverla inserire ad ogni accesso al sistema, puoi modificare le impostazioni di Windows senza ricorrere a soluzioni di terze parti.
Tutto quello che devi fare è richiamare il pannello Esegui… premendo la combinazione di tasti Win+R sulla tastiera del PC (il tasto Win è quello con la bandierina di Windows). Dopodiché devi digitare il comando netplwiz, devi dare Invio e devi recarti nella scheda Utenti della finestra che si apre.
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A questo punto, fai click sul nome utente che utilizzi per accedere a Windows, togli il segno di spunta dall’opzione Per utilizzare questo computer è necessario che l’utente immetta il nome e la password, clicca su Applica e OK e digita la password del tuo account per confermare le modifiche.
In caso di ripensamenti – e io ti consiglio vivamente di “ravvederti” e non togliere la password dal tuo account! – puoi ripristinare la richiesta della password all’accesso di Windows dando nuovamente il comando netplwiz e rimettendo la spunta accanto all’opzione Per utilizzare questo computer è necessario che l’utente immetta il nome e la password.
Hai appena installato sul tuo computer con Windows 10 un nuovo gioco per tuo figlio ma, dopo qualche minuto, ti sei reso conto che in esso è prevista la modalità multigiocatore: l’idea che un bambino possa giocare con altre persone attraverso Internet non ti piace per nulla. Per questo motivo, sei alla ricerca di un metodo efficiente che possa inibire l’accesso alla Rete a quel titolo, senza però impedire a tuo figlio di giocarci in modalità “offline”.
Come dici? Ho proprio indovinato? Perfetto, allora credo proprio di avere ciò che fa per te: in questa guida, infatti, intendo spiegarti per filo e per segno come bloccare un programma nel firewall di Windows 10, in modo da inibire l’accesso alla Rete solo a determinati software: procedendo in questo modo, infatti, il programma da te scelto continuerà a funzionare secondo le dinamiche previste, bloccando però tutte quelle caratteristiche che prevedono l’accesso alla Rete e consentendo l’accesso a Internet da parte delle altre applicazioni.
Dunque, cos’altro aspetti a iniziare? Ritaglia un po’ di tempo libero per te, mettiti bello comodo e leggi con molta attenzione tutto quanto ho da dirti sull’argomento: sono sicuro che, al termine di questa lettura, sarai perfettamente in grado di impedire che il gioco scaricato per tuo figlio acceda a Internet, così da garantire la sua sicurezza e… la tua tranquillità. Buona lettura e buon lavoro!
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Bloccare un programma nel firewall di Windows 10
Bloccare le connessioni in entrata
Bloccare le connessioni in uscita
Bloccare completamente un programma
Sbloccare un programma
Sblocco delle connessioni in entrata/uscita
Sblocco completo
Ripristinare le impostazioni predefinite
Bloccare un programma nel firewall di Windows 10
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Bloccare un programma nel firewall di Windows 10 non è un’operazione difficile, tuttavia è bene avere chiare le differenti tipologie di blocco disponibili, che sono essenzialmente tre. La prima, che riguarda la sospensione delle connessioni in entrata, prevede che il programma possa soltanto inviare dati in Rete ma non riceverne; viceversa, l’interruzione delle connessioni in uscita permette la ricezione dei dati ma non l’invio.
Infine, per evitare del tutto che un programma acceda a Internet e bloccarlo completamente, è necessario impostare Windows Defender Firewall affinché limiti sia le connessioni in entrata che quelle in uscita, oppure bisogna agire direttamente dalla sezione App consentite del firewall. Di seguito mi appresto a illustrarti tutte le procedure del caso.
Bloccare le connessioni in entrata
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Per impedire che un programma riceva connessioni in entrata e bloccare questo tipo di comunicazione nel firewall di Windows 10, devi innanzitutto cliccare sul pulsante Start (l’icona a forma di bandierina collocata nell’angolo in basso a sinistra dello schermo), digitare le parole “windows firewall” nel campo di ricerca e cliccare sulla voce Windows Defender Firewall nei risultati della ricerca.
In alternativa, puoi ottenere lo stesso risultato nel seguente modo: apri il menu Start, pigia sul pulsante ⚙ collocato al suo interno, accedi alla sezione Aggiornamento e sicurezza e fai clic sulle voci Sicurezza di Windows e Firewall e protezione rete e, infine, schiaccia sulla voce Impostazioni avanzate.
Nella nuova finestra che compare, clicca sulla sezione Impostazioni avanzate (che trovi a sinistra), poi sulla voce Regole connessioni in entrata. Per aggiungere una nuova regola, clicca sull’omonima opzione collocata a destra, apponi il segno di spunta accanto alla dicitura Programma e clicca sul pulsante Avanti.
A questo punto, premi sul pulsante Sfoglia…, portati nel percorso del programma da bloccare servendoti del pannello di Esplora File mostrato a schermo e, dopo aver selezionato il relativo file eseguibile (ad es. mioprogramma.exe) con un doppio clic, premi nuovamente sul pulsante Avanti.
Successivamente, apponi il segno di spunta accanto alla voce Blocca la connessione, premi sul pulsante Avanti, scegli la tipologia di rete per cui il blocco deve essere attivo (intero Dominio, reti Pubbliche o reti Private, puoi selezionare anche più voci contemporaneamente), premi sul pulsante Avanti e, per concludere, assegna un Nome (ad es. Blocco del mio programma) e una Descrizione (facoltativa) alla regola appena creata e clicca sul pulsante Fine.
A partire da questo momento, il programma selezionato non potrà più ricevere dati dalla rete né da Internet.
Bloccare le connessioni in uscita
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La procedura per bloccare le connessioni in uscita di un programma è molto simile a quella vista nella sezione immediatamente precedente: dopo essere entrato nel pannello di gestione di Windows Defender Firewall richiamandolo dal menu Start, clicca sulla voce Impostazioni avanzate collocata a sinistra e, nella nuova finestra, pigia sulla voce Regole connessioni in uscita.
A questo punto, seleziona la voce Nuova regola… collocata a destra e segui esattamente lo stesso procedimento visto in precedenza: completati tutti i passaggi, il programma scelto non potrà più inviare dati nella rete né su Internet, a seconda della categoria di connessione da te scelta (dominio, pubblica e/o privata).
Bloccare completamente un programma
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Se hai necessità di inibire l’accesso a Internet da parte di un programma, puoi procedere in due modi diversi: in primo luogo, puoi creare due regole per bloccare sia le connessioni in entrata che quelle in uscita relativamente al programma che ti interessa, mettendo in pratica entrambi i metodi visti in precedenza.
Il secondo, invece, prevede l’utilizzo della sezione App consentite di Windows Defender Firewall: questa sezione è principalmente progettata per impostare delle eccezioni per i programmi, tuttavia può essere sfruttata in modo altrettanto efficace per bloccarli nel giro di un paio di clic.
In che modo? Semplicissimo: apri il menu Start, clicca sul pulsante ⚙ collocato nella sua parte sinistra, poi sulle sezioni Aggiornamento e sicurezza, Sicurezza di Windows e Firewall e protezione rete e, per raggiungere il pannello “App consentite”, fai clic sulla voce Consenti app tramite firewall.
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Per sbloccare la Modifica delle impostazioni, clicca sull’omonimo pulsante collocato in alto: a questo punto, identifica il programma che intendi bloccare nel riquadro App e funzionalità consentite, rimuovi il segno di spunta dalle caselle Privata e Pubblica e pigia sul pulsante OK per confermare il suo blocco nel firewall.
Se il software di tuo interesse non dovesse comparire nella lista, pigia sul pulsante Consenti un’altra app e, per aggiungerla, premi sul pulsante Sfoglia… e seleziona il relativo file eseguibile aiutandoti con la finestra di Esplora File che compare a schermo. Una volta aggiunto il programma, puoi bloccarlo seguendo le istruzioni che ti ho fornito in precedenza.
Sbloccare un programma
Come è semplice intuire, è possibile annullare il blocco di un programma nel firewall di Windows 10 eseguendo “al contrario” i passaggi visti in precedenza.
Sblocco delle connessioni in entrata/uscita
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Se hai intenzione di riattivare la ricezione dei dati per un preciso programma, richiama la sezione Windows Defender Firewall > Impostazioni avanzate > Regole connessioni in entrata così come ti ho mostrato in precedenza e clicca sulla regola che intendi annullare (ad es. Blocco del mio programma).
Avvalendoti dei pulsanti collocati a destra della schermata, subito sotto il nome della regola scelta, puoi decidere se Disabilitarla (potrai usarla nuovamente in un secondo momento, se lo desideri) o Eliminarla del tutto.
In modo assolutamente analogo, puoi disabilitare o eliminare le regole per le connessioni in uscita, riattivando dunque l’invio dei dati da parte del programma scelto, agendo invece dalla sezione Regole connessioni in uscita, richiamabile dalla medesima finestra.
Sblocco completo
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Per annullare completamente un blocco impostato in Windows Defender Firewall, puoi procedere in due modi differenti: in primo luogo, puoi disabilitare o eliminare le regole che bloccano le connessioni in entrata e in uscita impostate in precedenza, così da restituire al programma il libero accesso alla rete.
In alternativa, puoi invece agire dalla sezione Start > Impostazioni > Aggiornamento e sicurezza > Sicurezza di Windows > Firewall e protezione rete > Consenti app tramite firewall: dopo aver aperto questa sezione come ti ho spiegato precedentemente, clicca subito sul pulsante Modifica impostazioni per acquisire i permessi di modifica.
Fatto ciò, identifica il programma per cui intendi riattivare i permessi d’accesso dalla lista proposta, apponi il segno di spunta in corrispondenza della casella Privata e/o Pubblica a seconda della tipologia di rete in cui agire e, infine, conferma le modifiche cliccando sul pulsante OK.
Nota: se il programma non compare nella lista, puoi aggiungerlo pigiando sul pulsante Consenti un’altra app.
Ripristinare le impostazioni predefinite
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Come dici? Ritieni di aver bloccato o sbloccato fin troppi programmi, pertanto vorresti riportare Windows Defender Firewall alle sue impostazioni predefinite? Allora ho un’ottima notizia per te: il tuo desiderio può essere esaudito nel giro di qualche clic, basta sapere dove mettere… il mouse!
Prima di andare avanti, però, lascia che ti faccia una doverosa premessa: riportando il firewall alle impostazioni di default, alcuni programmi che necessitano di permessi d’accesso espliciti alla Rete smetteranno immediatamente di funzionare, fin quando non verranno concessi nuovamente i permessi.
Solitamente, ciò avviene durante la prima esecuzione “manuale” del programma, in cui Windows permette all’utente di scegliere se (e per quali reti) il programma deve essere sbloccato.Inoltre, riportando il firewall allo stato iniziale, tutti i filtri creati manualmente verranno eliminati.
Chiarito ciò, puoi ripristinare le impostazioni predefinite di Windows Defender Firewall eseguendo questi passi: per prima cosa, apri il menu Start, clicca sul pulsante ⚙e, dal pannello successivo, accedi alle sezioni Aggiornamento e sicurezza > Sicurezza di Windows > Firewall e protezione rete > Ripristina impostazioni firewall predefinite. Per concludere, premi sul pulsante Ripristina impostazioni predefinite e attendi qualche secondo affinché l’operazione venga portata a termine.
come bloccare gli aggiornamenti automatici di windows
Conservi degli importantissimi documenti di lavoro sul tuo computer e non vuoi correre il rischio che qualche aggiornamento automatico di Windows o di macOS mandi tutto in crash (ogni tanto può succedere) rendendo inaccessibili i dati prima che tu riesca a copiarli su un dischetto? Vuoi scegliere tu quali aggiornamenti installare e quando farlo, senza che sia il sistema a scegliere per te? Allora mi sa che ho qualche consiglio che fa al caso tuo. Posso infatti spiegarti io, passo dopo passo, come bloccare aggiornamenti automatici.
Premesso che gli aggiornamenti di Windows e di macOS sono fondamentali per la sicurezza del sistema operativo e vanno installati SEMPRE, oggi voglio dunque spiegarti come fare per bloccare gli aggiornamenti automatici in modo che, all’occorrenza, possa essere tu a decidere quali update scaricare e quando installarli senza lasciar fare tutto in automatico al sistema e rischiando potenzialmente di compromettere una macchina fondamentale per il tuo lavoro.
Dedicami dunque qualche minuto del tuo prezioso tempo libero e vedrai che in men che non si dica riuscirai finalmente nel tuo intento. Prima che tu possa allarmarti e pensare a chissà cosa ci tengo a precisarti sin da subito che al contrario delle apparenze bloccare aggiornamenti automatici è un’operazione molto semplice da effettuare e che tutti, compreso chi – un po’ come te – non si reputa esattamente un esperto in informatica, posso riuscire nell’impresa. Sei pronto? Si? Benissimo, allora mettiamo al banco le ciance e cominciamo subito a darci da fare.
Indice
Bloccare aggiornamenti automatici su PC
Windows 10
Windows 8/8.x, 7 e Vista
Windows XP
Bloccare aggiornamenti automatici su Mac
Bloccare aggiornamenti automatici su PC
Windows 10
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Vuoi capire in che modo bloccare gli aggiornamenti del PC e usi Windows 10? In tal caso, se quello che esegui sul tuo PC è Windows 10 1903 (aggiornamento di maggio 2019) o una versione successiva del sistema operativo Microsoft, clicca sul pulsante Start (l’icona della bandierina collocata nell’angolo in basso a sinistra dello schermo), dopodiché seleziona l’icona dell’ingranaggio presente nel menu che si apre e, nella finestra che ti viene mostrata in seguito, pigia sull’icona Aggiornamento e sicurezza.
A questo punto, clicca sul pulsante Sospendi aggiornamenti per 7 giorni e gli aggiornamenti di Windows verranno disattivati per 7 giorni. Puoi ripetere l’operazione per massimo 5 volte, sospendendo Windows Update per 35 giorni.
In alternativa, cliccando sulla voce Opzioni avanzate e selezionando una data dal menu a tendina Seleziona data, puoi scegliere la data esatta fino alla quale sospendere gli aggiornamenti di Windows 10 (sempre fino a 35 giorni). In caso di ripensamenti, puoi riattivare gli aggiornamenti di Windows 10 cliccando sul pulsante Riprendiaggiornamenti.
Se utilizzi una versione di Windows 10 precedente alla 1903, puoi disattivare gli aggiornamenti del sistema operativo solo dal menu Opzioni avanzate (come visto poc’anzi) ma solo se usi un’edizione Pro o Enterprise di Windows (non sull’edizione Home dello stesso). Maggiori info qui.
Windows 8/8.x, 7 e Vista
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Se invece vuoi imparare come bloccare gli aggiornamenti automatici ed utilizzi Windows 8/8.x, Vista oppure 7 clicca sul pulsante Start annesso alla barra delle applicazioni, digita windowsupdate nel campo di ricerca che a questo punto ti viene mostrato e pigia sul primo risultato che visualizzi.
Nella finestra che a questo punto andrà ad aprirsi, fai clic sulla voce Cambia impostazioni situata nella barra laterale di sinistra dopodiché espandi il menu a tendina collocato al centro dello schermo e seleziona la voce Non verificare mai la disponibilità di aggiornamenti (scelta non consigliata) in modo tale da bloccare del tutto la funzionalità di aggiornamento di Windows.
In alternativa, puoi intervenire in maniera meno “drastica” andando a fare clic sull’opzione Verifica la disponibilità di aggiornamenti ma consenti di scegliere se scaricarli e installarli in modo tale da permettere al sistema operativo di verificare la disponibilità di aggiornamenti informando però l’utente se ci sono update da scaricare senza provvedere a prelevarli ed installarli in maniera automatica.
Oltre che bloccare gli automatici di Windows, è possibile interrompere la procedura di download automatico degli update per altri prodotti Microsoft semplicemente togliendo il segno di spunta dalla voce Scarica aggiornamenti per altri prodotti Microsoft durante l’aggiornamento Windows. Per evitare invece che aggiornamenti di driver e altri update non fondamentali per la sicurezza del sistema vengano effettuati in automatico, ti basta togliere il segno di spunta posto accanto alla voce Scarica aggiornamenti consigliati allo stesso modo degli aggiornamenti importanti.
In tutti i casi, una volta selezionate le opzioni desiderate salva i cambiamenti pigiando sul pulsante OK.
Qualora poi dovessi ripensarci potrai sempre e comunque tornare sui tuoi passi ed abilitare nuovamente gli aggiornamenti automatici. Per fare ciò, accedi nuovamente alla sezione Cambia impostazioni di Windows Update, scegli l’opzione Installa gli aggiornamenti automaticamente (scelta consigliata) dal menu annesso alla sezione Aggiornamenti importanti ed apponi un segno di spunta accanto a tutte le altre voci annesse alla finestra. Per confermare le modifiche apportate pigia sul pulsante OK.
Windows XP
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Nonostante siano state rese disponibili sul mercato nuove versioni del sistema operativo di casa Microsoft sul tuo computer risulta ancora installato Windows XP e vorresti dunque capire in che modo procedere per poter bloccare aggiornamenti automatici? Beh, mi dispiace dirtelo ma qualora non ne fossi già a conoscenza stiamo parlando di un OS ormai “vetusto” che non viene più supportato e per il qualche non viene più rilasciato alcun aggiornamento (per maggiori informazioni da’ uno sguardo alla apposita pagina Web informativa annessa al sito Internet ufficiale di Microsoft).
Se lo desideri, puoi comunque recarti nell’apposita sezione delle impostazioni del sistema ed abilitare l’apposita funzione di blocco degli aggiornamenti seguendo le indicazioni che trovi qui di seguito ma comunque non ne verranno scaricati di nuovi sul tuo PC, tienine conto.
Se vuoi bloccare gli aggiornamenti automatici di Windows ed utilizzi Windows XP, clicca sul pulsante Start e seleziona la voce Pannello di controllo dal menu che compare. Nella finestra che si apre, clicca prima su Centro sicurezza PC e poi su Aggiornamenti automatici per aprire il pannello di configurazione degli aggiornamenti automatici di Windows.
Metti quindi il segno di spunta accanto alla voce Avvisa ma non scaricarli e non installarli per impostare lo scaricamento e l’installazione manuale degli aggiornamenti di Windows, oppure metti il segno di spunta accanto alla voce Disattiva Aggiornamenti automatici (scelta altamente sconsigliata) e clicca prima su Applica e poi su OK per disattivare del tutto Windows Update.
Per tornare alle impostazioni predefinite per gli aggiornamenti automatici di Windows, torna nel pannello di controllo di Windows Update ed apponi il segno di spunta sulle voci originarie.
Bloccare aggiornamenti automatici su Mac
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Possiedi un Mac ed è tua intenzione bloccare aggiornamenti automatici? Si? Beh, allora sappi che la procedura che devi mettere in pratica per riuscire nel tuo intento è facilissima ed è identica per tutte le versioni del sistema operativo in uso.
Per poter bloccare aggiornamenti automatici su macOS, accedi al Launchpad facendo clic sull’apposita icona annessa al Dock e poi pigia su Preferenze di sistema. In alternativa, accedi a Spotlight pigiando sull’icona raffigurante una lente di ingrandimento collocata nella parte in alto a destra della barra dei menu o premendo la combinazione di tasti cmd+barra spaziatrice, digita “preferenze di sistema” nel campo di ricerca visualizzato e poi fai doppio clic sul primo risultato che visualizzi, quello presente sotto la voce Il migliore.
Nella finestra che a questo punto ti verrà mostrata, clicca sull’icona Aggiornamento software, premi sul pulsante Avanzate e togli il segno di spunta da tutte le opzioni presenti nella finestra successiva.
Se non vedi l’icona Aggiornamento software in Preferenze di sistema, significa che usi una versione datata di macOS e quindi devi agire diversamente. Clicca, quindi, sull’icona App Store e poi togli il segno di spunta presente accanto alla voce Verifica aggiornamenti automaticamente. Tieni presente che togliendo il segno di spunta da tale opzione saranno rimossi automaticamente i segni di spunta anche dalle altre opzioni selezionate.
Se non preferisci bloccare aggiornamenti automatici in maniera totale puoi intervenire sulle singole opzioni disponibili. A seconda di quelle che sono le tue esigenze e preferenze, puoi togliere il segno di spunta soltanto dalle voci Scarica gli aggiornamenti disponibili in background, Installa aggiornamenti app, Installa aggiornamenti macOS e Installa i file dei dati di sistema e gli aggiornamenti di sicurezza.
Tieni conto che dopo aver provveduto a bloccare aggiornamenti automatici su macOS per poter effettuare eventuali aggiornamenti disponibili manualmente dovrai accedere ad App Store, pigiare sulla scheda Aggiornamenti collocata in alto sulla destra e cliccare poi sul pulsante Aggiorna presente in corrispondenza di ciascun update disponibile oppure sul pulsante Aggiorna tutto per scaricare contemporaneamente tutti gli aggiornamenti disponibili.
In alternativa alla procedura che ti ho appena indicato, dopo aver provveduto a bloccare aggiornamenti automatici su OS X potrai verificare la disponibilità di eventuali update pigiando sull’icona a forma di mela collocata nella parte in alto a sinistra della barra dei menu e portando il cursore del mouse in corrispondenza della voce App Store…. Se sono disponibili degli aggiornamenti vedrai comparire un apposito badge su cui pigiare per accedere rapidamente ad App Store.
Di recente hai aggiornato il tuo computer a Windows 10 e al momento puoi ritenerti più che soddisfatto della scelta. C’è una cosa, però, che proprio non riesci a sopportare: il fatto che vengano eseguiti in maniera automatica gli aggiornamenti disponibili per il sistema operativo. Vista la situazione ti piacerebbe, dunque, capire come bloccare gli aggiornamenti su Windows 10 e se adesso sei qui e stai leggendo questo tutorial è evidente il fatto che non hai la minima idea di dove mettere le mani. Come dici? Le cose stanno esattamente in questo modo e vorresti quindi capire se posso aiutarti? Ma certo che sì, non temere.
Nelle righe successive andrò infatti a indicarti tutto ciò che è possibile fare per riuscire a bloccare aggiornamenti Windows 10 sul tuo computer. Non preoccuparti, non si tratta di un’operazione complicata. Tutti, infatti, possono riuscire facilmente nell’impresa, che si tratti di utenti esperti in materia o meno poco importa, il risultato è assicurato, davvero.
Dedica, dunque, qualche minuto del tuo tempo libero alla lettura di questa guida e ti dimostrerò che bloccare aggiornamenti Windows 10 in realtà è tutt’altro che difficile. Sono sicuro che alla fine sarai pronto ad affermare a gran voce che bloccare aggiornamenti Windows 10 era un vero e proprio gioco da ragazzi e che, chiaramente, potrai ritenerti più che soddisfatto della scelta effettuata.
Indice
Informazioni preliminari
Come bloccare aggiornamenti Windows 10 Home
Come bloccare aggiornamenti Windows 10 Enterprise e Pro
Altri sistemi per bloccare gli aggiornamenti Windows 10
Notifica per la pianificazione del riavvio
Impostare una connessione a consumo
Strumento Show or Hide Updates
Informazioni preliminari
Prima di dedicare parte del tuo tempo alla lettura delle righe successive mi sembra doveroso fare una precisazione. A differenza delle altre versioni del sistema operativo di casa Microsoft, su Windows 10 non è disponibile alcuna opzione apposita che permette di bloccare completamente l’installazione degli aggiornamenti.
Ciononostante non devi preoccuparti: puoi comunque riuscire nel tuo intento andando a sfruttare alcune apposite funzionalità annesse al sistema operativo che consentono di far fronte alla cosa garantendo comunque l’installazione di eventuali aggiornamenti ma in maniera decisamente meno, per così dire, “aggressiva”.
Attualmente sono disponibili differenti sistemi grazie ai quali è possibile ottenere un risultato pressoché simile al blocco degli aggiornamenti.
Come bloccare aggiornamenti Windows 10 Home
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A partire da Windows 10 1903 (aggiornamento di maggio 2019), Windows 10 permette di bloccare, o meglio, impedire temporaneamente l’installazione degli aggiornamenti tramite Windows Update. Per sfruttare questa possibilità, premi sul pulsante Start (l’icona della bandierina collocata nell’angolo in basso a sinistra dello schermo) e cliccare sull’icona dell’ingranaggio presente sul lato sinistro del menu che si apre, in modo da accedere al pannello Impostazioni PC.
A questo punto, fai clic sull’icona Aggiornamento e sicurezza, quindi sul pulsante Sospendi aggiornamenti per 7 giorni e sospenderai gli aggiornamenti di Windows 10 per 7 giorni: puoi ripetere quest’operazione per 5 volte complessive, per un totale di 35 giorni di sospensione degli aggiornamenti.
In alternativa, puoi cliccare sulla voce Opzioni avanzate e selezionare una data esatta fino alla quale bloccare Windows Update (sempre per un massimo di 35 giorni) usando il menu a tendina Seleziona data. In caso di ripensamenti, per ripristinare il funzionamento di Windows Update, clicca sul pulsante Riprendi aggiornamenti.
Come bloccare aggiornamenti Windows 10 Enterprise e Pro
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Le versioni Enterprise e Pro di Windows 10 offrono le stesse funzioni per disattivare gli aggiornamenti automatici di Windows 10 Home, ma questo solo dalla versione 1903 del sistema operativo in poi.
Se tu usi una versione precedente di Windows 10 e hai un’edizione Enterprise o Pro del sistema, puoi avvalerti di impostazioni specifiche per bloccare temporaneamente l’installazione degli aggiornamenti tramite. Windows Update
Entrando più nel dettaglio, quello che devi fare è premere sul pulsante Start (l’icona della bandierina di Windows collocata nell’angolo in basso a sinistra dello schermo), cliccare sull’icona dell’ingranaggio presente nel menu che si apre (per accedere al menu Impostazioni) e selezionare l’icona Aggiornamento e sicurezza dalla finestra che compare sullo schermo.
A questo punto, seleziona la voce Windows Update dalla barra laterale di sinistra, vai su Opzioni avanzate e usa il menu a tendina collocato sotto la voce Un aggiornamento delle funzionalità include funzionalità e miglioramenti nuovi. Può essere rimandato per il numero di giorni seguente per impostare il numero di giorni (fino a 365) per i quali rimandare l’installazione degli aggiornamenti che includono nuove funzionalità (es. Creators Update o Fall Creators Update) e il menu a tendina collocato sotto la voce Un aggiornamento qualitativo include miglioramenti di sicurezza. Può essere rimandato per il numero di giorni seguente per impostare il numero di giorni (fino a 30) per i quali rimandare l’installazione degli aggiornamenti di sicurezza.
La levetta Sospendi aggiornamenti collocata in fondo alla pagina, se attivata, sospende tutti gli aggiornamenti per un periodo di 35 giorni.
Altri sistemi per bloccare gli aggiornamenti Windows 10
Se le procedure prima descritte non ti hanno soddisfatto, magari perché utilizzi una versione meno recente di Windows 10 e vuoi mantenere quest’ultima sul tuo PC senza installare quelle più nuove, puoi provare a mettere in pratica questi altri suggerimenti, in modo da bloccare gli aggiornamenti del sistema operativo.
Notifica per la pianificazione del riavvio
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Se ti interessa capire come fare per bloccare aggiornamenti Windows 10 il primo sistema che ti suggerisco di sfruttare è quello di attivare la funzione per la notifica per la pianificazione del riavvio: si tratta di una feature che permette di installare gli update in maniera pianificata oltre che alcune utili feature accessorie per ritardare e impedire l’installazione di determinati update.
Se la soluzione in oggetto ti interessa, le prime cose che devi fare per poter bloccare aggiornamenti Windows 10 sono quella di pigiare sul campo di ricerca collocato accanto al pulsante Start sulla barra delle applicazioni, quella di digitare impostazioni diwindows update e quella di fare clic sul primo risultato che ti viene mostrato.
Nella finestra che a questo punto ti verrà mostrata sul desktop pigia sulla voce Opzioni avanzate e fai clic sul menu presente sotto la voce Scegli come installare gli aggiornamenti. In seguito, seleziona l’opzione Notifica per la pianificazione del riavvio. Tenendo conto del fatto che su Windows 10 non è disponibile una funzione che consente di disattivare completamente l’installazione degli aggiornamenti sappi che selezionando questa opzione gli update disponibili per il sistema operativo saranno scaricati ugualmente ma ti verrà chiesto di pianificare un riavvio per completare l’installazione degli stessi. Qualora invece quella da te impiegata fosse una connessione a Internet non flat gli aggiornamenti non saranno scaricati.
Sempre a tal proposito, ti suggerisco di apporre un segno di spunta sulla casella collocata accanto alla voce Ritarda aggiornamenti. Selezionando questa questa voce alcune delle nuove funzionalità disponibili per il sistema operativo non verranno scaricate e installare per diversi mesi.
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Oltre che intervenire per cercare di bloccare aggiornamenti Windows 10 è poi possibile interrompere la procedura di download automatico degli update anche per altri prodotti Microsoft. Per fare ciò, accertati del fatto che non sia presente il segno di spunta sulla casella collocata accanto voce Scarica aggiornamenti per altri prodotti Microsoft durante l’aggiornamento Windows.
Dopo aver provveduto ad apportate tutte le varie modifiche grazie alle quali bloccare aggiornamenti Windows 10 confermane l’applicazione semplicemente chiudendo la finestra visualizzata a schermo.
Nel caso in cui dovessi avere dei ripensamenti potrai sempre andare ad annullare la procedura mediante cui bloccare aggiornamenti Windows 10. Per riportare il tutto alle impostazioni predefinite del sistema accedi nuovamente alla sezione Impostazioni di Windows Update, clicca su Opzioni avanzate, seleziona la voce Automatico (consigliata) dal menu a tendina collocato sotto la voce Scegli come installare gli aggiornamenti e togli il segno di spunta che avevi aggiunto accanto alla voce Scarica aggiornamenti per altri prodotti Microsoft durante l’aggiornamento Windows ed accanto alla voce Ritarda aggiornamenti.
Impostare una connessione a consumo
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La soluzione per bloccare aggiornamenti Windows 10 che ti ho segnalato nelle precedenti righe non ti ha soddisfatto? Sei ancora alla ricerca di un sistema che ti consenta di evitare l’installazione di eventuali update per il sistema operativo sul tuo PC? Se la risposta è affermativa allora attivare l’opzione dedicata alle connessioni a consumo potrebbe essere la scelta giusta. Qualora non ne fossi già a conoscenza sappi che si tratta di una particolare funzionalità che Microsoft ha scelto di includere nel suo più recente sistema operativo e rappresenta una sorta di ancora di salvezza per tutti coloro che dispongono di una connessione con quantità dati limitata. Infatti, attivando tale funzione il download dei dati in background viene bloccato, sia per il sistema operativo che per le app installate, al fine di evitare costi a sorpresa per l’utente. Di conseguenza, anche il download degli aggiornamenti verrà rimandato. La funzionalità in oggetto, questo è è però bene tenerlo a mente, può essere attivata solo ed esclusivamente nel caso in cui la connessione utilizzata sia di tipo Wi-Fi, per le connessioni effettuate tramite cavo purtroppo non vale lo stesso discorso, mi spiace.
Se questa soluzione ti interessa, puoi bloccare aggiornamenti Windows 10 procedendo nel seguente modo. Tanto per cominciare fai clic sul campo di ricerca collocato accanto al pulsante Start sulla barra delle applicazioni, dopodiché digita impostazioni e fai clic sul risultato collocato sotto la voce Corrispondenza migliore.
Nella nuova finestra che a questo punto andrà ad aprirsi sul desktop fai clic su Rete e Internet dopodiché individua la voce Wi-Fi dalla barra alterale collocata sulla sinistra e cliccaci sopra. Nella schermata che adesso ti verrà mostrata clicca sulla voce Opzioni avanzate collocata sotto il nome della rete Wi-Fi alla quale risulta collegato il tuo PC, individua la voce Imposta come connessione a consumo e poi porta su ON il relativo interruttore cliccandoci sopra.
Dopo aver effettuato tutti i passaggi che ti ho indicato per bloccare aggiornamenti Windows 10 conferma l’applicazione delle modifiche effettuate semplicemente chiudendo la finestra che visualizzi a schermo.
Qualora dovessi ripensarci e, di conseguenza, nel caso in cui tutto il procedimento appena visto per bloccare aggiornamenti Windows 10 non ti interessasse più tieni presente che potrai sempre tornare sui tuoi passi andando a disabilitare la funzionalità in oggetto. Per fare ciò ti basterà accedere nuovamente alla sezione Rete e Internet delle impostazioni di Windows 10, pigiare sulla voce Wi-Fi collocata sulla barra laterale, fare clic su Opzioni avanzate, selezionare la rete senza fili alla quale è collegato il computer e portare su OFF l’interruttore presente sotto la voce Imposta come connessione a consumo.
Strumento Show or Hide Updates
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Come ti dicevo, in alternativa alle funzionalità annesse direttamente al sistema operativo, un’altra soluzione per bloccare aggiornamenti Windows 10 è quella di ricorrere all’uso di uno strumento pensato proprio per lo scopo in questione. Questa programma permette consente infatti di bloccare ogni singolo pacchetto di aggiornamento disponibile al download. Il programma agisce nascondendo gli aggiornamenti disponibili per Windows 10 e, di conseguenza, impendendone l’installazione automatica.
Puoi scaricare sul tuo computer il tool che permette di bloccare aggiornamenti Windows 10 cliccando qui e pigiando poi sulla voce Download the “Show or hide updates” troubleshooter package now. annessa alla pagina Web che ti viene mostrata.
Attendi quindi che il download dello strumento venga portato a termine, dopodiché clicca sul file appena ottenuto e attendi che la finestra principale del programma risulti visibile sul desktop, clicca sul pulsante Avanti e seleziona l’opzione Hide updates. In seguito, attendi qualche istante affinché le modifiche vengano applicate e convalidate, dopodiché fai clic ancora una volta su Avanti e, per finire, pigia su Chiudi.
Successivamente, potrai visualizzare gli aggiornamenti disponibili per il tuo PC con su installato Windows 10 che hai provveduto a nascondere avviando nuovamente il tool, cliccando su Avanti e pigiando su Show hidden updates. Per chiudere la finestra del tool pigia semplicemente sulla x collocata nella parte in alto a destra della finestra del programma.
Dopo l’upgrade, potresti chiederti come bloccare aggiornamenti Windows 10. Da quando utilizzi Windows 10, ti sei accorto che gli aggiornamenti di Windows Update vengono scaricati e installati in automatico. Questo, potrebbe rallentare internet e, di conseguenza, le tue attività. Per non parlare dei riavvii automatici che, se non vengono pianificati, ti invitano a spegnere e riaccendere il computer in ogni momento della giornata per installare gli updates.
Per risolvere la situazione, vorresti sapere come bloccare aggiornamenti Windows 10. Ebbene, se così fosse, direi proprio che sei capitato nel posto giusto. In questa guida, infatti, ti spiego tutto quello che devi fare per impedire il download e l’installazione degli aggiornamenti automatici. Dunque, non resta che cominciare.
Come bloccare aggiornamenti Windows 10
Quando ti domandi come bloccare aggiornamenti Windows 10, la prima cosa che devi sapere è che Windows 10 non permette di fermarli definitivamente. Non c’è un’impostazione per regolare Windows Update. Al massimo, dalla Windows Creators Update, è possibile mettere in pausa gli aggiornamenti per circa un mese (approfondisci di seguito).
C’è da dire che, spesso, gli aggiornamenti sono utili per correggere bug. D’altro canto, però, potrebbero creare conflitti con alcuni driver (anche se raramente) e rallentare le attività.
Perciò, se per varie ragioni intendi interrompere il download e l’installazione degli aggiornamenti automatici, devi “ingannare” il sistema. Di seguito, trovi alcuni metodi che ti permettono di farlo. Scegli ed applica quello più adatto alle tue esigenze per bloccare aggiornamenti Windows 10 o per metterli in pausa.
Indice
Mettere in pausa gli aggiornamenti
Disattivare il download automatico degli aggiornamenti
Connessione a consumo
Disattivazione servizio Windows Update
Conclusioni
Mettere in pausa gli aggiornamenti
A partire dalla build 14997, ovvero dalla Windows Creators Update, puoi mettere in pausa gli aggiornamenti fino ad un massimo di 35 giorni. Perciò, se ti stavi domandando come bloccare aggiornamenti Windows 10, potresti optare per questa soluzione.
Per attivare l’opzione, devi seguire il percorso menu Start > Impostazioni > Aggiornamento e sicurezza. Dopodiché, devi cliccare su Opzioni avanzate. In quella schermata, è presente l’opzione Metti in pausa gli aggiornamenti (Pause Updates). Per attivarla, devi impostare il toggle su On con un click. Visualizzerai un avviso simile a questo: “Gli aggiornamenti sono stati messi in pausa fino al <data>“.
È bene precisare che così facendo non è possibile bloccare aggiornamenti Windows 10 di ogni tipo. Infatti, gli aggiornamenti critici e di sicurezza continueranno ad essere scaricati e installati in automatico.
Disattivare il download automatico degli aggiornamenti
Quando ti chiedi come bloccare aggiornamenti Windows 10, potresti semplicemente impedire il loro download automatico. Se non li scarichi, non verranno neanche installati. Come ti dicevo, però, su Windows 10 non si può fare una cosa del genere. Potresti comunque “far credere” a Windows che la tua connessione sia a consumo (Metered connection). No, non verrà compromessa la navigazione in internet.
In alternativa, potresti arrestare Windows Update con il Prompt dei comandi e poi disattivare il servizio manualmente. Di seguito, leggi ed applica il metodo più adattato a te.
Connessione a consumo
Per bloccare aggiornamenti Windows 10, puoi usare impostare la connessione a consumo. Per fare ciò, se la tua connessione è WiFi, accedi al percorso menu Start > Impostazioni > Rete e Internet, clicca Wi-Fi e poi Gestisci reti note. Dopodiché, scegli la rete wireless alla quale sei connesso e fai click su Proprietà. In quella schermata, metti su Attivato l’opzione Connessione a consumo.
D’ora in poi, qualsiasi rete wireless alla quale ti connetti sarà vista come “a consumo“. Anche le nuove reti WiFi saranno considerate così, perché Windows 10 memorizza questa opzione.
Se invece sei collegato via LAN, devi modificare il Registro di sistema per impostare la connessione a consumo. Per procedere, apri il menu Start e scrivi regedit. Fai click con il tasto destro del mouse sull’opzione che appare e scegli Esegui come amministratore. Posizionati nel seguente percorso:
A quel punto, clicca con il tasto destro del mouse sulla chiave di registro DefaultMediaCost e seleziona Autorizzazioni. Imposta il tuo account in modo da avere il Controllo completo. Fatto ciò, torna su DefaultMediaCost, fai doppio click su Ethernet, metti 2 nei Dati valore, scegli Ok e chiudi il registro. Da questo momento, la connessione cablata è impostata a consumo. Ricordati che nel caso in cui tu volessi reimpostarla in seguito, basta che rimetti il valore di “Ethernet” su 1.
Completate le modifiche, la connessione di tipo Ethernet o WiFi sarà a consumo. Non ti chiederai più come bloccare aggiornamenti Windows 10, perché il sistema operativo non li scaricherà quando è connesso a tale rete.
Disattivazione servizio Windows Update
Un altro strumento che puoi usare per bloccare aggiornamenti Windows 10, è il Prompt dei comandi. È forse il metodo più semplice, poiché basta eseguire tre comandi per disattivare il download automatico degli aggiornamenti.
Nello specifico, devi aprire il menu Start, cercare cmd, cliccare con il tasto destro sul risultato di ricerca Prompt dei comandi e scegliere Esegui come amministratore. Dopodiché, devi eseguire questi tre comandi in sequenza. Ricordati di premere Invio per ogni riga che digiti:
net stop wuauserv
net stop bits
net stop dosvc
Dopo averlo fatto, non è finita. Così, avrai semplicemente fermato i servizi di Windows Update, ma fino al prossimo riavvio. Per bloccare aggiornamenti Windows 10 definitivamente, dopo aver arrestato i servizi, devi eseguire la combinazione di tasti Windows + R, scrivere services.msc e premere Invio. Poi, devi trovare il servizio Windows Update (wuauserv), fare doppio click su di esso, impostare il Tipo di avvio su Disabilitato, scegliere Applica e dopo Ok. Infine, devi fare lo stesso per i servizi Ottimizzazione recapito (DoSvc) e Servizio trasferimento intelligente in background (BITS).
Per ripristinare i servizi, invece, riabilitali usando services.msc e riavvia il computer.
Conclusioni
Ora che hai capito come bloccare aggiornamenti Windows 10, puoi gestire Windows Update a tuo piacimento. Non avrai più rallentamenti internet o limitazioni della banda dovuti ai download in background. Magari disattiva pure WUDO per starne certo. Per altro, non dovrai più preoccuparti che, da un momento all’altro, il tuo PC possa essere riavviato.
Dopo aver installato un nuovo driver, il tuo Windows non si avvia più correttamente? L’installazione di un nuovo programma ha causato la comparsa di uno strano messaggio di errore all’avvio del sistema? Forse non lo sai ma Windows integra una funzionalità che permette di ovviare a questi problemi, si chiama modalità provvisoria.
La modalità provvisoria è una modalità speciale in cui il sistema carica solo i file e i driver minimi necessari per l’esecuzione di Windows, consentendo di evitare problemi e malfunzionamenti causati da driver o software incompatibili installati sul PC e consentendo una facile disinstallazione di questi ultimi. Ecco dunque tutte le indicazioni che ti servono per avviare il PC in modalità provvisoria su tutte le versioni di Windows più o meno recenti: dall’attualissimo Windows 10 all’ormai vetusto Windows XP, senza dimenticare Windows 8/8.1, Windows Vista e l’ancora diffusissimo Windows 7.
Qualunque versione di Windows tu abbia installato sul PC, prenditi cinque minuti di tempo libero, segui le indicazioni che trovi qui sotto e ti assicuro che in men che non si dica riuscirai a risolvere i problemi che ora ti impediscono di usare correttamente il tuo computer. In bocca al lupo!
Windows 10
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Utilizzi un PC equipaggiato con Windows 10? In questo caso puoi accedere alla modalità provvisoria recandoti nel menu con le impostazioni di avvio avanzato.
Clicca quindi sul pulsante Start (la bandierina di Windows collocata nell’angolo in basso a sinistra dello schermo) e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare.
Nella finestra che si apre, clicca sull’icona Aggiornamento e sicurezza, seleziona la voce Ripristino dalla barra laterale di sinistra e pigia sul pulsante Riavvia ora che si trova sotto la dicitura Avvio avanzato.
Ora aspetta qualche secondo affinché vengano visualizzate le opzioni di avvio avanzato e clicca, in sequenza, sui pulsanti Risoluzione dei problemi, Opzioni avanzate, Impostazioni di avvio e Riavvio.
A questo punto il computer si riavvia e ti viene mostrata una schermata con tutte le opzioni per l’accesso a Windows: per entrare nella modalità provvisoria, premi il tasto 4 sulla tastiera del tuo PC. Per entrare in modalità provvisoria mantenendo la possibilità di collegarti a Internet premi invece il tasto 5.
Successivamente, accedi a Windows utilizzando la password del tuo account utente e cerca di individuare il problema che ti impedisce di utilizzare normalmente il tuo PC.
Se, ad esempio, il tuo computer va spesso in crash a causa di un software o un driver che hai installato di recente, recati nel menu Start > Impostazioni di Windows 10, clicca sull’icona Sistema presente nella finestra che si apre e seleziona la voce App e funzionalità dalla barra laterale di sinistra. Dopodiché individua il software o il driver in questione e disinstallato dal computer cliccando prima sul suo nome e poi sul pulsante Disinstalla che compare sullo schermo.
Se invece credi che i tuoi problemi siano causati da un aggiornamento di Windows, recati nel menu Start > Impostazioni, clicca sull’icona Aggiornamento e sicurezza presente nella finestra che si apre e seleziona prima la voce Opzioni avanzate e poi quelle Visualizza cronologia degli aggiornamenti e Disinstallare gli aggiornamenti per visualizzare la lista degli update installati sul PC e rimuovere quelli che ritieni colpevoli dell’instabilità del sistema.
In alternativa puoi anche andare nel menu Start > Impostazioni, cliccare sull’icona Aggiornamento e sicurezza, selezionare la voce Ripristino dalla barra laterale di sinistra e ciccare sul pulsante Per iniziare per riportare Windows allo stato di fabbrica senza cancellare app e dati.
Quando hai finito di usare la modalità provvisoria, per riavviare Windows in modalità standard, pigia sul pulsante Start, clicca sull’icona Arresta e scegli l’opzione Riavvia il sistema dal menu che si apre.
Windows 8/8.1
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Se utilizzi Windows 8 o Windows 8.1, per avviare il PC in modalità provvisoriadevi seguire una procedura molto simile a quella che abbiamo appena visto insieme per Windows 10. Per l’esattezza devi recarti in Start, cercare il termine impostazioni nel menu che si apre e selezionare la voce Impostazioni PC dai risultati della ricerca.
Successivamente, seleziona la voce Aggiorna e ripristina dalla barra laterale di sinistra, pigia sul pulsante Riavvia ora collocato sotto la voce Avvio avanzato e attendi che il computer si riavvii automaticamente.
Comparirà una schermata azzurra con varie opzioni: clicca in sequenza su Risoluzione dei problemi, Opzioni avanzate, Impostazioni di avvio e premi il pulsante Riavvia per accedere al menu della modalità provvisoria.
Per avviare la modalità provvisoria con rete (quindi con accesso a Internet) devi digitare il tasto 5 sulla tastiera del PC, mentre se preferisci avviare la modalità provvisoria senza supporto alla rete devi premere 4. Il resto delle opzioni lo trovi elencato nella schermata che vedi anche qui sopra.
Una volta effettuato l’accesso a Windows, recati in Start, cerca pannello di controllo e seleziona la prima icona che compare nei risultati della ricerca. Dopodiché vai su Disinstalla un programma, seleziona il driver o il software che ti impedisce di utilizzare normalmente il tuo computer e disinstallalo dal PC cliccando prima sul suo nome e poi sul pulsante Disinstalla che si trova in alto.
Se vuoi cancellare degli aggiornamenti, invece, recati in Start > Pannello di controllo > Disinstalla un programma e clicca sulla voce Visualizza aggiornamenti installati che si trova nella barra laterale di sinistra. In alternativa puoi anche riportare il sistema allo stato di fabbrica seguendo le indicazioni che trovi nella mia guida su come ripristinare Windows 8.
Quando hai finito di usare la modalità provvisoria, riavvia il computer normalmente e Windows dovrebbe tornare a funzionare in maniera corretta.
Windows 7, Vista e XP
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Per avviare Windows in modalità provvisoria su XP, Vista o Windows 7 occorre seguire la stessa semplice procedura. Per essere più precisi, non devi far altro che riavviare il computer (o accenderlo se è spento) e premere continuamente il tasto F8 della tastiera del tuo PC dopo la primissima schermata di accensione.
Comparirà una schermata su fondo nero con varie opzioni fra cui scegliere: utilizza le frecce direzionali della tastiera per scegliere quella desiderata e premi il tasto Invio per confermare la scelta. Seleziona quindi l’opzione Modalità provvisoria per avviare Windows nella modalità provvisoria classica (sprovvista anche della connettività Internet), la voce Modalità provvisoria con rete per accedere alla versione della modalità provvisoria provvista di connessione Internet o l’opzione Modalità provvisoria con prompt dei comandi per avviare la modalità provvisoria da linea di comando (solo per utenti esperti).
Dopo qualche istante in cui vedrai comparire una lista di percorsi e nomi di file apparentemente incomprensibili, ti ritroverai davanti alla classica schermata di accesso di Windows. Digita quindi la password del tuo account e premi il tasto Invio per avviare la modalità di emergenza.
Come avrai sicuramente notato, la modalità provvisoria di Windows viene eseguita con una risoluzione dello schermo ridotta rispetto a quelli che usi di solito, senza temi per il desktop o effetti grafici speciali (es. le trasparenze di Windows 7/Vista) e con nessun programma esterno avviato automatico.
Questo accade perché, come già detto, il sistema non carica tutti i driver (es. quello della scheda video, che può essere una delle cause degli errori del sistema) e programmi ma solo i file e i driver minimi necessari per l’esecuzione di Windows.
A questo punto, non ti rimane che recarti nella sezione Disinstalla un programma del Pannello di controllo per disinstallare i driver e/o i programmi che hanno causato la comparsa dei messaggi di errore o il blocco del sistema e compiere qualsiasi altra operazione possa avere effetti benevoli sul tuo Windows (qui bisogna essere abbastanza esperti e sapere bene dove si mettono le mani).
A lavoro completato, non devi far altro che riavviare Windows normalmente (selezionando l’opzione Riavvia il sistema) e aspettare che il sistema si avvii in modalità classica per constatare l’effettiva scomparsa degli errori. In bocca al lupo!
Avviare il PC in modalità provvisoria: metodo alternativo
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Un metodo alternativo per avviare il computer in modalità provvisoria funzionante su tutte le edizioni di Windows consiste nel richiamare il pannello Esegui… usando la combinazione di tasti Win+R (il tasto Win è quello con la bandierina di Windows), digitare il comando msconfig nella schermata che si apre e premere Invio.
Nella finestra che compare occorre quindi selezionare la scheda Opzioni di avvio, apporre il segno di spunta accanto alle opzioni Modalità provvisoria e minima/rete (a seconda se si vuole attivare il supporto alla rete o meno) e cliccare su Applica/OK.
In questo modo, però, il PC si avvierà sempre in modalità provvisoria. Per tornare alla modalità di avvio normale occorre tornare in msconfig e disattivare le due opzioni selezionate in precedenza.
Avviare Windows in modalità provvisoria significa avviare il sistema operativo caricandone solo i componenti essenziali. In questo modo è possibile bloccare l’esecuzione di software incompatibili, driver malfunzionanti e alcune tipologie di malware e si può rimettere il sistema in sesto senza troppi intralci.
La modalità provvisoria è disponibile in tutte le edizioni di Windows, anche quelle più datate, ma noi oggi ci concentreremo su una sola di esse, probabilmente la più amata e diffusa: Windows 7. Se anche tu utilizzi questa versione del sistema operativo Microsoft e vuoi scoprire come avviare Windows 7 in modalità provvisoria, continua a leggere, trovi tutte le istruzioni di cui hai bisogno proprio qui sotto.
Pensa, ci sono addirittura due modi per richiamare la modalità provvisoria di Windows, uno “famosissimo” che richiede la pressione di un semplice tasto durante la fase di accensione del computer, e uno un po’ meno noto che però è ugualmente comodo e semplice da attuare. Che aspetti a provarci anche tu? Con un pizzico di fortuna riuscirai a risolvere tutti i problemi del tuo PC nel giro di pochissimi minuti. Io incrocio le dita per te!
Come avviare la modalità provvisoria di Windows 7
Come appena accennato, ci sono almeno due modi per avviare Windows 7 in modalità provvisoria. Quello più semplice in assoluto consiste nel riavviare il PC e premere continuamente il tasto F8della tastiera, fino a quando non compare la schermata per scegliere la modalità di avvio di Windows.
Le modalità di avvio disponibili sono molteplici: se vuoi entrare nella modalità provvisoria di Windows 7 senza connetterti ad Internet scegli Modalità provvisoria, se invece vuoi usare la modalità provvisoria mantenendo l’accesso a Internet scegli Modalità provvisoria con rete . Per spostarti sull’opzione desiderata usa le frecce direzionali della tastiera, per selezionarla usa il tasto Invio.
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Se non riesci a richiamare la modalità provvisoria di Windows 7 utilizzando il metodo di cui sopra, prova con l’utility di configurazione del sistema.
Per accedere all’utility di configurazione del sistema, avvia Windows normalmente, clicca sul pulsante Start (la bandierina di Windows collocata nell’angolo in basso a sinistra dello schermo), cerca msconfig e premi il tasto Invio sulla tastiera del PC.
Nella finestra che si apre, seleziona quindi la scheda Opzioni di avvio, metti il segno di spunta accanto alle voci Modalità provvisoria e Minima (per utilizzare la modalità provvisoria senza Internet) oppure Rete (per utilizzare la modalità provvisoria avendo l’accesso ad Internet) e clicca prima su Applica e poi su OK e Riavvia per salvare le impostazioni e riavviare il sistema in modalità provvisoria.
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Attenzione: agendo dall’utility di configurazione del sistema, Windows si avvierà sempre in modalità provvisoria. Per disattivare l’impostazione, torna in Start > msconfig > Opzioni di avvioe togli il segno di spunta dalla voce Modalità provvisoria.
Come usare la modalità provvisoria di Windows 7
Ora sei riuscito ad avviare Windows 7 in modalità provvisoria. Per risolvere i problemi che ti impediscono di usare normalmente il tuo PC, individua i software e/o i driver che hanno portato all’instabilità del sistema e rimuovili.
Se non sai come disinstallare un programma o un driver dal tuo PC, clicca sul pulsante Start di Windows, entra nel Pannello di controllo e seleziona l’icona Programmi e funzionalità.
Nella finestra che si apre, clicca sulla scheda Installato il per ordinare i software in base alla loro data di installazione, seleziona quelli che desideri rimuovere e clicca sul pulsante Disinstalla/Cambia che si trova in alto per avviarne il processo di rimozione.
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In alcuni casi – rari per fortuna – anche gli aggiornamenti di Windows possono causare errori e crash di sistema. Se sei convinto che i problemi del tuo PC siano nati proprio da un aggiornamento di Windows, clicca sulla voce Visualizza aggiornamenti installati che si trova nella barra laterale di sinistra per visualizzare l’elenco degli aggiornamenti installati e rimuovi quelli che hai installato di recente.
Se la rimozione di applicazioni e driver non porta al risultato sperato, puoi provare a sfruttare i punti di ripristino e a riportare il sistema a uno stato precedente. Per ripristinare Windows 7 a uno stato precedente, clicca sul pulsante Start, cerca il termine ripristino nel menu che si apre e seleziona la voce Ripristino configurazione di sistema dai risultati della ricerca.
Nella finestra che si apre, clicca sul pulsante Avanti e scegli la data a cui riportare il sistema (ti consiglio di selezionare una data abbastanza recente). I dati non verranno cancellati, mentre impostazioni e programmi installati dopo la data selezionata verranno rimossi. Per saperne di più leggi il mio tutorial su come ripristinare Windows 7.
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Nel malaugurato caso in cui nemmeno il ripristino del sistema fosse servito a risolvere i problemi del tuo PC, prova a fare una bella scansione antivirus e antimalware del sistema.
Per quanto concerne la scansione antivirus, segui le indicazioni presenti nella mia guida su come rimuovere virus (magari scegliendo un antivirus auto-avviante se non riesci ad accedere normalmente a Windows). Quanto agli antimalware, trovi i migliori software della categoria nel mio post sugli anti malware gratis. In bocca al lupo per tutto!
Ti stai apprestando ad installare per la prima volta da zero una copia di Windows 7 sul tuo PC? Allora, come ben saprai, dopo l’installazione dovrai autenticare il tuo sistema operativo digitando il numero di serie che trovi stampato sulla confezione di quest’ultimo e l’operazione va fatta entro 30 giorni.
Lo so, detta così può sembrare un’operazione complicata e macchinosa quella che stai per affrontare, ma posso assicurarti che invece è un vero gioco da ragazzi. Su, non perdere altro tempo e scopri come autenticare Windows 7 passo dopo passo grazie alla guida che sto per proporti.
Iniziamo questa guida su come autenticare Windows 7 partendo dal presupposto che hai appena installato (o stai installando) una nuova copia del sistema operativo sul tuo PC. In questo caso, ti verrà chiesto di attivare la tua copia di Windows al primo avvio del sistema.
Immediatamente dopo la creazione del tuo account utente in cui devi digitare nome e password da usare per accedere a Windows, vedrai infatti comparire una finestra intitolata Digita il codice “Product key” di Windows in cui dovrai digitare il codice alfanumerico di 25 caratteri che trovi stampato sulla confezione di Windows 7 e cliccare sul pulsante Avanti per eseguire l’attivazione.
L’autenticazione di Windows può essere effettuata solo quando c’è una connessione ad Internet attiva, quindi prima di immettere il tuo product key accertati di essere connesso alla grande Rete. In alternativa, puoi posticipare l’attivazione del sistema cliccando su Avanti senza digitare il codice. Se non vuoi che Windows ti ricordi costantemente che devi attivare il sistema ad ogni connessione ad Internet, togli il segno di spunta dalla voce Attiva automaticamente Windows non appena è disponibile una connessione a Internet.
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Nel caso in cui tu abbia già installato Windows sul tuo PC e saltato la prima richiesta di attivazione, puoi autenticare Windows 7 in qualsiasi momento cliccando sul pulsante Start, selezionando la voce Computer con il pulsante destro del mouse e facendo click sulla voce Proprietà nel menu che compare.
Nella finestra che si apre, clicca prima sulla voce xx giorni rimasti per l’attivazione. Attivare Windows adesso. e poi sul pulsante Attiva Windows online e ti ritroverai al cospetto della schermata Digita il codice “Product key” vista in precedenza.
A questo punto, non devi far altro che immettere nell’apposito campo di testo il numero di serie della tua copia di Windows, cliccare su Avanti (essendo connesso ad Internet) ed attendere l’esito dell’autenticazione da parte dei server Microsoft.
Hai provato a condividere un file nel gruppo Home che hai creato in Windows 7 ma ti compare un errore relativo alla WLAN? Da un momento all’altro la connessione Wi-Fi ha smesso di funzionare e non sai come risolvere il problema? Non andare in panico, forse l’intervento del tecnico non è necessario. Forse, e dico forse, i tuoi problemi di rete sono riconducibili a una cattiva configurazione dei driver o a un’involontaria disattivazione della scheda che gestisce il tutto.
Facciamo così: prima di preoccuparti più del dovuto e di contattare un tecnico, prenditi cinque minuti di tempo libero e prova a mettere in pratica i consigli che sto per darti. Cercheremo di capire come attivare WLAN Windows 7 in tutte quelle situazioni in cui la rete, intesa come rete locale e come connessione Internet, non funziona in modalità wireless a causa di problemi legati al software.
Se sei fortunato e la scheda di rete del tuo PC non è danneggiata, riuscirai a “cavartela” senza sborsare soldi e senza importunare i tuoi amici super-esperti di computer. Che aspetti a cominciare? Io cercherò di essere quanto più chiaro e lineare e possibile nelle mie indicazioni. Ti faccio un grosso in bocca al lupo per tutto!
Riattivare la connettività wireless
Il primo tentativo che ti consiglio di fare è verificare che la connettività wireless non sia stata disattivata per sbaglio nelle impostazioni di Windows 7. Clicca quindi sul pulsante Start (la bandierina che si trova nell’angolo in basso a sinistra dello schermo) e seleziona la voce Pannello di controllo dal menu che compare.
Nella finestra che si apre, vai prima su Rete e Internet, poi su Centro connessioni di rete e condivisione e seleziona la voce Modifica impostazioni scheda dalla barra laterale di sinistra. Dopodiché fai click destro sull’icona relativa alla Connessione di rete wireless e seleziona la voce Abilita dal menu contestuale di Windows.
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Se la connessione wireless era stata disattivata per errore, in questo modo si riattiverà e potrai tornare a scambiare file all’interno della rete locale e a navigare online in Wi-Fi senza il benché minimo problema.
Su alcuni portatili è possibile ottenere lo stesso risultato anche premendo un tasto della tastiera: di solito è associato a uno dei tasti funzione (es. F11 o F5) ed è contraddistinto dall’icona di un’antenna o dall’icona delle onde del Wi-Fi. Per utilizzarlo, nella maggior parte dei casi bisogna tenere premuto il tasto Win (quello con la bandierina di Windows) o il tasto Fn della tastiera.
Installare i driver della scheda di rete
Se giunto a questo punto non sei ancora riuscito ad attivare WLAN Windows 7, ti consiglio di verificare lo stato dei driver della scheda di rete.
Ricerca automatica dei driver
Pigia quindi sul pulsante Start di Windows (la bandierina che si trova nell’angolo in basso a sinistra dello schermo), fai click destro su Computer e seleziona la voce Proprietà dal menu che compare. Nella finestra che si apre, seleziona la dicitura Gestione dispositivi dalla barra laterale di sinistra e attendi che ti venga mostrata la lista di tutti i componenti hardware del computer.
A questo punto, espandi la sezione relativa alla Scheda di rete, fai click destro sul nome della scheda di rete presente nel PC e, se disponibile, clicca sulla voce Attiva. In questo modo, se la scheda era completamente disattivata, la riattiverai e la connessione wireless tornerà a funzionare regolarmente.
Nel malaugurato caso in cui la scheda non fosse attivabile, prova ad aggiornare i suoi driver facendo nuovamente click destro sul suo nome e selezionando la voce Aggiornamento software driver. Accetta quindi di cercare automaticamente un driver aggiornato su Internet (in questo caso devi connettere il PC a Internet tramite cavo Ethernet) e incrocia le dita affinché tutto vada per il verso giusto.
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Se Windows riuscirà a trovare dei driver più aggiornati per la tua scheda di rete, li installerà e dopo un riavvio del PC, tutto dovrebbe tornare a funzionare correttamente.
Installazione manuale dei driver
Se la ricerca automatica dei driver non è andata a buon fine, non demordere! Prova a cercare in prima persona i driver giusti e a installarli “manualmente”, non è difficile.
Per trovare i driver relativi alla tua scheda di rete devi conoscere il modello esatto di quest’ultima, quindi ti consiglio di scaricare Speccy. Si tratta di un software gratuito prodotto dalla stessa software house del famosissimo CCleaner (popolarissimo software per la manutenzione e l’ottimizzazione del sistema) che permette di conoscere tutti i dettagli relativi ai componenti hardware del proprio PC anche quando i driver non sono installati correttamente.
Per scaricare Speccy sul tuo PC, collegati al suo sito Internet ufficiale e fai click sul pulsante Download che si trova sotto al voce Speccy – Portable. In questo modo scaricherai la versione portatile di Speccy, che funziona così com’è e non richiede noiose procedure d’installazione per poter essere utilizzata.
Al termine del download, apri dunque il pacchetto zip che contiene Speccy, estraine il contenuto in una cartella qualsiasi e avvia l’eseguibile Speccy64.exe (oppure Speccy.exe se utilizzi un sistema operativo a 32 bit). Nella finestra che si apre, se il programma è in inglese, recati nel menu View > Options che si trova in alto e seleziona l’italiano dal menu a tendina Language per tradurre la sua interfaccia in italiano. Dopodiché seleziona la voce Rete dalla barra laterale di sinistra e appuntati il nome della scheda di rete, che dovrebbe essere indicato accanto alla voce Connected through (Connesso tramite).
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Una volta scoperto il modello della scheda di rete, collegati a Google, cerca [modello della scheda di rete] driver e procedi con il download dei driver. Mi raccomando, scarica i driver adatti alla versione di Windows installata sul tuo PC e, soprattutto, effettua il download solo da siti fidati, possibilmente il sito della casa produttrice della scheda di rete o della casa produttrice del tuo computer.
Al termine del download, avvia il pacchetto d’installazione dei driver (che potrebbe essere in formato exe o msi) e clicca sempre su Avanti o Next per portare a termine il setup. Dopodiché riavvia il PC e al nuovo avvio di Windows 7 dovresti essere in grado di utilizzare le reti wireless.
Configurazione della rete WLAN in Windows 7
Una volta ristabilito il corretto funzionamento della scheda di rete, puoi procedere con la configurazione della WLAN in Windows 7 e con la navigazione Internet in Wi-Fi.
Nel primo caso non devi far altro che recarti in Pannello di controllo > Rete e Internet e configurare il tuo Gruppo Home come ti ho spiegato nel mio tutorial su come condividere una cartella in rete, mentre per connetterti a Internet tramite una rete wireless non devi far altro che cliccare sull’icona delle tacchette che si trova accanto all’orologio di Windows, selezionare la rete di tuo interesse e digitarne la chiave d’accesso.
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Se non ricordi la chiave d’accesso della tua rete wireless, prova a scoprirla seguendo le indicazioni presenti nel mio tutorial su come collegarsi a una rete wireless protetta. Se invece non riesci a riabilitare una rete wireless che ora non sembra più essere attiva, scopri come risolvere il problema leggendo la guida che ho dedicato a quest’argomento.
Come dici? Hai provato a mettere in pratica tutti i consigli che ti ho dato finora ma non sei ancora riuscito ad attivare la WLAN su Windows 7? Allora mi spiace, ma credo che il problema sia più grave del previsto.
Come ultimissima speranza prima di contattare il tecnico puoi provare ad effettuare un ripristino di Windows 7 riportando il sistema a una data precedente o formattando il computer, ma non so a quanto possa servire. Temo che il problema della tua scheda di rete riguardi l’hardware e quindi richieda l’intervento di un tecnico.
Hai appena trovato un vecchio portatile con Windows XP, l’hai formattato e ora il sistema operativo non risulta più attivato? È una cosa normale, ma non ti preoccupare: tutto quello che devi fare, ora, è ripetere la procedura di attivazione di XP e usare il tuo vecchio codice di licenza per far risultare nuovamente il sistema “genuino”.
Sostanzialmente, esistono due modi per riuscire a completare il processo di attivazione di Windows XP: il primo prevede l’immissione del product key direttamente sul computer, con la conseguente verifica dello stesso tramite Internet. Il secondo, invece, consiste nel telefonare al servizio telefonico Microsoft e registrare il sistema operativo tramite una coppia di codici identificativi da comunicare all’operatore e da riportare sul computer. Quasi inutile dire che la prima procedura è quella che ti consiglio maggiormente: è più veloce e non richiede alcuna telefonata a Microsoft, ma se al momento non hai una connessione Internet attiva oppure riscontri dei problemi nel portare a termine la prima procedura, puoi tranquillamente propendere per la soluzione telefonica: a te la scelta!
Allora, sei pronto per scoprire come attivare Windows XP? Sì? Benissimo! Tutto ciò che devi fare è metterti bello comodo, concentrarti sulla lettura dei prossimi paragrafi e, cosa ancora più importante, cercare di mettere in pratica le indicazioni che sto per darti. Vedrai: se seguirai in maniera attenta e scrupolosa le mie “dritte”, non avrai il benché minimo problema nel portare a termine la tua impresa tecnologia odierna. A me non resta altro da fare, se non augurarti buona lettura e farti un grosso in bocca al lupo per tutto!
Indice
Attivare Windows XP tramite Internet
Attivare Windos XP telefonicamente
Passare a una versione aggiornata di Windows
Attivare Windows XP tramite Internet
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Per attivare la tua copia di Windows XP tramite Internet devi pigiare sul pulsante Start collocato nell’angolo in basso a sinistra dello schermo e selezionare le voci Tutti i programmi > Accessori > Utilità di sistema > Attivazione di Windows dal menu che si apre.
Nella finestra che compare sullo schermo, digita il product key di Windows utilizzando gli appositi campi di testo e pigia sul bottone Avanti (o Aggiornamento) collocato in basso a destra per avviare il processo di convalida della tua copia del sistema operativo.
Il product key, qualora non ti sia ancora chiaro, è il codice composto da 25 caratteri alfanumerici (separati da dei trattini che tu non devi digitare) che trovi sulla confezione del sistema operativo o sull’etichetta collocata sul tuo computer. Al termine del processo di verifica, se tutto andrà per il verso giusto, non dovrai fare più nulla. La tua copia di Windows risulterà attivata.
Per verificare lo stato dell’attivazione di Windows, pigia sul pulsante Start collocato in basso a sinistra, fai clic destro sull’icona Risorse del computer e seleziona la voce Proprietà dal menu che compare. Nella finestra che si apre, ti verranno mostrate tutte le informazioni sul sistema in uso. Se la tua copia di Windows risulta attivata, vedrai il marchio Software Microsoft originale in basso a sinistra e la dicitura Registrato a nome di seguita dal tuo nome poco più sopra.
Attivare Windows XP telefonicamente
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La procedura che ti ho descritto nel capitolo precedente non è andata a buon fine? Il tuo PC non è collegato a Internet? In tal caso, puoi riuscire a portare a termine l’attivazione della tua copia di Windows XP tramite telefono. Come puoi riuscirci? Te lo spiego subito.
Tanto per cominciare, pigia sul pulsante Start collocato nell’angolo in basso a sinistra dello schermo e seleziona le voci Tutti i programmi > Accessori > Utilità di sistema > Attivazione di Windows dal menu che compare.
Nella finestra che si apre, pigia sul bottone Telefono, seleziona il nome del Paese in cui ti trovi (es. Italia) dal menu a tendina che si trova in alto e contatta il servizio di attivazione telefonica Microsoft chiamando il numero che ti viene mostrato a schermo (dovrebbe essere 800 531 042).
A questo punto, segui le indicazioni del servizio automatico (devi pigiare 1 se sei un cliente privato o 2 se sei un cliente aziendale) e fornisci il codice identificativo che vedi sullo schermo del tuo computer all’addetto che ti risponderà. Per concludere, digita il codice ID di conferma che ti verrà comunicato via telefono negli appositi campi di testo e pigia sul pulsante Avanti per completare la procedura di attivazione di XP.
Per verificare lo stato dell’attivazione di Windows, fa’ come ti ho detto poc’anzi: pigia sul pulsante Start collocato nell’angolo in basso a sinistra dello schermo, clicca con il tasto destro del mouse sulla voce Risorse del computer e seleziona la voce Proprietà dal menu che compare. Nella finestra che si apre, se tutto è filato per il verso giusto, dovresti vedere il marchio Software Microsoft originale nell’angolo in basso a sinistra e la dicitura Registrato a nome di seguita dal tuo nome poco più sopra. Hai visto che non è stato poi così complicato attivare la tua copia di Windows XP?
Passare a una versione aggiornata di Windows
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Nell’aprile del 2014, Microsoft ha cessato ufficialmente il supporto a Windows XP. Questo significa che tale versione del suo sistema operativo non verrà più aggiornata e non riceverà nemmeno le importantissime patch di sicurezza che servono a proteggere il PC da eventuali attacchi informatici.
Dal momento che il supporto a Windows XP è terminato e che utilizzarlo può rappresentare un potenziale pericolo, ti consiglio vivamente di smettere di utilizzarlo e, quindi, di passare a una versione più recente di Windows. Nel mio tutorial su come aggiornare Windows XP ti ho spiegato passo dopo passo come passare a Windows 7, Windows 8.x e al più recente Windows 10 senza troppi sforzi e limitando al minimo la noia di dover ricopiare sul computer programmi e dati. Sono sicuro che leggendo l’approfondimento che ti ho linkato poc’anzi, il passaggio da Windows XP a una versione più recente del celebre OS di Microsoft sarà praticamente indolore.
Se hai un vecchio PC su cui non riescono a “girare” decentemente né Windows 7, né Windows 8.x e Windows 10, invece, puoi prendere in considerazione l’installazione di Ubuntu o di un’altra distribuzione Linux in grado di sfruttare al massimo le caratteristiche del computer senza esporlo ai rischi di sicurezza a cui è soggetto l’ormai vetusto Windows XP. Se desideri approfondire l’argomento e saperne di più, ti consiglio di dare un’occhiata all’approfondimento in cui spiego in maniera dettagliata come installare Linux. Sono sicuro che anche questa lettura ti sarà molto utile.
Anche se sono ormai disponibili versioni del sistema operativo di casa Microsoft ben più moderne, hai deciso di installare sul tuo PC la copia di Windows 7 Ultimate che avevi in casa. Purtroppo, però, non riesci proprio a capire come fare per poterla attivare. Se le cose stanno così, non allarmarti: posso spiegarti io come attivare Windows 7 Ultimate. Contrariamente a quanto tu possa pensare, si tratta di un’operazione molto semplice da effettuare.
Prima di entrare nel vivo dell’argomento e spiegarti effettivamente le procedure da seguire, voglio però informarti che quella in tuo possesso rappresenta una versione ormai “superata” del sistema operativo di Microsoft, dal momento che il suo supporto mainstream è terminato il 13 gennaio 2015 e il supporto esteso terminerà ufficialmente il 14 gennaio 2020 (il che significa che continuare a utilizzare questa versione di Windows diventerà potenzialmente pericoloso, visto che non riceverà più aggiornamenti di sicurezza).
Fatta questa doverosa precisazione, dedicati ora alla lettura di questa guida per scoprire subito come fare per poter attivare Windows 7 Ultimate. A seconda di quelle che sono le tue esigenze e le tue preferenze, puoi scegliere se attivare il sistema tramite Internet oppure telefonicamente. In entrambi i casi, tieni presente che l’attivazione di Windows 7 Ultimate va fatta entro 30 giorni dalla sua installazione. Tuttavia se scegli di di eseguire l’attivazione online di Windows Ultimate durante la configurazione del computer, il processo automatico tenterà di attivare Windows 3 giorni dopo il primo accesso al sistema. Ciò detto, passiamo all’azione! Ti auguro buona lettura e ti faccio un grosso in bocca al lupo per tutto!
Indice
Attivare Windows 7 Ultimate tramite Internet
Attivare Windos 7 Ultimate tramite telefono
Passare a una versione più recente di Windows
Attivare Windows 7 Ultimate tramite Internet
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Se preferisci attivare Windows 7 Ultimate tramite Internet, la prima cosa che devi fare è cliccare sul pulsante Start presente sulla barra delle applicazioni del sistema operativo (in basso a sinistra), selezionare tramite clic destro la voce Computer dal menu visualizzato e poi andare su Proprietà.
A questo punto, scorri la finestra che si apre sino in fondo e fai clic sulla voce xx giorni rimasti per l’attivazione. Attivare Windows adesso, dove al posto di xx ti vengono indicati i giorni restanti per poter attivare la copia di Windows in tuo possesso. Partirà così la procedura guidata per l’attivazione del sistema.
Procedi, dunque, facendo clic sul pulsante Attiva Windows online e digita il codice di attivazione di 25 caratteri costituito da numeri e lettere mischiati (il cosiddetto product key): puoi trovare il codice di attivazione sulla confezione di vendita del sistema operativo, sul case del computer (accanto alla voce Codice “Product Key”) oppure nel messaggio di posta elettronica di conferma che ti è stato inviato da Microsoft se hai acquistato la tua copia dell’OS online.
Successivamente, pigia sul bottone Avanti collocato in basso a destra e attendi qualche istante affinché la tua copia di Windows Ultimate venga attivata. A questo punto, se non vengono riscontrati problemi, Windows ti segnalerà che la tua copia di Windows 7 Ultimate è genuina e che è stata attivata in maniera corretta.
Se vuoi un’ulteriore prova che tutto è andando per il verso giusto e che la tua copia di Windows 7 Ultimate è stata effettivamente attivata, fai clic sul pulsante Start collocato nell’angolo in basso a sinistra dello schermo, clicca con il tasto destro del mouse sulla voce Computer e seleziona la voce Proprietà dal menu che si apre.
A questo punto, scorri fino in fondo la finestra che si è aperta e, se sei riuscito ad attivare Windows 7 Ultimate correttamente, dovresti visualizzare il logo di Microsoft originale in basso a destra, più la voce Windows è attivato sulla sinistra (sotto la dicitura Attivazione di Windows).
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Nel caso in cui la procedura per attivare Windows 7 Ultimate non fosse andata a buon fine, ti suggerisco di effettuare nuovamente l’intera sequenza delle operazioni da capo. Potresti aver sbagliato a digitare un carattere del product key.
Attivare Windows 7 Ultimate tramite telefono
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Se preferisci attivare Windows 7 Ultimate tramite telefono, magari perché in questo momento il computer sul quale hai installato il sistema operativo non è collegato a Internet, la prima cosa che devi fare è cliccare sul pulsante Start presente sulla barra delle applicazioni del sistema operativo, fare clic destro sulla voce Computer e poi selezionare la voce Proprietà dal menu contestuale.
A questo punto, scorri la finestra che si apre fino in fondo e fai clic sulla voce xx giorni rimasti per l’attivazione. Attivare Windows adesso (al posto di xx ti vengono indicati i giorni restanti a tua disposizione per poter attivare la copia di Windows). A questo punto, dovrebbe partire la procedura guidata per l’attivazione di Windows.
Procedi, dunque, facendo clic sul pulsante Mostra alte modalità di attivazione, digita il codice di attivazione e fai clic su Avanti. Successivamente, clicca su Usa sistema telefonico automatico e, qualora ti venisse richiesto, fornisci una password amministratore o una conferma.
Nell’elenco a discesa visualizzato, seleziona ora la località più vicina a te e fai clic sul bottone Avanti. Chiama poi uno dei numeri telefonici presenti nell’elenco visualizzato (es. 800 531 042): a telefonata avviata, sentirai una voce guida automatica che ti aiuterà nel processo di attivazione. Quando richiesto, immetti l’ID d’installazione visualizzato sullo schermo premendo i relativi pulsanti sulla tastiera del telefono. Annota, poi, l’ID di conferma ricevuto dal sistema automatico e digitalo nello spazio disponibile nella finestra di attivazione.
Successivamente, pigia sul bottone Avanti e attieniti alle semplici istruzioni visualizzate a schermo. Mi raccomando, non riattaccare la telefonata sino a quanto Windows 7 Ultimate non risulterà correttamente attivato. Tieni presente, infatti, che qualora non riuscissi ad attivare Windows 7 Ultimate, ti basterà restare in linea per poter ricevere assistenza dall’addetto al servizio clienti Microsoft che ha preso in carico la tua richiesta.
Passare a una versione più recente di Windows
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Come ti accennavo in apertura dell’articolo, il supporto mainstream a Windows 7 è terminato il 13 gennaio 2015, mentre il supporto esteso terminerà ufficialmente il 14 gennaio 2020. Questo significa che, da quella data, Microsoft non rilascerà più gli importantissimi aggiornamenti di sicurezza che servono a proteggere il sistema da minacce informatiche.
Per questo motivo, dunque, ti suggerisco di passare a una versione più recente di Windows, possibilmente prima che il supporto esteso giunga effettivamente al termine. Se vuoi maggiori delucidazioni in merito a come aggiornare Windows 7 a Windows 10, la versione più recente del sistema operativo di Microsoft, leggi pure l’approfondimento che ti ho appena linkato: sono certo che questa lettura ti sarà molto utile.
Hai appena installato Windows 8 sul tuo PC ma non riesci a personalizzare la foto del tuo account o lo sfondo della Start Screen? Probabilmente il sistema non risulta ancora attivato, ma non ti preoccupare, non è nulla di grave.
“Armati” del product key che hai ricevuto al momento dell’acquisto e scopri insieme a me come attivare Windows 8. Vedrai, ti basteranno pochissimi secondi per convalidare la tua copia del sistema operativo e finalmente potrai cominciare a sfruttarlo senza limitazioni.
Se vuoi scoprire come attivare Windows 8 ed hai già inserito il product key del sistema operativo durante la sua installazione, tutto quello che devi fare è recarti nel pannello di controllo e cliccare sul pulsante di attivazione del sistema mentre sei connesso ad Internet. Entrando in dettaglio, devi posizionare il cursore del mouse nell’angolo alto o basso a destra dello schermo e cliccare prima sul pulsante Impostazioni e poi sulla voce Modifica impostazioni PC nella barra che compare di lato. Nella schermata che si apre, seleziona la voce relativa all’Attivazione di Windows dalla barra laterale di sinistra, clicca sul pulsante Attiva ed attendi che la procedura venga portata a termine.
Se non hai ancora inserito alcun product key, devi invece recarti sul Desktop ed aprire l’Esplora file attraverso la sua icona presente nella barra delle applicazioni. Nella finestra che si apre, fai click destro sulla voce Computer che si trova sulla sinistra e seleziona la voce Proprietà dal menu che compare. Seleziona quindi la voce Visualizza dettagli in attivazione di Windows e clicca sul pulsante Attiva per attivare Windows tramite Internet (digitando il product key del sistema operativo nella finestra che si apre) oppure sul pulsante Attivazione telefonica per attivare Windows telefonicamente (chiamando il numero che ti verrà indicato durante la procedura e digitando nell’apposito modulo l’ID di conferma ricevuto vocalmente).
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Hai acquistato un aggiornamento da Windows 8 Pro a Windows 8 Pro con Windows Media Center e non sai come attivare la tua nuova versione del sistema operativo? Nulla di più facile. Posiziona il cursore del mouse nell’angolo alto o basso a destra dello schermo e seleziona la voce Cerca nella barra che compare di lato. Cerca dunque il termine Aggiungi funzionalità e fai click su Impostazioni.
Ora, clicca prima su Aggiunta di funzionalità a Windows 8 e poi su Ho già un codice Product Key, digita il codice di registrazione dell’aggiornamento che hai acquistato e fai click sul pulsante Avanti. Accetta infine le condizioni di utilizzo del sistema operativo, mettendo il segno di spunta accanto all’apposita voce, e clicca su Aggiungi funzionalità per completare l’operazione.
Dopo aver ultimato il processo per attivare Windows 8, puoi assicurarti che la tua copia del sistema operativo sia stata registrata recandoti sul Desktop ed aprendo l’Esplora file. Seleziona quindi il collegamento Computer che si trova nella barra laterale con il tasto destro del mouse e clicca sulla voce Proprietà contenuta nel menu che compare. Si apre una schermata con tutti i dettagli sul PC in uso: se in fondo a quest’ultima c’è la scritta Windows è attivato, tutto è filato per il verso giusto. In caso contrario, prova a ripetere la registrazione.
Windows è un sistema operativo per PC prodotto e commercializzato da Microsoft a partire dal 1985, e diffusosi enormemente grazie alla pervasività dei contratti commerciali stipulati tra la casa madre e i produttori di computer, che ne hanno incluso copie preinstallate sui loro dispositivi. Questa costante integrazione (protrattasi per oltre un trentennio) comporta, per molti utenti, una certa difficoltà a distinguere il software Windows dall’hardware del proprio PC, col risultato che sono divenuti via via meno comprensibili i termini d’uso del sistema operativo. L’utilizzo è tutelato dalle leggi vigenti in ogni Stato, benché spesso si faccia riferimento a quelle del Diritto statunitense.
Proprio in ossequio a prassi giuridiche d’oltremare, il software Windows non viene venduto a copie, come un giornale o un libro, ma concesso in licenza: benché sia controintuitivo per un utente italiano, l’acquisto del disco di installazione (ovvero di un apparecchio con il software preinstallato), secondo quanto previsto dal produttore, non attribuisce la proprietà della copia del sistema operativo, ma solo il diritto di installarlo ed utilizzarlo entro i limiti dell’EULA (end-user license agreement), ovvero della licenza che lo accompagna. Questo diritto è rappresentato, alla fine, dalla mera disponibilità di un codice di licenza, il cosiddetto Product Key, che identifica univocamente il contratto col singolo utente finale, e viene verificato online da Microsoft ad ogni installazione o modifica hardware rilevante. Nella guida che segue, ti spiegherò proprio come attivare Windows 10, analizzando tutte le sfaccettature correlate a licenza e procedure di verifica del codice digitale fornito da Microsoft.
Come attivare Windows 10
Nei paragrafi che seguono, ti dirò come funziona il sistema di attivazione di Windows 10, al fine di consentirti di utilizzare in piena legalità la tua copia del sistema operativo. Vedremo inoltre alcuni tra i principali errori che possono occorrere durante l’attivazione, e ti offrirò alcune possibili soluzioni.
Ti ricordo, comunque, che i miei consigli hanno solo carattere illustrativo, e non equivalgono alle indicazioni ottenibili direttamente da Microsoft o dai suoi partner: non mi assumerò quindi nessuna responsabilità relativamente alla loro efficacia o completezza.
Indice
Tipologie di licenze Windows 10
Tipologie di attivazione Windows 10
Cosa succede se non attivo Windows 10
Operazioni preliminari
Si può attivare Windows 10 gratis?
Procedura di attivazione del sistema operativo Windows 10
Attivazione Windows 10 dopo cambio scheda madre
Attivazione Windows 10 fallita
Errori attivazione Windows più comuni
Chiamata automatica con il supporto Microsoft
Partizionamento pulito di Windows 10
Acquisto di un’altra licenza Windows 10
Tipologie di licenze Windows 10
Windows viene distribuito con licenze diverse, a seconda dei settori di mercato cui è rivolto. Ti enumero le principali, in cui potresti imbatterti da utente domestico o business nella fase di attivazione di Windows 10:
OEM (original equipment manufacturer): è la licenza digitale della copia di Windows, preinstallata sui computer dal loro produttore. È una licenza «definitiva», nel senso che è collegata alla macchina a cui viene associata, ed è riconoscibile grazie alla presenza di uno sticker col numero di licenza e la scritta OEM incollato sulla scocca del PC (o sulla base del portatile);
RETAIL (lett. “al dettaglio”): è una licenza che non è legata ad un determinato hardware, e quindi può essere trasportata da un PC all’altro. Attenzione: ciò non significa che tu possa installare più copie, in contemporanea, della stessa licenza, ma che puoi dismettere un computer su cui avevi già installato in precedenza con lo stesso Product Key, per fare una nuova installazione su un nuovo computer. La vecchia installazione, quindi, smetterà di funzionare in seguito ai controlli periodici compiuti da Windows sulle modifiche hardware;
ESD (electronic software distribution): è solitamente una licenza che, in origine, è stata venduta “a pacchetto” ad un grande acquirente, come una banca o una società di vendita di prodotti informatici, che necessita di un gran numero di Product Key. Come potrai intuire, queste realtà non hanno alcun interesse ad acquistare 1000 o 2000 supporti fisici (DVD o USB) per installare altrettante copie identiche di Windows, diverse solo per il Product Key; Microsoft viene loro incontro vendendo solo un pacchetto di codici, così da eliminare il costo dell’inutile supporto fisico.
Nel tempo, però, la società acquirente potrebbe decidere di dismettere queste licenze, o perché ne ha acquistate troppe o perché decide di migrare verso altri sistemi operativi, e quindi potrebbe scegliere di liberarsi dei Product Key non utilizzati rivendendoli sul mercato: sono queste le licenze Windows e Office che trovi in vendita su eBay o su altre piattaforme, dove il venditore spedisce via mail o posta ordinaria il codice di attivazione.
Il problema della legalità del meccanismo dovrebbe ritenersi superato in seguito al pronunciamento della Corte di Giustizia Europea; in ogni caso, l’acquisto di queste licenze comporta tipicamente tutti i rischi di qualunque acquisto online.
Tipologie di attivazione Windows 10
Come ti ho anticipato, il fine dell’attivazione online di Windows 10 è quello di garantire la genuinità della licenza rispetto all’uso che se ne fa: ciò si è reso necessario perché, in origine, il Product Key costituiva un semplice blocco del programma di installazione, e bastava inserirne uno valido (anche se già in uso) per aggirarlo, risultandone un ingente danno economico per Microsoft.
La procedura di attivazione è legata oggi all’hardware su cui gira il sistema, perché Windows comunicherà le caratteristiche della scheda madre al fine di essere certi che lo stesso Product Key non venga utilizzato in contemporanea su più PC. In generale, quindi, la procedura di attivazione sarà necessaria in questi casi:
Upgrade da una vecchia versione di Windows, soprattutto se viene cambiata edizione e non è installato Windows 7 o Windows 8 (ad es. da W7 Home a W10 Pro o da Windows Vista a Windows 10);
Installazione pulita del sistema operativo;
Downgrade o upgrade a un’edizione differente (ad esempio da Windows 10 Home a Pro);
Cambio scheda madre se licenza OEM;
Cambio PC se la licenza è RETAIL o ESD (la licenza può essere riutilizzata, ma va nuovamente attivato Windows 10).
Cosa succede se non attivo Windows 10
In passato, una copia di Windows non attivata diveniva sostanzialmente inutilizzabile. Attualmente, invece, Microsoft ti consente comunque l’uso delle principali funzionalità del sistema, pur con numerosi limiti (aspetto del desktop, mancanza di aggiornamenti, etc.).
Questa strada, oltre che contraria agli accordi di licenza che ti impongono comunque di attivare Windows, non può comunque esser considerata valida nel caso di uso commerciale del sistema.
Operazioni preliminari
Prima di procedere all’attivazione, verifica la versione del sistema operativo installato sul tuo PC. Quindi procurati un Product Key valido acquistandolo legalmente da Microsoft o, assumendoti gli eventuali rischi, da un rivenditore fisico o online.
Si può attivare Windows 10 gratis?
Sì, in alcuni casi, è possibile attivare Windows 10 senza acquistare una nuova licenza, ma solo nei casi di upgrade omogeneo, quindi se ad esempio passi da Windows 7 Home a Windows 10 Home, da Windows 7 Professional a Windows 10 Pro e così via.
Per capire cosa devi fare per sfruttare la stessa licenza Windows in fase di upgrade, ti suggerisco di leggere la guida su come passare da Windows 7 a Windows 10 che ho già scritto. Potrai applicarla anche ad altre versioni ed edizioni del sistema operativo.
Procedura di attivazione del sistema operativo Windows 10
Per attivare Windows 10, ti serve unicamente una connessione a internet. Fintanto che non avrai provveduto, Windows ti ricorderà periodicamente che devi procedere con l’attivazione. Potrai accedere immediatamente al form di attivazione andando nelle Proprietà del sistema (tasto destro sull’icona “Questo PC” che trovi sul desktop), dove troverai subito l’apposito pulsante: in buona sostanza, ti basterà inserire lì il tuo Product Key ed attendere che la procedura vada a buon fine.
Se non trovassi quelle opzioni, prova a cliccare sul menu Start e ad entrare nelle Impostazioni di Windows 10. Da lì, clicca su Aggiornamento e Sicurezza e poi su Attivazione.
Quando visualizzi la schermata di inserimento del codice digitale, semplicemente, digita col maiuscolo attivo il Product Key di 25 caratteri che ti è stato fornito da Microsoft o il codice della licenza digitale. Per ultimo, clicca Attiva e aspetta il completamento dell’operazione.
Attivazione Windows 10 dopo cambio scheda madre
Come ti ho già anticipato, la licenza digitale OEM è legata all’hardware, perché Microsoft identifica il tuo computer attraverso una serie di dati che comprendono, tra l’altro, il modello e il numero di serie della scheda madre (altrimenti si tratterebbe di una licenza Retail).
Qualora tu dovessi cambiare questo componente hardware, che equivale a cambiare interamente il computer, dovrai provare ad usare i consigli che ti darò di seguito, perché alla riaccensione del PC, potresti leggere il messaggio “Windows non è attivato”.
Attivazione Windows 10 fallita
Vediamo adesso alcuni errori di attivazione Windows 10 segnalati dalla stessa Microsoft. Premetto che questa lista ha solo finalità illustrative, perché non posso conoscere la specifica causa del tuo problema: se necessario, rivolgiti a tecnici competenti ed al supporto clienti di Microsoft.
Errori attivazione Windows più comuni
0xC004F211 – Windows ha segnalato che l’hardware del dispositivo è stato modificato, questo errore si verifica se hai una licenza OEM e decidi di cambiare scheda madre. Teoricamente dovresti procurarti una nuova licenza, ma al momento in cui scrivo, in via eccezionale, Microsoft consente di migrare la licenza: devi accedere a Start > Impostazioni > Aggiornamento e sicurezza > Attivazione e scegliere Risoluzione problemi, in modo da far partire il tool di risoluzione; alla fine della procedura, dovresti essere reindirizzato ad una pagina web che, tramite un account Microsoft a te intestato, ti dovrebbe consentire di usufruire di questa possibilità;
0xC004F212 – Il codice Product Key usato in questo dispositivo non funziona con questa edizione di Windows, questo errore si verifica in fase di installazione da DVD o USB in cui convivono più edizioni di Windows (Home, Pro, etc.), se per errore hai provato ad installare una versione del SO diversa da quella per cui hai acquistato il Product Key (quindi, per ipotesi, vorresti usare una chiave per Windows 10 Home con un’installazione Pro). Si risolve semplicemente reinstallando la versione corretta;
0xC004F213 – Windows ha segnalato che è non stato trovato alcun codice Product Key nel dispositivo, stessa ipotesi di cui al punto primo di questo elenco, con identica soluzione. A differenza dello stesso, però, questo errore si verifica con le licenze non-OEM quando sono già state attivate con una precedente configurazione hardware;
0xC004C008 – la licenza di Windows 10 è già stata usata su un altro dispositivo, questo errore si verifica solitamente dopo l’inserimento di una licenza OEM. Lo si può risolvere semplicemente effettuando la chiamata automatica per verificare l’ID installazione oppure chattando con il bot dell’assistenza Microsoft (trovi maggiori informazioni nel punto successivo).
Per altri codici errore di attivazione Windows 10 ed eventuali soluzioni, potresti consultare questa pagina del supporto Microsoft.
Chiamata automatica con il supporto Microsoft
Per attivare Windows 10 a seguito di un errore, potresti provare ad effettuare la verifica dell’ID di installazione. Si tratta di un controllo automatico che permette a Microsoft di autenticare la chiave di licenza fornita in fase di attivazione con una maggiore precisione.
Puoi effettuare questo riscontro effettuando una chiamata urbana verso un numero verde o nazionale (per quest’ultimo viene applicata una tariffa). Potrai così parlare con un bot dell’assistenza Microsoft, che ti aiuterà a risolvere il problema.
Innanzitutto, apri l’Esegui, digita il comando SLUI 04 (staccato) e premi Invio. Seleziona adesso il Paese di attivazione, dunque l’Italia, e conferma.
Visualizzerai così una stringa numerica composta da 9 blocchi. Adesso, chiama il numero verde 800 531 042 o il numero 02 3604 6340 e segui la procedura guidata, avendo premura di scegliere Attivazione Windows come opzione. Procedi digitando l’ID di installazione con il tastierino telefonico (seguendo le istruzioni dell’assistente). Questo verrà poi verificato automaticamente e, subito dopo, ti sarà fornito un codice di conferma, da inserire sempre nei blocchi A, B, C, D, E, F, G, H e I. Per ultimo, clicca su Attiva.
Così facendo, dopo il riavvio del PC, dovresti vedere il messaggio “Windows è attivato”. Se avessi bisogno di ulteriori informazioni in merito, prova a parlare con il bot dell’assistenza Windows, disponibile a questo indirizzo del sito Microsoft.
Partizionamento pulito di Windows 10
Gli stessi errori derivanti da una modifica hardware possono verificarsi in caso di ripartizionamento del disco principale su cui è installato Windows 10, a causa dei dati salvati in sede di attivazione.
Per risolvere queste problematiche, puoi leggere la guida all’installazione pulita di Windows 10. Non dimenticarti, però, che così facendo inizializzerai il sistema operativo, e dunque perderai tutti i dati e i programmi contenuti in esso (fai prima un salvataggio dell’immagine di sistema).
Acquisto di un’altra licenza Windows 10
Se nonostante tutti questi passaggi il Product Key inserito non risultasse valido, ricontrollalo più volte, anche verificando la connessione internet. Non dimenticarti anche di verificare l’edizione di Windows 10 per cui è valido tale codice di attivazione.
Per ultimo, considera la possibilità di acquistare un Product Key nuovo. Puoi farlo da questo indirizzo del Microsoft Store. L’operazione è fattibile in piena legalità, e ti farà senz’altro risparmiare molto tempo.
Il tema scuro Windows 10 è stato introdotto dagli ingegneri di Microsoft con l’aggiornamento Anniversary Update. Era solamente una delle tante novità, ma tra le più importanti e attese dagli utenti del sistema operativo della casa di Redmond (quantomeno a livello grafico). Proprio per allineare W10 alla modalità scura di macOS, gli sviluppatori hanno introdotto la dark mode, che permette di affaticare meno la vista e di risparmiare sul consumo energetico del PC.
In questa guida, ti spiego appunto cosa devi fare per sbloccare il tema nero di Windows 10 nelle app, nei browser, nelle impostazioni e persino nell’Esplora risorse. Certo, il tema scuro Windows 10 è ancora uno strumento limitato, dal momento che non funziona su molte applicazioni. Tuttavia, con un pò di impegno, si possono aggirare i limiti e attivare la dark mode Windows 10 su gran parte dei software che si utilizzano quotidianamente. Ti interessa sapere come fare? Allora, sei capitato nel posto giusto. Indossando gli occhiali ormai da molti anni, sono sempre alla ricerca di metodi o strumenti che mi permettano di affaticare la vista il meno possibile, e questa funzionalità mi è stata certamente utile. Pronto? Bene, allora cominciamo subito.
Come attivare il tema scuro su Windows 10
Per attivare tema scuro Windows 10 progettato dagli ingegneri e dai designer di Microsoft non dovrai penare molto. Ti basterà navigare tra le impostazioni del sistema operativo e scovare la voce giusta. Diventa leggermente più complesso il discorso, invece, se vuoi impostare il tema scuro Windows 10 un po’ a tutte le finestre che aprirai. In questo caso, dovrai armarti di pazienza e dedicarci una decina di minuti del tuo tempo libero.
Comunque, non preoccuparti: sono qui per aiutarti. Nella guida che segue, ti indico i vari passaggi da seguire, così da goderti a pieno il nuovo look del tuo PC. Continua a leggere per capire cosa devi farla per impostarla.
Indice
Tema scuro per impostazioni e app
Tema scuro per Office
Tema scuro per Edge
Tema scuro per Chrome e Firefox
Tema scuro per Esplora risorse
Tema scuro per impostazioni e app
Attivare tema scuro Windows 10 è più semplice di quanto tu possa immaginare. Tutto quello che devi fare è aprire le Impostazioni di sistema cliccando sul pulsante Start e poi sull’icona a forma di ingranaggio nella colonna di sinistra. A quel punto, scegli Personalizzazione e dopo Colori. Là dentro, scorri fino alla voce “Scegli la modalità predefinita per l’app”. Quindi, seleziona l’opzione Scuro.
Il cambiamento al tema scuro Windows 10 dovrebbe riguardare non solo le finestre delle impostazioni, ma anche la gran parte degli applicativi UWP (Universal Windows Platform) che scarichi dal Windows Store (non tutti).
Tema scuro per Office
Pur essendo disponibile per il download sul Windows Store, Office non è compatibile con la dark mode di Windows 10. Se vuoi attivare tema scuro Windows 10 su Microsoft Office devi andare a spulciare tra le Impostazioni del programma, alla ricerca della voce giusta.
Apri Word o Excel, premi su File e dopo su Opzioni. A questo punto, attendi l’apertura della nuova finestra. Individua la sezione “Personalizzazione della copia di Microsoft Office in uso” e clicca sul menu a tendina in corrispondenza di Tema e scegli Nero. Entro pochi secondi, dovresti riuscire a vedere la modalità scura di Microsoft Office sul tuo PC.
Tema scuro per Edge
Edge, ad esempio, è un altro degli applicativi UWP che non supporta la dark mode Windows 10. Il browser Microsoft, invece, ha un tema scuro Windows 10 a sé, attivabile tramite le preferenze del software.
Per attivare tema scuro Windows 10 su Edge ti basterà cliccare sull’icona con i tre pallini che appare in alto a destra, scegliere Impostazioni e, nella sezione “Scegli un tema”, optare per Scuro. In un attimo, la dark mode di Edge prenderà il sopravvento.
Tema scuro per Chrome e Firefox
La procedura per attivare tema scuro Windows 10 su Chrome e Firefox è leggermente differente. Non supportando nativamente la dark mode di Windows 10, dovrai andare a spulciare lo store dei temi del browser e trovare quello più scuro che ci sia. Se usi Chrome o Firefox, sei fortunato: ti basterà visitare il sito dei temi di Chrome o il sito dei temi di Firefox per trovare il tema scuro che cerchi e applicarlo al tuo browser preferito.
Tema scuro per Esplora risorse
Da maggio 2018, il tema scuro Windows 10 è disponibile anche per l’Esplora Risorse. In questo modo, Microsoft ha completato (o quasi) la “trasformazione” grafica del suo sistema operativo, andando anche incontro alle richieste degli utenti. Riuscire ad attivare tema scuro Windows 10 in Esplorar risorse, almeno nella fase iniziale, richiede un pò di impegno e applicazione.
Al momento in cui scrivo, bisogna scaricare la versione beta di Windows, precisamente la versione Redstone 5, e installarla sul PC. Solo a quel punto si potrà attivare tema scuro Windows 10 su Esplora risorse. Lo si potrà fare seguendo la stessa procedura vista per impostazioni e applicativi nel primo paragrafo. Se non vuoi avventurarti in questa procedura, attendi che il nuovo aggiornamento (previsto per l’autunno 2018) sia rilasciato in maniera ufficiale.
Una delle più esilaranti funzionalità di Windows 10, è proprio l’opzione Hey Cortana. Il nuovo ed intuitivo assistente personale intelligente che su Windows 10 fornisce pieno controllo di tutte le funzioni di ricerca all’interno dell’OS ed anche sul web, ha integrato il comando “Ehi Cortana”, grazie al quale l’utente (pronunciandolo) potrà svegliare il motore di riconoscimento vocale per essere aiutato nell’elaborazione delle sue richieste in tempo reale.
Una volta abilitata l’opzione, basterà infatti pronunciare la parola magica “Hey Cortana” per eseguire il wake up rapido dell’assistente personale, che inizierà a lavorare all’istante al posto dell’utente, il quale comanderà le sue azioni senza muovere un dito.
Come attivare Hey Cortana su Windows 10
Proprio come Ok Google su Android ed Hey Siri su iOS, anche Hey Cortana permette all’assistente vocale di Windows 10 di essere più reattivo ad elaborare le richieste dell’utente. Senza il comando Hey Cortana infatti (disattivo per default), Cortana non ascolta tutte le richieste di chi lo comanda ogni momento e questo impedisce così di assecondare l’utente in ogni sua azione. Vediamo come si attiva.
Requisiti
Microfono installato sul PC e sempre attivo
Account Microsoft obbligatorio (dovrete accedere prima di seguire la guida)
Attivazione del comando Hey Cortana
1. Posizionarsi sul desktop
2. Con il mouse spostarsi in basso a sinistra e cliccare sull’icona della barra di ricerca Cortana che trovate sulla task bar (quella sferica)
3. Si aprirà la mini finestra ad espansione di Cortana dove c’è scritto “Chiedimi Qualcosa” (Ask me anything)
4. Cliccare quindi sul comando che fa espandere il menu delle opzioni e personalizzazioni di Cortana
5. Proseguire selezionando Appunti e poi Impostazioni
6. Impostare su On il comando Ehi Cortana dove c’è scritto Consenti a Cortana di rispondere a “Ehi Cortana” 7. Configurare il microfono seguendo le istruzioni a video (vi chiederà di leggere un testo)
8. Verrete reindirizzati su desktop, non resta che testare il comando
9. Basta dire “Hey Cortana” e l’assistente personale dovrebbe attivarsi
8. Fine!
Nota: la pronuncia di Hey Cortana o Ehi Cortana è la stessa per il microfono e (soprattutto) per noi italiani.
* se non vedete l’icona di Cortana dovrete cliccare con il tasto destro sulla taskbar ed attivare il search box con l’opzione Cerca > Mostra Barra di Ricerca
* l’attivazione di Hey Cortana comporta un maggior consumo energetico
Comandi per Hey Cortana Windows 10
Su Windows 10 la navigazione è intuitiva ed avvolgente, non c’è dubbio. Dopo aver comandato il wake up dell’assistente personale intelligente dicendo”Hey Cortana“, è possibile chiedere qualsiasi cosa.
Si potranno eseguire ricerche web, attivare funzionalità di sistema o navigare intelligentemente tra le applicazioni senza muovere un dito. Com’è il tempo oggi? Quali sono le notizie del giorno? Qual è l’andamento della borsa? Oltre a questo, potrete comandare il sistema in tutte le sue funzioni.
Sei alle prime armi con il mondo dell’informatica, hai comperato da poco un PC con su installo Windows 8 ed adesso ti piacerebbe capire come fare per poter attivare il Bluetooth per poter scambiare file tra cellulare e computer e/o per collegare a quest’ultimo uno specifico dispositivo? Se la risposta è affermativa sono ben felice di comunicarti che sei capitato nel posto giusto, o meglio sulla guida giusta. Nelle righe successive andrò infatti ad indicarti tutto quel che bisogna fare per riuscire ad attivare Bluetooth Windows 8.
Prima che tu possa spaventarti e pensare a chissà quale complicata operazione da eseguire ci tengo però a precisarti sin da subito che al contrario delle apparenze attivare Bluetooth Windows 8 è davvero molto semplice, basta solo sapere dove “mettere le mani”, fidati.
Se sei quindi interessato a scoprire quali sono i passaggi che vanno eseguiti per riuscire ad attivare Bluetooth Windows 8 ti invito a prenderti qualche istante di tempo libero, a sederti ben comodo dinanzi al tuo computer ed a concentrarti con attenzione sulla lettura delle indicazioni che sto per darti. Scommettiamo che alla fine sarai pronto a gridare ai quattro venti che attivare Bluetooth Windows 8 era in realtà un vero e proprio gioco da ragazzi?
Per riuscire ad attivare Bluetooth Windows 8 la prima operazione che ti invito ad effettuare è quella di verificare che sul computer in tuo possesso sia integrato il supporto a tale tipologia di connettività. Se hai acquistato il tuo computer da poco sicuramente è così mentre se disponi di un PC un po’ più “vecchio”con su installata la penultima versione del sistema operativo di casa Microsoft il supporto alla connettività Bluetooth potrebbe non essere integrato. Ad ogni modo verificare non costa nulla e nello sfortunato caso in cui il Bluetooth non fosse integrato “di serie” è comunque possibile rimediare in maniera molto semplice.
Per verificare se sul tuo computer con su installato Windows 8 risulta integrato il supporto alla tecnologia Bluetooth pigia sull’icona raffigurante una cartella di colore giallo che risulta collocata sulla barra delle applicazioni, individua la voce Questo PC annessa alla sezione sinistra della finestra che ti viene mostrata, cliccaci sopra con il tasto destro del mouse e poi seleziona la voce Proprietà dal menu che va ad aprirsi.
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Clicca ora sulla voce Gestione dispositivi che si trova nella barra laterale di sinistra dopodiché controlla, nella nuova finestra che ti viene mostrata, che tra tutti i vari dispositivi presenti nel PC ci sia anche la voce dispositivo Bluetooth o quella Radio Bluetooth. Se la voce è presente nell’elenco significa che il tuo computer supporta il Bluetooth senza problemi, altrimenti no.
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Qualora invece il il tuo computer non supporti la connettività Bluetooth puoi rimediare acquistando un adattatore Bluetooth USB. Se non ne hai mai sentito parlare sappi che si tratta di un dispositivo molto simile alle tanto diffuse chiavette USB che può essere comperato per copi euro in qualsiasi negozio di elettronica o anche online, su siti Internet come Amazon o eBay, e che ti permette di aggiungere il supporto Bluetooth al tuo computer in maniera estremamente semplice e veloce.
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Dopo aver provveduto a verificare la presenza del supporto alla connettività in oggetto sul tuo PC per riuscire ad attivare Bluetooth Windows 8 procedi come indicato di seguito.
Se il tuo computer dispone del Bluetooth integrato per attivarlo ti basta individuare il pulsante della tastiera su cui è stampato sopra il simbolo del Bluetooth (è una “B” stilizzata) e premerlo. Visto che in alcuni casi il tasto per attivare Bluetooth Windows 8 è associato ad altre funzioni per poterlo utilizzare devi tenere premuto anche il tasto Fn. In altri casi, invece, al posto del pulsante è presente una levetta con accanto scritto Bluetooth o Wireless e che per poter attivare Bluetooth Windows 8 va spostata su ON. Purtroppo a riguardo non posso fornirti indicazioni più precise perché non sono a conoscenza del modello esatto di computer e di tastiera in tuo possesso e le posizioni dei tasti e delle levette possono variare da marca a marca ma comunque non dovresti avere particolari difficoltà nel riuscire ad individuarli, sono abbastanza evidenti.
Un’ulteriore operazione per attivare Bluetooth Windows 8 valida se il tuo computer integra il supporto a tale tipo di connettività consiste nel richiamare la Charms Bar portando il cursore del mouse nell’angolo in basso a destra o in alto a sinistra del desktop, nel fare clic su Impostazioni, nel pigiare su Modifica impostazioni PC, nel pigiare sulla voce Wireless annessa alla parte sinistra della schermata visualizzata e nel portare su ON l’interruttore che trovi in corrispondenza della voce Bluetooth sotto la scritta Dispositivi wireless.
Se invece il tuo computer non integra il supporto alla connettività in oggetto ed hai comperato un adattatore USB come ti ho indicato qualche riga fa per riuscire ad attivare Bluetooth Windows 8 ti basta collegare quest’ultimo ad una delle prese USB del PC. Una volta collegato l’adattatore attendi qualche istante affinché venga avviata e portata a termine l’installazione automatica dei driver dopodiché accertati del fatto che nell’area di notifica sia apparsa l’icona del Bluetooth (se non riesci a vederla clicca sulla frecciata rivolta verso l’alto che ritrova accanto all’orologio di Windows). Per verificare poi che tutto sia filato per il verso giusto ti suggerisco di digitare visualizza connessioni di rete nel campo di ricerca annesso nella parte in alto a destra della Start Screen previo clic sul bottone Start, di pigiare sul primo risultato presente in elenco e di controllare che fra le connessioni disponibili ed attive sia presente anche quella etichetta con il nome Connessione di rete Bluetooth.
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Dopo aver provveduto ad attivare Bluetooth Windows 8 ed a prescindere dal fatto che la connettività in oggetto sia supportata nativamente dal tuo computer oppure no per avviare il trasferimento di un file dal computer allo smartphone o al tablet oppure viceversa pigia sul pulsante Start annesso alla barra delle applicazioni, digita bluetooth nel campo di ricerca collocato nella parte in alto a destra della Start Screen e fai clic su Trasferimento file bluetooth che compare fra i risultati della ricerca. Scegli poi se inviare un file all’altro dispositivo con cui desideri entrare in comunicazione oppure se ricevere un file da quest’ultimo dopodiché segui le indicazioni visualizzate a schermo per completare l’operazione.
Sappi che dopo aver provveduto ad attivare Bluetooth Windows 8 oltre a poter sfruttare tale tecnologia così come ti ho appena indicato puoi utilizzarla anche per associare uno o più dispositivi al tuo computer, ad esempio delle cuffie oppure delle casse. Per fare ciò tanto per cominciare abilita il Bluetooth sul dispositivo che intendi associare al tuo computer con su installato Windows 8 così come ti ho indicato nelle righe precedenti dopodiché pigia sul pulsante Start annesso alla barra delle applicazioni di Windows, digita pannello di controllo nel campo di ricerca collocato nella parte in alto a destra della Start Screen e fai clic sul primo risultato che ti viene mostrato. Individua poi la sezione Hardware e suoni (nel caso in cui non fosse visibile clicca sul menu collocato accanto alla voce Visualizza per: presente in alto a destra e seleziona l’opzione Categoria) dopodiché pigia su Aggiungi un dispositivo.
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Dopo aver eseguito questi passaggi si aprirà una nuova finestra sul desktop e verrà avviata la ricerca dei dispositivi Bluetooth presenti nelle circostanze. Seleziona poi dall’elenco che ti viene mostrato il dispositivo che intendi associare al PC dopodiché pigia sul pulsante Avanti e segui tutti le indicazioni che ti vengono mostrate a schermo per portare a termine la procedura di associazione e configurazione.
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Qualora pur avendo provveduto ad attivare Bluetooth Windows 8 in maniera corretta nella finestra per la ricerca dei dispositivi da associare non dovesse apparire alcun risultato oppure non dovesse essere presente il device relativamente al quale desideri agire prova a disattivare ed attivare nuovamente la connettività Bluetooth sullo stesso ed a ripetere i passaggi che ti ho indicato in precedenza. Assicurati anche che il dispositivo Bluetooth che intendi associare al tuo computer con su installato Windows 8 si trovi nelle vicinanze del computer e che non sussistano potenziali fonti di interferenza.
Ti è mai capitato di dover trasferire un file dal tuo PC allo smartphone e di non avere a disposizione un cavetto per completare l’operazione? Si tratta di una situazione davvero frustrante che può scoraggiare chiunque, anche gli utenti dotati di più pazienza. In realtà, devi sapere che esiste un metodo davvero semplice e che non necessita di un collegamento fisico fra il computer e lo smartphone ma, per utilizzarlo, devi sapere come attivare Bluetooth Windows 10.
Questo sistema di comunicazione, utilizzato per la prima volta nel 2004, permette infatti di trasferire file di medie dimensioni senza fili e con una relativa velocità. La versione 5.0 infatti, che è quella più moderna, oltre a garantire un bassissimo consumo della batteria, raddoppia la velocità di trasferimento rispetto allo standard precedente. Per questo motivo, utilizzare il Bluetooth Windows 10 può salvarti da situazioni davvero spiacevoli, oltre a darti la possibilità di trasferire file, foto, documenti e molti altri formati in tempi relativamente rapidi.
Come attivare Bluetooth Windows 10
Attivare Bluetooth Windows 10 è molto semplice, anche se sei un utente alle prime armi. Devi sapere infatti che tutti i PC portatili sono dotati di questa periferica. Inoltre, tantissimi PC fissi lo incorporano a livello della scheda madre. Se il tuo modello è magari un po’ datato non disperare: con pochi euro puoi acquistare un adattatore Bluetooth che ti consentirà di sfruttare tutte le potenzialità di questa tecnologia (vedi sotto i modelli più utilizzati).
Tornando a noi, se vuoi attivare Bluetooth Windows 10, tutto ciò che devi fare è dedicarci qualche minuto del tuo tempo. Vedrai che con un po’ di pazienza e qualche passaggio, riuscirai a replicare in totale autonomia questa procedura.
Indice
Cosa serve per attivare Bluetooth Windows 10
Adattatore Bluetooth USB
Schede madri Bluetooth
Schede madri BT Intel
Schede madri BT AMD
Come scaricare i driver per Bluetooth Windows 10
Attivazione Bluetooth Windows 10
Come collegare i dispositivi Bluetooth al PC Windows 10
Come risolvere i problemi del Bluetooth su Windows 10
Cosa serve per attivare Bluetooth Windows 10
Come ti ho accennato poco fa, attivare Bluetooth Windows 10 non è affatto un’impresa impossibile. La maggior parte di notebook infatti, è già predisposta per questo tipo di comunicazione e necessita solamente della procedura corretta. Al contrario, alcuni modelli di portatile e tantissimi PC fissi potrebbero presentare dei problemi ben più consistenti se non integrano al loro interno il chip Bluetooth.
Adattatore Bluetooth USB
Per correre ai ripari, nella maggior parte dei casi, è sufficiente acquistare un piccolo adattatore, con un costo compreso fra i 10 e i 20€. Questa è infatti la pratica più semplice per dotare il tuo PC di una connessione che non possiede. Una volta inserita la chiavetta nella porta USB (meglio se di tipo 3.0) sarà sufficiente installare i driver forniti dal produttore. Il mio consiglio in questo caso è di scegliere lo standard 4.0 che è uno dei più recenti. Se vuoi risparmiare qualcosa però, puoi puntare anche su versioni più datate.
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Schede madri Bluetooth
Il discorso cambia invece se hai intenzione di aggiornare il tuo PC. In fase di upgrade o durante l’acquisto di un nuovo PC, potresti sfruttare l’occasione per acquistare una scheda madre dotata di Bluetooth. Attenzione però, la compatibilità con il processore varia a seconda del modello in tuo possesso e dovrai essere quindi molto accorto nella sua scelta. Per farti un esempio abbastanza immediato, questi sono i socket attualmente più utilizzati da chi acquista una scheda madre in base al proprio processore:
Intel: socket LGA1151 e chipset Z370, H370, B360 e H310
AMD: socket AM4 e chipset X470, X370, B350 e A320
Se possiedi già questi componenti, o il tuo PC ne è già dotato, allora sei pronto per scoprire come attivare Bluetooth Windows 10.
Schede madri BT Intel
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Schede madri BT AMD
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Come scaricare i driver per Bluetooth Windows 10
Prima di poter attivare Bluetooth Windows 10 e utilizzarlo, avrai bisogno anche di scaricare i driver giusti. Questi infatti, contengono un set di informazioni necessarie per far funzionare la periferica nel sistema operativo correttamente.
Per tua fortuna, Windows è migliorato davvero tanto rispetto al passato e consente di scaricare automaticamente i driver da Windows Update. L’hub di aggiornamento di Microsoft infatti, oltre a fornire gli update per il sistema operativo, analizza anche le periferiche connesse al PC andando ad effettuare il download dei driver mancanti o comunque della loro versione più aggiornata.
Per utilizzare Windows Update, ti basterà premere sul simbolo di Windows in basso a sinistra e digitare “update”, per poi cliccare su Verifica disponibilità aggiornamenti.
Nella schermata che si aprirà sul desktop premi di nuovo su Verifica disponibilità aggiornamenti e attendi il termine della scansione della rete. Se i driver per il Bluetooth sono disponibili, ti verrà chiesto di installarli.
In alternativa, se non riesci a utilizzare questo metodo, magari perché in passato hai disattivato Windows Update, la strada più rapida è quella di accedere al sito del produttore del chipset Bluetooth, tipo Intel, Atheros o Realtek, oppure al sito del produttore del computer, tipo HP, Dell, Lenovo, ASUS, Acer o un altro.
Sempre più spesso infatti, su queste pagine web è presente una sezione dedicata al download dei driver Bluetooth. Ti basterà inserire il modello della tua scheda madre o il modello del tuo PC nell’apposito campo, scaricare il file eseguibile e poi installarlo. Ricordati sempre che, una volta terminata la procedura, è buona norma riavviare il PC. Non ti scordare, comunque, di controllare se Windows 10 è a 32 oppure a 64 bit, è importante.
Attivazione Bluetooth Windows 10
Ora che hai ampliato la tua conoscenza sull’argomento, è arrivato il momento di capire come attivare Bluetooth Windows 10. In questo paragrafo infatti, mi occuperò di guidarti tramite una procedura davvero semplice e correlata da tante comode immagini.
Il primo passo che devi fare è quello di aprire il menu start di Windows, quello contrassegnato dal simbolo del sistema operativo e presente in basso a sinistra. Qui fai click sulla voce Impostazioni, contrassegnata da un ingranaggio, per poi scegliere Dispositivi nella scheda che vedrai comparire.
Ora fai click su Bluetooth e altri dispositivi per poi spostare verso destra l’interruttore che vedrà comparire al suo fianco il messaggio “attivato”. Nell’area delle notifiche di Windows vedrai ora comparire il simbolo del Bluetooth, che ti darà ulteriore conferma dell’avvenuta attivazione.
In alternativa, se vuoi attivare Bluetooth Windows 10, puoi agire anche tramite il Centro notifiche. Per aprire questa schermata, dovrai fare click sul simbolo del messaggio, presente nella parte destra della barra degli strumenti. La tendina che si aprirà, ti consentirà di abilitare il Bluetooth semplicemente premendo sul pulsante contrassegnato della sigla “Bluetooth”.
Come collegare i dispositivi Bluetooth al PC Windows 10
Sebbene tu abbia già completato gran parte del tuo percorso, manca ancora la parte più importante. Non ti rimane infatti che capire come accoppiare i dispositivi Bluetooth a Windows 10, altrimenti non potrai trasferire i tuoi file. Devi effettuare il cosiddetto pairing Bluetooth.
Il primo passo che devi compiere è quello di attivare il bluetooth sul dispositivo che devi collegare. Se si tratta di uno smartphone, puoi utilizzare il menu a tendina su Android o il Centro di controllo su iPhone. Ora, sempre sul dispositivo che vuoi collegare, accertati tramite le impostazioni, precisamente nel percorso Impostazioni > Bluetooth (percorso variabile) che esso sia rilevabile.
Ora torna al tuo PC e torna sulla scheda Bluetooth e altri dispositivi che abbiamo visto poco fa. Qui è presente il simbolo +, sul quale dovrai premere per andare poi a selezionare Aggiungi dispositivo Bluetooth o di altro tipo. Una volta terminata la scansione, che di solito dura meno di un minuto, fai click sul tuo dispositivo e premi Connetti.
In alcuni casi, è necessario fornire una conferma ulteriore. Sullo schermo dello smartphone infatti apparirà un codice numerico che dovrai inserire sulla schermata del PC. Questa procedura non è invece necessaria per periferiche “più semplici”, come mouse, tastiera o penna Bluetooth.
Se al termine del trasferimento vorrai rimuovere il dispositivo Bluetooth da Windows 10, i passaggi saranno altrettanto semplici. Nella schermata “Bluetooth e altri dispositivi” più volte citata infatti, accanto al nome del dispositivo connesso, è presente il pulsante Rimuovi. In alternativa, puoi direttamente spegnere il Bluetooth dal dispositivo o dal PC, non c’è nessun rischio di una perdita di dati.
Come risolvere i problemi del Bluetooth su Windows 10
A volte, può capitare che durante l’utilizzo del BT su Windows 10, o durante la sua attivazione, si presentino dei problemi Bluetooth inaspettati. In questo paragrafo, cercherò di mostrarti i più diffusi e di spiegarti come risolverli. Una delle cause certamente più comuni, è il mancato aggiornamento dei driver del chipset Bluetooth.
Per risolvere la situazione, fai click sul pulsante Start, digita “gestione dispositivi” e fai poi click sul primo risultato che compare. Nella schermata che si andrà ad aprire, cerca la voce “Bluetooth”, espandi la vista tramite la freccia presente a lato e clicca con il tasto destro del mouse sul nome del dispositivo. Ora premi su Aggiorna driver e di seguito su Cerca automaticamente un driver aggiornato. Windows impiegherà pochi minuti a scansionare il web e provvederà poi all’installazione della versione più recente.
In caso di driver non trovato, puoi cercare l’ultimo aggiornamento sul sito del produttore e procedere alla sua installazione. Se anche questa procedura non risolvesse il tuo problema, è molto probabile che tu debba eliminare il driver installato in precedenza. Per procedere in questo senso, recati sempre nella scheda Gestione dispositivi e, una volta individuato il Controller Bluetooth, dopo aver premuto con il tasto destro del mouse sul suo nome, scegli la voce Disinstalla dispositivo. Al termine dell’operazione, riavvia il PC e attendi che all’avvio venga installata una copia non corrotta del driver Bluetooth.
Come ultimo caso, ti presento quello più estremo. Se è incorporato nella scheda madre, e magari ha qualche anno sulle spalle, è possibile che il Bluetooth integrato non funzioni più a dovere. Se ti trovassi in questa situazione, non ti resta che acquistare uno degli adattatori Bluetooth che ti ho mostrato all’inizio dell’articolo e procedere alla sua installazione seguendo la procedura descritta in questa guida.
Vorresti trasferire alcuni file tramite Bluetooth dal cellulare al tuo PC con su installato Windows 10 ma non sai come fare per attivarlo? Ti piacerebbe collegare alcuni accessori Bluetooth al computer ma non hai la benché minima idea di dove si trovino le impostazioni per abilitare la tecnologia in oggetto? Non ti preoccupare, poso darti una mano io. Se mi concedi qualche minuto del tuo prezioso tempo posso infatti illustrarti, passaggio dopo passaggio, come attivare Bluetooth su Windows 10.
Lo so, molto probabilmente in questo momento starai pensando che essendo alle prime armi con il mondo dell’informatica o comunque non avendo particolare dimestichezza in fatto di nuove tecnologie gli step da affrontare porrebbero essere difficile e fuori dalla tua portata ma, credimi, non è affatto così. Al contrario delle apparenze e di quel che tu possa pensare, abilitare (ed utilizzare) il Bluetooth sui PC basati su Windows 10 è davvero molto semplice, sebbene le operazioni da compiere siano differenti rispetto a quelle delle precedenti versioni dell’OS. Basta accedere ad un’apposita sezione delle impostazioni di Windows o richiamare il centro notifiche ed è fatta.
Allora? Che ne diresti di mettere le chiacchiere da parte e di passare finalmente all’azione vera e propria? Si? Molto bene. Suggerisco dunque di non sprecare altro tempo prezioso e di entrare immediatamente nel vivo della questione. Posizionati ben comodo dinanzi il tuo fido PC, prenditi qualche istante tutto per te e concentrati sulla lettura di questo mio articolo interamente dedicato all’argomento. Sono sicuro che alla fine potrai dirti ben felice e soddisfatto di quanto appreso. Buon “lavoro”!
Indice
Attivare il Bluetooth su Windows 10
Dalle impostazioni
Dal centro notifiche
Accoppiare i dispositivi Bluetooth con Windows 10
Rimuovere i dispositivi Bluetooth
Impostazioni avanzate
In caso di problemi
Attivare il Bluetooth su Windows 10
Come ti dicevo, attivare il Bluetooth su Windows 10 è un’operazione che può essere compiuta accedendo ad un’apposita sezione delle impostazioni del sistema oppure richiamando il centro notifiche. Vediamo subito in che modo procedere sia in un caso che nell’altro. Trovi spiegato tutto qui di seguito.
Dalle impostazioni
Nel primo caso, ovvero se desideri abilitare il Bluetooth su Windows 10 agendo dalle impostazioni del sistema, provvedi innanzitutto a richiamare il menu Start facendo clic sull’apposito bottone (quello con la bandierina di Windows) posto in fondo a sinistra sulla barra delle applicazioni dopodiché clicca sull’icona dell’ingranaggio che trovi lateralmente sulla sinistra.
Nella finestra che vedrai apparire sul desktop, ciclica sull’icona di Dispositivi, assicurati che lateralmente sia selezionata la voce Bluetooth ed altri dispositivi (ed in caso contrario provvedi tu) e poi porta su ON l’interruttore che trovi accanto alla dicitura Bluetooth nella parte destra della della finestra in modo tale che accanto compaia la scritta Attivato. Fatto!
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Ad attivazione avvenuta, nell’ara di notifica di Windows, accanto all’orologio di sistema nella parte in basso a destra della taskbar, vedrai dunque apparire l’icona del Bluetooth (quella di colore blu con la “B” impressa sopra). Se non riesci a visualizzare l’icona, clicca sulla freccia rivolta verso l’alto che trovi sempre accanto all’orologio, molto probabilmente è finita tra quelle nascoste in automatico.
Dal centro notifiche
Se invece preferisci attivare il Bluetooth dal centro notifiche di Windows 10, il primo fondamentale passo che devi compiere è quello di richiamare quest’ultimo facendo clic sul simbolo del fumetto collocato nella parte in fondo a destra della barra delle applicazioni. Nel pannello che a questo punto vedrai comparire, clicca sul pulsante Bluetooth ed è fatta.
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A conferma della reale attivazione del Bluetooth, il relativo pulsante nel centro notifiche diventerà colorato e nell’area di notifica della barra delle applicazioni vedrai comparire la relativa icona, come visto insieme qualche riga più su agendo dalle impostazioni di sistema.
Accoppiare i dispositivi Bluetooth con Windows 10
Ora che sei finalmente riuscito ad attivare il Bluetooth sul tuo computer Windows 10 cerchiamo di capire come fare per poter accoppiare i dispositivi che utilizzano la suddetta tecnologia al tuo PC.
Tanto per cominciare, provvedi ad abilitare il Bluetooth anche sul dispositivo che ti interessa mettere in comunicazione con Windows 10. Se non sai come fare, puoi seguire le indicazioni ad hoc che ti ho fornito nel mio articolo su come attivare il Bluetooth in cui, appunto, trovi spiegato come fare su tutti gli altri PC Windows, su Mac, Android e iOS.
Successivamente clicca sul pulsante Start posto sulla barra delle applicazioni dopodiché recati in Impostazioni > Dispositivi > Bluetooth e altri dispositivi e nella parte destra della finestra aperta sul desktop clicca sul bottone “+” che trovi accanto alla dicitura Aggiungi dispositivo Bluetooth o di altro tipo.
Clicca poi su Bluetooth, aspetta qualche istante affinché il tuo PC individui l’altro dispositivo a cui connettersi, selezionalo dall’elenco che vedi comparire nella nuova finestra che si è aperta sul desktop e pigia sul bottone Connetti per dare conferma di quelle che sono le tue intenzioni.
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Una volta fatto ciò, a seconda del dispositivo che stai cercando di accoppiare, potrebbe essere necessario eseguire un passaggio finale. Ciò potrebbe includere l’aggiunta di un codice PIN oppure acconsentire l’accesso Bluetooth al dispositivo esterno.
Una volta abbinati i tuoi dispositivi Bluetooth a Windows 10, li vedrai elencati in basso nella pagina delle impostazioni Bluetooth, sotto la dicitura Mouse, tastiera e penna o sotto quella Altri dispositivi (dipende dalla tipologia di device associato).
Tieni presente che oltre che così come ti ho appena indicato puoi richiamare la funzione peer collegare un dispositivo Bluetooth a Windows anche tramite l’icona aggiunta all’area di notifica sulla barra delle applicazioni. Per riuscirci, fai clic destro su quest’ultima, seleziona Aggiungi un dispositivo Bluetooth dal menu che compare e prosegui in egual maniera a quanto ti ho indicato poc’anzi.
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Rimuovere i dispositivi Bluetooth
Avevi accoppiato un dispositivo Bluetooth al tuo PC Windows 10 ma ora ci hai ripensato o comunque ti sei reso conto che non ti è più utile e vorresti rimuoverlo dall’elenco? Allora ti spiego subito in che modo procedere.
Per riuscirci, recati sempre in Impostazioni > Dispositivi > Bluetooth e altri dispositivi, individua il device Bluetooth che intendi dissociare dal tuo PC nella parte destra della finestra visualizzata, sotto la dicitura Mouse, tastiera e penna o sotto quella Altri dispositivi, clicca sul relativo bottone Rimuovi e poi premi su Si per dare conferma dell’operazione che intendi effettuare. Et voilà!
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Impostazioni avanzate
Adesso che hai le idee perfettamente chiare riguardo come attivare il Bluetooth su Windows 10, desidero segnalarti alcune impostazioni avanzate per la gestione dello stesso che potrebbe farti comodo conoscere. Sto facendo riferimento alla funzione che consente agli altri dispositivi Bluetooth di identificare il computer ed a quella che mostra un avviso quando un nuovo device desidera collegarsi con il PC, sempre tramite Bluetooth s’intende.
Per accedere alle suddette impostazioni e per gestirle, tutto ciò che devi fare altro non è che cliccare sul pulsante Start sulla barra delle applicazioni e recarti sempre in Impostazioni > Dispositivi > Bluetooth e altri dispositivi. Adesso, scorri fino in fondo la parte destra della finestra aperta sul desktop e seleziona la voce Altre opzioni Bluetooth che trovi in corrispondenza della sezione Impostazioni correlate.
Nella nuova finestra che vedrai comparire, assicurati che sia selezionata la scheda Opzioni (ed in caso contrario provvedi tu) dopodiché apponi la spunta (o rimuovila) , in base a quelle che sono le tue effettive esigenze, sulle caselle che trovi accanto alle seguenti opzioni.
Consentire ai dispositivi Bluetooth di trovare questo PC – È utile se desideri lasciare la tua connessione Bluetooth attiva ma non vuoi che vengano visualizzati nuovi dispositivi (es. se usi il computer in un luogo pubblico).
Avvisami quando un nuovo dispositivo Bluetooth desidera connettersi – Ti consente di visualizzare un apposito avviso quando tenti di effettuare il processo di associazione da un dispositivo esterno di terze parti.
Mostra l’icona Bluetooth nell’area di notifica – Come facilmente deducibile, ti consente di visualizzare l’icona del Bluetooth nell’area di notifica di Windows (come ti ho indicato anche nelle righe precedenti).
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Per confermare ed applicare le modifiche eventualmente apportate clicca sul bottone Applica e poi su quello OK.
Un’altra funzione avanzata a cui ti suggerisco di prestare attenzione è poi quella relativa al blocco dinamico che controlla la vicinanza dei dispositivi Bluetooth accoppiati. Se la funzione è attiva e se i dispositivi accoppiati via Bluetooth al computer si spostano fuori dal campo d’azione di quest’ultimo, Windows blocca automaticamente il PC. Una volta che i dispositivi tornano all’interno del campo, il computer si sbloccherà di nuovo.
Per abilitare la funzione Blocco dinamico, fai clic sul pulsante Start, clicca poi sull’icona di in Impostazioni nella parte sinistra del menu Start, successivamente su Account e seleziona la dicitura Opzioni di accesso che sta sulla sinistra. Individua dunque la voce Blocco dinamico nella parte destra della finestra visualizzata sul desktop e spunta la casella che trovi accanto alla dicitura Consenti a Windows di rilevare la tua assenza e di bloccare automaticamente il dispositivo.
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Ovviamente, in caso di ripensamenti potrai sempre e comunque disattivare la funzionalità in oggetto recandoti nuovamente in Impostazioni > Account > Opzioni di accesso e rimuovendo la spunta dalla casella relativa al blocco dinamico.
In caso di problemi
Pur avendo seguito pedissequamente le mie indicazioni su come attivare il Bluetooth su Windows 10 non sei ancora riuscito nel tuo intento oppure è sorto qualche problema? Beh, molto probabilmente ciò è da imputare ai driver del Bluetooth che potrebbero essere difettosi o non aggiornati.
Per verificare la cosa, fai clic destro sul pulsante Start presente sempre nella parte in fondo a sinistra della barra delle applicazioni e seleziona la voce Gestione dispositivi dal menu che appare. Nella finestra che successivamente vedrai comparire sul desktop, individua la voce Bluetooth, espandi il relativo sottomenu cliccando sulla faccetta che ci trovi accanto, fai clic destro sul driver di riferimento e scegli Aggiorna driver.
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Nella finestra che successivamente vedrai comparire, scegli l’opzione Cerca automaticamente un driver aggiornato ed attendi che Windows cerchi ed installati una versione più recente del driver per il dispositivo di riferimento. Se così facendo non vien individuato alcun aggiornamento, attieniti alle indicazioni su schermo che ti vengono proposte. Potresti ad esempio poter avere la possibilità di cercare aggiornamenti per il driver in oggetto tramite Windows Update oppure tramite software apposito da inserire nel computer.
Se neppure in questo modo vengono rilevati degli aggiornamenti, puoi provare a disinstallare ed installare nuovamente i driver “incriminati”. Per riuscirci, fai nuovamente clic destro sul driver del Bluetooth di riferimento nella finestra di Gestione dispositivi e scegli l’opzione Disinstalla dispositivo dal menu che compare. Attendi poi che la procedura di disinstallazione del driver venga avviata e completata dopodiché riavvia il computer. Al successivo accesso a Windows dovrebbe venire installata in automatico una nuova copia del driver precedentemente rimosso.
Se invece non riesci ad attivare il Bluetooth su Windows 10 perché il relativo modulo si è rotto o molto più semplicemente perché questo non è proprio disponibile sul tuo computer, puoi rimediare alla cosa acquistando un adattatore Bluetooth. Trattasi di un dispositivo molto simile alle tanto diffuse pendrive per l’archiviazione dei file. Costa pochi euro e può essere acquistato in qualsiasi negozio di elettronica o anche online, ad esempio su Amazon, e ti permette di aggiungere il supporto Bluetooth al tuo computer in maniera molto semplice e veloce.
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Basta collegarlo ad una qualsiasi delle porte USB del computer, attendere che Windows 10 lo rilevi, lo riconosca e ne installi i driver ed è fatta. La gestione avviene poi in maniera analoga a quanto visto insieme nelle righe precedenti per il Bluetooth “di serie”.
Se vuoi sapere come attivare BitLocker Windows 10, sei nel posto giusto. Dopo aver capito che chiunque può bypassare la password dell’amministratore locale su Windows 10 usando il prompt dei comandi, sei corso ai ripari. Ti hanno detto che l’unico modo per proteggersi, attualmente, è la crittografia. Hai sentito parlare del sistema di crittografia BitLocker Windows 10, che sembra essere nascosto nel sistema operativo. Allora, hai deciso di approfondire la questione cercando su internet. Ed ecco che, in questo modo, sei arrivato sul mio blog.
In questa guida, ti spiego infatti come attivare BitLocker Windows 10. Ti dico cosa devi fare per criptare il tuo hard disk o il tuo SSD con la crittografia AES-128 o AES-256 mediante BitLocker Drive Encryption. Così facendo, le partizioni di Windows rimarranno invisibili agli strumenti che le “sniffano”. Lo stesso vale per i file contenuti in esse. Se all’avvio non si digiterà la password o non si inserirà la chiavetta USB con la key di decrypt nel PC, di conseguenza, non si potrà accedere al disco fisso.
Premetto che attivare BitLocker Windows 10 dovrebbe consentirti di non farti spiare su Windows 10. Tuttavia, dovrai ricordarti di non lasciare la chiavetta per il decrypt inserita nel computer. Invece, se utilizzerai la password all’avvio, dovrai evitare di scriverla e lasciarla sulla scrivania. Altrimenti, è tutto inutile. Detto ciò, possiamo cominciare.
Come attivare BitLocker Windows 10
Quando ti chiedi come attivare BitLocker Windows 10, la prima cosa che devi sapere, è che la chiave di ripristino di BitLocker Windows 10 va custodita come se fosse “oro”. Al momento in cui scrivo, non c’è modo di craccare un disco criptato con BitLocker per accedervi, soprattutto se la crittografia applicata è AES 256-bit. Se l’hard disk è cifrato, per ora, si può soltanto formattare. Perciò, se perdessi la chiave di BitLocker, perderesti tutti i tuoi progetti. Ecco perché è bene archiviarla in più posti sicuri (vedi sotto come).
Indice
Requisiti BitLocker
Attivazione BitLocker
Controllare che BitLocker sia attivo
Requisiti BitLocker
Se ti stai domandando come attivare BitLocker Windows 10, è importante che prima di abilitarlo tu conosca i suoi requisiti. Sono i seguenti:
Versione Windows 10 Pro o Windows 10 Enterprise
Computer che supporta il chip TPM (Trusted Platform Module) (non obbligatorio ma consigliato per sicurezza aggiuntiva)
BIOS che supporta USB all’avvio o TPM
Due partizioni NTFS sul sistema operativo (BitLocker le creerà in automatico se non le trovasse)
Alimentatore computer per evitare che si arresti durante il processo di crittografia
Pazienza, perché a seconda dei dati da criptare, BitLocker Windows 10 ci metterà del tempo per attivarsi
Se hai tutte le “carte in regola”, puoi procedere ad attivare BitLocker Windows 10. In caso contrario, cambia PC oppure effettua l’upgrade a Windows 10 Pro (secondo le tue esigenze).
Attivazione BitLocker
Adesso che hai verificato i requisiti, vorrai sapere come attivare BitLocker Windows 10. Ebbene, effettua il login al tuo account Windows 10. Poi, apri il menu Start, cerca “crittografia” e scegli l’opzione Gestione BitLocker. Se non la trovassi, ricontrolla i requisiti di cui sopra.
Si aprirà così il pannello di controllo per BitLocker Windows 10. Prima di schiacciare il tasto Attiva BitLocker, devi configurare il tipo di crittografia, cioè AES 128-bit o AES 256-bit. Se ti senti più tranquillo ad attivare BitLocker Windows 10 con la crittografia AES-256, devi farlo prima di criptare il disco. Non si può convertire in seguito. Devi farlo mediante le Local Group Policy, precisamente andando in Configurazione computer > Modelli amministrativi > Componenti Windows > Crittografia unità BitLocker e scegliendo XTS-AES a 256 bit.
Scelto il tipo di crittografia, procedi ad attivare BitLocker Windows 10. Nella Gestione BitLocker, clicca Attiva BitLocker. Partirà così la procedura guidata per l’attivazione. Se vedessi l’errore TPM, vuol dire che il tuo PC non supporta questa sicurezza. Per attivare BitLocker Windows 10 senza TPM, vai nello stesso percorso dove hai cambiato il tipo di crittografia. Poi, scegli Unità sistema operativo e dopo Richiedi autenticazione aggiuntiva all’avvio. Metti il flag su Consenti BitLocker senza TPM compatibile.
Durante la procedura guidata, scegli se usare una password o una chiavetta USB per sbloccare il sistema operativo. Poi, seleziona il tipo di archiviazione per la chiave di ripristino. Puoi usare una chiave USB, un account Microsoft, un account Azure Active Directory o anche un foglio di carta, sul quale verrà stampata la key. In tutti e tre i casi, ti consiglio di stampare quel foglio e metterlo al sicuro. Non si sa mai.
Quando hai configurato BitLocker Windows 10, fai partire la crittografia del disco e attendi. Nel frattempo, puoi continuare ad utilizzare il PC.
Controllare che BitLocker sia attivo
Ora che hai capito come attivare BitLocker Windows 10, ti chiederai come vedere lo stato di avanzamento di BitLocker. Sì, perché la percentuale di completamento non si riesce a visualizzare dalla GUI, ma solo dal terminale. Devi aprire cmd in modalità amministratore, digitare il seguente comando e premere Invio:
manage-bde -status
Troverai così la percentuale di avanzamento. Inoltre, con lo stesso comando, potrai capire quando finisce l’attivazione di BitLocker Windows 10, cioè quando l’intero disco è stato criptato. Basta che guardi la scritta “Stato protezione“. Terminata la crittografia, ci verrà scritto Protezione attivata.
Per altro, non appena sarai riuscito ad attivare BitLocker Windows 10, all’avvio del PC ti verrà chiesta la password di BitLocker. Non accadrà invece se hai scelto l’opzione chiavetta USB. In quel caso, per controllare che BitLocker Windows 10 sia attivo, togli la pennina USB e accendi il computer. Se la crittografia è attiva, visualizzerai la schermata blu di BitLocker.
Ciò significa che, d’ora in avanti, nessuno potrà più spiarti su Windows 10 se accedesse materialmente al PC. Questo, a meno che non venga a scoprire la password per decriptare del disco. Per ulteriori informazioni sulla chiave di ripristino di BitLocker Windows 10, leggi questa pagina del supporto Microsoft.
Hai appena acquistato un nuovo tablet o computer equipaggiato con Windows 8/RT, hai bisogno di aprire un file RAR che ti è stato spedito via email e non sai quale applicazione utilizzare? Allora non pensarci su due volte e prova ad installare Unpacker.
Come suggerisce abbastanza facilmente il suo nome, Unpacker è un’applicazione gratuita per Windows 8/RT che consente di estrarre tutti i principali formati di archivi compressi: non solo i file RAR, ma anche ZIP, 7Z e molti altri. È molto facile da usare e supporta anche gli archivi protetti da password. Ecco come aprire un file RAR con Windows 8 utilizzandola.
Se vuoi scoprire come aprire un file RAR con Windows 8, il primo passo che devi compiere è avviare Internet Explorer, collegarti alla pagina del Windows Store Online dedicata all’applicazione gratuita Unpacker e cliccare sul pulsante Visualizza in Windows Store (collocata nella barra laterale di sinistra).
A questo punto, verrai reindirizzato automaticamente da Internet Explorer al Windows Store. Premi dunque il pulsante Installa (presente nella barra laterale di sinistra), esegui l’accesso con il tuo account Microsoft (se richiesto) ed attendi che venga prima scaricata e poi installata l’applicazione sul tuo computer/tablet.
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Ad installazione completata, puoi aprire un file RAR con Windows 8 semplicemente avviando Unpacker dalla Start Screen e cliccando sul pulsante Open files. Recati dunque nella cartella contenente l’archivo che vuoi estrarre, metti il segno di spunta accanto al suo nome e premi sul pulsante Apri per avviarne l’apertura. Se stai tentando di aprire un archivio multi-volume (ossia composto da più file RAR numerati), accertati di selezionarli tutti.
Ad estrazione completata, comparirà la lista di tutti i file contenuti nell’archivio RAR selezionato. Metti quindi il segno di spunta accanto a quelli che desideri estrarre, seleziona la cartella in cui copiarli dal menu a tendina Unpack location e clicca sul pulsante Unpack per avviarne il salvataggio. In alternativa, puoi selezionare un singolo file ed aprirlo direttamente premendo il pulsante Open. Nel caso di archivi protetti da password, prima di aprire o estrarre i documenti contenuti nel file RAR dovrai digitare la parola chiave corretta.
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Dopo aver estratto un archivio RAR con Unpacker, per selezionare nuovi file da aprire, fai click destro in un punto qualsiasi dello schermo e seleziona l’icona Open che compare in basso a destra. Per navigare fra le cartelle del computer dall’interfaccia Modern di Windows e consultare così i file estratti con Unpacker, usa un file manager come Metro Commander.
Se poi non ti interessa utilizzare applicazioni per l’ambiente Modern di Windows ma preferisci orientarti verso programmi più tradizionali, leggi le mie guide su come estrarre i file RAR, come estrarre i file RAR con password e come estrarre i file RAR in più parti e troverai tutte le indicazioni di cui hai bisogno.
Un amico ti hai inviato un file come allegato via mail, tu lo hai scaricato sul tuo computer, hai fatto doppio clic sulla sua icona per aprirlo ma… ti è apparso uno strano avviso a schermo indicante l’impossibilità di completare l’operazione e soprattuto il fatto che occorre scegliere uno specifico programma per riuscirci. Mah, sarà difettoso il file? No, no, no! La risposta all’enigma è più semplice di quanto tu possa pensare. Si tratta infatti di un file sconosciuto da Windows e dai programmi in esso installati (ancora per poco però!) che per essere aperto necessità dunque di altri software.
Come dici? Ti è tutto perfettamente chiaro ma ora vorresti capire se posso darti qualche dritta in più per riuscire ad aprire file sconosciuti? Beh, ma certo che si, sta’ tranquillo! È esattamente quello che intendo fare con questo mio tutorial di oggi. Nelle righe successive trovi infatti spigato, per filo e per segno, come fare per riuscire in quella che al momento di sembra un’ardua impresa (ma, fidati, non è affatto in questo modo!). Ti basta dare un’occhiata al nome del file, individuare l’estensione (quella dicitura solitamente costituita da tre caratteri che si trova dopo il punto), prenderne nota e sfruttarla per effettuare le dovute ricerche mediante alcuni appositi servizi Web e/o software, quelli che trovi indicati qui sotto.
Allora, ti va’ di metterti all’opera e di svelare l’arcano mistero? Si? Benissimo. Direi quindi di non perdere altro tempo prezioso, di mettere le chiacchiere da parte e di cominciare immediatamente a darci da fare. Posizionati ben comodo dinanzi il tuo fido computer, prenditi qualche minuto di tempo libero tutto per e concentrati dunque sulle informazioni che trovi qui sotto. Vedrai, in men che non si dica riuscirai a capire quale software usare per aprire quel “misterioso” file. Scommettiamo?
File-Extensions (Online)
Come ti dicevo ad inizio guida, per individuare il programma da utilizzare per aprire file sconosciuti puoi avverati di alcuni appositi strumenti, come nel caso dell’ottimo servizio online File-Extensions. Si tratta di un semplicissimo servizio online gratuito, funzionante da qualsiasi browser Web ed in grado di fornire indicazioni riguardo i programmi per utilizzare i file da aprire non solo per quel che concerne l’universo Windows ma anche in ambito Mac.
Mi chiedi come si utilizza? Nulla di più semplice. Innanzitutto recati sul sito Internet di File-Extensions dopodiché digita l’estensione del file sconosciuto nel campo di testo Type file extension in alto a sinistra e fai clic sul suggerimento più pertinente tra quelli che ti vengono proposti.
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Nella pagina Web che a questo punto andrà ad aprirsi, ti saranno mostrate delle utili informazioni (solamente in Inglese, purtroppo) sui file che utilizzano l’estensione cercata e, soprattutto, sui i programmi che possono essere impiegati per aprire il file, nella colonna di destra, sotto la voce How to open file with extension.
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A questo punto, puoi avvalerti delle sezioni che trovi nella parte in basso della pagina Web del servizio per scoprire quali programmi usare per aprire la tipologia di file in questione. Sotto la dicitura The default software associated to vengono elencati i software solitamente impiegati per l’apertura di quel tipo di file, mentre in corrispondenza della sezione List of software applications associated to the puoi trovare tutti i più diffusi programmi per interfacciarmi con tale tipologia di estensione.
FileInfo (Online)
In alternativa, puoi rivolgerti FileInfo. Si tratta di un altro servizio online dalle caratteristiche abbastanza simili a quelle di File-Extensions, con una bella interfaccia utente e molto semplice da usare al punto tale che non ci sarebbe neppure bisogno di spiegarlo.
Ad ogni modo, per servirtene collegati alla pagina principale di FileInfo dopodiché digita nella barra di ricerca collocata al cento l’estensione del file “incriminato” e poi clicca sul bottone Search collocato di lato o seleziona uno dei suggerimenti di ricerca che ti vengono proposti in maniera automatica.
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Subito dopo, il sito ti restituirà una breve descrizione informativa (anche in questo caso in lingua Inglese) riguardo la tipologia di file in questione riportando anche lo sviluppatore e la categoria di appartenenza.
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Nella parte in basso della pagina trovi invece indicati i programmi in grado di aprire quel file sul computer con Windows, Mac e Linux. Una volta scelto il software da usare, ti basterà fare clic sul suo nome per collegarti al relativo sito Internet ufficiale ed effettuarne immediatamente il download.
Online TrID File Identifier (Online)
I servizi online per aprire file sconosciuti che ti ho già segnalato non ti hanno entusiasmato in maniera particolare o comunque sia non ti sono stati particolarmente utili? Allora da’ subito uno sguardo a Online TrID File Identifier e vedrai che non te ne pentirai. Si tratta di un altro sito Web utilissimo per identificare i programmi per aprire file sconosciuti. Diversamente da File-Extensions e FileInfo, richiede l’upload del file “misterioso” per poter ottenere il responso.
Per servirtene, provvedi innanzitutto a collegarti alla pagina principale del servizio dopodiché fai clic sul bottone Apri file…,/Scegli file, seleziona il file in merito al quale ti piacerebbe saperne di più e poi pigia sul bottone Analyze! sottostante.
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Dopo qualche istante vedrai dunque apparire la pagina con l’esito dell’esame effettuato sul file dal servizio. Più precisamente, sotto la voce Identification results: troverai indicato di che tipo di file si tratta, sotto la colonna MIME type, con la relativa percentuale di associazione, in corrispondenza della colonna Match.
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Non ti resta che cercare e scaricare da Internet, magari servendoti di Google, il programma indicato per aprire il file fino ad allora sconosciuto. Tieni comunque presente che alcune volte un’estensione può essere associata a più tipologie di file. In questi casi, dopo aver avviato la ricerca, vengono mostrati i vari utilizzi dell’estensione: fai clic su quello più probabile per avere maggiori informazioni e scoprire i programmi necessari per aprire quel file.
TrID (Windows)
Se lo preferisci, puoi anche ricorrere all’uso di alcuni appositi programmi da installare direttamente sul computer per identificare i file sconosciuti e per scoprire quali software utilizzare per poterli aprire. Di risorse di questo tipo ce ne sono diverse, io ti consiglio TrID, praticamente la variante software del servizio online summenzionato. È gratis, funziona su Windows e non necessita di installazione.
Per usarlo, collegati alla pagina di download del programma, individua la sezione Download in basso e fai clic sul collegamento ZIP e su quello 7Z. Attendi qualche istante affinché il download di entrambi gli archivi compressi venga avviato e portato a termine dopodiché estraili in una qualsiasi posizione di Windows. Adesso, apri la cartella tird_net ed avvia il file TrIDNet.exe presente al suo interno.
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A questo punto, clicca sul bottone Browse… presente in basso, seleziona il file in formato .xml estratto dall’archivio in formato 7Z, clicca sul pulsane OK nella finestra che ti viene mostrata sul desktop, pigia sul bottone Browse… presente in alto a destra, seleziona il file che vuoi analizzare presente sul tuo PC e poi fai clic sul bottone Apri.
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Per concludere, fai clic sul pulsante Analyze! in basso e potrai visualizzare il responso. Per conoscere la tipologia di file, ti basta dare uno sguardo alle info presenti in corrispondenza della colonna Type. Effettuando poi una rapida ricerca su Internet riuscirai ad con quali programmi poter aprire quella tipologia di file. Facile, vero?
Open With (Windows)
In alternativa, puoi rivolgerti ad Open With che è un programma gratuito e facilissimo da usare. Si fa tutto dal menu contestuale di sistema! L’unica pecca è che non viene aggiornato da un po’ di tempo (ma funziona ancora perfettamente!) e non risulta compatibile con le versioni più recenti di Windows. Per il resto, nulla da eccepire.
Per servirtene, provvedi innanzitutto a collegarti alla pagina di download del software dopodiché fai clic sul collegamento Download Now che si trova in alto a sinistra ed attendi che il programma venga scaricato sul tuo PC. In seguito, apri il file OpenWith.org_Installer.exe appena ottenuto, fai clic su Si e poi su Next. Apponi il segno di spunta accanto alla dicitura I accept the agreement e clicca ancora su Next. Successivamente pigia su Install e porta a termine la procedura di setup cliccando su Finish.
Nota: Durante la procedura di setup potrebbe esserti proposta l’installazione di software promozionali. Se non sei interessato alla cosa, ricordati di rimuovere il segno di spunta dalla relativa voce.
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A questo punto, sei finalmente pronto per passare all’azione vera e propria. Quindi, seleziona mediante clic destro l’icona del file in merito al quale desideri saperne di più e dal menu contestuale che successivamente ti viene mostrato fai clic sulla voce OpenWith.org – How do I Open This?.
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Nel giro di pochi istanti vedrai apparire la finestra del programma sul desktop indicante la tipologia di file ed i software che possono permetterne l’apertura. Cliccando sul collegamento Download posto accanto al nome di ciascun software verrai subito rimandato alla relativa pagina per effettuarne il download.
Hai recentemente acquistato un nuovo computer dotato di Windows 10 e, abituato come sei alle vecchie versioni del sistema operativo Microsoft, avere a che fare con la nuova interfaccia di quest’ultimo ti ha quasi spiazzato! Con il passare dei giorni, sei riuscito a entrare nelle dinamiche di questo nuovo sistema e a effettuare alcune operazioni di base. Ciononostante, ci sono ancora delle operazioni che prima compivi con semplicità e ora trovi difficile da portare a termine… anche perché non sei propriamente un tipo tecnologico. Una di queste è aprire una chiavetta USB su Windows 10 per accedere ai documenti di cui hai bisogno, e dunque stai cercando una guida che ti insegni a compiere quest’operazione.
Beh, sono felice di annunciarti che ti trovi nel posto giusto, in un momento che non poteva essere migliore: di seguito, infatti, intendo spiegarti per filo e per segno i metodi più efficaci per compiere questa operazione sul sistema operativo di ultima generazione di casa Microsoft. Infine, sarà mia cura indicarti anche alcune procedure di emergenza, da mettere in pratica nel caso in cui la chiavetta non fosse riconosciuta correttamente.
Dunque, cos’altro aspetti a iniziare? Ritaglia qualche minuto di tempo libero per te, mettiti bello comodo e leggi con molta attenzione tutto quanto ho da dirti sull’argomento: posso assicurarti che, una volta apprese tutte le nozioni elencate in questa guida, la lettura delle chiavette USB su Windows 10, per te, non avrà più segreti. Provare per credere!
Indice
Aprire chiavetta USB tramite riproduzione automatica
Aprire chiavetta USB tramite Esplora File
Aprire chiavetta USB tramite Gestione Disco
In caso di problemi
Aprire chiavetta USB tramite riproduzione automatica
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Il primo metodo per aprire chiavetta USB su Windows 10, nonché il più semplice, è quello di utilizzare la funzionalità di riproduzione automatica del sistema operativo Microsoft: così facendo, sarà Windows a proporre una serie di scelte per gestire il drive appena inserito nel sistema; scelte che possono essere selezionate nel giro di un clic.
Per servirtene, la prima cosa che devi fare è collegare la chiavetta a una delle porte USB libere del computer e attendere che, nell’angolo in basso a destra dello schermo, compaia un fumetto di notifica relativo all’inserimento del nuovo dispositivo. Senza indugiare, fai clic su quest’ultimo (che viene visualizzato solo per 10 secondi) e, avvalendoti del riquadro che compare in alto, scegli l’operazione da compiere più appropriata alle tue necessità.
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Per esempio, puoi scegliere di Aprire la cartella per visualizzare i file all’interno di una finestra di Esplora File (il gestore file di Windows), Riprodurre i file audio presenti sulla chiavetta tramite uno dei programmi multimediali installati sul sistema operativo, Riprodurre le foto in modalità presentazione o, semplicemente, non fare nulla. Tieni ben presente che le scelte disponibili in fase di riproduzione automatica possono variare sia in base ai programmi installati sul computer, sia in base al contenuto della chiavetta stessa.
Se lo desideri, puoi disattivare la funzionalità di riproduzione automatica (o AutoPlay) per le chiavette USB o, in generale, per tutti i dispositivi, agendo dal pannello Impostazioni. Per procedere, apri il menu Start cliccando sull’icona a forma di bandierina collocata nell’angolo in basso a sinistra dello schermo, pigia sul pulsante ⚙ e poi sulla voce Dispositivi residente nel pannello che viene mostrato a schermo.
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Giunto alla finestra successiva, recati nella sezione AutoPlay cliccando sull’omonima voce e scegli l’operazione da effettuare per ciascuno dei dispositivi già collegati almeno una volta al computer: per disattivare la comparsa del fumetto di notifica e dunque delle funzionalità di esecuzione automatica, devi impostare la voce Nessuna operazione per ciascuno di essi.
Se, invece, desideri disattivare AutoPlay per tutti i dispositivi che verranno collegati al computer (chiavette USB, supporti ottici, smartphone, fotocamere e così via), conosciuti e non, devi semplicemente spostare su Disattivato l’interruttore collocato subito sotto la voce Usa AutoPlay per tutti i supporti e i dispositivi.
Una volta effettuata questa operazione, dovrai aprire “manualmente” i dispositivi di cui intendi leggere il contenuto, come ti ho spiegato nella sezione successiva, servendoti di Esplora File.
Aprire chiavetta USB tramite Esplora File
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Non sei riuscito a cliccare in tempo sul fumetto o, ancora, le opzioni di riproduzione automatica sono state disattivate e la notifica non è comparsa affatto? Puoi comunque visionare i file presenti sulla tua chiavetta USB avvalendoti di Esplora File, il gestore integrato in Windows.
Per servirtene, fai clic sull’icona a forma di cartella gialla collocata nella barra inferiore di Windows, identifica la sezione Questo PC residente nella parte sinistra della finestra e, se questa è compressa, espandila cliccando sulla freccetta corrispondente. A questo punto, devi semplicemente cliccare sull’icona relativa alla chiavetta USB (ad es. Kingston (F:)) per visionare immediatamente i file e le cartelle contenuti al suo interno.
In alternativa, puoi ottenere lo stesso risultato facendo doppio clic sull’icona Questo PC collocata sul desktop e, successivamente, ripetere l’operazione sull’icona che identifica la chiavetta USB residente nel riquadro Dispositivi e unità.
Aprire chiavetta USB tramite Gestione Disco
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Qualora non riuscissi a visionare i contenuti della tua chiavetta USB con nessuno dei due metodi analizzati in precedenza, poiché essa non compare in Esplora File, puoi tentare di aprirla utilizzando l’utilità integrata di gestione dei dischi.
Solitamente, questa soluzione risulta estremamente efficace quando Windows 10, per un motivo o per un altro, riesce a leggere correttamente la chiavetta ma non riesce ad assegnarle una lettera di unità con cui identificarla in Esplora File.
Per procedere, fai clic destro sul pulsante Start collocato nell’angolo inferiore sinistro dello schermo e seleziona la voce Gestione disco dal menu che si apre. Successivamente, identifica il nome della chiavetta USB in questione (ad es. Kingston) dalla lista delle unità di archiviazione collegate al computer, fai clic destro su di essa e seleziona la voce Cambia lettera e percorso di unità… dal menu contestuale proposto.
A questo punto, clicca sul pulsante Aggiungi… collocato nella piccola finestra che si apre a schermo, apponi il segno di spunta accanto alla voce Assegna questa lettera di unità, seleziona la prima lettera libera (ad es. F:) dal menu a tendina corrispondente e pigia sul pulsante OK per confermare l’assegnazione.
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Se tutto è andato per il verso giusto, dovresti essere in grado di visionare il contenuto della chiavetta all’interno di Esplora File: per verificarlo subito, fai ancora una volta clic destro sull’icona della chiavetta USB all’interno della finestra di Gestione Disco e seleziona la voce Apri dal menu contestuale proposto.
Nota: per evitare comportamenti imprevisti da parte di eventuali programmi un po’ “datati”, evita di assegnare alla chiavetta le lettere A: e B:, in quanto originariamente dedicate ai floppy disk.
In caso di problemi
Hai seguito pedissequamente le istruzioni che ti ho fornito nel corso di questa guida, ma non sei riuscito comunque ad aprire chiavetta USB su Windows 10? Allora il problema potrebbe essere un po’ più grave di ciò che sembra: puoi tentare di risolverlo attenendoti alle istruzioni seguenti.
Verificare che la chiavetta sia integra/correttamente formattata
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Se ne hai la possibilità, prova a inserire la stessa chiavetta USB in un altro computer dotato di Windows: qualora questa non funzionasse o restituisse l’errore “Unità disco non formattata“, prova a riformattarla seguendo le procedure che ti ho illustrato in questa guida; se anche quest’opzione dovesse fallire, potresti dover valutare l’acquisto di una nuova chiavetta.
Se, invece, il drive USB risultasse perfettamente funzionante su un secondo PC, allora continua a leggere le sezioni seguenti, in quanto il problema è da ricercarsi nel computer che stai utilizzando.
Verificare che le porte USB siano abilitate
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A volte, può capitare che le porte USB del computer vengano disabilitate dal sistema operativo per una serie di motivi indipendenti dalla volontà dell’utente: per verificare se questo è il tuo caso, devi recarti nel pannello della gestione dei dispositivi di Windows 10 e abilitare di nuovo le porte eventualmente disabilitate.
In che modo? Semplicissimo: fai clic destro sul tasto Start (l’icona a forma di bandierina collocata nell’angolo in basso a sinistra dello schermo), clicca sulla voce Gestione dispositivi collocata nel menu che va ad aprirsi e attendi qualche istante affinché il pannello di gestione venga completamente caricato.
A questo punto, individua la voce Controller USB, clicca sulla stessa per espanderla e verifica se una o più porte USB del computer sono disabilitate: in tal caso, dovrebbe essere presente un simbolo nero accanto a ciascuna di esse.
Per abilitarle di nuovo, fai clic destro sull’icona della porta in questione e seleziona la voce Attiva dal menu che compare: attendi dunque che la porta venga riattivata (dopo il ri-caricamento della lista dei dispositivi, il simbolo nero dovrebbe scomparire), inserisci la chiavetta USB nel computer e verifica che questa venga finalmente aperta.
Ripristinare i controller USB
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Neppure la soluzione precedente è riuscita a ripristinare il corretto funzionamento delle porte USB? Non è ancora detta l’ultima parola: puoi provare a ripristinarne i driver disinstallandoli provvisoriamente dal sistema.
Per prima cosa, dunque, recati nel pannello Gestione dispositivi come ti ho mostrato poc’anzi, espandi la voce relativa al Controller USB, fai clic destro su ciascuno dei dispositivi elencati in sua corrispondenza e seleziona la voce Disinstalla dal menu contestuale proposto. Completata questa procedura, riavvia il computer, attendi che Windows installi automaticamente i driver di periferica e prova nuovamente a collegare la chiavetta USB.
Sbloccare le porte USB
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Non sei ancora riuscito ad aprire una chiavetta USB su Windows 10? Come ultimo tentativo, ti consiglio di vedere se l’accesso alle porte USB è stato bloccato, volontariamente o involontariamente, tramite il registro di sistema.
Per cominciare, pigia la combinazione di tasti Win+R, digita il comando regedit all’interno della piccola finestra che si apre, pigia sul pulsante Invio e poi sul pulsante Sì per concedere i permessi necessari al registro di sistema.
Nella finestra che si apre, individua la barra laterale di sinistra, clicca sulla freccetta collocata accanto alla voce HKEY_LOCAL_MACHINE e ripeti l’operazione sulle voci System, CurrentControlSet e Services. Ora, clicca sulla voce USBSTOR, identifica la chiave Start collocata nella parte destra del registro e fai doppio clic sulla stessa: digita il valore 3 nella casella sottostante la voce Dati valore: annessa alla finestra che va ad aprirsi, clicca sul pulsante OK e riavvia il computer.
Completata questa fase, inserisci nuovamente la chiavetta USB nel computer e, se tutto è andato per il verso giusto, dovresti essere finalmente in grado di leggerne il contenuto.
Come dici? Non sei riuscito a venirne a capo neppure questa volta? Come soluzione estrema, ti consiglio di dare un’occhiata al pannello dei settaggi dell’antivirus o di qualsiasi altro programma di protezione che hai installato sul computer: potresti aver involontariamente attivato il blocco di lettura dei dispositivi USB esterni.
Per diverse ragioni, potresti domandarti come annullare aggiornamento Windows 10. All’improvviso, il tuo computer ha smesso di funzionare nel modo giusto. Si riavvia da solo, non risponde ai comandi e talvolta si blocca. A un certo punto, ti sei ricordato degli aggiornamenti automatici. Sai bene che Windows li scarica in automatico e li installa non appena può farlo. Magari, potrebbe essere quello il problema. Dunque, vorresti provare a rimuoverne alcuni. Non sapendo come fare, ti sei rivolto al web. Ed ecco che sei finito sul mio blog.
In questa guida, ti spiego appunto come annullare aggiornamento Windows 10. Ti dico cosa devi fare per controllare la data in cui è stato effettuato un aggiornamento. Inoltre, ti mostro come disinstallarlo. Allora, se sei d’accordo, non resta che cominciare.
Come annullare aggiornamento Windows 10
Quando ti chiedi come annullare aggiornamento Windows 10, la prima cosa che devi sapere è che in questa versione del sistema operativo Microsoft, è possibile soltanto disinstallare gli aggiornamenti correlati alla “major release” che sta girando sul PC, tipo la “Creators Update” oppure la “Anniversary Update”. Cioè, eventuali update precedenti, non saranno visibili. Per rimuovere anch’essi, è necessario eseguire il downgrade a una versione precedente di Windows 10. Insomma, non funziona come Windows 7, che faceva vedere proprio tutti gli aggiornamenti installati.
Per annullare aggiornamento Windows 10, segui il percorso menu Start > Impostazioni > Aggiornamento e sicurezza > Windows Update e clicca Cronologia aggiornamenti. In quella sezione, scegli Disinstallare gli aggiornamenti. Visualizzerai così la lista degli aggiornamenti installati automaticamente, ordinati per data.
Se la data dell’aggiornamento coincidesse con il periodo in cui il problema si è manifestato, è probabile che esso sia la causa. Prova quindi ad annullare aggiornamento Windows 10. Per farlo, clicca su di esso in modo da selezionarlo e scegli Disinstalla. Windows 10 si riavvierà e provvederà a rimuovere l’update selezionato. Dopo il riavvio, il problema dovrebbe essere scomparso.
Downgrade a una versione precedente di Windows 10
Pur avendo capito come annullare aggiornamento Windows 10, potresti non aver trovato l’update giusto da rimuovere. Dunque, avresti bisogno di effettuare il downgrade a una versione precedente di Windows 10. Se non sono trascorsi più di 10 giorni dall’ultima installazione di una major release, Windows 10 ti permette di fare il cosiddetto roll back.
Per annullare aggiornamento Windows 10 di una major release, segui il percorso menu Start > Impostazioni > Aggiornamento e sicurezza e clicca Ripristino. Se non sono passati più di 10 giorni dall’ultimo aggiornamento e non hai effettuato una pulizia del disco per rimuovere i file della build meno recente, visualizzerai l’opzione Torna alla build precedente. Clicca Per iniziare in modo da avviare il downgrade. Alla fine della procedura, dovresti aver risolto i tuoi problemi.
Se non visualizzi l’opzione sopracitata, potresti annullare aggiornamento Windows 10 di una major release effettuando il ripristino manuale. Questo, a patto che tu abbia effettuato un backup in precedenza. Un’altra opzione, potrebbe essere la reimpostazione del PC. Perderai i programmi installati, ma potrai mantenere i tuoi dati. Molto spesso, è un’opzione risolutiva.
In futuro, potresti decidere di bloccare aggiornamenti Windows 10, in modo da effettuarli manualmente più avanti. Mi raccomando, però, non dimenticartene.
L’idea che il tuo computer con su installato Windows 10 possa riavviarsi da un momento all’altro ed in totale autonomia per l’installazione degli aggiornati scaricamenti tramite Windows Update non ti aggrada e stai cercando un sistema per far fronte alla cosa? Sul tuo PC è stato installato un update che per un motivo o per un altro vorresti rimuovere ma non sai come fare? Non ti preoccupare, sei capitato sulla guida giusta al momento giusto. Con questo mio articolo di oggi voglio infatti spiegarti come fare per riuscire ad annullare gli aggiornamenti di Windows 10.
Partendo dal presupposto che gli aggiornamenti di Windows sono essenziali per la sicurezza del computer e per il buon funzionamento dello stesso e che proprio per tale ragione andrebbero installati sempre e comunque, se le tue necessità sono quelle di cui sopra è comunque possibile far fronte alla cosa. Per riuscirci, non dovrai fare nulla di particolarmente articolato. Quindi, che tu sia più o meno esperto in ambito informatico non fa molta differenza, seguendo le mie istruzioni riuscirai comunque nel tuo intento, posso assicurartelo.
Alloa? Si può sapere che cosa ci fai ancora li impalato? Posizionati ben comodo dinanzi il tuo fido PC ed inizia a concentrarti immediatamente sulla lettura di questo articolo. Alla fine, vedrai, potrai dirti più che soddisfatto di quanto appreso ed inoltre sono sicuro che in caso di necessità sarai anche pronto e ben disponibile a fornire eventuali indicazioni a tutti i tuoi amici interessanti alla questione. Scommettiamo?
Indice
Disabilitare gli aggiornamenti automatici
Blocco temporaneo degli aggiornamenti
Funzione per le connessioni a consumo
Funzione per la sospensione temporanea degli aggiornamenti
Tool di Microsoft
Annullare l’installazione degli aggiornamenti
Disabilitare gli aggiornamenti automatici
Partendo dal presupposto che purtroppo Windows 10, a differenza delle altre versioni del sistema operativo di casa Microsoft, non offre alcuna funzione apposita tramite cui disabilitare completamente gli aggiornamenti scaricamenti mediante Windows Update, puoi tuttavia evitare, seguendo le istruzioni che trovi qui di seguito, che la procedura proposta per l’installazione di questi ultimi risulti eccessivamente fastidiosa ed invasiva.
Insomma, gli aggiornamenti prima o poi verranno comunque installati ma non sarai sottoposto a tutte le inevitabili ed improvvise scocciature derivanti dalla cosa. Meglio di nulla, non ti pare?
Blocco temporaneo degli aggiornamenti
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Con il rilascio di Windows 10 1903 (aggiornamento di maggio 2019), Microsoft ha introdotto la possibilità di sospendere gli aggiornamenti di Windows Update in tutte le edizioni del suo sistema operativo, compresa quella Home.
Per usufruire di questa funzionalità, premi sul pulsante Start (l’icona della bandierina collocata nell’angolo in basso a sinistra dello schermo), poi sull’icona dell’ingranaggio presente nel menu che si apre e poi sull’icona Aggiornamento e sicurezza, nella finestra delle Impostazioni che si apre.
Adesso non ti resta che cliccare sul pulsante Sospendi aggiornamenti per 7 giorni per una o più volte (per un massimo di 5 volte), in modo da sospendere gli aggiornamenti di Windows Update per un periodo che va da 1 settimana a 35 giorni.
In alternativa, puoi cliccare sulla voce Opzioni avanzate e selezionare una data precisa fino alla quale mantenere gli aggiornamenti di Windows sospesi (sempre max 35 giorni), tramite il menu a tendina Seleziona data. In caso di ripensamenti, puoi riattivare il download e l’installazione degli aggiornamenti di Windows 10 cliccando sul pulsante Riprendiaggiornamenti.
Nota: se utilizzi una versione di Windows 10 precedente alla 1903, puoi disattivare temporaneamente gli aggiornamenti del sistema operativo solamente se usi un’edizione Pro o Enterprise dello stesso, agendo dalla sezione Opzioni avanzate del pannello delle impostazioni dedicato ad Aggiornamento e sicurezza. Maggiori info qui.
Funzione per le connessioni a consumo
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Per riuscire nel tuo intento ti basta attivare l’opzione dedicata alle connessioni a consumo. Si tratta di una particolare funzionalità che Microsoft ha scelto di rendere disponibile per l’ultimo dei suo sistemati operativi con l’intento di permettere a tutti coloro che dispongono di una connessione con quantità dati limitata (come ad esempio nel caso di quella fruibile tramite modem portatile e SIM) di tenere sotto controllo il traffico Internet.
A questo punto ti sarai senz’antro chiedendo ma che cosa c’entra con gli aggiornamenti di Windows 10? La risposta è semplice: andando ad attivare tale funzione il download dei dati in background viene bloccato, non solo per il sistema operativo ma anche per le app installate sullo stesso, in modo tale da evitare esborsi inattesi agli utenti. Tale funzione, è però bene specificarlo, può essere attivata solo e soltanto nel caso in cui la connessione in uso sia di tipo Wi-Fi. Per le connessioni mediante tramite cavo Ethernet purtroppo non vale lo stesso discorso (ed in questo caso specifico posso rivelarsi utili gli altri metodi indicati nelle parti successive di questa guida).
Per abilitare la funzione in oggetto clicca dunque sul pulsante Start (la bandierina di Windows) sulla barra delle applicazioni e digita impostazioni nel campo di ricerca dopodiché clicca sul primo risultato che vedi apparire nel menu. In alternativa, clicca sull’icona dell’ingranaggio che si trova nella parte sinistra del menu Start.
Nella nuova finestra che a questo punto andrà ad aprirsi sul desktop, fai clic su Rete e Internet dopodiché individua la voce Wi-Fi dalla barra alterale collocata sulla sinistra e cliccaci sopra. Nella schermata che adesso ti viene mostrata, fai clic sulla voce Gestisci reti note collocata sotto il nome della connessine ad Internet attualmente in uso, clicca sul nome della connessione Wi-Fi a cui sei collegamento dall’elenco che ti viene proposto, pigia su Proprietà ed attiva l’opzione Connessione a consumo facendo clic sulla relativa levetta.
Chiaramente, in caso di ripensamenti si tratta di una procedura facilmente reversibile. Per tornare sui tuoi passi ti basta infatti accedere nuovamente alla sezione Rete e Internet delle impostazioni del tuo PC Windows 10, fare clic sulla voce Wi-Fi collocata sulla barra laterale, pigiare su Gestisci reti note, selezionare la rete senza fili alla quale è collegato il computer, seleziona la dicitura Proprietà e portare su Disattivato la levetta relativa alla voce Connessione a consumo pigiandoci sopra.
Funzione per la sospensione temporanea degli aggiornamenti
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Se utilizzi Windows 10 Pro aggiornato a Creators Update, puoi adottare anche un altro sistema per disabitare l’installazione degli aggiornamenti automatici, quello che consiste nell’abilitare l’apposita opzione per la sospensione temporanea del download degli update. Recati dunque nelle impostazioni di Windows così come visto nelle righe precedenti, clicca poi sull’icona di Aggiornamento e sicurezza, assicurati che sia selezionata la voce Windows Update dalla barra laterale di sinistra (ed in caso contrario selezionala tu) dopodiché clicca su Opzioni avanzate.
Adesso, scorri la schermata visualizzata verso il basso, individua la sezione Sospendi aggiornamenti e clicca sull’interruttore sottostante in modo tale da portarlo su Attivato. Facendo in questo modo, gli aggiornamenti di Windows verranno sospesi per un arco di tempo massimo pari a 35 giorni. Tieni però presente che quando gli aggiornamenti riprenderanno, sul computer dovranno essere installati i più recenti per poterli sospendere nuovamente.
Chiaramente, in caso di ripensamenti puoi annullare anche prima dei 35 giorni predefiniti l’azione della funzione semplicemente recandoti nuovamente nella sezione Opzioni avanzante di Aggiornamento e sicurezza in Impostazioni e portando su Disattivato l’interruttore relativo all’opzione Sospendi aggiornamenti.
Tool di Microsoft
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Un’altra valida soluzione che può essere adottata per evitare che gli aggiornamenti disponibili per Windows 10 vengano installati è quella che consiste nel ricorrere all’uso di uno strumento firmato Microsoft pensato proprio per lo scopo in oggetto. Trattasi di un programmino che consente di bloccare ogni singolo pacchetto di aggiornamento disponibile per il download andando a nascondere gli update che possono essere scaricati sul sistema e, di conseguenza, impedendone l’installazione automatica. Il tool in origine era stato pensato per Windows 10 Insider Preview ma a quanto pare risulta essere perfettamente funzionante anche sulla versione stabile del più recente sistema operativo dell’azienda di Redmond.
Per servirtene, provvedi innanzitutto ad effettuare il download sul tuo computer collegandoti alla pagina Web di riferimento e cliccando poi sulla voce Download the “Show or hide updates” troubleshooter package now.
Attendi poi qualche istante affinché il download del programma venga avviato e completato dopodiché fai clic sul file appena ottenuto ed aspetta che la finestra principale del software compaia sul desktop. A questo punto, fai clic sul pulsante Avanti e seleziona l’opzione Hide updates. Attendi dunque che le modifiche vengano applicate e convalidate dopodiché pigia ancora una volta su Avanti e successivamente fai clic su Chiudi per portare a termine tutta la procedura.
In seguito, chiudi la finestra del programma facendo semplicemente clic sulla “x” che si trova nella parte in altro a destra della stessa, così come fai di solito con tutti i programmi che utilizzi su Windows.
Qualora necessario, potrai poi visualizzare tutti gli aggiornamenti disponibili per il tuo computer con su installato Windows 10 che hai nascosto tramite il tool avviandolo nuovamente, facendo clic su Avanti e poi su Show hidden updates. Insomma, ci vuole molto più tempo a spiegarlo che a farlo,
Annullare l’installazione degli aggiornamenti
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Vuoi annullare gli aggiornamenti di Windows 10 nel senso che vuoi eliminare l’installazione di uno specifico update? Allora tanto per cominciare apri il menu Start facendo clic sul pulsante con la bandierina di Windows presente sulla barra delle applicazioni, digita pannello di controllo nel campo di ricerca visualizzato e fai clic sul primo risultato presente in elenco.
Nella finestra che a questo punto vedi comparire sul desktop, clicca sulla voce Programmi (se non riesci a trovarla assicurati che sia impostata la visualizzazione per Categoria nel menu collocato in alto a destra ed in caso contrario provvedi tu a selezionatala) dopodiché pigia su Programmi e funzionalità e seleziona la voce Visualizza aggiornamenti installati che si trova nella parte in alto a sinistra della finestra.
A questo punto, fai clic destro sull’aggiornamento che desideri annullare e dal menu contestuale che si apre clicca sulla voce Disinstalla. Successivamente clicca su Si per confermare la tua volontà di disinstallare l’aggiornamento selezionato.
Attendi quindi che tutta la procedura per la disinstallazione dell’aggiornamento venga avviata e portata a termine. In seguito, il computer verrà riavviato per fare in modo che le modifiche apportate al sistema vengano effettivamente applicate.
Ti faccio però notare che pur seguendo la procedura in questione, non appena il computer sarà nuovamente connesso ad Internet gli aggiornamenti rimossi verranno comunque installati nuovamente. Se vuoi evitare che questo accada, ti consiglio dunque di effettuare i passaggi che ti ho indicato nelle righe precedenti – subito dopo aver eseguito tutti i vari step per la rimozione dell’update oppure poco prima -, quanto ti ho spiegato come fare per disabilitare gli aggiornamenti automatici.
Sei finalmente riuscito ad acquistare un nuovo computer dotato dell’ultima versione del sistema operativo Windows, ma il tuo entusiasmo è durato ben poco! Dopo averlo acceso, infatti, ti sei reso conto che le prestazioni del PC non sono all’altezza di ciò che ti aspettavi: il nuovo acquisto sembra particolarmente lento soprattutto in fase d’avvio, e l’idea di dover attendere diversi minuti prima di poterlo utilizzare proprio non ti va giù.
Come dici? Ho descritto esattamente il tuo problema? Perfetto, allora voglio dirti fin da subito che sei capitato nel posto giusto, in un momento che non poteva essere migliore! Se seguirai alla lettera le indicazioni che mi appresto a fornirti in questa guida, riuscirai infatti ad alleggerire Windows 10 in modo significativo, eliminando dunque le fastidiose attese successive al caricamento del sistema operativo. Inoltre, sarà mia cura fornirti indicazioni su come tentare di migliorare le prestazioni del computer dopo l’aggiornamento da una versione precedente di Windows.
Dunque, cos’altro aspetti a metterti a lavoro? Ritaglia qualche minuto di tempo libero tutto per te, mettiti bello comodo e leggi attentamente le istruzioni che mi appresto a illustrarti: sono sicuro che, dopo averle applicate alla lettera, otterrai un risultato ben al di là delle tue più rosee aspettative. Provare per credere!
Indice
Alleggerire Windows 10 dopo l’acquisto di un nuovo computer
Rimuovere i software inutili
Disattivare programmi all’avvio
Installare un buon antivirus
Alleggerire Windows 10 dopo un aggiornamento
Cancellare i file inutili
Rimuovere malware e minacce
Ripristinare il PC
Alleggerire Windows 10 dopo l’acquisto di un nuovo computer
Hai acquistato un nuovo computer e, dopo averlo acceso, ti sei reso conto che la reattività di Windows 10 non è quella che speravi? Puoi provare a migliorare la situazione cancellando programmi inutili, disattivando l’avvio automatico di quelli non fondamentali e rimuovendo ogni traccia di spyware o altri software pubblicitari che potrebbero essere stati pre-installati dal produttore. Qui sotto trovi spiegato tutto in dettaglio.
Rimuovere i software inutili
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Il primo aspetto che voglio prendere in considerazione riguarda quello dei programmi di dubbia utilità installati “di fabbrica” nel computer, come versioni di prova di antivirus o suite d’ufficio, toolbar per il browser, giochi o altri software che difficilmente potresti trovare utili: tali programmi, in genere, non fanno altro che assorbire inutilmente risorse di sistema, dando la sensazione che il computer sia particolarmente lento.
Per liberartene, fai clic destro sul pulsante Start di Windows 10 (l’icona a forma di bandierina che trovi nell’angolo inferiore sinistro dello schermo), clicca sulla voce App e funzionalità collocata nel menu contestuale proposto e scorri leggermente in basso la finestra che va ad aprirsi, per accedere alla lista completa dei programmi installati sul sistema.
A questo punto, identifica uno per volta i software che ritieni inutili, clicca su ciascuno di essi, premi il pulsante Disinstalla e segui le istruzioni mostrate a schermo per cancellarlo definitivamente dal computer, facendo bene attenzione a non eliminare software che potrebbe influire sul comportamento di altri programmi invece “utili” (ad es. Microsoft .NET Framework o il servizio Bonjour di Apple, qualora avessi installato iTunes).
Se non ti senti pronto ad agire da solo, oppure se non riesci a “stanare” tutti i software superflui installati sul tuo computer, potresti invece affidarti all’utility Should I Remove It?, disponibile gratuitamente su Internet: questa analizza tutti i programmi presenti nel PC, per poi segnalare all’utente quelli che potrebbero (o dovrebbero) essere rimossi perché inutili e/o pericolosi.
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Per scaricare Should I remove it?, collegati alla pagina di download del programma, premi sul pulsante Download (Free!) e successivamente sulla voce Download “Should I remove it?”: completata quest’operazione, fai doppio clic sul file appena scaricato, pigia sui pulsanti Sì e Next, apponi il segno di spunta accanto alla voce I Accept the terms in the License Agreement, clicca ancora per tre volte consecutive sul pulsante Next e finalizza il processo d’installazione del software pigiando sui pulsanti Install e Finish.
Se tutto è andato per il verso giusto, il software dovrebbe a questo punto avviarsi automaticamente: individua, quindi, i programmi che hanno la barra del Removal con la percentuale più alta (cioè quelli più inutili e pericolosi) e, per capire di cosa si tratta, pigia sul pulsante What isit?.
Così facendo, si aprirà il sito Internet di Should I Remove It, che ti mostrerà una breve descrizione del programma e l’eventuale motivo per cui questo non dovrebbe essere presente sul computer. Per disinstallarlo, devi semplicemente tornare alla schermata principale di Should I Remove It? e pigiare sul pulsante Uninstall corrispondente al software di cui intendi liberarti.
Disattivare programmi all’avvio
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Un altro ottimo metodo per tentare di alleggerire Windows 10 consiste nel disattivare l’avvio automatico, all’accensione del computer, dei programmi non fondamentali per il sistema operativo. In questo modo, Windows dovrebbe risultare più reattivo all’accensione, evitando inutili attese causate da software che potrebbero restare addirittura inutilizzati.
Per procedere, premi la combinazione di tasti Ctrl+Maiusc+Esc per avviare il pannello Gestione attività di Windows, cioè la parte del sistema operativo tramite la quale è possibile gestire i processi in esecuzione; puoi ottenere lo stesso risultato facendo clic destro su un punto vuoto della barra delle applicazioni di Windows (quella collocata sul bordo inferiore dello schermo) e selezionando la voce Gestione attività dal menu che va ad aprirsi.
Una volta avviato il gestore, clicca sul pulsante Più dettagli, recati nella scheda Avvio e disattiva i programmi (o i processi) che non vuoi che partano automaticamente con Windows, facendo clic destro su ciascuno di essi e selezionando la voce Disabilita dal menu contestuale proposto. Fai attenzione a non disattivare programmi fondamentali come l’antivirus (ad es. Windows Defender) o le componenti principali del sistema operativo.
Installare un buon antivirus
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Un altro ottimo metodo per tentare di rendere più scattante e leggero Windows 10 consiste nell’installare un antivirus efficiente ma, al contempo, dotato di un’interfaccia e di un sistema di scansione leggeri e che non vadano a impattare in modo significativo sulle risorse di sistema.
Dunque, dopo aver disinstallato eventuali antivirus (di prova o meno) già presenti, rivolgiti all’antivirus incluso “di serie” in Windows 10, Windows Defender, che oltre ad essere “leggero” è anche molto efficace, secondo gli ultimi test comparativi.
Qualora Windows, Defender non dovesse soddisfarti, ti consiglio di affidarti a una soluzione gratuita come Bitdefender Free. Qualora non ne avessi mai sentito parlare, Bitdefender Free è un antivirus in grado di proteggere non soltanto i file presenti sul disco, ma anche di rilevare in tempo reale le definizioni dei virus apparentemente sconosciuti, analizzare i comportamenti sospetti e proteggere le attività di navigazione Web, il tutto con un sistema leggero e che “disturba” l’utente soltanto quando ce ne è effettivamente bisogno.
Per servirtene, collegati alla pagina Internet dell’antivirus, clicca sul pulsante Scaricalo gratis per avviare immediatamente il download del programma di installazione e, completata questa operazione, lancia quest’ultimo e attendi qualche minuto affinché i file necessari al setup vengano prelevati automaticamente da Internet.
A questo punto, accetta la licenza d’uso del software inserendo un segno di spunta nell’apposita casella, premi sul pulsante Install e attendi che l’antivirus esegua una scansione iniziale dei file presenti sul computer: completata la stessa, l’installazione viene portata a termine automaticamente e l’antivirus immediatamente attivato.
Ho avuto cura di proporti Bitdefender poiché, a mio avviso, è un ottimo compromesso tra efficienza e leggerezza, tuttavia esistono tante soluzioni di sicurezza compatibili con Windows 10, anche gratuite, in grado di proteggere adeguatamente il sistema operativo da malware di ogni tipo: te ne ho parlato nel dettaglio all’interno della mia guida ai migliori antivirus per Windows 10.
Alleggerire Windows 10 dopo un aggiornamento
Hai notato che le prestazioni del tuo computer sono peggiorate dopo aver effettuato l’aggiornamento a Windows 10 e temi di aver sbagliato qualcosa? Non temere, il problema potrebbe essere riconducibile alla presenza di troppi file “superflui” o a qualche malware che è sfuggito all’antivirus che avevi installato in precedenza. Di seguito ti illustro i migliori metodi per tentare di alleggerire Windows 10 dopo aver effettuato un aggiornamento.
Cancellare i file inutili
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In casi particolari, ad esempio quando la RAM installata nel computer non è sufficiente per svolgere i compiti a cui è chiamato il sistema operativo e Windows sfrutta il file di paging (copiando, quindi, parte del contenuto della RAM sul disco), il rallentamento del computer potrebbe essere causato dalla presenza di troppi file inutili sul disco (ad es. file temporanei, cache di Internet e così via). In altri casi, invece, a rallentare il PC è un registro di sistema non ottimizzato.
Per ovviare a questi problemi, ti consiglio di affidarti al programma CCleaner: qualora non ne avessi mai sentito parlare, si tratta di un noto software per Windows (ma non solo) dedicato alla pulizia del disco e alla manutenzione delle parti “delicate” del sistema operativo, come ad esempio il registro. Per tua informazione, programmi di questo tipo vengono definiti janitor.
Per scaricarlo, collegati al suo sito Web ufficiale, pigia sulla voce CCleaner.com e, a download completato, avvia il file appena scaricato e rimuovi il segno di spunta dalle caselle collocate sotto la voce Optional, così da evitare l’installazione di programmi e toolbar aggiuntive. Giunto allo step successivo, seleziona l’Italiano dal menu a tendina per la selezione della lingua, pigia sul pulsante Installa per avviare il processo di setup e, infine, clicca sul pulsante Run CCleaner per lanciare immediatamente il programma.
Giunto nella schermata principale di CCleaner, inizia a liberare lo spazio sul disco selezionando gli elementi che intendi rimuovere dal computer dalla parte sinistra della finestra (ad es. cache di Internet, Cookie, cronologia di download, file inutili di Esplora File e così via) e cliccando infine sul pulsante Avvia pulizia. Per impostazione predefinita, CCleaner seleziona già le principali opzioni su cui agire.
In seguito, puoi andare a ripulire il registro di sistema tramite la scheda Registro: per avviare la scansione dello stesso alla ricerca di eventuali problemi (ad es. voci di programmi non più presenti sul computer), clicca sul pulsante Trova problemi. Completata l’analisi del registro, pigia sul pulsante Ripara selezionati per tentare di riportare la situazione alla normalità.
Riparare il registro è un’operazione molto delicata, in quanto una sua cattiva esecuzione può compromettere in modo serio il funzionamento del sistema. A tal proposito, prima di procedere, ti consiglio vivamente di eseguire un backup dello stesso.
Se lo desideri, dopo aver effettuato la pulizia di base, puoi sfruttare CCleaner per analizzare e correggere anche altri aspetti del computer (programmi che non si disinstallano, plugin problematici dei vari browser, file duplicati e molto altro): ti ho spiegato nel dettaglio l’impiego di tali funzionalità nella mia guida su come scaricare e utilizzare CCleaner.
Rimuovere malware e minacce
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Dopo aver minuziosamente ripulito il sistema operativo seguendo i consigli che ti ho fornito poc’anzi, continui comunque a riscontrare una certa “pesantezza”? Come misura aggiuntiva, potresti effettuare un’ulteriore analisi del sistema alla ricerca di problemi collegati alla sicurezza, che l’antivirus non riesce a individuare: per esempio, potresti aver contratto un malware apparentemente invisibile che sfrutta al massimo la potenza della CPU, facendo sembrare il computer un autentico “mattone”.
Per risolvere il problema, ti consiglio di rivolgerti al software Malwarebytes, disponibile sia in versione gratuita che in versione Premium, con prezzi a partire da 39.99€/anno per singolo computer. La versione “free” del programma include un periodo di prova di periodo di 14 giorni delle funzionalità Premium, scaduti i quali viene “automaticamente” declassata alla versione di base.
La versione gratuita di Malwarebytes permette di effettuare una scansione approfondita del sistema alla ricerca di virus, malware e minacce di vario tipo (senza per altro entrare in conflitto con l’antivirus già installato nel sistema operativo), ma non offre funzionalità di protezione in tempo reale. In altre parole, Malwarebytes in versione “di base” non può sostituire l’antivirus.
Fatta questa doverosa premessa, è il momento di passare all’azione: per scaricare il programma, collegati alla sua pagina Web principale, clicca sul pulsante Download gratuito e, successivamente, ripeti l’operazione con il pulsante Download Now per avviare automaticamente il download del file di installazione.
Fatto ciò, lancia il pacchetto appena scaricato (mb3-setup-xx.exe), clicca sul pulsante Sì, scegli l’Italiano dal menu a tendina proposto, pigia sul pulsante OK e successivamente sul pulsante Accetta e installa. Pigia successivamente sul pulsante Fine per concludere il processo, dunque clicca sul pulsante Inizia subito per avviare il programma.
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Personalmente, ti consiglio di disattivare immediatamente la trial di 14 giorni della versione Premium, affinché Malwarebytes non “pesti i piedi” all’antivirus già presente sul computer: per farlo, clicca sulla sezione Impostazioni del programma, poi sulla scheda Dettagli Account e, infine, sui pulsanti Disattiva Premium Trial e Sì.
A questo punto, riportati nella sezione Dashboard e premi sul pulsante Scansione per avviare immediatamente un’analisi del computer, che potrebbe durare anche diverse decine di minuti. Giunto alla schermata dei risultati, assicurati che tutte le minacce rilevate siano contrassegnate da un segno di spunta e pigia sul pulsante Rimuovi selezionati per spostare i file infetti in un’area protetta, isolata e immunizzata del sistema, denominata Quarantena, per poi risponde affermativamente all’eventuale richiesta di riavvio del computer.
Per cancellare definitivamente tutti i file e i programmi messi in quarantena, avvia Malwarebytes, clicca sulla scheda Cronologia e premi sui pulsanti Elimina tutto e Sì.
Ripristinare il PC
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Come dici? Hai messo in pratica alla lettera le tecniche che ti ho consigliato nel corso di questa guida ma non sei ancora riuscito a velocizzare Windows 10 come avresti voluto? Non gettare ancora la spugna: puoi provare a migliorare ulteriormente la situazione riportando il sistema operativo alle impostazioni predefinite, servendoti delle apposite opzioni di ripristino presenti nello stesso.
Per procedere, apri il menu Start e pigia sul pulsante ⚙ che trovi nella sua sezione laterale sinistra, clicca sull’icona Aggiornamento e sicurezza e, giunto alla schermata successiva, recati nella sezione Ripristino cliccando sull’omonima opzione collocata nella barra di sinistra.
A questo punto, clicca sul pulsante Inizia e specifica la modalità di reimpostazione a te più congeniale: puoi scegliere di cancellare le sole app e impostazioni mantenendo intatti i file personali (opzione Mantieni i miei file) oppure di cancellare tutti i dati (opzione Rimuovi tutto). Su alcuni notebook, potresti trovare una terza opzione relativa al reset del computer alle Impostazioni predefinite, che permette di riportare l’intero PC allo stato di fabbrica, cioè nello stato in cui era la prima volta che lo hai acceso (resettando dunque le partizioni del disco, i programmi e i driver preinstallati e così via).
Scelta l’opzione più adatta al tuo caso, attieniti alle istruzioni a schermo e attendi che la procedura venga avviata e portata a termine: a seconda delle operazioni da svolgere, potrebbero essere necessari diversi minuti, durante i quali il computer verrà riavviato più volte.
In caso di dubbi sulla procedura appena spiegata, ti consiglio di leggere attentamente il mio tutorial su come ripristinare Windows 10, in cui ho avuto cura di illustrarti nel dettaglio tutti i passi da compiere per completare la procedura di reimpostazione del sistema operativo.
Se ti stai chiedendo come aggiungere stampante di rete Windows 10, potrei esserti d’aiuto. Dopo aver aggiornato il computer a Windows 10, potresti aver bisogno di installare una stampante che è connessa alla rete WiFi o LAN. Non potendo collegarla tramite cavo USB, stavolta ti sei ritrovato a doverla aggiungere attraverso la rete.
Per aiutarti, ho scritto questa guida, in cui ti spiego nel dettaglio cosa fare in merito. Leggendola, precisamente, puoi capire come si installano i driver e come si collega una stampante di rete. Inoltre, troverai alcuni consigli per evitare il fastidioso errore “stampante offline”. Vediamo allora il da farsi.
Come aggiungere stampante di rete Windows 10
Quando ti chiedi come aggiungere stampante di rete Windows 10, la prima cosa che devi fare è trovare i suoi driver.
Se hai acquistato una nuova stampante, di sicuro hai lì con te il CD d’installazione, il quale contiene i driver e i software necessari per il funzionamento. Devi inserirlo senza avviare l’installazione guidata (ti servirà dopo). Se invece la stampante è già installata sulla rete, potresti essere sprovvisto del CD. In questo caso, devi collegarti al sito ufficiale del produttore e scaricare i driver più recenti.
A questo punto, devi assicurarti che la stampante sia associata alla rete locale che stai utilizzando. Per fare questo, devi intanto trovare l’indirizzo IP della stampante, se è statico, oppure il suo nome host, se l’indirizzo IP è stato assegnato tramite DHCP (dinamico). In seguito, devi effettuare il ping (vedi sotto).
Se la stampante ha un display, dovresti trovare questi dati nella sezione Informazioni. Se invece non ha uno schermo, potresti utilizzare Angry IP scanner, un network scanner gratuito che rileva automaticamente tutti i dispositivi connessi alla rete locale e mostra il loro indirizzo IP e nome host. Puoi scaricarlo cliccando qui. Se usi iOS o Android, invece, potresti usare l’app Fing per ottenere lo stesso risultato.
Dopo aver trovato queste informazioni, puoi procedere seguendo gli approfondimenti che trovi di seguito.
Indice
Ping della stampante di rete Windows 10
Installazione stampante di rete Windows 10
Configurazione della porta stampante di rete Windows 10
Ping della stampante di rete Windows 10
Prima di farti vedere come aggiungere stampante di rete Windows 10, devo mostrarti come effettuare il ping. Questa operazione, ti dice se il tuo computer riesce a comunicare con la stampante.
Se hai trovato l’indirizzo IP, pinga la stampante con il comando:
ping XXX.XXX.XXX.XXX
Sostituisci XXX.XXX.XXX.XXX con l’indirizzo IP della stampante e premi Invio.
In alternativa, pinga il nome host con questo comando:
ping nome host
Sostituisci nome host con quello che identifica la stampante e premi Invio.
In entrambi i casi, dovresti visualizzare un risultato simile a questo:
Esecuzione di Ping 192.168.1.3 con 32 byte di dati:
Risposta da 192.168.1.3: byte=32 durata=2ms TTL=64
Risposta da 192.168.1.3: byte=32 durata=4ms TTL=64
Risposta da 192.168.1.3: byte=32 durata=8ms TTL=64
Risposta da 192.168.1.3: byte=32 durata=8ms TTL=64
Statistiche Ping per 192.168.1.3:
Pacchetti: Trasmessi = 4, Ricevuti = 4,
Persi = 0 (0% persi),
Tempo approssimativo percorsi andata/ritorno in millisecondi:
Minimo = 2ms, Massimo = 8ms, Medio = 5ms
Se lo vedi, è tutto a posto, puoi andare dritto al paragrafo dell’installazione. In caso contrario, se non riesci neppure a trovare l’indirizzo IP, assicurati che la stampante sia connessa alla rete, soprattutto se utilizza il WiFi. In aggiunta, consulta il manuale e segui l’installazione guidata per associarla correttamente.
Ricordati inoltre che alcune stampanti WiFi richiedono un primo collegamento via USB. Se così fosse, è probabile che durante l’installazione vengano caricati anche i driver di stampa automaticamente. Quindi, conclusa la procedura guidata, dovresti riuscire a stampare senza fare altro.
Installazione stampante di rete Windows 10
Dopo aver pingato le “coordinate”, vorrai conoscere come configurare stampante di rete Windows 10. Ebbene, per fare ciò, innanzitutto devi seguire il percorso menu Start > Impostazioni > Dispositivi e cliccare Aggiungi una stampante o uno scanner. Poi, devi scegliere La stampante che voglio non è elencata.
Partirà così l’installazione guidata Aggiungi stampante. Devi selezionare la voce Aggiungi stampante locale o di rete con impostazioni manuali e cliccare Avanti. Fatto ciò, devi selezionare Crea una nuova porta e scegliere l’opzione Standard TCP/IP Port. Questo, a meno che la porta non sia già stata creata in precedenza. Quando hai scelto, devi cliccare Avanti.
Nella schermata successiva, devi compilare il campo Nome host o indirizzo IP, inserendo quello che hai appena trovato. Il Nome porta, prenderà le stesse denominazioni in automatico. Fatto ciò, controlla che non sia selezionato il flag Interroga la stampante e seleziona automaticamente il driver da utilizzare e fai click su Avanti.
Apparirà la schermata Installa il driver della stampante. A questo punto, devi cliccare Disco driver, scegliere Sfoglia e trovare il driver. Ha l’estensione .inf ed è contenuto nella cartella che hai scaricato o nel CD. Quando hai individuato quello per il tuo sistema operativo (32 bit o 64 bit), clicca Apri e poi Ok. Fatto ciò, procedi cliccando Avanti.
Scelto il driver, devi assegnare un Nome stampante, cliccare ancora Avanti e attendere. Alla fine, vedrai la schermata Condivisione stampante. Se non vuoi condividerla, scegli Non condividere questa stampante. In caso contrario, scegli l’opzione Condividi la stampante per consentire agli altri utenti della rete locale di trovarla e utilizzarla, inserisci il Nome condivisione, il Percorso e un eventuale Commento. Dopo, clicca Avanti.
Come vedi, sarai riuscito ad aggiungere stampante di rete Windows 10. Adesso, puoi cliccare Stampa pagina di prova e poi scegliere Fine. La stampa del foglio dovrebbe essere completata senza problemi.
Configurazione della porta stampante di rete Windows 10
Ora che sei riuscito a stampare, dovresti anche configurare la porta di stampa. Non è obbligatorio farlo, ma questo settaggio potrebbe servirti per evitare che appaia l’errore della stampante offline in futuro, di cui ti ho dato maggiori informazioni nella guida dedicata.
Per procedere, in primo luogo devi seguire il percorso menu Start > Sistema Windows > Pannello di controllo > Hardware e suoni e scegliere Dispositivi e Stampanti.
Vedrai così la stampante che hai installato. Devi cliccare su di essa con il tasto destro del mouse, scegliere Proprietà stampante, spostarti nella scheda Porte e scegliere Configura porta. Poi, devi mettere la porta su RAW, controllare che sia disabilitato il flag Stato SNMP attivato e cliccare Ok.
Infine, stampa un file per verificare che la stampante funzioni correttamente. Lasciando le impostazioni così, dovresti essere a posto in modo definitivo.
Aprile 2014 ha rappresentato una scadenza molto importante per il mondo Windows. Da tale data, infatti, Windows XP, dopo 13 anni di onorata carriera, non è più supportato ufficialmente da Microsoft e non riceve più aggiornamenti di sicurezza. Un prolungamento era poi stato applicato sino agli inizi di aprile del 2019 per quanto riguarda la versione per i POS, ma ora anche quel tipo di supporto è stato interrotto. Questo significa che il caro vecchio XP va urgentemente sostituito con una versione più recente del sistema operativo. Quale? In che modo? Proviamo a scoprirlo insieme.
Qui sotto trovi tutto quello che c’è da sapere sulla procedura per aggiornare Windows XP a Windows 10, 8.1 e 7. Te l’anticipo: i passaggi da compiere non sono complessi, ma prima devi effettuare alcune operazioni molto importanti per assicurarti che il tuo computer supporti le versioni più recenti del sistema operativo Microsoft e che i tuoi dati siano al sicuro.
Potrebbe volerci un po’ di tempo per fare tutto, quindi procedi con calma. Prenditi qualche ora libera e segui le indicazioni che sto per darti. Con un pizzico di buona volontà, riuscirai sicuramente a passare dal vecchio XP a una versione più aggiornata dell’OS di casa Microsoft senza richiedere l’intervento del tecnico o del tuo solito amico esperto di PC, te l’assicuro. Ora però basta chiacchiere e mettiamoci subito al lavoro!
Indice
Operazioni preliminari
Fare un backup dei dati
Reperire l’immagine ISO di Windows
Configurare il BIOS
Come aggiornare Windows XP a Windows 10
Come aggiornare Windows XP a Windows 8.1
Come aggiornare Windows XP a Windows 7
Come aggiornare Windows XP Services Pack 3
Operazioni preliminari
Come accennato poc’anzi, prima di entrare nel vivo dell’argomento, andando a scoprire, in concreto, quali sono le operazioni che vanno eseguite per riuscire ad aggiornare Windows XP, ci sono alcuni passaggi preliminari che devi necessariamente compiere: per saperne di più, prosegui pure nella lettura.
Fare un backup dei dati
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La prima cosa che ti consiglio di fare è quella di mettere al sicuro i file presenti sul tuo PC effettuando un backupdei dati più importanti su un hard disk esterno, in modo tale da garantirti la possibilità di potervi accedere anche in un secondo momento. Se non sai come riuscirci, puoi schiarirti le idee sul da farsi leggendo le mie guide su come trasferire file su hard disk esterno e come eseguire un backup dei dati.
Se, invece, non possiedi ancora un hard disk esterno, hai intenzione di acquistarne uno ma ti piacerebbe ricevere prima qualche dritta al riguardo, ti suggerisco la lettura della mia guida all’acquisto dedicata ai dischi esterni.
Reperire l’immagine ISO di Windows
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Per poter aggiornare Windows XP a una versione più recente del sistema operativo Microsoft devi, ovviamente, preoccuparti di reperire l’immagine ISO della versione di Windows di tuo interesse e del relativo product key, indispensabile per l’attivazione.
Se possiedi già il dischetto d’installazione del sistema operativo oppure la pendrive con l’immagine ISO dello stesso, non devi fare assolutamente nulla e puoi passare direttamente alla lettura del passo successivo. Se, invece, non sei in possesso né dell’una né dell’altra cosa, devi acquistare e/o scaricare preventivamente l’immagine del sistema.
Nel caso specifico di Windows 10, puoi effettuare il download del tool Microsoft Media Creation Tool, il quale scarica da solo l’immagine ISO del sistema operativo e crea chiavette o DVD per l’installazione dello stesso. Puoi reperirlo visitando questa pagina e facendo clic sul bottone Scarica ora lo strumento. Ovviamente, dovrai poi premurarti di attivare il sistema operativo con un un product key valido, acquistabile online.
Per quanto riguarda Windows 8.1, l’acquisto, almeno sul Microsoft Store ufficiale, non è più possibile (in quanto viene commercializzata solo la versione più recente dell’OS) ma se possiedi già il product key del sistema operativo, puoi scaricare, anche in tal caso, il summenzionato strumento che consente di effettuare il download automatico dell’immagine ISO del sistema operativo e creare chiavette o DVD per eseguirne l’installazione. Per riuscirci, visita quest’altra pagina Web e premi sul pulsante Scarica ora lo strumento.
Da notare che, sia nel caso di Windows 10 che di Windows 8.1, se stai visitando le pagine che ti ho linkato poc’anzi da un sistema operativo diverso da Windows (es. macOS) o precedente a Windows 7 (proprio come nel caso di Windows XP), anziché il tool per creare supporti per l’installazione del sistema operativo, ti verrà proposta l’immagine ISO dell’OS.
Per quel che concerne Windows 7, anche in questo caso l’acquisto del sistema operativo non è più possibile tramite il Microsoft Store ufficiale, per cui l’unica cosa che puoi fare, se possiedi già il product key del sistema operativo, è effettuare il download dell’immagine ISO da questa pagina del sito Internet di Microsoft. Immetti, quindi, il tuo product key nell’apposito campo di testo presente a fondo pagina, clicca sul pulsante Verifica e segui le indicazioni su schermo.
A tal proposito, tieni presente che il download di Windows 7 è possibile solo se il product key fa riferimento a una copia retail del sistema operativo. Infatti, non è possibile, attualmente, procedere con lo scaricamento se si è in possesso di una licenza OEM, cioè si ha una copia di Windows trovata già installata sul computer in uso.
Configurare il BIOS
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Un’altra cosa che devi fare prima di procedere con l’aggiornamento di Windows XP è quella di configurare il BIOS per fare in modo che venga avviato prima il lettore CD/DVD o la porta USB del computer. Inoltre, nel caso in cui operassi su un PC dotato di UEFI (anziché del vecchio BIOS) e volessi installare una versione di Windows 7 a 32 bit, dovrai anche disattivare la funzione Secure Boot e attivare, invece, quella Legacy BIOS.
Per eseguire tutte le operazioni appena elencate, ti basta seguire le istruzioni sul da farsi che ti ho fornito nel mio tutorial dedicato a come entrare nel BIOS.
Come aggiornare Windows XP a Windows 10
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Compiuti i passaggi preliminari di cui sopra, direi che sei finalmente pronto per passare all’azione vera e propria. Per cui, se vuoi scoprire come aggiornare Windows XP a Windows 10, devi assicurarti in primo luogo che il tuo PC soddisfi i requisiti minimi richiesti per installare il sistema operativo: eccoli.
Processore: da 1 GHz o superiore.
RAM: 1 GB per Windows a 32 bit o 2 GB per Windows a 64 bit.
Spazio su disco rigido: 16 GB per il sistema operativo a 32 bit o 20 GB per il sistema operativo a 64 bit.
Scheda grafica: DirectX 9 o versione successiva con driver WDDM 1.0.
Dopo esserti sincerato del fatto che il tuo PC abbia tutte le carte in regola per supportare il nuovo OS, procedi andando a inserire nel lettore CD/DVD del computer il dischetto d’installazione di Windows 10 oppure collega la relativa chiavetta a una delle porte USB libere, accendi o riavvia il PC ed esegui il boot dall’unità che contiene i file d’installazione dell’OS.
Se non disponi ancora del supporto per installare il sistema operativo, devi prima crearlo. Per riuscirci, se stai usando un PC con su installato Windows 7 o un sistema operativo più recente, avvia il file .exe relativo al Microsoft Media Creation Tool che hai scaricato dal sito Internet di Microsoft, fai clic sul pulsante Sì nella finestra che ti viene mostrata su schermo e poi premi sul bottone Accetta.
Adesso, seleziona l’opzione Crea supporti d’installazione (unità flash USB, DVD o file ISO) per un altro PC e premi sul bottone Avanti, rimuovi la spunta dalla casella Usa le opzioni consigliate per questo PC e seleziona, dai menu a tendina su schermo, le impostazioni corrette relative a lingua, edizione e architettura del sistema. Successivamente, fai clic sul bottone Avanti e scegli se creare una chiavetta USB d’installazione oppure un DVD, selezionando una delle opzioni disponibili.
Se, invece, hai scaricato direttamente l’immagine ISO del sistema operativo, indipendentemente dal fatto che tu sia agendo dal PC con su installato Windows XP o meno, puoi masterizzare quest’ultima su un dischetto oppure puoi creare una chiavetta USB con i file d’installazione del sistema, seguendo, rispettivamente, le mie guide su come masterizzare ISO e come masterizzare ISO su USB.
In seguito, attendi la comparsa della schermata per avviare l’installazione di Windows 10, scegli lingua, formato ora e valuta e layout della tastiera servendoti degli appositi menu a tendina che ti vengono mostrati e clicca sui pulsanti Avanti e Installa.
A questo punto, digita il product key di Windows 10 in tuo possesso (oppure scegli di immetterlo successivamente, selezionando la voce Non ho un codice Product Key), indica l’edizione di Windows 10 che vuoi installare (se richiesto) e premi ancora una volta sul bottone Avanti. Spunta poi la casella relativa all’accettazione delle condizioni d’uso del software e fai ancora una volta clic sul bottone Avanti.
Ora devi scegliere, cliccando sulle voci apposite su schermo, se eseguire un aggiornamento della copia di Windows XP oppure se effettuare un’installazione personalizzata, formattando l’hard disk o installando l’OS su una partizione. Segui poi le indicazioni ti vengono fornite per avviare la procedura e attendi che l’installazione di Windows 10 venga completata.
In seguito, il computer verrà riavviato, dopodiché dovrai attenerti alla semplice procedura di configurazione iniziale di Windows 10 durante la quale puoi regolare varie impostazioni del sistema operativo come meglio credi. Per ulteriori dettagli, fai riferimento al mio tutorial specifico su come installare Windows 10.
Come aggiornare Windows XP a Windows 8.1
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Hai deciso di aggiornare Windows XP a Windows 8.1? Allora assicurati innanzitutto che il computer su cui andrai a installare la nuova versione dell’OS soddisfi i requisiti minimi richiesti per far “girare” in maniera corretta il sistema: eccoli.
Processore: 1 GHz o superiore con supporto per PAE, NX e SSE2.
RAM: 1 GB per Windows a 32 bit o 2 GB per Windows a 64 bit.
Spazio su disco rigido: 16 GB per Windows a 32 bit o 20 GB per Windows s 64 bit.
Scheda grafica: dispositivo grafico Microsoft DirectX 9 con driver WDDM.
Dopo esserti assicurato del fatto che il tuo computer soddisfi le caratteristiche di cui sopra, procedi andando a inserire nel computer il dischetto o la chiavetta d’installazione di Windows 8.1, riavvia il PC ed effettua il boot dell’unità che contiene il setup del sistema operativo.
Se non hai ancora a tua disposizione il supporto per installare Windows 8.1, devi prima provvedere a crearlo. Puoi riuscirci usando un PC con su installato Windows 7 o una versione successiva del sistema operativo di casa Microsoft, avviando il file .exe del Microsoft Media Creation Tool e seguendo la procedura guidata che ti viene proposta, che è praticamente la stessa che ti ho indicato nel passo precedente dedicato a Windows 10.
Se poi hai scaricato direttamente l’immagine ISO del sistema operativo, a prescindere dal fatto che tu sia agendo dal PC con su installato Windows XP o meno, puoi effettuarne la masterizzazione su un dischetto, seguendo le istruzioni contenute nella mia guida su come masterizzare ISO, oppure puoi creare una chiavetta USB con i file d’installazione di Windows 8, attenendoti alle indicazioni presenti nel mio tutorial su come masterizzare ISO su USB.
Una volta avviata la procedura d’installazione di Windows 8.1, seleziona la lingua del sistema operativo usando gli appositi menu a tendina e premi sui bottoni Avanti e Installa. A questo punto, digita il product key della tua copia di Windows nel campo apposito e fai nuovamente clic sul pulsante Avanti. Dopodiché spunta la casella accanto alla dicitura Accetto le condizioni di licenza e clicca ancora sul pulsante Avanti.
Adesso, devi scegliere se installare Windows 8.1 aggiornando la tua copia di Windows XP, cliccando sulla voce Aggiorna, oppure se installare il sistema operativo andando a formattare l’hard disk del PC, facendo clic sulla voce Personalizzata. In tutti e due i casi, attendi che venga effettuata la configurazione dei dispositivi e segui la procedura di configurazione iniziale di Windows 8.1. Per ulteriori informazioni, ti invito a fare riferimento alla mia guida su come installare Windows 8.
Come aggiornare Windows XP a Windows 7
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Se, invece, vuoi aggiornare Windows XP a Windows 7, i requisiti minimi che devi rispettare sono i seguenti.
Processore: a 32 bit (x86) o a 64 bit (x64) da 1 GHz o superiore.
RAM: 1 GB per Windows a 32 bit o 2 GB per Windows a 64 bit.
Spazio su disco rigido: 16 GB per Windows a 32 bit o 20 GB per Windows a 64 bit.
Scheda grafica: DirectX 9 con driver WDDM 1.0 o versione successiva.
Se il tuo computer soddisfa i requisiti minimi di cui sopra, procedi andando a inserire nel computer il dischetto d’installazione o la chiavetta di Windows 7, riavvia il computer ed esegui il boot dell’unità che contiene il setup del sistema operativo.
Se non disponi ancora del supporto tramite cui effettuare l’installazione di Windows 7, puoi crearlo tu masterizzando l’immagine su disco, come ti ho spiegato nel mio tutorial su come masterizzare ISO, oppure scrivendo i file necessari per l’installazione del sistema su una pendrive, come ti ho indicato nella mia guida su come masterizzare ISO su USB.
Nel caso specifico della creazione della chiavetta USB per l’installazione del sistema operativo, se stai usando un PC con su installato Windows 7 o una versione successiva di Windows, puoi avvalerti di Windows USB/DVD Download Tool, un tool fornito direttamente da Microsoft che consente di creare delle pendrive con l’immagine dell’OS.
Per effettuarne il download, recati sul sito Internet del programma e clicca sul bottone Scarica. Spunta poi la voce Windows7-USB-DVD-Download-Tool-Installer-it-IT.exe per ottenere la versione italiana del programma e fai clic sul bottone Avanti.
A scaricamento ultimato, apri il file .exe ottenuto e, nella finestra che si apre clicca sui pulsanti Avanti, Installa e Termina. Se vedi comparire un avviso relativo al download del .Net Framework 2.0, acconsenti alla cosa, in quanto si tratta di un componente fondamentale per il funzionamento del programma.
In seguito, avvia il Windows USB/DVD Download Tool, facendo doppio clic sul relativo collegamento aggiunto sul desktop e clicca sul bottone Sì nella finestra che si apre. Clicca poi sul pulsante Sfoglia, seleziona l’immagine ISO di Windows 7, premi sul pulsante Avanti e fai clic prima sul pulsante relativo al dispositivo USB (assicurandoti di scegliere l’unità relativa alla chiavetta di tuo interesse) e poi su quello Copia.
Una volta partita l’installazione del sistema operativo, clicca sul pulsante Avanti e poi su quello Installa, seleziona (se richiesto) l’edizione di Windows 7 che vuoi usare e premi ancora sul bottone Avanti. Spunta quindi la casella Accetto le condizioni di licenza e clicca ancora una volta sul pulsante Avanti.
A questo punto, scegli di formattare il disco su cui risulta attualmente installato Windows XP e clicca sui pulsanti Avanti e OK per avviare l’installazione vera e propria del sistema. Infine, segui la procedura guidata per il primo avvio di Windows 7 provvedendo e configura il tuo account utente. Se ritieni di aver bisogno di maggiori spiegazioni al riguardo, leggi il mio articolo dedicato specificamente a come installare Windows 7.
Come aggiornare Windows XP Services Pack 3
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Non ti interessa aggiornare Windows XP a un’altra versione di Windows ma vorresti capire come procedere con il download dei Service Pack, cioè degli aggiornamenti gratuiti che Microsoft ha rilasciato nel corso del tempo per migliorare il suo sistema operativo?
Beh, come ti ho già detto in apertura del post, il supporto a Windows XP è terminato, per cui il download dei SP non è più possibile tramite Windows Update, il sistema integrato negli OS Windows per scaricare gli ultimi aggiornamenti disponibili. Tuttavia puoi effettuare il download del Service Pack 3, l’ultimo disponibile per XP, direttamente dal sito Internet di Microsoft ed effettuarne l’installazione in autonomia.
Per riuscirci, recati su questa pagina del sito Internet di Microsoft, assicurati che nel menu a tendina al centro risulti selezionato l’Italiano come lingua (altrimenti provvedi tu) e fai clic sul bottone Scarica.
A download ultimato, apri il file .exe ricavato, clicca sul pulsante Esegui nella finestra che si apre su schermo e premi sul bottone Avanti. Seleziona quindi la voce Accetto, clicca ancora sul pulsante Avanti e poi su quello Fine. Una volta fatto ciò, il computer verrà riavviato.
Al successivo avvio del sistema, potrai sincerarti del fatto che il SP3 è stato effettivamente installato cliccando sul pulsante Start (quello con la bandierina di Windows) posto nella parte in fondo a sinistra della barra delle applicazioni, facendo clic destro sulla voce Risorse del computer che si trova nella parte destra del menu che si apre, selezionando la voce Proprietà dal menu contestuale e verificando che risulti presente la dicitura Service Pack 3 nella sezione Sistema della scheda Generale nella finestra che si è aperta.
Utilizzi il tuo PC con su installato Windows già da qualche tempo a questa parte e sei solito riprodurre musica e video con Windows Media Player, il player multimediale disponibile di serie sui sistemi operativi di casa Microsoft. Recandoti a casa di un amico hai però notato che la versione di Media Player in uso sul suo computer presenta funzionalità aggiuntive rispetto alla tua ed adesso ti piacerebbe capire come fare per poterle sfruttare anche tu, dal tuo PC. Vista la situazione sappi che molto probabilmente la soluzione alla cosa consiste nell’andare ad aggiornare Windows Media Player.
Come dici? Ci avevi già pensato ma non hai la più pallida idea di come fare? Beh, ma non devi preoccuparti… puoi contare sul mio aiuto! Nelle righe successive andrò infatti ad indicarti tutti i passaggi che risulta necessario effettuare per riuscire ad aggiornare Windows Media Player. Prima che tu possa allarmarti e pensare al peggio ci tengo però a specificarti sin da subito che contrariamente alle apparenze aggiornare Windows Media Player non è affatto complicato e che tutti, anche i meno esperti in nuove tecnologie, possono riuscirci senza andare incontro a problemi, davvero.
Se sei dunque effettivamente intenzionato a scoprire che cosa bisogna fare per poter aggiornare Windows Media Player ti suggerisco di prenderti qualche minuto di tempo libero, di metterti ben comodo e di concentrarti attentamente sulla lettura delle mie indicazioni. Sei pronto? Si? Benissimo, allora cominciamo.
Se desideri capire come fare per poter aggiornare Windows Media Player sul tuo PC sappi che a prescindere dalla versione di Windows da te utilizzata la procedura che bisogna effettuare è sempre la stessa. Sappi inoltre che a seconda di quelle che sono le tue preferenze ed esigenze hai la possibilità di aggiornare Windows Media Player agendo in due differenti modi: manualmente oppure automaticamente. Individua dunque il procedimento che ritieni possa risultarti più congeniale ed attieniti alle relative indicazioni riportate di seguito. Qualora poi dovesse insorgere qualche problema e le indicazioni in questione non dovessero dare i risultati sperati potrai far fronte alla cosa mettendo in pratica una procedura, per così dire, di fortuna.
Nota: Per l’aggiornamento del programma è necessaria una connessione ad Internet. Prima di dare il via alla procedura mediante cui aggiornare Windows Media Player assicurarti dunque che il computer su cui andrai ad agire risulti connesso ad una rete wireless o cablata e che quest’ultima risulti effettivamente attiva e funzionante. In caso contrario il procedimento non potrà andare a buon fine.
Aggiornare Windows Media Player manualmente
Se ti interessa capire come fare per aggiornare Windows Media Player manualmente la prima operazione che devi effettuare è quella di avviare il programma sul tuo computer. Per fare ciò pigia sul menu Start, digita windows media player nel campo di ricerca che ti viene mostrato e poi fai clic sul primo risultato presente in elenco.
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Attendi quindi qualche istante affinché la finestra del player risulti visibile sul desktop dopodiché accertati del fatto che la visualizzazione del catalogo multimediale sia abilitata ed in caso contrario provvedi ad abilitarla pigiando su Vai a Catalogo multimediale.
Adesso clicca sul punto interrogativo che risulta collocato nella parte in alto della finestra di Windows Media Player dopodiché fai clic sulla voce Controlla aggiornamenti… che risulta annessa al menu che ti viene mostrato. Se non riesci a visualizzare il punto interrogativo nella parte alta della finestra del player multimediale è perché la barra dei menu risulta disattivata. Per abilitarla pigia sul bottone Organizza collocato in alto a sinistra, porta il cursore del mouse sula voce Layout annessa al menu che è andato ad aprirsi e poi seleziona Mostra barra dei menu.
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A questo punto se risultano disponibili degli aggiornamenti per Windows Media Player vedrai apparire una nuova finestra sul desktop indicante la disponibilità di un update e la possibilità di effettuarne subito il download e l’installazione sul tuo computer. Acconsenti quindi a dare il via alla procedura per aggiornare Windows Media Player ed attieniti alle semplici indicazioni che ti vengono mostrate a schermo per portarla a termine. A procedura di aggiornamento ultimata potrebbe essere necessario riavviare il computer in modo tale da poter applicare correttamente tutte le modifiche che sono state apportate allo stesso.
Se invece non risultano disponibili nuovi aggiornamenti per Windows Media Player in uso sul tuo computer vedrai apparire una nuova finestra a schermo indicante il fatto che la versione del player multimediale installata sul è quella più aggiornata e che non ci sono update per la stessa. Pigia quindi su OK per chiudere la finestra e riprendere l’utilizzo del programma.
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Per ulteriori dettagli riguardo la disponibilità di update e riguardo la versione più recente di Windows Media Player per il tuo sistema operativo ti invito a consultare l’apposita sezione del sito Internet ufficiale di Microsoft a cui puoi accedere cliccando qui.
Aggiornare Windows Media Player automaticamente
Se preferisci evitare gli aggiornamenti manuali e se è dunque tua intenzione capire come fare per aggiornare Windows Media Player automaticamente la prima cosa che devi fare è quella di avviare il player sul tuo PC. Per fare ciò pigia sul menu Start, digita windows media player nel campo di ricerca che ti viene mostrato e poi fai clic sul primo risultato presente in elenco.
Attendi quindi qualche istante affinché la finestra del player risulti visibile sul desktop dopodiché accertati del fatto che la visualizzazione del catalogo multimediale sia abilitata ed in caso contrario provvedo ad abilitarla pigiando su Vai a Catalogo multimediale.
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A questo punto clicca sula voce Organizza collocata nella parte in alto a sinistra della finestra visualizzata dopodiché seleziona Opzioni… dal menu che ti viene mostrato. Clicca quindi sulla scheda Lettore multimediale.
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Adesso seleziona l’opzione di intervallo desiderata per aggiornare Windows Media Player dalla sezione Aggiornamenti automatici. A seconda di quelle che sono le tue preferenze puoi scegliere tra una volta al giorno, una volta alla settimana e una volta al mese. Per finire e dunque per applicare le modifiche apportate pigia prima sul pulsante Applica e poi su OK.
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Tieni presente che per impostazione predefinita Windows Media Player controlla la disponibilità degli aggiornamenti una volta alla settimana. Tale impostazione può essere modificata e/o anticipata in base a quelle che sono le tue esigenze ma non disabilitata del tutto.
Procedura di fortuna
Le indicazioni per aggiornare Windows Media Player che ti ho fornito non si sono rivelate efficaci? È insorto qualche problema durante la fase di update del player oppure ti è impossibile riuscire nel tuo intento perché non riesci più a trovare quest’ultimo tra i programmi installati sul PC? Se la risposta a queste e ad altre domande simili è affermativa puoi provare a rimediare mettendo in pratica una procedura di fortuna che prevede la reinstallazione del programma. Per scoprire come fare ti invito a consultare la mia guida su come scaricare Windows Media Player in cui ho provveduto a spiegarti tutto nel dettaglio.
Non riesci più ad aggiornare Windows 10 tramite Windows Update, non sai come fare per far fronte alla cosa ma vorresti evitare di spendere del denaro per rivolgerti ad un tecnico? Ti piacerebbe passare dal tuo attuale OS a Windows 10 senza perdere i tuoi dati e senza dover mettere mano al portafoglio? Non ti preoccupare. In entrambi i casi posso darti una mano io. Mi chiedi come? Beh, leggi questa mia guida su come aggiornare Windows 10 gratis e lo scoprirai.
Nelle righe successive vedremo innanzitutto come risolvere i problemi più comuni di Windows Update su Windows 10, così da riuscire a scaricare tutti i vari ed eventuali aggiornamenti disponibili per il sistema operativo, e poi ci occuperemo di capire come fare per aggiornare un precedente OS di casa Microsoft alla più recente edizione dello stesso, tutto in maniera totalmente gratuita.
Cerca quindi di identificare quale tra le due soluzioni in questione risponde maggiormente alle tue esigenze e metti in pratica le relative indicazioni per aggiornare Windows 10 gratis. In entrambi i casi, son sicuro che alla fine potrai dirti ben felice e soddisfatto di quanto appreso e che, addirittura, in caso di necessità sarai pronto a fornire eventuali spiegazioni ai tuoi amici desiderosi di ricevere una dritta analoga. Che ne dici, scommettiamo?
Indice
Aggiornare Windows 10 gratis tramite Windows Update
Regolare le impostazioni degli aggiornamenti
In caso di problemi
Passare a Windows 10 gratis
Info utili
Requisiti minimi
Installazione
Aggiornare Windows 10 gratis tramite Windows Update
Ti interessa capire come aggiornare Windows 10 gratis nel senso che vorresti scoprire se esiste un modo per regolare le impostazioni relative agli aggiornamenti di Windows Update? Allora continua a leggere le indicazioni che trovi qui di seguito e vedrai che nel giro di pochi istanti avrai le idee perfettamente chiare al riguardo.
Regolare le impostazioni degli aggiornamenti
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Se il tuo PC è equipaggiato con Windows 10 e vuoi regolare le impostazioni relative agli aggiornamenti Windows, il primo passo che devi compiere è quello di fare clic sul campo di ricerca collocato sulla barra delle applicazioni, digitare impostazioni di windows update e pigiare sul pulsante Invio presente sulla tastiera.
Nella finestra che a questo punto ti viene mostrata sul desktop, clicca sulla voce Opzioni avanzate dopodiché seleziona il menu presente sotto la voce Scegli come installare gli aggiornamenti e seleziona una delle due opzioni disponibili.
Automatico (scelta consigliata) – Con questa opzione, gli aggiornamenti vengono scaricati in maniera automatica e il riavvio del sistema avviene automaticamente quando il PC non è in uso.
Notifica per la pianificazione del riavvio – Selezionando questa opzione gli aggiornamenti per Windows vengono scaricati in automatico ma affinché ne venga effettuata l’installazione bisogna pianificarne il riavvio.
Dopo aver selezionato l’opzione desiderata, le modifiche apportate saranno applicate all’istante. È inoltre possibile attivare il download automatico degli aggiornamenti per altri prodotti Microsoft (come Office) apponendo il segno di spunta accanto alla voce Scarica aggiornamenti per altri prodotti Microsoft durante l’aggiornamento di Windows.
Se hai bisogno di maggiori informazioni riguardo il download e l’installazione degli aggiornamenti Windows puoi consultare la mia guida dedicata all’argomento.
In caso di problemi
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Stai riscontrando delle difficoltà nell’aggiornare Windows 10 gratis con Windows Update e ti piacerebbe capire come fare risolvere? In tal caso, puoi rivolgerti allo strumento per la risoluzione dei problemi annesso a Pannello di controllo. Per fare ciò, clicca sul pulsante Start presente sulla barra delle applicazioni, digita risoluzione dei problemi nel campo di ricerca visualizzato e poi fai clic sul primo risultato presente in elenco.
Nella finestra che si apre, fai clic sulla voce Risolvere i problemi relativi a Windows Update presente in corrispondenza della Sistema e sicurezza dopodiché clicca sul bottone Avanti ed attendi che la procedura di controllo venga avviata e portata a termine. Se necessario clicca su Prova a eseguire la risoluzione dei problemi come amministratore.
Al termine della procedura di analisi nella finestra aperta sul desktop, sotto la voce Problemi trovati, ti verranno indicati tutti i vari ed eventuali problemi identificati su Windows in base ai quali non era possibile usufruire correttamente di Windows Update. Se i problemi individuati sono stati risolti in maniera automatica, accanto a ciascuno di essi sarà presente la scritta Risolto ed un segno di spunta verde. Successivamente pigia sulla voce Chiudi strumento di risoluzione dei problemi.
Successivamente, nella finestra che si è aperta sul desktop, in corrispondenza della voce Problemi trovati, ti verranno indicati tutti i problemi identificati su Windows 10 in base ai quali non era possibile usufruire correttamente di Windows Update. A questo punto, tutti i problemi individuati dovrebbero essere stati risolti e la procedura mediante cui ripristinare il corretto funzionamento di Windows Update dovrebbe essere andata a buon fine. Per verificare che le cose siano effettivamente andate per il verso giusto accertati del fatto che in corrispondenza di ciascuno dei problemi riscontrati presente in elenco ci sia la voce Risolto seguita da un segno di spunta verde. Clicca poi sul bottone Chiudi collocato in basso a destra per chiudere la finestra.
Passare a Windows 10 gratis
Ti interessa capire come aggiornare Windows 10 gratis nel senso che desideri ottenere ed installare la più recente versione del sistema operativo di casa Microsoft sul tuo computer senza perdere dati, applicazioni e quant’altro? Bene, allora segui le indicazioni che trovi qui sotto per scoprirlo subito. Ti avviso però, si tratta si di un’operazione possibile ma, allo stato attuale delle cose, solo ed esclusivamente in una specifica circostanza. Per saperne di più continua a leggere!
Info utili
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Fino al 29 luglio 2016 tutti gli utenti in possesso di una copia genuina di Windows 7 SP1 o Windows 8.x potevano effettuare l’upgrade a costo zero del sistema operativo. Dopo tale data le cose sono però cambiate e Microsoft ha stabilito che adesso ad avere dritto all’aggiornamento a costo zero sono solo ed esclusivamente coloro che, oltre ad avere una copia originale dei sistemi operativi summenzionato, fanno uso di tecnologie assistive.
Per cui, se rispondi a tali caratteristiche puoi collegati alla pagina Web dedicata del sito Internet di Microsoft, fare clic sul bottone Aggiorna ora ed attendere qualche istante affinché sul computer venga scaricato l’apposito tool per eseguire l’aggiornamento a costo zero.
Tutti gli altri possono comunque effettuare l’upgrade, come indicato anche nel mio articolo su come passare a Windows 10, ma, ovviamente, pagando. Normalmente, il prezzo di Windows 10 Home è di 135,00 euro mentre quello di Windows 10 Pro è di 279,00 euro. L’acquisto del sistema operativo può essere effettuato direttamente dallo store ufficiale di Microsoft, dagli store online come Amazon e presso i negozi di elettronica fisici.
Requisiti minimi
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Se vuoi aggiornare Windows 10 gratis devi anche assicurarti di disporre di un computer con tutti i requisiti tecnici del caso. Quali sono? Quelli che trovi indicati qui di seguito oltre che sull’apposita pagina Web informativa presente sul sito di Microsoft.
Almeno 2 GB di RAM;
20 GB di spazio libero sul disco;
Un processore da almeno 1 GHz dotato di supporto a PAE, NX ed SSE2;
Una scheda grafica dotata del supporto a Microsoft DirectX 9 e driver WDDM.
Per installare Windows 10 gratuitamente hai inoltre bisogno dell’assistente di Microsoft, un semplice “programmino” che si può scaricare direttamente dal sito Internet dell’azienda e che va eseguito sul computer su cui si intende agire. Per effettuarne il download, collegati alla pagina Web dedicata alle tecnologie assistive che ti ho segnalato qualche riga più su ed effettua il download dell’assistente per l’aggiornamento semplicemente facendo clic sul bottone Aggiorna ora.
A scaricamento completato, avvia l’assistenza facendo doppio clic sul file Windows10Upgrade24074.exe, clicca su Si e, nella finestra che a questo punto ti viene mostrata sul desktop, clicca sul pulsante Accetta/Aggiorna per dare il via alla procedura di upgrade.
Nota: Anche se con l’aggiornamento non perderai i dati presenti sul computer, ti suggerisco di effettuare un backup degli stessi in modo tale da poterci accedere sempre e comunque, a prescindere dall’insorgenza di eventuali problematiche. Per scoprire come fare, puoi consultare il mio tutorial su come effettuare backup.
Installazione
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Attendi ora che la procedura di preparazione all’aggiornamento venga avviata e portata a termine (nel frattempo puoi continuare a lavorare senza problemi con il tuo computer facendo clic sul bottone Riduci a icona nella finestra del software per effettuare l’update) dopodiché pigia sul pulsante per dare il via all’installazione di Windows 10.
Attendi ora che la procedura mediante cui passare a Windows 10 venga avviata dopodiché scegli la lingua e il layout della tastiera e prosegui con la procedura di installazione. Indica quindi l’edizione di Windows 10 da installare sul PC, accetta le condizioni d’uso del software e scegli di effettuare l’aggiornamento della copia di Windows già presente sul computer facendo clic sul pulsante Aggiorna: installa Windows o mantieni file, impostazioni e applicazioni.
A questo punto, il computer verrà riavviato e partirà la procedura di configurazione iniziale del sistema operativo durante la quale potrai regolare varie impostazioni del sistema operativo. Se preferisci velocizzare il tutto, puoi anche fare clic su Usa impostazioni rapide per utilizzare le impostazioni predefinite.
Specifica poi se il computer appartiene a te ed è dunque destinato ad un uso personale oppure se appartiene all’azienda per la quale eventualmente lavori o al tuo istituto di istruzione, clicca su Avanti e, se preferisci sfruttare le funzionalità cloud del sistema operativo, inserisci il tuo indirizzo di posta elettronica Microsoft (Live, Hotmail o Outlook). Tieni presente che una volta fatto ciò il nome utente e la password per l’account sul PC saranno uguali ai dati di accesso dell’indirizzo email.
Se invece non vuoi sincronizzare i dati e le app fra più PC tramite i servizi cloud Microsoft, puoi creare un account utente locale standard cliccando su Ignora questo passaggio, compilando con i dati richiesti i campi che successivamente ti vengono mostrati a schermo e facendo poi clic su Avanti.
Per ultimare, attendi che risulti visibile il desktop di Windows 10 (dovrebbero volerci pochi istanti) ed indica se vuoi consentire oppure n al tuo PC di essere individuabile da parte di altri computer e dispositivi collegati alla medesima rete. A questo punto puoi ritenerti finalmente soddisfatto: sei riuscito a portare a termine tutta la procedura mediante cui aggiornare Windows 10 gratis. Buon divertimento!
Ti faccio infine presente che nel caso in cui dovessi avere dei ripensamenti, recandoti nel menu Impostazioni PC di Windows 10, cliccando sull’icona Aggiornamento e sicurezza e selezionando la voce Ripristino dalla barra laterale di sinistra puoi infatti tornare a Windows 7 oppure a Windows 8 cliccando su un semplice pulsante. Tutti i tuoi dati verranno preservati. Ti ho spiegato in maniera più dettagliata questa pratica nel mio tutorial su come disinstallare Windows 10. Se la cosa ti interessa dagli uno sguardo.
Windows 10 è disponibile sul mercato già da diverso tempo tuttavia il nuovo sistema operativo di casa Microsoft ancora non ti convince e stai continuando imperterrito ad utilizzare il tuo PC con su installato Windows 7. Parlando con un amico hai però sentito parlare di Windows 8, le sue caratteristiche ti hanno convinto molto più del campione attualmente in carica ed adesso ti piacerebbe capire come fare per poter aggiornare la tua copia di Seven al più recente OS. Che dire, se non hai la più pallida idea di come fare sappi che puoi contare ancora una volta su di me. Nelle righe successive andrò infatti ad illustrati, per filo e per segno, tutto quel che bisogna fare per poter aggiornare Windows 7 a Windows 8.
Prima che tu possa spaventarti e pensare al peggio ci tengo però a precisare sin da subito che contrariamente alle apparenze aggiornare Windows 7 a Windows 8 non è affatto complicato. Basta solo avere un po’ di tempo libero ed un minimo di pazienza e di attenzione ed il gioco è fatto, davvero.
Se sei quindi effettivamente interessato a scoprire come fare per poter aggiornare Windows 7 a Windows 8 ti suggerisco di sistemarti ben comodo dinanzi al tuo computer e di concentrarti sulla lettura di questo tutorial. Scommettiamo che alla fine sarai pronto ad affermare che aggiornare Windows 7 a Windows 8 era in realtà un vero e proprio gioco da ragazzi?
Prima di spiegarti come procedere per aggiornare Windows 7 a Windows 8 c’è però una cosa che devi sapere. A seconda di quelli che sono i “mezzi” in tuo possesso e le tue preferenze è possibile effettuare l’upgrade del sistema operativo sia utilizzando il DVD di installazione di Windows 8 sia utilizzando una chiavetta USB preposta allo scopo. Il risultato finale è praticamente identico ma la procedura che bisogna effettuare per aggiornare Windows 7 a Windows 8 cambia, ovviamente, a seconda della soluzione da te adottata.
Prima di aggiornare Windows 7 a Windows 8 ti suggerisco inoltre di verificare che il computer in tuo possesso sia effettivamente compatibile con la versione più aggiornata del sistema operativo di casa Microsoft che intendi installare. Tieni dunque presente che per poter eseguire senza problemi Windows 8 il tuo PC deve avere una CPU da almeno 1 GHz, almeno 20 GB di spazio libero su hard disk e 2 GB di RAM. La compatibilità dei singoli componenti la puoi testare cliccando qui e scaricando l’assistente aggiornamento di Microsoft che provvede ad analizzare le caratteristiche del computer ed a fornire informazioni dettagliate sulla loro compatibilità con Windows 8. Una volta accertata la perfetta compatibilità del tuo computer con il più recente sistema operativo attieniti alle seguenti indicazioni.
Nota: Le operazioni da eseguire per aggiornare Windows 7 a Windows 8 potrebbero eliminare in modo irrecuperabile tutti i dati presenti sul computer pertanto ti suggerisco di effettuare un backup di ciò che ritieni più opportuno prima di procedere. Se non sai come fare e vuoi saperne di più a riguardo ti suggerisco di leggere la mia guida su come effettuare backup.
Aggiornare Windows 7 a Windows 8 mediante DVD di installazione
Se desideri aggiornare Windows 7 a Windows 8 e disponi del DVD di installazione del più recente sistema operativo la prima cosa che devi fare è inserire quest’ultimo nel PC e riavviare il sistema.
A computer riavviato aspetta che sullo schermo compaia la scritta Premere un tasto per avviare da CD-ROM o DVD-ROM e premi un tasto qualsiasi sulla tastiera del PC per avviare il setup di Windows 8. Se non riesci ad avviare il DVD per l’installazione del sistema operativo probabilmente devi impostare il BIOS in modo che veda come drive di riferimento per il boot l’unità DVD del computer. Per sapere come fare leggi la mia guida su come impostare il BIOS.
Una volta partita la procedura d’installazione di Windows 8, seleziona Italiano dal menu a tendina relativo alla voce Lingua da installare annesso alla finestra che ti viene mostrata a schermo dopodiché imposta Italiano (Italia) dal menu a tendina relativo alla voce Formato ore e valuta e poi seleziona Italiano dal menu a tendina di Layout di tastiera o metodo di input. Successivamente clicca prima sul pulsante Avanti che si trova in basso a destra e poi su Installa.
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Adesso digita il product key della tua copia di Windows 8 nell’apposito campo di testo e poi clicca nuovamente su Avanti. Accetta poi le condizioni di utilizzo del sistema operativo mettendo il segno di spunta accanto alla voce Accetto le condizioni di licenza, e fai clic ancora una volta su Avanti.
Clicca successivamente sul pulsante Aggiorna, seleziona la partizione o il disco su cui è installata la versione di Windows da aggiornare e clicca su Avanti per avviare il processo di installazione di Windows 8.
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Qualora il pulsante Aggiorna non dovesse essere disponibile clicca su Personalizzata, seleziona il drive su cui desideri installare il sistema, seleziona l’opzione Opzioni unità (avanzate) e poi pigia su Formatta per formattare la partizione selezionata. Successivamente clicca sul pulsante Avanti per avviare la copia dei file di Windows sul PC. Dopo qualche minuto il PC si riavvierà da solo.
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Al nuovo avvio del computer aspetta che venga eseguita la configurazione iniziale dei dispositivi dopodiché segui la procedura di configurazione iniziale di Windows 8 che visualizzi a schermo. Scegli quindi il nome che desideri assegnare al computer, il colore che vuoi usare come sfondo della Start Screen, le impostazioni facenti riferimento ad aggiornamenti, quelle relative alla condivisione dei file e tutti gli altri settaggi. Se preferisci usare le impostazioni predefinite clicca sul pulsante Usa impostazioni rapide.
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Per portare a termine la procedura mediante cui aggiornare Windows 7 a Windows 8 tramite DVD di installazione dovrai poi inserire il tuo indirizzo di posta elettronica Microsoft (Live, Hotmail o Outlook). L’indirizzo di posta elettronica Microsoft è indispensabile per poter usare le funzionalità cloud del sistema operativo. Se non ti interessa sincronizzare i dati e le app fra più PC tramite i servizi cloud Microsoft, puoi decidere di usare un account utente locale standard cliccando prima su Accedi senza un account Microsoft e poi su Account locale.
Per concludere digita il nome utente e la password che vuoi usare per il tuo account utente sul PC. Tieni presente che se nello step precedente hai digitato il tuo indirizzo di posta elettronica Microsoft il nome utente e la password per l’account sul PC saranno uguali ai dati di accesso dell’indirizzo email. Per concludere la procedura clicca poi sul pulsante Fine.
Potrai finalmente cominciare ad utilizzare il sistema dopo una breve presentazione delle sue nuove funzionalità.
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Aggiornare Windows 7 a Windows 8 mediante chiavetta USB
Se preferisci aggiornare Windows 7 a Windows 8 mediante chiavetta USB la prima cosa che devi fare è quella di procurarti una pendrive da almeno 4 GB (vuota o comunque senza file importanti all’interno poiché verrà formattata!). Hai inoltre bisogno di un’apposita utility gratuita distribuita direttamente da Microsoft grazie alla quale è possibile creare delle chiavette USB mediante cui installare il famoso sistema operativo. Procurati quindi una chiavetta USB come ti ho già indicato dopodiché clicca qui per collegarti al sito Internet di Microsoft per effettuare il download del programmino di cui ti parlavo. A download ultimato apri, facendo doppio clic su di esso, il file appena scaricato e digita il product key della tua copia di Windows 8.
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A questo punto collega al computer la chiavetta USB, indica che desideri creare un drive USB per l’installazione del sistema operativo e poi segui le istruzioni visibili a schermo per compeltare la procedura. Attendi quindi che la copia dei file giunga al termine.
Tieni presente che la procedura di creazione della chiavetta USB mediante cui aggiornare Windows 8 a Windows 8 potrebbe durate un bel po’. Tutto dipende dalla velocità della tua connessione ad Internet. Una volta terminato il processo puoi utilizzare la chiavetta che hai ottenuto per eseguire il boot e per aggiornare il tuo PC a Windows 8 mediante la pendrive.
Per aggiornare Windows 7 a Windows 8 mediante chiavetta USB chiudi quindi la finestra dell’utility Microsoft che hai utilizzato per creare la pendrive con il sistema operativo e riavvia il computer senza rimuovere la chiavetta. Procedendo in questo modo dovrebbe avviarsi in automatico la procedura mediante cui poter installare Windows 8 da USB. Nello sfortunato caso in cui la procedura per aggiornare Windows 7 a Windows 8 tramite chiavetta USB non si avviasse in maniera automatica e partisse normalmente la copia del sistema operativo già installata sul PC entra nel BIOS e cambia l’ordine di avvio impostando come primo dispositivo la porta USB attenendoti alle indicazioni presenti nella mia guida su come impostare il BIOS. che ti ho indicato nelle righe precedenti.
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Partita la procedura d’installazione di Windows 8 seleziona Italiano dal menu a tendina relativo alla voce Lingua da installare annesso alla finestra che ti viene mostrata a schermo dopodiché imposta Italiano (Italia) dal menu a tendina relativo alla voce Formato ore e valuta e poi seleziona Italiano dal menu a tendina di Layout di tastiera o metodo di input. Successivamente clicca prima sul pulsante Avanti che si trova in basso a destra e poi su Installa.
Procedi ora attenendoti alle indicazioni che ti ho già fornito nelle righe precedenti, quando ti ho spiegato come fare per aggiornare Windows 7 a Windows 8 mediante DVD di installazione. D’ora in avanti i passaggi da seguire sono praticamente identici.
Al termine della procedura mediante cui aggiornare Windows 7 a Windows 8 ed una volta installato nuovamente il sistema operativo potrai finalmente cominciare ad utilizzarlo immediatamente.
Hai notato che da diverse settimane il tuo computer non scarica più gli aggiornamenti per Windows 8 e vorresti verificare che non ci siano problemi con Windows Update? Desideri controllare manualmente la disponibilità di aggiornamenti sul tuo PC con Windows 8.1 ma non sai come fare? No problem.
Dai un’occhiata ai suggerimenti che sto per darti e troverai sicuramente una soluzione ai tuoi problemi. Stiamo infatti per scoprire come aggiornare Windows 8 e Windows 8.1 manualmente, come riattivare gli aggiornamenti automatici quando smettono di funzionare e come risolvere tutti gli errori più comuni di Windows Update.
Si tratta di operazioni estremamente semplici da portare a termine, quindi se vuoi un consiglio non perdere altro tempo e cerca di rimettere subito la situazione a posto seguendo le indicazioni che trovi di seguito.
Per verificare la disponibilità di aggiornamenti su Windows 8 puoi utilizzare sia il pannello di controllo tradizionale (quello disponibile in ambiente desktop) sia la Start Screen. Dal punto di vista tecnico non ci sono differenze fra le due procedure, sentiti pure libero di scegliere quella che ti sembra più comoda.
Per aggiornare Windows 8 dalla Start Screen devi accedere ad essa premendo il tasto Win della tastiera o cliccando sul pulsante Start che si trova in basso a sinistra sul desktop. Digita quindi il termine impostazioni per avviare una ricerca all’interno della Start Screen e clicca sull’icona Impostazione PC che compare fra i risultati.
Nella schermata che si apre, seleziona la voce Aggiorna e ripristina che si trova in fondo alla barra laterale di sinistra e pigia sul bottone Verifica adesso per avviare la ricerca degli ultimi aggiornamenti disponibili.
Al termine dell’operazione (che dovrebbe durare solo pochi secondi), cliccando sul pulsante Installa puoi avviare direttamente l’installazione di tutti gli aggiornamenti importanti trovati dal sistema operativo oppure, se preferisci, puoi selezionare manualmente gli update da scaricare cliccando sulla voce Visualizza dettagli.
Gli aggiornamenti di Windows si suddividono in varie fasce di criticità: quelli segnalati come importanti vanno installati assolutamente perché correggono le falle di sicurezza del sistema e ne migliorano la stabilità; quelli consigliati sono un po’ meno importanti ma vanno comunque scaricati mentre quelli facoltativi, come suggerisce la definizione, possono essere anche trascurati. Per visualizzare informazioni dettagliate su ciascun update clicca sulla voce Dettagli che si trova accanto al suo nome.
Per impostazione predefinita, Windows scarica e installa automaticamente tutti gli aggiornamenti importanti. Qualora ciò non accadesse sul tuo PC, vai in Impostazioni PC > Aggiorna e ripristina > Windows Update e clicca sulla voce Scegli come installare gli aggiornamenti.
Nella schermata che si apre, imposta il menu a tendina Aggiornamenti importanti su Installa gli aggiornamenti automaticamente e clicca sul pulsante Applica per salvare i cambiamenti. È possibile anche impostare Windows in modo da scaricare gli aggiornamenti automaticamente senza installarli (lasciando cioè all’utente il compito di autorizzarne l’installazione), verificare la disponibilità degli aggiornamenti senza installarli né scaricarli e non verificare la disponibilità di aggiornamenti.
Per evitare di perdere update fondamentali ti consiglio vivamente di mantenere attiva l’impostazione predefinita: download e installazione automatica di tutti gli aggiornamenti importanti.
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Adesso invece vediamo come aggiornare Windows 8 utilizzando la classica interfaccia desktop del sistema operativo Microsoft. Il primo passo che devi compiere è recarti nel Pannello di controllo aprendo l’Esplora Risorse e cercandolo attraverso la barra degli indirizzi.
A questo punto, clicca sull’icona Sistema e sicurezza, seleziona Windows Update e avvia la ricerca di nuovi aggiornamenti cliccando sull’apposito pulsante. Ad operazione completata, clicca sul collegamento xx aggiornamenti importanti sono disponibili per passare in rassegna la lista di tutti gli update importanti da installare e pigia sul bottone Installa che si trova in basso a destra per avviare il loro download.
Per cambiare il comportamento predefinito di Windows per l’installazione degli aggiornamenti, clicca sulla voce Cambia impostazioni nella barra laterale di sinistra del pannello di controllo (nella sezione Windows Update), scegli una delle opzioni disponibili nel menu a tendina Aggiornamenti importanti e clicca su OK per salvare i cambiamenti.
Le opzioni disponibili sono le stesse elencate in precedenza per la Start Screen, io ti consiglio sempre la prima: Installa gli aggiornamenti automaticamente.
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Devi aggiornare Windows 8 a Windows 8.1 ma non vedi alcun riferimento a quest’ultimo nel pannello di Windows Update? È una cosa normale. A differenza degli aggiornamenti tradizionali, Windows 8.1 è stato rilasciato attraverso il Windows Store e non attraverso Windows Update.
Per scaricarlo sul tuo PC devi dunque recarti nella Start Screen, pigiare sull’icona del Windows Store, selezionare il collegamento relativo a Windows 8.1 (dovrebbe essere in primo piano) e pigiare sul pulsante Scarica. Al resto penserà il computer.
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Ogni volta che tenti di trovare gli ultimi aggiornamenti per Windows compaiono degli strani messaggi di errore? Il computer ha smesso improvvisamente di scaricare gli aggiornamenti in maniera automatica? Prova a resettare le impostazioni di Windows Update.
Per fare ciò, collegati a questa pagina del sito Microsoft e clicca sul pulsante Esegui ora collocato sotto la dicitura Windows 8.1, Windows 8 e Windows 7. Verrà scaricato un programmino (WindowsUpdateDiagnostic) che una volta avviato ti permetterà di risolvere i problemi con gli aggiornamenti di Windows semplicemente cliccando sul bottone Avanti.
Dopo averci riflettuto su per giorni e giorni finalmente ti sei deciso: anche tu, al pari di molti altri utenti, hai scelto di aggiornare a Windows10 il tuo computer. Ottima idea, non posso dirti altro. Tuttavia se in questo momento stai leggendo questa guida molto probabilmente è perché c’è qualcosa che non ti è ben chiaro e vorresti saperne di più sui passaggi da effettuare per portare a termine la tua “missione”. Beh, se le cose stanno effettivamente così non preoccuparti, ci sono qui io a darti una mano.
Per aggiornare il tuo PC a Windows 10 hai due differenti strade a tua disposizione: la prima consiste nello sfruttare Windows Update (il sistema di aggiornamenti automatici incluso in Windows), la seconda invece prevede la creazione di una chiavetta USB o un DVD con i file d’installazione del sistema operativo (utilizzabile su qualsiasi computer senza dover scaricare nuovamente il sistema operativo).
Qual è la soluzione più adatta a te? Cerchiamo di scoprirlo insieme. Prenditi un po’ di tempo libero e metti in pratica le indicazioni che trovi di seguito. Al termine della procedura ti ritroverai con un computer aggiornato a Windows 10 e con tutti i tuoi dati al loro posto, a meno che tu non decida volontariamente di formattare l’hard disk, questo è ovvio. Buona lettura e buon divertimento!
Quanto costa l’aggiornamento a Windows 10?
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Se sul tuo computer è installata una copia genuina di Windows 7 SP1 o Windows 8.1 puoi aggiornare a Windows 10 gratis, ma solo entro il 29 luglio 2016, cioè a un anno esatto dal debutto di Windows 10 sul mercato.
Normalmente, il prezzo di Windows 10 Home è di 135 euro mentre quello di Windows 10 Pro è di 279 euro. L’acquisto del sistema operativo può essere effettuato direttamente dallo store ufficiale di Microsoft, dagli store online come Amazon e dai negozi di elettronica fisici.
Cosa serve per aggiornare a Windows 10?
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Prima di installare Windows 10, assicurati che il tuo PC rispetti tutti i requisiti tecnici del caso e che tu abbia tutto l’occorrente per effettuare l’upgrade. Ecco in dettaglio quello di cui hai bisogno.
Un PC equipaggiato con almeno 2GB di RAM, 20GB di spazio libero sul disco, un processore da almeno 1GHz dotato di supporto a PAE, NX ed SSE2 e una scheda grafica dotata del supporto a Microsoft DirectX 9 e driver WDDM.
Una connessione Internet veloce, indispensabile per scaricare i file d’installazione di Windows 10.
Una copia genuina di Windows 7 SP1 o Windows 8.1. Le altre edizioni di Windows e tutte le copie del sistema operativo non attivate in maniera legittima non possono usufruire dell’aggiornamento diretto a Windows 10 (si può sempre però formattare il disco e installare il sistema operativo da zero).
Una chiavetta USB da almeno 8GB o un DVD vuoto, se si vuole creare un supporto per l’installazione di Windows 10 su più computer.
Come aggiornare a Windows 10 tramite Windows Update
Se possiedi un computer con su installato Windows 7 SP1 o Windows 8.1, prova a dare un’occhiata all’area di notifica del sistema. Se noti la presenza di una bandierina di colore bianco (il logo di Windows) ho una buona, anzi un’ottima notizia da darti: pigiando sulla bandierina bianca in questione puoi richiedere la tua copia del nuovo sistema operativo e installarla non appena questa diventa disponibile tramite Windows Update.
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Per aggiornare a Windows 10 richiedendo la tua copia del sistema operativo, clicca sulla bandierina che è comparsa accanto all’orologio di sistema e pigia prima sul pulsante Prenota il tuo aggiornamento gratuito e poi su Chiudi.
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Quando la tua copia di Windows 10 sarà disponibile la troverai fra gli aggiornamenti di Windows Update e potrai installarla come un qualsiasi altro aggiornamento del sistema operativo. Per avere maggiori informazioni a riguardo puoi collegarti all’apposita pagina Web presente sul sito Internet di Microsoft a cui puoi accedere cliccando qui.
Cosa fare se l’icona della bandierina non compare
Se non vedi comparire l’icona nella barra di sistema per poter aggiornare a Windows 10 avvia Windows Update e scarica tutti gli aggiornamenti disponibili per il tuo PC. Tra gli aggiornamenti disponibili, quelli in grado di far comparire la bandierina dovrebbero essere quelli denominati KB3035583 per Windows 7 SP1 e Windows 8.1, KB2952664 per Windows 7 SP1 e KB2976978 per Windows 8.1. Inoltre assicurati che sul tuo PC ci sia installata la versione 11 di Internet Explorer (altrimenti la bandierina potrebbe comparire ma non consentirti di prenotare l’aggiornamento a Windows 10).
Se nonostante la presenza di questi aggiornamenti continui a non visualizzare la bandierina per poter aggiornare a Windows 10, prova a mettere in pratica i consigli trovi qui sotto (uno alla volta, non tutti insieme).
Scarica “manualmente” e installa/reinstalla gli aggiornamenti che attivano la bandierina per l’aggiornamento a Windows 10. Per rendere effettive le modifiche potrebbe essere necessario riavviare il PC.
KB3035583 per Windows 7 SP1 – 64 bit, 32 bit.
KB3035583 per Windows 8.1 – 64 bit, 32 bit.
KB2952664 per Windows 7 SP1 – 64 bit, 32 bit.
KB2976978 per Windows 8.1 – 64 bit, 32 bit.
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Assicurati che la tua copia di Windows sia genuina. Per farlo, recati nel menu Start, fai click destro sull’icona Computer e seleziona la voce Proprietà dal menu che compare. Nella finestra che si apre controlla che la copia del sistema operativo risulti attivata.
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Accedi alla cartella C:\Windows\System32\GWX e avvia gli eseguibili GWX.exe e GWXUX.exe come amministratore (si tratta dei launcher per avviare la prenotazione di Windows 10 che vengono installati sul PC con l’aggiornamento KB3035583) . Se non sai come fare per avviare i launcher come amministratore, clicca con il tasto destro del mouse sulle loro icone e seleziona la voce Esegui come amministratore dal menu che ti viene mostrato.
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Scarica l’utility di aggiornamento a Windows 10 collegandoti al sito Internet di Microsoft e cliccando sul pulsante Aggiorna ora. Qualora il pulsante non dovesse risultare disponibile, usa questo link diretto. A download completato, avvia l’eseguibile Windows10Upgrade9252.exe e clicca prima su Sì e poi su Accetta. Dopodiché attendi che il software esamini lo stato del computer e attendi il suo responso: se non ci sono problemi e puoi aggiornare a Windows 10, clicca sul pulsante Avanti per avviare il download e poi l’installazione del sistema operativo sul PC. Se invece vengono rilevati dei problemi che impediscono l’upgrade a Windows 10, cerca di risolverli.
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Come aggiornare a Windows 10 tramite Media Creation Tool
Se hai acquistato una licenza per Windows 10 oppure stai cercando una soluzione per installare il sistema operativo su più PC, puoi rivolgerti al Media Creation Tool. Si tratta di un piccolo programma gratuito di casa Microsoft mediante il quale è possibile scaricare qualsiasi versione di Windows 10, installarla sul PC, copiarla su una chiavetta o salvarla sotto forma di immagine ISO per poi masterizzarla su DVD.
Per scaricare il Media Creation Tool, collegati al sito Internet di Microsoft usando un PC Windows e clicca sul pulsante Scarica ora lo strumento che si trova in basso a sinistra. Se visiti il sito Web di Microsoft utilizzando un sistema operativo diverso da Windows, al posto del software Media Creation Tool ti verrà proposta direttamente l’immagine ISO di Windows 10 in versione a 32 o 64 bit.
A download ultimato, avvia l’eseguibile MediaCreationTool.exe e scegli se aggiornare a Windows 10 il computer in uso oppure se creare un supporto di installazione apposito. Nel primo caso verranno scaricati da Internet tutti i file necessari all’installazione del sistema operativo e partirà automaticamente la procedura di aggiornamento a Windows 10 (effettuabile solo su Windows 7 SP1 e Windows 8.1). Se invece scegli di creare un supporto d’installazione per un altro PC potrai creare una chiavetta USB con i file di installazione di Windows 10 o potrai scaricare l’immagine ISO del sistema operativo da masterizzare su DVD.
Aggiornare il PC in uso a Windows 10
Se vuoi effettuare l’upgrade del computer che stai utilizzando, una volta aperta la finestra di Media Creation Tool clicca sul pulsante Accetta, scegli di aggiornare il PC ora e clicca sul pulsante Avanti collocato in basso a destra. Attendi dunque che venga effettuato il download di tutti i componenti necessari all’installazione del sistema operativo e segui l’apposita procedura guidata che ti viene mostrata a schermo.
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Al termine del download devi accettare le condizioni d’uso di Windows 10 pigiando sull’apposito pulsante, dopodiché devi attendere che venga controllata la presenza di aggiornamenti per il sistema operativo e devi cliccare su Avanti e Installa per procedere con l’installazione di Windows 10 sul PC. Quando possibile, l’upgrade viene effettuato mantenendo tutti i file, le app e le impostazioni presenti sul computer. Se vuoi, però, puoi cliccare sulla voce Cambia elementi da mantenere e scegliere se installare Windows mantenendo solo i file personali (per cancellare programmi e impostazioni senza cancellare i dati) o se non conservare niente e installare Windows 10 cancellando tutto.
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Creare un supporto d’installazione di Windows 10
Se invece preferisci aggiornare a Windows 10 un altro tuo computer oppure preferisci farlo sul PC in uso creando però una chiavetta USB o un DVD per installare il sistema operativo, seleziona l’opzione per creare un supporto di installazione per un nuovo PC, pigia sul pulsante Avanti, scegli quale versione di Windows 10 scaricare, la lingua dell’OS e l’architettura dello stesso utilizzando gli appositi menu a tendina. Per impostazione predefinita viene scelta la versione di Windows 10 più adatta al computer in uso, ma togliendo il segno di spunta dalla voce Usa le opzioni consigliate per questo PC puoi scegliere qualsiasi edizioni del sistema operativo.
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A questo punto, clicca su Avanti e scegli se creare una unità flash USB (cioè una chiavetta USB) per l’installazione di Windows 10 oppure un file ISO da riversare poi su un DVD. Dopodiché clicca nuovamente sul pulsante Avanti e indica il dispositivo o la cartella di destinazione in cui salvare i file d’installazione di Windows 10, in modo da avviarne il download.
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Una volta completata la procedura di download, Media Creation Tool provvederà automaticamente a copiare i file di Windows 10 sulla chiavetta da te indicata o nel file ISO che hai deciso di salvare sul tuo PC.
Tieni conto che nel caso in cui tu abbia scelto di aggiornare a Windows 10 tramite chiavetta USB quest’ultima dovrà avere una capienza pari almeno a 8 GB. Nel caso in cui tu abbia scelto di aggiornare a Windows 10 tramite file ISO ti suggerisco invece di leggere la mia guida su come masterizzare file ISO per scoprire come fare per creare un DVD di installazione del sistema operativo.
Successivamente, riavvia il computer senza espellere la chiavetta USB o il DVD creato e segui la procedura d’installazione di Windows 10. Se il computer da aggiornare a Windows 10 è diverso da quello attualmente in uso, espelli la chiavetta o il DVD con i file d’installazione del sistema operativo e collega il supporto al PC su cui intendi installare Windows 10.
Procedendo in questo modo dovrebbe avviarsi in automatico la procedura per installare Windows 10 da USB o da DVD. Nel caso in cui la procedura non si avviasse in maniera automatica e partisse normalmente la copia di Windows già installata sul PC, entra nel BIOS/UEFI e cambia l’ordine di avvio impostando come primo dispositivo la porta USB o il supporto per DVD attenendoti alle indicazioni presenti nella mia guida su come impostare il BIOS.
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Come installare Windows 10
A questo punto, a prescindere dal fatto che tu abbia scelto di agire direttamente tramite Media Creation Tool, tramite chiavetta USB oppure tramite DVD attendi che la procedura mediante cui aggiornare a Windows 10 venga avviata dopodiché scegli la lingua e il layout della tastiera e poi pigia sui pulsanti Avanti e Installa.
Adesso immetti il product key della tua copia di Windows 10 oppure fai clic su Ignora per immettere il codice solo al termine del setup, accetta le condizioni d’uso del software e scegli se eseguire un aggiornamento della copia di Windows già presente sul computer o se effettuare un’installazione personalizzata. In quest’ultimo caso puoi formattare completamente il disco del computer e quindi ottenere una cosiddetta installazione pulita. Il computer, dopo una prima breve fase di installazione di Windows 10, verrà riavviato e partirà la procedura di configurazione iniziale del sistema operativo.
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Durante la procedura di configurazione iniziale puoi regolare varie impostazioni di Windows 10 in maniera molto dettagliata, ma se vuoi velocizzare tutta la procedura pigia sul pulsante Usa impostazioni rapide. In questo modo verranno utilizzate le impostazioni predefinite e non dovrai perdere tempo con la configurazione del sistema operativo, dovrai solo associare il tuo account Microsoft a Windows (in modo da sincronizzare dati e impostazioni con il cloud).
Una volta portata a termina la procedura per aggiornare a Windows 10, se non hai provveduto già a farlo, non dimenticare di associare il product key in tuo possesso alla copia dell’OS. Per fare ciò pigia sul campo di ricerca collocato in basso a sinistra del desktop, digita impostazioni e clicca sul primo risultato visualizzato.
Nella nuova finestra che ti viene mostrata fai clic su Aggiornamento e sicurezza, pigia sulla voce Attivazione annessa al menu laterale di sinistra e seleziona l’opzione presente sulla destra per fornire il tuo product key e per attivare la tua copia di Windows 10. A procedura completata visualizzerai la voce Windows è attivato in corrispondenza del campo Attivazione.
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ATTENZIONE: effettuando l’installazione di Windows 10 da chiavetta USB o DVD non potrai usufruire dell’aggiornamento gratuito da Windows 7 SP1 o Windows 8.x. Se intendi usufruire dell’upgrade gratuito devi ricorrere all’installazione diretta del sistema operativo da Media Creation Tool o a Windows Update.
Informazioni utili
Dopo aver aggiornato a Windows 10, hai 30 giorni di tempo per tornare sui tuoi passi e ripristinare Windows 7 SP1 o Windows 8.x. Recandoti nel menu Impostazioni PC, cliccando sull’icona Aggiornamento e sicurezza e selezionando la voce Ripristino dalla barra laterale di sinistra puoi infatti tornare a Windows 7 o tornare a Windows 8 cliccando su un comodo pulsante. Tutti i dati verranno preservati. Maggiori info qui.
Se effettui l’upgrade gratuito a Windows 10 da Windows 7 SP1 o Windows 8.1 non devi inserire alcun product key, il sistema verrà attivato tramite un’impronta hardwareche Microsoft registrerà sui suoi server. Questo significa che dopo aver effettuato l’aggiornamento a Windows 10 potrai reinstallare il sistema operativo sul PC (anche mediante installazione pulita) e questo si attiverà in maniera automatica.
Hai comprato un notebook economico equipaggiato con FreeDOS, vorresti installarci su Windows 7 ma non sai dove poterti procurare una licenza per questo sistema operativo? Hai acquistato un computer con Windows 10 e, non trovandoti bene con questa versione del sistema operativo Microsoft, vorresti effettuare un downgrade tornando a Windows 7? Nessun problema, penso di poterti dare una mano.
Se hai bisogno di informazioni su come acquistare Windows 7 o su come scaricarlo gratis da Internet (previa acquisto di una regolare licenza), sappi che sei capitato nel posto giusto al momento giusto! Sto infatti per spiegarti come acquistare Windows 7 in tutte le sue principali edizioni, come passare da Windows 10/8.x a Windows 7 e, in caso di necessità, come scaricare Windows 7 da Internet avendo poi la possibilità di installarlo tramite DVD o chiavetta USB. Ti assicuro che si tratta di operazioni estremamente semplici e che non richiedono tantissimo tempo per essere portate a termine. Se sei d’accordo, direi dunque di mettere al bando le ciance e passare subito all’azione.
Nota bene: Windows 7 è un sistema operativo ormai datato. Il 14 gennaio 2020 Microsoft cesserà ufficialmente il supporto per quest’ultimo (o meglio, per la sua versione con SP1), quindi pensaci bene prima di spendere soldi e acquistare un prodotto che, a meno di clamorosi ripensamenti, è destinato a “morire” tra non molto tempo. Maggiori info qui.
Indice
Siti per acquistare Windows 7
Scaricare Windows 7 gratis
Downgrade a Windows 7 da Windows 10/8.1
Siti per acquistare Windows 7
Sebbene sia “scomparso” dallo store ufficiale di Microsoft e dalla stragrande maggioranza dei negozi fisici, Windows 7 è ancora in vendita. Basta rivolgersi agli store online di terze parti, i quali offrono la possibilità di acquistare Windows 7 sia in versione “boxata” (quindi con confezione e DVD d’installazione del sistema operativo) che in versione ESD, cioè fornendo il solo codice di licenza (product key) tramite email o altri mezzi elettronici.
Mi raccomando, stai alla larga dai product key venduti a prezzi troppo bassi: in molti casi si tratta di codici non genuini e/o che si rivelano non funzionanti in quanto aggiunti da Microsoft nella black list per i product key contraffatti. Chiaro? Bene, allora non perdiamo altro tempo e passiamo al sodo. Eccoti alcune “dritte” su dove trovare Windows 7 a buon prezzo.
Amazon
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Se vuoi comprare Windows 7 tramite Internet, prova a fare un “salto” su Amazon che – non credo ci sia bisogno di precisarlo – è uno degli store online più famosi del mondo.
Per acquistare Windows 7 su Amazon, non devi far altro che collegarti alla pagina principale dello store, effettuare l’accesso al tuo account (se non l’hai già fatto), digitare nella barra di ricerca collocata in alto Windows 7 italiano e cliccare sul pulsate raffigurante una lente di ingrandimento, in modo da avviare la ricerca del prodotto.
Entro qualche istante dovresti veder comparire tutti i risultati della ricerca. Una volta individuata la versione di Windows 7 che più ti interessa, fai clic su di essa, dai uno sguardo a tutti i dettagli relativi al prodotto (presta particolare attenzione ai commenti degli altri acquirenti che puoi trovare nella parte bassa della pagina) e, se il prodotto si rivela adatto alle tue necessità, pigia sul pulsante Aggiungi al carrello che si trova sulla destra per aggiungerlo al tuo carrello.
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A questo punto, accedi al tuo carrello cliccando sull’apposito pulsante collocato in alto a destra, pigia su Procedi all’acquisto e conferma l’ordine indicando indirizzo di spedizione e metodo di pagamento da utilizzare. Tempi di ricezione del prodotto e costi di spedizione possono variare in base al venditore selezionato e al tipo di account Amazon in tuo possesso.
Se ti servono maggiori informazioni circa il funzionamento di Amazon e/o vuoi una mano a muovere i tuoi primi passi su quest’ultimo, consulta la mia guida su come comprare su Amazon.
eBay
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In alternativa ad Amazon ti suggerisco di provare ad acquistare Windows 7 su eBay, il famoso sito di aste online, rivolgendoti possibilmente a un rivenditore di comprovata affidabilità (quindi con tanti feedback positivi) e non a singoli utenti privati.
Per acquistare Windows 7 su eBay, collegati alla pagina principale del servizio, effettua l’accesso al tuo account (se necessario) e cerca Windows 7 italiano usando l’apposita barra che si trova in alto.
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Entro qualche istante dovresti veder comparire tutti i risultati della ricerca. Per limitare la ricerca ai prodotti che si possono acquistare subito e che non sono soggetti a un’asta, fai clic sulla scheda Compralo subito che si trova in alto a sinistra.
Ora, una volta individuata la versione di Windows 7 che potrebbe essere di tuo interesse, cliccaci sopra e leggi attentamente la descrizione del prodotto. Se il prodotto si conferma valido, controlla i feedback del venditore (cliccando sull’apposita voce nella barra laterale di destra) e procedi all’acquisto pigiando prima sul pulsante Compralo subito e poi confermando la transazione. Tempi e costi di spedizione possono essere variabili in base al venditore. Se qualche passaggio non ti è chiaro e/o ti serve una mano per capire come comprare su eBay, leggi la guida che ho dedicato in maniera specifica al sito.
lizengo
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Tra i siti Web di e-commerce su cui puoi fare affidamento per acquistare Windows 7, ti consiglio lizengo. Questo e-commerce offre l’acquisto di noti software, come ad esempio quelli per la produttività Microsoft Office e le licenze dei sistemi operativi Windows. All’acquisto, vengono inviate via email al cliente le chiavi di attivazione dei prodotti acquistati, che sono sicure, senza che siano mai state utilizzate.
Per acquistare una licenza di Windows 7, raggiungi sito Web di lizengo e, nel menu che trovi nella sezione in alto, seleziona la voce Sistemi operativi. Adesso, scegli la dicitura Windows 7, nel riquadro che ti viene mostrato, in modo da visualizzare l’elenco di tutte le versioni disponibili di Windows 7.
Arrivato a questo punto, fai clic sulla versione che vuoi acquistare e, nella scheda del prodotto, premi poi sul pulsante Acquista ora. Nella nuova schermata che ti viene mostrata, premi sul tasto Mostra carrello e poi su quello denominato Vai alla cassa.
Bene, ci siamo quasi! Effettua l’accesso con il tuo account lizengo, in modo da garantirti l’accredito dei punti bonus per ricevere sconti sui tuoi futuri ordini. Nel caso in cui non fossi in possesso di un account, premi sul tasto Crea account cliente e segui la procedura a schermo. Puoi anche proseguire l’acquisto come ospite, senza che tu debba necessariamente creare un account, ma non ti verranno accreditati i punti bonus.
Fatto ciò, seleziona il metodo di pagamento e premi sui tasti Avanti e poi su Acquista ora. Nel giro di pochissimo tempo, ti verrà inviata un’email con la chiave di attivazione di Windows 7 e il link per il download del sistema operativo.
Se volessi saperne di più su lizengo, ti consiglio di leggere questa mia guida, nella quale ti ho spiegato dettagliatamente come creare un account, come effettuare un ordine e come contattare il servizio clienti, nel caso in cui avessi bisogno di assistenza.
Servizi di comparazione prezzi
Amazon ed eBay non sono gli unici store disponibili online. Ci sono anche tantissimi altri store ai quali puoi rivolgerti, più o meno grandi e più o meno famosi. Quindi come fare a individuare quelli con le offerte migliori? Semplice, rivolgendosi ai servizi di comparazione prezzi. I servizi di comparazione prezzi sono dei siti che “scandagliano” i database di tutti principali store online e permettono di trovare le offerte migliori per ciascun prodotto all’interno di questi ultimi.
Tra i servizi di comparazione prezzi più completi e affidabili del momento ci sono: Idealo, Trovaprezzi e Kelkoo. Il loro funzionamento è estremamente semplice: basta visitarli, cercare il nome di un prodotto (nel tuo caso Windows 7 italiano) e individuare l’offerta più conveniente per quest’ultimo.
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Una volta individuata l’offerta migliore per il prodotto cercato, basta cliccare su di essa e completare l’acquisto sul sito di destinazione. In questo frangente vale più che mai la raccomandazione di diffidare dai prezzi troppo bassi e di verificare attentamente l’affidabilità del negozio prima di concludere l’acquisto. Per valutare l’affidabilità di un negozio online ci si può rivolgere a portali come TrustPilot, il quale raccoglie i commenti degli utenti su tutti i principali store disponibili online.
Scaricare Windows 7 gratis
Hai acquistato un product key per Windows 7 ma non hai un supporto per l’installazione del sistema operativo? Nessun problema. Se il product key in tuo possesso fa riferimento a una copia retail di Windows 7 (quindi non a una copia OEM, di quelle che si trovano preinstallate sui computer), collegandoti al sito Internet di Microsoft, digitando il tuo seriale nell’apposito campo di testo e cliccando sul pulsante Verifica puoi scaricare un’immagine ISO del sistema operativo da copiare poi su un DVD o una chiavetta USB.
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Se il tuo product key non viene riconosciuto dal sito di Microsoft perché facente riferimento a una copia OEM del sistema operativo, puoi risolvere il problema scaricando Windows and Office ISO Download Tool: un programma gratuito e portable (quindi che non necessita di installazioni per poter funzionare) che permette di scaricare le immagini ISO di Windows 7, Windows 8.x, Windows 10 e Microsoft Office direttamente dai server di Microsoft senza immettere alcun product key. Le immagini ISO scaricate da Windows and Office ISO Download Tool sono genuine. Questo significa che per utilizzarle e per attivare il sistema operativo occorre utilizzare un product key regolarmente acquistato.
Tutto chiaro? Bene, allora se vuoi scaricare Windows and Office ISO Download Tool sul tuo PC, collegati al sito Internet del programma e fai clic sulla voce Windows ISO Downloader.exe che si trova al centro della pagina.
Al termine del download, apri il file Windows ISO Downloader.exe e metti il segno di spunta accanto alla voce Windows 7 che si trova nella barra laterale di destra della finestra che si apre. Seleziona quindi l’edizione di Windows 7 che intendi scaricare (es. Windows 7 Home Premium SP1) dal menu a tendina Seleziona l’edizione, pigia sul pulsante Conferma, seleziona l’italiano dal menu a tendina per la scelta della lingua e clicca prima su Conferma e poi su 64-bit download o 32-bit download per scaricare l’immagine ISO di Windows 7 a 64 o 32 bit.
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Dopo aver scaricato l’immagine ISO di Windows 7, puoi copiare quest’ultima su un DVD o su una chiavetta USB usando dei software adatti allo scopo. Per masterizzare il sistema operativo su un DVD ti consiglio ImgBurn o l’utility per la masterizzazione dei file ISO inclusa in tutte le versioni più recenti di Windows, mentre per creare la chiavetta USB ti consiglio di usare Windows 7 USB DVD Download Tool o Rufus.
Puoi trovare maggiori informazioni sul funzionamento di tutti i programmi appena menzionati nel mio tutorial su come scaricare Windows 7 gratis.
Downgrade a Windows 7 da Windows 10/8.1
Se hai acquistato da poco un computer con su installato Windows 10 o Windows 8.1, potresti aver diritto al downgrade gratuito e quindi al ritorno a Windows 7 senza acquistare una nuova licenza.
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Le opzioni di downgrade, attualmente, riguardano solo le versioni Pro di Windows. Questo significa che puoi tornare a Windows 7 (per la precisione Windows 7 Professional) solo se il tuo PC è equipaggiato con Windows 10 Pro o con Windows 8.1 Pro. Se utilizzi altre versioni del sistema operativo Microsoft, mi spiace, ma devi acquistare regolarmente una licenza per Windows 7.
Se hai diritto al downgrade gratuito, per trasferire la licenza dal tuo Windows attuale a Windows 7, devi contattare Microsoft e seguire la procedura di attivazione telefonica. Per maggiori informazioni a riguardo, consulta il sito ufficiale del colosso di Redmond e/o contatta il produttore del tuo PC.
Articolo realizzato in collaborazione con lizengo.
Il programma che stavi usando fino a qualche istante fa si è improvvisamente bloccato e/o ha smesso di funzionare correttamente? Beh, è un’esperienza che prima o poi è capitata a tutti. Di solito è possibile rimediare alla situazione semplicemente chiudendo e riavviando il processo in esecuzione. Come dici? Ci avevi pensato già, ma ti ritrovi in una fase di “stallo” perché non sai come chiudere programmi aperti? Non preoccuparti: se vuoi posso darti una mano spiegandoti come procedere.
Che tu abbia un PC Windows o un Mac, poco importa: di seguito troverai delle istruzioni dettagliate su come chiudere le applicazioni sia sul sistema operativo di Microsoft sia su macOS seguendo le procedure standard e quelle d’emergenza, da adottare quando un programma in esecuzione non risponde più ai comandi.
Allora, sei già ai “posti di comando”, pronto per iniziare? Sì? Perfetto! Mettiti comodo, prenditi tutto il tempo necessario per leggere con molta attenzione le istruzioni contenute in questo tutorial e, cosa ancora più importante, metti in pratica le “dritte” che ti darò. Sono sicuro che ti sorprenderai nell’apprendere quanto sia semplice chiudere i programmi aperti sul computer. Scommettiamo?
Indice
Come chiudere programmi aperti su Windows
Chiudere le finestre dei programmi aperti
Gestione attività
SmartClose
Come chiudere programmi aperti su macOS
Procedura standard
Uscita forzata
Monitoraggio attività
Come chiudere programmi aperti su Windows
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Ti sei avvicinato da poco al mondo dell’informatica e non hai ancora compreso bene come chiudere i programmi aperti su Windows? Ti garantisco che è più semplice di quanto tu possa immaginare, sia che tu abbia intenzione di chiudere una finestra che di terminare un processo in esecuzione. E qualora tu abbia la necessità di chiudere tutti i programmi aperti in un colpo solo, puoi ricorrere ad alcune soluzioni di terze parti che permettono di compiere quest’operazione: trovi tutto spiegato nel dettaglio proprio qui sotto!
Chiudere le finestre dei programmi aperti
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Se desideri chiudere la finestra di un programma aperto su Windows, non devi fare altro che cliccare sulla (x) collocata nell’angolo in alto a destra della stessa e il gioco è fatto. Ti stai chiedendo a cosa servono gli altri simboli collocati vicino alla (x)? Il simbolo del trattino serve per ridurre la finestra a icona (cliccandoci sopra, quindi, il programma verrà semplicemente nascosto, ma continuerà a rimanere in esecuzione), mentre quello del quadrato o delle due finestre sovrapposte serve per ingrandirla o rimpicciolirla.
Un metodo “alternativo” per chiudere le finestre dei programmi aperti su Windows è quello di passare con il cursore sulle miniature degli stessi che sono presenti nella barra delle applicazioni e poi cliccare sulla (x). Un altro modo ancora per chiudere i programmi aperti è fare clic destro sulle loro icone presenti nella barra delle applicazioni e poi fare clic sulla voce (x) Chiudi finestra nel menu che si apre. Se poi preferisci usare le scorciatoie da tastiera, puoi premere Alt+F4 e la finestra attualmente in primo piano si chiuderà. Allora, hai visto com’è semplice chiudere i programmi aperti su Windows?
Gestione attività
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La procedura che ti ho indicato nelle righe precedenti non ti ha permesso di chiudere uno dei programmi aperti? Beh, allora è molto probabile che questo abbia smesso di funzionare correttamente. Ma non devi temere: anche in questo caso ho la soluzione che fa al caso tuo! Sto parlando, ovviamente… dello strumento Gestione attività (chiamato anche Task Manager), che permette di monitorare tutti i processi in esecuzione sul PC e di terminare quelli che non rispondo più ai comandi.
Per richiamare lo strumento Gestione attività, premi contemporaneamente i tasti Ctrl+Alt+Canc e, nella schermata che compare, fai clic sulla voce Gestione attività. In alternativa, digita “gestione attività” nella barra di ricerca di Windows (quella situata nell’angolo in basso a sinistra) o, ancora, fai clic destro in un punto “vuoto” della barra delle applicazioni e seleziona la voce Gestione attività o Avvia gestione attività dal menu che si apre.
Nella finestra principale di Gestione attività, clicca su Più dettagli (se necessario), individua il processo che desideri terminare, selezionalo e, per concludere, fai clic sul bottone Termina processo/Termina attività. Se desideri avere qualche informazione in più su come terminare i processi su Windows, leggi il tutorial in cui illustro dettagliatamente come procedere.
Smart Close
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Ti devi allontanare dal PC per un bel po’ e non vuoi lasciare aperti i programmi in esecuzione? Ho la soluzione che fa al caso tuo: SmartClose, un software gratuito che permette di chiudere in un solo clic tutti i programmi aperti su Windows, “congelando” il loro stato e permettendo di riaprirli e riprendere il lavoro esattamente dal punto in cui lo si era lasciato. Comodo, vero?
Per utilizzare SmartClose, devi innanzitutto procedere al download del programma sul tuo PC. Collegati, quindi, al suo sito Web ufficiale e fai clic prima sul link Downloads e poi su Download now!. Al termine dello scaricamento, apri il file .exe appena scaricato e segui la semplice procedura guidata per portare a termine l’installazione del programma: basta cliccare in sequenza sui pulsanti Sì, Next per sei volte di seguito e poi Install e Finish.
Nella finestra principale di SmartClose, fai clic sul pulsante Create a system snapshot and close all programs, poi sempre sul pulsante Next e, infine, sul pulsante Start per chiudere tutte le finestre aperte su Windows e memorizzare il loro stato. Ricordati, poi, di chiudere la finestra aperta cliccando sul bottone Finish.
Per ripristinare le finestre e i programmi aperti prima della loro chiusura, clicca sulla voce Restore a previously taken system snapshot (sempre dalla finestra principale di SmartClose) e, nella finestra che si apre, fai sempre clic sul pulsante Next e poi sul pulsante Start (ricordati, poi, di chiudere la finestra aperta cliccando sul bottone Finish). Così facendo, potrai riprendere esattamente dal punto in cui avevi interrotto.
Ah… quasi dimenticavo! Quando hai finito di usare SmartClose, ricordati di chiudere il programma cliccando sul pulsante rosso Exit SmartClose. Intesi?
Come chiudere programmi aperti su macOS
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Usi macOS e vorresti comprendere come chiudere i programmi aperti sul sistema operativo sviluppato da Apple? Che tu debba semplicemente chiudere un programma o che tu abbia la necessità di “killare” un processo, non hai alcun motivo di temere: è più semplice di quanto immagini.
Procedura standard
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Se vuoi chiudere i programmi aperti su macOS hai tre “strade” percorribili: agire dalla barra dei menu, dal Dock (la barra in cui sono collocati i programmi predefiniti di macOS e quelli che hai eventualmente aggiunto) o usare una combinazione di tasti della tastiera.
Se desideri chiudere un programma agendo dalla barra dei menu, clicca sul nome dello stesso situato in prossimità del logo Apple e, nel menu che si apre, fai clic sulla voce Esci da [nome del programma]. Se, invece, vuoi agire dal Dock, faiclic destro sull’icona del programma che vuoi chiudere e, nel menu che si apre, clicca sulla voce Esci. Se sei un “fanatico” delle scorciatoie da tastiera, premi la combinazione di tasti cmd+q e, come per “magia”, il programma in esecuzione verrà chiuso all’istante.
Anche su macOS è possibile chiudere le finestre dei programmi aperti ma, a differenza di Windows, ciò non equivale a chiudere anche i programmi aperti. Se ti interessa chiudere semplicemente la finestra di un dato programma, sposta il cursore del mouse sul cerchietto rosso situato nell’angolo in alto a sinistra della stessa e poi fai clic sulla (x) che compare; mentre per ridurre la finestra a icona, sposta il cursore del mouse sul cerchietto giallo e clicca sul (–) che compare. Cliccando sul cerchietto verde, invece, la finestra verrà espansa o ridotta. Se preferisci adoperare le scorciatoie da tastiera, invece, puoi chiudere la finestra in primo piano premendo cmd+w sulla tastiera del tuo Mac.
Uscita forzata
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Per quanto macOS sia affidabile ed efficiente, anche il sistema operativo “made in Cupertino” ogni tanto può fare qualche capriccio. Se non riesci a chiudere un programma che si è bloccato, quindi, effettua la procedura di uscita forzata in modo tale da risolvere il problema. Ti stai chiedendo come procedere? Te lo spiego subito.
Tanto per cominciare, clicca sul logo di Apple collocato in alto a sinistra (nella barra dei menu) e seleziona la voce Uscita forzata… dal menu che si apre. Adesso, nella finestra Forza chiusura applicazioni, fai clic sul nome del programma che vuoi “killare”, pigia sul pulsante Uscita forzata e poi conferma l’operazione facendo di nuovo clic sul bottone Uscita forzata. Per accedere più velocemente alla finestra Forza chiusura applicazioni, puoi usare la combinazione di tasti cmd+option/alt+esc.
Monitoraggio attività
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Un’altra soluzione che puoi adottare per chiudere i programmi aperti su macOS è lo strumento Monitoraggio attività (per certi versi somiglia allo strumento Gestione attività di Windows), il quale può tornare utile per “killare” un processo che non si riesce a chiudere con le procedure indicate sopra.
Per richiamare lo strumento Monitoraggio attività, apri il Launchpad (l’icona del razzo che si trova sul Dock), apri la cartella Altro e seleziona l’icona Monitoraggio attività. Nella finestra principale del programma, troverai l’elenco completo dei processi in esecuzione sul Mac: individua quello che vuoi chiudere, selezionalo e poi fai clic sul pulsante a forma di ottagono raffigurante la (x) situato in alto a sinistra. Per concludere, clicca sul pulsante azzurro Esci (o sul pulsante Uscita forzata per forzare la chiusura del processo che non riesci a chiudere) e il gioco è fatto.
Se desideri avere qualche informazione in più su come killare un processo su macOS, leggi pure il tutorial in cui spiego in modo approfondito come procedere: lì troverai altri suggerimenti che ti saranno utili.
chiudere le finestre e i programmi aperti di windows in un solo colpo
L’applicazione che stavi usando fino a qualche minuto fa sul tuo smartphone ha smesso di funzionare? Il programma che stavi utilizzando sul tuo computer si è improvvisamente bloccato senza alcun motivo apparente? Succede. In questi casi, la cosa migliore da fare è chiudere il processo in esecuzione e riavviarlo: solitamente basta effettuare questa semplice operazione per far tornare tutto alla normalità e riprendere il proprio lavoro senza alcun problema.
Come dici? Ti sei avvicinato al mondo della tecnologia solo da poco e non hai la più pallida idea di come chiudere le applicazioni aperte? Non ti preoccupare. Se mi dedichi qualche minuto del tuo tempo libero, posso darti una mano e mostrarti come procedere. Nei prossimi paragrafi, infatti, ti spiegherò passo-passo come chiudere le app e i programmi aperti sia sui tuoi dispositivi mobili che sul tuo computer.
Allora, sei già ai “posti di comando”, pronto per iniziare? Sì? Fantastico! Mettiti bello comodo, prenditi il tempo che ti serve per concentrarti sulla lettura dei prossimi paragrafi e, cosa ancora più importante, metti in pratica i miei consigli. Ti garantisco che, se seguirai scrupolosamente le mie “dritte”, non riscontrerai il benché minimo problema nel chiudere e riavviare i programmi che non funzionano più bene.
Indice
Come chiudere applicazioni aperte su Android
Come chiudere applicazioni aperte su iOS
iPhone
iPad
Come chiudere programmi aperti su Windows
Come chiudere programmi aperti su macOS
Come chiudere applicazioni aperte su Android
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Vorresti capire come chiudere le applicazioni aperte sul tuo dispositivo Android? Ti garantisco che si tratta di un’operazione molto semplice da attuare, sia che tu abbia intenzione di chiudere una singola app che tutte le app in un colpo solo.
Tanto per cominciare, prendi il tuo dispositivo, sbloccalo e poi pigia sul pulsante del multi-tasking (l’icona del quadratino che di solito è situata in basso a destra o in basso a sinistra, a seconda della configurazione del device). Nella schermata che si apre visualizzerai tutte le app che sono attualmente aperte: “sfogliale” spostando il dito su e giù e, non appena avrai individuato l’applicazione che vuoi chiudere, fai tap sul simbolo della (x) presente nella miniatura di quest’ultima. In alternativa, puoi chiudere le app aperte semplicemente facendo uno swipe veloce verso destra o verso sinistra su di esse (sempre nella schermata del multi-tasking).
Se il tuo dispositivo offre la funzionalità che permette di chiudere tutte le app in un colpo solo, fai tap sulla voce Cancella tutto (o Chiudi tutto, Elimina tutto), che dovrebbe essere situata nella parte superiore della schermata e, come per “magia”, tutte le app aperte verranno chiuse all’istante.
Se vuoi usare misure più “drastiche”, puoi chiudere i processi in esecuzione su Android (quindi non le app, ma i processi che sono collegati a esse). Per farlo, avvia l’app Impostazioni (quella con l’icona raffigurante un ingranaggio), pigia sulla voce Applicazioni (o App) e, nella schermata che si apre, seleziona la scheda In uso che si trova in alto. Per concludere, pigia sul pulsante Interrompi situato in corrispondenza del processo che vuoi terminare e il gioco è fatto.
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Nell’effettuare l’operazione che ti ho appena descritto, fai attenzione che tu non stia “killando” uno dei processi di sistema in esecuzione (che sono contrassegnati dall’icona del robottino verde), altrimenti rischi di compromettere il funzionamento del sistema operativo.
Se per sbaglio termini dei processi di sistema, spegni il tuo dispositivo Android e riaccendilo. Per maggiori informazioni su come chiudere le app su Android, leggi l’approfondimento che ti ho appena linkato.
Come chiudere applicazioni aperte su iOS
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Chiudere le applicazioni aperte su iOS non fa risparmiare batteria, né migliora le prestazioni del sistema operativo, al contrario di quanto credono molti utenti. Tuttavia, può succedere che un’app si comporti in modo anomalo e, l’unico modo per risolvere il problema, è quella di chiuderla e poi riaprirla in un secondo tempo. Nei prossimi paragrafi ti spiego come puoi agire in questi casi sia su iPhone che su iPad.
iPhone
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Se l’iPhone in tuo possesso è dotato del tasto Home (quindi hai un qualsiasi modello di “melafonino” eccetto iPhone X), premi velocemente il tasto in questione per due volte consecutive, in modo da richiamare lo switcher applicazioni (la schermata dove sono presenti le miniature di tutte le app aperte). Dopodiché “sfoglia” le anteprime di tutte le app facendo uno swipe da destra verso sinistra e, dopo aver individuato quella che vuoi chiudere, trascina la miniatura della stessa verso l’alto fino a farla scomparire del tutto. Più facile di così?!
Se possiedi iPhone X o successivi, dove non è presente il tasto Home, puoi chiudere le app nel seguente modo: scorri il dito dalla parte inferiore della schermata verso la parte centrale del display e tienilo premuto finché non visualizzi lo switcher applicazioni. Dopodiché individua la miniatura dell’applicazione da terminare e trascinala verso l’alto.
Se utilizzi ancora iOS 11, dopo aver richiamato lo switcher delle applicazioni, effettua un tap prolungato su una delle schede visualizzate finché non compare l’icona del cerchio rosso con il trattino bianco e, per concludere, pigia sul pulsante rosso corrispondente alle app che vuoi chiudere o, se preferisci, chiudi le app trascinandole verso l’alto fino a farle scomparire del tutto.
Se vuoi avere maggiori informazioni su come chiudere le app su iPhone e su come chiudere le app su iPhone X, leggi pure gli approfondimenti che ti ho appena linkato: lì troverai altre informazioni che ti saranno senz’altro utili.
iPad
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Desideri chiudere le app aperte su iPad? Anche in questo caso, premi velocemente il tasto Home per due volte consecutive, in modo da richiamare lo switcher applicazioni. Dopodiché individua le app che vuoi chiudere e trascina le loro miniature verso l’alto, fino a farle scomparire del tutto.
Su iPad sono attive di default le gesture multitouch, tramite le quali puoi richiamare lo switcher applicazioni senza premere il tasto Home. Per farlo, poggia quattro dita sullo schermo ed effettua uno swipe verso l’alto: come per “magia”, visualizzerai lo switcher applicazioni dal quale potrai poi chiudere le app tramite la procedura che ti ho descritto poc’anzi.
Se hai modificato le impostazioni di iOS e le gesture multitouch non sono attive sul tuo iPad, recati in Impostazioni > Generali > Multitasking e Dock e sposta su ON la levetta dell’interruttore collocata in corrispondenza della voce Gesti. Ora puoi richiamare lo switcher con la comoda gesture di cui ti ho parlato qualche riga più su e procedere alla chiusura delle app.
Come chiudere programmi aperti su Windows
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Desideri chiudere i programmi aperti su Windows, ma non sai come procedere perché non hai molta dimestichezza con il sistema operativo di casa Microsoft? Ti garantisco che la procedura che devi seguire è molto semplice, sia che tu abbia intenzione di chiudere una finestra che di terminare un processo in esecuzione.
Se desideri semplicemente chiudere la finestra di un programma, clicca sulla (x) situata nell’angolo in alto a destra della stessa (cliccando sul simbolo del trattino, la finestra verrà semplicemente ridotta a icona, mentre cliccando sul simbolo del quadrato o delle due finestre sovrapposte la finestra sarà ingrandita o rimpicciolita).
In alternativa, puoi chiudere una finestra di un programma passando con il cursore sulla miniatura dello stesso che è presente nella barra delle applicazioni e facendo poi clic sulla (x). Un altro modo per chiudere la finestra di un programma è quello di fare clic destro sull’icona di quest’ultimo (sempre dalla barra delle applicazioni) e poi facendo clic sulla voce (x) Chiudi finestra nel menu che si apre. Più facile di così?!
Se non riesci a chiudere un programma, magari perché questo fa i “capricci”, le procedure che ti ho descritto sopra potrebbero non essere attuabili. In questo caso puoi risolvere il problema richiamando lo strumento Gestione attività (conosciuto anche come Task Manager) e chiudere il processo manualmente dalla finestra di quest’ultimo.
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Per richiamare lo strumento Gestione attività, digita i termini “gestione attività” nella barra di ricerca di Windows oppure fai clic destro in un punto “vuoto” della barra delle applicazioni e seleziona la voce Gestione attività o Avvia gestione attività dal menu che si apre. Nella finestra principale di Gestione attività, individua il processo che vuoi terminare, selezionalo e poi clicca sul pulsante Termina processo o Termina attività e il gioco è fatto.
Se vuoi avere maggiori informazioni su come terminare un processo su Windows, ti invito a consultare il tutorial in cui spiego in modo approfondito come procedere.
Come chiudere programmi aperti su macOS
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Vorresti capire come chiudere i programmi aperti su macOS perché hai da poco acquistato un nuovo Mac? Anche in questo caso, ti garantisco che la procedura che devi seguire è molto semplice sia che tu abbia intenzione di chiudere la finestra relativa a un programma in esecuzione o che tu debba “killare” un processo.
Se vuoi semplicemente chiudere la finestra relativa a un programma, sposta il cursore del mouse sul cerchietto rosso situato nell’angolo in alto a sinistra della stessa e poi fai clic sulla (x). Cliccando sul cerchietto giallo la finestra verrà semplicemente ridotta a icona, mentre cliccando sul cerchietto verde la finestra verrà espansa o ridotta. In alternativa, è possibile usare la scorciatoia da tastiera cmd+w per chiudere la finestra selezionata.
È bene sottolineare che, su Mac, chiudere la finestra di un programma non equivale a chiudere un programma. Per chiudere completamente un programma, bisogna cliccare sul nome di quest’ultimo presente nella barra dei menu di macOS (accanto al logo Apple) e fare clic sulla voce Esci da [nome del programma] nel menu che si apre.
In alternativa, è possibile fareclic destro sull’icona del programma da chiudere situata nel Dock (la barra situata nella parte inferiore della schermata, dove sono allocati i programmi predefiniti di macOS e/o quelli che vi hai aggiunto) e poi facendo clic sulla voce Esci nel menu che si apre. Se preferisci usare le scorciatoie da tastiera, invece, premi cmd+q.
Vuoi “killare” un processo, magari perché un programma si è bloccato (eh già, succede anche su Mac!)? Allora fai clic sul logo di Apple in alto a sinistra e seleziona la voce Uscita forzata… dal menu che si apre.
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A questo punto, clicca sul nome del programma che vuoi chiudere forzatamente, fai clic sul pulsante Uscita forzata e poi conferma l’operazione cliccando ancora una volta sul pulsante Uscita forzata. Se lo desideri, puoi accedere alla finestra Forza chiusura applicazioni utilizzando anche la combinazione di tasti cmd+option/alt+esc.
Se vuoi avere maggiori informazioni su come terminare un processo su macOS, non esitare a leggere il tutorial che ho già pubblicato sul mio blog. Sono certo che anche questa ulteriore lettura ti sarà utile.
Per proteggere l’account, potresti decidere di cambiare password Windows 10. Se pensi che qualcuno conosca le tue credenziali d’accesso, sarebbe meglio che tu cambiassi la parola d’ordine per evitare che altre persone possano accedere al tuo profilo, magari sfruttando la rete locale alla quale il tuo computer è connesso.
Nella guida che segue, per aiutarti, ti spiegherò in dettaglio cosa devi fare per modificare la combinazione d’accesso, il PIN o la Password grafica che hai usato fino ad ora per fare il login. Così facendo, sarà impossibile che altre persone accedano al tuo computer senza che tu lo sappia.
Come cambiare password Windows 10
Se vuoi modificare la password su W10, prima di tutto devi essere un amministratore del sistema e conoscere le chiavi d’accesso correnti, ovvero la Vecchia password, il PIN e la Password grafica.
Inoltre, se usi un account Microsoft, devi conoscere anche il numero di telefono collegato. Questi controlli, vengono eseguiti dal sistema operativo anche quando decidi di togliere la password da Windows 10 e sono essenziali per verificare l’identità di chi sta effettuando l’operazione.
Dopo che ti sei annotato questi dati, puoi modificare i codici di accesso dell’account locale o dell’account Microsoft. Per farlo, devi seguire il percorso Menu start > Impostazioni > Account e cliccare su Opzioni di accesso. In questa schermata, puoi variare Password, PIN e Password grafica. Modificali come descritto di seguito.
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Password
PIN
Password grafica
Password
Se vuoi modificare la frase d’accesso, devi scorrere fino alla voce Password e cliccare su Modifica. Ora, se hai un account locale devi confermare la Password corrente e cliccare Avanti, mentre se hai un account Microsoft il sistema potrebbe anche chiederti di inserire le ultime quattro cifre del numero di telefono associato, di effettuare una verifica con codice via SMS o di inserire il PIN d’accesso (se presente).
Quando hai verificato la tua identità, puoi cambiare password Windows 10 nella schermata Modifica password. Precisamente, devi inserire la nuova chiave d’accesso nei campi Nuova password e Immetti di nuovo la password. Successivamente, devi digitare il Suggerimento password (obbligatorio), cliccare Avanti e poi Fine.
PIN
Se invece usi il PIN, puoi cambiare password Windows 10 entrando nelle Opzioni d’accesso, scorrendo fino alla voce PIN e cliccando Modifica. Poi, quando vedi la schermata Cambia il PIN, devi digitare il vecchio PIN nel primo campo e quello nuovo nei campi Nuovo PIN e Conferma PIN. Infine, devi confermare cliccando Ok.
Password grafica
Pur usando la Password grafica, è possibile cambiare password Windows 10 sempre dalle Opzioni d’accesso, scorrendo fino alla voce Password grafica e scegliendo Modifica. A questo punto, vedrai la schermata Modifica password grafica e ti verrà chiesto di inserire la password dell’account per procedere. Dovrai inserirla e premere su Ok.
Dopo, puoi usare l’opzione Scegli una nuova immagine per modificare lo sfondo. In alternativa, puoi scegliere Usa questa immagine per lasciare la stessa. Infine, devi creare i tre movimenti cliccando, tenendo premuto e spostando il cursore del mouse verso una direzione. Poi, devi ripetere l’operazione per confermarli e scegliere Fine.
Personalizzare il computer è una cosa che ti ha sempre divertito ed appassionato parecchio, questo devi ammetterlo. Di tanto in tanto, ti piace infatti modificare lo sfondo del desktop, le icone ed i suoni di Windows. E della schermata di login e di quella di blocco? Non ne vogliamo parlare? Non dirmi che a questo non ci hai mai pensato. Ma come? Un amante della customizzazione come te non può lasciarsi sfuggire un elemento così rilevante! Ho capito… forse non sai come fare. Beh, se vuoi posso fornirti io tutte le indicazioni di cui ha bisogno. Se la cosa ti interessa, leggi pure questa mia guida su come cambiare la schermata di accesso a Windows, insieme ne vedremo delle belle!
Con questo tutorial di oggi desidero infatti illustrarti, in maniera semplice ma al tempo stesso dettagliata, come personalizzare lo sfondo della schermata di login e di blocco del tuo fido PC Windows sostituendo quello di default con un’immagine a piacere. L’operazione, te lo anticipo subito, sui più recenti sistemi operativi di casa Microsoft è fattibile direttamente dalle impostazioni di sistema, mentre per quel che concerne le edizioni più vecchie dell’OS (a questo proposito, ci tengo rapidamente a sottolineare il fatto che faresti bene ad aggiornare quanto prima il tuo computer se vuoi evitare problemi relativi alla sicurezza del sistema ed al funzionamento in generarle) occorre ricorrere all’uso di strumenti terzi.
Come dici? Possiedi un Mac e ti piacerebbe capire se la cosa è fattibile anche in tal caso? Nessun problema, anche se non me lo avevi chiesto prima ci avevo già pensato. Proprio per questo, a fine articolo trovi un passo interamente dedicato all’argomento. Allora? Ti andrebbe di mettere le chiacchiere da parte e di passare finalmente all’azione? Si? Grandioso. Non perdiamo dunque altro tempo ed iniziamo a darci da fare. Buona lettura e… buon divertimento!
Indice
Cambiare la schermata di accesso su Windows 10
Cambiare la schermata di accesso su Windows 8/8.x
Cambiare la schermata di accesso su Windows 7, Vista e XP
Cambiare la schermata di accesso su Mac
Cambiare la schermata di accesso su Windows 10
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Possiedi un PC con su installato Windows 10 e ti interessa capire come fare per cambiare la schermata di accesso al sistema e quella di blocco? La procedura da compiere per riuscirci è davvero semplice, molto più di quel che tu possa pensare. Mi chiedi cosa bisogna fare? Te lo indico subito. Innanzitutto, fai clic sul pulsante Start (quello con la bandierina di Windows) che trovi nella parte in fondo a sinistra della barra delle applicazioni e pigia sull’icona di Impostazioni (quella con l’ingranaggio) nel menu che si apre.
Nella finestra che a questo punto è comparsa sul desktop, clicca sulla voce Personalizzazione e poi pigia sulla dicitura Schermata di blocco che trovi a sinistra. Premi quindi sul menu che trovi sotto la voce Sfondo e seleziona Immagine per selezionare un’immagine di sfondo per la schermata di blocco scegliendo tra quelle disponibili “di serie” sotto la voce Scegli la tua immagine che è apparsa.
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Se invece preferisci impostare un’immagine diversa da quelle in elenco (es. una tua foto, uno sfondo scaricato da Internet ecc.), clicca sul bottone Sfoglia e seleziona il file di riferimento salvato sul tuo PC. Semplice, vero?
Volendo, puoi anche scegliere di visualizzare una presentazione di immagini. Per riuscirci, seleziona la voce Presentazione dal menu che trovi sotto la voce Sfondo sempre nella stessa schermata delle impostazioni di Windows 10 e scegli se prelevare le foto dal tuo account OneDrive oppure dalla cartella Immagini di Windows. In alternativa, puoi selezionare una cartella a piacere che contiene le foto da visualizzare facendo prima clic sulla voce Aggiungi una cartella.
Qualora poi dovessi ripensarci e volessi impostare nuovamente lo sfondo di default, clicca ancora sul menu sottostante la voce Sfondo e scegli Contenuti in evidenza di Windows. In questo modo, l’immagine usata per la schermata di blocco del tuo PC sarà modificata giornalmente ed in maniera automatica dal sistema stesso, come da impostazione predefinita.
In tutti i casi, assicurati che l’interruttore in corrispondenza della voce Mostra l’immagine di sfondo della schermata di blocco nella schermata di accesso risulti impostato su Attivato (ed in caso contrario provvedi tu), altrimenti le modiche avranno effetto solo sulla schermata di blocco del computer e non anche su quella per l’acceso al tuo account.
Sfondo a parte, ti faccio presente che puoi personalizzare la schermata di blocco a Windows 10 anche scegliendo le applicazioni di cui visualizzarne dettagli e stato, puoi scegliere se visualizzare oppure no info e suggerimenti vari da Windows e da Cortana ecc. Per riuscirci, ti basta fare clic sulle ulteriori voci annesse sempre alla stessa schermata delle impostazioni del PC ed intervenire poi sulle opzioni disponibili su schermo. Le modifiche avranno effetto praticamente immediato.
Cambiare la schermata di accesso su Windows 8/8.x
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Se invece sul tuo computer hai installato Windows 8/8.x, puoi cambiare la schermata di accesso al sistema e quella di blocco andando in primo luogo a fare clic sul pulsante Start (quello con la bandierina di Windows) che trovi nella parte in fondo a sinistra della taskbar e facendo poi clic sull’icona di Impostazioni (quella con l’ingranaggio) che trovi nella Start Screen.
Nella schermata che a questo punto vedi apparire, clicca sulla voce Schermata di blocco, dopodiché se desideri usare una delle immagini di serie di Windows 8/8.x per personalizzare la schermata di login e la lock screen, clicca su quella che preferisci sotto l’anteprima. Le modifiche saranno applicate immediatamente al sistema.
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Se invece vuoi usare un’immagine personalizzata (es. una tua foto, uno sfondo scaricato da Internet ecc.), pigia sul bottone Sfoglia e seleziona il file di riferimento dal tuo computer.
Se vuoi, puoi anche scegliere di visualizzare una presentazione di foto invece che una singola immagine. Per fare ciò, porta su Attivato l’interruttore che trovi sotto la dicitura Riproduci una presentazione nella schermata di blocco facendoci clic sopra dopodiché scegli se prelevare le immagini dal tuo account OndeDrive oppure dalla cartella Immagini di Windows facendo clic sul pulsante corrispondente.
Se poi le immagini che vuoi usare per la presentazione si trovano in una posizone differente, clicca su Aggiungi una cartella e seleziona dalla finestra che compare la cartella di riferimento.
Ti segnalo anche la possibilità di apportare ulteriori personalizzazioni scegliendo di visualizzare solo immagini adatte alla dimensione dello schermo, se disattivare la schermata dopo aver riprodotto la presentazione, quali app visualizzare nella lock screen ecc. intervento sulle ulteriori opzioni sottostanti.
Cambiare la schermata di accesso su Windows 7, Vista e XP
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Se invece il sistema operativo in uso è più datato, ovvero se stai usando Windows 7, Windows Vista oppure Windows XP, per cambiare la schermata di accesso e la lock screen non puoi intervenire dalle impostazioni del sistema in quanto non sono disponibili opzioni apposite. Devi dunque avvalerti di un software di terze parti come nel caso di LognStudio, gratuito, di semplice impiegato e compatibile con tutti e tre gli OS appena menzionati. Insomma, provalo subito e vedrai che non riuscirai più a farne a meno.
Per usarlo, provvedi in primo luogo ad effettuarne il download sul tuo computer recandoti sulla pagina Internet di riferimento e facendo clic sul bottone Download annesso alla stessa. A scaricamento completato, apri l file .exe ottenuto, clicca su Si, poi su Next per tre volte di fila e, per concludere, premi su Finish.
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Avvia dunque il programma richiamandolo dal menu Start (quello a cui puoi accedere pigiando sul pulsante con la bandierina di Windows sulla taskbar) e premi su Si nella finestra che compare. Adesso, seleziona l’immagine che vuoi usare per rimpiazzare quella di default nella schermata di accesso ed in quella ldi blocco nell’elenco che visualizzi su schermo e pigia sul bottone Apply per applicare le modifiche. Ecco qui!
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Volendo, puoi scaricare ulteriori immagini da usare per personalizzare lo sfondo della schermata di accesso al sistema prelevandole direttamene dal sito Internet del programma previo clic sulla voce Download che trovi nella parte sinistra della finestra dello stesso. Facile come bere un bicchier d’acqua!
Se invece vuoi utilizzare un’immagine già in tuo possesso salvata sul computer, premi sulla dicitura Create posta sempre sulla sinistra, assegna un nome all’immagine, premi sul bottone Browse… e seleziona il file di riferimento salvato sul tuo PC dopodiché clicca su Save. Seleziona poi l’immagine dalla sezione principale del programma come ti ho indicato qualche riga più su in modo tale da applicarla.
Cambiare la schermata di accesso su Mac
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Come anticipato in apertura, pur essendo questa una guida incentrata in primo luogo su Windows mi sembra giusto parlarti anche del versante macOS. Anche in tal caso, è infatti possibile cambiare la schermata di accesso oltre che quella di sblocco andandola a personalizzare con un’immagine diversa da quella che viene impostata in maniera automatica da macOS e che è praticamente la stessa immagine applicata come sfondo per la scrivania. Vediamo dunque come bisogna procedere.
Innanzitutto, individua l’immagine che vuoi usare come sfondo per la schermata di login ed assicurati che questa sia in formato PNG. Se non sai come fare per scoprire il formato dell’immagine che vuoi usare, puoi leggere il mio tutorial su come visualizzare estensione file per schiarirti le idee sul da farsi. Se il formato è diverso da quello richiesto, puoi rimediare facilmente alla cosa leggendo la mia guida su come convertire immagini.
Adesso, devi preoccuparti di creare una copia dell’immagine scelta sulla scrivania. Per riuscirci, seleziona quest’ultima, facci clic destro sopra, scegli Copia “nome file” dopodiché fai clic destro in un qualsiasi punto dello schermo senza icone e, dal menu che si apre, seleziona Incolla elemento. In alternativa, seleziona l’immagine d’origine, usa la combinazione di tasti cmd + C per copiarla negli appunti di macOS dopodiché clicca in un qualsiasi punto vuoto della scrivania e premi la combinazione di tasti cmd + V per incollarla.
Procedi andando a rinominare la copia dell’immagine appena creata sulla scrivania in com.apple.desktop.admin.png, fai clic destro sull’icona del Finder (quella con il sorriso) che sta sulla barra Dock e seleziona ala dicitura Vai alla cartella… dal menu che si apre. Successivamente immetti /library/Caches/ nella finestra comparsa sullo schermo e premi il bottone Vai.
Trascina quindi l’immagine precedentemente copiata sulla scrivania e rinominata nella posizione appena raggiunta del Finder e premi sul pulsante Sostituisci nell’avviso che compare. Ecco qui!
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Nota: Il sistema in questione non funziona se hai abilitato la funzione di cambio utente rapidoper consentire a più utenti di restare connessi contemporaneamente. Inoltre, quando andrai a modificare lo sfondo del desktop, cambierà in automatico anche la relativa immagine nella schermata di login.
Dopo l’aggiornamento, potresti dover risolvere il problema dell’avvio lento Windows 10. Oltre all’opzione WUDO che rallenta internet, su questa versione del sistema operativo è necessario anche attivare un’opzione che consente di velocizzare il boot, conosciuta come avvio rapido.
Questa funzione, fa parte delle impostazioni di risparmio energetico e permette di ridurre al minimo i tempi di attesa quando si accende il PC dopo l’arresto. Adesso, ti spiegherò cosa devi fare per abilitarla.
Avvio lento Windows 10: come risolvere
Requisiti e Precisazioni
devi entrare come amministratore per modificare questa opzione
Soluzione per avvio lento Windows 10
Seguire il percorso Pannello di Controllo > Hardware e Suoni > Opzioni risparmio energia
Nella colonna di sinistra, seguire il link di testo Specifica cosa avviene quando si preme il pulsante di alimentazione
Vedrai che la sezione Impostazioni arresto non è disponibile. Per attivarla, devi cliccare sul link di testo Modifica le impostazioni attualmente non disponibili
Controllare che le opzioni Attiva avvio rapido e Ibernazione siano abilitate. Nel caso così non fosse, attivarle entrambe.
Premere su Salva cambiamenti per rendere effettive le modifiche
Spegnere e accedere il PC
Note
se disattivi la modalità Ibernazione, disattiverai anche l’avvio rapido
l’avvio rapido non avrà effetto sul riavvio del computer
Altri Consigli
L’avvio lento Windows 10 potrebbe dipendere anche da molti altri fattori. Questo, è uno dei più comuni. Tuttavia, se sei sicuro di avere un PC con dei componenti che superano di gran lunga i requisiti minimi di sistema e hai riscontrato il problema subito dopo l’aggiornamento, ti consiglio di salvare i file memorizzati nell’hard disk (backup), di resettare il BIOS e di eseguire una formattazione completa, seguita poi da un’installazione pulita di Windows 10.
Per verificare il corretto funzionamento di driver, impostazioni e file di sistema, devi avviare Windows 10 in modalità provvisoria. La Safe Mode, infatti, ti permette di capire se ci sono errori o conflitti nelle periferiche di base del tuo PC, perché con essa puoi usare il sistema operativo escludendo driver, programmi e applicazioni che potrebbero bloccare l’avvio di Windows.
Quindi, se ti trovi in questa situazione, prima di eseguire un’installazione pulita di W10, ti consiglio di provare ad utilizzare la modalità avvio sicuro del sistema operativo. Dovresti così riuscire ad individuare ed eliminare il problema che stai riscontrando. Vediamo allora come si attiva.
Come avviare Windows 10 in modalità provvisoria
Modalità provvisoria classica
Per essere certo di attivare le sole funzioni di base del sistema operativo, puoi avviare Windows 10 in modalità provvisoria senza attivare la connessione internet.
Per farlo, prima di tutto devi seguire il percorso Menu start > Impostazioni > Aggiornamento e Sicurezza > Ripristino. Subito dopo, devi cliccare sul bottone Riavvia ora, che appare sotto la voce Avvio avanzato.
Quando visualizzi la schermata Scegli un’opzione, devi cliccare su Risoluzione dei problemi, scegliere Opzioni avanzate e selezionare Impostazioni di avvio. Così, potrai riavviare il PC cliccando su Riavvia.
Il riavvio, comunque, non sarà quello classico. Infatti, vedrai la schermata Impostazioni di avvio, che comprenderà una serie di opzioni numerate. Tra queste, appunto, c’è anche quella per avviare Windows 10 in modalità provvisoria e le sue due varianti, ovvero Abilita modalità provvisoria con rete e Abilita modalità provvisoria con prompt dei comandi.
La Safe Mode classica, puoi attivarla pigiando il tasto 4 o F4 della tastiera, quindi scegliendo l’opzione Abilita modalità provvisoria. Se invece desideri maggiori dettagli sulle sue varianti, continua a leggere.
Modalità provvisoria con rete
Se hai la necessità di utilizzare internet o la rete locale per effettuare alcuni test sul tuo PC con driver e programmi di base, devi avviare Windows 10 in modalità provvisoria con rete.
Per farlo, devi riavviare il PC usando l’Avvio avanzato (come ti ho spiegato sopra) e poi premere il tasto 5 o F5 della tastiera.
Modalità provvisoria con Prompt dei comandi
In alternativa, potresti aver bisogno di avviare Windows 10 in modalità provvisoria con prompt dei comandi, ma senza internet.
Anche in questo caso, devi riavviare il computer con l’Avvio avanzato e, non appena vedrai le Impostazioni di avvio, dovrai schiacciare il tasto 6 o F6 della tastiera.
Cosa succede dopo aver avviato il PC W10 in modalità provvisoria
Dopo che sei riuscito attivare la modalità provvisoria su W10, vedrai lo sfondo del Desktop di colore nero e le scritte Modalità provvisoria agli angoli dello schermo.
Ciò ti confermerà che sei in modalità sicura. Adesso, puoi compiere operazioni di test senza software o programmi di terze parti attivi. Se il computer funzionasse bene, infatti, è probabile che sia uno dei programmi di terze parti a far crashare Windows 10 mostrando conseguentemente la schermata blu “della morte”. Ti ricordo, comunque, che puoi approfondire sullo stop code di Windows leggendo la guida dedicata che ho già scritto.
Non sei ancora molto pratico con la tecnologia e con il mondo degli smartphone, per questo motivo, come primo cellulare moderno, hai acquistato un Windows Phone. Sei infatti convinto che il facile utilizzo del sistema operativo di Windows per mobile possa farti da “palestra” per un successivo cellulare Android o iOS.
Beh, che dire, non posso darti torto. Tra i sistemi operativi per dispositivi mobili, forse quello sviluppato da Microsoft è quello più adatto a chi passa per la prima volta da un vecchio cellulare a un moderno smartphone. Tuttavia, le limitate possibilità date da questo sistema operativo gli fanno perdere un po’ di punti. Una volta che avrai preso familiarità con i moderni smartphone, il mio consiglio è quello di passare avanti e valutare l’acquisto di un cellulare Android o di un iPhone.
Nel frattempo, se il tuo intento attuale è quello di individuare quelle che sono le applicazioni indispensabile per un Windows Phone, ti consiglio di prenderti qualche minuto di tempo libero per leggere questa mio tutorial. Tieni quindi sotto mano il tuo Windows Phone; ti spiegherò come scaricare le applicazioni dallo store predefinito del tuo dispositivo e ti parlerò di quelle che considero le applicazioni maggiormente degne di nota di cui potrai poi usufruire con il tuo smartphone. Sei pronto per iniziare? Sì? Benissimo! Ti auguro una buona lettura.
Come scaricare app su Windows Store
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Prima di vedere nel dettaglio quali sono le migliori applicazioni da scaricare sul proprio dispositivo Windows Phone è necessario fare una piccola premessa. Nelle righe che seguono voglio infatti spiegarti come dovrai procedere per scaricare applicazioni dal Windows Store. In questo modo, oltre alle applicazioni che ti consiglierò, potrai successivamente scaricarne altre in tutta autonomia.
Per scaricare applicazioni tramite il Windows Store, il negozio predefinito degli smartphone Windows Phone, la prima cosa che devi fare è individuare l’applicazione dello store digitale di Microsoft. L’applicazione in questione si trova nel menu principale del dispositivo, è chiamata Store e ha il simbolo di un sacchetto della spesa con all’interno il logo di Windows.
Fai quindi tap su di essa per aprirla; al suo interno potrai vedere tantissimi giochi e applicazioni (sia gratuiti che a pagamento) da scaricare o acquistare. Dal menu principale, fai poi uno swipe verso sinistra; ti troverai così nella schermata Categorie nella quale giochi e applicazioni saranno raggruppati: Giochi, Intrattenimento, Musica e video, Strumenti e produttività, Social network e Lavoro sono soltanto alcune delle principali categorie delle applicazioni.
Facendo per due volte uno swipe verso destra, invece, potrai trovare la sezione Link Rapidi del Windows Store. Si tratta di una sezione che raggruppa diverse macro categorie:
App in primo piano
Giochi in primo piano
App più scaricate gratis
Giochi più scaricati gratis
App nuove da scoprire
Giochi nuovi da scoprire
App più scaricate a pagamento
Giochi più scaricati a pagamento
App con il voto migliore
Giochi con il voto migliore
Facendo tap su uno tra questi riquadri verrai rimandato alla macro categoria di appartenenza.
Per scaricare applicazioni tramite il Windows Store puoi anche fare tap sul simbolo della lente di ingrandimento: tramite il campo di testo del motore di ricerca, che vedi in corrispondenza della dicitura Cerca nello Store, potrai cercare un’applicazione da scaricare. Una volta che avrai individuato un’applicazione da scaricare, potrai effettuare il download della stessa facendo tap sulla sua icona e premendo poi sul pulsante Installa.
Al termine dell’installazione, potrai premere sul pulsante Vedi per avviarla. L’applicazione sarà stata anche aggiunta tra l’elenco delle app installate sul tuo cellulare; facendo tap sulla sua icona potrai avviarla.
Applicazioni di social network e messaggistica
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Iniziando ad entrare nel merito di quelle che sono applicazioni consigliate da scaricare su Windows Phone, direi di incominciare questo tutorial con le applicazioni di messaggistica. Grazie alla diffusione sempre maggiore di Internet, infatti, le conversazioni si sono spostate sui social network e dagli SMS ci si è spostati verso applicazioni di messaggistica istantanea. Si tratta di un cambiamento da non sottovalutare visto che, in questo modo, è possibile inviarsi messaggi illimitati, sfruttando la connessione a Internet.
Ti indico qui di seguito quelle che ritengo siano le migliori applicazioni di questa tipologia
Facebook: disponibile gratuitamente, è l’applicazione ufficiale del famoso social network. Scaricando l’applicazione sul tuo dispositivo mobile Windows Phone potrai utilizzare tutte le funzionalità della versione desktop di Facebook. Quest’app si rivela quindi ottima per utilizzare il social network anche quando si è fuori casa.
Twitter: se utilizzi quotidianamente il social network da 280 caratteri sicuramente vorrai poterne usufruire anche quando non sei al PC. La soluzione in questo caso non è altro che quella di utilizzare l’applicazione. Puoi scaricare l’app gratuitamente dal Windows Store.
Instagram: è l’applicazione ufficiale del popolare social network fotografico acquistato da Facebook. Purtroppo però, rispetto all’applicazione per dispositivi Android e iOS, è un po’ incompleta in quanto non sono presenti alcune funzionalità. In alternativa, forte delle numerose recensioni positive, per usufruire di Instagram su Windows Phone puoi scaricare l’app gratuita 6tag.
WhatsApp: entrando nel dettaglio delle più popolari applicazioni di messaggistica istantanea è impossibile non citare WhatsApp. Se vuoi restare sempre in contatto con i tuoi amici utilizzare quest’applicazione gratuita è indispensabile.
Facebook Messenger: sempre parlando della possibilità di restare in contatto con amici e parenti, Facebook Messenger è l’applicazione gratuita che bisogna scaricare per poter inviare messaggi privati agli amici e contatti di Facebook.
Telegram Messenger: si tratta di un’altra valida applicazione di messaggistica istantanea, da molti considerata come la migliore alternativa a WhatsApp. È gratuita e se vuoi saperne di più sul suo funzionamento ti suggerisco di leggere la mia guida dedicata all’argomento.
Skype: sviluppata da Microsoft, questa storica applicazione gratuita permette di inviare messaggi, di chiamare e videochiamare gli amici tramite Internet. È praticamente l’erede di MSN Messenger.
Applicazioni per l’intrattenimento
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Se ti piace ascoltare la musica, guardare film, programmi e serie TV, sono pronto a segnalarti alcune applicazioni di cui non riuscirai più a fare a meno.
Spotify: è un’applicazione indispensabile per gli amanti della musica dal momento in cui permette di avere accesso gratuito ad una libreria multimediale praticamente illimitata di brani e album da ascoltare tramite Internet. Trattandosi di un’applicazione gratuita, l’ascolto è interrotto da banner pubblicitari. In alternativa è però possibile sottoscrivere l’abbonamento al servizio. Per saperne di più, ti consiglio la lettura della mia guida dedicata all’argomento.
Tube HD: purtroppo non esiste un’applicazione ufficiale per Youtube su Windows Phone. Per guardare i video della nota piattaforma di videosharing bisogna accontentarti dell’applicazione non ufficiale (ma gratuita) Tube HD che permette di vedere i video anche in alta risoluzione.
Rai TV: è l’applicazione ufficiale per Windows Phone che supporta la visione dei canali televisivi Rai in diretta streaming. Viene spesse volte utilizzata anche per rivedere i programmi andati in onda tramite la sua modalità on demand. Ovviamente è del tutto gratuita.
Netflix: gli amanti di film e serie TV dovrebbero prendere in considerazione la possibilità di sottoscrivere un abbonamento a Netflix, famosa piattaforma per la visione on demand di film e serie TV. Per una visione su dispositivi mobili vi è l’applicazione per Windows Phone. Se desideri approfondire il funzionamento di Netflix, leggi la mia guida dedicata all’argomento.
Guida TV: si tratta di un’ottima applicazione in grado di sostituire la classica guida televisiva cartacea. Vuoi sapere sempre quali programmi, film o serie TV andranno in onda la sera? Allora questa è l’applicazione cha fa per te. Ovviamente l’applicazione è gratuita quindi scaricala senza esitazioni dal Windows Store.
Applicazioni per la produttività
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Utilizziamo lo smartphone ogni giorno con scopi sempre più disparati. Il dispositivo mobile è diventato il nostro indispensabile compagno anche proprio grazie alla presenza di numerose applicazioni per la produttività. Ne sono un esempio concreto le applicazioni consigliate qui di seguito.
One Drive: si tratta del celebre servizio di cloud storage di Microsoft tramite il quale è possibile caricare documenti, foto e cartelle online per poterne poi avere accesso anche da altri dispositivi. L’applicazione è solitamente già presente in quanto preinstallata sui dispositivi Windows Phone. Qualora tu l’avessi disinstallata per errore puoi ripristinarla scaricandola gratuitamente dal Windows Store.
Amazon Seach Unofficial: l’applicazione ufficiale di Amazon non è più presente nel Windows Store. La soluzione per effettuare ricerche nel noto sito di e-commerce è l’applicazione non ufficiale e gratuita Amazon Seach Unofficial.
Evernote: siamo nell’era degli smartphone e gli appunti non si prendono più su carta. Per svolgere questo scopo vi è infatti l’applicazione Evernote che, scaricabile gratuitamente dal Windows Store, si configura come un’ottima applicazione per la produttività.
Dropbox: è uno tra i più popolari servizi di cloud che permette di caricare e condividere online foto, documenti, video e tanto altro per condividerli con altri utenti all’interno dell’applicazione. L’applicazione è gratuita e puoi quindi scaricarla tramite il Windows Store.
Adobe Acrobat Reader: sviluppata da Adobe System Inc. quest’applicazione per la produttività è indipensabile per poter leggere i file PDF dal proprio dispositivo mobile Windows Phone. È gratuita quindi ti consiglio di scaricarla dal Windows Store per poterne usufruire.
Bisogna ammetterlo, le tue conoscenze di tecnologia sono ancora abbastanza basilari e, ritieni di avere ancora tanto da imparare, specialmente quando si tratta di riuscire ad utilizzare e saper sfruttare al massimo tutte le funzionalità del tuo PC Windows. Fortunatamente, dopo aver scoperto l’esistenza del mio blog, consulti sempre le guide che realizzo su .it e riesci sempre in qualche modo a cavartela con il mio aiuto, risolvendo quelli che, all’apparenza, ti sembravano insormontabili problemi tecnologici.
Beh, se le cose stanno così, sono proprio felice di poterti essere sempre d’aiuto. Tuttavia, se ora stai leggendo questa mia guida, significa che hai bisogno nuovamente di un mio consiglio. L’argomento di questo tutorial sono le app per Windows 10 quindi immagino anche che, dal momento in cui hai fatto clic su questa mia guida, la questione sia di tuo esatto interesse. Probabilmente qualcuno più esperto di te in campo tecnologico ti ha spiegato che esistono anche le applicazioni su PC con sistema operativo Windows 10 e quindi scommetto che vorresti da me qualche delucidazione in più sull’argomento.
D’accordo, nessun problema, ti accontento subito. Che ne dici di metterti per qualche minuto seduto comodo? Affronteremo come al solito la questione insieme, passo per passo, nelle righe che seguiranno. Nel corso di questa guida ti spiegherò nel dettaglio che cosa sono le applicazioni per Windows 10, come funzionano e come si scaricano. Ti indicherò anche quali ritengo siano attualmente le migliori applicazioni per Windows 10 suddividendole per categoria in modo che tu possa trovare quella che più si adatta alle tue esigenze. Infine, per maggiore completezza d’informazione, ti spiegherò anche come installare le app su un dispositivo con Windows 10 mobile, versione per dispositivi mobili del noto sistema operativo Microsoft. Pronto per iniziare? Vedrai che se seguirai alla lettera le mie istruzioni sarà un gioco da ragazzi. Ti auguro una buona lettura.
Windows 10: la differenza tra app e software
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Prima di vedere nel dettaglio come è possibile scaricare applicazioni su Windows 10, voglio soffermarmi un attimo e farti una piccola premessa. È dall’introduzione della versione 8 per il sistema operativo Windows che Microsoft ha introdotto la possibilità di scaricare applicazioni anche sul PC. Di conseguenza, al momento in cui scrivo, soltanto i PC Windows con una versione del sistema operativo 8 o 10 possono scaricare le applicazioni, oltre che i tradizionali software.
In precedenza, e quindi nei computer con sistema operativo Windows XP, Windows Vista Windows 7, non era possibile scaricare applicazioni ma soltanto i software. Prima che tu possa fare confusione ci tengo a precisare che applicazioni e software sono due cose diverse: le applicazioni per PC Windows 10 sono simili alle applicazioni per smartphone e tablet Android e iOS e, a volte, dispongono alcune funzionalità ridotte, trattandosi di una versione più limitata rispetto ai software.
La differenza sostanziale tra un’applicazione e un software (e cioè un programma, per chiarire definitivamente la questione), sta anche nella sua installazione. Come sicuramente saprai se frequenti spesso .it e leggi con attenzione le mie guide, installare un software per PC richiede alcune procedure di installazione che possono per alcuni risultare a volte lunghe e noiose. Scaricare un’app per Windows 10 è invece una procedura che si effettua in pochissimo tempo e non va effettuata nessuna procedura di installazione.
Come scaricare app dal Windows Store
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Adesso che hai finalmente compreso la differenza tra applicazioni e software per Windows 10, possiamo passare a quello che è il nocciolo della questione, ovvero come è possibile scaricare le applicazioni per Windows 10.
La prima cosa che devi fare per scaricare applicazioni da Windows 10 è recarti nel Windows Store; si tratta del negozio digitale di Microsoft disponibile su PC Windows 8 e Windows 10 tramite il quale puoi scaricare (ed eventualmente anche acquistare) applicazioni per Windows.
Le applicazioni del Windows Store sono infatti suddivise per applicazioni gratuite o a pagamento, oltre che per categoria. Ti spiego dunque come accedere al Windows Store e come scaricare le app per Windows 10.
Fai clic sulla barra di ricerca di Cortana (la trovi in corrispondenza della dicitura Scrivi qui per eseguire la ricerca); digita Store e vedrai che comparirà l’applicazione del Windows Store tra i risultati di ricerca.
L’icona dell’app è molto facile da individuare, non puoi sbagliarti: ha il simbolo del sacchetto della spesa e la bandiera di Windows. L’hai trovato? Benissimo, non avevo dubbi! Fai clic su di essa per avviarlo.
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Come puoi vedere, lo store di Windows è suddiviso in diverse sezioni: Home, App, Giochi, Musica e Film e TV.Mettendo da parte tutte le sezioni che per il momento non ti interessano, fai clic su App e potrai così vedere la sezione dello store di Windows esclusivamente dedicata alle app.
Per scaricare un’applicazione puoi cercarla tramite il motore di ricerca situato in alto a destra. Una volta individuata un’applicazione premi pulsante Ottieni per scaricarla. Attendi poi il download della stessa e poi, se lo desideri, aggiungila al menu rapido di Start premendo sul pulsante Aggiungi a Start.
App per Windows 10
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Dal momento in cui le applicazioni per Windows 10 sono piuttosto numerose, non vi è un elenco ufficiale di tutte le app presenti. Nelle righe che seguono voglio quindi parlarti soltanto di alcune applicazioni popolari che ritengo valide per svolgere le funzioni più comuni come per esempio il montaggio di video, l’editing di foto e la realizzazione di mix musicali.
Adobe Photoshop Express: è sviluppata da Adobe Systems ed è una versione ridotta e del noto software di editing fotografico Photoshop. A differenza del programma, l’applicazione Adobe Phoshop Express è gratuita anche se, chiaramente, si tratta di una versione di base per una modifica delle foto in pochi clic. Puoi scaricare gratuitamente Adobe Photoshop Express facendo qui.
Adobe Photoshop Elements 15: sviluppata sempre da Adobe Systems, è un’applicazione a pagamento per la modifica e l’organizzazione delle foto. Puoi fare clic qui per acquistare Adobe Photoshop Elements 15.
CropiPic – Crop video & Image: un’applicazione per Windows 10 che permette la modifica di foto e video sulla base di alcuni modelli predefiniti che ben si adattano ai social network più di tendenza, come Instagram e Youtube. L’applicazione è gratuita, presenta banner pubblicitari e applica un watermark ai video esportati. È disponibile anche in una versione a pagamento che rimuove tutte le limitazioni. Puoi scaricarla da qui.
Photo Editor Polarr: è una tra le applicazioni più avanzate per l’editing di foto disponibile come app per Windows 10. È disponibile in una versione gratuita e una a pagamento. Anche se la versione gratuita è limitata, è degna di nota la possibilità di sbloccare soltanto gli strumenti desiderati, tramite acquisti in app. Puoi scaricare la versione gratuita da qui o fare clic qui per acquistare la versione a pagamento.
MeeDJ: un’applicazione gratuita pensata per chi ama la musica che permette di realizzare mix musicali. I brani realizzati possono essere facilmente condivisi sui social network. Puoi scaricarla da qui.
Music Maker Jam: un’altra applicazione disponibile gratuitamente, che permette di creare una propria composizione musicale. È gratuita con funzionalità aggiuntive a pagamento. Puoi scaricarla da qui.
Videomomenti: visto che è ormai una tendenza condividere foto e video sui social network come ricordi multimediali di una vacanza o di un particolare momento, l’applicazione in questione svolge questo compito e ti permette gratuitamente di realizzare video presentazioni con grafiche e stili accattivanti. In pieno stile Instagram, il filmato creato durerà soltanto 60 secondi. Puoi scaricarla da qui.
Movie Edit Pro Plus Windows Store Edition: si tratta di un’applicazione a pagamento per l’editing di video tramite strumenti professionali. Vi è presente il supporto HEVC a 10 bit e la possibilità di modificare filmati a 360 gradi. Anche se l’applicazione è a pagamento, è possibile provarla gratuitamente con una versione di prova. Se invece desideri acquistarla, fai clic su questo link.
Movie Maker: Free Video Editor: se hai bisogno di un’applicazione di facile utilizzo per l’editing di video, puoi rivolgerti a quest’applicazione che presenta diversi semplici e immediati strumenti. Tra le funzionalità degne di nota vi è la realizzazione di slideshow di foto a cui è possibile aggiungere effetti come musica e transazioni. L’applicazione è gratuita ma presenta banner pubblicitari. È disponibile anche in una versione a pagamento. Puoi scaricarla gratuitamente facendo clic qui.
Come scaricare App per Windows Phone
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Lo sapevi che anche i dispositivi mobili Windows Phone, in possesso della versione del sistema operativo Microsoft, Windows 8 e Windows 10 possono scaricare le applicazioni dallo store di Microsoft?
Anche se il colosso di Redmond ha annunciato di non stare più sviluppando nuove funzionalità software e hardware per il suo sistema operativo (e moltissime aziende di conseguenza non stanno più investendo nello sviluppo di app per Windows 10 mobile), il supporto al sistema operativo non è ancora del tutto cessato.
Voglio quindi spiegarti brevemente qui di seguito come puoi ancora usufruire dello store Windows per scaricare app su Windows Phone.
Per scaricare app su dispositivi in possesso del sistema operativo Windows 10 mobile puoi agire in maniera simile ai PC con Windows 10. Dovrai infatti individuare l’applicazione Store tra la lista delle applicazioni predefinite del dispositivo e, una volta trovata l’applicazione che desideri installare, premere sul pulsante Installa.
Altre informazioni utili su Windows 10
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Qualora desiderassi approfondire l’argomento relativo a Windows 10, ai programmi e alle app (rispetto ai precedenti sistemi operativi Windows 10 può risultare meno intuitivo), ti consiglio la lettura di alcune mie guide. In particolar modo, ti segnalo la guida intitolata Come disinstallare programmi Windows 10 in cui ti ho spiegato nel dettaglio come potrai disinstallare programmi e app che non usi più.
Sei invece in possesso di un computer con una versione di Windows inferiore alla 10 e vorresti valutare il passaggio a Windows 10, per poter così scaricare le app? Ti consiglio allora di dare una lettura alla mia guida in cui ti spiego come è possibile passare a Windows 10: troverai diverse informazioni utili riguardo a questo argomento.
Di recente hai dovuto portare il tuo computer in riparazione dal tuo tecnico di fiducia, affinché te lo formattasse. Non sei un navigatore esperto del Web e, cercando di scaricare un programma, hai per sbaglio fatto clic nel posto sbagliato. Il risultato? Il tuo computer si è infettato a causa di un virus e le prestazioni di Windows ne hanno risentito parecchio fino a che il tuo computer non si è definitivamente impallato.
Tranquillo, non demoralizzarti, sono cose che capitano. Specialmente se non si è particolarmente esperti nella navigazione sul web è facile incappare in errori di questo tipo. Ora però, che il tuo computer è tornato dalla riparazione bello ripulito, dovresti fare attenzione a quello che scarichi ma, soprattutto, dovresti installare un antivirus per Windows. Posso capire che tu non abbia conoscenze tecniche e che tu non sia molto ferrato sul mondo del PC, ma non dovresti proprio stare senza antivirus.
Per trovare una soluzione a questo intoppo posso consigliarti l’utilizzo di alcuni popolari antivirus; inoltre, se possiedi un computer con sistema operativo Windows 10, potresti pensare di utilizzare Windows Defender, l’antivirus gratuito incluso di serie nell’ultima versione del sistema operativo Microsoft. Pur trattandosi di un antivirus con una protezione di base contro virus e malware, Windows Defender può comunque essere ottimamente in grado di svolgere il suo compito se attivo. Ti spiegherò quindi come utilizzarlo e quali antivirus per Windows scaricare. Sei quindi pronto per scoprire quali antivirus per Windows utilizzare? Prenditi qualche minuto di tempo per leggere con calma questa mia guida, sono sicuro che ne rimarrai soddisfatto. Prima di incominciare desidero come al solito augurarti una buona lettura.
Windows Defender
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Windows Defender è l’antivirus di base disponibile e preinstallato sui PC recenti con sistema operativo Windows 10. Se hai Windows 10, usufruirai in maniera automatica della protezione antivirus più recente tramite Windows Defender.
Se possiedi quindi un PC con sistema operativo Windows 10 non dovrai fare nulla: Windows Defender sarà già installato e attivo al primo avvio di Windows. Il suo sistema di scansione antivirus è pensato per contribuisce attivamente e autonomamente alla protezione del PC. Attraverso il suo sistema di protezione in tempo reale sarà in fatti in grado di analizzare il sistema e di rilevare eventuale malware (software dannosi), virus e minacce di vario tipo alla sicurezza. Sarà proprio tramite la protezione in tempo reale che l’antivirus riuscirà ad analizzare tutto quello che scarichi o esegui nel PC, avvisandoti per tempo in caso di software dannosi.
Il sistema di aggiornamento di Windows (Windows Update) è inoltre in grado di scaricare automaticamente gli aggiornamenti di Windows Defender per mantenere sicuro il PC e proteggerlo dai malware e dai virus.
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Per sicurezza, puoi controllare che Windows Defender sia attivo sul tuo computer Windows 10, seguendo alcuni semplici passaggi. Premi il pulsante Start (simbolo di Windows) e quindi fai clic sul pulsante Impostazioni (simbolo dell’ingranaggio). Nel pannello che andrà ad aprirsi, fai clic sulla voce Aggiornamento e sicurezza. Dal menu laterale fai clic sulla voce Windows Defender e assicurati che, alla voce Protezione in tempo reale, la levetta sia impostata su Attivato.
Fatto questo, puoi fare clic sul pulsante Apri Windows Defender; voglio spiegarti il funzionamento del software antivirus. Se hai seguito tutti i procedimenti che ti ho indicato nel modo corretto, nella pagina iniziale di Windows Defender dovresti trovare un segno con una V di spunta di colore verde, oltre che la dicitura Stato del PC: protetto.
Per avviare un’analisi antivirus, utilizzando Windows Defender, ti basterà premere sul pulsante Avvia Analisi. Potrai scegliere se avviare un’analisi completa, veloce o personalizzata. Ti consiglio inoltre di premere il pulsante Aggiorna, potrai così attivare e contribuire all’aggiornamento delle definizioni virus e spyware, premendo sul pulsante Aggiorna definizioni.
BitDefender
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Tra i migliori antivirus per Windows vi è sicuramente BitDefender, potente antivirus disponibile in versione gratuita e a pagamento. BitDefender è un antivurs moderno, pensato per far fronte alle minacce online più recenti. Il suo punto di forza è senz’altro dato dai suoi diversi strumenti per la sicurezza, oltre che dalla sua interfaccia intuitiva.
A livello di prestazioni, secondo le statistiche della società AV-Comparatives, di cui ti ho parlato nel dettaglio nella mia guida dedicata alla classifica antivirus, Bitdefender è uno tra i migliori software antivirus che offre eccellenti livelli di protezione. Come molti altri antivirus, BitDefender scansiona il PC e si aggiorna in tempo reale, integra diverse modalità di funzionamento e a livello generale, effettua la protezione del PC in maniera autonoma tramite la sua modalità Auto Pilota.
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BitDefender è disponibile anche in versione gratuita, integrando le principali funzioni di scansione del PC per rilevare malware e virus. In particolar modo, in questa sua versione, si configura come un ottimo antivirus gratuito e leggero, in grado di proteggere il PC senza appesantire il sistema operativo. Se desideri utilizzarlo in versione gratuita, puoi scaricarlo tramite il sito ufficiale. In particolar modo, se desideri sapere come utilizzare la versione gratuita di BitDefender, ti consiglio la lettura della mia guida dedicata ai migliori antivirus leggeri e gratuiti.
Per quanto riguarda la versione completa di BitDefender, i prezzi vanno a seconda del pacchetto di antivirus che desideri acquistare, con cifre che partono dai 34,99€ per la versione Bitdefender Internet Security 2017 fino ai 49,99€ per l’acquisto di Bitdefender Family Pack 2017. Se sei interessato all’acquisto e desideri ulteriori informazioni, puoi consultare la tabella comparativa pubblicata sul sito Web ufficiale.
Kaspersky Antivirus
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Tra gli antivirus noti per le loro ottime performance bisogna sicuramente includere Kaspersky, antivirus che ha a cuore la protezione dei suoi utenti, offrendo numerosi strumenti di protezione per la privacy, in particolar modo anche contro gli attacchi di phishing. Il suo punto di forza è dato dall’interfaccia utente semplice e intuitiva che permette l’utilizzo anche da chi non ha dimestichezza con il mondo del PC.
Tra le caratteristiche di Kaspersky vi è lo strumento di Parental Control, pensato per la sicurezza dei bambini oltre che la possibilità di creare dei Rescue Disk, ovvero una sorta di disco di pronto soccorso pensato per eseguire il boot nel caso in cui il computer sia stato pesantemente appesantito da malware.
A livello di prestazioni, in particolar modo, l’antivirus Kaspersky si è saputo rivelare un antivirus molto performante, secondo i test condotti dalla società AV-Test, condotti nell’ultimo anno. Kaspersky è un antivirus a pagamento, ma oltre alla versione di prova per ogni pacchetto acquistabile, è anche possibile scaricare una versione gratuita di base del software antivirus. Chiamata Kaspersky Security Scan, si tratta di un software con caratteristiche basilari che offrono il minimo indispensabile per effettuare una scansione antivirus e generare un report gratuito.
Per quanto riguarda la versione a pagamento di Kaspersky, sono disponibili all’acquisto diversi pacchetti del software antivirus. Se sei interessato all’acquisto di una licenza, ti consiglio di dare uno sguardo alla tabella comparativa dei prezzi, disponibile sul sito ufficiale: si parte da un minimo di 29,99€ per la versione di base per una licenza per un solo dispositivo PC con rinnovi annuali, fino ad arrivare a 84,99€ per l’acquisto di cinque licenze annuali della versione completa per l’antivirus Kaspersky.
Panda Antivirus
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Tra tutti gli antivirus disponibili per Windows, voglio anche parlarti di Panda Antivirus, un software antivirus che si distingue per la sua interfaccia estremamente semplice e intuitiva. È a mio avviso questo il punto di forza dell’antivirus, oltre alla sua integrazione con un servizio di supporto tecnico tramite live chat, forum e servizio dedicato via mail per tutti i clienti. Se sei alle prime armi con il mondo del PC, Panda Antivirus è quindi un ottimo software antivirus.
Voglio inoltre segnalarti la disponibilità di Panda Antivirus nella sua versione gratuita. Quest’ultima è chiamata Panda Free Antivirus e si distingue per essere un software antivirus molto leggero che svolge molte delle sue funzioni su cloud (tra cui l’analisi dei file e l’aggiornamento del database con le definizioni antivirus), evitando così di appesantire il computer. Te ne ho parlato nel dettaglio nella mia guida sugli antivirus leggeri e gratuiti.
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Se desideri invece valutare l’acquisto di una versione a pagamento per l’antivirus Panda, ti consiglio di dare uno sguardo alla tabella di comparazione prezzi pubblicata sul sito ufficiale. Potrai così farti un’idea di quale software scegliere, a seconda di quelle che sono le tue esigenze. Giusto per esempio, vi è la versione Panda Antivirus Pro acquistabile con prezzi a partire da 24,49€ al mese per un solo dispositivo ma anche la versione Panda Gold Premium, acquistabile con prezzi a partire dai 59,49€ all’anno.
Altri antivirus per Windows popolari
Se l’elenco degli antivirus Windows finora indicati non ha soddisfatto a pieno le tue esigenze, posso indicarti quali sono gli altri popolari antivirus degni di nota:
Avira Antivirus – Si tratta di un popolare e performante antivirus. È disponibile sia in versione gratuita che a pagamento. Avira Antivirus è in grado di proteggere il computer in maniera molto efficace contro tutti i principali virus e malware anche se nella versione free le funzionalità sono chiaramente limitate. È molto facile da utilizzare e offre la possibilità di effettuare la scansione antivirus in cloud, velocizzando e rendendo così più snello il processo di analisi dei file presenti sul PC.
Avast – Avast è uno tra gli antivirus più completi e affidabili attualmente. È disponibile sia in versione gratuita che a pagamento: quest’ultima è in grado di proteggere il sistema operativo in maniera completa per controllare tutte le attività che vengono svolte sul PC. Tra le sue funzionalità degne di nota vi è la possibilità di ottimizzare le prestazioni del sistema, attraverso la rimozione di software obsoleti.
Windows è un sistema operativo enormemente complesso, che richiede ogni anno il lavoro di centinaia di sviluppatori in tutto il mondo per essere mantenuto in perfetta efficienza su milioni di computer. La sua affidabilità, in passato oggetto di forti critiche, è oggi presentata da Microsoft come il fiore all’occhiello dei suoi prodotti software. Quindi, l’interesse della casa madre nell’eseguire costanti aggiornamenti è aumentato esponenzialmente negli ultimi anni.
Al pari del sistema cui sono destinati, anche gli aggiornamenti hanno cambiato forma, divenendo più complessi e richiedendo il download e l’installazione di una quantità maggiore di dati. Anche se l’utente non è più molto informato su queste operazioni, che avvengono tendenzialmente in automatico ed in background, l’incidenza dei singoli aggiornamenti sull’architettura complessiva del sistema è divenuta molto variegata e, spesso, assai più ampia che in passato: infatti, oltre alle semplici «patch» (letteralmente delle “toppe”), che sostituiscono singole righe di codice dimostratesi problematiche o insicure, oggi gli aggiornamenti possono arrivare a sostituire interi servizi di sistema dimostratisi inaffidabili con versioni più aderenti agli standard di Microsoft. Può succedere però, di vedere l’errore aggiornamento Windows bloccato, per qualche strana ragione. E nel tutorial di oggi, appunto, ti spiegherò tutto ciò che puoi fare per risolvere il problema.
Aggiornamento Windows bloccato: cosa fare
Talvolta, come ti dicevo, la fase di materiale aggiornamento del sistema operativo può divenire rischiosa, al punto da causare il blocco del PC o il suo malfunzionamento, soprattutto su alcune configurazioni hardware e software. In questa guida, ti spiegherò proprio come comportarti in questi casi, per tentare di ripristinare la normalità e, eventualmente, ripetere in sicurezza la procedura di aggiornamento Windows che ha crashato o che si è arrestata improvvisamente.
Poiché opereremo sul tuo PC, i tuoi file potrebbero essere a rischio: esegui sempre un backup delle informazioni importanti prima di procedere (nei limiti del possibile, ovviamente), e ricorda che non mi assumerò nessuna responsabilità per eventuali perdite di dati.
Indice
Cosa succede durante un aggiornamento di Windows
Cosa vuol dire “Preparazione di Windows: non spegnere il computer”
Cosa fare quando Windows Update non si avvia
Cosa fare quando Windows Update si blocca o crasha
Accertarsi che Windows Update sia effettivamente bloccato
Entrare in Gestione attività
Aggiornamento Windows Update danneggiato
Aggiornare tramite la Safe mode di Windows
Ripristino dell’immagine di sistema
Se il PC non si avvia dopo un aggiornamento
Ripristino del sistema a un punto precedente
Accertarsi dell’integrità dei componenti hardware
Installare un altro aggiornamento di Windows
Ripristino completo del PC
Cosa succede durante un aggiornamento di Windows
Un aggiornamento di Windows può consistere nella sovrascrittura di pochi file di sistema con altri più recenti, o, nei casi più importanti e rischiosi, nella sostituzione di intere parti del sistema operativo; in altri casi, l’aggiornamento può concernere anche i software di driver e periferiche, che potrebbero mostrare incompatibilità e problemi in seguito alle modifiche.
I file sostituiti sono, solitamente, applicazioni di sistema e DLL (dinamic-link library, in Italiano “librerie”), cioè file contenenti istruzioni per applicazioni terze o di sistema.
Alcuni problemi più complessi, inoltre, possono verificarsi quando questi aggiornamenti incidono sul registro di sistema, che è un complesso database contenente una grande quantità di impostazioni, in molti casi di difficile comprensione anche per utenti esperti, e legate alle funzioni più profonde del sistema operativo.
Sono queste le ragioni per cui, spesso, un aggiornamento di Windows potrebbe bloccarsi. E se un problema si verificasse proprio in fase di update, potrebbero esserci delle ripercussioni non indifferenti sui dati. Fortunatamente, però, è possibile risolvere nella maggior parte delle situazioni. Vediamo come.
Cosa vuol dire “Preparazione di Windows: non spegnere il computer”
Se hai già eseguito un aggiornamento importante di Windows 10 o di un’altra versione del SO Microsoft, avrai notato che esso richiede il riavvio del PC, durante il quale compaiono alcuni messaggi che ti invitano a non spegnere il computer; per farti capire cosa succede in quei casi, dobbiamo tornare un po’ indietro nel tempo.
Innanzitutto, devi sapere che, in passato, i computer su cui girava Windows non si spegnevano da soli, perché non era stata implementata questa funzione sulla scheda madre: il pulsante di accensione, insomma, funzionava esattamente come l’interruttore di una lampadina, e per spegnere il PC, l’utente doveva fisicamente premerlo, senza che questa operazione potesse essere compiuta dal sistema operativo.
In conclusione, quando l’utente ordinava a Windows di “chiudere la sessione” (così si diceva), il sistema chiudeva tutti i file aperti e liberava la memoria, rendendo possibile lo spegnimento del PC senza perdere i dati presenti sul disco; quindi, invitava l’utente a procedere fisicamente a premere il bottone di arresto.
Non appena comparvero i primi aggiornamenti di grandi dimensioni, che necessitavano di operare su funzioni di sistema (ad es. sulle librerie dell’interfaccia grafica), fu necessario prevederne l’installazione al momento dello spegnimento del PC, perché se i file da sostituire fossero stati in uso, ovviamente, sarebbe stato impossibile cambiarli con quelli aggiornati.
Per questa ragione, durante gli aggiornamenti, comparve l’invito all’utente a “non spegnere il computer”: se fosse stato spento, infatti, i file non sarebbero stati copiati adeguatamente e il sistema si sarebbe compromesso.
Oggi, questa dicitura, oltre ad ammonire l’utente a non staccare la spina al PC (il che, per la verità, si verifica di rado!), nasconde una quantità di procedure complesse, attive in background ed in alcuni casi precisate da una serie successiva di messaggi, con cui Windows informa circa la percentuale di avanzamento dell’operazione.
Si può raggiungere la fine dopo più riavvii automatici, e possono volerci anche svariate ore in base ai processi attivi, alla quantità di dati, alla dimensione dell’aggiornamento ed alla potenza hardware del PC.
Ne deriva che sono molteplici i fattori per cui un aggiornamento Windows potrebbe crashare o comunque bloccarsi inavvertitamente. Vediamo allora cosa si può fare in merito.
Cosa fare quando Windows Update non si avvia
Se vedi che l’aggiornamento di Windows è bloccato sull’esecuzione di Windows Update, ovvero che la funzionalità di sistema non lavora correttamente, dunque mostra errori o comunque non provvede al download degli aggiornamenti, potresti controllare che i servizi correlati non siano stati “congelati”, per così dire.
Solitamente, infatti, viste le lamentele correlate ai continui aggiornamenti di Windows 10, molti tecnici informatici provvedono a bloccare gli aggiornamenti di Windows 10, per poi installarli in momenti opportuni o comunque concordati.
In tal caso, quindi, dovresti riattivare i servizi di sistema che fanno riferimento a Windows Update. Nello specifico, tramite l’Esegui, digita services.msc e controlla i seguenti servizi:
wuauserv – Windows Update
BITS – Background Intelligent Transfer System
DoSvc – Delivery Optimization Service
Verifica che questi servizi di sistema siano impostati su Manuale o Automatico. In caso così non fosse, impostali come ti ho appena consigliato.
Tornando poi nella sezione aggiornamento, ti accorgerai che Windows Update non sarà più bloccato. Per maggiori informazioni su questi servizi (e su come regolarli al meglio), leggi come bloccare gli aggiornamenti di Windows 10.
Cosa fare quando Windows Update si blocca o crasha
Ti mostrerò ora una casistica generica di blocchi o crash correlati a Windows Update. Non è detto che certe situazioni si verifichino esattamente come te le descrivo, né che tutte le soluzioni siano valide per ogni configurazione. Si può dire, però, che le procedure di aggiornamento tendono a funzionare (quasi tutte), grossomodo, alla stessa maniera.
Pertanto, è possibile ipotizzare delle soluzioni che potrebbero appunto risolvere il problema senza troppi grattacapi. Ti invito a continuare la lettura in ordine, in modo da applicare prima le soluzioni che influiscono in modo minore sull’intero sistema operativo e, soprattutto, sui dati contenuti nell’hard disk.
Accertarsi che Windows Update sia effettivamente bloccato
La prima cosa di cui devi essere certo quando un aggiornamento Windows si blocca, è che Windows Update sia effettivamente in stato di blocco.
Non c’è un metodo sicuro per determinare ciò, perché ovviamente, durante questa procedura, l’accesso al sistema operativo è precluso dalla schermata di avanzamento. Quindi, sarà necessario affidarsi a considerazioni empiriche:
La prima, è che, nella maggior parte dei casi, nessun aggiornamento impiegherà più di 2 ore per installarsi. Dunque, se il PC restasse fermo per tutto questo tempo, senza che la percentuale di aggiornamento vari (anche di poco), quasi senza dubbio, l’update è bloccato;
La seconda considerazione, è che ogni aggiornamento Windows comporta la lettura/scrittura di dati su disco. Di conseguenza (salvo che tu non abbia un moderno SSD), se non senti a orecchio attività su disco rigido per molto tempo, probabilmente (ma non certamente), l’update è in stallo. Se hai un PC munito di spia rossa che resta accesa quando l’HDD è in funzione, non ti fidare troppo di questo segnale, perché se c’è un blocco di sistema, la spia potrebbe essersi bloccata a sua volta, segnalando un’attività inesistente; diverso è il discorso, invece, se la spia lampeggia senza alcun ritmo, segno che la scrittura è in corso e non c’è alcun blocco.
In queste situazioni, dunque, ti suggerisco di lasciare il PC acceso per un’ora o due in più, per vedere se il problema dell’aggiornamento Windows bloccato si risolvesse autonomamente. In caso persistesse, poi, procedi come segue.
Entrare in Gestione attività
Se l’aggiornamento non era tra quelli che richiedevano obbligatoriamente il blocco del PC per l’installazione, ma è stato compiuto allo spegnimento per semplici ragioni di opportunità, le funzioni di base del sistema operativo dovrebbero ancora essere accessibili, e con esse, la schermata di sicurezza.
Per accedervi, devi premere in contemporanea sulla tastiera i tasti Control (Ctrl) + Alt + Canc (rispettivamente situati in basso a sinistra e in alto a destra sulla tastiera; talvolta Canc è scritto Del, all’inglese).
Questa sequenza, ideata negli anni ’70 per sbloccare i PC IBM, oggi “paralizza” il sistema e gli ordina di mostrarti una schermata attraverso cui puoi spegnerlo, riavviarlo o eseguire la Gestione attività.
Attraverso Gestione attività, puoi vedere le funzioni attive e capire dunque se Windows Update non risponde; di solito, ciò si verifica quando noti, da parte di questo servizio, un consumo eccessivo di risorse del kernel (80% e oltre).
Se sei arrivato a questo punto, comunque, è possibile che Windows ti faccia vedere la schermata di accesso. Puoi inserire la password e lavorare normalmente al PC (anche se potrebbe risultare rallentato), l’operazione di update si concluderà in background.
Ovviamente, però, non sempre questa procedura funziona. Se così dovesse essere, ti invito a continuare la lettura.
Aggiornamento Windows Update danneggiato
In alcuni casi, l’errore può essere determinato da un download sbagliato dei file da parte di Windows Update. Se così fosse, prova a scaricare l’Assistente aggiornamento di Windows 10 tramite questa pagina del sito Microsoft. Se invece usi Windows 7, Windows 8 o una versione meno recente, prova a ricercare e scaricare l’aggiornamento dal Microsoft Update Catalog.
In questa evenienza, infatti, per procedere all’aggiornamento, ti basterebbe cliccare due volte sui file scaricati, che verrebbero aperti dall’apposito installer. Dopo di che, sarà sufficiente seguire la procedura mostrata a schermo e portarla a termine.
Nelle altre ipotesi, puoi seguire le procedure che trovi di seguito, che dovrebbero sbloccare l’aggiornamento di Windows bloccato in modo definitivo.
Aggiornare tramite la Safe mode di Windows
L’errore correlato all’aggiornamento bloccato di Windows potrebbe essere causato anche da applicazioni che entrano in conflitto con esso per ragioni ignote e non determinabili, ma solitamente legate al consumo di memoria.
Per aggirare questo ed altri problemi, Windows dispone di diversi livelli di modalità provvisoria, che si ottengono sottraendo servizi attivi all’avvio normale per evitare che software di terze parti vi influiscano in fase di boot o, come in questo caso, in fase di aggiornamento.
In passato, questa modalità poteva essere ottenuta semplicemente premendo il tasto funzione 8 (F8), o la combinazione Ctrl + F8, subito all’avvio del PC. Oggi, però, la maggioranza delle schede madri adopera tecnologie di avvio rapido, che rendono impossibile l’operazione nell’immediato.
Per accedere alla modalità provvisoria su Windows 10, ovviamente, esistono altri metodi. Ti consiglierò i più semplici:
Se il PC non si avvia proprio, nemmeno in modalità ordinaria, serviti del DVD di installazione/ripristino, da cui puoi accedere alle Impostazioni di avvio del sistema installato sul disco rigido;
Se invece il PC si avvia normalmente, dopo averlo acceso, esegui la combinazione di tasti tasto Windows + R. Si aprirà la funzione Esegui: digita msconfig (è l’editor di configurazione di sistema) e premi Invio. Nella finestra che comparirà, naviga su Opzioni di avvio e seleziona la modalità provvisoria. Quindi, riavvia il PC e procedi con l’aggiornamento, che adesso dovrebbe andare a buon fine.
Ovviamente, se l’aggiornamento deve essere scaricato di nuovo (ad es. perché danneggiato), imposta la modalità provvisoria con Rete. Altrimenti, non avrai a disposizione le periferiche di rete e, dunque, non avrai internet per scaricare l’update di Windows.
Ripristino dell’immagine di sistema
Se l’aggiornamento Windows bloccato dovesse aver reso il PC inutilizzabile, prima di spianarlo (avendo premura comunque di recuperare i dati), potresti tentare il ripristino dell’immagine di sistema usando il comando DISM.
Nei moderni PC con Windows 10 preinstallato, è presente questa funzione, utilizzabile mediante l’interfaccia a riga di comando in modalità amministratore. Essa permette di compiere un tentativo di ripristino immagine sull’installazione corrente o sull’installazione che è stata compiuta su un hard disk secondario (operazione utile in caso di non avvio del PC). I dati rimarranno intatti, ma per scrupolo, se hai modo di farlo, ti suggerisco comunque di salvarli.
Per ottenere il ripristino da un PC ancora accessibile, apri il Prompt dei comandi con privilegi elevati, digita il seguente comando e premi Invio:
DISM /Online /Cleanup-Image /RestoreHealth
Se devi eseguire DISM su una partizione differente, o comunque su un altro hard disk collegato al PC, usa quest’altro comando:
DISM /Image:D:\ /Cleanup-Image /RestoreHealth
Ovviamente, ricordati, in quest’ultimo caso, di sostituire D:\ con la lettera che è stata assegnata al disco o alla partizione.
Se il PC non si avvia dopo un aggiornamento
Se invece il PC non si avvia dopo un aggiornamento, come ti dicevo, potresti anche montare l’HDD W10 su un altro PC e debuggare la faccenda in modalità offline tramite il comando DISM.
In alternativa, puoi usare un CD/DVD Windows di ripristino. Una volta riavviato il PC scegliendo l’unità CD/DVD come avvio, potrai, tra le altre cose, provare a ripristinare l’avvio (c’è un’opzione apposita). In questa maniera, dovresti risolvere il problema. Se così non fosse, prova a seguire la procedura successiva.
Ripristino del sistema a un punto precedente
Il ripristino del sistema operativo ad un punto precedente è realizzabile (anche con migliori risultati) dal DVD di installazione/ripristino di Windows, semplicemente cliccando sull’opzione Ripristina il computer. Non preoccuparti: i dati rimarranno intatti. Invece, il sistema operativo verrà ripristinato all’ultima configurazione funzionante, probabilmente rimuovendo qualche software dannoso, o comunque incompatibile, dal computer.
Dopo aver effettuato il ripristino, hai due opzioni:
Reinstallare l’aggiornamento, sperando che stavolta tutto vada liscio;
Verificare l’eventuale installazione recente di software di terze parti che, in alcuni casi, potrebbe confliggere con Windows Update. Se hai il dubbio che ciò sia potuto accadere, puoi disinstallare il programma incriminato e tentare di nuovo l’installazione dell’update.
Accertarsi dell’integrità dei componenti hardware
In alcuni casi, soprattutto se il PC è stato usato al di là del suo prevedibile ciclo di vita, e/o monta una CPU molto datata (soprattutto se si tratta di uno dei primi processori AMD a 64 bit, ormai obsoleti anche se a loro tempo ottimi), l’aggiornamento fallito è spia di problemi hardware più importanti che, semplicemente, non erano “venuti a galla” prima.
Attraverso il DVD di ripristino di Windows, puoi effettuare un test della RAM e verificare se il problema riguardi questi slot. Tuttavia, un’indagine più completa, necessita senza dubbio di un intervento professionale.
Puoi anche provare ad avviare da CD/DVD un sistema live completo, come il celebre Knoppix, e verificare da lì se vengono rilevati errori hardware che compromettono appunto il corretto funzionamento del sistema operativo, o, nel caso, procedere all’aggiornamento del BIOS.
In tutte queste operazioni, tieni sempre sotto controllo le specifiche tecniche della tua scheda madre, senza affidarti al caso, e se hai dubbi, rivolgiti ad un esperto. Non sperimentare troppo, insomma.
Installare un altro aggiornamento di Windows
Anche se potrebbe sembrarti assurdo, esistono patch di Windows che risolvono i problemi (bug) di altre patch o aggiornamenti Windows che si bloccano su alcuni computer. Queste vengono rilasciate, ad esempio, se molti utenti hanno avuto lo stesso problema in fase di update, costringendo gli sviluppatori a trovare una soluzione risolutiva.
Ciò significa che se un aggiornamento ti ha dato problemi, potresti sempre provare ad installarne uno successivo, che potrebbe aver risolto i difetti che hai notato.
Ripristino completo del PC
Se in tutto ciò il tuo PC è ancora inservibile, l’unica soluzione è reinstallare il sistema operativo tramite l’apposito CD/DVD o chiave USB avviabile. Poiché ciò può comportare la perdita di tutti i dati ed i programmi, assicurati di aver messo tutto al sicuro, eventualmente salvandoli altrove grazie ad un sistema live come Knoppix, che ti consenta di accedere al disco rigido.
Ti consiglio di lasciare collegato il cavo di rete ethernet RJ-45 durante l’installazione: sarà così Windows stesso a scaricare gli aggiornamenti, ed il sistema dovrebbe partire già aggiornato. Per maggiori informazioni, leggi il tutorial in cui ho spiegato come eseguire un’installazione pulita di Windows 10.
Qualora mai, se anche stavolta il sistema non dovesse funzionare, è possibile che il tuo PC abbia fatto il suo tempo, e che sia ora di sostituirlo per intero o comunque parzialmente (ad esempio facendo un upgrade dei suoi componenti hardware). Come altra scelta, dovrai rassegnarti a non compiere ulteriori aggiornamenti su questa macchina. In tal caso, però, ti suggerisco di chiedere il parere ad un esperto.
Aggiornare Windows è un’operazione fondamentale per mantenere il computer sicuro e sempre al massimo delle prestazioni.
Questo ormai lo sappiamo tutti, spesso però la pigrizia e la distrazione portano gli utenti a non controllare lo stato del proprio sistema e a tralasciare molti degli update disponibili. Ecco perché oggi ho deciso di occuparmi esclusivamente degli aggiornamenti Windows con una guida in cui vedremo insieme come impostare correttamente Windows Update, come renderlo un po’ meno “noioso” e in che modo ripristinarlo quando smette di svolgere correttamente il suo lavoro (può capitare).
Lo so che non è un argomento particolarmente “stimolante” ma, se ci tieni alla sicurezza del tuo computer, faresti bene a dare un’occhiata all’articolo e ad assicurarti che sul tuo PC sia tutto impostato in maniera corretta.
Prima che tu possa allarmarti e pensare a chissà cosa ci tengo a farti presente sin da subito che al contrario delle apparenze e al di là di quel che tu possa pensare “settare” in maniera corretta gli aggiornamenti Windows non è affatto complicato.
Basta solo avere un minimo di pazienza e qualche minuto di tempo libero e il gioco è fatto, davvero.
Se sei quindi effettivamente interessato a scoprire che cosa bisogna fare per poter regolare al meglio gli aggiornamenti Windows ti suggerisco di prenderti una decina di minuti o poco più di tempo libero, di metterti ben comodo e di concentrarti sulla lettura di questa guida.
Sono certo che alla fine potrai dirti più che soddisfatto e che qualora necessario sarai anche pronto a fornire tutte le spiegazioni del caso ai tuoi amici bisognosi di ricevere dritte analoghe.
Nonostante siano ancora molti gli utenti che utilizzano versioni meno recenti di Windows, è bene tenere a mente il fatto che Windows XP è un sistema operativo che non viene più supportato e per il qualche non viene rilasciato più alcun aggiornamento mentre per quanto concerne Windows Vista e Windows 7 è attivo il supporto Mainstream. Per quanto riguarda i più recenti Windows 8/8.x e Windows 10, ad oggi Microsoft rilascia aggiornamenti su base regolare. Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina Web informativa annessa al sito Internet ufficiale di Microsoft.
Aggiornamenti Windows 10
Regolare le impostazioni degli aggiornamenti
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Se il tuo PC è equipaggiato con Windows 10 e vuoi regolare le impostazioni relative agli aggiornamenti del sistema operativo, il primo passo che devi compiere è premere sul pulsante Start (l’icona della bandierina collocata nell’angolo in basso a sinistra dello schermo), quindi sull’icona dell’ingranaggio presente nel menu che si apre e sull’icona Aggiornamento e sicurezza presente nella finestra che viene mostrata sullo schermo.
Adesso, se gli aggiornamenti sono attivi, puoi sospenderli per 7 giorni ciccando sull’apposito pulsante. Se, invece, sono disabilitati, puoi riavviarli cliccando sul pulsante Riprendi aggiornamenti (queste opzioni sono disponibili solo sulle versioni di Windows 10 pari o successive alla 1903, aggiornamento di maggio 2019).
Cliccando, invece, sulla voce Opzioni avanzate puoi specificare se ricevere aggiornamenti per altri prodotti Microsoft durante l’aggiornamento di Windows, se scaricare gli aggiornamenti con connessioni a consumo e regolare il periodo per il quale disattivare temporaneamente Windows Update (opzione disponibile anche sulle versioni di Windows 10 precedenti alla 1903, ma solo per le edizioni Pro ed Enterprise: maggiori info qui).
Premendo poi sulla voce Cambio orario di attività, puoi impostare gli orari in cui solitamente lavori al PC e quindi evitare di essere interrotto dall’installazione degli aggiornamenti di Windows 10 in quei frangenti.
Se vuoi, puoi anche attivare l’opzione dedicata alle connessioni a consumo. Qualora non ne fossi già a conoscenza, sappi che si tratta di una particolare funzionalità che Microsoft ha scelto di includere nel suo più recente sistema operativo e rappresenta una sorta di ancora di salvezza per tutti coloro che dispongono di una connessione con quantità dati limitata. Infatti, attivando tale funzione il download dei dati in background viene bloccato, sia per il sistema operativo che per le app installate, al fine di evitare costi a sorpresa per l’utente. Di conseguenza, anche il download degli aggiornamenti viene rimandato. La funzionalità in oggetto, questo è però bene che tu lo tenga a mente, può essere attivata solo ed esclusivamente nel caso in cui la connessione utilizzata sia di tipo Wi-Fi.
Se questa soluzione ti interessa, puoi bloccare il download e l’installazione degli aggiornamenti per Windows 10 facendo innanzitutto clic sul campo di ricerca collocato accanto al pulsante Start sulla barra delle applicazioni, digitando impostazioni e pigiando poi sul pulsante Invio sulla tastiera.
Nella nuova finestra che a questo punto andrà ad aprirsi sul desktop, fai clic su Rete e Internet dopodiché individua la voce Wi-Fi dalla barra alterale collocata sulla sinistra e cliccaci sopra. Nella schermata che adesso ti verrà mostrata, clicca sulla voce Opzioni avanzate collocata sotto il nome della rete Wi-Fi alla quale risulta collegato il tuo PC, individua la voce Imposta come connessione a consumo e poi porta su ON il relativo interruttore cliccandoci sopra.
Evitare il riavvio forzato del sistema
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Hai già attivato la funzione che ti permette di pianificare il riavvio del sistema operativo per l’installazione degli aggiornamenti Windows ma a quanto pare non sembra essere sufficiente? Non temere, possiamo far fronte subito alla cosa!
Se utilizzi una versione Pro del sistema operativo, digita modifica criteri di gruppo nel campo di ricerca collocato sulla barra delle applicazioni, clicca sul primo risultato presente in elenco annesso al menu Start e poi premi la combinazione di tasti Win+R sulla tastiera del PC e dando il comando gpedit.msc. Nella finestra che si apre, naviga fino alla cartella Configurazione computer, fai doppio clic su Modelli amministrativi, clicca per due volte consecutive su Componenti di Windows, fai doppio clic su Windows Update, poi fai doppio clic sulla voce Escludi riavvio automatico per installazioni pianificate di aggiornamenti automatici con gli utenti non connessi e attiva l’impostazione apponendo il segno di spunta accanto alla dicitura Attivata.
Se invece utilizzi una versione Home di Windows, recati nell’Editor del registro di sistema premendo la combinazione di tasti Win+R sulla tastiera del PC e dando il comando regedit. Nella finestra che si apre, raggiungi la cartella HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Policies\Microsoft\Windows\WindowsUpdate\AU, fai clic destro in un punto vuoto dell’Editor e seleziona prima la voce Nuovo e poi quella valore DWORD (32-bit) dal menu che compare. In seguito, rinomina in NoAutoRebootWithLoggedOnUsers la chiave appena creata, fai doppio clic su di essa e imposta il suo valore su 1.
Per applicare tutte le modifiche apportate riavvia il sistema.
Anche nel caso di Windows 10 ci tengo a ricordarti che disattivare i riavvio forzato del sistema per l’installazione degli aggiornamenti potrebbe farti ritardare inutilmente l’installazione di update fondamentali per la sicurezza del PC, occhio!
In caso di problemi
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Stai riscontrando delle difficoltà nell’utilizzare Windows Update su Windows 10 e vorresti provare a far fronte alla cosa? In tal caso, puoi utilizzare l’apposito strumento per la risoluzione dei problemi annesso a Pannello di controllo. Per fare ciò, clicca sul pulsante Start presente sulla barra delle applicazioni, digita risoluzione dei problemi nel campo di ricerca visualizzato e poi fai clic sul primo risultato presente in elenco.
Nella finestra che a questo punto ti viene mostrata, fai clic sulla voce Risolvere i problemi relativi a Windows Update annessa alla sezione Sistema e sicurezza dopodiché clicca sul bottone Avanti ed attendi che la procedura di controllo venga avviata e portata a termine. Se necessario clicca su Prova a eseguire la risoluzione dei problemi come amministratore.
Al termine della procedura di analisi nella finestra aperta sul desktop, sotto la voce Problemi trovati, potrai visualizzare tutti i problemi identificati su Windows in base ai quali non era possibile usufruire correttamente di Windows Update. Se i problemi individuati sono stati risolti in maniera automatica, accanto a ciascuno di essi sarà presente la scritta Risolto ed un segno di spunta verde. Successivamente pigia sulla voce Chiudi strumento di risoluzione dei problemi.
Successivamente, nella finestra aperta sul desktop, sotto la voce Problemi trovati, ti verranno indicati tutti i problemi identificati su Windows 10 in base ai quali non era possibile usufruire correttamente di Windows Update. A questo punto, tutti i problemi individuati dovrebbero essere stati risolti e la procedura per ripresentare Windows Update dovrebbe essere andata a buon fine. Per verificare che le cose stiano esattamente in questo modo accertati che accanto a ciascuno dei problemi riscontrati presente in elenco ci sia la voce Risolto seguita da un segno di spunta verde. Successivamente pigia sul bottone Chiudi collocato in basso a destra per chiudere la finestra.
Aggiornamenti Windows Vista, Windows 7 e Windows 8/8.x
Regolare le impostazioni degli aggiornamenti
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Se vuoi regolare le impostazioni relative agli aggiornamenti Windows e il tuo PC è equipaggiato con Windows Vista, Windows 7 o Windows 8/8.x, il primo passo che devi compiere è recarti in Start e digitare il termine update sulla tastiera del computer.
Seleziona quindi la voce Windows Update dai risultati della ricerca e, nella finestra che si apre, clicca sull’opzione Cambia impostazioni situata nella barra laterale di sinistra. A questo punto, espandi il menu a tendina collocato al centro dello schermo e seleziona una delle quattro voci disponibili.
Installa gli aggiornamenti automaticamente (scelta consigliata) – Si tratta dell’impostazione predefinita di Windows e prevede sia il download che l’installazione automatica di tutti gli aggiornamenti importanti.
Scarica gli aggiornamenti ma consenti di scegliere se installarli – Con questa opzione, Windows scarica automaticamente tutti gli aggiornamenti importanti ma non li installa se non è l’utente ad avviare l’operazione.
Verifica la disponibilità di aggiornamenti ma consenti di scegliere se scaricarli e installarli – Scegliendo questa impostazione, Windows verifica la disponibilità di aggiornamenti, informa l’utente se ci sono update da scaricare ma non provvede né a prelevarli né a installarli automaticamente.
Non verificare mai la disponibilità di aggiornamenti (scelta non consigliata) – Disattiva del tutto la funzionalità di aggiornamento di Windows. Assolutamente sconsigliata come impostazione.
Una volta selezionata l’opzione desiderata, per salvare i cambiamenti, basta cliccare su OK. È possibile, inoltre, attivare il download automatico degli aggiornamenti per altri prodotti Microsoft (come Office) apponendo il segno di spunta accanto alla voce Scarica aggiornamenti per altri prodotti Microsoft durante l’aggiornamento Windows e scaricare in maniera automatica gli aggiornamenti consigliati (ossia driver e altri update non fondamentali per la sicurezza del sistema) mettendo la spunta su Scarica aggiornamenti consigliati allo stesso modo degli aggiornamenti importanti.
Evitare il riavvio forzato del sistema
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Hai già attivato gli aggiornamenti Windows automatici ma vuoi fare in modo che il tuo PC non si riavvii in maniera forzata per poterli installare? Nessun problema.
Se utilizzi una versione Pro del sistema operativo, recati nell’Editor criteri di gruppo locali premendo la combinazione di tasti Win+R sulla tastiera del PC e dando il comando gpedit.msc.
Nella finestra che a questo punto ti viene mostrata,
naviga fino alla cartella Configurazione computer,
fai doppio clic su Modelli amministrativi
fai doppio clic su Componenti di Windows,
clicca per due volte consecutive su Windows Update
fai doppio clic sulla voce Escludi riavvio automatico per installazioni pianificate di aggiornamenti automatici con gli utenti non connessi
e poi attiva l’impostazione apponendo il segno di spunta accanto alla dicitura Attivata.
In alternativa, se utilizzi una versione Home di Windows
recati nell’Editor del registro di sistema premendo la combinazione di tasti Win+R sulla tastiera del PC
e dando il comando regedit.
Nella finestra che si apre, raggiungi la cartella HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Policies\Microsoft\Windows\WindowsUpdate\AU
fai clic destro in un punto “vuoto” dell’Editor
seleziona la voce Nuovo > valore DWORD (32-bit) dal menu che compare.
rinomina in NoAutoRebootWithLoggedOnUsers la chiave appena creata, fai doppio clic su di essa
e imposta il suo valore su 1.
Riavvia il sistema per rendere effettive le modifiche.
Mi raccomando, però: disattiva il riavvio automatico di Windows per l’installazione degli aggiornamenti importanti solo se sei convinto di questa scelta. Potrebbe farti ritardare inutilmente l’installazione di update fondamentali per la sicurezza del PC.
In caso di problemi
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Pur risultando attivato, Windows Update non sembra funzionare correttamente sul tuo PC e restituisce strani messaggi di errore? Prova a ripristinarlo seguendo questa semplice procedura.
Recati in Start;
Digita ”cmd”;
Fai clic destro sull’icona del Prompt dei comandi presente nei risultati della ricerca e scegli la voce Esegui come amministratore dal menu che compare;
Al nuovo accesso a Windows, prova ad avviare la ricerca degli aggiornamenti in Windows Update e tutto dovrebbe funzionare in maniera corretta.
Strumenti per aggiornamenti Windows
Per finire, ti voglio consigliare un’applicazione gratuita che ti tornerà utile se ti ritrovi spesso a installare gli aggiornamenti Windows su più computer equipaggiati con lo stesso sistema operativo. Si tratta di WSUS Offline Update che permette di scaricare in locale i pacchetti d’installazione degli aggiornamenti di Windows e applicarli, in serie, su qualsiasi computer.
Il suo funzionamento è semplicissimo e supporta tutte le principali edizioni di del sistema operativo di casa Redmond:
Windows Vista, Windows 7, Windows 8/8.x e Windows 10.
Per scaricarlo sul tuo computer, collegati al suo sito Internet ufficiale
clicca sul link collocato sotto la voce Most recent version (nella barra laterale di destra).
A download completato,
apri l’archivio ZIP appena scaricato (es. wsusoffline921.zip)
ed estraine il contenuto in una cartella qualsiasi.
avvia il programma UpdateGenerator.exe
metti il segno di spunta accanto alla voce relativa al sistema operativo di cui vuoi scaricare gli update
Per ciascun OS sono disponibili due opzioni:
x86 Global per i sistemi a 32 bit e x64 Global per quelli a 64 bit.
XP, invece, si trova nella scheda Legacy.
Una volta scelto il sistema operativo, clicca sul pulsante Start e attendi che vengano scaricati tutti gli aggiornamenti che mancano sul computer in uso (potrebbe volerci molto, puoi seguire le operazioni di download tramite la finestra del Prompt dei comandi che si apre). Se ti viene chiesto di aggiornare i certificati Trusted Root, accetta cliccando su Sì.
A processo ultimato, troverai i pacchetti d’installazione degli aggiornamenti di Windows nelle sotto-cartelle di WSUS Offline Update. Per installare tutti gli update in serie,
copia la cartella del programma sul computer da aggiornare,
avvia l’applicazione UpdateInstaller.exe situata nella cartella Client
Dopo l’aggiornamento, potresti dover risolvere il problema dell’avvio lento Windows 10. Oltre all’opzione WUDO che rallenta internet, su questa versione del sistema operativo è necessario anche attivare un’opzione che consente di velocizzare il boot, conosciuta come avvio rapido.
Questa funzione, fa parte delle impostazioni di risparmio energetico e permette di ridurre al minimo i tempi di attesa quando si accende il PC dopo l’arresto. Adesso, ti spiegherò cosa devi fare per abilitarla.
Avvio lento Windows 10: come risolvere
Requisiti e Precisazioni
devi entrare come amministratore per modificare questa opzione
Soluzione per avvio lento Windows 10
Seguire il percorso Pannello di Controllo > Hardware e Suoni > Opzioni risparmio energia
Nella colonna di sinistra, seguire il link di testo Specifica cosa avviene quando si preme il pulsante di alimentazione
Vedrai che la sezione Impostazioni arresto non è disponibile. Per attivarla, devi cliccare sul link di testo Modifica le impostazioni attualmente non disponibili
Controllare che le opzioni Attiva avvio rapido e Ibernazione siano abilitate. Nel caso così non fosse, attivarle entrambe.
Premere su Salva cambiamenti per rendere effettive le modifiche
Spegnere e accedere il PC
Note
se disattivi la modalità Ibernazione, disattiverai anche l’avvio rapido
l’avvio rapido non avrà effetto sul riavvio del computer
Altri Consigli
L’avvio lento Windows 10 potrebbe dipendere anche da molti altri fattori. Questo, è uno dei più comuni. Tuttavia, se sei sicuro di avere un PC con dei componenti che superano di gran lunga i requisiti minimi di sistema e hai riscontrato il problema subito dopo l’aggiornamento, ti consiglio di salvare i file memorizzati nell’hard disk (backup), di resettare il BIOS e di eseguire una formattazione completa, seguita poi da un’installazione pulita di Windows 10.
Per verificare il corretto funzionamento di driver, impostazioni e file di sistema, devi avviare Windows 10 in modalità provvisoria. La Safe Mode, infatti, ti permette di capire se ci sono errori o conflitti nelle periferiche di base del tuo PC, perché con essa puoi usare il sistema operativo escludendo driver, programmi e applicazioni che potrebbero bloccare l’avvio di Windows.
Quindi, se ti trovi in questa situazione, prima di eseguire un’installazione pulita di W10, ti consiglio di provare ad utilizzare la modalità avvio sicuro del sistema operativo. Dovresti così riuscire ad individuare ed eliminare il problema che stai riscontrando. Vediamo allora come si attiva.
Come avviare Windows 10 in modalità provvisoria
Modalità provvisoria classica
Per essere certo di attivare le sole funzioni di base del sistema operativo, puoi avviare Windows 10 in modalità provvisoria senza attivare la connessione internet.
Per farlo, prima di tutto devi seguire il percorso Menu start > Impostazioni > Aggiornamento e Sicurezza > Ripristino. Subito dopo, devi cliccare sul bottone Riavvia ora, che appare sotto la voce Avvio avanzato.
Quando visualizzi la schermata Scegli un’opzione, devi cliccare su Risoluzione dei problemi, scegliere Opzioni avanzate e selezionare Impostazioni di avvio. Così, potrai riavviare il PC cliccando su Riavvia.
Il riavvio, comunque, non sarà quello classico. Infatti, vedrai la schermata Impostazioni di avvio, che comprenderà una serie di opzioni numerate. Tra queste, appunto, c’è anche quella per avviare Windows 10 in modalità provvisoria e le sue due varianti, ovvero Abilita modalità provvisoria con rete e Abilita modalità provvisoria con prompt dei comandi.
La Safe Mode classica, puoi attivarla pigiando il tasto 4 o F4 della tastiera, quindi scegliendo l’opzione Abilita modalità provvisoria. Se invece desideri maggiori dettagli sulle sue varianti, continua a leggere.
Modalità provvisoria con rete
Se hai la necessità di utilizzare internet o la rete locale per effettuare alcuni test sul tuo PC con driver e programmi di base, devi avviare Windows 10 in modalità provvisoria con rete.
Per farlo, devi riavviare il PC usando l’Avvio avanzato (come ti ho spiegato sopra) e poi premere il tasto 5 o F5 della tastiera.
Modalità provvisoria con Prompt dei comandi
In alternativa, potresti aver bisogno di avviare Windows 10 in modalità provvisoria con prompt dei comandi, ma senza internet.
Anche in questo caso, devi riavviare il computer con l’Avvio avanzato e, non appena vedrai le Impostazioni di avvio, dovrai schiacciare il tasto 6 o F6 della tastiera.
Cosa succede dopo aver avviato il PC W10 in modalità provvisoria
Dopo che sei riuscito attivare la modalità provvisoria su W10, vedrai lo sfondo del Desktop di colore nero e le scritte Modalità provvisoria agli angoli dello schermo.
Ciò ti confermerà che sei in modalità sicura. Adesso, puoi compiere operazioni di test senza software o programmi di terze parti attivi. Se il computer funzionasse bene, infatti, è probabile che sia uno dei programmi di terze parti a far crashare Windows 10 mostrando conseguentemente la schermata blu “della morte”. Ti ricordo, comunque, che puoi approfondire sullo stop code di Windows leggendo la guida dedicata che ho già scritto.
Non sei ancora molto pratico con la tecnologia e con il mondo degli smartphone, per questo motivo, come primo cellulare moderno, hai acquistato un Windows Phone. Sei infatti convinto che il facile utilizzo del sistema operativo di Windows per mobile possa farti da “palestra” per un successivo cellulare Android o iOS.
Beh, che dire, non posso darti torto. Tra i sistemi operativi per dispositivi mobili, forse quello sviluppato da Microsoft è quello più adatto a chi passa per la prima volta da un vecchio cellulare a un moderno smartphone. Tuttavia, le limitate possibilità date da questo sistema operativo gli fanno perdere un po’ di punti. Una volta che avrai preso familiarità con i moderni smartphone, il mio consiglio è quello di passare avanti e valutare l’acquisto di un cellulare Android o di un iPhone.
Nel frattempo, se il tuo intento attuale è quello di individuare quelle che sono le applicazioni indispensabile per un Windows Phone, ti consiglio di prenderti qualche minuto di tempo libero per leggere questa mio tutorial. Tieni quindi sotto mano il tuo Windows Phone; ti spiegherò come scaricare le applicazioni dallo store predefinito del tuo dispositivo e ti parlerò di quelle che considero le applicazioni maggiormente degne di nota di cui potrai poi usufruire con il tuo smartphone. Sei pronto per iniziare? Sì? Benissimo! Ti auguro una buona lettura.
Come scaricare app su Windows Store
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Prima di vedere nel dettaglio quali sono le migliori applicazioni da scaricare sul proprio dispositivo Windows Phone è necessario fare una piccola premessa. Nelle righe che seguono voglio infatti spiegarti come dovrai procedere per scaricare applicazioni dal Windows Store. In questo modo, oltre alle applicazioni che ti consiglierò, potrai successivamente scaricarne altre in tutta autonomia.
Per scaricare applicazioni tramite il Windows Store, il negozio predefinito degli smartphone Windows Phone, la prima cosa che devi fare è individuare l’applicazione dello store digitale di Microsoft. L’applicazione in questione si trova nel menu principale del dispositivo, è chiamata Store e ha il simbolo di un sacchetto della spesa con all’interno il logo di Windows.
Fai quindi tap su di essa per aprirla; al suo interno potrai vedere tantissimi giochi e applicazioni (sia gratuiti che a pagamento) da scaricare o acquistare. Dal menu principale, fai poi uno swipe verso sinistra; ti troverai così nella schermata Categorie nella quale giochi e applicazioni saranno raggruppati: Giochi, Intrattenimento, Musica e video, Strumenti e produttività, Social network e Lavoro sono soltanto alcune delle principali categorie delle applicazioni.
Facendo per due volte uno swipe verso destra, invece, potrai trovare la sezione Link Rapidi del Windows Store. Si tratta di una sezione che raggruppa diverse macro categorie:
App in primo piano
Giochi in primo piano
App più scaricate gratis
Giochi più scaricati gratis
App nuove da scoprire
Giochi nuovi da scoprire
App più scaricate a pagamento
Giochi più scaricati a pagamento
App con il voto migliore
Giochi con il voto migliore
Facendo tap su uno tra questi riquadri verrai rimandato alla macro categoria di appartenenza.
Per scaricare applicazioni tramite il Windows Store puoi anche fare tap sul simbolo della lente di ingrandimento: tramite il campo di testo del motore di ricerca, che vedi in corrispondenza della dicitura Cerca nello Store, potrai cercare un’applicazione da scaricare. Una volta che avrai individuato un’applicazione da scaricare, potrai effettuare il download della stessa facendo tap sulla sua icona e premendo poi sul pulsante Installa.
Al termine dell’installazione, potrai premere sul pulsante Vedi per avviarla. L’applicazione sarà stata anche aggiunta tra l’elenco delle app installate sul tuo cellulare; facendo tap sulla sua icona potrai avviarla.
Applicazioni di social network e messaggistica
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Iniziando ad entrare nel merito di quelle che sono applicazioni consigliate da scaricare su Windows Phone, direi di incominciare questo tutorial con le applicazioni di messaggistica. Grazie alla diffusione sempre maggiore di Internet, infatti, le conversazioni si sono spostate sui social network e dagli SMS ci si è spostati verso applicazioni di messaggistica istantanea. Si tratta di un cambiamento da non sottovalutare visto che, in questo modo, è possibile inviarsi messaggi illimitati, sfruttando la connessione a Internet.
Ti indico qui di seguito quelle che ritengo siano le migliori applicazioni di questa tipologia
Facebook: disponibile gratuitamente, è l’applicazione ufficiale del famoso social network. Scaricando l’applicazione sul tuo dispositivo mobile Windows Phone potrai utilizzare tutte le funzionalità della versione desktop di Facebook. Quest’app si rivela quindi ottima per utilizzare il social network anche quando si è fuori casa.
Twitter: se utilizzi quotidianamente il social network da 280 caratteri sicuramente vorrai poterne usufruire anche quando non sei al PC. La soluzione in questo caso non è altro che quella di utilizzare l’applicazione. Puoi scaricare l’app gratuitamente dal Windows Store.
Instagram: è l’applicazione ufficiale del popolare social network fotografico acquistato da Facebook. Purtroppo però, rispetto all’applicazione per dispositivi Android e iOS, è un po’ incompleta in quanto non sono presenti alcune funzionalità. In alternativa, forte delle numerose recensioni positive, per usufruire di Instagram su Windows Phone puoi scaricare l’app gratuita 6tag.
WhatsApp: entrando nel dettaglio delle più popolari applicazioni di messaggistica istantanea è impossibile non citare WhatsApp. Se vuoi restare sempre in contatto con i tuoi amici utilizzare quest’applicazione gratuita è indispensabile.
Facebook Messenger: sempre parlando della possibilità di restare in contatto con amici e parenti, Facebook Messenger è l’applicazione gratuita che bisogna scaricare per poter inviare messaggi privati agli amici e contatti di Facebook.
Telegram Messenger: si tratta di un’altra valida applicazione di messaggistica istantanea, da molti considerata come la migliore alternativa a WhatsApp. È gratuita e se vuoi saperne di più sul suo funzionamento ti suggerisco di leggere la mia guida dedicata all’argomento.
Skype: sviluppata da Microsoft, questa storica applicazione gratuita permette di inviare messaggi, di chiamare e videochiamare gli amici tramite Internet. È praticamente l’erede di MSN Messenger.
Applicazioni per l’intrattenimento
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Se ti piace ascoltare la musica, guardare film, programmi e serie TV, sono pronto a segnalarti alcune applicazioni di cui non riuscirai più a fare a meno.
Spotify: è un’applicazione indispensabile per gli amanti della musica dal momento in cui permette di avere accesso gratuito ad una libreria multimediale praticamente illimitata di brani e album da ascoltare tramite Internet. Trattandosi di un’applicazione gratuita, l’ascolto è interrotto da banner pubblicitari. In alternativa è però possibile sottoscrivere l’abbonamento al servizio. Per saperne di più, ti consiglio la lettura della mia guida dedicata all’argomento.
Tube HD: purtroppo non esiste un’applicazione ufficiale per Youtube su Windows Phone. Per guardare i video della nota piattaforma di videosharing bisogna accontentarti dell’applicazione non ufficiale (ma gratuita) Tube HD che permette di vedere i video anche in alta risoluzione.
Rai TV: è l’applicazione ufficiale per Windows Phone che supporta la visione dei canali televisivi Rai in diretta streaming. Viene spesse volte utilizzata anche per rivedere i programmi andati in onda tramite la sua modalità on demand. Ovviamente è del tutto gratuita.
Netflix: gli amanti di film e serie TV dovrebbero prendere in considerazione la possibilità di sottoscrivere un abbonamento a Netflix, famosa piattaforma per la visione on demand di film e serie TV. Per una visione su dispositivi mobili vi è l’applicazione per Windows Phone. Se desideri approfondire il funzionamento di Netflix, leggi la mia guida dedicata all’argomento.
Guida TV: si tratta di un’ottima applicazione in grado di sostituire la classica guida televisiva cartacea. Vuoi sapere sempre quali programmi, film o serie TV andranno in onda la sera? Allora questa è l’applicazione cha fa per te. Ovviamente l’applicazione è gratuita quindi scaricala senza esitazioni dal Windows Store.
Applicazioni per la produttività
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Utilizziamo lo smartphone ogni giorno con scopi sempre più disparati. Il dispositivo mobile è diventato il nostro indispensabile compagno anche proprio grazie alla presenza di numerose applicazioni per la produttività. Ne sono un esempio concreto le applicazioni consigliate qui di seguito.
One Drive: si tratta del celebre servizio di cloud storage di Microsoft tramite il quale è possibile caricare documenti, foto e cartelle online per poterne poi avere accesso anche da altri dispositivi. L’applicazione è solitamente già presente in quanto preinstallata sui dispositivi Windows Phone. Qualora tu l’avessi disinstallata per errore puoi ripristinarla scaricandola gratuitamente dal Windows Store.
Amazon Seach Unofficial: l’applicazione ufficiale di Amazon non è più presente nel Windows Store. La soluzione per effettuare ricerche nel noto sito di e-commerce è l’applicazione non ufficiale e gratuita Amazon Seach Unofficial.
Evernote: siamo nell’era degli smartphone e gli appunti non si prendono più su carta. Per svolgere questo scopo vi è infatti l’applicazione Evernote che, scaricabile gratuitamente dal Windows Store, si configura come un’ottima applicazione per la produttività.
Dropbox: è uno tra i più popolari servizi di cloud che permette di caricare e condividere online foto, documenti, video e tanto altro per condividerli con altri utenti all’interno dell’applicazione. L’applicazione è gratuita e puoi quindi scaricarla tramite il Windows Store.
Adobe Acrobat Reader: sviluppata da Adobe System Inc. quest’applicazione per la produttività è indipensabile per poter leggere i file PDF dal proprio dispositivo mobile Windows Phone. È gratuita quindi ti consiglio di scaricarla dal Windows Store per poterne usufruire.
Bisogna ammetterlo, le tue conoscenze di tecnologia sono ancora abbastanza basilari e, ritieni di avere ancora tanto da imparare, specialmente quando si tratta di riuscire ad utilizzare e saper sfruttare al massimo tutte le funzionalità del tuo PC Windows. Fortunatamente, dopo aver scoperto l’esistenza del mio blog, consulti sempre le guide che realizzo su .it e riesci sempre in qualche modo a cavartela con il mio aiuto, risolvendo quelli che, all’apparenza, ti sembravano insormontabili problemi tecnologici.
Beh, se le cose stanno così, sono proprio felice di poterti essere sempre d’aiuto. Tuttavia, se ora stai leggendo questa mia guida, significa che hai bisogno nuovamente di un mio consiglio. L’argomento di questo tutorial sono le app per Windows 10 quindi immagino anche che, dal momento in cui hai fatto clic su questa mia guida, la questione sia di tuo esatto interesse. Probabilmente qualcuno più esperto di te in campo tecnologico ti ha spiegato che esistono anche le applicazioni su PC con sistema operativo Windows 10 e quindi scommetto che vorresti da me qualche delucidazione in più sull’argomento.
D’accordo, nessun problema, ti accontento subito. Che ne dici di metterti per qualche minuto seduto comodo? Affronteremo come al solito la questione insieme, passo per passo, nelle righe che seguiranno. Nel corso di questa guida ti spiegherò nel dettaglio che cosa sono le applicazioni per Windows 10, come funzionano e come si scaricano. Ti indicherò anche quali ritengo siano attualmente le migliori applicazioni per Windows 10 suddividendole per categoria in modo che tu possa trovare quella che più si adatta alle tue esigenze. Infine, per maggiore completezza d’informazione, ti spiegherò anche come installare le app su un dispositivo con Windows 10 mobile, versione per dispositivi mobili del noto sistema operativo Microsoft. Pronto per iniziare? Vedrai che se seguirai alla lettera le mie istruzioni sarà un gioco da ragazzi. Ti auguro una buona lettura.
Windows 10: la differenza tra app e software
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Prima di vedere nel dettaglio come è possibile scaricare applicazioni su Windows 10, voglio soffermarmi un attimo e farti una piccola premessa. È dall’introduzione della versione 8 per il sistema operativo Windows che Microsoft ha introdotto la possibilità di scaricare applicazioni anche sul PC. Di conseguenza, al momento in cui scrivo, soltanto i PC Windows con una versione del sistema operativo 8 o 10 possono scaricare le applicazioni, oltre che i tradizionali software.
In precedenza, e quindi nei computer con sistema operativo Windows XP, Windows Vista Windows 7, non era possibile scaricare applicazioni ma soltanto i software. Prima che tu possa fare confusione ci tengo a precisare che applicazioni e software sono due cose diverse: le applicazioni per PC Windows 10 sono simili alle applicazioni per smartphone e tablet Android e iOS e, a volte, dispongono alcune funzionalità ridotte, trattandosi di una versione più limitata rispetto ai software.
La differenza sostanziale tra un’applicazione e un software (e cioè un programma, per chiarire definitivamente la questione), sta anche nella sua installazione. Come sicuramente saprai se frequenti spesso .it e leggi con attenzione le mie guide, installare un software per PC richiede alcune procedure di installazione che possono per alcuni risultare a volte lunghe e noiose. Scaricare un’app per Windows 10 è invece una procedura che si effettua in pochissimo tempo e non va effettuata nessuna procedura di installazione.
Come scaricare app dal Windows Store
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Adesso che hai finalmente compreso la differenza tra applicazioni e software per Windows 10, possiamo passare a quello che è il nocciolo della questione, ovvero come è possibile scaricare le applicazioni per Windows 10.
La prima cosa che devi fare per scaricare applicazioni da Windows 10 è recarti nel Windows Store; si tratta del negozio digitale di Microsoft disponibile su PC Windows 8 e Windows 10 tramite il quale puoi scaricare (ed eventualmente anche acquistare) applicazioni per Windows.
Le applicazioni del Windows Store sono infatti suddivise per applicazioni gratuite o a pagamento, oltre che per categoria. Ti spiego dunque come accedere al Windows Store e come scaricare le app per Windows 10.
Fai clic sulla barra di ricerca di Cortana (la trovi in corrispondenza della dicitura Scrivi qui per eseguire la ricerca); digita Store e vedrai che comparirà l’applicazione del Windows Store tra i risultati di ricerca.
L’icona dell’app è molto facile da individuare, non puoi sbagliarti: ha il simbolo del sacchetto della spesa e la bandiera di Windows. L’hai trovato? Benissimo, non avevo dubbi! Fai clic su di essa per avviarlo.
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Come puoi vedere, lo store di Windows è suddiviso in diverse sezioni: Home, App, Giochi, Musica e Film e TV.Mettendo da parte tutte le sezioni che per il momento non ti interessano, fai clic su App e potrai così vedere la sezione dello store di Windows esclusivamente dedicata alle app.
Per scaricare un’applicazione puoi cercarla tramite il motore di ricerca situato in alto a destra. Una volta individuata un’applicazione premi pulsante Ottieni per scaricarla. Attendi poi il download della stessa e poi, se lo desideri, aggiungila al menu rapido di Start premendo sul pulsante Aggiungi a Start.
App per Windows 10
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Dal momento in cui le applicazioni per Windows 10 sono piuttosto numerose, non vi è un elenco ufficiale di tutte le app presenti. Nelle righe che seguono voglio quindi parlarti soltanto di alcune applicazioni popolari che ritengo valide per svolgere le funzioni più comuni come per esempio il montaggio di video, l’editing di foto e la realizzazione di mix musicali.
Adobe Photoshop Express: è sviluppata da Adobe Systems ed è una versione ridotta e del noto software di editing fotografico Photoshop. A differenza del programma, l’applicazione Adobe Phoshop Express è gratuita anche se, chiaramente, si tratta di una versione di base per una modifica delle foto in pochi clic. Puoi scaricare gratuitamente Adobe Photoshop Express facendo qui.
Adobe Photoshop Elements 15: sviluppata sempre da Adobe Systems, è un’applicazione a pagamento per la modifica e l’organizzazione delle foto. Puoi fare clic qui per acquistare Adobe Photoshop Elements 15.
CropiPic – Crop video & Image: un’applicazione per Windows 10 che permette la modifica di foto e video sulla base di alcuni modelli predefiniti che ben si adattano ai social network più di tendenza, come Instagram e Youtube. L’applicazione è gratuita, presenta banner pubblicitari e applica un watermark ai video esportati. È disponibile anche in una versione a pagamento che rimuove tutte le limitazioni. Puoi scaricarla da qui.
Photo Editor Polarr: è una tra le applicazioni più avanzate per l’editing di foto disponibile come app per Windows 10. È disponibile in una versione gratuita e una a pagamento. Anche se la versione gratuita è limitata, è degna di nota la possibilità di sbloccare soltanto gli strumenti desiderati, tramite acquisti in app. Puoi scaricare la versione gratuita da qui o fare clic qui per acquistare la versione a pagamento.
MeeDJ: un’applicazione gratuita pensata per chi ama la musica che permette di realizzare mix musicali. I brani realizzati possono essere facilmente condivisi sui social network. Puoi scaricarla da qui.
Music Maker Jam: un’altra applicazione disponibile gratuitamente, che permette di creare una propria composizione musicale. È gratuita con funzionalità aggiuntive a pagamento. Puoi scaricarla da qui.
Videomomenti: visto che è ormai una tendenza condividere foto e video sui social network come ricordi multimediali di una vacanza o di un particolare momento, l’applicazione in questione svolge questo compito e ti permette gratuitamente di realizzare video presentazioni con grafiche e stili accattivanti. In pieno stile Instagram, il filmato creato durerà soltanto 60 secondi. Puoi scaricarla da qui.
Movie Edit Pro Plus Windows Store Edition: si tratta di un’applicazione a pagamento per l’editing di video tramite strumenti professionali. Vi è presente il supporto HEVC a 10 bit e la possibilità di modificare filmati a 360 gradi. Anche se l’applicazione è a pagamento, è possibile provarla gratuitamente con una versione di prova. Se invece desideri acquistarla, fai clic su questo link.
Movie Maker: Free Video Editor: se hai bisogno di un’applicazione di facile utilizzo per l’editing di video, puoi rivolgerti a quest’applicazione che presenta diversi semplici e immediati strumenti. Tra le funzionalità degne di nota vi è la realizzazione di slideshow di foto a cui è possibile aggiungere effetti come musica e transazioni. L’applicazione è gratuita ma presenta banner pubblicitari. È disponibile anche in una versione a pagamento. Puoi scaricarla gratuitamente facendo clic qui.
Come scaricare App per Windows Phone
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Lo sapevi che anche i dispositivi mobili Windows Phone, in possesso della versione del sistema operativo Microsoft, Windows 8 e Windows 10 possono scaricare le applicazioni dallo store di Microsoft?
Anche se il colosso di Redmond ha annunciato di non stare più sviluppando nuove funzionalità software e hardware per il suo sistema operativo (e moltissime aziende di conseguenza non stanno più investendo nello sviluppo di app per Windows 10 mobile), il supporto al sistema operativo non è ancora del tutto cessato.
Voglio quindi spiegarti brevemente qui di seguito come puoi ancora usufruire dello store Windows per scaricare app su Windows Phone.
Per scaricare app su dispositivi in possesso del sistema operativo Windows 10 mobile puoi agire in maniera simile ai PC con Windows 10. Dovrai infatti individuare l’applicazione Store tra la lista delle applicazioni predefinite del dispositivo e, una volta trovata l’applicazione che desideri installare, premere sul pulsante Installa.
Altre informazioni utili su Windows 10
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Qualora desiderassi approfondire l’argomento relativo a Windows 10, ai programmi e alle app (rispetto ai precedenti sistemi operativi Windows 10 può risultare meno intuitivo), ti consiglio la lettura di alcune mie guide. In particolar modo, ti segnalo la guida intitolata Come disinstallare programmi Windows 10 in cui ti ho spiegato nel dettaglio come potrai disinstallare programmi e app che non usi più.
Sei invece in possesso di un computer con una versione di Windows inferiore alla 10 e vorresti valutare il passaggio a Windows 10, per poter così scaricare le app? Ti consiglio allora di dare una lettura alla mia guida in cui ti spiego come è possibile passare a Windows 10: troverai diverse informazioni utili riguardo a questo argomento.
Di recente hai dovuto portare il tuo computer in riparazione dal tuo tecnico di fiducia, affinché te lo formattasse. Non sei un navigatore esperto del Web e, cercando di scaricare un programma, hai per sbaglio fatto clic nel posto sbagliato. Il risultato? Il tuo computer si è infettato a causa di un virus e le prestazioni di Windows ne hanno risentito parecchio fino a che il tuo computer non si è definitivamente impallato.
Tranquillo, non demoralizzarti, sono cose che capitano. Specialmente se non si è particolarmente esperti nella navigazione sul web è facile incappare in errori di questo tipo. Ora però, che il tuo computer è tornato dalla riparazione bello ripulito, dovresti fare attenzione a quello che scarichi ma, soprattutto, dovresti installare un antivirus per Windows. Posso capire che tu non abbia conoscenze tecniche e che tu non sia molto ferrato sul mondo del PC, ma non dovresti proprio stare senza antivirus.
Per trovare una soluzione a questo intoppo posso consigliarti l’utilizzo di alcuni popolari antivirus; inoltre, se possiedi un computer con sistema operativo Windows 10, potresti pensare di utilizzare Windows Defender, l’antivirus gratuito incluso di serie nell’ultima versione del sistema operativo Microsoft. Pur trattandosi di un antivirus con una protezione di base contro virus e malware, Windows Defender può comunque essere ottimamente in grado di svolgere il suo compito se attivo. Ti spiegherò quindi come utilizzarlo e quali antivirus per Windows scaricare. Sei quindi pronto per scoprire quali antivirus per Windows utilizzare? Prenditi qualche minuto di tempo per leggere con calma questa mia guida, sono sicuro che ne rimarrai soddisfatto. Prima di incominciare desidero come al solito augurarti una buona lettura.
Windows Defender
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Windows Defender è l’antivirus di base disponibile e preinstallato sui PC recenti con sistema operativo Windows 10. Se hai Windows 10, usufruirai in maniera automatica della protezione antivirus più recente tramite Windows Defender.
Se possiedi quindi un PC con sistema operativo Windows 10 non dovrai fare nulla: Windows Defender sarà già installato e attivo al primo avvio di Windows. Il suo sistema di scansione antivirus è pensato per contribuisce attivamente e autonomamente alla protezione del PC. Attraverso il suo sistema di protezione in tempo reale sarà in fatti in grado di analizzare il sistema e di rilevare eventuale malware (software dannosi), virus e minacce di vario tipo alla sicurezza. Sarà proprio tramite la protezione in tempo reale che l’antivirus riuscirà ad analizzare tutto quello che scarichi o esegui nel PC, avvisandoti per tempo in caso di software dannosi.
Il sistema di aggiornamento di Windows (Windows Update) è inoltre in grado di scaricare automaticamente gli aggiornamenti di Windows Defender per mantenere sicuro il PC e proteggerlo dai malware e dai virus.
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Per sicurezza, puoi controllare che Windows Defender sia attivo sul tuo computer Windows 10, seguendo alcuni semplici passaggi. Premi il pulsante Start (simbolo di Windows) e quindi fai clic sul pulsante Impostazioni (simbolo dell’ingranaggio). Nel pannello che andrà ad aprirsi, fai clic sulla voce Aggiornamento e sicurezza. Dal menu laterale fai clic sulla voce Windows Defender e assicurati che, alla voce Protezione in tempo reale, la levetta sia impostata su Attivato.
Fatto questo, puoi fare clic sul pulsante Apri Windows Defender; voglio spiegarti il funzionamento del software antivirus. Se hai seguito tutti i procedimenti che ti ho indicato nel modo corretto, nella pagina iniziale di Windows Defender dovresti trovare un segno con una V di spunta di colore verde, oltre che la dicitura Stato del PC: protetto.
Per avviare un’analisi antivirus, utilizzando Windows Defender, ti basterà premere sul pulsante Avvia Analisi. Potrai scegliere se avviare un’analisi completa, veloce o personalizzata. Ti consiglio inoltre di premere il pulsante Aggiorna, potrai così attivare e contribuire all’aggiornamento delle definizioni virus e spyware, premendo sul pulsante Aggiorna definizioni.
BitDefender
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Tra i migliori antivirus per Windows vi è sicuramente BitDefender, potente antivirus disponibile in versione gratuita e a pagamento. BitDefender è un antivurs moderno, pensato per far fronte alle minacce online più recenti. Il suo punto di forza è senz’altro dato dai suoi diversi strumenti per la sicurezza, oltre che dalla sua interfaccia intuitiva.
A livello di prestazioni, secondo le statistiche della società AV-Comparatives, di cui ti ho parlato nel dettaglio nella mia guida dedicata alla classifica antivirus, Bitdefender è uno tra i migliori software antivirus che offre eccellenti livelli di protezione. Come molti altri antivirus, BitDefender scansiona il PC e si aggiorna in tempo reale, integra diverse modalità di funzionamento e a livello generale, effettua la protezione del PC in maniera autonoma tramite la sua modalità Auto Pilota.
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BitDefender è disponibile anche in versione gratuita, integrando le principali funzioni di scansione del PC per rilevare malware e virus. In particolar modo, in questa sua versione, si configura come un ottimo antivirus gratuito e leggero, in grado di proteggere il PC senza appesantire il sistema operativo. Se desideri utilizzarlo in versione gratuita, puoi scaricarlo tramite il sito ufficiale. In particolar modo, se desideri sapere come utilizzare la versione gratuita di BitDefender, ti consiglio la lettura della mia guida dedicata ai migliori antivirus leggeri e gratuiti.
Per quanto riguarda la versione completa di BitDefender, i prezzi vanno a seconda del pacchetto di antivirus che desideri acquistare, con cifre che partono dai 34,99€ per la versione Bitdefender Internet Security 2017 fino ai 49,99€ per l’acquisto di Bitdefender Family Pack 2017. Se sei interessato all’acquisto e desideri ulteriori informazioni, puoi consultare la tabella comparativa pubblicata sul sito Web ufficiale.
Kaspersky Antivirus
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Tra gli antivirus noti per le loro ottime performance bisogna sicuramente includere Kaspersky, antivirus che ha a cuore la protezione dei suoi utenti, offrendo numerosi strumenti di protezione per la privacy, in particolar modo anche contro gli attacchi di phishing. Il suo punto di forza è dato dall’interfaccia utente semplice e intuitiva che permette l’utilizzo anche da chi non ha dimestichezza con il mondo del PC.
Tra le caratteristiche di Kaspersky vi è lo strumento di Parental Control, pensato per la sicurezza dei bambini oltre che la possibilità di creare dei Rescue Disk, ovvero una sorta di disco di pronto soccorso pensato per eseguire il boot nel caso in cui il computer sia stato pesantemente appesantito da malware.
A livello di prestazioni, in particolar modo, l’antivirus Kaspersky si è saputo rivelare un antivirus molto performante, secondo i test condotti dalla società AV-Test, condotti nell’ultimo anno. Kaspersky è un antivirus a pagamento, ma oltre alla versione di prova per ogni pacchetto acquistabile, è anche possibile scaricare una versione gratuita di base del software antivirus. Chiamata Kaspersky Security Scan, si tratta di un software con caratteristiche basilari che offrono il minimo indispensabile per effettuare una scansione antivirus e generare un report gratuito.
Per quanto riguarda la versione a pagamento di Kaspersky, sono disponibili all’acquisto diversi pacchetti del software antivirus. Se sei interessato all’acquisto di una licenza, ti consiglio di dare uno sguardo alla tabella comparativa dei prezzi, disponibile sul sito ufficiale: si parte da un minimo di 29,99€ per la versione di base per una licenza per un solo dispositivo PC con rinnovi annuali, fino ad arrivare a 84,99€ per l’acquisto di cinque licenze annuali della versione completa per l’antivirus Kaspersky.
Panda Antivirus
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Tra tutti gli antivirus disponibili per Windows, voglio anche parlarti di Panda Antivirus, un software antivirus che si distingue per la sua interfaccia estremamente semplice e intuitiva. È a mio avviso questo il punto di forza dell’antivirus, oltre alla sua integrazione con un servizio di supporto tecnico tramite live chat, forum e servizio dedicato via mail per tutti i clienti. Se sei alle prime armi con il mondo del PC, Panda Antivirus è quindi un ottimo software antivirus.
Voglio inoltre segnalarti la disponibilità di Panda Antivirus nella sua versione gratuita. Quest’ultima è chiamata Panda Free Antivirus e si distingue per essere un software antivirus molto leggero che svolge molte delle sue funzioni su cloud (tra cui l’analisi dei file e l’aggiornamento del database con le definizioni antivirus), evitando così di appesantire il computer. Te ne ho parlato nel dettaglio nella mia guida sugli antivirus leggeri e gratuiti.
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Se desideri invece valutare l’acquisto di una versione a pagamento per l’antivirus Panda, ti consiglio di dare uno sguardo alla tabella di comparazione prezzi pubblicata sul sito ufficiale. Potrai così farti un’idea di quale software scegliere, a seconda di quelle che sono le tue esigenze. Giusto per esempio, vi è la versione Panda Antivirus Pro acquistabile con prezzi a partire da 24,49€ al mese per un solo dispositivo ma anche la versione Panda Gold Premium, acquistabile con prezzi a partire dai 59,49€ all’anno.
Altri antivirus per Windows popolari
Se l’elenco degli antivirus Windows finora indicati non ha soddisfatto a pieno le tue esigenze, posso indicarti quali sono gli altri popolari antivirus degni di nota:
Avira Antivirus – Si tratta di un popolare e performante antivirus. È disponibile sia in versione gratuita che a pagamento. Avira Antivirus è in grado di proteggere il computer in maniera molto efficace contro tutti i principali virus e malware anche se nella versione free le funzionalità sono chiaramente limitate. È molto facile da utilizzare e offre la possibilità di effettuare la scansione antivirus in cloud, velocizzando e rendendo così più snello il processo di analisi dei file presenti sul PC.
Avast – Avast è uno tra gli antivirus più completi e affidabili attualmente. È disponibile sia in versione gratuita che a pagamento: quest’ultima è in grado di proteggere il sistema operativo in maniera completa per controllare tutte le attività che vengono svolte sul PC. Tra le sue funzionalità degne di nota vi è la possibilità di ottimizzare le prestazioni del sistema, attraverso la rimozione di software obsoleti.
Windows è un sistema operativo enormemente complesso, che richiede ogni anno il lavoro di centinaia di sviluppatori in tutto il mondo per essere mantenuto in perfetta efficienza su milioni di computer. La sua affidabilità, in passato oggetto di forti critiche, è oggi presentata da Microsoft come il fiore all’occhiello dei suoi prodotti software. Quindi, l’interesse della casa madre nell’eseguire costanti aggiornamenti è aumentato esponenzialmente negli ultimi anni.
Al pari del sistema cui sono destinati, anche gli aggiornamenti hanno cambiato forma, divenendo più complessi e richiedendo il download e l’installazione di una quantità maggiore di dati. Anche se l’utente non è più molto informato su queste operazioni, che avvengono tendenzialmente in automatico ed in background, l’incidenza dei singoli aggiornamenti sull’architettura complessiva del sistema è divenuta molto variegata e, spesso, assai più ampia che in passato: infatti, oltre alle semplici «patch» (letteralmente delle “toppe”), che sostituiscono singole righe di codice dimostratesi problematiche o insicure, oggi gli aggiornamenti possono arrivare a sostituire interi servizi di sistema dimostratisi inaffidabili con versioni più aderenti agli standard di Microsoft. Può succedere però, di vedere l’errore aggiornamento Windows bloccato, per qualche strana ragione. E nel tutorial di oggi, appunto, ti spiegherò tutto ciò che puoi fare per risolvere il problema.
Aggiornamento Windows bloccato: cosa fare
Talvolta, come ti dicevo, la fase di materiale aggiornamento del sistema operativo può divenire rischiosa, al punto da causare il blocco del PC o il suo malfunzionamento, soprattutto su alcune configurazioni hardware e software. In questa guida, ti spiegherò proprio come comportarti in questi casi, per tentare di ripristinare la normalità e, eventualmente, ripetere in sicurezza la procedura di aggiornamento Windows che ha crashato o che si è arrestata improvvisamente.
Poiché opereremo sul tuo PC, i tuoi file potrebbero essere a rischio: esegui sempre un backup delle informazioni importanti prima di procedere (nei limiti del possibile, ovviamente), e ricorda che non mi assumerò nessuna responsabilità per eventuali perdite di dati.
Indice
Cosa succede durante un aggiornamento di Windows
Cosa vuol dire “Preparazione di Windows: non spegnere il computer”
Cosa fare quando Windows Update non si avvia
Cosa fare quando Windows Update si blocca o crasha
Accertarsi che Windows Update sia effettivamente bloccato
Entrare in Gestione attività
Aggiornamento Windows Update danneggiato
Aggiornare tramite la Safe mode di Windows
Ripristino dell’immagine di sistema
Se il PC non si avvia dopo un aggiornamento
Ripristino del sistema a un punto precedente
Accertarsi dell’integrità dei componenti hardware
Installare un altro aggiornamento di Windows
Ripristino completo del PC
Cosa succede durante un aggiornamento di Windows
Un aggiornamento di Windows può consistere nella sovrascrittura di pochi file di sistema con altri più recenti, o, nei casi più importanti e rischiosi, nella sostituzione di intere parti del sistema operativo; in altri casi, l’aggiornamento può concernere anche i software di driver e periferiche, che potrebbero mostrare incompatibilità e problemi in seguito alle modifiche.
I file sostituiti sono, solitamente, applicazioni di sistema e DLL (dinamic-link library, in Italiano “librerie”), cioè file contenenti istruzioni per applicazioni terze o di sistema.
Alcuni problemi più complessi, inoltre, possono verificarsi quando questi aggiornamenti incidono sul registro di sistema, che è un complesso database contenente una grande quantità di impostazioni, in molti casi di difficile comprensione anche per utenti esperti, e legate alle funzioni più profonde del sistema operativo.
Sono queste le ragioni per cui, spesso, un aggiornamento di Windows potrebbe bloccarsi. E se un problema si verificasse proprio in fase di update, potrebbero esserci delle ripercussioni non indifferenti sui dati. Fortunatamente, però, è possibile risolvere nella maggior parte delle situazioni. Vediamo come.
Cosa vuol dire “Preparazione di Windows: non spegnere il computer”
Se hai già eseguito un aggiornamento importante di Windows 10 o di un’altra versione del SO Microsoft, avrai notato che esso richiede il riavvio del PC, durante il quale compaiono alcuni messaggi che ti invitano a non spegnere il computer; per farti capire cosa succede in quei casi, dobbiamo tornare un po’ indietro nel tempo.
Innanzitutto, devi sapere che, in passato, i computer su cui girava Windows non si spegnevano da soli, perché non era stata implementata questa funzione sulla scheda madre: il pulsante di accensione, insomma, funzionava esattamente come l’interruttore di una lampadina, e per spegnere il PC, l’utente doveva fisicamente premerlo, senza che questa operazione potesse essere compiuta dal sistema operativo.
In conclusione, quando l’utente ordinava a Windows di “chiudere la sessione” (così si diceva), il sistema chiudeva tutti i file aperti e liberava la memoria, rendendo possibile lo spegnimento del PC senza perdere i dati presenti sul disco; quindi, invitava l’utente a procedere fisicamente a premere il bottone di arresto.
Non appena comparvero i primi aggiornamenti di grandi dimensioni, che necessitavano di operare su funzioni di sistema (ad es. sulle librerie dell’interfaccia grafica), fu necessario prevederne l’installazione al momento dello spegnimento del PC, perché se i file da sostituire fossero stati in uso, ovviamente, sarebbe stato impossibile cambiarli con quelli aggiornati.
Per questa ragione, durante gli aggiornamenti, comparve l’invito all’utente a “non spegnere il computer”: se fosse stato spento, infatti, i file non sarebbero stati copiati adeguatamente e il sistema si sarebbe compromesso.
Oggi, questa dicitura, oltre ad ammonire l’utente a non staccare la spina al PC (il che, per la verità, si verifica di rado!), nasconde una quantità di procedure complesse, attive in background ed in alcuni casi precisate da una serie successiva di messaggi, con cui Windows informa circa la percentuale di avanzamento dell’operazione.
Si può raggiungere la fine dopo più riavvii automatici, e possono volerci anche svariate ore in base ai processi attivi, alla quantità di dati, alla dimensione dell’aggiornamento ed alla potenza hardware del PC.
Ne deriva che sono molteplici i fattori per cui un aggiornamento Windows potrebbe crashare o comunque bloccarsi inavvertitamente. Vediamo allora cosa si può fare in merito.
Cosa fare quando Windows Update non si avvia
Se vedi che l’aggiornamento di Windows è bloccato sull’esecuzione di Windows Update, ovvero che la funzionalità di sistema non lavora correttamente, dunque mostra errori o comunque non provvede al download degli aggiornamenti, potresti controllare che i servizi correlati non siano stati “congelati”, per così dire.
Solitamente, infatti, viste le lamentele correlate ai continui aggiornamenti di Windows 10, molti tecnici informatici provvedono a bloccare gli aggiornamenti di Windows 10, per poi installarli in momenti opportuni o comunque concordati.
In tal caso, quindi, dovresti riattivare i servizi di sistema che fanno riferimento a Windows Update. Nello specifico, tramite l’Esegui, digita services.msc e controlla i seguenti servizi:
wuauserv – Windows Update
BITS – Background Intelligent Transfer System
DoSvc – Delivery Optimization Service
Verifica che questi servizi di sistema siano impostati su Manuale o Automatico. In caso così non fosse, impostali come ti ho appena consigliato.
Tornando poi nella sezione aggiornamento, ti accorgerai che Windows Update non sarà più bloccato. Per maggiori informazioni su questi servizi (e su come regolarli al meglio), leggi come bloccare gli aggiornamenti di Windows 10.
Cosa fare quando Windows Update si blocca o crasha
Ti mostrerò ora una casistica generica di blocchi o crash correlati a Windows Update. Non è detto che certe situazioni si verifichino esattamente come te le descrivo, né che tutte le soluzioni siano valide per ogni configurazione. Si può dire, però, che le procedure di aggiornamento tendono a funzionare (quasi tutte), grossomodo, alla stessa maniera.
Pertanto, è possibile ipotizzare delle soluzioni che potrebbero appunto risolvere il problema senza troppi grattacapi. Ti invito a continuare la lettura in ordine, in modo da applicare prima le soluzioni che influiscono in modo minore sull’intero sistema operativo e, soprattutto, sui dati contenuti nell’hard disk.
Accertarsi che Windows Update sia effettivamente bloccato
La prima cosa di cui devi essere certo quando un aggiornamento Windows si blocca, è che Windows Update sia effettivamente in stato di blocco.
Non c’è un metodo sicuro per determinare ciò, perché ovviamente, durante questa procedura, l’accesso al sistema operativo è precluso dalla schermata di avanzamento. Quindi, sarà necessario affidarsi a considerazioni empiriche:
La prima, è che, nella maggior parte dei casi, nessun aggiornamento impiegherà più di 2 ore per installarsi. Dunque, se il PC restasse fermo per tutto questo tempo, senza che la percentuale di aggiornamento vari (anche di poco), quasi senza dubbio, l’update è bloccato;
La seconda considerazione, è che ogni aggiornamento Windows comporta la lettura/scrittura di dati su disco. Di conseguenza (salvo che tu non abbia un moderno SSD), se non senti a orecchio attività su disco rigido per molto tempo, probabilmente (ma non certamente), l’update è in stallo. Se hai un PC munito di spia rossa che resta accesa quando l’HDD è in funzione, non ti fidare troppo di questo segnale, perché se c’è un blocco di sistema, la spia potrebbe essersi bloccata a sua volta, segnalando un’attività inesistente; diverso è il discorso, invece, se la spia lampeggia senza alcun ritmo, segno che la scrittura è in corso e non c’è alcun blocco.
In queste situazioni, dunque, ti suggerisco di lasciare il PC acceso per un’ora o due in più, per vedere se il problema dell’aggiornamento Windows bloccato si risolvesse autonomamente. In caso persistesse, poi, procedi come segue.
Entrare in Gestione attività
Se l’aggiornamento non era tra quelli che richiedevano obbligatoriamente il blocco del PC per l’installazione, ma è stato compiuto allo spegnimento per semplici ragioni di opportunità, le funzioni di base del sistema operativo dovrebbero ancora essere accessibili, e con esse, la schermata di sicurezza.
Per accedervi, devi premere in contemporanea sulla tastiera i tasti Control (Ctrl) + Alt + Canc (rispettivamente situati in basso a sinistra e in alto a destra sulla tastiera; talvolta Canc è scritto Del, all’inglese).
Questa sequenza, ideata negli anni ’70 per sbloccare i PC IBM, oggi “paralizza” il sistema e gli ordina di mostrarti una schermata attraverso cui puoi spegnerlo, riavviarlo o eseguire la Gestione attività.
Attraverso Gestione attività, puoi vedere le funzioni attive e capire dunque se Windows Update non risponde; di solito, ciò si verifica quando noti, da parte di questo servizio, un consumo eccessivo di risorse del kernel (80% e oltre).
Se sei arrivato a questo punto, comunque, è possibile che Windows ti faccia vedere la schermata di accesso. Puoi inserire la password e lavorare normalmente al PC (anche se potrebbe risultare rallentato), l’operazione di update si concluderà in background.
Ovviamente, però, non sempre questa procedura funziona. Se così dovesse essere, ti invito a continuare la lettura.
Aggiornamento Windows Update danneggiato
In alcuni casi, l’errore può essere determinato da un download sbagliato dei file da parte di Windows Update. Se così fosse, prova a scaricare l’Assistente aggiornamento di Windows 10 tramite questa pagina del sito Microsoft. Se invece usi Windows 7, Windows 8 o una versione meno recente, prova a ricercare e scaricare l’aggiornamento dal Microsoft Update Catalog.
In questa evenienza, infatti, per procedere all’aggiornamento, ti basterebbe cliccare due volte sui file scaricati, che verrebbero aperti dall’apposito installer. Dopo di che, sarà sufficiente seguire la procedura mostrata a schermo e portarla a termine.
Nelle altre ipotesi, puoi seguire le procedure che trovi di seguito, che dovrebbero sbloccare l’aggiornamento di Windows bloccato in modo definitivo.
Aggiornare tramite la Safe mode di Windows
L’errore correlato all’aggiornamento bloccato di Windows potrebbe essere causato anche da applicazioni che entrano in conflitto con esso per ragioni ignote e non determinabili, ma solitamente legate al consumo di memoria.
Per aggirare questo ed altri problemi, Windows dispone di diversi livelli di modalità provvisoria, che si ottengono sottraendo servizi attivi all’avvio normale per evitare che software di terze parti vi influiscano in fase di boot o, come in questo caso, in fase di aggiornamento.
In passato, questa modalità poteva essere ottenuta semplicemente premendo il tasto funzione 8 (F8), o la combinazione Ctrl + F8, subito all’avvio del PC. Oggi, però, la maggioranza delle schede madri adopera tecnologie di avvio rapido, che rendono impossibile l’operazione nell’immediato.
Per accedere alla modalità provvisoria su Windows 10, ovviamente, esistono altri metodi. Ti consiglierò i più semplici:
Se il PC non si avvia proprio, nemmeno in modalità ordinaria, serviti del DVD di installazione/ripristino, da cui puoi accedere alle Impostazioni di avvio del sistema installato sul disco rigido;
Se invece il PC si avvia normalmente, dopo averlo acceso, esegui la combinazione di tasti tasto Windows + R. Si aprirà la funzione Esegui: digita msconfig (è l’editor di configurazione di sistema) e premi Invio. Nella finestra che comparirà, naviga su Opzioni di avvio e seleziona la modalità provvisoria. Quindi, riavvia il PC e procedi con l’aggiornamento, che adesso dovrebbe andare a buon fine.
Ovviamente, se l’aggiornamento deve essere scaricato di nuovo (ad es. perché danneggiato), imposta la modalità provvisoria con Rete. Altrimenti, non avrai a disposizione le periferiche di rete e, dunque, non avrai internet per scaricare l’update di Windows.
Ripristino dell’immagine di sistema
Se l’aggiornamento Windows bloccato dovesse aver reso il PC inutilizzabile, prima di spianarlo (avendo premura comunque di recuperare i dati), potresti tentare il ripristino dell’immagine di sistema usando il comando DISM.
Nei moderni PC con Windows 10 preinstallato, è presente questa funzione, utilizzabile mediante l’interfaccia a riga di comando in modalità amministratore. Essa permette di compiere un tentativo di ripristino immagine sull’installazione corrente o sull’installazione che è stata compiuta su un hard disk secondario (operazione utile in caso di non avvio del PC). I dati rimarranno intatti, ma per scrupolo, se hai modo di farlo, ti suggerisco comunque di salvarli.
Per ottenere il ripristino da un PC ancora accessibile, apri il Prompt dei comandi con privilegi elevati, digita il seguente comando e premi Invio:
DISM /Online /Cleanup-Image /RestoreHealth
Se devi eseguire DISM su una partizione differente, o comunque su un altro hard disk collegato al PC, usa quest’altro comando:
DISM /Image:D:\ /Cleanup-Image /RestoreHealth
Ovviamente, ricordati, in quest’ultimo caso, di sostituire D:\ con la lettera che è stata assegnata al disco o alla partizione.
Se il PC non si avvia dopo un aggiornamento
Se invece il PC non si avvia dopo un aggiornamento, come ti dicevo, potresti anche montare l’HDD W10 su un altro PC e debuggare la faccenda in modalità offline tramite il comando DISM.
In alternativa, puoi usare un CD/DVD Windows di ripristino. Una volta riavviato il PC scegliendo l’unità CD/DVD come avvio, potrai, tra le altre cose, provare a ripristinare l’avvio (c’è un’opzione apposita). In questa maniera, dovresti risolvere il problema. Se così non fosse, prova a seguire la procedura successiva.
Ripristino del sistema a un punto precedente
Il ripristino del sistema operativo ad un punto precedente è realizzabile (anche con migliori risultati) dal DVD di installazione/ripristino di Windows, semplicemente cliccando sull’opzione Ripristina il computer. Non preoccuparti: i dati rimarranno intatti. Invece, il sistema operativo verrà ripristinato all’ultima configurazione funzionante, probabilmente rimuovendo qualche software dannoso, o comunque incompatibile, dal computer.
Dopo aver effettuato il ripristino, hai due opzioni:
Reinstallare l’aggiornamento, sperando che stavolta tutto vada liscio;
Verificare l’eventuale installazione recente di software di terze parti che, in alcuni casi, potrebbe confliggere con Windows Update. Se hai il dubbio che ciò sia potuto accadere, puoi disinstallare il programma incriminato e tentare di nuovo l’installazione dell’update.
Accertarsi dell’integrità dei componenti hardware
In alcuni casi, soprattutto se il PC è stato usato al di là del suo prevedibile ciclo di vita, e/o monta una CPU molto datata (soprattutto se si tratta di uno dei primi processori AMD a 64 bit, ormai obsoleti anche se a loro tempo ottimi), l’aggiornamento fallito è spia di problemi hardware più importanti che, semplicemente, non erano “venuti a galla” prima.
Attraverso il DVD di ripristino di Windows, puoi effettuare un test della RAM e verificare se il problema riguardi questi slot. Tuttavia, un’indagine più completa, necessita senza dubbio di un intervento professionale.
Puoi anche provare ad avviare da CD/DVD un sistema live completo, come il celebre Knoppix, e verificare da lì se vengono rilevati errori hardware che compromettono appunto il corretto funzionamento del sistema operativo, o, nel caso, procedere all’aggiornamento del BIOS.
In tutte queste operazioni, tieni sempre sotto controllo le specifiche tecniche della tua scheda madre, senza affidarti al caso, e se hai dubbi, rivolgiti ad un esperto. Non sperimentare troppo, insomma.
Installare un altro aggiornamento di Windows
Anche se potrebbe sembrarti assurdo, esistono patch di Windows che risolvono i problemi (bug) di altre patch o aggiornamenti Windows che si bloccano su alcuni computer. Queste vengono rilasciate, ad esempio, se molti utenti hanno avuto lo stesso problema in fase di update, costringendo gli sviluppatori a trovare una soluzione risolutiva.
Ciò significa che se un aggiornamento ti ha dato problemi, potresti sempre provare ad installarne uno successivo, che potrebbe aver risolto i difetti che hai notato.
Ripristino completo del PC
Se in tutto ciò il tuo PC è ancora inservibile, l’unica soluzione è reinstallare il sistema operativo tramite l’apposito CD/DVD o chiave USB avviabile. Poiché ciò può comportare la perdita di tutti i dati ed i programmi, assicurati di aver messo tutto al sicuro, eventualmente salvandoli altrove grazie ad un sistema live come Knoppix, che ti consenta di accedere al disco rigido.
Ti consiglio di lasciare collegato il cavo di rete ethernet RJ-45 durante l’installazione: sarà così Windows stesso a scaricare gli aggiornamenti, ed il sistema dovrebbe partire già aggiornato. Per maggiori informazioni, leggi il tutorial in cui ho spiegato come eseguire un’installazione pulita di Windows 10.
Qualora mai, se anche stavolta il sistema non dovesse funzionare, è possibile che il tuo PC abbia fatto il suo tempo, e che sia ora di sostituirlo per intero o comunque parzialmente (ad esempio facendo un upgrade dei suoi componenti hardware). Come altra scelta, dovrai rassegnarti a non compiere ulteriori aggiornamenti su questa macchina. In tal caso, però, ti suggerisco di chiedere il parere ad un esperto.
Aggiornare Windows è un’operazione fondamentale per mantenere il computer sicuro e sempre al massimo delle prestazioni. Questo ormai lo sappiamo tutti, spesso però la pigrizia e la distrazione portano gli utenti a non controllare lo stato del proprio sistema e a tralasciare molti degli update disponibili. Ecco perché oggi ho deciso di occuparmi esclusivamente degli aggiornamenti Windows con una guida in cui vedremo insieme come impostare correttamente Windows Update, come renderlo un po’ meno “noioso” e in che modo ripristinarlo quando smette di svolgere correttamente il suo lavoro (può capitare).
Lo so che non è un argomento particolarmente “stimolante” ma, se ci tieni alla sicurezza del tuo computer, faresti bene a dare un’occhiata all’articolo e ad assicurarti che sul tuo PC sia tutto impostato in maniera corretta. Prima che tu possa allarmarti e pensare a chissà cosa ci tengo a farti presente sin da subito che al contrario delle apparenze e al di là di quel che tu possa pensare “settare” in maniera corretta gli aggiornamenti Windows non è affatto complicato. Basta solo avere un minimo di pazienza e qualche minuto di tempo libero e il gioco è fatto, davvero.
Se sei quindi effettivamente interessato a scoprire che cosa bisogna fare per poter regolare al meglio gli aggiornamenti Windows ti suggerisco di prenderti una decina di minuti o poco più di tempo libero, di metterti ben comodo e di concentrarti sulla lettura di questa guida.
Sono certo che alla fine potrai dirti più che soddisfatto e che qualora necessario sarai anche pronto a fornire tutte le spiegazioni del caso ai tuoi amici bisognosi di ricevere dritte analoghe.
Informazioni sull’aggiornamento di Windows
Nonostante siano ancora molti gli utenti che utilizzano versioni meno recenti di Windows, è bene tenere a mente il fatto che Windows XP è un sistema operativo che non viene più supportato e per il qualche non viene rilasciato più alcun aggiornamento mentre per quanto concerne Windows Vista e Windows 7 è attivo il supporto Mainstream. Per quanto riguarda i più recenti Windows 8/8.x e Windows 10, ad oggi Microsoft rilascia aggiornamenti su base regolare. Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina Web informativa annessa al sito Internet ufficiale di Microsoft.
Aggiornamenti Windows 10
Regolare le impostazioni degli aggiornamenti
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Se il tuo PC è equipaggiato con Windows 10 e vuoi regolare le impostazioni relative agli aggiornamenti del sistema operativo, il primo passo che devi compiere è premere sul pulsante Start (l’icona della bandierina collocata nell’angolo in basso a sinistra dello schermo), quindi sull’icona dell’ingranaggio presente nel menu che si apre e sull’icona Aggiornamento e sicurezza presente nella finestra che viene mostrata sullo schermo.
Adesso, se gli aggiornamenti sono attivi, puoi sospenderli per 7 giorni ciccando sull’apposito pulsante. Se, invece, sono disabilitati, puoi riavviarli cliccando sul pulsante Riprendi aggiornamenti (queste opzioni sono disponibili solo sulle versioni di Windows 10 pari o successive alla 1903, aggiornamento di maggio 2019).
Cliccando, invece, sulla voce Opzioni avanzate puoi specificare se ricevere aggiornamenti per altri prodotti Microsoft durante l’aggiornamento di Windows, se scaricare gli aggiornamenti con connessioni a consumo e regolare il periodo per il quale disattivare temporaneamente Windows Update (opzione disponibile anche sulle versioni di Windows 10 precedenti alla 1903, ma solo per le edizioni Pro ed Enterprise: maggiori info qui).
Premendo poi sulla voce Cambio orario di attività, puoi impostare gli orari in cui solitamente lavori al PC e quindi evitare di essere interrotto dall’installazione degli aggiornamenti di Windows 10 in quei frangenti.
Se vuoi, puoi anche attivare l’opzione dedicata alle connessioni a consumo. Qualora non ne fossi già a conoscenza, sappi che si tratta di una particolare funzionalità che Microsoft ha scelto di includere nel suo più recente sistema operativo e rappresenta una sorta di ancora di salvezza per tutti coloro che dispongono di una connessione con quantità dati limitata. Infatti, attivando tale funzione il download dei dati in background viene bloccato, sia per il sistema operativo che per le app installate, al fine di evitare costi a sorpresa per l’utente. Di conseguenza, anche il download degli aggiornamenti viene rimandato. La funzionalità in oggetto, questo è però bene che tu lo tenga a mente, può essere attivata solo ed esclusivamente nel caso in cui la connessione utilizzata sia di tipo Wi-Fi.
Se questa soluzione ti interessa, puoi bloccare il download e l’installazione degli aggiornamenti per Windows 10 facendo innanzitutto clic sul campo di ricerca collocato accanto al pulsante Start sulla barra delle applicazioni,
digitando impostazioni e
pigiando poi sul pulsante Invio sulla tastiera.
Nella nuova finestra che a questo punto andrà ad aprirsi sul desktop
fai clic su Rete e Internet
individua la voce Wi-Fi dalla barra alterale collocata sulla sinistra
cliccaci sopra.
Nella schermata che adesso ti verrà mostrata,
clicca sulla voce Opzioni avanzate collocata sotto il nome della rete Wi-Fi alla quale risulta collegato il tuo PC,
individua la voce Imposta come connessione a consumo
e poi porta su ON il relativo interruttore cliccandoci sopra.
Evitare il riavvio forzato del sistema
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Hai già attivato la funzione che ti permette di pianificare il riavvio del sistema operativo per l’installazione degli aggiornamenti Windows ma a quanto pare non sembra essere sufficiente? Non temere, possiamo far fronte subito alla cosa!
Se utilizzi una versione Pro del sistema operativo
digita modifica criteri di gruppo nel campo di ricerca collocato sulla barra delle applicazioni
clicca sul primo risultato presente in elenco annesso al menu Start
poi premi la combinazione di tasti Win+R sulla tastiera del PC
dando il comando gpedit.msc.
Nella finestra che si apre
naviga fino alla cartella Configurazione computer
fai doppio clic su Modelli amministrativi
clicca per due volte consecutive su Componenti di Windows
fai doppio clic su Windows Update,
poi fai doppio clic sulla voce Escludi riavvio automatico per installazioni pianificate di aggiornamenti automatici con gli utenti non connessi
attiva l’impostazione apponendo il segno di spunta accanto alla dicitura Attivata.
Se invece utilizzi una versione Home di Windows
recati nell’Editor del registro di sistema premendo la combinazione di tasti Win+R sulla tastiera del PC
e dando il comando regedit
Nella finestra che si apre, raggiungi la cartella HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Policies\Microsoft\Windows\WindowsUpdate\AU, fai clic destro in un punto vuoto dell’Editor e seleziona prima la voce Nuovo e poi quella valore DWORD (32-bit) dal menu che compare.
In seguito, rinomina in NoAutoRebootWithLoggedOnUsers la chiave appena creata, fai doppio clic su di essa e imposta il suo valore su 1.
Per applicare tutte le modifiche apportate riavvia il sistema.
Anche nel caso di Windows 10 ci tengo a ricordarti che disattivare i riavvio forzato del sistema per l’installazione degli aggiornamenti potrebbe farti ritardare inutilmente l’installazione di update fondamentali per la sicurezza del PC, occhio!
In caso di problemi
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Stai riscontrando delle difficoltà nell’utilizzare Windows Update su Windows 10 e vorresti provare a far fronte alla cosa? In tal caso, puoi utilizzare l’apposito strumento per la risoluzione dei problemi annesso a Pannello di controllo. Per fare ciò, clicca sul pulsante Start presente sulla barra delle applicazioni, digita risoluzione dei problemi nel campo di ricerca visualizzato e poi fai clic sul primo risultato presente in elenco.
Nella finestra che a questo punto ti viene mostrata, fai clic sulla voce Risolvere i problemi relativi a Windows Update annessa alla sezione Sistema e sicurezza dopodiché clicca sul bottone Avanti ed attendi che la procedura di controllo venga avviata e portata a termine. Se necessario clicca su Prova a eseguire la risoluzione dei problemi come amministratore.
Al termine della procedura di analisi nella finestra aperta sul desktop, sotto la voce Problemi trovati, potrai visualizzare tutti i problemi identificati su Windows in base ai quali non era possibile usufruire correttamente di Windows Update. Se i problemi individuati sono stati risolti in maniera automatica, accanto a ciascuno di essi sarà presente la scritta Risolto ed un segno di spunta verde. Successivamente pigia sulla voce Chiudi strumento di risoluzione dei problemi.
Successivamente, nella finestra aperta sul desktop, sotto la voce Problemi trovati, ti verranno indicati tutti i problemi identificati su Windows 10 in base ai quali non era possibile usufruire correttamente di Windows Update. A questo punto, tutti i problemi individuati dovrebbero essere stati risolti e la procedura per ripresentare Windows Update dovrebbe essere andata a buon fine. Per verificare che le cose stiano esattamente in questo modo accertati che accanto a ciascuno dei problemi riscontrati presente in elenco ci sia la voce Risolto seguita da un segno di spunta verde. Successivamente pigia sul bottone Chiudi collocato in basso a destra per chiudere la finestra.
Aggiornamenti Windows Vista, Windows 7 e Windows 8/8.x
Regolare le impostazioni degli aggiornamenti
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Se vuoi regolare le impostazioni relative agli aggiornamenti Windows e il tuo PC è equipaggiato con Windows Vista, Windows 7 o Windows 8/8.x,
il primo passo che devi compiere è recarti in Start
digitare il termine update sulla tastiera del computer.
Seleziona quindi la voce Windows Update dai risultati della ricerca e,
nella finestra che si apre, clicca sull’opzione Cambia impostazioni situata nella barra laterale di sinistra.
espandi il menu a tendina collocato al centro dello schermo
seleziona una delle quattro voci disponibili.
Installa gli aggiornamenti automaticamente (scelta consigliata) – Si tratta dell’impostazione predefinita di Windows e prevede sia il download che l’installazione automatica di tutti gli aggiornamenti importanti.
Scarica gli aggiornamenti ma consenti di scegliere se installarli – Con questa opzione, Windows scarica automaticamente tutti gli aggiornamenti importanti ma non li installa se non è l’utente ad avviare l’operazione.
Verifica la disponibilità di aggiornamenti ma consenti di scegliere se scaricarli e installarli – Scegliendo questa impostazione, Windows verifica la disponibilità di aggiornamenti, informa l’utente se ci sono update da scaricare ma non provvede né a prelevarli né a installarli automaticamente.
Non verificare mai la disponibilità di aggiornamenti (scelta non consigliata) – Disattiva del tutto la funzionalità di aggiornamento di Windows. Assolutamente sconsigliata come impostazione.
Una volta selezionata l’opzione desiderata, per salvare i cambiamenti, basta cliccare su OK.
È possibile, inoltre, attivare il download automatico degli aggiornamenti per altri prodotti Microsoft (come Office) apponendo il segno di spunta accanto alla voce Scarica aggiornamenti per altri prodotti Microsoft durante l’aggiornamento Windows e scaricare in maniera automatica gli aggiornamenti consigliati (ossia driver e altri update non fondamentali per la sicurezza del sistema) mettendo la spunta su Scarica aggiornamenti consigliati allo stesso modo degli aggiornamenti importanti.
Evitare il riavvio forzato del sistema
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Hai già attivato gli aggiornamenti Windows automatici ma vuoi fare in modo che il tuo PC non si riavvii in maniera forzata per poterli installare? Nessun problema.
Se utilizzi una versione Pro del sistema operativo,
recati nell’Editor criteri di gruppo locali premendo la combinazione di tasti Win+R sulla tastiera del PC
e dando il comando gpedit.msc.
Nella finestra che a questo punto ti viene mostrata,
naviga fino alla cartella Configurazione computer,
fai doppio clic su Modelli amministrativi,
fai doppio clic su Componenti di Windows,
clicca per due volte consecutive su Windows Update,
fai doppio clic sulla voce Escludi riavvio automatico per installazioni pianificate di aggiornamenti automatici con gli utenti non connessi
e poi attiva l’impostazione apponendo il segno di spunta accanto alla dicitura Attivata.
In alternativa, se utilizzi una versione Home di Windows
recati nell’Editor del registro di sistema premendo la combinazione di tasti Win+R sulla tastiera del PC e dando il comando regedit.
Nella finestra che si apre, raggiungi la cartella HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Policies\Microsoft\Windows\WindowsUpdate\AU, fai clic destro in un punto “vuoto” dell’Editor
seleziona la voce Nuovo > valore DWORD (32-bit) dal menu che compare.
Successivamente, rinomina in NoAutoRebootWithLoggedOnUsers la chiave appena creata
fai doppio clic su di essa e imposta il suo valore su 1.
Riavvia il sistema per rendere effettive le modifiche.
Mi raccomando, però: disattiva il riavvio automatico di Windows per l’installazione degli aggiornamenti importanti solo se sei convinto di questa scelta. Potrebbe farti ritardare inutilmente l’installazione di update fondamentali per la sicurezza del PC.
In caso di problemi
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Pur risultando attivato, Windows Update non sembra funzionare correttamente sul tuo PC e restituisce strani messaggi di errore? Prova a ripristinarlo seguendo questa semplice procedura.
* Recati in Start; * Digita ”cmd”; * Fai clic destro sull’icona del Prompt dei comandi presente nei risultati della ricerca e scegli la voce Esegui come amministratore dal menu che compare; * Nella finestra che si apre, dai uno dopo l’altro i seguenti comandi e riavvia il PC.
Al nuovo accesso a Windows, prova ad avviare la ricerca degli aggiornamenti in Windows Update e tutto dovrebbe funzionare in maniera corretta.
Strumenti per aggiornamenti Windows
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Per finire, ti voglio consigliare un’applicazione gratuita che ti tornerà utile se ti ritrovi spesso a installare gli aggiornamenti Windows su più computer equipaggiati con lo stesso sistema operativo. Si tratta di WSUS Offline Update che permette di scaricare in locale i pacchetti d’installazione degli aggiornamenti di Windows e applicarli, in serie, su qualsiasi computer.
Il suo funzionamento è semplicissimo e supporta tutte le principali edizioni di del sistema operativo di casa Redmond: Windows Vista, Windows 7, Windows 8/8.x e Windows 10. Per scaricarlo sul tuo computer, collegati al suo sito Internet ufficiale e clicca sul link collocato sotto la voce Most recent version (nella barra laterale di destra).
A download completato, apri l’archivio ZIP appena scaricato (es. wsusoffline921.zip) ed estraine il contenuto in una cartella qualsiasi. Successivamente, avvia il programma UpdateGenerator.exe e metti il segno di spunta accanto alla voce relativa al sistema operativo di cui vuoi scaricare gli update. Per ciascun OS sono disponibili due opzioni: x86 Global per i sistemi a 32 bit e x64 Global per quelli a 64 bit. XP, invece, si trova nella scheda Legacy.
Una volta scelto il sistema operativo, clicca sul pulsante Start e attendi che vengano scaricati tutti gli aggiornamenti che mancano sul computer in uso (potrebbe volerci molto, puoi seguire le operazioni di download tramite la finestra del Prompt dei comandi che si apre). Se ti viene chiesto di aggiornare i certificati Trusted Root, accetta cliccando su Sì.
A processo ultimato, troverai i pacchetti d’installazione degli aggiornamenti di Windows nelle sotto-cartelle di WSUS Offline Update. Per installare tutti gli update in serie, copia la cartella del programma sul computer da aggiornare, avvia l’applicazione UpdateInstaller.exe situata nella cartella Client e clicca sul pulsante Start. Farà tutto da solo.
In questo tutorial ti spigherò qual’è il formato migliore per scattare foto e video su Instagram. Ad esempio per prima cosa devi sapere che è inutile registrare video in formato 4K, o scattare foto ad altissima risoluzione, perché il portale Instagram, in fase di acquisizione delle foto e video (quando fai l’upload) converte le immagini e video ad una risoluzione più bassa, per risparmiare spazio sui server, e rendere la navigazione degli utenti più veloce.
In questo modo si riduce la qualità delle immagini e video però.
Qual’è il formato storie Instagram
Qual è il formato Storie Instagram
Creare una Storia Instagram che sia in grado di attirare l’attenzione dei tuoi follower è semplice solo in apparenza. A meno che tu non stia riprendendo un evento “live” dovrai tenere in considerazione diversi fattori, così da massimizzare la resa della Storia e riuscire a far crescere il numero di visualizzazioni del tuo contenuto. Non deve sorprenderti, dunque, il fatto che molti influencer realizzino Storie “a tavolino”, girando il filmato fuori da Instagram per poi modificarlo con alcuni software (o app) e infine caricarlo come Storia. Se anche tu vuoi seguire questa strada, devi prima scoprire qual è il formato Storie Instagram, così da girare video perfetti che necessitano solo di un minimo ritocco in post-produzione.
Se questa è la tua necessità per provare a creare Storie Instagram perfette, posso esserti di grande aiuto. Come te, infatti, ho voluto provare a realizzarne una con l’app fotocamera e successivamente modificarla. Per evitare troppi ritocchi, però, ho dovuto scoprire le misure delle Storie per foto e video. Te le rivelo tutte in questa guida.
Qual è il formato Storie Instagram
A fornire i dati necessari a scoprire le misure e il formato Storie Instagram è la stessa Facebook. In un post rivolto agli inserzionisti Facebook e Instagram (trovi il link in fondo), infatti, è possibile reperire tutte le informazioni necessarie per girare video perfetti per una Storia. Si tratta di indicazioni molto precise, quindi fai molta attenzione a rispettarle: basta un pixel fuori posto per invalidare tutto quello che hai fatto in precedenza e trasformare una Storia potenzialmente perfetta in un mezzo flop.
Leggi con attenzione la guida che segue e troverai tutte le indicazioni corrette su qual è il formato Storie Instagram giusto. Pronto? Allora non perdiamoci più in chiacchiere e passiamo all’azione.
Indice
Formato foto Storie Instagram
Formato video Storie Instagram
Misure Storie Instagram
Formato foto Storie Instagram
Non che ci volesse Facebook a dircelo, ma il formato Storie Instagram per le foto ideale è 9:16, con una risoluzione consigliata di 1080×1920 pixel. Quindi, dovrai scattare una foto in verticale e, nel momento in cui andrai a modificarla, dovrai ricordarti di mantenere intatte queste proporzioni:
solo così riuscirai a garantire ai tuoi follower la miglior esperienza visiva possibile, senza che delle zone dell’immagine vengano ritagliate o comunque distorte dagli algoritmi di Instagram.
Formato video Storie Instagram
Non molto differente il ragionamento per quel che riguarda il formato Storie Instagram per i video. Anche in questo caso dovrai girare video in verticale – e non in orizzontale – in formato 9:16. Esatto, come su IGTV.
La risoluzione minima consigliata è HD (720×1280 pixel)
ma se il tuo smartphone te lo permette
gira il filmato originale in FullHD (1080×1920 pixel)
così da ottenere il miglior risultato possibile.
Teoricamente, potresti anche girare in 4K (3840×2160 pixel), ma si tratterebbe di uno “spreco”: non solo impiegheresti molto più tempo per caricare una storia sul tuo profilo Instagram (poiché pesante), ma gli algoritmi della piattaforma social-fotografica ridurrebbero la risoluzione automaticamente così da garantire a tutti gli utenti la possibilità di vederla anche con una linea Internet poco performante.
Misure Storie Instagram
Oltre alle indicazioni su qual è il formato delle Storie Instagram, Facebook fornisce dettagli anche sulle misure da rispettare per garantire un’esperienza visiva ottimale.
Anche se la larghezza consigliata dell’immagine è di 1080 pixel (720 pixel nel caso di un video), la larghezza minima deve essere di 500 pixel.
Inoltre, devi tenere in considerazione che il 14% della parte superiore e il 14% della parte inferiore
(circa 50 pixel su e circa 250 pixel giù se l’immagine ha una risoluzione di 1080×1920 pixel) dell’immagine saranno coperte dagli elementi dell’interfaccia grafica di Instagram.
Se hai del testo o dei loghi da inserire, dunque, tieni conto che potrebbero essere coperti.
Infine, un’ultima avvertenza piuttosto ovvia, ma è sempre meglio ripeterla: i video non dovranno essere più lunghi di 15 secondi. I formati compatibili per i video nelle Storie sono MP4, MOV e GIF. Per maggiori informazioni, leggi questa pagina del supporto Facebook.
In che modo appaiono le persone nell’ordine visualizzazioni storie Instagram? C’è un nesso oppure sono inserite casualmente? Se questi dubbi ti stanno assillando da tempo e vorresti conoscere qual è il criterio utilizzato dall’algoritmo di Instagram per ordinare i profili che guardano le foto e i video che condividi per 24 ore, sei capitato nella guida giusta!
Nei capitoli che la compongono, infatti, ti mostrerò come funziona l’ordine delle visualizzazioni storie di Instagram. Nello specifico, ti dirò qual è il criterio utilizzato per elencare i nomi degli utenti che hanno riprodotto i tuoi contenuti. In questo modo, oltre a poter vedere chi ti spia sul social fotografico, potresti sapere anche quali sono i follower più attivi sul tuo profilo.
TUTORIALS E GUIDE SULLE APP PER INVIARE MESSAGGI E SUI SOCIAL NETWORK
Ordine visualizzazioni storie Instagram
L’ordine visualizzazioni storie Instagram, a prima vista sembra generato casualmente, almeno ad un occhio distratto e poco attento. In realtà, il sistema è più accurato di quello che pensi ed è simile a quello già visto su Facebook, che permette di mostrare sotto al tuo nome profilo (in bacheca), gli amici più stretti. Esatto, quelle persone che, secondo varie opinioni, sembrano essere coloro che ti seguono di più su Facebook.
Tornando a Instagram, il posizionamento dei nomi viene generato secondo un criterio ben preciso. Segui tutti gli approfondimenti che ho inserito qui sotto per capire come “ragiona” l’intelligenza artificiale del social network fotografico e com’è possibile individuare i nomi delle persone che ti seguono più spesso o che, magari, ti spiano in modo prolungato nel corso della giornata.
Cos’è l’ordine views delle storie di Instagram
L’ordine views delle storie di Instagram ti aiuterà a capire quali sono i fan più attivi, ossia quelli che interagiscono e visualizzano un profilo in maniera più assidua.
Quando si pubblica una foto, un video o una GIF nella sezione storie, il contenuto multimediale sarà visibile ai propri follower per 24 ore. Dopo qualche ora o dopo qualche minuto, è possibile controllare appunto chi ha visto quella storia consultando l’ordine visualizzazioni.
Si può guardare la lista dei nomi entrando in una delle proprie Instagram stories pubblicate e premendo sull’icona a forma di occhio. In questo modo, saprai per certo chi ha visto la tua storia e capirai chi ti spia tanto e chi, invece, si è trovato a guardare “di sfuggita”.
Cosa si può sapere guardandolo
Come avrai avuto modo di capire nei paragrafi precedenti, consultando il dettaglio delle visualizzazioni storie di Instagram potrai ottenere delle informazioni importanti su chi ti segue, così da poter aggiustare il tuo profilo e modificare la natura stessa delle storie, ottenendo più fan e maggiori interazioni.
Ricapitolando, l’elenco delle visualizzazioni storie di Instagram ti sarà utile per ottenere dei dati approfonditi in merito a:
Follower più affezionati – coloro che, di fatto, vedono ogni storia che pubblichi;
Interazioni – per capire se c’è qualcuno che spia, ad esempio, si potrebbe controllare se il suo nome compare in cima alla lista delle visualizzazioni su un numero elevato di storie;
Chi guarda il profilo (indirettamente);
Con chi si chatta via Direct più spesso.
Se hai un profilo Instagram da pochi mesi o hai pochi follower, probabilmente le informazioni contenute nelle visualizzazioni saranno per te inutili. In ogni caso, prova a pensare quando avrai molti follower: poter ricavare questi dati sulla base di un ampio numero di seguaci, ti porterebbe sicuramente dei vantaggi nella gestione del tuo account Instagram.
Quali profili possono apparire nella lista
Attualmente, nell’ordine delle visualizzazioni storie di Instagram vengono mostrati sia i profili pubblici (ossia quelli che hanno impostato l’account per essere accessibile pubblicamente) sia i profili impostati come privati (utenti che hanno scelto la privacy e hanno mascherato gran parte delle loro opzioni). Di sicuro, però, si tratterà di profili che ti seguono.
Come avrai intuito, dunque, le storie di Instagram non rispettano totalmente la volontà di anonimato di un utente: se una persona col profilo privato venisse ad osservare una tua storia pubblica, anche la sua interazione sarebbe pubblica; ciò renderebbe il suo nome “visibile” agli occhi del proprietario della storia.
Pensa a questo dettaglio la prossima volta che cercherai di vedere la storia di un amico o di un parente su Instagram!
Chi può vedere l’ordine delle storie di Instagram
Non tutte le informazioni dell’ordine visualizzazioni storie di Instagram sono di dominio pubblico: solo il profilo che pubblica la storia potrà ottenere i dettagli correlati ad esso.
Pertanto, nessuno dei tuoi follower né altri sconosciuti potranno sapere dove sono ordinati i loro nomi in quella lista. Essi potrebbero soltanto controllare alcune statistiche complessive, usando tool di terze parti e solo se il tuo profilo è pubblico. Se avessi un profilo privato, invece, le informazioni a loro disposizione sarebbero molto scarse.
SU www.social-facile.it TROVI I MIGLIORI TUTORIALS SUI SOCIAL NETWORK
Come funziona l’ordine dei nomi nelle storie di Instagram
Ora che ti ho dato “un’infarinatura generale” sull’argomento, ti mostrerò effettivamente come funziona l’ordine dei nomi nelle visualizzazioni storie di Instagram. Devi sapere, infatti, che questa lista speciale viene sbloccata solo dopo un certo numero di riproduzioni di ogni storia. Prosegui la lettura per capire di cosa sto parlando.
Sotto le 50 visualizzazioni
Se la tua storia ha avuto meno di 50 visualizzazioni, l’ordine visualizzazioni storie Instagram è cronologico e inverso: ciò significa che il primo utente che appare in alto è quello che ha riprodotto la storia per ultimo; l’utente che ha guardato per primo il contenuto che hai pubblicato, invece, lo trovi in fondo alla lista.
Non ci sono informazioni che accertano questo iter, tipo un timestamp con orario e data. Tuttavia, posso confermarti che, dopo varie prove effettuate, le storie IG con poche visualizzazioni seguono questo criterio.
Nel caso in cui volessi scoprire chi ti segue di più o chi ti spia, per scoprire magari anche il nome di queste persone, devi superare la soglia delle 50 visualizzazioni (vedi sotto per approfondire).
Oltre le 50 visualizzazioni
La tua storia ha superato le 50 visualizzazioni? Allora il discorso cambia. In questo caso, l’ordine visualizzazioni storie Instagram non è più cronologico come visto nel capitolo precedente: la lista viene infatti “popolata” in base ai criteri dell’algoritmo del social network.
Nello specifico, in una lista di oltre 50 follower, visualizzerai i nomi di coloro che hanno avuto maggiori interazioni con il tuo profilo nella prima parte. Per interazioni sono concepiti ovviamente like, commenti, riproduzioni delle storie, messaggi Direct e attività social simili.
Ciò che influisce maggiormente sul posizionamento nell’ordine visualizzazioni storie Instagram, comunque, sembrerebbero essere le visite al profilo. Ecco perché l’ordine dei nomi è spesso utilizzato per vedere chi guarda un account Instagram.
Se non riesci a superare le 50 visualizzazioni
Hai provato di tutto, ma non riesci a superare le 50 visualizzazioni? Nessun problema, ci sono qui io ad aiutarti. Il miglior modo per aumentare le visualizzazioni delle storie, consiste nell’accrescere il numero di fan: più follower, significa più gente che potrebbe osservare o ricevere una notifica delle tue nuove storie.
Per ottenere questo risultato, ti basterà pubblicare sempre e solo contenuti di qualità, cosicché possano finire nella sezione Esplora o comunque possano essere condivisi dagli altri utenti del social fotografico. Usa se possibile un’app fotografica con filtri, come ad esempio Retrica, utilizza gli hashtag giusti, gira per la città o per la campagna in cerca di ispirazione ed inizia a seguire i grandi marchi e brand mondiali.
Già solo con questi consigli, dovresti essere in grado di aumentare i tuoi follower ed arrivare alle fatidiche 50 visualizzazioni in breve tempo. Se però volessi sapere all’incirca quanti follower devi avere per oltrepassare le 50 visualizzazioni, in questo caso, né io né altri potremmo rispondere a questa tua domanda. Posso fare una stima, che potrebbe essere di circa 200 follower, ma tutto dipende dall’interesse che i seguaci hanno nei tuoi confronti.
SU www.social-facile.it TROVI I MIGLIORI TUTORIALS SUI SOCIAL NETWORK
Si può non apparire nell’ordine storie Instagram?
Come accennato qualche capitolo fa, puoi apparire nell’ordine storie di Instagram indipendentemente dalla natura del tuo profilo: basta aprire la storia per essere subito inserito nell’elenco.
Se stai cercando di non lasciare tracce su Instagram, e non vuoi usare app o tool di terze parti, ti suggerisco di ignorare completamente le storie: esse sono forse il metodo più efficace per “beccare” un utente online (magari qualcuno che ignori bellamente pubblica una storia su Instagram e attende solo il momento in cui tu ci premi sopra per “sgamarti”).
In alternativa, potresti vedere le storie Instagram senza farti tracciare. Puoi fare questo usando applicazioni sviluppate da terze parti (gratuite) che permettono di scaricare le storie pubblicate dai profili che non hanno impostazioni di privacy restrittive, anche quelle messe in evidenza. Sto parlando, ad esempio, di storiesig e Chrome IG stories. E no, non importa se sei stato bloccato, potrai agire in maniera silente senza alcuna limitazione.
Si può impedire a qualcuno di vedere una storia Instagram?
Per non mostrare agli sconosciuti e agli estranei le tue storie Instagram più sensibili, anziché bloccarli o nascondergli ogni storia pubblicata (che, come ti ho raccontato, potrebbero scaricare comunque), ti consiglio vivamente di utilizzare la lista Amici più stretti. Pubblicando gli Highlights o le storie in questo elenco, solo i follower che ne faranno parte potranno visualizzarle. Sì, hai capito bene: le storie pubblicate là dentro saranno realmente private.
Così facendo, condividerai le storie con un gruppo ristretto di persone, che avranno libero accesso alle tue storie (potranno quindi lasciare traccia del loro passaggio o anche scaricarle). Tutti gli altri follower, però, non sapranno mai nulla di quelle condivisioni. Ciò ti permetterebbe di mantenere privati in contenuti più sensibili. Ma fai attenzione a scegliere delle persone fidate, altrimenti sarà tutto inutile.
non riesco a vedere chi visualizza storie instagram
Ciao!!! Sono IlMagoDelComputer ed in questo tutorial risponderò al tuo problema:
NON RIESCO A VEDERE CHI VISUALIZZA STORIE INSTAGRAM
Le Storie di Instagram e le Storie in evidenza di Instagram sono quei contenuti che sui profili di Instagram trovi, premendo sulla foto profilo dell’utente, e nel carosello orizzontale sotto ai pulsanti Messaggio, Segui.
Come puoi vedere dalla figura seguente, in alto, prima della galleria fotografica di un profilo Instagram, trovi una cella orizzontale a scorrimento orizzontale con le Storie in evidenza del profilo.
Non riesco a vedere chi visualizza Storie Instagram
Se ti domandi come mai non riesco a vedere chi visualizza Storie Instagram con iPhone o Android, potrei esserti d’aiuto. Dopo aver pubblicato alcune Instagram Stories, hai deciso di controllare chi le ha viste.
A seconda della versione di Instagram che hai installato sul tuo device, a volte può capitare che l’app crashi, ossia si chiuda improvvisamente, al momento di visualizzare chi ha visualizzato le STORIE INSTAGRAM.
Per vedere un’esempio di profilo Instagram con delle storie Instagramin Evidenza puoi vedere la figura seguente:
Hai provato di nuovo, ma sei riuscito soltanto a visualizzare i nomi di pochi follower. Niente, stavolta non sembra possibile procedere.
Che Instagram abbia modificato qualche impostazione? Con questo dubbio, hai cercato una soluzione sul web. Ed ecco che sei arrivato sul mio blog.
Come riuscire a vedere chi visualizza le Storie Instagram e le Storie Instagram in evidenza
In questa guida, cerco di aiutarti a risolvere la questione del non riesco a vedere chi visualizza Storie Instagram. Ti dico cosa devi fare se c’è un bug nell’applicazione. Inoltre, ti spiego come mai, alcune volte, i nomi profilo di determinate persone non appaiono nella lista delle visualizzazioni Storie. Allora, se sei d’accordo, direi che possiamo cominciare subito.
Non riesco a vedere chi visualizza Storie Instagram
Quando ti chiedi come mai non riesco a vedere chi visualizza Storie Instagram, potresti farlo perché hai riscontrato un problema nell’applicazione oppure perché hai saputo che alcuni dei tuoi amici hanno visualizzato la tua Storia ma non riesci a trovare i loro nomi nell’elenco. È anche vero, però, che potresti domandartelo perché il social network ha cambiato il modo in cui mostra l’ordine dei nomi nelle Storie che vengono messe in evidenza.
In tutti questi casi, come ti ho appena detto, potrei esserti d’aiuto. Non devi far altro che prendere in mano il tuo iPhone o smartphone Android e procedere con la lettura dell’articolo per debuggare la faccenda.
Come funzionano le Storie INSTAGRAM ?
Prima di imparare come vedere CHI VISUALIZZA LE STORIE INSTAGRAM, ti consiglio di leggere la guida su come funzionano le STORIE INSTAGRAM sul sito www.social-facile.it, il sito specializzato sui social e Instagram in particolare.
La guida completa sulle STORI INSTAGRAM
Tutorials per vedere chi visualizza le STORIE INSTAGRAM, ma anche CHI FA SCREENSHOT sulle STORIE INSTAGRAM
Ti interessa invece SCARICARE FOTO E VIDEO DA INSTAGRAM ?
Se ti interessa inoltre scaricare foto e video da Instagram, sappi che è possibile effettuare il download di interi profili Instagram completi di foto e video, senza salvare una alla volta le foto con lo screenshot. Ci sono ottimi programmi per scaricare profili completi Instagram. Nella guida seguente ti parlo di un ottimo programma che è molto pratico per scaricare PROFILI INSTAGRAM INTERI in automatico, metri ti dedichi ad altre attività.
Se non visualizzi più i nomi delle Storie in evidenza, non preoccuparti, è tutto normale.
Dal 2019, Instagram ha cambiato il modo in cui è possibile guardare l’ordine delle visualizzazioni Storie, in particolar modo quello relativo alle Instagram Stories che vengono messe in evidenza.
Nel caso anche tu avessi fissato una o più Storie sotto la descrizione del tuo profilo, come già saprai, questa non scade dopo 24 ore. Rimarrà pubblica finché tu non la eliminerai.
Fino ad ora, era possibile guardare i nomi di chi guardava le Storie in evidenza. Adesso, è sempre possibile farlo, ma con un limite: trascorso un giorno, non si potrà più accedere alle visualizzazioni di quella Storia (sebbene queste rimangano visibili).
Ne deriva che chi guarderà le Storie in evidenza il secondo giorno non apparirà nella lista.
Nella seguente schermata puoi vedere la lista delle persone che hanno visto la tua STORIA INSTAGRAM PUBBLICATA
Del resto, però, se qualcuno voleva spiarti, poteva farlo anche il giorno stesso, guardando i tuoi contenuti in anonimo con Storiesig o applicativi simili (vedi l’ultimo punto di questa guida per capire di cosa sto parlando).
Approfondisci leggendo chi vede le Storie in evidenza di Instagram.
Se si tratta di un bug, la miglior cosa che puoi fare per eliminarlo è provare ad aggiornare Instagram e il sistema operativo dello smartphone sia questo iOS oppure Android.
Re-installare l’app Instagram se non riesci a visualizzare chi vede le STORIE INSTAGRAM
Se dopo averlo fatto ti domandi ancora come mai non riesco a vedere chi visualizza Storie Instagram, prova a reinstallare l’applicazione.
In questo modo, cancellerai la cache e i dati memorizzati nel telefono. Ma non preoccuparti, le tue foto, i tuoi video, i tuoi messaggi e qualsiasi altra informazione correlata al tuo profilo non verrà eliminata.
Visualizzazione in incognito delle Storie
Se invece ti chiedi perché non riesco a vedere chi visualizza Storie Instagram al fine di scoprire come fanno alcune persone a nascondere i loro nomi nelle visualizzazioni, devi sapere che esistono dei tool che permettono di salvare le Storie degli altri per vederle in anonimo.
Lo strumento più utilizzato, al momento in cui scrivo, si chiama storiesig. Si tratta di un database online gratuito che permette di cercare gli account pubblici e di effettuare il download delle loro Storie in tempo reale. Una volta salvate, si potranno riprodurre in incognito.
La cosa più preoccupante, è che anche gli utenti bloccati potrebbero usare storiesig per spiarti. L’unico rimedio, sarebbe quello di passare all’account privato oppure di rendere una Storia privata. No, non ho detto nascondere la Storia, ho detto renderla privata (è una procedura diversa). Per ulteriori informazioni, leggi come vedere Storie Instagram senza farsi vedere.
In una società come quella attuale, in cui il ruolo dei mezzi di comunicazione è sempre più pervasivo della sfera personale, non stupisce che si desideri mantenere un collegamento social quotidiano con amici e conoscenti. Questo è ancor più vero alla luce del crescente desiderio dei giovani (e, invero, anche dei meno giovani) di raccogliere un pubblico cui raccontare le proprie esperienze di vita e i propri desideri per il futuro. Insomma, se fino a qualche tempo fa il ruolo dell’influencer su Instagram era ad appannaggio di pochi e le soluzioni comunicative erano più formali, attualmente sono moltissimi gli aspiranti micro-influencer, così numerosi ed importanti per Instagram da essere premiati dall’algoritmo (che valuta in maniera estremamente positiva la qualità e il maggior tasso di interazione all’interno di piccole communities).
Anche il linguaggio espressivo è mutato nel corso del tempo e con esso sono cambiati gli strumenti che Instagram ha messo a disposizione dei suoi utenti. Se infatti i post standard (foto o video seguiti da una breve didascalia e da una serie hashtag) danno la possibilità di confezionare una sorta di firma personale e per questo auspicabilmente riconoscibile, le Stories, per la loro natura volutamente caduca (non sono più visibili dopo 24 ore dalla pubblicazione), hanno un potenziale ancora maggiore in termini di interazioni rapide e coinvolgimento quotidiano dei follower. Non per nulla, sebbene utilizzare i modelli per le InstaStories sia il modo più veloce ed intuitivo per iniziare, sono fioriti in maniera davvero esponenziale i software e le applicazioni (per dispositivi Android e iOS) tese a semplificare e velocizzare la creazione di contenuti accattivanti, originali e coinvolgenti. Alla luce di ciò, vale la pena dedicare un articolo proprio alle migliori app per storie Instagram attualmente disponibili sui principali store.
Migliori app per storie Instagram
Come anticipato, le app per storie Instagram attualmente disponibili su Google Play Store (per i dispositivi Android) e App Store (per i dispositivi iOS) sono davvero numerose, il che potrebbe rendere difficile la scelta di quella più adatta alle tue necessità. Per restringere il panorama, ho quindi raccolto e analizzato le più interessanti, cercando di mettere in evidenza i pregi che potrebbero aiutarti ad optare per l’una o per l’altra. Sì, perché la versatilità delle Stories non si gioca solo sulla loro immediatezza e sulla possibilità di interagire in maniera pressoché istantanea col proprio pubblico.
Nei prossimi paragrafi, quindi, ti parlerò approfonditamente del perché è importante utilizzare le Instagram Stories e di quali potrebbero essere i risvolti positivi sulla tua attività di influencer. Farò un breve excursus sulle tipologie di contenuti condivisibili e sul numero minimo di follower per introdurre importanti implementazioni all’interno delle stesse Stories. Entrerò infine nel merito delle applicazioni per storie Instagram che ho trovato più interessanti, per fornirti un quadro complessivo che possa aiutarti a migliorare le tue Stories senza perdere troppo tempo tra filtri scadenti e font obsoleti. Iniziamo!
Indice
Perché usare le app per Instagram Stories
Tipologie di contenuti condivisibili nelle Storie
App per effetti speciali nelle Storie
Editing foto e video
Musica
Scritte
Sfondo bianco
Template, filtri e cornici
Filtri Polaroid
App per storie Instagram lunghe
Perché usare le app per Instagram Stories
Prima di dedicare il giusto approfondimento alle app per le Stories, mi sembra opportuno utilizzare un po’ del tempo che mi stai dedicando per mettere in evidenza la loro reale importanza nell’ambito della strategia di crescita di una pagina Instagram.
Se tu avessi modo di parlare con un esperto di Social Media Marketing, egli ti confermerebbe il ruolo di assoluto rilievo delle storie per l’incremento dell’engagement di una pagina Instagram. Secondo stime recenti infatti, le Storie esercitano un forte appeal sul pubblico che, per questo, è incoraggiato ad accedere al social ed a permanervi per più tempo. Ecco perché è fondamentale trovare la propria chiave comunicativa e fare in modo di inserire in maniera efficace le Stories all’interno del piano di sviluppo di una brand identity di successo.
Lo so, ho utilizzato molti paroloni, ma il concetto è in realtà piuttosto semplice: se sarai in grado di proporre ai tuoi follower delle Instagram Stories popolate da contenuti accattivanti, coinvolgenti, originali e ben “confezionati”, avrai già salito molti step per la scalata verso il successo. Ed è proprio a questo punto che entrano in gioco le app per storie Instagram, perché se non è necessario essere un Adobe Certified Expert (un modo “figo” per dire “esperto di Photoshop”), è anche vero che per creare quella che gli americani definirebbero una “killer story”, non sono più sufficienti i filtri base di Instagram.
Per questo giungono in aiuto le applicazioni per dispositivi mobili che, grazie alla loro vocazione fortemente intuitiva, consentono facilmente di personalizzare e abbellire le Storie giocando con la propria creatività.
Tipologie di contenuti condivisibili nelle Storie
Spero di averti convinto dell’importanza delle Storie e dell’enorme potenziale messo a disposizione dalle applicazioni di cui ti parlerò. La maggior parte di esse peraltro non si limita a fornire servizi relativi all’editing delle foto (filtri, cornici, modifiche riguardanti la qualità dello scatto, etc.), ma dà anche la possibilità di modificare i video per adattarli al formato delle Stories, creare GIF e altre animazioni.
Delle buone Storie Instagram, attirano inoltre nuovi followers. Il che è davvero importante, perché al raggiungimento del fatidico numero di 10.000 seguaci, ti sarà possibile implementarvi link che rimandano a blog, siti oppure eventi legati a te in qualche modo, aumentando le tue possibilità di guadagno.
App per effetti speciali nelle Storie
Basta chiacchiere, dunque, andiamo al nocciolo della questione. Di seguito, andrò a proporti alcune delle più interessanti applicazioni per editare foto e video che sono attualmente disponibili sugli Store di Google ed Apple.
Per comodità, ho deciso di suddividerle in base alle funzioni di editing più interessanti. Sebbene infatti tutte le app per Storie Instagram integrino moltissimi features, a mio parere, alcune più di altre si distinguono nel mettere a disposizione dell’utente dei tools per la modifica di video piuttosto che filtri per il photo editing, molteplici font per testi originali o cornici.
Insomma, ogni app sembra avere il suo “fiore all’occhiello”. Vediamo dunque quali sono.
Editing foto e video
Adobe Premiere Rush CC
Tra le app più utilizzate dai professionisti per il settore, Adobe Premiere Rush CC permette di editare e condividere rapidamente video sui Social (InstaStories comprese). Esso si appoggia ad un cloud che rende semplicissimo il trasferimento dei contenuti su laptop, così da poter utilizzare anche la versione desktop di Adobe Premiere Rush CC.
Alcune delle funzionalità più interessanti dell’applicazione, sono quelle che permettono di modificare i colori di singoli fotogrammi, di regolare le dimensioni dei video e di inserire la propria firma sulle clip. Puoi provare questa app gratuitamente oppure sfruttarla con il piano Creative Cloud di Adobe, disponibile a partire da 9,99$/mese. Per iniziare il test, installa l’app per Android o iOS.
Quik
Questa applicazione afferente all’universo GoPro permette di creare clip accattivanti pressoché in automatico, grazie all’AI intelligente che cerca i momenti salienti all’interno di ciascun girato per poi ritagliarli e metterli in risalto con filtri ed effetti speciali, il tutto a ritmo di musica. Interessante anche la possibilità di inserire nei video, oltre ai testi, anche i sottotitoli.
L’app Quik è gratuita e la trovi su Google Play (Android) o su App Store (iOS). Dopo l’installazione, sarà davvero semplice utilizzarla.
InShot
La funzione Canvas rende InShot l’app per Storie Instagram più efficace per tagliare video in formato quadrato (a differenza del formato standard delle Instagram Stories in 9:16). Tra le altre funzioni di spicco, troviamo anche l’opzione per velocizzare le clip ed apporvi filtri originali, sfondi differenti, testi o musica.
InShot è completamente gratuita ed è disponibile sia per iOS che per Android.
Adobe Spark
App dal design interessante, Adobe Spark offre una serie di effetti animati da applicare alle foto che vorrai pubblicare tra le stories. Come la sua “sorella maggiore” Adobe Premiere Rush, anche quest’app permette il re-sizing dei contenuti per adattarli meglio alle dimensioni standard di Instagram.
In questo senso, Spark viene utilizzata dagli utenti di mezzo mondo per creare brevi video estratti da una serie di foto o altri contenuti multimediali.
Questa applicazione è disponibile gratuitamente in versione di prova per mobile, tablet e PC. La versione per iOS la trovi su App Store, quella per Android la trovi sul Play Store, mentre quella per desktop (Windows e macOS) la trovi sul sito di Adobe.
Magisto
L’app Magisto permette la stabilizzazione dei video, il ritaglio automatico e l’apposizione di filtri. Essa consente inoltre la creazione di clip da foto e l’incorporazione di musica dalla libreria dell’app stessa.
Puoi approfittare del periodo di prova gratuita per 7 giorni. Successivamente, dovrai pagare 5,00$/mese. Per avviare la free trial, scarica e installa l’app per iOS o Android.
VSCO
Eccezionale per il fotoritocco e per l’editing video, VSCO è forse la migliore app per storie Instagram riguardo l’inserimento di filtri sulle clip. Oltre ai pacchetti di filtri disponibili gratuitamente, VSCO consente agli utenti di modificare alcune proprietà dei fotogrammi (per esempio luminosità e temperatura).
Se questa breve introduzione ti avesse convinto a provarla, ti sono concessi 7 giorni per un approfondimento gratuito “sul campo”. Dopo di che, per continuare ad usare l’app, dovrai abbonarti a VSCO pagando 19,99$ all’anno. Per iniziare, installa l’app tramite App Store (iOS) o Play Store (Android).
Horizon Camera
In maniera molto interessante, Horizon fornisce la possibilità di registrare e pubblicare video in orizzontale pur mantenendo lo smartphone in posizione verticale (ma anche in posizione obliqua o ruotata).
L’app consente inoltre di scattare foto e registrare video. Durante la cattura dei video, è possibile modificare il numero di fotogrammi per secondo (a 60 e 120 fps) per poi apporre svariati filtri ed esportare rapidamente sui social il filmato fresco di produzione.
Questa app è disponibile gratis sia per iOS che per Android. Provala e vedi se è congrua con le tue necessità.
KineMaster
Per una modifica precisa di ogni fotogramma e per il miglioramento delle clip in slow motion, KineMaster è ciò che ci vuole. Questa applicazione permette di sovrapporre video, immagini, effetti speciali e molto altro (musica, testi e voce). Può esserti utile per il montaggio di una storia Instagram particolare e degna di nota.
Trovi KineMaster disponibile gratuitamente sia su App Store (iOS) che su Google Play (Android). Se ti piacesse, potresti persino effettuare l’upgrade alla versione completa con abbonamento mensile o annuale.
FilmMaker Pro
Le dimensioni dei video non saranno più un problema con FilmMaker Pro. Questa app per storie Instagram consente infatti l’editing professionale in 9:16, 16:9 e 1:1 (quadrato) delle clips.
Se vuoi provarla gratis, non devi far altro che collegarti alla sua scheda su Google Play (Android) o su App Store (iOS).
Canva
La mia preferita? Se proprio dovessi scegliere, ti direi che Canva, disponibile sia per Android che per iOS, sarebbe la mia prima scelta. Essa è perfetta per ritoccare le InstaStories, grazie al gran numero di modelli messi a disposizione dagli sviluppatori ed alla sua intuitività.
Tra cornici, filtri, sfondi e testi personalizzabili, l’originalità delle storie editate con Canva è pressoché garantita. E come ti dicevo, la creazione di contenuti interessanti può davvero divenire un punto chiave all’interno della strategia di crescita di un aspirante influencer.
Canva, tra l’altro, tutela la proprietà intellettuale di tutti i fotografi che hanno partecipato alla creazione della sua libreria di modelli. In questo senso, noterai la presenza di watermark, che potrebbero risultarti fastidiosi. Ma non disperare, perché l’app ti permette di scaricare ed esportare l’immagine di tuo interesse per poi procedere al pagamento del copyright, in modo da poterla usare in piena libertà.
Allo stesso modo, se il tuo desiderio è quello di apporre il tuo marchio sui contenuti per “confezionarli” in modo che risultino riconoscibili ai tuoi follower, sappi che Canva mette a disposizione la possibilità di inserire e modificare il proprio logo all’interno di video e foto destinati alle storie Instagram.
Altre app per editare video nelle storie
Le applicazioni per editare video nelle Storie Instagram che ho proposto non ti hanno ancora completamente convinto? Prova allora a dare un’occhiata a quest’altre:
LumaFusion – iOS
Wondershare FilmoraGo – iOS/Android
Mojo – iOS/Android
A color story – iOS/Android
Stop Motion Maker: Life Lapse – iOS/Android
Videoshop – iOS/Android
Ho voluto proporti tutti questi nomi per farti notare come il panorama delle app per l’editing video sulle Instagram Stories sia davvero ampio e variegato.
Adesso, invece, ti proporrò delle app similari per inserire altri tipi di effetti multimediali. Se però volessi ancora soffermarti sull’editing video, ti suggerisco di approfondire la faccenda consultando la mia guida al montaggio video.
Musica
La possibilità di adornare le proprie stories con segmenti musicali risulta davvero interessante, poiché permette di veicolare messaggi in maniera più efficace e di trasmettere il proprio stato d’animo in modo diretto.
Oltre all’adesivo musicale di Instagram, sono comunque molte le applicazioni che offrono tools per aggiungere la musica alle Stories. Ne ho già citate alcune nel paragrafo dedicato alle migliori app per editare i video nelle storie Instagram. Il che non ti stupirà, perché è chiaro come la cornice sonora svolga un ruolo chiave nel confezionamento di una clip accattivante agli occhi (e a questo punto anche alle orecchie) dei seguaci.
Se proprio dovessi scegliere la mia preferita, ti farei il nome della già citata InShot, che, una volta installata, permette di inserire canzoni (o frammenti di brani) nei video già salvati sullo smartphone.
Non solo, essa permette anche di applicare effetti tipo dissolvenza, editing volume, cancellazione di suoni o rumori fuori campo, per poi salvare e caricare il video sotto forma di storia Instagram (ma fai attenzione a non violare copyright!).
Scritte
Ancora una volta, mi trovo a ribadire l’enorme scelta di applicazioni volte a migliorare e diversificare i propri contenuti. Pure nel caso di scritte e sottotitoli, i servizi disponibili sono davvero moltissimi.
Volendo citare due applicazioni non ancora prese in considerazione nei paragrafi precedenti, ti consiglio di dare un’occhiata a:
Clipomatic – iOS – servizio semplice ed intuitivo per l’inserimento di didascalie sulle storie e sui video pubblicati nella sezione post. Molto interessante la possibilità di sfruttare la trascrizione automatica della propria voce, che viene incorporata nel video sotto forma di sottotitoli (ovviamente da personalizzare a piacimento);
Font Style Candy – iOS/Android – questa app mette a disposizione più di 60 font gratuitamente. Essa ti consente di scrivere sulle foto e sui video in modo davvero stravagante e unico. Puoi aggiungere effetti speciali al testo ed ai contenuti multimediali, con stili per tutti i gusti;
Editor multimediale di Instagram – per aggiungere delle scritte con font particolari o disegni a mano libera, di vari colori, potrebbe bastarti l’editor per foto e video messo a disposizione dal social network. Ti viene proposto in fase di creazione di una storia. Per attivarlo, pigia sul pulsante A che compare in alto a destra. Leggi la guida per cambiare scrittura nelle Storie Instagram se desideri approfondire l’argomento.
Sfondo bianco
Ti stai chiedendo se è possibile modificare quella bellissima foto rovinata solamente da persone o oggetti antiestetici sullo sfondo? La risposta è sì. Ancora una volta, ti rimando al paragrafo dedicato alle app per l’editing video delle Storie Instagram, in cui ho citato diversi servizi utili allo scopo.
Tra le altre app di fotoritocco che integrano la possibilità di mettere uno sfondo bianco, ti cito:
Pixlr – iOS/Android – mediante la funzione “pennello”, questa app permette di colorare manualmente, e quindi anche di bianco, lo sfondo della foto. Oltre a ciò, Pixlr consente anche di applicare un effetto sgranato sui particolari dell’immagine, in modo da censurare visi, marchi o altro;
Prisma – iOS/Android – permette di selezionare specifici filtri e di applicarli selettivamente allo sfondo della fotografia;
SnapSeed – iOS/Android – permette efficacemente di modificare lo sfondo ed eventualmente di editarne alcune caratteristiche, quali contrasto e luminosità;
AfterFocus – iOS/Android – in maniera molto interessante, questa app inserisce una sorta di effetto bokeh, distogliendo lo sguardo dell’utente da alcuni elementi sullo sfondo dell’immagine. Nessun cambio di sfondo in questo caso, ma solamente la possibilità di ridurre le fonti di distrazione affinché ci si concentri solo sul soggetto in primo piano.
Template, filtri e cornici
Ti ho già parlato delle funzionalità interessanti di Canva, che tuttavia non è l’unica tra le applicazioni per l’editing foto a mettere a disposizione degli utenti una vasta gamma di filtri, template e cornici.
Ci sono infatti tante altre app per la personalizzazione di foto e video che rientrano in questa categoria. Eccone alcune delle migliori:
Adobe Lightroom CC – iOS/Android – tra le migliori app per foto editing grazie a tool professionali e semplicità di utilizzo;
Unfold – iOS/Android – offre una buona scelta di layout (alcuni a pagamento) per creare stories originali, ma non provvede all’editing delle foto;
Fotocamera in bianco e nero – iOS/Android – permette di modificare i colori e di creare delle fantastiche foto b/n;
Vintage 8mm Video – Android – fantastica per creare filmati e foto in pieno stile vintage;
Typorama – iOS – font originalissimi, testi su più strati, sfondi modificabili. Sono questi alcuni degli interessanti servizi messi a disposizione da Typorama.
Filtri Polaroid
La moda ha un andamento ciclico e, più in generale, sembra averlo anche il gusto estetico delle persone. Sarà forse questo il motivo per cui è tornata in auge la passione per le Polaroid? Probabile.
Sta di fatto che, in linea con il progresso tecnologico, si sono abbandonate pellicole impressionabili e macchinette a sviluppo istantaneo, per accogliere con entusiasmo applicazioni e filtri specifici simulanti proprio lo stile Polaroid. Ecco alcune app utili a tale scopo:
Canva (sempre lei, sì!)
Unfold
Polaroid Originals – iOS
Instant Lab Frame Editor – iOS
PhotoFunia – iOS/Android
App per storie Instagram lunghe
Se sei solito usare Instagram, saprai già che la piattaforma non dà la possibilità di caricare video troppo lunghi. La durata massima per le storie è infatti di 15 secondi, tempo che potrebbe sembrare limitativo a tutti coloro che amano condividere più estesamente i propri pensieri.
Come ovviare a questo problema? Basta utilizzare una delle molteplici app per storie Instagram lunghe, che permettono di pubblicare video più estesi senza che risultino eccessivamente frammentati. Eccone alcune:
CutStory – iOS – permette di dividere i video in clip più brevi (di durata variabile in relazione alle proprie necessità);
StoryCutter – iOS/Android – consente di registrare video lunghi per poi convertirli in clip da 10 secondi ciascuna;
Limitless Stories – iOS – come StoryCutter, anche Limitless Stories permette di “frammentare” i video lunghi, in modo da renderli compatibili con la durata delle Instagram Stories;
Lapse it – iOS/Android – se il tuo desiderio fosse quello di creare video a partire da foto statiche e pubblicarli poi sulle Instagram Stories, potresti affidarti ad un’app come Lapse it. Essa ti permette di scattare una serie di foto con una cadenza temporale predefinita, per poi creare un collage in sequenza;
Hyperlapse – iOS – applicazione sviluppata e mantenuta dal team di Instagram, anch’essa, in maniera molto simile a Lapse it, consente di creare video time-lapse col cellulare, in modo rapido e veloce.
Grazie a queste app, potrai velocizzare i fotogrammi o tagliarli in più video, così da rispettare il limite di tempo imposto dal social network. Non dimenticarti però di prendere in considerazione anche le dimensioni delle Storie Instagram, così da evitare la pubblicazione di contenuti sfocati e con una risoluzione bassa.
Come vedere le storie Instagram senza essere visti
Le storie Instagram stanno rivestendo un’importanza sempre più grande. Parecchi utenti utilizzano prevalentemente questo metodo per caricare contenuti multimediali durante la giornata, tralasciando (in parte) i classici post. Come ho già avuto modo di dirti in passato, infatti, usare le Instagram Stories è davvero divertente e ciò potrebbe garantirti un engagement superiore rispetto a foto e video tradizionali.
È anche vero, però, che ci sono ancora utenti che non vedono di buon occhio questo mezzo di comunicazione, soprattutto perché li rende visibili quando scorrono quelle presenti in cima alla pagina principale. Se sei tra questi, e per tale ragione ti sei domandato come vedere le storie Instagram senza essere visti, debbo dirti che sei stato fortunato ad arrivare quaggiù. Nella guida che segue, infatti, ti spiegherò ciò che devi fare per nascondere il tuo nome dalla lista visualizzazioni delle IG Stories. Sei pronto per cominciare? E allora dai, partiamo subito.
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Come vedere le storie Instagram senza essere visti
Gli Insights di Instagram mostrano varie informazioni a riguardo delle storie. Una tra le più sensibili, è indubbiamente il nome del profilo che ha visualizzato. Questo dato viene spesso sfruttato per capire quali sono gli utenti più attivi, ma anche per sapere chi è che sta spiando tramite Instagram.
Per questo motivo, potresti aver deciso di nascondere la tua visualizzazione quando riproduci le storie di Instagram degli altri. Ebbene, se così fosse, ti basterà continuare a leggere per comprendere il da farsi.
Come funziona la visualizzazione anonima delle storie Instagram
Come ti dicevo poc’anzi, ogni volta che guardi la storia di un altro utente, il tuo username viene automaticamente registrato e aggiunto alla lista corrispondente. In questo modo, il proprietario della storia saprà che tu hai fatto tap sul suo contenuto multimediale e l’hai riprodotto.
Se non vuoi che questo accada, dovrai affidarti a procedure terze, perché ufficialmente non c’è modo di risolvere la cosa. Nella maggior parte dei casi, tutte le procedure che ti proporrò di seguito ti consentiranno di guardare le storie IG senza visualizzare soltanto dopo aver scaricato il contenuto multimediale. Lo si potrà fare in incognito, senza essere visti e senza essere seguaci di un determinato profilo, anche se si è stati bloccati. Questa affermazione, comunque, varia in base a determinate circostanze (continua a leggere per capire).
Dopo il download di una storia IG, basterà aprire la foto o il video con un qualunque media player affinché si possa guardare in modalità invisibile.
Per lo scaricamento, le app ed i tool di terze parti si collegano alle API di Instagram, bypassando così follow e blocchi. L’unica cosa che verrà rispettata è la tipologia di profilo che, se privato, potrà rimanere parzialmente protetto.
In ogni caso, ti ricordo che la guida è scritta e pubblicata a scopo divulgativo, e che agirai a tua totale responsabilità. Non dimenticarti che fare il repost di una storia senza il consenso del creator è un’azione perseguibile per legge.
Quali storie IG si possono vedere in anonimo
Quanto detto nel paragrafo precedente, porta a domandarsi quali storie Instagram è possibile vedere senza essere visti. Le procedure che ti mostrerò, infatti, si applicano solo a determinati profili oppure a determinate categorie di storie. Dunque, non sarà possibile “spiare” tutti gli utenti del social network.
Nello specifico, si potranno riprodurre le storie Instagram di nascosto correlate ai profili pubblici. Questa è la condizione di base, che può essere comunque superata da eventuali app che richiedono l’accesso, le quali, al “costo” delle tue credenziali, provvederanno a mostrarti in segreto anche le storie dei profili privati che segui, e che dunque ti hanno accettato tra i follower.
Cionondiméno, bisogna sottolineare che le persone collegate a un profilo pubblico, o che gestiscono una Pagina Instagram pubblica, potrebbero comunque non mostrare alcune storie a tutti, condividendole nella lista degli amici più stretti. I contenuti a tempo che verranno pubblicati là dentro non saranno accessibili con questi tool, salvo il caso in cui si faccia parte di quella cerchia di amicizia.
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Tutti possono vedere le storie Instagram senza che si sappia, anche se, per assurdo, non sono iscritti al social network fotografico. Ovviamente, chiunque potrà farlo in base alle limitazioni suddette.
La miglior situazione che permette di controllare un altro soggetto tramite le Instagram Stories, è quella in cui si segue normalmente un profilo, indipendentemente dalla tipologia dello stesso. In questo modo, sarà possibile utilizzare le app proposte di seguito per riprodurre una storia di Instagram con pieno anonimato, anche se è stata nascosta.
Riproduzione delle storie Instagram in anonimo senza app
Se non intendi utilizzare delle app di terze parti per la visualizzazione anonima delle IG Stories, potresti sempre avvalerti della procedura che ti propongo qui sotto, che non necessita di installazioni di software.
Premetto che tale operazione non ti consentirà di riprodurre tutte le storie del feed di Instagram, ma soltanto la prima di ogni account caricato. Quantomeno, però, con questo trucco potrai “dare una sbirciatina” senza farti notare.
Uso della modalità aereo
L’unico metodo per vedere le storie di Instagram senza farsi vedere, senza app e con lo stesso profilo, consiste nell’utilizzare la modalità aereo, conosciuta anche come modalità offline. Questa opzione ti darà la possibilità di raggiungere il tuo obiettivo sia su Android che su iPhone, iPad o PC.
Se utilizzi l’applicazione mobile di Instagram, disponibile per iOS e Android, innanzitutto aprila. Poi, aggiorna il feed dei contenuti, così da caricare tutte le nuove storie ed i post.
A questo punto, vai nelle Impostazioni di sistema del tuo tablet o telefono, trova e abilita la modalità aereo. Solitamente, puoi fare ciò anche passando del Centro di controllo (su iOS) oppure dal Centro notifiche (su Android).
Usando l’app desktop per Windows 10, o anche il sito web in versione mobile su Ubuntu/Linux e macOS (tramite browser, come ad esempio Chrome), ti basterà staccare il cavo di rete ethernet oppure disattivare il Wi-Fi, o anche attivare la Modalità offline.
Una volta che hai spento i dati a pacchetto 3G/4G/4.5G e la connettività wireless, tocca l’anteprima delle storie correlata al profilo Instagram che intendi visualizzare in segreto. Verrà così riprodotto il primo contenuto a tempo che è stato pubblicato nel corso delle 24 ore.
Per guardare le storie successive, come già detto, dovrai avvalerti di software sviluppati da terze parti (descritti di seguito) oppure attendere che si auto-eliminino le vecchie storie e ripetere i passaggi.
Cambio nome nelle visualizzazioni storie Instagram
Sempre utilizzando l’applicazione del social network, hai la possibilità di agire in un altro modo. Potresti infatti cambiare il nome utente di Instagram, in maniera tale da “confondere le acque” e poter visualizzare le storie indisturbatamente.
Tieni sempre presente però che, se l’utente farà tap sulla tua visualizzazione, potrà comunque visualizzare il tuo profilo e vedere le tue foto, scoprendo probabilmente la tua vera identità.
In alternativa, potrai creare un secondo profilo Instagram, con un nickname astratto o comunque che non fa riferimento a te, così da comparire nelle visualizzazioni rimanendo invisibile.
App per guardare le storie Instagram senza lasciare traccia
Come ti ho detto in apertura di questa guida, esistono diverse applicazioni che ti permettono di visualizzare le storie Instagram senza essere scoperti. Queste sono per lo più gratuite e si comportano in base alle limitazioni sopraccitate.
Per il resto, le applicazioni per iOS o Android consigliate ti saranno di grande aiuto, consentendoti, oltre ad una visione anonima dei contenuti, una riproduzione prolungata, che sarà disponibile anche dopo che saranno trascorse le 24 ore dalla pubblicazione.
Reshare Story per iOS
Hai un dispositivo Apple? Perfetto, allora, perché Reshare Story è proprio l’applicazione che fa al caso tuo. È gratuita e puoi scaricarla da questa pagina dell’App Store.
Dopo l’installazione, sarà davvero semplice utilizzare questa app. Ti basterà aprirla ed effettuare l’accesso con le credenziali di Instagram. Fatto ciò, sarà sufficiente digitare il nome profilo di un tuo amico, o comunque della persona in questione, ed avviare la ricerca.
Potrai così visualizzare le sue storie senza essere riconosciuto, oltre che i suoi post.
Story Saver di InShot per Android
Se disponi uno smartphone o di un tablet Android, hai la possibilità di vedere le storie Instagram senza essere individuato usando l’app gratuita denominata Story Saver, sviluppata da InShot. Puoi scaricarla tramite questo indirizzo del Play Store.
Una volta scaricate e installata l’app, ti basterà aprirla e accedere con il tuo account Instagram. Pertanto, per usare questa app dovrai essere iscritto al social network fotografico.
L’interfaccia utente è davvero molto semplice da utilizzare: essa ti permette di cercare il profilo da controllare, per poi scaricarne le storie e visualizzarle di nascosto.
Stogram per Windows e macOS
Per navigare su Instagram, molti preferiscono utilizzare il PC. Se tu fossi tra questi, non preoccuparti: è presente un’applicazione desktop che ti permetterà di vedere le storie senza farti rintracciare. Si chiama Stogram e la puoi scaricare da questo indirizzo web.
Dopo averla scaricata e installata a bordo del tuo PC, utilizza la barra di ricerca (in alto) per trovare utenti, hashtag o luoghi all’interno di Instagram, dei quali intendi scaricare le storie pubblicate durante il giorno.
A questo punto, a seconda del metodo di ricerca che hai utilizzato, potrai visualizzare le storie e i post di un determinato utente. Ti sarà concesso scaricarli sul tuo computer oppure riprodurli direttamente. Ti consiglio di salvarli
Estensione Chrome IG Stories
Se utilizzi il browser Chrome, devi sapere che esiste una mod, ovvero un’estensione, che consente di effettuare alcune attività anonime sulle storie di Instagram. Si chiama Chrome IG Stories e puoi trovarla a questo indirizzo del Chrome Web Store.
Per utilizzare questo servizio, una volta installato, ti basterà navigare sul sito di Instagram ed effettuare il login. Adesso, per attivare l’estensione, premi sulla sua icona nella barra degli strumenti e scegli la voce “Go to IG Stories”.
Si aprirà così una nuova schermata all’interno del browser, dove ti verranno proposte tutte le storie Instagram caricate dai tuoi contatti. Per visualizzarle senza mostrare il tuo nome, non dovrai fare altro che premere l’icona a forma di occhio ed eventualmente, se lo desideri, scaricare l’immagine in locale.
Per sfruttare al meglio Chrome IG Stories sullo smartphone o sul tablet, dovrai ovviamente utilizzare il browser Chrome, senza aprire l’applicazione installata a bordo del tuo dispositivo (quindi dovrai usare la versione mobile del sito di Instagram).
Sito per riprodurre le storie Instagram in segreto
C’è poi un sito web che mette a disposizione un tool online per riprodurre le storie IG in incognito. È uno dei più utilizzati, visto anche che non prevede l’accesso con le credenziali del social network.
Tuttavia, dal momento che il servizio proposto di seguito non richiede di entrare con il proprio account, e che dunque potresti usarlo anche se non sei registrato a Instagram, tieni presente che con esso potrai visualizzare soltanto le storie condivise dai profili pubblici, nello specifico quelle pubblicate senza impostazioni di privacy restrittive.
Storiesig
Il servizio in questione si chiama Storiesig. Anche se la sua interfaccia è un po’ spartana, ti permetterà di guardare le storie Instagram senza essere visto in modo semplice e veloce.
Procedi collegandoti a questo indirizzo web. Dopo di che, inserisci nell’apposito campo il nome utente che ti interessa e premi il pulsante Cerca. Si aprirà così una nuova pagina, da cui potrai accedere a tutte le storie pubblicate e visualizzarle senza essere spiato.
Ti ricordo, comunque, che potresti anche selezionare il pulsante “Download”, situato accanto ad ogni foto o video, per avviare lo scaricamento. In questo modo, non avresti scadenze da rispettare.
Guardare storie Instagram senza seguire una persona
Tutto ciò che ti ho mostrato fino a questo momento, è possibile anche senza seguire un account all’interno del social network. Anche se ogni volta dovrai collegarti alla pagina del profilo per vedere le storie Instagram di nascosto, potrai farlo senza essere un follower.
Sebbene non volessi/potessi effettuare la richiesta di follow, non avresti limitazioni. Questo, a patto che il profilo sia di tipo pubblico.
Guardare storie Instagram senza avere il profilo
Non ti sei mai iscritto a Instagram? Non preoccuparti, anche in questo caso, puoi visualizzare le storie Instagram senza lasciare scritto il tuo nome nella lista e senza creare un account. Magari, ti piacerebbe vedere sporadicamente quello che fa un tuo amico su Instagram.
Per fare ciò, ti basterà utilizzare un servizio come Storiesig, di cui ti ho parlato poco fa. Se l’utente avesse un profilo pubblico e non stesse nascondendo alcune storie tramite la lista degli amici più stretti, potresti visualizzare e salvare in locale i suoi contenuti senza che possa accorgersene.
Altri modi per vedere le storie Instagram di nascosto
Se i metodi che ho descritto fino a questo momento non dovessero bastarti, devi sapere che ne esistono altri che potrebbero fare al caso tuo. Questi però sono più invasivi e ti raccomando di fare sempre attenzione alle tue mosse, in maniera tale da non finire nei guai.
Chiarito il concetto, per trovare tutte le informazioni che stai cercando, ti consiglio di leggere attentamente il mio articolo su come spiare Instagram. In esso, dovresti trovare degli spunti a mio avviso interessanti.
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Se ti stai chiedendo come taggare nelle Storie Instagram con iPhone o Android, potrei esserti d’aiuto. Quando posti qualcosa, sei solito applicare dei tag affinché i tuoi amici possano ricevere una notifica e visualizzare ciò che condividi. Magari, quel contenuto è strettamente collegato a loro. La stessa cosa, ti piacerebbe farla quando pubblichi una foto o un video nelle Instagram Stories. Hai provato a farlo nello stesso modo in cui tagghi una foto, ma non sei riuscito a vernirne a capo. Dunque, ti sei lanciato sul web alla ricerca di una soluzione. Tant’è che, per fortuna, sei capitato quaggiù.
In questa guida, ti spiego appunto come taggare nelle Storie Instagram. Ti dico cosa devi fare per menzionare un utente all’interno di una foto o di un video mentre crei le Instagram Stories. Allora, se sei d’accordo, non resta che cominciare.
Come taggare nelle Storie Instagram
Quando ti chiedi come taggare nelle Storie Instagram, la prima cosa che devi sapere, è che i tuoi follower vedranno i nomi dei profili che tagghi. In altre parole, i tuoi seguaci potrebbero toccare il nome account del tuo amico e visitare il suo profilo. Se così si può dire, potrebbero “spiarlo”.
Ciò premesso, per taggare nelle Storie Instagram con iPhone o Android, procedi aprendo l’app e avviando la creazione di una Storia. Scatta la foto, registra il video oppure scegli il contenuto multimediale dal Rullino o dalla Galleria. Fatto ciò, applica un filtro tipo Superzoom, Boomerang o altri (facoltativo). Poi, aggiungi un adesivo, come ad esempio quello per fare sondaggi (non obbligatorio).
Quando hai fatto, premi il simbolo Aa. Dopodiché, invece di creare una scritta, digita il simbolo @, la chiocciola insomma. Dopodiché, scrivi il nome dell’account che intendi taggare. Esempio, scrivi @nomeaccount. Visualizzerai così l’anteprima del suo profilo nella parte bassa della Storia. Toccala per confermare la menzione. Così facendo, il nome account verrà sottolineato. Se vuoi, puoi colorarlo. Potresti fare una scritta arcobaleno, ad esempio. Dopo l’eventuale personalizzazione, se lo desideri, aggiungi altri tag. Infine, condividi la Storia.
Adesso, sarai riuscito a taggare nelle Storie Instagram. Gli amici che hai taggato, riceveranno una notifica di menzione. Inoltre, vedranno un messaggio Direct da parte tua, contenente l’anteprima della Storia. L’unica cosa che si dovranno ricordare, è che la preview e la Storia diventeranno invisibili nel giro di 24 ore. Trascorso questo periodo di tempo, non vedranno più alcunché.
Se vuoi sapere come silenziare Storie Instagram con iPhone o Android, potrei aiutarti io. Quando ti colleghi a Instagram per visualizzare le Storie degli altri, non riesci a trovare subito quelle pubblicate dagli account che segui di più. Essendo follower di molte pagine e utenti, fai difficoltà a individuare le Storie che realmente ti interessano. Vorresti quindi sapere se c’è un modo che ti consenta di nascondere, o meglio, di mutare le Storie condivise dalle persone che non desideri seguire. Ovviamente, senza farglielo sapere e senza smettere davvero di seguirle. Per approfondire la faccenda, hai cercato sul web, arrivando così sul mio blog.
In questa guida, ti spiego appunto come silenziare Storie Instagram. Ti dico cosa devi fare per eliminare dal feed del tuo profilo le Storie che non ti interessano. Allora, se hai qualche minuto, non resta che iniziare.
Come silenziare Storie Instagram
Quando ti chiedi come silenziare Storie Instagram, la prima cosa che devi sapere è che questa funzione non è la stessa che permette di nascondere le Storie. Quando si rendono invisibili le Storie a qualcuno, lo si fa per non essere spiati su Instagram. Sarebbe un’alternativa al blocco utente. Invece, in questo caso, si parla di silenziare Storie Instagram degli altri. Insomma, siamo noi a non volerle vedere.
Ciò premesso, per silenziare Storie Instagram, devi innanzitutto aggiornare l’applicazione. Dopo averlo fatto, apri Instagram e cerca il profilo della persona di cui non sei interessato a visualizzare le Storie. A quel punto, tocca il suo nome per accedere alla bacheca. Una volta lì, premi i tre pallini (in alto a destra) e seleziona l’opzione Silenzia. Quindi, per silenziare Storie Instagram, scegli Disattiva storia.
Fatto ciò, le foto e i video pubblicati nelle Storie da quel profilo diventeranno invisibili. Rimarranno invece visibili i post di questa persona. Per nascondere anche quelli, leggi la mia guida in cui ti ho spiegato come silenziare post Instagram.
Adesso che sai come silenziare Storie Instagram, ricordati che i profili silenziati non potranno mai sapere che hai reso invisibili le loro Storie. Tuttavia, potrebbero insospettirsi del fatto che non ti vedano tra le visualizzazioni Storie. Nel caso tu ci ripensassi, basta che torni sul suo profilo e scegli l’opzione Riattiva che appare sotto alla descrizione del profilo, accanto alla scritta Hai disattivato la storia. In pochi secondi, le Storie di quell’utente torneranno visibili nel tuo feed.
Se vuoi sapere come salvare Storie Instagram degli altri, potrei esserti d’aiuto. Uno dei tuoi follower, ha visto chi fa lo screenshot delle sue Storie e ti ha beccato. Ti ha fatto passare da spione, quando in realtà hai semplicemente l’abitudine di salvare le sue foto e i suoi video per guardarli in un secondo momento. Spesso, infatti, non riesci a visualizzarli sul suo profilo, proprio perché Instagram elimina i contenuti nel giro di 24 ore. Non volendo farti vedere quando fai lo screenshot, hai deciso quindi di trovare una soluzione su internet. Ed ecco che, per fortuna, sei arrivato quaggiù.
In questa guida, ti spiego appunto come scaricare le Storie Instagram degli altri usando un iPhone, uno smartphone Android oppure il computer. Ti dico cosa devi fare per archiviare le foto e i video pubblicati da altri utenti senza far comparire il tuo nome nell’elenco visualizzazioni. Letteralmente, risulterai anonimo e invisibile nella lista. Esatto, come se tu avessi ignorato la Storia. Allora non perdiamo altro tempo, cominciamo subito.
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Come salvare Storie Instagram degli altri
Hai fatto bene a chiederti come salvare Storie Instagram degli altri. Infatti, è molto meglio scaricarle in anonimo, piuttosto che cercare di fare lo screen senza notifica. Per altro, non c’è bisogno né del root (Android) né del jailbreak (iOS). L’unico “intoppo”, potresti averlo se vuoi spiare un profilo privato, poiché per farlo devi essere stato accettato come follower. Per il resto, non ci sono limitazioni. Quindi, con i metodi proposti, protesti persino spiare le Storie di un profilo che ti ha bloccato o di chi non segui. Questo, a patto che il loro sia un account pubblico.
Ciò premesso, qui sotto trovi le procedure che ti permettono di salvare Storie Instagram degli altri. Prosegui la lettura in base al dispositivo che stai utilizzando.
Se hai un dispositivo iOS, quindi un iPhone, e ti chiedi come salvare Storie Instagram degli altri, tutto quello che devi fare è installare l’applicazione gratuita Story Reposter for Instagram. La trovi su App Store e puoi usarla in forma del tutto anonima. A differenza di altre, infatti, per questa app non c’è bisogno di effettuare l’accesso.
Quando l’hai scaricata, apri l’applicazione e cerca il profilo che desideri spiare. Poi, tocca il suo nome account per visualizzare i contenuti che ha pubblicato,
quali foto e video sotto forma di post o Storie. per salvare Storie Instagram degli altri
tocca una Storia in modo da riprodurla
Infine, premi il pulsante Share
e salvala
La troverai così nel Rullino foto. E non preoccuparti, l’account spiato non si accorgerà di niente.
Android
Se hai un dispositivo Android, tipo un Samsung, e vuoi sapere come salvare Storie Instagram degli altri, puoi usare l’applicazione gratuita Story Saver for Instagram. La trovi su Google Play.
Tuttavia, per usarla, devi effettuare l’accesso usando il tuo account Instagram. Ma non preoccuparti, perché pur effettuando il login, non apparirai nella lista visualizzazioni.
Al momento in cui scrivo, ho effettuato un test e posso confermarti che è così. Se invece ti senti più sicuro a non inserire i dati, leggi il punto successivo. C’è un sito gratuito che puoi usare anche con il cellulare.
Dopo l’installazione
apri l’app
effettua il login
Poi, cerca l’account che intendi spiare
selezionalo nella lista per visualizzare i contenuti pubblicati.
Tra le foto e i video che appaiono
tocca la Storia che vorresti archiviare
A quel punto, per salvare Storie Instagram degli altri
devi scegliere Save
e confermare
le Storie salvate finiranno in galleria.
E anche in questo caso, come ti dicevo, il tuo nome non comparirà nella lista visualizzazioni.
Insomma, sarai invisibile.
Computer
Se utilizzi il computer e vuoi sapere come salvare Storie Instagram degli altri, potresti usare il sito gratuito denominato StoriesIG. È uno strumento utile per spiare i profili pubblici, ma non quelli privati. Ti permette infatti di archiviare sul PC le Instagram Stories senza account, quindi evitando l’accesso al tuo profilo.
Per salvare Storie Instagram degli altri con storiesig, devi innanzitutto collegarti al sito web (lo trovi facilmente su internet effettuando una semplice ricerca). Puoi farlo da macOS, Linux, Windows, Android e iOS. Insomma, puoi usare anche il cellulare per collegarti. Quando hai eseguito l’accesso
digita l’username del profilo che stai spiando nel campo di ricerca.
Visualizzerai così le foto e i video che ha condiviso.
Non devi far altro che scegliere Download per effettuare il download della Storia sul tuo dispositivo.
Come su cellulare, anche in questo caso, nessuno potrà scoprirti.
In questo tutorial ti spiegherò come risolvere il crash delle storie Instagram, che si verifica sull’app Instagram per iPhone o Android.
Come risolvere crash Storie Instagram
Se vuoi sapere come risolvere crash Storie Instagram sul tuo iPhone o smartphone Android, potrei esserti d’aiuto.
Proprio oggi, hai aperto Instagram per guardare qualche post pubblicato dalle pagine e dagli amici che segui.
Finché sei rimasto nel feed, tutto a posto.
Invece, provando a visualizzare le foto e i video che scompaiono dopo 24 ore, l’applicazione si blocca di colpo, effettuando proprio il cosiddetto crash Storie Instagram.
Dopo aver effettuato vari tentativi, non sei riuscito a venirne a capo. Dunque, hai proseguito le ricerche sul web, arrivando così sul mio blog. In questa guida, ti spiego appunto come risolvere crash Storie Instagram.
Ti dico cosa puoi fare per eliminare il bug di Instagram che affligge il tuo telefono.
Per altro, ti rivelo come capire se il problema è sul tuo smartphone oppure sul server dell’applicazione.
Allora, se sei d’accordo, non resta che cominciare.
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Come risolvere crash Storie Instagram
Ci sono diverse cose che puoi fare quando ti chiedi come risolvere crash Storie Instagram. Innanzitutto, però, devi sapere che non c’è una particolare soluzione quando si tratta di un bug. Bisogna andare a tentativi, dal momento che non si può sapere da dove viene il problema. Insomma, si deve fare circa le stesse cose di quando ci si chiede come mai WhatsApp non funziona.
Ciò premesso, di seguito trovi le procedure più comuni che dovrebbero consentirti di risolvere crash Storie Instagram in pochi minuti. Per altro, usando questi metodi, dovresti capire se il problema dipende dal tuo telefono o dal server dell’applicazione.
Indice
Aggiornare Instagram
Aggiornare iOS o Android
Riavviare il telefono
Killare Instagram e aprire di nuovo l’app
Controllare Wi-Fi e connessione mobile
Pulire la cache e i dati di Instagram
Controllare gli altri social e chiedere agli amici
Aggiornare Instagram
La prima cosa che devi provare a fare quando ti domandi come risolvere crash Storie Instagram, è l’aggiornamento dell’applicazione.
Come aggiornare Instagram su iPhone
Se hai un iPhone
collegati ad App Store
spostati nella sezione Aggiornamenti.
Come aggiornare Instagram su Android
Invece, se hai Android
apri Google Play
scegli Impostazioni
e poi Le mie app e i miei giochi.
In entrambi i casi, nella sezione in cui ti trovi, controlla se sono presenti gli aggiornamenti di Instagram. Nel caso fossero disponibili, installali.
Dopo aver installato un update, guarda se sei riuscito a risolvere crash Storie Instagram. Invece, se non ci fossero aggiornamenti disponibili, prova ad installare una versione beta. In alternativa, continua a leggere.
Aggiornare iOS o Android
Se l’aggiornamento dell’app non funziona e ti chiedi ancora come risolvere crash Storie Instagram, prova ad aggiornare iOS o Android. Se hai un iPhone
segui il percorso Impostazioni
poi premi su Generali
poi premi la voce Aggiornamento software.
Invece, su Android
vai in Impostazioni
scegli Aggiornamenti software.
Controlla se ci fossero degli update
nel caso, installali dopo l’esecuzione di un backup.
Al riavvio del telefono, quindi ad installazione completata, prova a vedere se hai eliminato il crash Storie Instagram aprendo l’applicazione. Se il problema persistesse, vai avanti con la lettura.
Riavviare il telefono
Sembrerà banale, ma riavviare il telefono in modalità particolari può essere utile quando ci si chiede come risolvere crash Storie Instagram.
Se hai un iPhone
prova a fare il riavvio forzato.
Invece, su Android
tipo su Samsung, Honor, Huawei, LG, HTC o altri dispositivi
prova ad attivare la Safe mode.
Se riesci a risolvere crash Storie Instagram in questo modo, su iOS non devi fare altro. Mentre su Android, dovresti controllare se ci sono app che impediscono il corretto funzionamento del telefono, tipo task killer o antivirus decisamente “aggressivi”. Se invece non hai ottenuto granché, procedi con i passaggi successivi.
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Killare Instagram e aprire di nuovo l’app
Potresti domandarti come risolvere crash Storie Instagram anche perché l’app è rimasta aperta da tantissimo tempo in background. Forse non lo sapevi, ma pur riavviando il cellulare, rimane memorizzata una cache temporanea che “mantiene in vita” le app che sono rimaste aperte in sordina.
Per killare le app su quasi tutti modelli di iPhone, fino ad iPhone 8 e iPhone 8 Plus, devi premere due volte consecutive il tasto Home per vedere le app aperte.
Poi, devi trascinarne una per volta verso l’alto in modo da chiuderle.
Ecco, fai questa cosa con Instagram.
Invece, per chiudere le applicazioni su iPhone X
dalla Home
devi trascinare il dito dal basso verso l’alto
e lasciarlo premuto sullo schermo, finché non appaiono le app aperte.
Poi, devi rilasciarlo
toccare ancora a lungo lo schermo finché non compare il segno – sopra le app aperte.
A quel punto, puoi premerne uno ad uno per arrestarle.
Se invece usi Android, puoi killare le app dal pulsante virtuale situato alla sinistra del bottone Home (di solito). Basta che tocchi la X che appare in alto a destra sul riquadro di Instagram. In alternativa, puoi killare le app in modo massivo scegliendo Chiudi tutte. Se preferisci, puoi anche usare un task manager.
Dopo aver killato Instagram, prova a riaprire l’app per vedere se sei riuscito a risolvere crash Storie Instagram. Se così non fosse, continua a leggere.
Controllare Wi-Fi e connessione mobile
Internet potrebbe essere una delle principali cause per le quali ti stai chiedendo come risolvere crash Storie Instagram. Forse non lo sapevi, ma connessioni scadenti o con latenza e ping eccessivi, possono impedire il download delle Storie. Ciò, spiegherebbe il motivo per il quale visualizzi il feed delle notizie, caricato in cache, ma non le Storie. Invece di apparire un errore, spesso, per queste ragioni, avviene il crash Storie Instagram.
Per capire se è un problema di connessione internet, prova a collegarti a una rete WiFi e a rimanere molto vicino al router. Guarda se in questo modo Instagram torna utilizzabile. Se così fosse, significa che devi ottimizzare la connessione internet che utilizzi di solito per navigare. In caso contrario, passa al punto successivo.
Pulire la cache e i dati di Instagram
Un altro problema per il quale potresti domandarti come risolvere crash Storie Instagram, è legato alla cache e ai dati memorizzati dall’applicazione nel telefono. Instagram, infatti, immagazzina i file statici nella cache per velocizzare l’esperienza utente nel social network. Spesso, però, non viene cancellata in automatico. Dunque, rimangono parecchi Megabyte (MB) o anche Gigabyte (GB) di file obsoleti nel cellulare, che, con il passar del tempo, si accumulano e creano problemi.
Per risolvere crash Storie Instagram, dovresti quindi provare a pulire la cache e i dati di Instagram. Non preoccuparti, non sto parlando dei tuoi post, delle tue Storie o delle tue impostazioni. Non verrà eliminato niente di importante, perché tutti i tuoi dati sono custoditi nel server di Instagram. Verranno solo cancellati i file obsoleti in cache.
Per effettuare l’eliminazione della cache e dei dati
su iPhone basta che reinstalli l’applicazione tramite App Store
Invece, su Android,
oltre a poter reinstallare Instagram
potresti andare in Impostazioni del telefono
Applicazioni
Instagram
Memoria
usare le opzioni Cancella dati
e Svuota cache.
Dopo aver eseguito la pulizia della cache e dei dati di Instagram, ti verrà chiesto di effettuare nuovamente il login. Inserisci username e password.
Poi, controlla se sei riuscito a risolvere crash Storie Instagram. Se avessi altre grane, continua a leggere.
Controllare gli altri social e chiedere agli amici
Se tutti i metodi correlati a come risolvere crash Storie Instagram che ti ho suggerito non hanno funzionato, ti consiglio di controllare altri social e chiedere agli amici. Effettua una ricerca su Facebook, Twitter o altre piattaforme social usando gli hashtag del tipo #InstagramDown.
Guarda se ci sono notizie in merito a un eventuale down del server di Instagram. Inoltre, domanda ai tuoi amici se anche loro hanno riscontrato questo bug sui loro dispositivi.
Così facendo, dovresti capire come mai avviene il crash Storie Instagram. È probabile, inoltre, che se ci siano delle nuove funzioni in fase di rilascio. Per questo motivo, il server dell’applicazione potrebbe andare in sovraccarico.
Dunque, oltre a debuggare la faccenda sul proprio smartphone, è bene anche “guardarsi attorno”, in modo da capire se il problema lo hanno pure altre persone. E se il problema fosse comune, basterà andare a prendersi un caffè, fare una passeggiata e tornare collegati in un secondo momento.
Al ritorno, oltre ad essere più rilassati e senza mal di testa, ci si accorgerà che il problema del crash Storie Instagram è stato fixato.
Se invece, ahimè, così non fosse, usa questo indirizzo per trovare altri utili consigli nelle FAQ di Instagram e, nel caso, segnalare il bug.
Ormai, sei totalmente preso da Instagram, tanto da condividere in maniera continua le tue storie con i follower. Tuttavia, non ti sei mai posto il problema di chi possa guardare questi contenuti a tempo. Nel tuo seguito, infatti, potrebbero esserci degli utenti che vogliono sapere ciò che fai al solo fine di spiarti, o comunque “per fare chiacchiera”. Per le vecchie storie non puoi fare più nulla, hai ragione. Però, se mi dedicassi giusto qualche minuto del tuo tempo leggendo questa guida, avresti modo di capire come nascondere le storie di Instagram, così da rendere invisibili quelle nuove pubblicherai a coloro i quali non desideri che le visualizzino.
Forse non lo sapevi, ma Instagram ti permette di scegliere a quali persone non mostrare le storie che pubblichi. Così facendo, riusciresti a “filtrare” il tuo seguito, decidendo appunto chi può assistere ad alcune pubblicazioni temporanee e chi invece deve vedere solo quelle che condividi senza restrizioni.
Ti mostrerò come procedere in questa ed altre situazioni, anche nel caso in cui, ad esempio, volessi interrompere la visualizzazione delle storie per qualsiasi utente, magari per creare un diario Instagram personale, o anche per testarne l’effetto. Nondimeno, ti spiegherò come rimuovere dal tuo feed i contenuti a tempo pubblicati dagli utenti o dalle Pagine che segui.
Come nascondere le storie di Instagram
Proseguendo la lettura, avrai modo di approfondire sull’oscuramento delle tue storie e di quelle pubblicate da altri utenti. Nello specifico, troverai alcune utili informazioni circa l’effetto di queste procedure, seguite da argomentazioni dettagliate e basate su casistiche differenti.
Nei capitoli finali, invece, avrai modo di comprendere quali sono i limiti di queste opzioni di privacy, potendo conoscere come fanno gli altri a riprodurre i contenuti a tempo in maniera ignota. Ciò premesso, direi proprio che sia arrivato il momento di cominciare.
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Chi può vedere le storie di Instagram
Se il tuo profilo è pubblico e non hai attivato nessuna impostazione particolare, le storie che condividi su Instagram sono accessibili a tutti gli utenti, inclusi quelli che non ti seguono. Sebbene questa impostazione aiuti a trovare nuovi follower e ad espandere la tua rete di amicizie (fondamentale per poter crescere su questo social), capiterà sicuramente di voler condividere una storia “personale” senza che molte persone la visualizzino (pensa ad esempio a chi è molto seguito).
Nel caso in cui, invece, avessi un profilo di tipo privato, le storie sarebbero visibili soltanto ai tuoi follower. E dal momento che per divenire seguace di un account privato la richiesta dev’essere accettata manualmente, direi che questo sia già un aiuto. D’altro canto, però, un account privato non avrebbe mai la possibilità di crescere su Instagram (o quantomeno, in maniera esponenziale).
In ogni caso, se necessiti di maggiore privacy per alcuni dei tuoi contenuti a scadenza, nei paragrafi successivi troverai tutti i passaggi da seguire per poter nascondere le storie di Instagram che ritieni più sensibili e personali. Potrai così condividerle solo con un utente o con un gruppo ristretto di persone.
Se nascondo una storia Instagram lo vede?
Se nascondi una storia Instagram a una o più persone, questa non comparirà più nel loro feed. A questi utenti non arriverà una notifica in merito a ciò. Tuttavia, devi comunque prestare attenzione: se l’utente avesse modo di accedere ad un profilo legato a te con un rapporto d’amicizia più stretto (per esempio un amico in comune, un profilo condiviso con il partner o un parente), potrebbe accorgersi che hai delle storie aggiuntive che lui non ha ricevuto; di fatto, dunque, correresti il rischio di dover fornire delle spiegazioni “scomode”!
Peraltro, non dimenticarti che, se disponessi di un profilo pubblico, anche chi hai bloccato potrebbe controllare le tue storie. Eh sì, potrebbe farlo usando alcune applicazioni e strumenti online sviluppati da terze parti (approfondimento nella parte finale della guida). Dunque, se l’utente a cui nascondi le storie conoscesse queste procedure, potrebbe venire a sapere dell’accaduto (e, a dirla tutta, fregarsene).
Come non far vedere le storie Instagram a una persona
Sei finalmente arrivato al capitolo più importante della guida, dove ti mostrerò i passaggi da effettuare per nascondere le storie di Instagram ad una persona in particolare (che magari è presente tra i tuoi follower).
Nelle trattazioni successive, invece, avrai modo di approfondire sulle altre casistiche che potrebbero richiedere un’azione simile. Continua a leggere per approfondire la questione.
App per iOS e Android
Sull’applicazione per smartphone e tablet Android, iPhone e iPad, è molto facile rendere invisibili alcuni contenuti a tempo. Per prima cosa, accedi al tuo profilo e, dalla sezione principale, spostati nella schermata di creazione delle storie. Poi, tocca l’icona a forma di ingranaggio (in alto a sinistra) e pigia infine sul valore numerico presente sotto la sezione Nascondi la storia a.
Dalla schermata che si aprirà, potrai scorrere tra tutti i follower (aiutati col Cerca) e scegliere chi di loro non dovrà vedere le nuove storie che pubblicherai. Per inserirne uno nella lista nera, ti basterà premere sul suo nome utente (comparirà una spunta di conferma).
Per non mostrare solo una storia Instagram, o comunque per una pubblicazione di contenuti a tempo ristretta nei confronti di un seguace, dovrai usare la lista Amici più stretti. Trovi maggiori informazioni in merito a questa opzione negli approfondimenti che ho inserito di seguito.
Versione desktop di Instagram
Se utilizzi la versione Web di Instagram, saprai già che è molto più limitata rispetto all’applicazione mobile. Potrebbe essere, però, che tu navighi su Instagram da PC usando la versione mobile del sito, o anche tramite l’app desktop per Windows 10.
Tramite questi client per computer, potresti modificare la privacy della visualizzazione storie Instagram proprio come ti ho appena raccontato. Dunque, ti basterebbe seguire gli stessi passaggi dell’applicazione mobile.
Nascondere una storia Instagram a chi non ti segue
Come ti accennavo prima, la storia può essere vista sia dai tuoi follower sia dagli utenti che non ti seguono (eccetto quelli che hai bloccato). Se intendi aumentare la privacy del tuo profilo e rendere invisibili le storie Instagram a chi non ti segue, potresti attivare il profilo privato.
Così facendo, tutte i contenuti giornalieri che andresti a condividere sarebbero visibili solo agli utenti approvati. Ma fai attenzione: abilitando questa modalità, ridurrai di gran lunga la tua visibilità sul social network.
Nascondere una storia Instagram a tutti
Non vuoi far veder la storia Instagram a nessuno? Magari intendi farlo per avere una specie di diario personale all’interno del social network. Ebbene, vista la natura intrinseca di Instagram, potrai compiere questa operazione solo se hai accesso ad un account secondario di Instagram, o anche ad uno prestato soltanto per l’occasione (per esempio l’account del partner o di un amico a cui tieni).
Dopo il follow, apri Instagram sul tuo telefono e vai nella schermata di creazione delle storie. Da lì, premi sul pulsante a forma di ingranaggio. Adesso, per nascondere la storia Instagram a tutti, devi premere sul valore numerico presente sotto il campo Amici più stretti, eliminare la tua personale cerchia di amici già presente ed aggiungere solo il profilo secondario che hai scelto.
D’ora in avanti, ti basterà pubblicare una storia in quella lista amici quando vorrai che nessuno dei tuoi follower la visualizzi.
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Nascondere una storia Instagram a tutti tranne uno
Il metodo che ti ho mostrato nel capitolo precedente puoi utilizzarlo anche per nascondere realmente la storia Instagram a tutti tranne un solo utente. Ti basterà aggiungere l’utente di tuo interesse anziché un tuo profilo secondario.
Utilizzando l’elenco degli Amici più stretti, infatti, potrai realizzare delle belle sorprese o lanciare qualsiasi tipo di messaggio o di video, senza temere che gli altri utenti di Instagram o i tuoi follower possano intervenire o distruggere l’atmosfera che desideravi creare.
Nascondere le storie Instagram pubblicate da altri
Uno degli utenti che segui pubblica troppe storie a tuo parere? Per fortuna, puoi silenziare la sua “bramosia di social” senza però togliergli il follow. Non preoccuparti, l’utente in questione non si accorgerà di nulla, e non verrà avvisato di questa tua azione.
Per rendere invisibili le storie Instagram condivise da qualcuno
innanzitutto cerca l’utente o la Pagina
collegati alla sua bacheca
In quella sezione
premi sul tasto Segui
seleziona l’opzione Silenzia
scegli Storie
A partire da questo momento, le storie condivise da quell’utente non appariranno più nel tuo feed, ma continuerai a seguirlo ed a visualizzare i suoi post. Per maggiori informazioni in merito a questa procedura, leggi come silenziare le storie di Instagram.
Nascondere le storie Instagram in evidenza
Puoi rendere inaccessibili le storie Instagram in copertina agli utenti seguendo le stesse regole viste per quelle che scadono dopo 24 ore. Per impostazione predefinita, le regole sono queste:
Se il tuo account è pubblico, tutti gli utenti di Instagram potranno vedere le tue storie (incluse quelle in evidenza);
Se il tuo profilo è privato, solo i seguaci approvati potranno accedere alla tuo feed delle storie, comprese quelle che “hai messo in mostra”.
Per evitare che sconosciuti vedano le tue storie Instagram in evidenza, oltre che mettere il profilo privato, potresti bloccare la persona che non vuoi che le veda, anche temporaneamente.
Limitazioni
Se desideri massimizzare la privacy delle storie su Instagram, ti basterà seguire attentamente tutte le procedure che ti ho illustrato. Attivando il profilo privato e usando la lista Amici più stretti, indubbiamente, otterrai un buon livello di privacy. In ogni caso, ti consiglio di “non dormire troppo sugli allori”: devi sapere, infatti, che sono disponibili delle procedure di spionaggio abbastanza efficaci, tramite le quali è possibile spiare le storie e i profili IG indipendentemente dalle restrizioni impostate.
Come ti ho accennato prima, esistono delle app e dei software di terze parti che permettono di salvare le IG Stories altrui in totale anonimato, per poi guardarle senza che i creator se ne accorgano. Leggi la guida in cui ho spiegato come visualizzare le storie di Instagram di nascosto per ulteriori informazioni.
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Sempre più persone mi chiedono cos’è lo swipe up Instagram e come fare per ottenerlo, viste le sue potenzialità di accrescimento follower sul social network fotografico. Dopo aver visto molti utenti e Pagine creare delle Instagram stories che rimandavano ai loro blog, ti sei chiesto quale sia il trucco. Hai cercato dappertutto un’opzione per farlo, ma ormai ti eri arreso all’evidenza che non potevi inserire link nelle storie. Sei sei finito quaggiù, però, significa che non ti sei dato proprio per vinto. Ed hai fatto bene, perché in questo tutorial scoprirai come risolvere il mistero che ha pervaso la tua mente per giorni.
In questa guida, ti mostrerò cosa devi fare per inserire un collegamento web nelle storie Instagram che rimanda al tuo blog, alla tua applicazione o ad un altro sito web. Così facendo, potrai ottenere più visite e convertire o fidelizzare i tuoi follower IG anche su altre piattaforme web. Questo è essenziale se intendi proseguire nella carriera di influencer e iniziare a guadagnare con il social network fotografico.
Come mettere swipe up storie Instagram
Negli approfondimenti che seguono, ti dirò in dettaglio cos’è uno swipe up Instagram, come funziona e cosa devi fare per attivarlo. Inoltre, ti dico come puoi utilizzare questa opzione e quali sono le linee guida da rispettare.
Le potenzialità dello strumento sono enormi, ma come vedrai nel capitolo dedicato, dovrai utilizzarlo con criterio. Potrai così indirizzare i tuoi utenti dove vorrai e aumentare i tuoi introiti (specie se si parla di link sponsorizzati o di link al tuo sito).
Indice
Cos’è lo swipe up Instagram
Quali azioni permette di compiere
Linee guida da rispettare per lo swipe up
Chi può usare lo swipe up Instagram?
Formato storie Instagram per fare lo swipe up
Come inserire un link nella storia di Instagram
Opzione Aggiungi link
Come aumentare la conversione dello swipe up Instagram
Cosa fare se non si vede l’opzione dello swipe up Instagram
Cos’è lo swipe up Instagram
Lo swipe up di Instagram è un link inserito all’interno delle storie, attivabile scorrendo dal basso verso l’alto (da qui il nome). Questo utile strumento pubblicitario non è disponibile per tutti gli utenti di Instagram (ne parleremo nel capitolo dedicato), visto che è uno strumento “VIP”.
Esso rappresenta un gran potenziale per virare il traffico di Instagram altrove, poiché aumenta esponenzialmente la cosiddetta conversione dei follower.
Quali azioni permette di compiere
Con lo swipe up puoi:
Sponsorizzare prodotti;
Mostrare le tue guide o le ricette che pubblichi su un blog ai tuoi follower;
Rimandare a un canale YouTube che intendi sponsorizzare;
Inserire i tuoi prodotti di e-commerce con il referral;
Linkare ad una pagina Wiki o ad una pagina di un sito Web per approfondire il discorso contenuto all’interno della storia principale.
Queste sono solo alcune delle azioni che si possono “innescare” tramite lo swipe up nelle storie di Instagram. Potrai usarlo in molte altre maniere per qualsiasi attività correlata al web.
Linee guida da rispettare per lo swipe up
Viste le potenzialità pubblicitarie dello strumento, dovrai rispettare delle semplici linee guida (ovviamente se il tuo profilo possiede i requisiti necessari):
Non inserire uno swipe up su ogni storia che pubblichi;
Non aggiungere link a contenuti che non ti portano nessun vantaggio in termini di follower o sponsorizzazioni (tranne i casi in cui pubblichi un video con uno swipe up di approfondimento);
Evita di inserire swipe up a contenuti che possono essere segnalati dagli utenti o che possono offendere determinate categorie di persone o gruppi di qualsiasi tipo (non è un efficace strumento di propaganda, visto che potresti attirare solo gente che semina odio o “haters”).
In questo modo, eviterai che il tuo account possa essere bannato da Instagram o segnalato dagli utenti. E di conseguenza, ti assicurerai una conversione costante e duratura.
Chi può usare lo swipe up Instagram?
Sei finalmente arrivato al capitolo più importante della guida, dove ti spiegherò perché gli swipe up di Instagram non sono disponibili per tutti gli utenti. Il segreto sta tutto nel numero di seguaci di un profilo: per poter inserire i link nelle storie sotto forma di swipe up, bisogna obbligatoriamente superare i 10.000 follower.
Sotto questo valore, la funzione non è disponibile: di fatto, è uno strumento riservato solo agli utenti che sono già abbastanza conosciuti. Effettivamente, sarebbe vano rendere disponibile a tutti questa funzionalità. Anche perché, con pochi follower, la conversione sarebbe davvero bassa. Per non parlare dei possibili utilizzi impropri.
È vero anche che raggiungerei 10 mila follower non è affatto semplice: dovrai metterti d’impegno e pubblicare contenuti di qualità, anche più volte al giorno, per veder crescere i follower in maniera costante e in breve tempo.
Formato storie Instagram per fare lo swipe up
Prima di aggregare un link alle storie di Instagram, dovresti analizzare le dimensioni delle tue storie. Devi sapere, infatti, che Instagram prevede delle misure per foto e video ben precise che, se non vengono rispettate, il sistema le forzerà a suo piacimento e in automatico. Ti è mai capitato di vedere l’anteprima della tua storia ingrandita, sfocata o comunque distorta? Bene, quello è il miglior modo per perdere follower e, di riflesso, il privilegio di poter inserire gli swipe up su Instagram.
Devi quindi conoscere le giuste proporzioni per le storie, affinché tu riesca a creare un contenuto che rientra perfettamente nel riquadro di Instagram ed in quello di Facebook (sì, perché molte volte, le storie IG appaiono pure sul profilo Facebook collegato).
Solo così potrai inserire una “chiamata all’azione” efficace, che possa essere visualizzata nel punto giusto e che non mostri soltanto la freccia che si muove in fondo al contenuto (cosa molto brutta da vedersi e che spesso sfugge, facendo perdere il vantaggio di utilizzare i link). Approfondisci la questione leggendo la mia guida su qual è il formato storie Instagram.
Come inserire un link nella storia di Instagram
Se sei tra i fortunati che possiedono già i 10.000 follower, ma non sai come si fa a mettere lo swipe up in una storia di Instagram, qui in basso troverai la risposta che cerchi. Prosegui la lettura per approfondire la faccenda.
Opzione Aggiungi link
Per mettere lo swipe up nelle storie Instagram, ti suggerisco di usare l’app per iPhone o per Android. Aprila e, dal feed, scorri con il dito da sinistra verso destra, così da far partire la fotocamera.
Adesso, crea la storia IG come fai di solito, caricando una foto o un video che hai già realizzato, o anche realizzando un contenuto multimediale “al volo”. Quando hai fatto, prima di pubblicarla, dovresti visualizzare l’icona a forma di catena. Pigiaci sopra per aggiungere il collegamento web alla storia.
Nella schermata che si mostrerà, controlla l’anteprima del link. Se tutto fosse apposto, puoi condividere la storia Instagram con link pigiando sul bottone Fatto. Non dimenticarti, nell’eventualità, di modificare le varie impostazioni di privacy prima della condivisione.
A questo punto, dovresti essere riuscito ad aggiungere lo swipe up sulle storie di Instagram. Grazie alle statistiche, ovvero ai cosiddetti Insights, dovresti capire quanti follower hanno seguito il collegamento facendo swipe up.
Se vedessi poca interazione, come ti ho detto sopra, prova ad inserire una chiamata all’azione nella storia. Prova a scrivere un testo nelle storie di Instagram, magari con un font particolare. Specifica ai tuoi follower che, effettuando un trascinamento verso l’alto sulla storia, si potrà accedere ad un contenuto speciale oppure ad un approfondimento.
Come aumentare la conversione dello swipe up Instagram
Ora che sei riuscito a mettere il tuo primo swipe up sulle storie di Instagram, potresti voler ottenere un tasso di conversione più elevato.
Il tasso di conversione è il numero di “clic” sul link proporzionato al numero di persone che guardano la tua storia: più è alta questa percentuale, più sponsor vorranno riempire il tuo “spazio” con prodotti pubblicitari o contenuti a tema. Potrai così guadagnare con Instagram, sponsorizzando gadget o altre Pagine correlate all’argomento che tratti.
Per riuscire nell’intento, ti consiglio anche di usare le storie in evidenza di Instagram. Si tratta di una funzione che ti permette di non far sparire le storie più importanti dopo 24 ore, lasciandole in bella vista sul tuo profilo per un tempo indefinito.
Forse non lo sai, ma Instagram non elimina automaticamente le storie una volta che è trascorso un giorno, ma le sposta in un archivio (dentro l’applicazione) e le rende visibili solo a te. Da lì, potresti però riprenderle e pubblicarle nelle informazioni del profilo.
Mostrando per più tempo una storia, chi guarderà il tuo profilo (nuovi follower, aziende che vogliono sponsorizzare i loro prodotti e altri soggetti) la visualizzerà subito e potrà comprendere appieno le tue potenzialità come influencer di Instagram. E se dentro quella storia ci fosse un link per fare swipe up, direi che possa essere d’aiuto, non credi?
In alternativa, potresti aggiungere un tag alla storia di Instagram, per inviarla nei Direct a un tuo amico e chiedergli di pubblicarla anche sul suo profilo, che magari ha più follower.
Come altra scelta, potresti usare il sistema di advertising di Instagram per farti un pò di pubblicità, anche targetizzata. Così, oltre che sponsorizzare il tuo account Instagram, promuoveresti anche il tuo blog.
Cosa fare se non si vede l’opzione dello swipe up Instagram
L’unico vero limite degli swipe up di Instagram, è l’elevato numero di follower, necessario per poter sbloccare la funzionalità: per molti, è già tanto arrivare a 1.000 follower, figuriamoci dover raggiungere 10 volte tale somma!
Per poter accrescere le tue potenzialità come influencer, devi necessariamente partire dalle “piccole cose”, iniziando a curare i dettagli del tuo profilo e pubblicando foto di qualità in modo costante, che possano attirare sempre più utenti e garantire, al contempo, una crescita regolare.
Le regole d’oro per poter puntare ai 10.000 follower sono le seguenti:
Rendi pubblico il tuo profilo (con il profilo privato non vai da nessuna parte!);
Aumenta la cerchia dei tuoi amici (anche persone che non conosci, ma che posseggono molti follower e parlano della tua nicchia);
Segui i brand e gli altri influencer più famosi;
Pubblica contenuti di una determinata nicchia, tenendo conto che devono avere “una marcia in più” rispetto “alla solita solfa”.
Così facendo, dopo qualche mese o anno, dovresti riuscire a sbloccare l’opzione swipe up su Instagram. E se fossi fortunato, i tempi si potrebbero accorciare di gran lunga. Come? Basterebbe finire nella sezione Esplora. Puoi approfondire leggendo la guida in cui ho spiegato come diventare influencer su Instagram.
A fare una Storia su Instagram con un iPhone o uno smartphone Android, son capaci tutti. Basta premere il pulsante “La tua storia”, scattare una foto (o girare un breve video), aggiungere qualche filtro e caricarla. Invece, per mettere musica Storie Instagram, sembra che sia necessario impegnarsi più del solito. È anche vero, però, che aggiungendo una traccia musicale, faresti rimanere a bocca aperta i tuoi follower. Insomma, sarebbe tutta un’altra… storia. Uno dei trucchi più efficaci per aumentare i propri seguaci, è infatti quello di rendere le Storie Instagram più interattive che mai. Potresti fare un sondaggio o una domanda aperta, è vero. Tuttavia, inserire una canzone come sottofondo potrebbe essere un’idea più originale. Da qualche tempo a questa parte, infatti, si può mettere musica Storie Instagram.
Come mettere musica Storie Instagram
Aggiungere dei brani nelle Storie, per altro, è più semplice di quanto tu possa immaginare. Al momento in cui scrivo, si può già mettere la musica su Instagram, ma solo mediante adesivo nelle Storie. Per fortuna, non è questo l’unico metodo che si ha a disposizione. Se non dovessi trovare una canzone di tuo piacimento mediante gli sticker o avessi la necessità di condividere un post, potresti infatti percorrere un’altra strada. Potresti sfruttare alcune app gratuite presenti nel Google Play Store o nell’App Store. Come alternativa, potresti utilizzare un trucchetto manuale molto efficace. Vediamo allora insieme come mettere musica Storie Instagram per stupire così tutti i propri follower.
Come mettere musica Storie Instagram
Ci sono diversi metodi che puoi utilizzare quando ti chiedi come mettere musica Storie Instagram con iPhone o Android. Ho cercato di riassumerli nei passaggi successivi di questa guida. Non devi far altro che continuare a leggere e selezionare quello che più si adatta alle tue necessità.
Indice
Sticker nelle Instagram Stories
InShot
Spotify
Sticker nelle Instagram Stories
Per mettere musica Storie Instagram con iPhone o Android, da Luglio 2018, è possibile usare una nuova funzione nativa. Al fine di rendere le Storie sempre più interessanti e utilizzate, Instagram ha introdotto i nuovi sticker da aggiungere alla propria Storia. Tra questi, troviamo anche l’adesivo musicale, che dà accesso a una libreria composta da migliaia di tracce audio e canzoni di ogni genere che si possono utilizzare come musica di sottofondo.
Allora, come si fa ad aggiungere la traccia musicale alla propria Storia? Niente di più semplice.
Dopo aver lanciato Instagram
crea una Storia e avanza per entrare nell’area di “post-produzione”
Accedi alla galleria degli sticker con uno swipe dal basso verso l’alto
individua l’adesivo musicale denominato Music
trascinalo all’interno della Storia.
A questo punto, avrai accesso alla galleria di tracce musicali che potrai mettere come sottofondo nella tua creazione.
Puoi premere il tasto Play (il triangolo con vertice rivolto a destra) per ascoltare un pezzo della canzone e scoprire se è di tuo gradimento.
Trovata la canzone più adatta alla Storia, inseriscila all’interno di essa.
Poi, pubblicala e attendi le reazioni dei tuoi follower.
InShot
Le tracce che Instagram ti mette a disposizione non sono di tuo gradimento? Nessun problema. Puoi sempre mettere musica Storie Instagram sfruttando una delle tante app per video editing gratis presenti sull’App Store o sul Google Play Store. InShot, ad esempio, disponibile per iOS e Android, permette di modificare i video a tuo piacimento e aggiungere tracce musicali presenti sul tuo smartphone nel giro di pochi secondi.
Dunque, per creare una Storia con sottofondo musicale, non devi far altro che scaricare InShot. Una volta che l’hai installata, crea un nuovo video e seleziona un filmato dalla memoria dello smartphone. Ricordati che deve avere lunghezza massima di 15 secondi.
Una volta che il video sarà stato importato all’interno dell’app
premi il pulsante Musica e scegli la traccia da aggiungere come sottofondo. Puoi scegliere una delle tracce messe a disposizione da InShot
In alternativa, puoi accedere alla tua libreria musicale e aggiungere la tua canzone preferita.
Terminato l’editing
premi su “Salva” in alto a destra
segui la procedura per archiviare il filmato.
Prima di terminare, ti sarà chiesto se vuoi condividere la tua creazione su uno dei tuoi profili social
Premi sull’icona di Instagram
scegli Storie e completa la pubblicazione aggiungendo gli sticker che vuoi.
Spotify
Dulcis in fundo, per mettere musica Storie Instagram, potresti utilizzare un altro trucco piuttosto artigianale, ma comunque efficace.
Lancia Spotify (o una qualunque altra app di streaming musicale)
trova la traccia che più ti interessa
e avviala tenendo il volume al massimo
torna su Instagram
crea una Storia
e registra il video.
Terminata la registrazione
aggiungi gli sticker, le GIF o gli emoji che vuoi.
Così facendo, avrai creato una Storia con sottofondo musicale senza alcun bisogno di editare il video.
Spesso, potresti domandarti come mettere in evidenza Storie Instagram usando iPhone o Android. Per raggiungere più utenti, ti piacerebbe pubblicizzare la foto o il video che hai caricato nella tua Storia. Effettivamente, controllando le visualizzazioni Storie, vedi sempre le stesse persone che ti seguono. Dunque, hai approfondito la questione cercando sul web, arrivando così sul mio blog.
In questa guida, ti spiego appunto come mettere in evidenza Storie Instagram. Ti dico cosa puoi fare per mostrare la tua Storia a più persone possibili usando la nuova funzione per fissare le Instagram Stories oppure la pubblicità di Facebook. Allora, se sei d’accordo, non resta che cominciare.
Come mettere in evidenza Storie Instagram
Quando ti chiedi come mettere in evidenza Storie Instagram, la prima cosa che devi sapere è che l’algoritmo di Instagram è in costante cambiamento. Pertanto, a volte, i post e le Storie vengono posizionati in modo differente. Ne deriva che le visualizzazioni potrebbero non essere sempre uguali.
Per avere uno share costante, oltre a pubblicare in modo regolare, bisognerebbe mettere in evidenza Storie Instagram. Si può fare questo in due modi: utilizzando la funzione di fissaggio Storie oppure la pubblicità di Facebook. Continua a leggere per saperne di più.
Indice
Storie in evidenza
Promozione di una Storia Instagram
Storie in evidenza
Se ti stai chiedendo come mettere in evidenza Storie Instagram per usare la nuova funzione che ti permette di fissare le Storie sul tuo profilo, innanzitutto aggiorna l’applicazione. Una volta che hai effettuato l’aggiornamento, apri Instagram e tocca l’icona Account per andare sulla tua bacheca. Quindi, tocca la voce “Contenuti in evidenza della storia” che appare sotto alla descrizione del profilo. A quel punto, tocca Nuovo e seleziona la Storia che desideri promuovere. Infine, scegli Avanti, modifica eventualmente la copertina e scegli Fine.
In pochi minuti, sarai riuscito a mettere in evidenza Storie Instagram. Adesso, chiunque visiterà il tuo profilo, ad esempio per guardare la galleria, vedrà la Storia che hai messo in primo piano. Ricordati che non scadrà dopo un giorno, ma rimarrà lì finché tu non la toglierai.
Promozione di una Storia Instagram
Se ti stai domandando come mettere in evidenza Storie Instagram per promuovere i tuoi contenuti multimediali, devi utilizzare Facebook e, per altro, devi avere un profilo business. Collegati a Facebook e spostati nella Gestione Inserzioni. Poi, crea l’inserzione inserendo la foto o il video e, magari, un pò di testo (facoltativo). Quando hai fatto, vai nel Gruppo inserzioni e seleziona la voce Posizionamenti. Quindi, clicca Modifica posizionamenti e scegli Instagram. Per mettere in evidenza Storie Instagram, seleziona la voce Storie. Fatto ciò, concludi la creazione dell’inserzione seguendo la procedura guidata e dopo pubblicala.
Una volta che la Storia verrà pubblicata, apparirà anche tra le Storie di chi non è tuo follower. Probabilmente, questa è la strada migliore per aumentare il numero dei propri follower velocemente. Per ulteriori informazioni, consulta questa pagina del supporto Facebook.
Quando ti ho spiegato come aumentare follower, ti ho detto più volte che è necessario “spargere la voce”, ossia sfruttare anche gli altri account social che hai per migliorare la visibilità del tuo profilo Instagram. Insomma, la strada per diventare influencer potrebbe improvvisamente accorciarsi se decidessi di passare anche attraverso Facebook o Twitter. In particolare, Facebook potrebbe tornarti utile non solo per dare maggiore visibilità ai post, ma anche per pubblicare le Storie che crei su Instagram. Non sai come condividere Storie Instagram su Facebook con iPhone o Android? Nessun problema: sono qui proprio per aiutarti.
A dispetto di quanto tu possa pensare, infatti, si tratta di un’operazione piuttosto semplice, che ti porterà via appena una manciata di secondi. Certo, dovrai metterci comunque un pò di attenzione e seguire con scrupolo le indicazioni che ti darò tra poco. Se ti sbagliassi e saltassi anche un solo passaggio, rischieresti di mandare all’aria tutto il lavoro fatto in precedenza. Pronto? Allora prendi il tuo smartphone e vediamo insieme come condividere Storie Instagram su Facebook.
Come condividere Storie Instagram su Facebook
Per condividere Storie Instagram su Facebook, puoi seguire due strade differenti. Da un lato, potresti automatizzare l’operazione e condividere su Facebook tutto ciò che pubblicherai sul tuo profilo Instagram (inclusi i post). Dall’altro, potresti pubblicare i contenuti Instagram su Facebook manualmente, scegliendo solo quelli che ritieni più idonei.
In entrambi i casi, comunque, non spenderai che pochi secondi per riuscire a pubblicare le Instagram Stories con i tuoi followers di Facebook. Potrai così raggiungere un numero maggiore di persone, accorciando di gran lunga la strada al successo.
Indice
Condividere le Storie automaticamente
Condividere le Storie manualmente
Condividere le Storie automaticamente
La soluzione più semplice e immediata per condividere Storie Instagram su Facebook, consiste nel sincronizzare l’account Instagram con il profilo Facebook. In questo modo, è possibile pubblicare i post, le Storie e altre informazioni del profilo su Facebook. Verranno aggiornate automaticamente dai social network.
Per configurazione questa opzione, innanzitutto lancia l’applicazione ed esegui il login con le credenziali del tuo account. Poi, pigia sull’icona a forma di mezzobusto stilizzato in basso a destra. Una volta all’interno del tuo profilo, pigia sull’icona dell’hamburger menu (quella con le tre righe in orizzontale) e poi su Impostazioni. Qui, scorri l’elenco sino a incontrare la voce Account collegati. Poi, pigia sull’icona di Facebook e segui la procedura per sincronizzare i due profili.
Conclusa l’operazione, scorri la schermata verso il basso e, nella sezione Preferenze, attiva la funzione Condividi la tua storia su Facebook. Come detto, in questo modo, ogni volta che condividerai una Storia su Instagram verrà aggiunta automaticamente alle tue Storie Facebook.
Condividere le Storie manualmente
In alternativa, potresti condividere Storie Instagram su Facebook a mano. Si tratta di un’operazione che ti porterà via qualche secondo in più rispetto alla procedura automatizzata, ma che ti consentirà di scegliere cosa condividere e cosa, invece, tenere solamente su Instagram.
Come ho già avuto modo di dirti, le foto e le Storie che pubblichi su Instagram vengono salvate automaticamente all’interno della Galleria o del Rullino del tuo telefono. Ti basterà accedere al suo interno, cercare una cartella o un album dal nome Instagram o Instagram Stories e individuare il contenuto che vuoi condividere su Facebook. Ti basterà condividerlo nelle Storie o nei post di Facebook come fai di solito.
Se invece hai controllato il percorso Impostazioni > Opzioni relative alle storie > Salvataggio e hai notato che l’interruttore in corrispondenza di Salva nella galleria era spento, innanzitutto attivalo. Dopodiché, per pubblicare Storie già condivise, potresti usare i metodi che ti consentono di salvare le Storie degli altri.
In questo tutorial ti spiegherò come cancellare storieInstagram sull’app per iPhone o per Android.
Come cancellare Storie Instagram
Spesso, potresti domandarti come cancellare Storie Instagram usando iPhone o Android. Dopo aver aggiunto più Storie al tuo profilo, ti piacerebbe rimuovere quelle che non ti piacciono troppo. Hai rivisto la tua Storia e, pensandoci bene, ci sono alcuni contenuti che sarebbe meglio non mostrare ai follower. Non avendolo mai fatto, lo hai chiesto al web, finendo così sul mio blog.
In questa guida, ti spiego appunto come cancellare Storie Instagram. Ti dico cosa devi fare per eliminare le foto e i video caricati sulla tua Storia in pochi secondi. Così facendo, nessuno potrà più visualizzare quei contenuti. Allora, se sei d’accordo, direi che possiamo iniziare subito.
Come cancellare Storie Instagram
Hai fatto bene a domandarti come cancellare Storie Instagram. Alla fine, la procedura per farlo non è così scontata. Per altro, c’è da dire che eliminare le foto e i video prima delle 24 ore, cioè prima che il sistema dell’applicazione lo faccia in automatico, potrebbe tornare utile per altri scopi a volte. Infatti, quando si nasconde le Storie a qualcuno, è sempre bene eliminare i contenuti pubblicati in precedenza. Altrimenti, potranno ancora essere visualizzati.
Detto ciò, è molto semplice cancellare Storie Instagram con iPhone o Android.
apri l’applicazione Instagram
posizionati sulla tua Bacheca
tocca l’icona del tuo profilo per riprodurre le Storie
trova quella che desideri eliminare.
quando l’hai individuata
tieni premuto il dito su di essa per metterla in pausa
A quel punto, rilascia il dito e, rapidamente
tocca l’opzione Altro, rappresentata dai tre pallini
Per ultimo, tocca Elimina e conferma
Entro pochi secondi, il contenuto eliminato non sarà più visibile ai follower.
In questo modo, hai la possibilità di cancellare Storie Instagram dal tuo profilo prima che scadano. Così facendo, puoi personalizzare la tua giornata al meglio. Inoltre, puoi scegliere cosa far vedere ai tuoi follower e per quanto tempo.
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Se vuoi sapere come cambiare scrittura Storie Instagram con iPhone o Android, sei nel posto giusto. Dopo aver sentito dire dai tuoi amici che adesso si può cambiare carattere nelle Instagram Stories, sei corso sul web per approfondire la questione. Vorresti sapere cosa fare per aggiungere del testo sulle foto e sui video che condividi nelle Storie e, soprattutto, come si modifica il font predefinito. Il tuo obiettivo, è quello di fare una scritta strana, fuori dal comune insomma. A seguito di varie ricerche, sei arrivato sul mio blog.
In questa guida, ti spiego infatti come modificare la scrittura nelle Storie Instagram. Ti dico cosa devi fare per creare le nuove Storie denominate Tipo, composte da solo testo e con font personalizzabili. Inoltre, ti mostro come applicare delle scritte su foto e video, modificare il carattere e colorarle. Allora non perdiamo altro tempo, cominciamo subito.
Come cambiare scrittura Storie Instagram
Quando ti chiedi come variare scrittura Storie Instagram, potresti avere diverse idee in mente. Potresti aver bisogno di applicare delle scritte sulle foto e sui video. Oppure, vorresti semplicemente creare le Storie in modalità Tipo.
Non potendo conoscere il motivo per il quale ti trovi qui, ho dovuto dividere la guida in più parti. Leggi gli approfondimenti di seguito e scegli quello che si adatta alle tue esigenze.
Indice
Storie in modalità Tipo
Cambio font nelle Storie
Editing delle foto e dei video
Storie in modalità Tipo
Se vuoi usare la modalità Tipo, innanzitutto aggiorna l’applicazione. Dopo averlo fatto, apri Instagram e avvia la creazione di una Storia. A quel punto, partirà la fotocamera. Adesso, scorri le modalità della Storia. Ci sono Superzoom, Boomerang e altre. Tra queste, dopo l’aggiornamento, dovresti visualizzare la modalità Tipo. Posiziona l’indicatore su di essa per attivarla. Nel caso in cui non vedessi l’opzione suggerita, vai dritto al punto successivo.
Selezionata la modalità Tipo, puoi cambiare scrittura Storie Instagram. Vedrai il suggerimento “Tocca per digitare“. Toccalo e “Digita qualcosa” come consigliato. Per impostazione predefinita, viene scelto il font Moderno. Se tocchi la targhetta in alto, però, ti è concesso variarlo con altri caratteri. Al momento in cui scrivo, puoi scegliere soltanto i font Macchina da scrivere e Grassetto, oltre a Moderno. Non c’è più il carattere Neon, che permetteva di scrivere in corsivo nelle Storie senza uscire dall’applicazione.
Quando hai fatto, puoi modificare lo sfondo della Storia toccando il pulsante colorato (in basso a sinistra). Inoltre, puoi premere il pulsante Fotocamera per inserire una foto come sfondo, che verrà sfumata con il tema colorato che hai selezionato.
Un volta che hai ultimato le personalizzazioni, puoi ancora modificare la scritta delle Storie Instagram usando la funziona Aa, visibile dopo aver pigiato il bottone >. Hai la possibilità di variare il font di nuovo, ma anche di scegliere il colore del testo. Ad esempio, potresti fare una scritta arcobaleno. Una volta che sei pronto, premi Fine e dopo La tua storia per pubblicare il tuo capolavoro.
Cambio font nella Storia
Se desideri modificare il font del testo che aggiungi alle foto e ai video, per prima cosa aggiorna l’applicazione. Dopodiché, apri Instagram e spostati nelle Storie. Aggiungi l’immagine o il filmato che desideri pubblicare. Poi, scrivi qualcosa usando il bottone Aa. Dopo l’aggiornamento, dovresti vedere il bottone Classico nel mentre che digiti il testo. Se ci fosse, toccalo per cambiare scritta Storie Instagram. In caso contrario, leggi subito il punto successivo.
Il pulsante suggerito, ti permette di cambiare il font. Sono disponibili i caratteri Moderno, Macchina da scrivere e Grassetto. Esatto, sono identici a quelli che trovi nella modalità Tipo. Dopo averne selezionato uno, scegli il colore della scritta, premi Fine, regola le dimensioni della scritta e spostala dove vuoi. Per ultimo, tocca La tua storia per condividere l’opera d’arte con i follower.
Ti ricordo che, per adesso, non è possibile variare il font delle Storie Instagram per usare il corsivo in modo diretto. L’unico modo per utilizzare questo font tramite l’app, è scrivere a mano libera.
In alternativa, puoi scrivere in corsivo su Instagram facendo l’editing della foto o del video prima di caricarlo sul social network. Puoi farlo usando app di terze parti gratuite. Continua a leggere per capire come si fa.
Editing delle foto e dei video
Se ti stai domandando come cambiare scrittura Storie Instagram e non trovi ancora le opzioni di cui sopra, oppure non ti piacciono i font, potresti risolvere facendo l’editing delle foto e dei video prima di postarli sul social network. Ci sono delle app di terze parti gratuite che, in maniera simile al Photoshop, ti permettono di aggiungere degli effetti personalizzati e delle scritte a immagini e video. Potresti usarle per questo scopo.
Una delle migliori app per fare ciò su Android, è PicSee. Dopo averla installata, carica la foto o il video. Dopodiché, applica i filtri e inserisci il testo. Scegli il font che desideri usare, sposta la scritta dove vuoi e, quando hai fatto, salva il file multimediale nella galleria. Poi, sceglilo da Instagram, usando le Storie. Infine, pubblica la tua creazione per mostrarla ai seguaci.
La stessa cosa, se hai un iPhone, puoi farla utilizzando l’app Studio fotografico. È un’app gratuita per la fotografia. Dispone di molte funzioni, anche avanzate, tra cui appunto quella per aggiungere dei font particolari. Per fare delle scritte strane, è l’ideale. Provala, sicuramente rimarrai soddisfatto. Leggi come cambiare scrittura Instagram per ulteriori informazioni.
Se vuoi sapere come silenziare post Instagram con iPhone o Android, potrei esserti d’aiuto. Ogni volta che scorri il feed, trovi una miriade di foto e di video che non ti interessano. La maggior parte di questi contenuti, è pubblicata da profili che conosci a malapena o da amici che non senti da tempo. Non vorresti smettere di seguirli. Tuttavia, ti piacerebbe non visualizzare i loro post e, possibilmente, le loro Storie. In questo modo, riusciresti a personalizzare il feed secondo i tuoi interessi. Per approfondire la questione, ti sei fiondato sul web e sei giunto fin qui.
Nella guida seguente, ti spiego appunto come silenziare post Instagram. Ti dico cosa devi fare per rendere invisibili i post nel feed senza smettere di seguire la pagina o l’account che li sta pubblicando. Allora, se sei d’accordo, non resta che cominciare.
Come silenziare post Instagram
Quando ti chiedi come silenziare post Instagram, devi sapere innanzitutto che questa funzione è ben diversa dalle notifiche post. Se metti il muto ad un post, non solo non riceverai le notifiche, ma i contenuti pubblicati da quella persona spariranno completamente dal feed. Per visualizzarli, bisognerà andare sulla sua bacheca.
Ciò premesso, devi anche sapere che l’opzione per silenziare post Instagram, al momento in cui scrivo, è in fase di rilascio. Pertanto, è probabile che tu ancora non riesca ad utilizzarla. Posso comunque garantirti che è disponibile sia per iPhone che per Android. Quindi, la prima cosa che dovresti fare è aggiornare l’applicazione.
Eseguito l’aggiornamento, apri Instagram, scorri il feed e trova il post che desideri mutare. Quando lo hai individuato, premi i tre pallini di fianco ad esso e tocca l’opzione Silenzia. Scegli Disattiva i post per visualizzare solo le Storie. In alternativa, seleziona Disattiva i post e la storia per non visualizzare nulla di quel profilo.
Nel caso non trovassi nemmeno un post recente di quella persona, potresti cercare il suo profilo, premere i tre pallini e scegliere Silenzia per ottenere lo stesso risultato. Per altro, dall’account, ti verrà concesso anche di silenziare solo le Storie.
Conclusioni
Ora che ti ho spiegato come silenziare post Instagram, voglio ricordarti che il profilo in questione non verrà a sapere che lo hai silenziato. Insomma, non gli arriverà una notifica. Se in futuro vorrai rivedere i suoi post o le sue Storie nel feed, dovrai andare sulla bacheca del suo profilo e, sotto la descrizione, accanto alla scritta Hai disattivato i post e la storia, scegliere l’opzione Riattiva. In un attimo, i nuovi post e le Storie di quell’utente torneranno visibili nel feed.
In questo tutorial ti spiegherò come programmare post Instagram, in modo da pubblicare una lista di post Instagram in automatico, in momenti futuri, programmati.
Questa guida è soprattutto rivolta ad aspiranti influencers e persone che gestiscono un profilo aziendale ed hanno la necessità di pubblicare diversi post su Instagram (o in generale sui social network) anche più volte al giorno, in diversi orari della giornata.
Se sei un utente Instagram che utilizza Instagram per piacere e non per lavoro, probabilmente non avrai mai bisogno di utilizzare la funzionalità per programmare post Instagram.
Come programmare post Instagram
Programmare un post Instagram è una delle azioni più comode per chi utilizza intensivamente questo social network. Sia per un utilizzo privato che professionale, avere la possibilità di decidere quando pubblicare i tuoi post senza dover necessariamente farlo materialmente, è davvero una bella comodità.
Devi sapere infatti che esistono dei servizi realizzati ad hoc che consentono, a chi li utilizza, di caricare preventivamente immagini e video e di scegliere poi quando pubblicarli. Questo è molto diverso da ciò che avviene con l’applicazione ufficiale, con la quale puoi solamente salvare una bozza per poi pubblicarla in un secondo momento. Se sei interessato a scoprire come schedulare i post Instagram, oggi hai scelto la strada giusta per imparare. In questa guida, ti mostrerò tutte le modalità e i servizi che ho scovato in rete e che ho personalmente testato per verificare la loro bontà.
Come programmare post Instagram
Fino all’inizio del 2018, non era possibile utilizzare applicazioni o servizi di terze parti per programmare post Instagram. Da questa data in avanti, il team di sviluppo del social network ha deciso di accogliere tale funzionalità. Oltre agli utenti che utilizzano Instagram per passatempo, questa novità è stata accolta con entusiasmo soprattutto dai social media manager, che si occupano quotidianamente della gestione di più account social a livello professionale.
Devi sapere infatti che, per una figura di questo tipo, pubblicare i post Instagram automaticamente a un determinato orario, significa poter organizzare minuziosamente il proprio lavoro non solo su base giornaliera, ma anche settimanale o addirittura mensile. Per un normale utente poi, anche se i vantaggi sono più limitati, questi servizi permettono di caricare i post Instagram in un preciso momento, anche se si è al lavoro o si hanno attività più importanti da portare avanti.
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Cosa significa schedulare un post Instagram
Se hai poca dimestichezza con questo linguaggio, prettamente tecnico, è bene fare un po’ di chiarezza. Schedulare è infatti un’italianizzazione del verbo inglese to schedule, che altro non significa che programmare (inteso come pubblicazione a una determinata ora del giorno). Schedulare un post Instagram assume quindi il significato di pianificare il caricamento dei contenuti in base a una “tabella di marcia”.
Programmare i post Instagram acquisisce un’importanza quasi cruciale, soprattutto se inserita come azione all’interno di un piano di crescita social.
In questo caso infatti, scegliendo con cura il momento in cui carichi un post, si potrebbe espandere notevolmente la platea di follower, con ottimi risultati anche in termini di engagement.
Prima di fare questo però, è necessario capire quali sono i migliori orari per pubblicare contenuti nella timeline del social network.
Orari migliori per programmare post Instagram
Come ti ho appena accennato, per portare avanti una strategia vincente, è necessario stabilire una roadmap da seguire minuziosamente. A molti utenti, questo può sembrare superfluo quando si ha a che fare con un profilo personale. In realtà, se il tuo obiettivo è la crescita di like, followers e commenti, non dovresti comunque sottovalutare il passaggio che sto per mostrarti.
Anche se non esistono delle regole generali da rispettare, i migliori orari per programmare post Instagram sono strettamente dipendenti dal comportamento del tuo pubblico. Certo, caricare foto nel cuore della notte, soprattutto se hai un account ancora poco seguito, porterà quasi sicuramente scarsi risultati. Ma questo non significa che esistono necessariamente degli orari prestabiliti per eseguire l’upload dei tuoi contenuti.
Per capire meglio questo meccanismo, per prima cosa, ti consiglio di attivare l’account aziendale. Grazie ad esso, potrai accedere a tante statistiche davvero interessanti, che ti mostreranno l’andamento del tuo account nel tempo. Per farlo, ti basterà seguire questa guida, ti assicuro che non ci metterai più di un paio di minuti.
Adesso, apri Instagram e recati nella pagina dedicata al tuo Profilo. Qui, una volta aperto il menu tramite le tre linee in alto a destra, noterai la comparsa della voce Dati statistici. Facendo tap su questa nuova opzione, avrai accesso a una nuova schermata con tutti i dati relativi al tuo account.
Per trovare i migliori orari per pubblicare su Instagram, dovrai premere sulla scheda Pubblico e poi scorrere verso il basso, fino a quando non incontri la voce Follower. Qui, avrai la possibilità di controllare in maniera molto semplice e veloce quali sono le fasce orarie in cui i tuoi followers sono più attivi.
Questo significa che, programmare i post Instagram durante i picchi, ti porterà ad avere dei risultati migliori rispetto ai momenti meno “affollati”.
Ora che ti ho parlato più approfonditamente di cosa significa programmare post Instagram, è il momento di vedere insieme quali sono gli strumenti più utilizzati dagli influencer e dai professionisti social per portare a compimento questa operazione.
Nei prossimi paragrafi, infatti, ti mostrerò le migliori app per programmare post Instagram fra quelle attualmente disponibili.
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Hootsuite
Hootsuite è una delle applicazioni più utilizzate dai social media manager di tutto il mondo per programmare i post Instagram e non solo. Questo servizio infatti, offre la possibilità di controllare tutti i social network attualmente presenti nel panorama web, compresi Facebook e Twitter.
Fra tutti i servizi che ti mostrerò oggi, questo è forse quello più adatto per un utilizzo professionale, anche senza dover spendere molto. Il piano base di Hootsuite ha un costo di 25,00€ al mese e consente di accedere a tutte le funzionalità della suite. Fra queste, oltre alla programmazione automatica dei post, potrai anche consultare le metriche delle prestazioni e promuovere i tuoi post.
L’unico difetto che posso riconoscere a questo servizio, è un’interfaccia (a volte) confusionaria. Dopo un po’ di pratica, però, ti garantisco che riuscirai a gestire i tuoi canali social nel migliore dei modi.
Se vuoi utilizzare Hootsuite per programmare i post Instagram, ti basterà recarti sul sito ufficiale e iscriverti al servizio. Per i nuovi utenti, è prevista una prova gratuita di 30 giorni per prendere familiarità con il servizio. Inoltre, per non farti mancare nulla, puoi scaricare le applicazioni per Android (link) e iOS (link) direttamente dai rispettivi store.
Later
Later è un’altra ottima applicazione per programmare post Instagram, che viene utilizzata spesso anche da chi dei social network ha fatto il suo lavoro principale. Leggermente più giovane rispetto a Hootsuite, Later risulta forse più intuitiva dal punto di vista grafico, senza però sacrificare la quantità di funzioni messe a disposizione.
Oltre a Instagram, con Later potrai controllare anche Facebook, Twitter e Pinterest, caricando foto e video e visualizzando i risultati ottenuti.
La caratteristica peculiare di questo servizio, è che esso offre ai propri utenti un piano gratuito per programmare fino a 30 post Instagram al mese. Si tratta di una quantità di contenuti di solito più che sufficiente per un utente medio.
In alternativa, puoi scegliere di acquistare un piano a pagamento, con prezzi a partire da 9,00$ al mese fino a un massimo di 49,00$ per il piano più completo.
Per utilizzare Later, non dovrai far altro che recarti sul sito ufficiale, registrare un account e scegliere il piano più adatto alle tue esigenze. In un secondo momento, per programmare i post Instagram anche da smartphone, potrai scaricare l’applicazione disponibile sia per Android (link) che per iOS (link).
Sendible
Stai cercando un servizio per programmare post Instagram in modo più professionale e adatto anche al lavoro in team? Allora devi assolutamente dare un’occhiata a Sendible, un’applicazione più recente rispetto a quelle visto finora, ma non per questo meno performante. Si tratta infatti di uno strumento davvero completo, che consente a chi lo utilizza di controllare al meglio tutti i profili social a sua disposizione.
Con Sendible, infatti, potrai controllare, oltre ai social network più classici, le piattaforme di blogging più diffuse, come WordPress e Blogger. Gli abbonamenti di questa applicazione partono stavolta da 24,00€ al mese, permettendo a un utente di controllare fino a 12 servizi contemporaneamente.
Per lavorare in team, invece, sarà necessario acquistare almeno il piano Traction, disponibile a 94,00€ al mese e con 3 slot utente a disposizione.
In ogni caso, qualunque sia l’abbonamento che hai intenzione di sottoscrivere, potrai usufruire gratuitamente di 30 giorni di prova. Trovi tutte le informazioni sul sito ufficiale. Come per le altre alternative poi, Sendible mette a disposizione dei sui clienti le applicazioni per Android (link) e iOS (link).
Buffer
Nel caso in cui tu fossi alla ricerca di una soluzione per programmare i post Instagram un po’ “fuori dagli schemi”, Buffer potrebbe essere lo strumento più adatto a te.
In questo caso, avrai a che fare con un servizio che punta molto sulla sua interfaccia grafica, davvero ben fatta e colorata. Inoltre, fra le alternative che Buffer ti mette a disposizione, potrai analizzare i dati relativi ai tuoi post e migliorare così nel tempo le tue prestazioni.
Il piano base di Buffer ha un costo di 15,00 dollari al mese
prezzo che potrai abbattere del 20%
scegliendo di sottoscrivere un abbonamento annuale. Questo pacchetto ti mette a disposizione 8 account
e la possibilità di programmare fino a 100 post Instagram per singolo profilo
In alternativa, sono presenti anche i piani Premium e Business
che hanno rispettivamente un costo di 65,00$ e 99,00$ al mese
più adatti a chi svolge questa attività come lavoro.
Per iscriverti a Buffer, ti basterà visitare il sito ufficiale e premere il pulsante Get started now, avendo a disposizione anche un periodo di prova gratuito. Una volta presa dimestichezza con il servizio, puoi programmare i post Instagram direttamente dal tuo smartphone, scaricando l’applicazione per Android (link) o iOS (link).
Shorby
Un ottimo servizio per gestire al meglio Instagram, è sicuramente Shorby. Questo tool permette di inserire all’interno del tuo profilo una sorta di home personalizzata, dove potrai inserire link esterni alla tua pagina Facebook o al tuo sito web. Non si tratta certo del primo servizio di questo tipo, ma Shorby punta molto anche sull’interfaccia, molto colorata e facilmente personalizzabile.
Per utilizzare questo strumento con Instagram, dovrai effettuare la registrazione inserendo il tuo indirizzo email nella home page e premendo poi il pulsante Get Started. Una volta confermato l’account, potrai inserire all’interno del tuo profilo un link a tutti i contenuti che desideri. Un po’ come avviene anche con Linktree, di cui trovi dettagli a questo indirizzo.
Il piano più economico di Shorby permette di controllare fino a 3 link per la Bio di Instagram, con un numero illimitato di click e collegamenti. Al momento, non è ancora presente un’app per Android o iOS e non è chiaro se questa funzionalità verrà implementata nel prossimo futuro.
Iconosquare
Altra ottima alternativa per programmare i post Instagram è Iconosquare, un servizio molto conosciuto e utilizzato soprattutto nei paesi al di fuori dell’Italia. Questo servizio permette infatti di controllare il tuo profilo seguendo anche i dettagli più piccoli, grazie alla possibilità di monitorare le prestazioni dei post e il coinvolgimento degli utenti.
Purtroppo, Iconosquare non è il servizio di questo tipo più economico fra quelli presenti sul mercato. Il profilo base infatti, chiamato Pro, ha un costo di 39,00€ al mese e permette di controllare fino a 3 profili con 2 slot utente. In ogni caso, prima di decidere se sottoscrivere un abbonamento, avrai la possibilità di provare gratuitamente il servizio per 14 giorni.
Una volta raggiunta la homepage di Iconosquare, ti basterà premere il pulsante Start 14-Day Free Trial e inserire i tuoi dati per eseguire la registrazione. Se preferissi, sappi che potresti utilizzare questa soluzione anche da smartphone, grazie alle applicazioni per Android (link) e iOS (link).
Sked Social – ex Schedugram
Dopo essere stato ai vertici di questo settore, Schedugram ha deciso di rinnovarsi completamente, cambiando il nome in Sked Social e modificando radicalmente sia l’interfaccia grafica che le funzioni disponibili per gli utenti. Grazie a questo servizio, infatti, oltre a poter programmare i post Instagram, potrai seguire dettagliatamente il tuo account in ogni suo passaggio.
Fra i servizi integrati in Sked Social, infatti, sono presenti anche uno strumento per modificare le foto e una serie di template davvero molto utili, che si adattano facilmente a qualsiasi ambito. Nel pacchetto, è inoltre contenuto un tool simile a Shorby, che permette di inserire nel profilo Instagram un link a una Bio molto più articolata.
I prezzi di Sked Social partono da 22,00€ al mese e ti mettono a disposizione la possibilità di utilizzare 1 account Instagram e 2 profili Facebook e Twitter.
Per eseguire la registrazione, anche in questo caso, ti basterà visitare la pagina ufficiale e premere su Start your free trial. Per i nuovi utenti, è inoltre disponibile un periodo di prova gratis di 7 giorni. Da poco, sono anche disponibili le applicazioni per Android (link) e iOS (link), che ti consentiranno di controllare i tuoi profili direttamente dallo smartphone.
Hopper HQ
L’ultima applicazione per programmare post Instagram che ti voglio presentare oggi, si chiama Hopper HQ. È una valida alternativa, più economica rispetto ad altri servizi dello stesso tipo ed anche di facile utilizzo. Con Hopper HQ, infatti, potrai controllare Instagram, Facebook e Twitter organizzando la pubblicazione dei post in maniera intuitiva.
Con un account base, il cui prezzo è di 19,00$ al mese, potrai controllare un profilo per ogni social network creando un calendario dei post. Se il numero di account messi a disposizione non fosse sufficiente per il tuo business, potresti scegliere, tramite il calcolatore integrato, la soluzione più adatta a te. Cinque profili, per un totale quindi di 15 account, hanno un costo di 95,00$ al mese.
Prima di acquistare uno dei piani a pagamento, potrai comunque provare Hopper HQ gratuitamente per 15 giorni e scoprire se si tratta del servizio più adatto ai tuoi scopi. Per farlo, ti basterà raggiungere la pagina ufficiale, riempire i campi sullo schermo e premere il pulsante Get started. Per quanto riguarda la parte mobile, Hopper HQ è disponibile al momento sotto forma di app solo per iOS (link).
Programmare post con Instagram Business
Come ti ho già mostrato all’inizio di questa guida, il profilo Instagram di tipo aziendale, chiamato anche Instagram Business, integra una serie di tool che sono molto importanti per far crescere il tuo account o la tua pagina. Questo tipo di profilo di Instagram è attivabile da qualsiasi utente, anche se specificatamente studiato per le aziende che con i social network hanno intenzione di aumentare la loro visibilità.
Grazie ad un account Instagram Business, potrai visualizzare in tempo reale le metriche relative al tuo account. Questo significa che, in ogni momento, avrai a tua disposizione tutti i dati sulle interazioni che avvengono con il tuo profilo.
Inoltre, proprio perché rivolto alle aziende, nell’account business potrai aggiungere gli orari di apertura e di chiusura, il numero di telefono e la posizione sulla mappa.
Quando si parla di programmare post con Instagram Business, però, c’è da dire che questa funzionalità è limitata alle inserzioni a pagamento. Per i post organici, dovrai in ogni caso utilizzare una delle alternative che ti ho fornito fino a questo momento. Inoltre, se vuoi avere maggiori informazioni su Instagram Business, ti consiglio di dare un’occhiata al sito ufficiale.
Programmare post Instagram da Facebook
Se utilizzi molto i social network, è probabile che tu voglia sapere come programmare i post Instagram da Facebook. Questa sarebbe infatti una soluzione molto comoda, che ti permetterebbe di controllare in un colpo solo due social e di organizzare nel migliore dei modi i tuoi profili.
Si tratta di una funzione che, al momento, non è ancora disponibile. Tuttavia, nella pratica di tutti i giorni, potresti riuscire a pubblicare i post Facebook su Instagram utilizzando un piccolo trucchetto.
Per prima cosa, accedi al tuo profilo Facebook (meglio se di una Pagina). Poi, tramite le Impostazioni, fai click sulla voce Instagram (presente a sinistra). Quindi, collega il tuo account inserendo le credenziali e confermando.
Adesso, torna nella home della tua pagina o profilo e inizia a scrivere il post. Una volta completato, in basso, potrai trovare una piccola sezione, dove ti sarà concesso mettere la spunta alla voce Pubblica su Instagram. Attento, però, potrai cogliere questa opportunità solo pubblicando immediatamente il post. In caso di programmazione, invece, questa operazione non sarà possibile.
Se non trovi la voce “Pubblica su Instagram”, non ti spaventare. Sembra che questa funzionalità non sia stata introdotta definitivamente su Facebook, ma che sia ancora in versione Beta. Spesso, infatti, mi capita di poter utilizzare la funzione e il giorno successivo di non averla più fra quelle disponibili.
Programmare post Instagram da iPhone
Se hai intenzione di programmare i post Instagram da iPhone, sappi che questa è davvero un’ottima idea. La maggior parte degli utenti utilizza questo social network esclusivamente da mobile e utilizzare uno smartphone per questo compito ti permetterà di ottimizzare spazi e formattazione del post.
Fra le app che ti ho consigliato fino a questo momento, le migliori sono sicuramente Hootsuite e Sendible. Esse sono ottimizzate per l’utilizzo da smartphone ed hanno tante funzionalità disponibili.
Programmare post Instagram da Android
Allo stesso modo, è possibile programmare post Instagram da Android con la stessa semplicità che contraddistingue iOS. Negli ultimi anni, infatti, l’integrazione di questi servizi con il sistema operativo di Google è notevolmente migliorata, portando agli utenti che li utilizzano notevoli benefici.
Se hai intenzione di seguire questo percorso, ti consiglio assolutamente di provare Buffer, perfetta per l’utilizzo in mobilità e completa di tutte le funzioni che ti possono servire. In alternativa, puoi scegliere di utilizzare Later, più compassata, ma comunque un’ottima alternativa.
Programmazione post Instagram non funziona
Ho intenzione di concludere questa guida su come programmare post Instagram analizzando i problemi più diffusi con cui gli utenti si scontrano quando cercano di utilizzare una delle applicazioni che ho inserito in questo articolo.
Quando la programmazione dei post Instagram non funziona, infatti, si tratta di una situazione particolarmente seccante, visto che si sta pagando per un servizio che non si può utilizzare. Vediamo quindi quali sono le circostanze di questo tipo che si presentano più frequentemente.
Sincronizzazione account
Quando utilizzi delle app per programmare post Instagram, devi sempre ricordarti che si tratta di soluzioni di terze parti, non integrate direttamente con il social network. A volte, infatti, può capitare di non riuscire a pubblicare i post perché è saltata la sincronizzazione.
In questo caso, ti consiglio di scollegare il tuo account Instagram dall’applicazione e di effettuare di nuovo il collegamento.
Quando il servizio è down (malfunzionante)
Sempre per lo stesso motivo, può capitare che il servizio che hai scelto, a causa di un update dei server Instagram, non riesca più a indirizzare le sue richieste nel modo giusto.
In questa situazione, almeno nella maggior parte dei casi, in bacheca troverai un messaggio che ti avvisa del disservizio. Non puoi far altro che aspettare che il problema sia risolto o al limite contattare il servizio assistenza. Nel frattempo, potresti controllare se è Instagram è in down.
Rinnovo abbonamento
Può sembrare davvero banale ma, a volte, il rinnovo dell’abbonamento non è gestito automaticamente. Questo significa che, una volta finito il periodo coperto dal piano che hai acquistato, se non rinnoverai l’abbonamento manualmente, il servizio smetterà di funzionare.
Solitamente, puoi controllare il termine del tuo piano Instagram nella pagina dedicata al tuo profilo. Se fosse disponibile, comunque, ti suggerisco di attivare il rinnovo automatico del servizio, così da evitare problemi di questo tipo.
Per varie ragione, potresti domandarti come fare repost Instagram con iPhone o Android. Dopo aver guardato dappertutto, ti sei accorto che, stranamente, su Instagram non è presente il tasto di condivisione. Sei riuscito a mettere Mi piace, a commentare e anche a salvare il post nella galleria dei preferiti. Però, non hai ben capito cosa fare per effettuare lo sharing di un post o di una Storia. Dunque, lo hai chiesto al web, giungendo così sul mio blog.
In questa guida, ti spiego appunto come fare repost Instagram. Ti dico cosa devi fare per condividere una foto o un video che hai visto pubblicare da qualcuno nel feed o in una Storia. Allora, se sei d’accordo, non resta che cominciare.
Importante: non mi assumo nessuna responsabilità per le procedure descritte. Usale a tua discrezione, la guida è scritta e pubblicata a titolo informativo.
Come fare repost Instagram
La prima cosa che devi sapere quando ti chiedi come fare repost Instagram, è che il social network, ad oggi, non ha un pulsante di condivisione. Cioè, Instagram non permette agli utenti di effettuare lo sharing di un post o di una Storia, a meno che non sia stata pubblicata da loro stessi. Tuttavia, esistono delle app di terze parti che risolvono il problema molto rapidamente.
Di seguito, trovi le procedure per fare repost Instagram con iPhone o Android di un post o di una Storia. Leggi ed applica la procedura che fa al caso tuo.
Indice
Post
Storie
Post
Se ti stai domandando come fare repost Instagram di un post, puoi risolvere molto semplicemente. Innanzitutto, sia su iPhone che su Android, scarica e installa l’app Repost for Instagram. Dopodiché, aprila e guarda la procedura guidata per capire come funziona. Fatto ciò, premi l’icona di Instagram per passare sul social network.
A quel punto, trova il post che desideri condividere. Poi, tocca i tre pallini in alto a destra e scegli Copia link. Fatto ciò, torna su Repost for Instagram. Adesso, dovresti visualizzare il post che hai deciso di condividere. Toccalo, modifica i dettagli e infine premi il pulsante Repost per fare repost Instagram. Ti consiglio di lasciare il “credito” nei confronti di chi l’ha pubblicato.
Storie
Se ti stai chiedendo come fare repost Instagram delle Storie, il discorso cambia. Potresti effettuare uno screenshot o registrare lo schermo per ottenere la foto o il video che è stato pubblicato. Tuttavia, potresti imbatterti nella notifica screenshot (introdotta a tratti, al momento in cui scrivo non funziona).
Allora, sarebbe meglio fare repost Instagram di una Storia usando i trucchi per vedere le Storie senza farsi vedere. Cioè, potresti scaricare una Storia in anonimo mediante un’app o un tool di terze parti, tipo storiesig. E una volta che hai salvato la foto o il video in galleria o nel rullino, puoi caricarla nella tua Storia o in un post come fai normalmente. Per approfondire la questione, leggi la mia guida su come salvare le Storie Instagram degli altri.
L’unica cosa a cui dovresti far attenzione, è il credito da dare nei confronti di chi ha pubblicato quel contenuto per primo. Cerca di inserire il suo nome da qualche parte durante la pubblicazione.
in questo tutorial ti spiegherò come archiviare i post Instagram, in modo da salvarli sul tuo smartphone o sul tuo computer.
Se intendi invece salvare le foto dei profili Instagram oppure salvare interi profili Instagram completi di foto e video, puoi leggere i seguenti tutorial.
Se vuoi salvare diversi profili Instagram in automatico sul tuo computer, ti consiglio un software per scaricare automaticamente i profili Instagram, come 4K Stogram.
Spesso, potresti domandarti come archiviare post Instagram con il tuo iPhone o smartphone Android. I tuoi amici, ti hanno detto che dal 2017 è disponibile l’archivio di Instagram. Si tratta di una sezione speciale del profilo in cui puoi trasferire le foto e i video da nascondere, in modo renderli invisibili ai followers e agli utenti. Grazie all’archiviazione, quindi, puoi evitare di cancellare i post che non vuoi far vedere a chi ti spia su Instagram. Un pò come quando nascondi le chat su WhatsApp. Tuttavia, non sai bene come si attiva e come si usa questa funzione. Allora, hai approfondito la questione cercando sul web. Tant’è che, per fortuna, sei arrivato sul mio blog.
Nella guida seguente, ti spiego infatti come archiviare post Instagram usando un dispositivo iOS o Android. Ti dico cosa devi fare per nascondere le foto e i video nell’archivio di Instagram, in modo da farli divenire privati anziché pubblici. Dunque, se sei d’accordo, possiamo iniziare subito.
La prima cosa che devi sapere quando ti chiedi come archiviare post Instagram è che i post che nasconderai diventeranno privati. Ciò significa che i tuoi followers e gli utenti non potranno più visualizzarli, così come non potranno guardare i mi piace e i commenti relativi a tali contenuti. Insomma, una volta che li avrai spostati nell’archivio, solo tu potrai vederli. Comunque, non preoccuparti troppo, perché potrai estrarli dall’archivio in qualunque momento (leggi il punto successivo per scoprire come si fa).
Detto questo, posso rivelarti cosa fare per archiviare post Instagram con iPhone o Android. Innanzitutto, apri l’applicazione e individua il post che hai deciso di rendere invisibile. Quando lo hai trovato, tocca i tre pallini (in alto a destra) e seleziona Archivia. In un attimo, il post verrà archiviato e sparirà dalla bacheca del tuo profilo. Non devi fare altro.
SU www.social-facile.it TROVI I MIGLIORI TUTORIALS SUI SOCIAL NETWORK
Archivio di Instagram e Ripristino post archiviati
Ora che sai come archiviare post Instagram con il tuo dispositivo iOS o Android, ti chiederai dove si trova l’archivio e, giusto per saperlo, come si ripristinano i post archiviati. Ebbene, per accedere all’archivio di Instagram, devi andare nel tuo Account e cliccare l’icona Orologio (in alto a destra). Una volta che sei entrato, puoi visualizzare e gestire tutti i post archiviati.
Per ripristinare i post archiviati di Instagram
per prima cosa individua la foto o il video che vuoi rendere di nuovo pubblico.
poi toccalo per visualizzarlo nella galleria
premi i tre pallini e seleziona Mostra nel profilo
il post tornerà visibile sul tuo profilo.
Quindi, i followers e gli utenti potranno di nuovo visualizzarlo, mettere mi piace o inviarlo ad altre persone (condividerlo). Per ulteriori informazioni, puoi leggere questa pagina del Centro Assistenza di Instagram.
Se vuoi sapere come bloccare ultimo accesso Instagram con iPhone o Android, sei nel posto giusto. Parlando con gli amici, ti sei accorto che alcuni di loro stanno attenti a quando ti colleghi. Sembra che spiino l’orario del tuo ultimo accesso e la scritta Attivo/a ora. Volendo proteggere la tua privacy, giustamente, hai chiesto aiuto al web. Tant’è che, per fortuna, sei capitato sul mio blog.
In questa guida, ti spiego appunto come bloccare ultimo accesso Instagram. Ti dico cosa devi fare per congelare l’orario di ultima visita senza disattivarlo. Inoltre, se non ti piacesse il trucco, ti spiego anche come renderlo invisibile. Allora, se sei d’accordo, non resta che cominciare.
Come togliere l’ultimo accesso su Instagram
Quando ti chiedi come bloccare ultimo accesso Instagram, la prima cosa che devi sapere è che il social network ti permette anche di disattivare questa informazione. Tuttavia, facendolo, potresti destare sospetti, soprattutto al partner. Sarebbe meglio quindi ingannare il controllo degli accessi, piuttosto che spegnerlo.
Ciò premesso, di seguito trovi gli approfondimenti che ti consentono di bloccare ultimo accesso Instagram con iPhone o Android. Scegli ed applica quello che fa al caso tuo.
Indice
Nascondere l’orario di ultimo accesso
Disattivare l’orario di ultimo accesso
Nascondere l’orario di ultimo accesso
Se ti stai domandando come bloccare ultimo accesso Instagram per ingannarlo, tutto quello che devi fare è usare la modalità Aereo. Lascia attivo internet per scaricare i contenuti che desideri visualizzare, tipo dei post, delle Storie o alcuni messaggi Direct. Dopodiché, quando visualizzi i contenuti desiderati dalle notifiche, prima di guardarli nell’app, stacca la connessione internet usando la modalità Aereo, conosciuta anche come modalità offline. Disattiverai così il Wi-Fi e la connessione mobile 3G/4G/5G. Non appena hai fatto, esci e riattiva internet.
Così facendo, gli altri non potranno vedere che sei online e non vedranno neanche variazioni sull’ultima visita. Esatto, risulterai offline su Instagram. In questo modo, quindi, si può bloccare ultimo accesso Instagram senza disattivarlo. Se ti torna scomodo, continua a leggere per trovare un’altra soluzione.
Disattivare l’orario di ultimo accesso
Se ti stai chiedendo come bloccare ultimo accesso Instagram per disattivarlo, apri l’applicazione e spostati nella sezione Account. Dopodiché, tocca i tre pallini per entrare nelle Opzioni. Poi, vai alla voce Impostazioni e metti su Off l’opzione Mostra lo stato di attività.
In questa maniera, riuscirai a bloccare ultimo accesso Instagram definitivamente. Nessuno potrà più spiarti guardando tale informazione. Tieni conto, però, che puoi riattivare l’opzione sopracitata in ogni momento. Quindi, potresti spegnerla e riaccenderla solo quando necessario.
Creare una Storia Instagram che sia in grado di attirare l’attenzione dei tuoi follower è semplice solo in apparenza. A meno che tu non stia riprendendo un evento “live” dovrai tenere in considerazione diversi fattori, così da massimizzare la resa della Storia e riuscire a far crescere il numero di visualizzazioni del tuo contenuto. Non deve sorprenderti, dunque, il fatto che molti influencer realizzino Storie “a tavolino”, girando il filmato fuori da Instagram per poi modificarlo con alcuni software (o app) e infine caricarlo come Storia. Se anche tu vuoi seguire questa strada, devi prima scoprire qual è il formato Storie Instagram, così da girare video perfetti che necessitano solo di un minimo ritocco in post-produzione.
Se questa è la tua necessità per provare a creare Storie Instagram perfette, posso esserti di grande aiuto. Come te, infatti, ho voluto provare a realizzarne una con l’app fotocamera e successivamente modificarla. Per evitare troppi ritocchi, però, ho dovuto scoprire le misure delle Storie per foto e video. Te le rivelo tutte in questa guida.
Qual è il formato Storie Instagram
A fornire i dati necessari a scoprire le misure e il formato Storie Instagram è la stessa Facebook. In un post rivolto agli inserzionisti Facebook e Instagram (trovi il link in fondo), infatti, è possibile reperire tutte le informazioni necessarie per girare video perfetti per una Storia. Si tratta di indicazioni molto precise, quindi fai molta attenzione a rispettarle: basta un pixel fuori posto per invalidare tutto quello che hai fatto in precedenza e trasformare una Storia potenzialmente perfetta in un mezzo flop.
Leggi con attenzione la guida che segue e troverai tutte le indicazioni corrette su qual è il formato Storie Instagram giusto. Pronto? Allora non perdiamoci più in chiacchiere e passiamo all’azione.
Indice
Formato foto Storie Instagram
Formato video Storie Instagram
Misure Storie Instagram
Formato foto Storie Instagram
Non che ci volesse Facebook a dircelo, ma il formato Storie Instagram per le foto ideale è 9:16, con una risoluzione consigliata di 1080×1920 pixel. Quindi, dovrai scattare una foto in verticale e, nel momento in cui andrai a modificarla, dovrai ricordarti di mantenere intatte queste proporzioni: solo così riuscirai a garantire ai tuoi follower la miglior esperienza visiva possibile, senza che delle zone dell’immagine vengano ritagliate o comunque distorte dagli algoritmi di Instagram.
Formato video Storie Instagram
Non molto differente il ragionamento per quel che riguarda il formato Storie Instagram per i video. Anche in questo caso dovrai girare video in verticale – e non in orizzontale – in formato 9:16. Esatto, come su IGTV. La risoluzione minima consigliata è HD (720×1280 pixel), ma se il tuo smartphone te lo permette, gira il filmato originale in FullHD (1080×1920 pixel), così da ottenere il miglior risultato possibile.
Teoricamente, potresti anche girare in 4K (3840×2160 pixel), ma si tratterebbe di uno “spreco”: non solo impiegheresti molto più tempo per caricare una storia sul tuo profilo Instagram (poiché pesante), ma gli algoritmi della piattaforma social-fotografica ridurrebbero la risoluzione automaticamente così da garantire a tutti gli utenti la possibilità di vederla anche con una linea Internet poco performante.
Misure Storie Instagram
Oltre alle indicazioni su qual è il formato delle Storie Instagram, Facebook fornisce dettagli anche sulle misure da rispettare per garantire un’esperienza visiva ottimale. Anche se la larghezza consigliata dell’immagine è di 1080 pixel (720 pixel nel caso di un video), la larghezza minima deve essere di 500 pixel. Inoltre, devi tenere in considerazione che il 14% della parte superiore e il 14% della parte inferiore (circa 50 pixel su e circa 250 pixel giù se l’immagine ha una risoluzione di 1080×1920 pixel) dell’immagine saranno coperte dagli elementi dell’interfaccia grafica di Instagram. Se hai del testo o dei loghi da inserire, dunque, tieni conto che potrebbero essere coperti.
Infine, un’ultima avvertenza piuttosto ovvia, ma è sempre meglio ripeterla: i video non dovranno essere più lunghi di 15 secondi. I formati compatibili per i video nelle Storie sono MP4, MOV e GIF. Per maggiori informazioni, leggi questa pagina del supporto Facebook.
In che modo appaiono le persone nell’ordine visualizzazioni storie Instagram? C’è un nesso oppure sono inserite casualmente? Se questi dubbi ti stanno assillando da tempo e vorresti conoscere qual è il criterio utilizzato dall’algoritmo di Instagram per ordinare i profili che guardano le foto e i video che condividi per 24 ore, sei capitato nella guida giusta!
Nei capitoli che la compongono, infatti, ti mostrerò come funziona l’ordine delle visualizzazioni storie di Instagram. Nello specifico, ti dirò qual è il criterio utilizzato per elencare i nomi degli utenti che hanno riprodotto i tuoi contenuti. In questo modo, oltre a poter vedere chi ti spia sul social fotografico, potresti sapere anche quali sono i follower più attivi sul tuo profilo.
Ordine visualizzazioni storie Instagram
L’ordine visualizzazioni storie Instagram, a prima vista sembra generato casualmente, almeno ad un occhio distratto e poco attento. In realtà, il sistema è più accurato di quello che pensi ed è simile a quello già visto su Facebook, che permette di mostrare sotto al tuo nome profilo (in bacheca), gli amici più stretti. Esatto, quelle persone che, secondo varie opinioni, sembrano essere coloro che ti seguono di più su Facebook.
Tornando a Instagram, il posizionamento dei nomi viene generato secondo un criterio ben preciso. Segui tutti gli approfondimenti che ho inserito qui sotto per capire come “ragiona” l’intelligenza artificiale del social network fotografico e com’è possibile individuare i nomi delle persone che ti seguono più spesso o che, magari, ti spiano in modo prolungato nel corso della giornata.
Indice
Cos’è l’ordine views delle storie di Instagram
Cosa si può sapere guardandolo
Quali profili possono apparire nella lista
Chi può vedere l’ordine delle storie di Instagram
Come funziona l’ordine dei nomi nelle storie di Instagram
Sotto le 50 visualizzazioni
Oltre le 50 visualizzazioni
Se non riesci a superare le 50 visualizzazioni
Si può non apparire nell’ordine storie Instagram?
Si può impedire a qualcuno di vedere una storia Instagram?
Cos’è l’ordine views delle storie di Instagram
L’ordine views delle storie di Instagram ti aiuterà a capire quali sono i fan più attivi, ossia quelli che interagiscono e visualizzano un profilo in maniera più assidua.
Quando si pubblica una foto, un video o una GIF nella sezione storie, il contenuto multimediale sarà visibile ai propri follower per 24 ore. Dopo qualche ora o dopo qualche minuto, è possibile controllare appunto chi ha visto quella storia consultando l’ordine visualizzazioni.
Si può guardare la lista dei nomi entrando in una delle proprie Instagram stories pubblicate e premendo sull’icona a forma di occhio. In questo modo, saprai per certo chi ha visto la tua storia e capirai chi ti spia tanto e chi, invece, si è trovato a guardare “di sfuggita”.
Cosa si può sapere guardandolo
Come avrai avuto modo di capire nei paragrafi precedenti, consultando il dettaglio delle visualizzazioni storie di Instagram potrai ottenere delle informazioni importanti su chi ti segue, così da poter aggiustare il tuo profilo e modificare la natura stessa delle storie, ottenendo più fan e maggiori interazioni.
Ricapitolando, l’elenco delle visualizzazioni storie di Instagram ti sarà utile per ottenere dei dati approfonditi in merito a:
Follower più affezionati – coloro che, di fatto, vedono ogni storia che pubblichi;
Interazioni – per capire se c’è qualcuno che spia, ad esempio, si potrebbe controllare se il suo nome compare in cima alla lista delle visualizzazioni su un numero elevato di storie;
Chi guarda il profilo (indirettamente);
Con chi si chatta via Direct più spesso.
Se hai un profilo Instagram da pochi mesi o hai pochi follower, probabilmente le informazioni contenute nelle visualizzazioni saranno per te inutili. In ogni caso, prova a pensare quando avrai molti follower: poter ricavare questi dati sulla base di un ampio numero di seguaci, ti porterebbe sicuramente dei vantaggi nella gestione del tuo account Instagram.
Quali profili possono apparire nella lista
Attualmente, nell’ordine delle visualizzazioni storie di Instagram vengono mostrati sia i profili pubblici (ossia quelli che hanno impostato l’account per essere accessibile pubblicamente) sia i profili impostati come privati (utenti che hanno scelto la privacy e hanno mascherato gran parte delle loro opzioni). Di sicuro, però, si tratterà di profili che ti seguono.
Come avrai intuito, dunque, le storie di Instagram non rispettano totalmente la volontà di anonimato di un utente: se una persona col profilo privato venisse ad osservare una tua storia pubblica, anche la sua interazione sarebbe pubblica; ciò renderebbe il suo nome “visibile” agli occhi del proprietario della storia.
Pensa a questo dettaglio la prossima volta che cercherai di vedere la storia di un amico o di un parente su Instagram!
Chi può vedere l’ordine delle storie di Instagram
Non tutte le informazioni dell’ordine visualizzazioni storie di Instagram sono di dominio pubblico: solo il profilo che pubblica la storia potrà ottenere i dettagli correlati ad esso.
Pertanto, nessuno dei tuoi follower né altri sconosciuti potranno sapere dove sono ordinati i loro nomi in quella lista. Essi potrebbero soltanto controllare alcune statistiche complessive, usando tool di terze parti e solo se il tuo profilo è pubblico. Se avessi un profilo privato, invece, le informazioni a loro disposizione sarebbero molto scarse.
Come funziona l’ordine dei nomi nelle storie di Instagram
Ora che ti ho dato “un’infarinatura generale” sull’argomento, ti mostrerò effettivamente come funziona l’ordine dei nomi nelle visualizzazioni storie di Instagram. Devi sapere, infatti, che questa lista speciale viene sbloccata solo dopo un certo numero di riproduzioni di ogni storia. Prosegui la lettura per capire di cosa sto parlando.
Sotto le 50 visualizzazioni
Se la tua storia ha avuto meno di 50 visualizzazioni, l’ordine visualizzazioni storie Instagram è cronologico e inverso: ciò significa che il primo utente che appare in alto è quello che ha riprodotto la storia per ultimo; l’utente che ha guardato per primo il contenuto che hai pubblicato, invece, lo trovi in fondo alla lista.
Non ci sono informazioni che accertano questo iter, tipo un timestamp con orario e data. Tuttavia, posso confermarti che, dopo varie prove effettuate, le storie IG con poche visualizzazioni seguono questo criterio.
Nel caso in cui volessi scoprire chi ti segue di più o chi ti spia, per scoprire magari anche il nome di queste persone, devi superare la soglia delle 50 visualizzazioni (vedi sotto per approfondire).
Oltre le 50 visualizzazioni
La tua storia ha superato le 50 visualizzazioni? Allora il discorso cambia. In questo caso, l’ordine visualizzazioni storie Instagram non è più cronologico come visto nel capitolo precedente: la lista viene infatti “popolata” in base ai criteri dell’algoritmo del social network.
Nello specifico, in una lista di oltre 50 follower, visualizzerai i nomi di coloro che hanno avuto maggiori interazioni con il tuo profilo nella prima parte. Per interazioni sono concepiti ovviamente like, commenti, riproduzioni delle storie, messaggi Direct e attività social simili.
Ciò che influisce maggiormente sul posizionamento nell’ordine visualizzazioni storie Instagram, comunque, sembrerebbero essere le visite al profilo. Ecco perché l’ordine dei nomi è spesso utilizzato per vedere chi guarda un account Instagram.
Se non riesci a superare le 50 visualizzazioni
Hai provato di tutto, ma non riesci a superare le 50 visualizzazioni? Nessun problema, ci sono qui io ad aiutarti. Il miglior modo per aumentare le visualizzazioni delle storie, consiste nell’accrescere il numero di fan: più follower, significa più gente che potrebbe osservare o ricevere una notifica delle tue nuove storie.
Per ottenere questo risultato, ti basterà pubblicare sempre e solo contenuti di qualità, cosicché possano finire nella sezione Esplora o comunque possano essere condivisi dagli altri utenti del social fotografico. Usa se possibile un’app fotografica con filtri, come ad esempio Retrica, utilizza gli hashtag giusti, gira per la città o per la campagna in cerca di ispirazione ed inizia a seguire i grandi marchi e brand mondiali.
Già solo con questi consigli, dovresti essere in grado di aumentare i tuoi follower ed arrivare alle fatidiche 50 visualizzazioni in breve tempo. Se però volessi sapere all’incirca quanti follower devi avere per oltrepassare le 50 visualizzazioni, in questo caso, né io né altri potremmo rispondere a questa tua domanda. Posso fare una stima, che potrebbe essere di circa 200 follower, ma tutto dipende dall’interesse che i seguaci hanno nei tuoi confronti.
Si può non apparire nell’ordine storie Instagram?
Come accennato qualche capitolo fa, puoi apparire nell’ordine storie di Instagram indipendentemente dalla natura del tuo profilo: basta aprire la storia per essere subito inserito nell’elenco.
Se stai cercando di non lasciare tracce su Instagram, e non vuoi usare app o tool di terze parti, ti suggerisco di ignorare completamente le storie: esse sono forse il metodo più efficace per “beccare” un utente online (magari qualcuno che ignori bellamente pubblica una storia su Instagram e attende solo il momento in cui tu ci premi sopra per “sgamarti”).
In alternativa, potresti vedere le storie Instagram senza farti tracciare. Puoi fare questo usando applicazioni sviluppate da terze parti (gratuite) che permettono di scaricare le storie pubblicate dai profili che non hanno impostazioni di privacy restrittive, anche quelle messe in evidenza. Sto parlando, ad esempio, di storiesig e Chrome IG stories. E no, non importa se sei stato bloccato, potrai agire in maniera silente senza alcuna limitazione.
Si può impedire a qualcuno di vedere una storia Instagram?
Per non mostrare agli sconosciuti e agli estranei le tue storie Instagram più sensibili, anziché bloccarli o nascondergli ogni storia pubblicata (che, come ti ho raccontato, potrebbero scaricare comunque), ti consiglio vivamente di utilizzare la lista Amici più stretti. Pubblicando gli Highlights o le storie in questo elenco, solo i follower che ne faranno parte potranno visualizzarle. Sì, hai capito bene: le storie pubblicate là dentro saranno realmente private.
Così facendo, condividerai le storie con un gruppo ristretto di persone, che avranno libero accesso alle tue storie (potranno quindi lasciare traccia del loro passaggio o anche scaricarle). Tutti gli altri follower, però, non sapranno mai nulla di quelle condivisioni. Ciò ti permetterebbe di mantenere privati in contenuti più sensibili. Ma fai attenzione a scegliere delle persone fidate, altrimenti sarà tutto inutile.
non riesco a vedere chi visualizza storie instagram
Ciao!!! Sono IlMagoDelComputer, ed in questo tutorial risponderò al tuo problema:
NON RIESCO A VEDERE CHI VISUALIZZA STORIE INSTAGRAM
Non riesco a vedere chi visualizza Storie Instagram
Se ti domandi come mai non riesco a vedere chi visualizza Storie Instagram con iPhone o Android, potrei esserti d’aiuto. Dopo aver pubblicato alcune Instagram Stories, hai deciso di controllare chi le ha viste. Facendolo, però, l’applicazione è crashata. Hai provato di nuovo, ma sei riuscito soltanto a visualizzare i nomi di pochi follower. Niente, stavolta non sembra possibile procedere. Che Instagram abbia modificato qualche impostazione? Con questo dubbio, hai cercato una soluzione sul web.
Ed ecco che sei arrivato sul mio blog.
In questa guida, cerco di aiutarti a risolvere la questione del non riesco a vedere chi visualizza Storie Instagram. Ti dico cosa devi fare se c’è un bug nell’applicazione. Inoltre, ti spiego come mai, alcune volte, i nomi profilo di determinate persone non appaiono nella lista delle visualizzazioni Storie. Allora, se sei d’accordo, direi che possiamo cominciare subito.
Non riesco a vedere chi visualizza Storie Instagram
Quando ti chiedi come mai non riesco a vedere chi visualizza Storie Instagram, potresti farlo perché hai riscontrato un problema nell’applicazione oppure perché hai saputo che alcuni dei tuoi amici hanno visualizzato la tua Storia ma non riesci a trovare i loro nomi nell’elenco. È anche vero, però, che potresti domandartelo perché il social network ha cambiato il modo in cui mostra l’ordine dei nomi nelle Storie che vengono messe in evidenza.
In tutti questi casi, come ti ho appena detto, potrei esserti d’aiuto. Non devi far altro che prendere in mano il tuo iPhone o smartphone Android e procedere con la lettura dell’articolo per debuggare la faccenda.
Ti interessa vedere chi vede le tue storie Instagram ma anche CHI FA SCREENSHOT sulle tue storie Instagram e SALVA LE FOTO ?
Sapevi che è possibile scaricare profili Instagram completi, intendo completi di foto e video e storie ? Vi sono infatti dei programmi automatici per computer che ti permettono di scaricare foto e video di tutti i tuoi profili Instagram preferiti in automatico, metre ti dedichi ad altre attività.
Ti basta lasciare acceso il computer, con l’app di download in background che eseguirà tutti i download di tutti i tuoi profili preferiti che gli avrai segnalato. Puoi leggere la guida seguente: Come scaricare profili Instagram completi
Visualizzazioni Storie in evidenza Instagram
Se non visualizzi più i nomi delle Storie in evidenza, non preoccuparti, è tutto normale. Dal 2019, Instagram ha cambiato il modo in cui è possibile guardare l’ordine delle visualizzazioni Storie, in particolar modo quello relativo alle Instagram Stories che vengono messe in evidenza.
Nel caso anche tu avessi fissato una o più Storie sotto la descrizione del tuo profilo, come già saprai, questa non scade dopo 24 ore. Rimarrà pubblica finché tu non la eliminerai. Fino ad ora, era possibile guardare i nomi di chi guardava le Storie in evidenza. Adesso, è sempre possibile farlo, ma con un limite: trascorso un giorno, non si potrà più accedere alle visualizzazioni di quella Storia (sebbene queste rimangano visibili).
Ne deriva che chi guarderà le Storie in evidenza il secondo giorno non apparirà nella lista.
Del resto, però, se qualcuno voleva spiarti, poteva farlo anche il giorno stesso, guardando i tuoi contenuti in anonimo con Storiesig o applicativi simili (vedi l’ultimo punto di questa guida per capire di cosa sto parlando). Approfondisci leggendo chi vede le Storie in evidenza di Instagram.
Bug delle storie Instagram
Se si tratta di un bug, la miglior cosa che puoi fare per eliminarlo è provare ad aggiornare Instagram e il sistema operativo dello smartphone, sia questo iOS oppure Android. Se dopo averlo fatto ti domandi ancora come mai non riesco a vedere chi visualizza Storie Instagram, prova a reinstallare l’applicazione.
In questo modo, cancellerai la cache e i dati memorizzati nel telefono. Ma non preoccuparti, le tue foto, i tuoi video, i tuoi messaggi e qualsiasi altra informazione correlata al tuo profilo non verrà eliminata.
Visualizzazione in incognito delle Storie
Se invece ti chiedi perché non riesco a vedere chi visualizza Storie Instagram al fine di scoprire come fanno alcune persone a nascondere i loro nomi nelle visualizzazioni, devi sapere che esistono dei tool che permettono di salvare le Storie degli altri per vederle in anonimo.
Lo strumento più utilizzato, al momento in cui scrivo, si chiama storiesig.
Si tratta di un database online gratuito che permette di cercare gli account pubblici e di effettuare il download delle loro Storie in tempo reale. Una volta salvate, si potranno riprodurre in incognito.
La cosa più preoccupante, è che anche gli utenti bloccati potrebbero usare storiesig per spiarti. L’unico rimedio, sarebbe quello di passare all’account privato oppure di rendere una Storia privata. No, non ho detto nascondere la Storia, ho detto renderla privata (è una procedura diversa). Per ulteriori informazioni, leggi come vedere Storie Instagram senza farsi vedere.
In una società come quella attuale, in cui il ruolo dei mezzi di comunicazione è sempre più pervasivo della sfera personale, non stupisce che si desideri mantenere un collegamento social quotidiano con amici e conoscenti. Questo è ancor più vero alla luce del crescente desiderio dei giovani (e, invero, anche dei meno giovani) di raccogliere un pubblico cui raccontare le proprie esperienze di vita e i propri desideri per il futuro. Insomma, se fino a qualche tempo fa il ruolo dell’influencer su Instagram era ad appannaggio di pochi e le soluzioni comunicative erano più formali, attualmente sono moltissimi gli aspiranti micro-influencer, così numerosi ed importanti per Instagram da essere premiati dall’algoritmo (che valuta in maniera estremamente positiva la qualità e il maggior tasso di interazione all’interno di piccole communities).
Anche il linguaggio espressivo è mutato nel corso del tempo e con esso sono cambiati gli strumenti che Instagram ha messo a disposizione dei suoi utenti. Se infatti i post standard (foto o video seguiti da una breve didascalia e da una serie hashtag) danno la possibilità di confezionare una sorta di firma personale e per questo auspicabilmente riconoscibile, le Stories, per la loro natura volutamente caduca (non sono più visibili dopo 24 ore dalla pubblicazione), hanno un potenziale ancora maggiore in termini di interazioni rapide e coinvolgimento quotidiano dei follower. Non per nulla, sebbene utilizzare i modelli per le InstaStories sia il modo più veloce ed intuitivo per iniziare, sono fioriti in maniera davvero esponenziale i software e le applicazioni (per dispositivi Android e iOS) tese a semplificare e velocizzare la creazione di contenuti accattivanti, originali e coinvolgenti. Alla luce di ciò, vale la pena dedicare un articolo proprio alle migliori app per storie Instagram attualmente disponibili sui principali store.
Migliori app per storie Instagram
Come anticipato, le app per storie Instagram attualmente disponibili su Google Play Store (per i dispositivi Android) e App Store (per i dispositivi iOS) sono davvero numerose, il che potrebbe rendere difficile la scelta di quella più adatta alle tue necessità. Per restringere il panorama, ho quindi raccolto e analizzato le più interessanti, cercando di mettere in evidenza i pregi che potrebbero aiutarti ad optare per l’una o per l’altra. Sì, perché la versatilità delle Stories non si gioca solo sulla loro immediatezza e sulla possibilità di interagire in maniera pressoché istantanea col proprio pubblico.
Nei prossimi paragrafi, quindi, ti parlerò approfonditamente del perché è importante utilizzare le Instagram Stories e di quali potrebbero essere i risvolti positivi sulla tua attività di influencer. Farò un breve excursus sulle tipologie di contenuti condivisibili e sul numero minimo di follower per introdurre importanti implementazioni all’interno delle stesse Stories. Entrerò infine nel merito delle applicazioni per storie Instagram che ho trovato più interessanti, per fornirti un quadro complessivo che possa aiutarti a migliorare le tue Stories senza perdere troppo tempo tra filtri scadenti e font obsoleti. Iniziamo!
Indice
Perché usare le app per Instagram Stories
Tipologie di contenuti condivisibili nelle Storie
App per effetti speciali nelle Storie
Editing foto e video
Musica
Scritte
Sfondo bianco
Template, filtri e cornici
Filtri Polaroid
App per storie Instagram lunghe
Perché usare le app per Instagram Stories
Prima di dedicare il giusto approfondimento alle app per le Stories, mi sembra opportuno utilizzare un po’ del tempo che mi stai dedicando per mettere in evidenza la loro reale importanza nell’ambito della strategia di crescita di una pagina Instagram.
Se tu avessi modo di parlare con un esperto di Social Media Marketing, egli ti confermerebbe il ruolo di assoluto rilievo delle storie per l’incremento dell’engagement di una pagina Instagram. Secondo stime recenti infatti, le Storie esercitano un forte appeal sul pubblico che, per questo, è incoraggiato ad accedere al social ed a permanervi per più tempo. Ecco perché è fondamentale trovare la propria chiave comunicativa e fare in modo di inserire in maniera efficace le Stories all’interno del piano di sviluppo di una brand identity di successo.
Lo so, ho utilizzato molti paroloni, ma il concetto è in realtà piuttosto semplice: se sarai in grado di proporre ai tuoi follower delle Instagram Stories popolate da contenuti accattivanti, coinvolgenti, originali e ben “confezionati”, avrai già salito molti step per la scalata verso il successo. Ed è proprio a questo punto che entrano in gioco le app per storie Instagram, perché se non è necessario essere un Adobe Certified Expert (un modo “figo” per dire “esperto di Photoshop”), è anche vero che per creare quella che gli americani definirebbero una “killer story”, non sono più sufficienti i filtri base di Instagram.
Per questo giungono in aiuto le applicazioni per dispositivi mobili che, grazie alla loro vocazione fortemente intuitiva, consentono facilmente di personalizzare e abbellire le Storie giocando con la propria creatività.
Tipologie di contenuti condivisibili nelle Storie
Spero di averti convinto dell’importanza delle Storie e dell’enorme potenziale messo a disposizione dalle applicazioni di cui ti parlerò. La maggior parte di esse peraltro non si limita a fornire servizi relativi all’editing delle foto (filtri, cornici, modifiche riguardanti la qualità dello scatto, etc.), ma dà anche la possibilità di modificare i video per adattarli al formato delle Stories, creare GIF e altre animazioni.
Delle buone Storie Instagram, attirano inoltre nuovi followers. Il che è davvero importante, perché al raggiungimento del fatidico numero di 10.000 seguaci, ti sarà possibile implementarvi link che rimandano a blog, siti oppure eventi legati a te in qualche modo, aumentando le tue possibilità di guadagno.
App per effetti speciali nelle Storie
Basta chiacchiere, dunque, andiamo al nocciolo della questione. Di seguito, andrò a proporti alcune delle più interessanti applicazioni per editare foto e video che sono attualmente disponibili sugli Store di Google ed Apple.
Per comodità, ho deciso di suddividerle in base alle funzioni di editing più interessanti. Sebbene infatti tutte le app per Storie Instagram integrino moltissimi features, a mio parere, alcune più di altre si distinguono nel mettere a disposizione dell’utente dei tools per la modifica di video piuttosto che filtri per il photo editing, molteplici font per testi originali o cornici.
Insomma, ogni app sembra avere il suo “fiore all’occhiello”. Vediamo dunque quali sono.
Editing foto e video
Adobe Premiere Rush CC
Tra le app più utilizzate dai professionisti per il settore, Adobe Premiere Rush CC permette di editare e condividere rapidamente video sui Social (InstaStories comprese). Esso si appoggia ad un cloud che rende semplicissimo il trasferimento dei contenuti su laptop, così da poter utilizzare anche la versione desktop di Adobe Premiere Rush CC.
Alcune delle funzionalità più interessanti dell’applicazione, sono quelle che permettono di modificare i colori di singoli fotogrammi, di regolare le dimensioni dei video e di inserire la propria firma sulle clip. Puoi provare questa app gratuitamente oppure sfruttarla con il piano Creative Cloud di Adobe, disponibile a partire da 9,99$/mese. Per iniziare il test, installa l’app per Android o iOS.
Quik
Questa applicazione afferente all’universo GoPro permette di creare clip accattivanti pressoché in automatico, grazie all’AI intelligente che cerca i momenti salienti all’interno di ciascun girato per poi ritagliarli e metterli in risalto con filtri ed effetti speciali, il tutto a ritmo di musica. Interessante anche la possibilità di inserire nei video, oltre ai testi, anche i sottotitoli.
L’app Quik è gratuita e la trovi su Google Play (Android) o su App Store (iOS). Dopo l’installazione, sarà davvero semplice utilizzarla.
InShot
La funzione Canvas rende InShot l’app per Storie Instagram più efficace per tagliare video in formato quadrato (a differenza del formato standard delle Instagram Stories in 9:16). Tra le altre funzioni di spicco, troviamo anche l’opzione per velocizzare le clip ed apporvi filtri originali, sfondi differenti, testi o musica.
InShot è completamente gratuita ed è disponibile sia per iOS che per Android.
Adobe Spark
App dal design interessante, Adobe Spark offre una serie di effetti animati da applicare alle foto che vorrai pubblicare tra le stories. Come la sua “sorella maggiore” Adobe Premiere Rush, anche quest’app permette il re-sizing dei contenuti per adattarli meglio alle dimensioni standard di Instagram.
In questo senso, Spark viene utilizzata dagli utenti di mezzo mondo per creare brevi video estratti da una serie di foto o altri contenuti multimediali.
Questa applicazione è disponibile gratuitamente in versione di prova per mobile, tablet e PC. La versione per iOS la trovi su App Store, quella per Android la trovi sul Play Store, mentre quella per desktop (Windows e macOS) la trovi sul sito di Adobe.
Magisto
L’app Magisto permette la stabilizzazione dei video, il ritaglio automatico e l’apposizione di filtri. Essa consente inoltre la creazione di clip da foto e l’incorporazione di musica dalla libreria dell’app stessa.
Puoi approfittare del periodo di prova gratuita per 7 giorni. Successivamente, dovrai pagare 5,00$/mese. Per avviare la free trial, scarica e installa l’app per iOS o Android.
VSCO
Eccezionale per il fotoritocco e per l’editing video, VSCO è forse la migliore app per storie Instagram riguardo l’inserimento di filtri sulle clip. Oltre ai pacchetti di filtri disponibili gratuitamente, VSCO consente agli utenti di modificare alcune proprietà dei fotogrammi (per esempio luminosità e temperatura).
Se questa breve introduzione ti avesse convinto a provarla, ti sono concessi 7 giorni per un approfondimento gratuito “sul campo”. Dopo di che, per continuare ad usare l’app, dovrai abbonarti a VSCO pagando 19,99$ all’anno. Per iniziare, installa l’app tramite App Store (iOS) o Play Store (Android).
Horizon Camera
In maniera molto interessante, Horizon fornisce la possibilità di registrare e pubblicare video in orizzontale pur mantenendo lo smartphone in posizione verticale (ma anche in posizione obliqua o ruotata).
L’app consente inoltre di scattare foto e registrare video. Durante la cattura dei video, è possibile modificare il numero di fotogrammi per secondo (a 60 e 120 fps) per poi apporre svariati filtri ed esportare rapidamente sui social il filmato fresco di produzione.
Questa app è disponibile gratis sia per iOS che per Android. Provala e vedi se è congrua con le tue necessità.
KineMaster
Per una modifica precisa di ogni fotogramma e per il miglioramento delle clip in slow motion, KineMaster è ciò che ci vuole. Questa applicazione permette di sovrapporre video, immagini, effetti speciali e molto altro (musica, testi e voce). Può esserti utile per il montaggio di una storia Instagram particolare e degna di nota.
Trovi KineMaster disponibile gratuitamente sia su App Store (iOS) che su Google Play (Android). Se ti piacesse, potresti persino effettuare l’upgrade alla versione completa con abbonamento mensile o annuale.
FilmMaker Pro
Le dimensioni dei video non saranno più un problema con FilmMaker Pro. Questa app per storie Instagram consente infatti l’editing professionale in 9:16, 16:9 e 1:1 (quadrato) delle clips.
Se vuoi provarla gratis, non devi far altro che collegarti alla sua scheda su Google Play (Android) o su App Store (iOS).
Canva
La mia preferita? Se proprio dovessi scegliere, ti direi che Canva, disponibile sia per Android che per iOS, sarebbe la mia prima scelta. Essa è perfetta per ritoccare le InstaStories, grazie al gran numero di modelli messi a disposizione dagli sviluppatori ed alla sua intuitività.
Tra cornici, filtri, sfondi e testi personalizzabili, l’originalità delle storie editate con Canva è pressoché garantita. E come ti dicevo, la creazione di contenuti interessanti può davvero divenire un punto chiave all’interno della strategia di crescita di un aspirante influencer.
Canva, tra l’altro, tutela la proprietà intellettuale di tutti i fotografi che hanno partecipato alla creazione della sua libreria di modelli. In questo senso, noterai la presenza di watermark, che potrebbero risultarti fastidiosi. Ma non disperare, perché l’app ti permette di scaricare ed esportare l’immagine di tuo interesse per poi procedere al pagamento del copyright, in modo da poterla usare in piena libertà.
Allo stesso modo, se il tuo desiderio è quello di apporre il tuo marchio sui contenuti per “confezionarli” in modo che risultino riconoscibili ai tuoi follower, sappi che Canva mette a disposizione la possibilità di inserire e modificare il proprio logo all’interno di video e foto destinati alle storie Instagram.
Altre app per editare video nelle storie
Le applicazioni per editare video nelle Storie Instagram che ho proposto non ti hanno ancora completamente convinto? Prova allora a dare un’occhiata a quest’altre:
LumaFusion – iOS
Wondershare FilmoraGo – iOS/Android
Mojo – iOS/Android
A color story – iOS/Android
Stop Motion Maker: Life Lapse – iOS/Android
Videoshop – iOS/Android
Ho voluto proporti tutti questi nomi per farti notare come il panorama delle app per l’editing video sulle Instagram Stories sia davvero ampio e variegato.
Adesso, invece, ti proporrò delle app similari per inserire altri tipi di effetti multimediali. Se però volessi ancora soffermarti sull’editing video, ti suggerisco di approfondire la faccenda consultando la mia guida al montaggio video.
Musica
La possibilità di adornare le proprie stories con segmenti musicali risulta davvero interessante, poiché permette di veicolare messaggi in maniera più efficace e di trasmettere il proprio stato d’animo in modo diretto.
Oltre all’adesivo musicale di Instagram, sono comunque molte le applicazioni che offrono tools per aggiungere la musica alle Stories. Ne ho già citate alcune nel paragrafo dedicato alle migliori app per editare i video nelle storie Instagram. Il che non ti stupirà, perché è chiaro come la cornice sonora svolga un ruolo chiave nel confezionamento di una clip accattivante agli occhi (e a questo punto anche alle orecchie) dei seguaci.
Se proprio dovessi scegliere la mia preferita, ti farei il nome della già citata InShot, che, una volta installata, permette di inserire canzoni (o frammenti di brani) nei video già salvati sullo smartphone.
Non solo, essa permette anche di applicare effetti tipo dissolvenza, editing volume, cancellazione di suoni o rumori fuori campo, per poi salvare e caricare il video sotto forma di storia Instagram (ma fai attenzione a non violare copyright!).
Scritte
Ancora una volta, mi trovo a ribadire l’enorme scelta di applicazioni volte a migliorare e diversificare i propri contenuti. Pure nel caso di scritte e sottotitoli, i servizi disponibili sono davvero moltissimi.
Volendo citare due applicazioni non ancora prese in considerazione nei paragrafi precedenti, ti consiglio di dare un’occhiata a:
Clipomatic – iOS – servizio semplice ed intuitivo per l’inserimento di didascalie sulle storie e sui video pubblicati nella sezione post. Molto interessante la possibilità di sfruttare la trascrizione automatica della propria voce, che viene incorporata nel video sotto forma di sottotitoli (ovviamente da personalizzare a piacimento);
Font Style Candy – iOS/Android – questa app mette a disposizione più di 60 font gratuitamente. Essa ti consente di scrivere sulle foto e sui video in modo davvero stravagante e unico. Puoi aggiungere effetti speciali al testo ed ai contenuti multimediali, con stili per tutti i gusti;
Editor multimediale di Instagram – per aggiungere delle scritte con font particolari o disegni a mano libera, di vari colori, potrebbe bastarti l’editor per foto e video messo a disposizione dal social network. Ti viene proposto in fase di creazione di una storia. Per attivarlo, pigia sul pulsante A che compare in alto a destra. Leggi la guida per cambiare scrittura nelle Storie Instagram se desideri approfondire l’argomento.
Sfondo bianco
Ti stai chiedendo se è possibile modificare quella bellissima foto rovinata solamente da persone o oggetti antiestetici sullo sfondo? La risposta è sì. Ancora una volta, ti rimando al paragrafo dedicato alle app per l’editing video delle Storie Instagram, in cui ho citato diversi servizi utili allo scopo.
Tra le altre app di fotoritocco che integrano la possibilità di mettere uno sfondo bianco, ti cito:
Pixlr – iOS/Android – mediante la funzione “pennello”, questa app permette di colorare manualmente, e quindi anche di bianco, lo sfondo della foto. Oltre a ciò, Pixlr consente anche di applicare un effetto sgranato sui particolari dell’immagine, in modo da censurare visi, marchi o altro;
Prisma – iOS/Android – permette di selezionare specifici filtri e di applicarli selettivamente allo sfondo della fotografia;
SnapSeed – iOS/Android – permette efficacemente di modificare lo sfondo ed eventualmente di editarne alcune caratteristiche, quali contrasto e luminosità;
AfterFocus – iOS/Android – in maniera molto interessante, questa app inserisce una sorta di effetto bokeh, distogliendo lo sguardo dell’utente da alcuni elementi sullo sfondo dell’immagine. Nessun cambio di sfondo in questo caso, ma solamente la possibilità di ridurre le fonti di distrazione affinché ci si concentri solo sul soggetto in primo piano.
Template, filtri e cornici
Ti ho già parlato delle funzionalità interessanti di Canva, che tuttavia non è l’unica tra le applicazioni per l’editing foto a mettere a disposizione degli utenti una vasta gamma di filtri, template e cornici.
Ci sono infatti tante altre app per la personalizzazione di foto e video che rientrano in questa categoria. Eccone alcune delle migliori:
Adobe Lightroom CC – iOS/Android – tra le migliori app per foto editing grazie a tool professionali e semplicità di utilizzo;
Unfold – iOS/Android – offre una buona scelta di layout (alcuni a pagamento) per creare stories originali, ma non provvede all’editing delle foto;
Fotocamera in bianco e nero – iOS/Android – permette di modificare i colori e di creare delle fantastiche foto b/n;
Vintage 8mm Video – Android – fantastica per creare filmati e foto in pieno stile vintage;
Typorama – iOS – font originalissimi, testi su più strati, sfondi modificabili. Sono questi alcuni degli interessanti servizi messi a disposizione da Typorama.
Filtri Polaroid
La moda ha un andamento ciclico e, più in generale, sembra averlo anche il gusto estetico delle persone. Sarà forse questo il motivo per cui è tornata in auge la passione per le Polaroid? Probabile.
Sta di fatto che, in linea con il progresso tecnologico, si sono abbandonate pellicole impressionabili e macchinette a sviluppo istantaneo, per accogliere con entusiasmo applicazioni e filtri specifici simulanti proprio lo stile Polaroid. Ecco alcune app utili a tale scopo:
Canva (sempre lei, sì!)
Unfold
Polaroid Originals – iOS
Instant Lab Frame Editor – iOS
PhotoFunia – iOS/Android
App per storie Instagram lunghe
Se sei solito usare Instagram, saprai già che la piattaforma non dà la possibilità di caricare video troppo lunghi. La durata massima per le storie è infatti di 15 secondi, tempo che potrebbe sembrare limitativo a tutti coloro che amano condividere più estesamente i propri pensieri.
Come ovviare a questo problema? Basta utilizzare una delle molteplici app per storie Instagram lunghe, che permettono di pubblicare video più estesi senza che risultino eccessivamente frammentati. Eccone alcune:
CutStory – iOS – permette di dividere i video in clip più brevi (di durata variabile in relazione alle proprie necessità);
StoryCutter – iOS/Android – consente di registrare video lunghi per poi convertirli in clip da 10 secondi ciascuna;
Limitless Stories – iOS – come StoryCutter, anche Limitless Stories permette di “frammentare” i video lunghi, in modo da renderli compatibili con la durata delle Instagram Stories;
Lapse it – iOS/Android – se il tuo desiderio fosse quello di creare video a partire da foto statiche e pubblicarli poi sulle Instagram Stories, potresti affidarti ad un’app come Lapse it. Essa ti permette di scattare una serie di foto con una cadenza temporale predefinita, per poi creare un collage in sequenza;
Hyperlapse – iOS – applicazione sviluppata e mantenuta dal team di Instagram, anch’essa, in maniera molto simile a Lapse it, consente di creare video time-lapse col cellulare, in modo rapido e veloce.
Grazie a queste app, potrai velocizzare i fotogrammi o tagliarli in più video, così da rispettare il limite di tempo imposto dal social network. Non dimenticarti però di prendere in considerazione anche le dimensioni delle Storie Instagram, così da evitare la pubblicazione di contenuti sfocati e con una risoluzione bassa.
Come vedere le storie Instagram senza essere visti
Le storie Instagram stanno rivestendo un’importanza sempre più grande. Parecchi utenti utilizzano prevalentemente questo metodo per caricare contenuti multimediali durante la giornata, tralasciando (in parte) i classici post. Come ho già avuto modo di dirti in passato, infatti, usare le Instagram Stories è davvero divertente e ciò potrebbe garantirti un engagement superiore rispetto a foto e video tradizionali.
È anche vero, però, che ci sono ancora utenti che non vedono di buon occhio questo mezzo di comunicazione, soprattutto perché li rende visibili quando scorrono quelle presenti in cima alla pagina principale. Se sei tra questi, e per tale ragione ti sei domandato come vedere le storie Instagram senza essere visti, debbo dirti che sei stato fortunato ad arrivare quaggiù. Nella guida che segue, infatti, ti spiegherò ciò che devi fare per nascondere il tuo nome dalla lista visualizzazioni delle IG Stories. Sei pronto per cominciare? E allora dai, partiamo subito.
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Come vedere le storie Instagram senza essere visti
Gli Insights di Instagram mostrano varie informazioni a riguardo delle storie. Una tra le più sensibili, è indubbiamente il nome del profilo che ha visualizzato. Questo dato viene spesso sfruttato per capire quali sono gli utenti più attivi, ma anche per sapere chi è che sta spiando tramite Instagram.
Per questo motivo, potresti aver deciso di nascondere la tua visualizzazione quando riproduci le storie di Instagram degli altri. Ebbene, se così fosse, ti basterà continuare a leggere per comprendere il da farsi.
Come funziona la visualizzazione anonima delle storie Instagram
Come ti dicevo poc’anzi, ogni volta che guardi la storia di un altro utente, il tuo username viene automaticamente registrato e aggiunto alla lista corrispondente. In questo modo, il proprietario della storia saprà che tu hai fatto tap sul suo contenuto multimediale e l’hai riprodotto.
Se non vuoi che questo accada, dovrai affidarti a procedure terze, perché ufficialmente non c’è modo di risolvere la cosa. Nella maggior parte dei casi, tutte le procedure che ti proporrò di seguito ti consentiranno di guardare le storie IG senza visualizzare soltanto dopo aver scaricato il contenuto multimediale. Lo si potrà fare in incognito, senza essere visti e senza essere seguaci di un determinato profilo, anche se si è stati bloccati. Questa affermazione, comunque, varia in base a determinate circostanze (continua a leggere per capire).
Dopo il download di una storia IG, basterà aprire la foto o il video con un qualunque media player affinché si possa guardare in modalità invisibile.
Per lo scaricamento, le app ed i tool di terze parti si collegano alle API di Instagram, bypassando così follow e blocchi. L’unica cosa che verrà rispettata è la tipologia di profilo che, se privato, potrà rimanere parzialmente protetto.
In ogni caso, ti ricordo che la guida è scritta e pubblicata a scopo divulgativo, e che agirai a tua totale responsabilità. Non dimenticarti che fare il repost di una storia senza il consenso del creator è un’azione perseguibile per legge.
Quali storie IG si possono vedere in anonimo
Quanto detto nel paragrafo precedente, porta a domandarsi quali storie Instagram è possibile vedere senza essere visti. Le procedure che ti mostrerò, infatti, si applicano solo a determinati profili oppure a determinate categorie di storie. Dunque, non sarà possibile “spiare” tutti gli utenti del social network.
Nello specifico, si potranno riprodurre le storie Instagram di nascosto correlate ai profili pubblici. Questa è la condizione di base, che può essere comunque superata da eventuali app che richiedono l’accesso, le quali, al “costo” delle tue credenziali, provvederanno a mostrarti in segreto anche le storie dei profili privati che segui, e che dunque ti hanno accettato tra i follower.
Cionondiméno, bisogna sottolineare che le persone collegate a un profilo pubblico, o che gestiscono una Pagina Instagram pubblica, potrebbero comunque non mostrare alcune storie a tutti, condividendole nella lista degli amici più stretti. I contenuti a tempo che verranno pubblicati là dentro non saranno accessibili con questi tool, salvo il caso in cui si faccia parte di quella cerchia di amicizia.
Chi può spiare le storie di Instagram
Tutti possono vedere le storie Instagram senza che si sappia, anche se, per assurdo, non sono iscritti al social network fotografico. Ovviamente, chiunque potrà farlo in base alle limitazioni suddette.
La miglior situazione che permette di controllare un altro soggetto tramite le Instagram Stories, è quella in cui si segue normalmente un profilo, indipendentemente dalla tipologia dello stesso. In questo modo, sarà possibile utilizzare le app proposte di seguito per riprodurre una storia di Instagram con pieno anonimato, anche se è stata nascosta.
Riproduzione delle storie Instagram in anonimo senza app
Se non intendi utilizzare delle app di terze parti per la visualizzazione anonima delle IG Stories, potresti sempre avvalerti della procedura che ti propongo qui sotto, che non necessita di installazioni di software.
Premetto che tale operazione non ti consentirà di riprodurre tutte le storie del feed di Instagram, ma soltanto la prima di ogni account caricato. Quantomeno, però, con questo trucco potrai “dare una sbirciatina” senza farti notare.
Uso della modalità aereo
L’unico metodo per vedere le storie di Instagram senza farsi vedere, senza app e con lo stesso profilo, consiste nell’utilizzare la modalità aereo, conosciuta anche come modalità offline. Questa opzione ti darà la possibilità di raggiungere il tuo obiettivo sia su Android che su iPhone, iPad o PC.
Se utilizzi l’applicazione mobile di Instagram, disponibile per iOS e Android, innanzitutto aprila. Poi, aggiorna il feed dei contenuti, così da caricare tutte le nuove storie ed i post.
A questo punto, vai nelle Impostazioni di sistema del tuo tablet o telefono, trova e abilita la modalità aereo.
Solitamente, puoi fare ciò anche passando del Centro di controllo (su iOS) oppure dal Centro notifiche (su Android).
Usando l’app desktop per Windows 10, o anche il sito web in versione mobile su Ubuntu/Linux e macOS (tramite browser, come ad esempio Chrome), ti basterà staccare il cavo di rete ethernet oppure disattivare il Wi-Fi, o anche attivare la Modalità offline.
Una volta che hai spento i dati a pacchetto 3G/4G/4.5G e la connettività wireless, tocca l’anteprima delle storie correlata al profilo Instagram che intendi visualizzare in segreto. Verrà così riprodotto il primo contenuto a tempo che è stato pubblicato nel corso delle 24 ore.
Per guardare le storie successive, come già detto, dovrai avvalerti di software sviluppati da terze parti (descritti di seguito) oppure attendere che si auto-eliminino le vecchie storie e ripetere i passaggi.
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Cambio nome nelle visualizzazioni storie Instagram
Sempre utilizzando l’applicazione del social network, hai la possibilità di agire in un altro modo. Potresti infatti cambiare il nome utente di Instagram, in maniera tale da “confondere le acque” e poter visualizzare le storie indisturbatamente.
Tieni sempre presente però che, se l’utente farà tap sulla tua visualizzazione, potrà comunque visualizzare il tuo profilo e vedere le tue foto, scoprendo probabilmente la tua vera identità.
In alternativa, potrai creare un secondo profilo Instagram, con un nickname astratto o comunque che non fa riferimento a te, così da comparire nelle visualizzazioni rimanendo invisibile.
App per guardare le storie Instagram senza lasciare traccia
Come ti ho detto in apertura di questa guida, esistono diverse applicazioni che ti permettono di visualizzare le storie Instagram senza essere scoperti. Queste sono per lo più gratuite e si comportano in base alle limitazioni sopraccitate.
Per il resto, le applicazioni per iOS o Android consigliate ti saranno di grande aiuto, consentendoti, oltre ad una visione anonima dei contenuti, una riproduzione prolungata, che sarà disponibile anche dopo che saranno trascorse le 24 ore dalla pubblicazione.
Reshare Story per iOS
Hai un dispositivo Apple? Perfetto, allora, perché Reshare Story è proprio l’applicazione che fa al caso tuo. È gratuita e puoi scaricarla da questa pagina dell’App Store.
Dopo l’installazione, sarà davvero semplice utilizzare questa app. Ti basterà aprirla ed effettuare l’accesso con le credenziali di Instagram. Fatto ciò, sarà sufficiente digitare il nome profilo di un tuo amico, o comunque della persona in questione, ed avviare la ricerca.
Potrai così visualizzare le sue storie senza essere riconosciuto, oltre che i suoi post.
Story Saver di InShot per Android
Se disponi uno smartphone o di un tablet Android, hai la possibilità di vedere le storie Instagram senza essere individuato usando l’app gratuita denominata Story Saver, sviluppata da InShot. Puoi scaricarla tramite questo indirizzo del Play Store.
Una volta scaricate e installata l’app, ti basterà aprirla e accedere con il tuo account Instagram. Pertanto, per usare questa app dovrai essere iscritto al social network fotografico.
L’interfaccia utente è davvero molto semplice da utilizzare: essa ti permette di cercare il profilo da controllare, per poi scaricarne le storie e visualizzarle di nascosto.
Stogram per Windows e macOS
Per navigare su Instagram, molti preferiscono utilizzare il PC. Se tu fossi tra questi, non preoccuparti: è presente un’applicazione desktop che ti permetterà di vedere le storie senza farti rintracciare. Si chiama Stogram e la puoi scaricare da questo indirizzo web.
Dopo averla scaricata e installata a bordo del tuo PC, utilizza la barra di ricerca (in alto) per trovare utenti, hashtag o luoghi all’interno di Instagram, dei quali intendi scaricare le storie pubblicate durante il giorno.
A questo punto, a seconda del metodo di ricerca che hai utilizzato, potrai visualizzare le storie e i post di un determinato utente. Ti sarà concesso scaricarli sul tuo computer oppure riprodurli direttamente. Ti consiglio di salvarli
Estensione Chrome IG Stories
Se utilizzi il browser Chrome, devi sapere che esiste una mod, ovvero un’estensione, che consente di effettuare alcune attività anonime sulle storie di Instagram. Si chiama Chrome IG Stories e puoi trovarla a questo indirizzo del Chrome Web Store.
Per utilizzare questo servizio, una volta installato, ti basterà navigare sul sito di Instagram ed effettuare il login. Adesso, per attivare l’estensione, premi sulla sua icona nella barra degli strumenti e scegli la voce “Go to IG Stories”.
Si aprirà così una nuova schermata all’interno del browser, dove ti verranno proposte tutte le storie Instagram caricate dai tuoi contatti. Per visualizzarle senza mostrare il tuo nome, non dovrai fare altro che premere l’icona a forma di occhio ed eventualmente, se lo desideri, scaricare l’immagine in locale.
Per sfruttare al meglio Chrome IG Stories sullo smartphone o sul tablet, dovrai ovviamente utilizzare il browser Chrome, senza aprire l’applicazione installata a bordo del tuo dispositivo (quindi dovrai usare la versione mobile del sito di Instagram).
Sito per riprodurre le storie Instagram in segreto
C’è poi un sito web che mette a disposizione un tool online per riprodurre le storie IG in incognito. È uno dei più utilizzati, visto anche che non prevede l’accesso con le credenziali del social network.
Tuttavia, dal momento che il servizio proposto di seguito non richiede di entrare con il proprio account, e che dunque potresti usarlo anche se non sei registrato a Instagram
tieni presente che con esso potrai visualizzare soltanto le storie condivise dai profili pubblici, nello specifico quelle pubblicate senza impostazioni di privacy restrittive.
Storiesig
Il servizio in questione si chiama Storiesig. Anche se la sua interfaccia è un po’ spartana, ti permetterà di guardare le storie Instagram senza essere visto in modo semplice e veloce.
Procedi collegandoti a questo indirizzo web. Dopo di che, inserisci nell’apposito campo il nome utente che ti interessa e premi il pulsante Cerca. Si aprirà così una nuova pagina, da cui potrai accedere a tutte le storie pubblicate e visualizzarle senza essere spiato.
Ti ricordo, comunque, che potresti anche selezionare il pulsante “Download”, situato accanto ad ogni foto o video, per avviare lo scaricamento. In questo modo, non avresti scadenze da rispettare.
Guardare storie Instagram senza seguire una persona
Tutto ciò che ti ho mostrato fino a questo momento, è possibile anche senza seguire un account all’interno del social network. Anche se ogni volta dovrai collegarti alla pagina del profilo per vedere le storie Instagram di nascosto, potrai farlo senza essere un follower.
Sebbene non volessi/potessi effettuare la richiesta di follow, non avresti limitazioni. Questo, a patto che il profilo sia di tipo pubblico.
Guardare storie Instagram senza avere il profilo
Non ti sei mai iscritto a Instagram? Non preoccuparti, anche in questo caso, puoi visualizzare le storie Instagram senza lasciare scritto il tuo nome nella lista e senza creare un account. Magari, ti piacerebbe vedere sporadicamente quello che fa un tuo amico su Instagram.
Per fare ciò, ti basterà utilizzare un servizio come Storiesig, di cui ti ho parlato poco fa. Se l’utente avesse un profilo pubblico e non stesse nascondendo alcune storie tramite la lista degli amici più stretti, potresti visualizzare e salvare in locale i suoi contenuti senza che possa accorgersene.
Altri modi per vedere le storie Instagram di nascosto
Se i metodi che ho descritto fino a questo momento non dovessero bastarti, devi sapere che ne esistono altri che potrebbero fare al caso tuo. Questi però sono più invasivi e ti raccomando di fare sempre attenzione alle tue mosse, in maniera tale da non finire nei guai.
Chiarito il concetto, per trovare tutte le informazioni che stai cercando, ti consiglio di leggere attentamente il mio articolo su come spiare Instagram. In esso, dovresti trovare degli spunti a mio avviso interessanti.
Se ti stai chiedendo come taggare nelle Storie Instagram con iPhone o Android, potrei esserti d’aiuto. Quando posti qualcosa, sei solito applicare dei tag affinché i tuoi amici possano ricevere una notifica e visualizzare ciò che condividi. Magari, quel contenuto è strettamente collegato a loro. La stessa cosa, ti piacerebbe farla quando pubblichi una foto o un video nelle Instagram Stories. Hai provato a farlo nello stesso modo in cui tagghi una foto, ma non sei riuscito a vernirne a capo. Dunque, ti sei lanciato sul web alla ricerca di una soluzione. Tant’è che, per fortuna, sei capitato quaggiù.
In questa guida, ti spiego appunto come taggare nelle Storie Instagram. Ti dico cosa devi fare per menzionare un utente all’interno di una foto o di un video mentre crei le Instagram Stories. Allora, se sei d’accordo, non resta che cominciare.
Come taggare nelle Storie Instagram
Quando ti chiedi come taggare nelle Storie Instagram, la prima cosa che devi sapere, è che i tuoi follower vedranno i nomi dei profili che tagghi. In altre parole, i tuoi seguaci potrebbero toccare il nome account del tuo amico e visitare il suo profilo. Se così si può dire, potrebbero “spiarlo”.
Ciò premesso, per taggare nelle Storie Instagram con iPhone o Android, procedi aprendo l’app e avviando la creazione di una Storia. Scatta la foto, registra il video oppure scegli il contenuto multimediale dal Rullino o dalla Galleria. Fatto ciò, applica un filtro tipo Superzoom, Boomerang o altri (facoltativo). Poi, aggiungi un adesivo, come ad esempio quello per fare sondaggi (non obbligatorio).
Quando hai fatto, premi il simbolo Aa. Dopodiché, invece di creare una scritta, digita il simbolo @, la chiocciola insomma. Dopodiché, scrivi il nome dell’account che intendi taggare. Esempio, scrivi @nomeaccount. Visualizzerai così l’anteprima del suo profilo nella parte bassa della Storia. Toccala per confermare la menzione. Così facendo, il nome account verrà sottolineato. Se vuoi, puoi colorarlo. Potresti fare una scritta arcobaleno, ad esempio. Dopo l’eventuale personalizzazione, se lo desideri, aggiungi altri tag. Infine, condividi la Storia.
Adesso, sarai riuscito a taggare nelle Storie Instagram. Gli amici che hai taggato, riceveranno una notifica di menzione. Inoltre, vedranno un messaggio Direct da parte tua, contenente l’anteprima della Storia. L’unica cosa che si dovranno ricordare, è che la preview e la Storia diventeranno invisibili nel giro di 24 ore. Trascorso questo periodo di tempo, non vedranno più alcunché.
Se vuoi sapere come silenziare Storie Instagram con iPhone o Android, potrei aiutarti io. Quando ti colleghi a Instagram per visualizzare le Storie degli altri, non riesci a trovare subito quelle pubblicate dagli account che segui di più. Essendo follower di molte pagine e utenti, fai difficoltà a individuare le Storie che realmente ti interessano. Vorresti quindi sapere se c’è un modo che ti consenta di nascondere, o meglio, di mutare le Storie condivise dalle persone che non desideri seguire. Ovviamente, senza farglielo sapere e senza smettere davvero di seguirle. Per approfondire la faccenda, hai cercato sul web, arrivando così sul mio blog.
In questa guida, ti spiego appunto come silenziare Storie Instagram. Ti dico cosa devi fare per eliminare dal feed del tuo profilo le Storie che non ti interessano. Allora, se hai qualche minuto, non resta che iniziare.
Come silenziare Storie Instagram
Quando ti chiedi come silenziare Storie Instagram, la prima cosa che devi sapere è che questa funzione non è la stessa che permette di nascondere le Storie. Quando si rendono invisibili le Storie a qualcuno, lo si fa per non essere spiati su Instagram. Sarebbe un’alternativa al blocco utente. Invece, in questo caso, si parla di silenziare Storie Instagram degli altri. Insomma, siamo noi a non volerle vedere.
Ciò premesso, per silenziare Storie Instagram, devi innanzitutto aggiornare l’applicazione. Dopo averlo fatto, apri Instagram e cerca il profilo della persona di cui non sei interessato a visualizzare le Storie. A quel punto, tocca il suo nome per accedere alla bacheca. Una volta lì, premi i tre pallini (in alto a destra) e seleziona l’opzione Silenzia. Quindi, per silenziare Storie Instagram, scegli Disattiva storia.
Fatto ciò, le foto e i video pubblicati nelle Storie da quel profilo diventeranno invisibili. Rimarranno invece visibili i post di questa persona. Per nascondere anche quelli, leggi la mia guida in cui ti ho spiegato come silenziare post Instagram.
Adesso che sai come silenziare Storie Instagram, ricordati che i profili silenziati non potranno mai sapere che hai reso invisibili le loro Storie. Tuttavia, potrebbero insospettirsi del fatto che non ti vedano tra le visualizzazioni Storie. Nel caso tu ci ripensassi, basta che torni sul suo profilo e scegli l’opzione Riattiva che appare sotto alla descrizione del profilo, accanto alla scritta Hai disattivato la storia. In pochi secondi, le Storie di quell’utente torneranno visibili nel tuo feed.
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Se vuoi sapere come salvare Storie Instagram degli altri, potrei esserti d’aiuto. Uno dei tuoi follower, ha visto chi fa lo screenshot delle sue Storie e ti ha beccato. Ti ha fatto passare da spione, quando in realtà hai semplicemente l’abitudine di salvare le sue foto e i suoi video per guardarli in un secondo momento. Spesso, infatti, non riesci a visualizzarli sul suo profilo, proprio perché Instagram elimina i contenuti nel giro di 24 ore. Non volendo farti vedere quando fai lo screenshot, hai deciso quindi di trovare una soluzione su internet. Ed ecco che, per fortuna, sei arrivato quaggiù.
In questa guida, ti spiego appunto come scaricare le Storie Instagram degli altri usando un iPhone, uno smartphone Android oppure il computer. Ti dico cosa devi fare per archiviare le foto e i video pubblicati da altri utenti senza far comparire il tuo nome nell’elenco visualizzazioni. Letteralmente, risulterai anonimo e invisibile nella lista. Esatto, come se tu avessi ignorato la Storia. Allora non perdiamo altro tempo, cominciamo subito.
Come salvare Storie Instagram degli altri
Hai fatto bene a chiederti come salvare Storie Instagram degli altri. Infatti, è molto meglio scaricarle in anonimo, piuttosto che cercare di fare lo screen senza notifica. Per altro, non c’è bisogno né del root (Android) né del jailbreak (iOS). L’unico “intoppo”, potresti averlo se vuoi spiare un profilo privato, poiché per farlo devi essere stato accettato come follower. Per il resto, non ci sono limitazioni. Quindi, con i metodi proposti, protesti persino spiare le Storie di un profilo che ti ha bloccato o di chi non segui. Questo, a patto che il loro sia un account pubblico.
Ciò premesso, qui sotto trovi le procedure che ti permettono di salvare Storie Instagram degli altri. Prosegui la lettura in base al dispositivo che stai utilizzando.
Indice
iOS
Android
Computer
iOS
Se hai un dispositivo iOS, quindi un iPhone, e ti chiedi come salvare Storie Instagram degli altri, tutto quello che devi fare è installare l’applicazione gratuita Story Reposter for Instagram. La trovi su App Store e puoi usarla in forma del tutto anonima. A differenza di altre, infatti, per questa app non c’è bisogno di effettuare l’accesso.
Quando l’hai scaricata, apri l’applicazione e cerca il profilo che desideri spiare. Poi, tocca il suo nome account per visualizzare i contenuti che ha pubblicato, quali foto e video sotto forma di post o Storie. Dopodiché, per salvare Storie Instagram degli altri, tocca una Storia in modo da riprodurla. Infine, premi il pulsante Share e salvala. La troverai così nel Rullino foto. E non preoccuparti, l’account spiato non si accorgerà di niente.
Android
Se hai un dispositivo Android, tipo un Samsung, e vuoi sapere come salvare Storie Instagram degli altri, puoi usare l’applicazione gratuita Story Saver for Instagram. La trovi su Google Play. Tuttavia, per usarla, devi effettuare l’accesso usando il tuo account Instagram. Ma non preoccuparti, perché pur effettuando il login, non apparirai nella lista visualizzazioni. Al momento in cui scrivo, ho effettuato un test e posso confermarti che è così. Se invece ti senti più sicuro a non inserire i dati, leggi il punto successivo. C’è un sito gratuito che puoi usare anche con il cellulare.
Dopo l’installazione, apri l’app ed effettua il login. Poi, cerca l’account che intendi spiare e selezionalo nella lista per visualizzare i contenuti pubblicati. Tra le foto e i video che appaiono, tocca la Storia che vorresti archiviare. A quel punto, per salvare Storie Instagram degli altri, devi scegliere Save e confermare. Facendo ciò, le Storie salvate finiranno in galleria. E anche in questo caso, come ti dicevo, il tuo nome non comparirà nella lista visualizzazioni. Insomma, sarai invisibile.
Computer
Se utilizzi il computer e vuoi sapere come salvare Storie Instagram degli altri, potresti usare il sito gratuito denominato StoriesIG. È uno strumento utile per spiare i profili pubblici, ma non quelli privati. Ti permette infatti di archiviare sul PC le Instagram Stories senza account, quindi evitando l’accesso al tuo profilo.
Per salvare Storie Instagram degli altri con storiesig, devi innanzitutto collegarti al sito web (lo trovi facilmente su internet effettuando una semplice ricerca). Puoi farlo da macOS, Linux, Windows, Android e iOS. Insomma, puoi usare anche il cellulare per collegarti. Quando hai eseguito l’accesso, digita l’username del profilo che stai spiando nel campo di ricerca. Visualizzerai così le foto e i video che ha condiviso. Non devi far altro che scegliere Download per effettuare il download della Storia sul tuo dispositivo. Come su cellulare, anche in questo caso, nessuno potrà scoprirti.
Se vuoi sapere come risolvere crash Storie Instagram sul tuo iPhone o smartphone Android, potrei esserti d’aiuto. Proprio oggi, hai aperto Instagram per guardare qualche post pubblicato dalle pagine e dagli amici che segui. Finché sei rimasto nel feed, tutto a posto. Invece, provando a visualizzare le foto e i video che scompaiono dopo 24 ore, l’applicazione si blocca di colpo, effettuando proprio il cosiddetto crash Storie Instagram. Dopo aver effettuato vari tentativi, non sei riuscito a venirne a capo. Dunque, hai proseguito le ricerche sul web, arrivando così sul mio blog.
In questa guida, ti spiego appunto come risolvere crash Storie Instagram. Ti dico cosa puoi fare per eliminare il bug di Instagram che affligge il tuo telefono. Per altro, ti rivelo come capire se il problema è sul tuo smartphone oppure sul server dell’applicazione. Allora, se sei d’accordo, non resta che cominciare.
Come risolvere crash Storie Instagram
Ci sono diverse cose che puoi fare quando ti chiedi come risolvere crash Storie Instagram. Innanzitutto, però, devi sapere che non c’è una particolare soluzione quando si tratta di un bug. Bisogna andare a tentativi, dal momento che non si può sapere da dove viene il problema. Insomma, si deve fare circa le stesse cose di quando ci si chiede come mai WhatsApp non funziona.
Ciò premesso, di seguito trovi le procedure più comuni che dovrebbero consentirti di risolvere crash Storie Instagram in pochi minuti. Per altro, usando questi metodi, dovresti capire se il problema dipende dal tuo telefono o dal server dell’applicazione.
Indice
Aggiornare Instagram
Aggiornare iOS o Android
Riavviare il telefono
Killare Instagram e aprire di nuovo l’app
Controllare Wi-Fi e connessione mobile
Pulire la cache e i dati di Instagram
Controllare gli altri social e chiedere agli amici
Aggiornare Instagram
La prima cosa che devi provare a fare quando ti domandi come risolvere crash Storie Instagram, è l’aggiornamento dell’applicazione. Se hai un iPhone, collegati ad App Store e spostati nella sezione Aggiornamenti. Invece, se hai Android, apri Google Play, scegli Impostazioni e poi Le mie app e i miei giochi. In entrambi i casi, nella sezione in cui ti trovi, controlla se sono presenti gli aggiornamenti di Instagram. Nel caso fossero disponibili, installali.
Dopo aver installato un update, guarda se sei riuscito a risolvere crash Storie Instagram. Invece, se non ci fossero aggiornamenti disponibili, prova ad installare una versione beta. In alternativa, continua a leggere.
Aggiornare iOS o Android
Se l’aggiornamento dell’app non funziona e ti chiedi ancora come risolvere crash Storie Instagram, prova ad aggiornare iOS o Android. Se hai un iPhone, segui il percorso Impostazioni > Generali > Aggiornamento software. Invece, su Android, vai in Impostazioni e scegli Aggiornamenti software. Controlla se ci fossero degli update e, nel caso, installali dopo l’esecuzione di un backup.
Al riavvio del telefono, quindi ad installazione completata, prova a vedere se hai eliminato il crash Storie Instagram aprendo l’applicazione. Se il problema persistesse, vai avanti con la lettura.
Riavviare il telefono
Sembrerà banale, ma riavviare il telefono in modalità particolari può essere utile quando ci si chiede come risolvere crash Storie Instagram. Se hai un iPhone, prova a fare il riavvio forzato. Invece, su Android, tipo su Samsung, Honor, Huawei, LG, HTC o altri dispositivi, prova ad attivare la Safe mode.
Se riesci a risolvere crash Storie Instagram in questo modo, su iOS non devi fare altro. Mentre su Android, dovresti controllare se ci sono app che impediscono il corretto funzionamento del telefono, tipo task killer o antivirus decisamente “aggressivi”. Se invece non hai ottenuto granché, procedi con i passaggi successivi.
Killare Instagram e aprire di nuovo l’app
Potresti domandarti come risolvere crash Storie Instagram anche perché l’app è rimasta aperta da tantissimo tempo in background. Forse non lo sapevi, ma pur riavviando il cellulare, rimane memorizzata una cache temporanea che “mantiene in vita” le app che sono rimaste aperte in sordina.
Per killare le app su quasi tutti modelli di iPhone, fino ad iPhone 8 e iPhone 8 Plus, devi premere due volte consecutive il tasto Home per vedere le app aperte. Poi, devi trascinarne una per volta verso l’alto in modo da chiuderle. Ecco, fai questa cosa con Instagram. Invece, per chiudere le applicazioni su iPhone X, dalla Home, devi trascinare il dito dal basso verso l’alto e lasciarlo premuto sullo schermo, finché non appaiono le app aperte. Poi, devi rilasciarlo e toccare ancora a lungo lo schermo finché non compare il segno – sopra le app aperte. A quel punto, puoi premerne uno ad uno per arrestarle.
Se invece usi Android, puoi killare le app dal pulsante virtuale situato alla sinistra del bottone Home (di solito). Basta che tocchi la X che appare in alto a destra sul riquadro di Instagram. In alternativa, puoi killare le app in modo massivo scegliendo Chiudi tutte. Se preferisci, puoi anche usare un task manager.
Dopo aver killato Instagram, prova a riaprire l’app per vedere se sei riuscito a risolvere crash Storie Instagram. Se così non fosse, continua a leggere.
Controllare Wi-Fi e connessione mobile
Internet potrebbe essere una delle principali cause per le quali ti stai chiedendo come risolvere crash Storie Instagram. Forse non lo sapevi, ma connessioni scadenti o con latenza e ping eccessivi, possono impedire il download delle Storie. Ciò, spiegherebbe il motivo per il quale visualizzi il feed delle notizie, caricato in cache, ma non le Storie. Invece di apparire un errore, spesso, per queste ragioni, avviene il crash Storie Instagram.
Per capire se è un problema di connessione internet, prova a collegarti a una rete WiFi e a rimanere molto vicino al router. Guarda se in questo modo Instagram torna utilizzabile. Se così fosse, significa che devi ottimizzare la connessione internet che utilizzi di solito per navigare. In caso contrario, passa al punto successivo.
Pulire la cache e i dati di Instagram
Un altro problema per il quale potresti domandarti come risolvere crash Storie Instagram, è legato alla cache e ai dati memorizzati dall’applicazione nel telefono. Instagram, infatti, immagazzina i file statici nella cache per velocizzare l’esperienza utente nel social network. Spesso, però, non viene cancellata in automatico. Dunque, rimangono parecchi Megabyte (MB) o anche Gigabyte (GB) di file obsoleti nel cellulare, che, con il passar del tempo, si accumulano e creano problemi.
Per risolvere crash Storie Instagram, dovresti quindi provare a pulire la cache e i dati di Instagram. Non preoccuparti, non sto parlando dei tuoi post, delle tue Storie o delle tue impostazioni. Non verrà eliminato niente di importante, perché tutti i tuoi dati sono custoditi nel server di Instagram. Verranno solo cancellati i file obsoleti in cache.
Per effettuare l’eliminazione della cache e dei dati, su iPhone basta che reinstalli l’applicazione tramite App Store. Invece, su Android, oltre a poter reinstallare Instagram, potresti andare in Impostazioni del telefono > Applicazioni > Instagram > Memoria e usare le opzioni Cancella dati e Svuota cache.
Dopo aver eseguito la pulizia della cache e dei dati di Instagram, ti verrà chiesto di effettuare nuovamente il login. Inserisci username e password. Poi, controlla se sei riuscito a risolvere crash Storie Instagram. Se avessi altre grane, continua a leggere.
Controllare gli altri social e chiedere agli amici
Se tutti i metodi correlati a come risolvere crash Storie Instagram che ti ho suggerito non hanno funzionato, ti consiglio di controllare altri social e chiedere agli amici. Effettua una ricerca su Facebook, Twitter o altre piattaforme social usando gli hashtag del tipo #InstagramDown. Guarda se ci sono notizie in merito a un eventuale down del server di Instagram. Inoltre, domanda ai tuoi amici se anche loro hanno riscontrato questo bug sui loro dispositivi.
Così facendo, dovresti capire come mai avviene il crash Storie Instagram. È probabile, inoltre, che se ci siano delle nuove funzioni in fase di rilascio. Per questo motivo, il server dell’applicazione potrebbe andare in sovraccarico.
Dunque, oltre a debuggare la faccenda sul proprio smartphone, è bene anche “guardarsi attorno”, in modo da capire se il problema lo hanno pure altre persone. E se il problema fosse comune, basterà andare a prendersi un caffè, fare una passeggiata e tornare collegati in un secondo momento. Al ritorno, oltre ad essere più rilassati e senza mal di testa, ci si accorgerà che il problema del crash Storie Instagram è stato fixato. Se invece, ahimè, così non fosse, usa questo indirizzo per trovare altri utili consigli nelle FAQ di Instagram e, nel caso, segnalare il bug.
Ormai, sei totalmente preso da Instagram, tanto da condividere in maniera continua le tue storie con i follower. Tuttavia, non ti sei mai posto il problema di chi possa guardare questi contenuti a tempo. Nel tuo seguito, infatti, potrebbero esserci degli utenti che vogliono sapere ciò che fai al solo fine di spiarti, o comunque “per fare chiacchiera”. Per le vecchie storie non puoi fare più nulla, hai ragione. Però, se mi dedicassi giusto qualche minuto del tuo tempo leggendo questa guida, avresti modo di capire come nascondere le storie di Instagram, così da rendere invisibili quelle nuove pubblicherai a coloro i quali non desideri che le visualizzino.
Forse non lo sapevi, ma Instagram ti permette di scegliere a quali persone non mostrare le storie che pubblichi. Così facendo, riusciresti a “filtrare” il tuo seguito, decidendo appunto chi può assistere ad alcune pubblicazioni temporanee e chi invece deve vedere solo quelle che condividi senza restrizioni. Ti mostrerò come procedere in questa ed altre situazioni, anche nel caso in cui, ad esempio, volessi interrompere la visualizzazione delle storie per qualsiasi utente, magari per creare un diario Instagram personale, o anche per testarne l’effetto. Nondimeno, ti spiegherò come rimuovere dal tuo feed i contenuti a tempo pubblicati dagli utenti o dalle Pagine che segui. Sei pronto per iniziare? Bene! Allora non perdiamo altro tempo.
Come nascondere le storie di Instagram
Proseguendo la lettura, avrai modo di approfondire sull’oscuramento delle tue storie e di quelle pubblicate da altri utenti. Nello specifico, troverai alcune utili informazioni circa l’effetto di queste procedure, seguite da argomentazioni dettagliate e basate su casistiche differenti.
Nei capitoli finali, invece, avrai modo di comprendere quali sono i limiti di queste opzioni di privacy, potendo conoscere come fanno gli altri a riprodurre i contenuti a tempo in maniera ignota. Ciò premesso, direi proprio che sia arrivato il momento di cominciare.
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Indice
Chi può vedere le storie di Instagram
Se nascondo una storia Instagram lo vede?
Come non far vedere le storie Instagram a una persona
App per iOS e Android
Versione desktop di Instagram
Nascondere storia a chi non ti segue
Nascondere una storia Instagram a tutti
Nascondere una storia Instagram a tutti tranne uno
Nascondere le storie Instagram pubblicate da altri
Nascondere le storie Instagram in evidenza
Limitazioni
Chi può vedere le storie di Instagram
Se il tuo profilo è pubblico e non hai attivato nessuna impostazione particolare, le storie che condividi su Instagram sono accessibili a tutti gli utenti, inclusi quelli che non ti seguono. Sebbene questa impostazione aiuti a trovare nuovi follower e ad espandere la tua rete di amicizie (fondamentale per poter crescere su questo social), capiterà sicuramente di voler condividere una storia “personale” senza che molte persone la visualizzino (pensa ad esempio a chi è molto seguito).
Nel caso in cui, invece, avessi un profilo di tipo privato, le storie sarebbero visibili soltanto ai tuoi follower. E dal momento che per divenire seguace di un account privato la richiesta dev’essere accettata manualmente, direi che questo sia già un aiuto. D’altro canto, però, un account privato non avrebbe mai la possibilità di crescere su Instagram (o quantomeno, in maniera esponenziale).
In ogni caso, se necessiti di maggiore privacy per alcuni dei tuoi contenuti a scadenza, nei paragrafi successivi troverai tutti i passaggi da seguire per poter nascondere le storie di Instagram che ritieni più sensibili e personali. Potrai così condividerle solo con un utente o con un gruppo ristretto di persone.
Se nascondo una storia Instagram lo vede?
Se nascondi una storia Instagram a una o più persone, questa non comparirà più nel loro feed. A questi utenti non arriverà una notifica in merito a ciò. Tuttavia, devi comunque prestare attenzione: se l’utente avesse modo di accedere ad un profilo legato a te con un rapporto d’amicizia più stretto (per esempio un amico in comune, un profilo condiviso con il partner o un parente), potrebbe accorgersi che hai delle storie aggiuntive che lui non ha ricevuto; di fatto, dunque, correresti il rischio di dover fornire delle spiegazioni “scomode”!
Peraltro, non dimenticarti che, se disponessi di un profilo pubblico, anche chi hai bloccato potrebbe controllare le tue storie. Eh sì, potrebbe farlo usando alcune applicazioni e strumenti online sviluppati da terze parti (approfondimento nella parte finale della guida). Dunque, se l’utente a cui nascondi le storie conoscesse queste procedure, potrebbe venire a sapere dell’accaduto (e, a dirla tutta, fregarsene).
<h3id=”procedura-per-una-persona”>Come non far vedere le storie Instagram a una persona </h3id=”procedura-per-una-persona”>
Sei finalmente arrivato al capitolo più importante della guida, dove ti mostrerò i passaggi da effettuare per nascondere le storie di Instagram ad una persona in particolare (che magari è presente tra i tuoi follower).
Nelle trattazioni successive, invece, avrai modo di approfondire sulle altre casistiche che potrebbero richiedere un’azione simile. Continua a leggere per approfondire la questione.
App per iOS e Android
Sull’applicazione per smartphone e tablet Android, iPhone e iPad, è molto facile rendere invisibili alcuni contenuti a tempo. Per prima cosa, accedi al tuo profilo e, dalla sezione principale, spostati nella schermata di creazione delle storie. Poi, tocca l’icona a forma di ingranaggio (in alto a sinistra) e pigia infine sul valore numerico presente sotto la sezione Nascondi la storia a.
Dalla schermata che si aprirà, potrai scorrere tra tutti i follower (aiutati col Cerca) e scegliere chi di loro non dovrà vedere le nuove storie che pubblicherai. Per inserirne uno nella lista nera, ti basterà premere sul suo nome utente (comparirà una spunta di conferma).
Per non mostrare solo una storia Instagram, o comunque per una pubblicazione di contenuti a tempo ristretta nei confronti di un seguace, dovrai usare la lista Amici più stretti. Trovi maggiori informazioni in merito a questa opzione negli approfondimenti che ho inserito di seguito.
Versione desktop di Instagram
Se utilizzi la versione Web di Instagram, saprai già che è molto più limitata rispetto all’applicazione mobile. Potrebbe essere, però, che tu navighi su Instagram da PC usando la versione mobile del sito, o anche tramite l’app desktop per Windows 10.
Tramite questi client per computer, potresti modificare la privacy della visualizzazione storie Instagram proprio come ti ho appena raccontato. Dunque, ti basterebbe seguire gli stessi passaggi dell’applicazione mobile.
<h3id=”a-chi-non-ti-segue”>Nascondere una storia Instagram a chi non ti segue </h3id=”a-chi-non-ti-segue”>
Come ti accennavo prima, la storia può essere vista sia dai tuoi follower sia dagli utenti che non ti seguono (eccetto quelli che hai bloccato). Se intendi aumentare la privacy del tuo profilo e rendere invisibili le storie Instagram a chi non ti segue, potresti attivare il profilo privato.
Così facendo, tutte i contenuti giornalieri che andresti a condividere sarebbero visibili solo agli utenti approvati. Ma fai attenzione: abilitando questa modalità, ridurrai di gran lunga la tua visibilità sul social network.
<h3id=”a-tutti”>Nascondere una storia Instagram a tutti </h3id=”a-tutti”>
Non vuoi far veder la storia Instagram a nessuno? Magari intendi farlo per avere una specie di diario personale all’interno del social network. Ebbene, vista la natura intrinseca di Instagram, potrai compiere questa operazione solo se hai accesso ad un account secondario di Instagram, o anche ad uno prestato soltanto per l’occasione (per esempio l’account del partner o di un amico a cui tieni).
Dopo il follow, apri Instagram sul tuo telefono e vai nella schermata di creazione delle storie. Da lì, premi sul pulsante a forma di ingranaggio. Adesso, per nascondere la storia Instagram a tutti, devi premere sul valore numerico presente sotto il campo Amici più stretti, eliminare la tua personale cerchia di amici già presente ed aggiungere solo il profilo secondario che hai scelto.
D’ora in avanti, ti basterà pubblicare una storia in quella lista amici quando vorrai che nessuno dei tuoi follower la visualizzi.
<h3id=”a-tutti-tranne-uno”>Nascondere una storia Instagram a tutti tranne uno </h3id=”a-tutti-tranne-uno”>
Il metodo che ti ho mostrato nel capitolo precedente puoi utilizzarlo anche per nascondere realmente la storia Instagram a tutti tranne un solo utente. Ti basterà aggiungere l’utente di tuo interesse anziché un tuo profilo secondario.
Utilizzando l’elenco degli Amici più stretti, infatti, potrai realizzare delle belle sorprese o lanciare qualsiasi tipo di messaggio o di video, senza temere che gli altri utenti di Instagram o i tuoi follower possano intervenire o distruggere l’atmosfera che desideravi creare.
Nascondere le storie Instagram pubblicate da altri
Uno degli utenti che segui pubblica troppe storie a tuo parere? Per fortuna, puoi silenziare la sua “bramosia di social” senza però togliergli il follow. Non preoccuparti, l’utente in questione non si accorgerà di nulla, e non verrà avvisato di questa tua azione.
Per rendere invisibili le storie Instagram condivise da qualcuno, innanzitutto cerca l’utente o la Pagina e collegati alla sua bacheca. In quella sezione, pigia sul tasto Segui. Per ultimo, seleziona l’opzione Silenzia e scegli Storie.
A partire da questo momento, le storie condivise da quell’utente non appariranno più nel tuo feed, ma continuerai a seguirlo ed a visualizzare i suoi post. Per maggiori informazioni in merito a questa procedura, leggi come silenziare le storie di Instagram.
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Nascondere le storie Instagram in evidenza
Puoi rendere inaccessibili le storie Instagram in copertina agli utenti seguendo le stesse regole viste per quelle che scadono dopo 24 ore. Per impostazione predefinita, le regole sono queste:
Se il tuo account è pubblico, tutti gli utenti di Instagram potranno vedere le tue storie (incluse quelle in evidenza);
Se il tuo profilo è privato, solo i seguaci approvati potranno accedere alla tuo feed delle storie, comprese quelle che “hai messo in mostra”.
Per evitare che sconosciuti vedano le tue storie Instagram in evidenza, oltre che mettere il profilo privato, potresti bloccare la persona che non vuoi che le veda, anche temporaneamente.
Se desideri massimizzare la privacy delle storie su Instagram, ti basterà seguire attentamente tutte le procedure che ti ho illustrato. Attivando il profilo privato e usando la lista Amici più stretti, indubbiamente, otterrai un buon livello di privacy. In ogni caso, ti consiglio di “non dormire troppo sugli allori”: devi sapere, infatti, che sono disponibili delle procedure di spionaggio abbastanza efficaci, tramite le quali è possibile spiare le storie e i profili IG indipendentemente dalle restrizioni impostate.
Come ti ho accennato prima, esistono delle app e dei software di terze parti che permettono di salvare le IG Stories altrui in totale anonimato, per poi guardarle senza che i creator se ne accorgano. Leggi la guida in cui ho spiegato come visualizzare le storie di Instagram di nascosto per ulteriori informazioni.
Sempre più persone mi chiedono cos’è lo swipe up Instagram e come fare per ottenerlo, viste le sue potenzialità di accrescimento follower sul social network fotografico. Dopo aver visto molti utenti e Pagine creare delle Instagram stories che rimandavano ai loro blog, ti sei chiesto quale sia il trucco. Hai cercato dappertutto un’opzione per farlo, ma ormai ti eri arreso all’evidenza che non potevi inserire link nelle storie. Sei sei finito quaggiù, però, significa che non ti sei dato proprio per vinto. Ed hai fatto bene, perché in questo tutorial scoprirai come risolvere il mistero che ha pervaso la tua mente per giorni.
In questa guida, ti mostrerò cosa devi fare per inserire un collegamento web nelle storie Instagram che rimanda al tuo blog, alla tua applicazione o ad un altro sito web. Così facendo, potrai ottenere più visite e convertire o fidelizzare i tuoi follower IG anche su altre piattaforme web. Questo è essenziale se intendi proseguire nella carriera di influencer e iniziare a guadagnare con il social network fotografico.
Come mettere swipe up storie Instagram
Negli approfondimenti che seguono, ti dirò in dettaglio cos’è uno swipe up Instagram, come funziona e cosa devi fare per attivarlo. Inoltre, ti dico come puoi utilizzare questa opzione e quali sono le linee guida da rispettare.
Le potenzialità dello strumento sono enormi, ma come vedrai nel capitolo dedicato, dovrai utilizzarlo con criterio. Potrai così indirizzare i tuoi utenti dove vorrai e aumentare i tuoi introiti (specie se si parla di link sponsorizzati o di link al tuo sito).
Indice
Cos’è lo swipe up Instagram
Quali azioni permette di compiere
Linee guida da rispettare per lo swipe up
Chi può usare lo swipe up Instagram?
Formato storie Instagram per fare lo swipe up
Come inserire un link nella storia di Instagram
Opzione Aggiungi link
Come aumentare la conversione dello swipe up Instagram
Cosa fare se non si vede l’opzione dello swipe up Instagram
Cos’è lo swipe up Instagram
Lo swipe up di Instagram è un link inserito all’interno delle storie, attivabile scorrendo dal basso verso l’alto (da qui il nome). Questo utile strumento pubblicitario non è disponibile per tutti gli utenti di Instagram (ne parleremo nel capitolo dedicato), visto che è uno strumento “VIP”.
Esso rappresenta un gran potenziale per virare il traffico di Instagram altrove, poiché aumenta esponenzialmente la cosiddetta conversione dei follower.
Quali azioni permette di compiere
Con lo swipe up puoi:
Sponsorizzare prodotti;
Mostrare le tue guide o le ricette che pubblichi su un blog ai tuoi follower;
Rimandare a un canale YouTube che intendi sponsorizzare;
Inserire i tuoi prodotti di e-commerce con il referral;
Linkare ad una pagina Wiki o ad una pagina di un sito Web per approfondire il discorso contenuto all’interno della storia principale.
Queste sono solo alcune delle azioni che si possono “innescare” tramite lo swipe up nelle storie di Instagram. Potrai usarlo in molte altre maniere per qualsiasi attività correlata al web.
Linee guida da rispettare per lo swipe up
Viste le potenzialità pubblicitarie dello strumento, dovrai rispettare delle semplici linee guida (ovviamente se il tuo profilo possiede i requisiti necessari):
Non inserire uno swipe up su ogni storia che pubblichi;
Non aggiungere link a contenuti che non ti portano nessun vantaggio in termini di follower o sponsorizzazioni (tranne i casi in cui pubblichi un video con uno swipe up di approfondimento);
Evita di inserire swipe up a contenuti che possono essere segnalati dagli utenti o che possono offendere determinate categorie di persone o gruppi di qualsiasi tipo (non è un efficace strumento di propaganda, visto che potresti attirare solo gente che semina odio o “haters”).
In questo modo, eviterai che il tuo account possa essere bannato da Instagram o segnalato dagli utenti. E di conseguenza, ti assicurerai una conversione costante e duratura.
Chi può usare lo swipe up Instagram?
Sei finalmente arrivato al capitolo più importante della guida, dove ti spiegherò perché gli swipe up di Instagram non sono disponibili per tutti gli utenti. Il segreto sta tutto nel numero di seguaci di un profilo: per poter inserire i link nelle storie sotto forma di swipe up, bisogna obbligatoriamente superare i 10.000 follower.
Sotto questo valore, la funzione non è disponibile: di fatto, è uno strumento riservato solo agli utenti che sono già abbastanza conosciuti. Effettivamente, sarebbe vano rendere disponibile a tutti questa funzionalità. Anche perché, con pochi follower, la conversione sarebbe davvero bassa. Per non parlare dei possibili utilizzi impropri.
È vero anche che raggiungerei 10 mila follower non è affatto semplice: dovrai metterti d’impegno e pubblicare contenuti di qualità, anche più volte al giorno, per veder crescere i follower in maniera costante e in breve tempo.
Formato storie Instagram per fare lo swipe up
Prima di aggregare un link alle storie di Instagram, dovresti analizzare le dimensioni delle tue storie. Devi sapere, infatti, che Instagram prevede delle misure per foto e video ben precise che, se non vengono rispettate, il sistema le forzerà a suo piacimento e in automatico. Ti è mai capitato di vedere l’anteprima della tua storia ingrandita, sfocata o comunque distorta? Bene, quello è il miglior modo per perdere follower e, di riflesso, il privilegio di poter inserire gli swipe up su Instagram.
Devi quindi conoscere le giuste proporzioni per le storie, affinché tu riesca a creare un contenuto che rientra perfettamente nel riquadro di Instagram ed in quello di Facebook (sì, perché molte volte, le storie IG appaiono pure sul profilo Facebook collegato).
Solo così potrai inserire una “chiamata all’azione” efficace, che possa essere visualizzata nel punto giusto e che non mostri soltanto la freccia che si muove in fondo al contenuto (cosa molto brutta da vedersi e che spesso sfugge, facendo perdere il vantaggio di utilizzare i link). Approfondisci la questione leggendo la mia guida su qual è il formato storie Instagram.
Come inserire un link nella storia di Instagram
Se sei tra i fortunati che possiedono già i 10.000 follower, ma non sai come si fa a mettere lo swipe up in una storia di Instagram, qui in basso troverai la risposta che cerchi. Prosegui la lettura per approfondire la faccenda.
Opzione Aggiungi link
Per mettere lo swipe up nelle storie Instagram, ti suggerisco di usare l’app per iPhone o per Android. Aprila e, dal feed, scorri con il dito da sinistra verso destra, così da far partire la fotocamera.
Adesso, crea la storia IG come fai di solito, caricando una foto o un video che hai già realizzato, o anche realizzando un contenuto multimediale “al volo”. Quando hai fatto, prima di pubblicarla, dovresti visualizzare l’icona a forma di catena. Pigiaci sopra per aggiungere il collegamento web alla storia.
Nella schermata che si mostrerà, controlla l’anteprima del link. Se tutto fosse apposto, puoi condividere la storia Instagram con link pigiando sul bottone Fatto. Non dimenticarti, nell’eventualità, di modificare le varie impostazioni di privacy prima della condivisione.
A questo punto, dovresti essere riuscito ad aggiungere lo swipe up sulle storie di Instagram. Grazie alle statistiche, ovvero ai cosiddetti Insights, dovresti capire quanti follower hanno seguito il collegamento facendo swipe up.
Se vedessi poca interazione, come ti ho detto sopra, prova ad inserire una chiamata all’azione nella storia. Prova a scrivere un testo nelle storie di Instagram, magari con un font particolare. Specifica ai tuoi follower che, effettuando un trascinamento verso l’alto sulla storia, si potrà accedere ad un contenuto speciale oppure ad un approfondimento.
Come aumentare la conversione dello swipe up Instagram
Ora che sei riuscito a mettere il tuo primo swipe up sulle storie di Instagram, potresti voler ottenere un tasso di conversione più elevato.
Il tasso di conversione è il numero di “clic” sul link proporzionato al numero di persone che guardano la tua storia: più è alta questa percentuale, più sponsor vorranno riempire il tuo “spazio” con prodotti pubblicitari o contenuti a tema. Potrai così guadagnare con Instagram, sponsorizzando gadget o altre Pagine correlate all’argomento che tratti.
Per riuscire nell’intento, ti consiglio anche di usare le storie in evidenza di Instagram. Si tratta di una funzione che ti permette di non far sparire le storie più importanti dopo 24 ore, lasciandole in bella vista sul tuo profilo per un tempo indefinito.
Forse non lo sai, ma Instagram non elimina automaticamente le storie una volta che è trascorso un giorno, ma le sposta in un archivio (dentro l’applicazione) e le rende visibili solo a te. Da lì, potresti però riprenderle e pubblicarle nelle informazioni del profilo.
Mostrando per più tempo una storia, chi guarderà il tuo profilo (nuovi follower, aziende che vogliono sponsorizzare i loro prodotti e altri soggetti) la visualizzerà subito e potrà comprendere appieno le tue potenzialità come influencer di Instagram. E se dentro quella storia ci fosse un link per fare swipe up, direi che possa essere d’aiuto, non credi?
In alternativa, potresti aggiungere un tag alla storia di Instagram, per inviarla nei Direct a un tuo amico e chiedergli di pubblicarla anche sul suo profilo, che magari ha più follower.
Come altra scelta, potresti usare il sistema di advertising di Instagram per farti un pò di pubblicità, anche targetizzata. Così, oltre che sponsorizzare il tuo account Instagram, promuoveresti anche il tuo blog.
Cosa fare se non si vede l’opzione dello swipe up Instagram
L’unico vero limite degli swipe up di Instagram, è l’elevato numero di follower, necessario per poter sbloccare la funzionalità: per molti, è già tanto arrivare a 1.000 follower, figuriamoci dover raggiungere 10 volte tale somma!
Per poter accrescere le tue potenzialità come influencer, devi necessariamente partire dalle “piccole cose”, iniziando a curare i dettagli del tuo profilo e pubblicando foto di qualità in modo costante, che possano attirare sempre più utenti e garantire, al contempo, una crescita regolare.
Le regole d’oro per poter puntare ai 10.000 follower sono le seguenti:
Rendi pubblico il tuo profilo (con il profilo privato non vai da nessuna parte!);
Aumenta la cerchia dei tuoi amici (anche persone che non conosci, ma che posseggono molti follower e parlano della tua nicchia);
Segui i brand e gli altri influencer più famosi;
Pubblica contenuti di una determinata nicchia, tenendo conto che devono avere “una marcia in più” rispetto “alla solita solfa”.
Così facendo, dopo qualche mese o anno, dovresti riuscire a sbloccare l’opzione swipe up su Instagram. E se fossi fortunato, i tempi si potrebbero accorciare di gran lunga. Come? Basterebbe finire nella sezione Esplora. Puoi approfondire leggendo la guida in cui ho spiegato come diventare influencer su Instagram.
A fare una Storia su Instagram con un iPhone o uno smartphone Android, son capaci tutti. Basta premere il pulsante “La tua storia”, scattare una foto (o girare un breve video), aggiungere qualche filtro e caricarla. Invece, per mettere musica Storie Instagram, sembra che sia necessario impegnarsi più del solito. È anche vero, però, che aggiungendo una traccia musicale, faresti rimanere a bocca aperta i tuoi follower. Insomma, sarebbe tutta un’altra… storia. Uno dei trucchi più efficaci per aumentare i propri seguaci, è infatti quello di rendere le Storie Instagram più interattive che mai. Potresti fare un sondaggio o una domanda aperta, è vero. Tuttavia, inserire una canzone come sottofondo potrebbe essere un’idea più originale. Da qualche tempo a questa parte, infatti, si può mettere musica Storie Instagram.
Aggiungere dei brani nelle Storie, per altro, è più semplice di quanto tu possa immaginare. Al momento in cui scrivo, si può già mettere la musica su Instagram, ma solo mediante adesivo nelle Storie. Per fortuna, non è questo l’unico metodo che si ha a disposizione. Se non dovessi trovare una canzone di tuo piacimento mediante gli sticker o avessi la necessità di condividere un post, potresti infatti percorrere un’altra strada. Potresti sfruttare alcune app gratuite presenti nel Google Play Store o nell’App Store. Come alternativa, potresti utilizzare un trucchetto manuale molto efficace. Vediamo allora insieme come mettere musica Storie Instagram per stupire così tutti i propri follower.
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Come mettere musica Storie Instagram
Ci sono diversi metodi che puoi utilizzare quando ti chiedi come mettere musica Storie Instagram con iPhone o Android. Ho cercato di riassumerli nei passaggi successivi di questa guida. Non devi far altro che continuare a leggere e selezionare quello che più si adatta alle tue necessità.
Sticker nelle Instagram Stories
Per mettere musica Storie Instagram con iPhone o Android, da Luglio 2018, è possibile usare una nuova funzione nativa. Al fine di rendere le Storie sempre più interessanti e utilizzate, Instagram ha introdotto i nuovi sticker da aggiungere alla propria Storia. Tra questi, troviamo anche l’adesivo musicale, che dà accesso a una libreria composta da migliaia di tracce audio e canzoni di ogni genere che si possono utilizzare come musica di sottofondo.
Allora, come si fa ad aggiungere la traccia musicale alla propria Storia? Niente di più semplice. Dopo aver lanciato Instagram, crea una Storia e avanza per entrare nell’area di “post-produzione”. Accedi alla galleria degli sticker con uno swipe dal basso verso l’alto, individua l’adesivo musicale denominato Music e trascinalo all’interno della Storia.
A questo punto, avrai accesso alla galleria di tracce musicali che potrai mettere come sottofondo nella tua creazione. Puoi premere il tasto Play (il triangolo con vertice rivolto a destra) per ascoltare un pezzo della canzone e scoprire se è di tuo gradimento. Trovata la canzone più adatta alla Storia, inseriscila all’interno di essa. Poi, pubblicala e attendi le reazioni dei tuoi follower.
InShot
Le tracce che Instagram ti mette a disposizione non sono di tuo gradimento? Nessun problema. Puoi sempre mettere musica Storie Instagram sfruttando una delle tante app per video editing gratis presenti sull’App Store o sul Google Play Store. InShot, ad esempio, disponibile per iOS e Android, permette di modificare i video a tuo piacimento e aggiungere tracce musicali presenti sul tuo smartphone nel giro di pochi secondi.
Dunque, per creare una Storia con sottofondo musicale, non devi far altro che scaricare InShot. Una volta che l’hai installata, crea un nuovo video e seleziona un filmato dalla memoria dello smartphone. Ricordati che deve avere lunghezza massima di 15 secondi. Una volta che il video sarà stato importato all’interno dell’app, premi il pulsante Musica e scegli la traccia da aggiungere come sottofondo. Puoi scegliere una delle tracce messe a disposizione da InShot. In alternativa, puoi accedere alla tua libreria musicale e aggiungere la tua canzone preferita.
Terminato l’editing, premi su “Salva” in alto a destra e segui la procedura per archiviare il filmato. Prima di terminare, ti sarà chiesto se vuoi condividere la tua creazione su uno dei tuoi profili social. Premi sull’icona di Instagram, scegli Storie e completa la pubblicazione aggiungendo gli sticker che vuoi.
Spotify
Dulcis in fundo, per mettere musica Storie Instagram, potresti utilizzare un altro trucco piuttosto artigianale, ma comunque efficace. Lancia Spotify (o una qualunque altra app di streaming musicale), trova la traccia che più ti interessa e avviala, tenendo il volume al massimo. A questo punto, torna su Instagram, crea una Storia e registra il video. Terminata la registrazione, aggiungi gli sticker, le GIF o gli emoji che vuoi. Così facendo, avrai creato una Storia con sottofondo musicale senza alcun bisogno di editare il video.
Spesso, potresti domandarti come mettere in evidenza Storie Instagram usando iPhone o Android. Per raggiungere più utenti, ti piacerebbe pubblicizzare la foto o il video che hai caricato nella tua Storia. Effettivamente, controllando le visualizzazioni Storie, vedi sempre le stesse persone che ti seguono. Dunque, hai approfondito la questione cercando sul web, arrivando così sul mio blog.
In questa guida, ti spiego appunto come mettere in evidenza Storie Instagram. Ti dico cosa puoi fare per mostrare la tua Storia a più persone possibili usando la nuova funzione per fissare le Instagram Stories oppure la pubblicità di Facebook. Allora, se sei d’accordo, non resta che cominciare.
Come mettere in evidenza Storie Instagram
Quando ti chiedi come mettere in evidenza Storie Instagram, la prima cosa che devi sapere è che l’algoritmo di Instagram è in costante cambiamento. Pertanto, a volte, i post e le Storie vengono posizionati in modo differente. Ne deriva che le visualizzazioni potrebbero non essere sempre uguali.
Per avere uno share costante, oltre a pubblicare in modo regolare, bisognerebbe mettere in evidenza Storie Instagram. Si può fare questo in due modi: utilizzando la funzione di fissaggio Storie oppure la pubblicità di Facebook. Continua a leggere per saperne di più.
Indice
Storie in evidenza
Promozione di una Storia Instagram
Storie in evidenza
Se ti stai chiedendo come mettere in evidenza Storie Instagram per usare la nuova funzione che ti permette di fissare le Storie sul tuo profilo, innanzitutto aggiorna l’applicazione. Una volta che hai effettuato l’aggiornamento, apri Instagram e tocca l’icona Account per andare sulla tua bacheca. Quindi, tocca la voce “Contenuti in evidenza della storia” che appare sotto alla descrizione del profilo. A quel punto, tocca Nuovo e seleziona la Storia che desideri promuovere. Infine, scegli Avanti, modifica eventualmente la copertina e scegli Fine.
In pochi minuti, sarai riuscito a mettere in evidenza Storie Instagram. Adesso, chiunque visiterà il tuo profilo, ad esempio per guardare la galleria, vedrà la Storia che hai messo in primo piano. Ricordati che non scadrà dopo un giorno, ma rimarrà lì finché tu non la toglierai.
Promozione di una Storia Instagram
Se ti stai domandando come mettere in evidenza Storie Instagram per promuovere i tuoi contenuti multimediali, devi utilizzare Facebook e, per altro, devi avere un profilo business. Collegati a Facebook e spostati nella Gestione Inserzioni. Poi, crea l’inserzione inserendo la foto o il video e, magari, un pò di testo (facoltativo). Quando hai fatto, vai nel Gruppo inserzioni e seleziona la voce Posizionamenti. Quindi, clicca Modifica posizionamenti e scegli Instagram. Per mettere in evidenza Storie Instagram, seleziona la voce Storie. Fatto ciò, concludi la creazione dell’inserzione seguendo la procedura guidata e dopo pubblicala.
Una volta che la Storia verrà pubblicata, apparirà anche tra le Storie di chi non è tuo follower. Probabilmente, questa è la strada migliore per aumentare il numero dei propri follower velocemente. Per ulteriori informazioni, consulta questa pagina del supporto Facebook.
Quando ti ho spiegato come aumentare follower, ti ho detto più volte che è necessario “spargere la voce”, ossia sfruttare anche gli altri account social che hai per migliorare la visibilità del tuo profilo Instagram. Insomma, la strada per diventare influencer potrebbe improvvisamente accorciarsi se decidessi di passare anche attraverso Facebook o Twitter. In particolare, Facebook potrebbe tornarti utile non solo per dare maggiore visibilità ai post, ma anche per pubblicare le Storie che crei su Instagram. Non sai come condividere Storie Instagram su Facebook con iPhone o Android? Nessun problema: sono qui proprio per aiutarti.
A dispetto di quanto tu possa pensare, infatti, si tratta di un’operazione piuttosto semplice, che ti porterà via appena una manciata di secondi. Certo, dovrai metterci comunque un pò di attenzione e seguire con scrupolo le indicazioni che ti darò tra poco. Se ti sbagliassi e saltassi anche un solo passaggio, rischieresti di mandare all’aria tutto il lavoro fatto in precedenza. Pronto? Allora prendi il tuo smartphone e vediamo insieme come condividere Storie Instagram su Facebook.
Come condividere Storie Instagram su Facebook
Per condividere Storie Instagram su Facebook, puoi seguire due strade differenti. Da un lato, potresti automatizzare l’operazione e condividere su Facebook tutto ciò che pubblicherai sul tuo profilo Instagram (inclusi i post). Dall’altro, potresti pubblicare i contenuti Instagram su Facebook manualmente, scegliendo solo quelli che ritieni più idonei.
In entrambi i casi, comunque, non spenderai che pochi secondi per riuscire a pubblicare le Instagram Stories con i tuoi followers di Facebook. Potrai così raggiungere un numero maggiore di persone, accorciando di gran lunga la strada al successo.
Indice
Condividere le Storie automaticamente
Condividere le Storie manualmente
Condividere le Storie automaticamente
La soluzione più semplice e immediata per condividere Storie Instagram su Facebook, consiste nel sincronizzare l’account Instagram con il profilo Facebook. In questo modo, è possibile pubblicare i post, le Storie e altre informazioni del profilo su Facebook. Verranno aggiornate automaticamente dai social network.
Per configurazione questa opzione, innanzitutto lancia l’applicazione ed esegui il login con le credenziali del tuo account. Poi, pigia sull’icona a forma di mezzobusto stilizzato in basso a destra. Una volta all’interno del tuo profilo, pigia sull’icona dell’hamburger menu (quella con le tre righe in orizzontale) e poi su Impostazioni. Qui, scorri l’elenco sino a incontrare la voce Account collegati. Poi, pigia sull’icona di Facebook e segui la procedura per sincronizzare i due profili.
Conclusa l’operazione, scorri la schermata verso il basso e, nella sezione Preferenze, attiva la funzione Condividi la tua storia su Facebook. Come detto, in questo modo, ogni volta che condividerai una Storia su Instagram verrà aggiunta automaticamente alle tue Storie Facebook.
Condividere le Storie manualmente
In alternativa, potresti condividere Storie Instagram su Facebook a mano. Si tratta di un’operazione che ti porterà via qualche secondo in più rispetto alla procedura automatizzata, ma che ti consentirà di scegliere cosa condividere e cosa, invece, tenere solamente su Instagram.
Come ho già avuto modo di dirti, le foto e le Storie che pubblichi su Instagram vengono salvate automaticamente all’interno della Galleria o del Rullino del tuo telefono. Ti basterà accedere al suo interno, cercare una cartella o un album dal nome Instagram o Instagram Stories e individuare il contenuto che vuoi condividere su Facebook. Ti basterà condividerlo nelle Storie o nei post di Facebook come fai di solito.
Se invece hai controllato il percorso Impostazioni > Opzioni relative alle storie > Salvataggio e hai notato che l’interruttore in corrispondenza di Salva nella galleria era spento, innanzitutto attivalo. Dopodiché, per pubblicare Storie già condivise, potresti usare i metodi che ti consentono di salvare le Storie degli altri.
Spesso, potresti domandarti come cancellare Storie Instagram usando iPhone o Android. Dopo aver aggiunto più Storie al tuo profilo, ti piacerebbe rimuovere quelle che non ti piacciono troppo. Hai rivisto la tua Storia e, pensandoci bene, ci sono alcuni contenuti che sarebbe meglio non mostrare ai follower. Non avendolo mai fatto, lo hai chiesto al web, finendo così sul mio blog.
In questa guida, ti spiego appunto come cancellare Storie Instagram. Ti dico cosa devi fare per eliminare le foto e i video caricati sulla tua Storia in pochi secondi. Così facendo, nessuno potrà più visualizzare quei contenuti. Allora, se sei d’accordo, direi che possiamo iniziare subito.
Come cancellare Storie Instagram
Hai fatto bene a domandarti come cancellare Storie Instagram. Alla fine, la procedura per farlo non è così scontata. Per altro, c’è da dire che eliminare le foto e i video prima delle 24 ore, cioè prima che il sistema dell’applicazione lo faccia in automatico, potrebbe tornare utile per altri scopi a volte. Infatti, quando si nasconde le Storie a qualcuno, è sempre bene eliminare i contenuti pubblicati in precedenza. Altrimenti, potranno ancora essere visualizzati.
Detto ciò, è molto semplice cancellare Storie Instagram con iPhone o Android. Innanzitutto, apri l’applicazione e posizionati sulla tua Bacheca. Poi, tocca l’icona del tuo profilo per riprodurre le Storie. Trova quella che desideri eliminare. Quando l’hai individuata, tieni premuto il dito su di essa per metterla in pausa. A quel punto, rilascia il dito e, rapidamente, tocca l’opzione Altro, rappresentata dai tre pallini. Per ultimo, tocca Elimina e conferma. Entro pochi secondi, il contenuto eliminato non sarà più visibile ai follower.
In questo modo, hai la possibilità di cancellare Storie Instagram dal tuo profilo prima che scadano. Così facendo, puoi personalizzare la tua giornata al meglio. Inoltre, puoi scegliere cosa far vedere ai tuoi follower e per quanto tempo.
Se vuoi sapere come cambiare scrittura Storie Instagram con iPhone o Android, sei nel posto giusto. Dopo aver sentito dire dai tuoi amici che adesso si può cambiare carattere nelle Instagram Stories, sei corso sul web per approfondire la questione. Vorresti sapere cosa fare per aggiungere del testo sulle foto e sui video che condividi nelle Storie e, soprattutto, come si modifica il font predefinito. Il tuo obiettivo, è quello di fare una scritta strana, fuori dal comune insomma. A seguito di varie ricerche, sei arrivato sul mio blog.
In questa guida, ti spiego infatti come modificare la scrittura nelle Storie Instagram. Ti dico cosa devi fare per creare le nuove Storie denominate Tipo, composte da solo testo e con font personalizzabili. Inoltre, ti mostro come applicare delle scritte su foto e video, modificare il carattere e colorarle. Allora non perdiamo altro tempo, cominciamo subito.
Come cambiare scrittura Storie Instagram
Quando ti chiedi come variare scrittura Storie Instagram, potresti avere diverse idee in mente. Potresti aver bisogno di applicare delle scritte sulle foto e sui video. Oppure, vorresti semplicemente creare le Storie in modalità Tipo.
Non potendo conoscere il motivo per il quale ti trovi qui, ho dovuto dividere la guida in più parti. Leggi gli approfondimenti di seguito e scegli quello che si adatta alle tue esigenze.
Indice
Storie in modalità Tipo
Cambio font nelle Storie
Editing delle foto e dei video
Storie in modalità Tipo
Se vuoi usare la modalità Tipo, innanzitutto aggiorna l’applicazione. Dopo averlo fatto, apri Instagram e avvia la creazione di una Storia. A quel punto, partirà la fotocamera. Adesso, scorri le modalità della Storia. Ci sono Superzoom, Boomerang e altre. Tra queste, dopo l’aggiornamento, dovresti visualizzare la modalità Tipo. Posiziona l’indicatore su di essa per attivarla. Nel caso in cui non vedessi l’opzione suggerita, vai dritto al punto successivo.
Selezionata la modalità Tipo, puoi cambiare scrittura Storie Instagram. Vedrai il suggerimento “Tocca per digitare“. Toccalo e “Digita qualcosa” come consigliato. Per impostazione predefinita, viene scelto il font Moderno. Se tocchi la targhetta in alto, però, ti è concesso variarlo con altri caratteri. Al momento in cui scrivo, puoi scegliere soltanto i font Macchina da scrivere e Grassetto, oltre a Moderno. Non c’è più il carattere Neon, che permetteva di scrivere in corsivo nelle Storie senza uscire dall’applicazione.
Quando hai fatto, puoi modificare lo sfondo della Storia toccando il pulsante colorato (in basso a sinistra). Inoltre, puoi premere il pulsante Fotocamera per inserire una foto come sfondo, che verrà sfumata con il tema colorato che hai selezionato.
Un volta che hai ultimato le personalizzazioni, puoi ancora modificare la scritta delle Storie Instagram usando la funziona Aa, visibile dopo aver pigiato il bottone >. Hai la possibilità di variare il font di nuovo, ma anche di scegliere il colore del testo. Ad esempio, potresti fare una scritta arcobaleno. Una volta che sei pronto, premi Fine e dopo La tua storia per pubblicare il tuo capolavoro.
Cambio font nella Storia
Se desideri modificare il font del testo che aggiungi alle foto e ai video, per prima cosa aggiorna l’applicazione. Dopodiché, apri Instagram e spostati nelle Storie. Aggiungi l’immagine o il filmato che desideri pubblicare. Poi, scrivi qualcosa usando il bottone Aa. Dopo l’aggiornamento, dovresti vedere il bottone Classico nel mentre che digiti il testo. Se ci fosse, toccalo per cambiare scritta Storie Instagram. In caso contrario, leggi subito il punto successivo.
Il pulsante suggerito, ti permette di cambiare il font. Sono disponibili i caratteri Moderno, Macchina da scrivere e Grassetto. Esatto, sono identici a quelli che trovi nella modalità Tipo. Dopo averne selezionato uno, scegli il colore della scritta, premi Fine, regola le dimensioni della scritta e spostala dove vuoi. Per ultimo, tocca La tua storia per condividere l’opera d’arte con i follower.
Ti ricordo che, per adesso, non è possibile variare il font delle Storie Instagram per usare il corsivo in modo diretto. L’unico modo per utilizzare questo font tramite l’app, è scrivere a mano libera.
In alternativa, puoi scrivere in corsivo su Instagram facendo l’editing della foto o del video prima di caricarlo sul social network. Puoi farlo usando app di terze parti gratuite. Continua a leggere per capire come si fa.
Editing delle foto e dei video
Se ti stai domandando come cambiare scrittura Storie Instagram e non trovi ancora le opzioni di cui sopra, oppure non ti piacciono i font, potresti risolvere facendo l’editing delle foto e dei video prima di postarli sul social network. Ci sono delle app di terze parti gratuite che, in maniera simile al Photoshop, ti permettono di aggiungere degli effetti personalizzati e delle scritte a immagini e video. Potresti usarle per questo scopo.
Una delle migliori app per fare ciò su Android, è PicSee. Dopo averla installata, carica la foto o il video. Dopodiché, applica i filtri e inserisci il testo. Scegli il font che desideri usare, sposta la scritta dove vuoi e, quando hai fatto, salva il file multimediale nella galleria. Poi, sceglilo da Instagram, usando le Storie. Infine, pubblica la tua creazione per mostrarla ai seguaci.
La stessa cosa, se hai un iPhone, puoi farla utilizzando l’app Studio fotografico. È un’app gratuita per la fotografia. Dispone di molte funzioni, anche avanzate, tra cui appunto quella per aggiungere dei font particolari. Per fare delle scritte strane, è l’ideale. Provala, sicuramente rimarrai soddisfatto. Leggi come cambiare scrittura Instagram per ulteriori informazioni.
In questo tutorial ti spiegherò come far vedere gli stati WhatsApp a tutti i tuoi contatti, in modo che qualunque utente di WhatsApp possa vedere gli stati di WhatsApp.
Come far vedere gli stati WhatsApp a tutti
Dopo essere riuscito a nascondere Stati WhatsApp, ti sei ricreduto. Vorresti dunque “tornare alle origini” mostrando le tue Storie a tutti i tuoi contatti. Ebbene, in questi casi, non c’è assolutamente bisogno di resettare le impostazioni dell’applicazione. Basta infatti regolare nuovamente le impostazioni di privacy dell’account.
In dettaglio
apri l’app WhatsApp
vai nelle in Impostazioni
scegli la voce Account
scegli la voce Privacy
seleziona la voce Stato.
imposta ora I miei contatti.
Così facendo, a partire dai nuovi stati, tutto tornerà come alla prima installazione di WhatsApp.
Affinché l’effetto sia immediato, come ti ho appena detto, dovresti ripubblicare gli Stati che hai già condiviso o inviato.
Come nascondere stati WhatsApp a una parte dei contatti
Per nascondere Stati WhatsApp a una parte dei tuoi contatti
procedi effettuando l’accesso all’applicazione.
vai su Impostazioni
poi scegli Account
poi scegli Privacy
tocca l’opzione Stato
Vedrai così la sezione Chi può vedere i miei aggiornamenti.
Per default, la scelta dovrebbe essere impostata su I miei contatti.
Come impostare chi può vedere lo stato su WhatsApp
È sufficiente regolare questa impostazione per gestire la visualizzazione degli Stati WhatsApp.
A questo punto, hai due possibilità: puoi scegliere l’opzione I miei contatti eccetto
seleziona i contatti da escludere usando la lista Nascondi a. Puoi usarla se vuoi mostrare i tuoi stati a quasi tutta la tua rubrica.
Invece, se vuoi farli vedere soltanto a una piccola parte di contatti (magari ai tuoi amici più importanti o solo ai tuoi familiari)
scegli l’opzione Condividi con
seleziona i contatti da mettere in whitelisting (quelli a cui desideri mostrarli).
Così facendo, farai sparire i tuoi nuovi Stati WhatsApp a chi non desideri mostrarli.
Infatti, affinché l’effetto sia immediato, dovresti eliminare gli Stati già pubblicati, perché ad essi rimane applicata la vecchia regola di privacy. In alternativa, ti basterà attendere un giorno per far sì che tutto si configuri automaticamente.
In questo tutorial ti spiegherò il significato delle spunte di WhatsApp ossia quei segni di spunta che vedi vicino ai messaggi di WhatsApp, nelle conversazioni e chat di WhatsApp.
Doppia spunta grigiasu WhatsApp
Le due v su WhatsApp grigie, vogliono dire che il messaggio è arrivato sullo smartphone del destinatario, ma non è ancora stato letto dall’utente.
In questo caso, il contatto non ti ha bloccato. Questa spunta, però, rimane ugualmente un’incognita. Infatti, potrebbe darsi che il contatto abbia deciso di togliere la spunta di lettura.
Se così fosse, la doppia spunta grigia potrebbe avere lo stesso significato di quella blu.
La differenza, sta nel fatto che la doppia spunta grigia non dà la certezza che il messaggio sia stato letto. Invece la spunta BLU si.
Doppia spunta blusu WhatsApp
Come ti ho appena detto, le due v su WhatsApp blu sono quelle più importanti. Esse, ti danno la certezza che il messaggio è stato ricevuto e letto. Anche se il destinatario ti dice che non lo ha visualizzato, qualcuno di sicuro lo ha fatto, magari al posto suo. Le doppie spunte blu o azzurre, infatti, sono denominate, apposta, conferme di lettura. Sono le uniche spunte che si possono disabilitare.
Per rimuovere la doppia spunta blu
devi andare in Impostazioni
poi scegli Account
poi scegli Privacy
mettere su Off l’opzione Conferme di lettura.
Facendolo, però, ricordarti che anche tu non sarai più in grado di vedere questa spunta.
In questo tutorial ti spiegherò come archiviare le chat di WhatsApp su Google Drive, in modo da salvare memoria sul telefono.
Archiviare le chat su Google Drive
Visto il supporto del backup WA su Google Drive (Android), che è risultato utile per evitare la perdita delle chat e di tutti i messaggi in caso di furto o smarrimento del telefono, l’archiviazione sull’account Google può essere utilizzata anche per liberare spazio nel telefono.
Questo è l’ideale per coloro che hanno dei gruppi molto trafficati dove vengono condivisi molti video e immagini. Procedi dunque in tal senso affinché l’applicazione possa rimuovere i backup locali (facendo rimanere soltanto il più recente, che sarà sul cloud).
Eliminare le foto e i video non usati
Probabilmente la tua galleria fotografica è piena di foto e video, che occupano tanta memoria sul dispositivo. Alcuni utenti lasciano sul telefono migliaia di fotografie e video, senza scaricarle mai sul computer.
Il fatto è che ti da fastidio compiere un’eliminazione di massa o una selettiva scelta dei file media (e hai ragione), ecco perché rimangono lì. Per ovviare il problema però puoi scegliere di fare due cose d’ora in poi: Disattivare il download automatico delle foto WhatsApp
Scaricare immagini e video in automatico, oltre ad aumentare il consumo della connessione internet, potrebbe generare un inutile spreco di memoria del telefono. Per questo consiglio sempre di disabilitare il download automatico dei media files nella galleria quando si hanno conversazioni dove spesso vengono condivisi video e immagini.
Inoltre, questa operazione è utile per nasconderle le immagini e tutelare la privacy dell’account. Leggi la guida dedicata al fine di approfondire la faccenda. Eliminare i file multimediali dalla chat
Da un po’ di tempo, è stata introdotta l’opzione per eliminare i file media dalla chat. Questa funzionalità permette di rimuovere dalla conversazione e dalla galleria le immagini e i video in una sola azione.
In questo modo, sarà impossibile dimenticarsi di cancellare i file media scaricati nell’archivio, perché per farlo, basterà toccare il flag Elimina media dal telefono durante l’eliminazione dei messaggi.
In questo tutorial ti spiegherò come fare l’aggiornamento di WhatsApp WEB, in modo da poter scaricare una nuova versione dell’app WhatsApp.
Aggiornamento WhatsApp Web
WhatsApp Web è uno strumento nato nel 2015 per utilizzare la celebre applicazione di messaggistica istantanea anche da PC. Non si tratta di un vero servizio stand-alone in quanto, per utilizzarlo, avrai sempre bisogno di tenere a portata di mano il tuo smartphone.
WhatsApp Web permette però, soprattutto a chi passa molto tempo davanti al PC, di poter utilizzare l’app senza dover tirare fuori di tasca lo smartphone. Una volta effettuata la connessione tramite questa pagina infatti, potrai ricevere e inviare i messaggi direttamente dalla tastiera del computer.
Come aggiornare WhatsApp WEB
Aggiornare WhatsApp Web però, non è attualmente possibile. Essendo nato sotto forma di estensione per browser infatti, tutti gli aggiornamenti vengono caricati automaticamente dal team di sviluppo e li troverai on-air ogni volta che ti connetterai al servizio. È un sito web come un altro (in senso pratico), pertanto, spetta a chi gestisce il server aggiornarlo in background.
Aggiornamento WhatsApp Desktop
Come aggiornare WhatsApp per Windows o per Mac
Il discorso cambia invece se utilizzi la versione client di WhatsApp per Windows o macOS. Da qualche tempo infatti, è stata rilasciata anche una versione Desktop dell’applicazione, che può essere scaricata e installata su PC collegandoti a questo link.
Una volta terminata la procedura, per utilizzare WhatsApp su PC
scannerizza il codice QR esattamente come avviene per la versione Web. Le funzioni disponibili sono identiche e, anche in questo caso, dovrai utilizzare il numero di telefono che hai registrato tramite smartphone.
Per ricevere gli aggiornamenti di WhatsApp Desktop senza doverli scaricare dalla pagina che ti ho mostrato poco fa,
ti consiglio di scaricare WhatsApp per PC direttamente da Microsoft Store (se utilizzi Windows 10) oppure da App Store (se utilizzi macOS).
In questo modo infatti, ogni volta che sarà rilasciata una nuova versione, questa verrà scaricata e installata automaticamente, proprio come avviene sugli smartphone.
In questo tutorial ti spiegherò come aggiornare Instagram su Android in modo da poter facilmente scaricare la nuova versione dell’app Instagram sul tuo smartphone Android ed usufruire delle nuove funzionalità disponibili sulla nuova versione dell’app Instagram per Android.
Aggiornare Instagram su Android
Se utilizzi un terminale Android e vuoi aggiornare Instagram all’ultima versione stabile
apri il Google Play Store
(l’icona del sacchetto della spesa con il simbolo ▶︎ al centro)
premi sul pulsante ≡ che si trova in alto a sinistra
seleziona la voce Le mie app e i miei giochi dalla barra che compare di lato
A questo punto, cerca Instagram nella lista delle applicazioni che hanno bisogno di aggiornamenti
premi prima sulla sua icona
e poi sul pulsante Aggiorna per avviarne il download
Entro pochi istanti la versione più recente della app verrà installata sul tuo smartphone
Scaricare l’app Instagram da Google Play Store
Se stai leggendo questo tutorial direttamente dal tuo device Android, puoi fare prima e aggiornare Instagram semplicemente visitando questo collegamento
e pigiando sul pulsante Aggiorna presente nella schermata che si apre
(cioè nella pagina del Play Store) dedicata ad Instagram.
In questo tutorial ti spiegherò come aggiungere contatti ad un gruppo WhatsApp di cui non sei l’amministratore, in modo da invitare altre persone ad un gruppo WhatsApp che non hai creato tu.
Come aggiungere contatti a un gruppo WhatsApp se non sei amministratore
Come ti ho appena detto, solo gli amministratori possono aggiungere persone gruppo WhatsApp. Se sei un partecipante, l’unica cosa che puoi fare è chiedere agli admin il link d’invito al gruppo.
Suggerire persone da aggiungere ad un gruppo WhatsApp
In alternativa, potresti dire loro chi aggiungere per vedere se assecondano la tua richiesta.
Come altra soluzione, potresti compiere buone azioni nella conversazione, risultare garbato e moderato nei messaggi, cercando magari di aiutare gli altri partecipanti. Rispondi ad eventuali domande degli utenti per essere più d’aiuto possibile.
In questo modo, potresti essere premiato dagli admin, è probabile che presto tu possa diventare uno degli amministratori / moderatori del gruppo.
Così, potrai aggiungere contatti a tua discrezione.
Come farsi aggiungere a un gruppo WhatsApp
E se non fossi né un partecipante né un amministratore?
Cosa dovresti fare per farti aggiungere al gruppo WhatsApp
In questi casi, l’unica cosa da fare è contattare un amministratore o un partecipante del gruppo e chiedergli di essere aggiunto alla chat usando uno dei metodi di cui sopra.
Se invece ti ricordi che un tuo amico in passato ti aveva inviato un link d’accesso al gruppo, ritrovalo nella chat singola. Se non fosse scaduto (perché sono trascorse 72 ore) o revocato, è probabile che tu possa utilizzarlo subito per entrare a far parte di quel gruppo.
In questo tutorial ti spiegherò come effettuare l’annullamento di un messaggio inviato su WhatsApp in modo da annullare l’invio di un messaggio di testo su WhatsApp.
Come annullare messaggio inviato WhatsApp
Quando ti chiedi come annullare messaggio inviato WhatsApp, la prima cosa che devi fare è aggiornare l’applicazione.
Come scaricare l’ultima versione di Whatsapp per poter annullare messaggio inviato WhatsApp
Vai su App Store se hai un iPhone,
oppure su Google Play se hai Android.
Scarica e installa l’ultima versione WhatsApp.
effettua l’aggiornamento
puoi procedere ad annullare messaggio inviato WhatsApp.
TUTORIALS E GUIDE SULLE APP PER INVIARE MESSAGGI E SUI SOCIAL NETWORK
Procedura per annullare un messaggio su WhatsApp
Se utilizzi iPhone o Android
entra nella chat singola o nel gruppo in cui è presente il messaggio da rimuovere.
Puoi scegliere anche una fotografia, un’immagine, una nota vocale, un video, una GIF, un documento o qualsiasi altro file che hai condiviso.
Quando l’hai trovato
tieni premuto il dito su di esso per selezionarlo.
tocca l’icona del Cestino, come quando elimini un messaggio (inviato o ricevuto).
Se hai la versione giusta dell’app e se rientrassi nell’orario giusto
scegli l’opzione Elimina per tutti.
Annullare un messaggio WhatsApp da WhatsApp WEB sul computer
Se invece ti colleghi tramite WhatsApp Web con il computer
entra nel gruppo o nella conversazione
trova il messaggio inviato da meno di 1 ora.
clicca Espandi
scegli Elimina messaggio
seleziona Elimina per tutti.
Così facendo, il messaggio o il file media che avevi scelto verrà rimosso dal tuo telefono e da quello degli altri contatti (a patto che abbiano aggiornato l’app). Apparirà l’avviso “Hai eliminato questo messaggio“.
Verrà cancellata pure la notifica associata ad esso sullo smartphone degli altri. Inoltre, se si trattasse di un file multimediale, verrà eliminato anche dalla Galleria o dal Rullino. Questo, a prescindere dall’opzione “Elimina media dal telefono”.
Controllare le spunte dei messaggiWhatsApp
Ora che ti ho spiegato come annullare messaggio inviato WhatsApp, voglio ricordarti di controllare le spunte prima di farlo.
Non avrebbe senso rimuovere un messaggio già letto (eccezioni a parte). Dunque, non tener conto solo dei 60 minuti. Per guardare le spunte nei gruppi, però, entra nelle info messaggio. Altrimenti, non puoi sapere chi lo ha ricevuto o letto e chi no.
In dettaglio, se vedi una spunta grigia, puoi annullare messaggio inviato WhatsApp senza preoccupazioni, perché i destinatari non lo hanno ancora ricevuto.
Se appaiono le due v di colore grigiopotrebbe significare che il messaggio è stato solo consegnato. Tuttavia, se il destinatario ha tolto la spunta blu, ovvero la conferma di lettura, potrebbe anche averlo letto.
Per scoprirlo, guarda la cronologia chat.
Se ci sono delle v azzurre, vuol dire che non è stato letto.
Se invece sono tutte grigie, non puoi saperlo con precisione.
Nel dubbio, però, ti consiglio di togliere il messaggio.
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In questo tutorial ti spiegherò come cambiare tipo di scrittura nello stato di WhatsApp.
Cambio tipo di scrittura nello stato di WhatsApp
Se hai l’esigenza di cambiare tipo di scrittura o formattazione del testo nello stato di WhatsApp, questa guida è per te.
Vedremo tutte le procedure per poter variare il tipo di scrittura o font nello stato di WhatsApp.
Cambio scrittura nello stato di WhatsApp
Un altro scenario in cui è possibile modificare la scrittura su WhatsApp, riguarda gli aggiornamenti allo stato. Per poterli personalizzare in termini di formattazione del testo, infatti, potresti usare l’editor multimediale dell’applicazione, come mostrato di seguito anche per foto e video. In alternativa, potresti pubblicare uno stato di solo testo con formattazione differente.
Puoi dunque liberare la tua fantasia:
premi sul tasto a forma di T durante la creazione di una storia
scrivi il testo e poi continua a toccare il pulsante a forma di T per cambiare il tipo di scrittura
Dalla stessa sezione, avrai modo di modificare le tonalità e i colori.
In questo tutorial ti spiegherò come cambiare scrittura nello stato di WhatsApp, ossia vedremo insieme come cambiare il font del testo nello stato di WhatsApp.
Cambio scrittura nello stato di WhatsApp
Un altro scenario in cui è possibile modificare la scrittura su WhatsApp, riguarda gli aggiornamenti allo stato. Per poterli personalizzare in termini di formattazione del testo, infatti, potresti usare l’editor multimediale dell’applicazione, come mostrato di seguito anche per foto e video. In alternativa, potresti pubblicare uno stato di solo testo con formattazione differente.
Puoi dunque liberare la tua fantasia:
premi sul tasto a forma di T durante la creazione di una storia
scrivi il testo e poi continua a toccare il pulsante a forma di T per cambiare il tipo di scrittura
Dalla stessa sezione, avrai modo di modificare le tonalità e i colori.
Cambiare formattazione del testo nello stato di WhatsApp
Come altra soluzione, potresti
toccare il simbolo della matita,
presente nella sezione Stato
scrivere una frase o una parola
e selezionare l’opzione T.
Ripeti il tocco per continuare a variare la scrittura di WhatsApp, finché non trovi quella che più si adatta all’occasione.
Con la giusta destrezza, riuscirai a scrivere delle brevi frasi ad effetto nelle storie! Se volessi qualche spunto per alcune citazioni d’autore, consulta l’approfondimento dedicato alle frasi da inserire negli stati di WhatsApp.
Sei finalmente arrivato al capitolo più importante della guida, dove ti spiegherò perché gli swipe up di Instagram non sono disponibili per tutti gli utenti.
Il segreto sta tutto nel numero di seguaci di un profilo: per poter inserire i link nelle storie sotto forma di swipe up, bisogna obbligatoriamente superare i 10.000 follower.
Sotto questo valore, la funzione non è disponibile: di fatto, è uno strumento riservato solo agli utenti che sono già abbastanza conosciuti. Effettivamente, sarebbe vano rendere disponibile a tutti questa funzionalità. Anche perché, con pochi follower, la conversione sarebbe davvero bassa. Per non parlare dei possibili utilizzi impropri.
In questo tutorial ti spiegherò come usare la funzione SWIPE UP di Instagram per promuovere prodotti e guadagnare con INSTAGRAM.
Come inserire lo SWIPE UP su post Instagram e guadagnare con Instagram
Con lo swipe up puoi:
Sponsorizzare prodotti;
Mostrare le tue guide o le ricette che pubblichi su un blog ai tuoi follower;
Rimandare a un canale YouTube che intendi sponsorizzare;
Inserire i tuoi prodotti di e-commerce con il referral;
Linkare ad una pagina Wiki o ad una pagina di un sito Web per approfondire il discorso contenuto all’interno della storia principale.
Queste sono solo alcune delle azioni che si possono “innescare” tramite lo swipe up nelle storie di Instagram. Potrai usarlo in molte altre maniere per qualsiasi attività correlata al web. Linee guida da rispettare per lo swipe up
Viste le potenzialità pubblicitarie dello strumento, dovrai rispettare delle semplici linee guida (ovviamente se il tuo profilo possiede i requisiti necessari):
Non inserire uno swipe up su ogni storia che pubblichi;
Non aggiungere link a contenuti che non ti portano nessun vantaggio in termini di follower o sponsorizzazioni (tranne i casi in cui pubblichi un video con uno swipe up di approfondimento);
Evita di inserire swipe up a contenuti che possono essere segnalati dagli utenti o che possono offendere determinate categorie di persone o gruppi di qualsiasi tipo (non è un efficace strumento di propaganda, visto che potresti attirare solo gente che semina odio o “haters”).
In questo modo, eviterai che il tuo account possa essere bannato da Instagram o segnalato dagli utenti. E di conseguenza, ti assicurerai una conversione costante e duratura.
Chi può usare lo swipe up Instagram?
RAGGIUNGERE ALMENO 10.000 FOLLOWER
Sei finalmente arrivato al capitolo più importante della guida, dove ti spiegherò perché gli swipe up di Instagram non sono disponibili per tutti gli utenti.
Il segreto sta tutto nel numero di seguaci di un profilo: per poter inserire i link nelle storie sotto forma di swipe up, bisogna obbligatoriamente superare i 10.000 follower.
Sotto questo valore, la funzione non è disponibile: di fatto, è uno strumento riservato solo agli utenti che sono già abbastanza conosciuti. Effettivamente, sarebbe vano rendere disponibile a tutti questa funzionalità. Anche perché, con pochi follower, la conversione sarebbe davvero bassa. Per non parlare dei possibili utilizzi impropri.
È vero anche che raggiungere i 10 mila follower non è affatto semplice: dovrai metterti d’impegno e pubblicare contenuti di qualità, anche più volte al giorno, per veder crescere i follower in maniera costante e in breve tempo.
Formato storie Instagram per fare lo swipe up
Prima di aggregare un link alle storie di Instagram, dovresti analizzare le dimensioni delle tue storie.
Devi sapere, infatti, che Instagram prevede delle misure per foto e video ben precise che, se non vengono rispettate, il sistema le forzerà a suo piacimento e in automatico. Ti è mai capitato di vedere l’anteprima della tua storia ingrandita, sfocata o comunque distorta?
Bene, quello è il miglior modo per perdere follower e, di riflesso, il privilegio di poter inserire gli swipe up su Instagram.
Devi quindi conoscere le giuste proporzioni per le storie, affinché tu riesca a creare un contenuto che rientra perfettamente nel riquadro di Instagram ed in quello di Facebook
(sì, perché molte volte, le storie IG appaiono pure sul profilo Facebook collegato).
Solo così potrai inserire una “chiamata all’azione” efficace, che possa essere visualizzata nel punto giusto e che non mostri soltanto la freccia che si muove in fondo al contenuto (cosa molto brutta da vedersi e che spesso sfugge, facendo perdere il vantaggio di utilizzare i link). Approfondisci la questione leggendo la mia guida su qual è il formato storie Instagram.
SU www.social-facile.it TROVI I MIGLIORI TUTORIALS SUI SOCIAL NETWORK
Come hai visto, mettere profilo privato Instagram non è poi così difficile, indipendentemente dallo smartphone o dal computer che usi.
È anche vero, però, che questa scelta pone delle limitazioni importanti, soprattutto se si ha intenzione di aumentare follower Instagram per diventare un influencer.
Proteggere la privacy su Instagram
Per tua fortuna, ci sono soluzioni meno drastiche per proteggere la privacy dell’account e, allo stesso tempo, veder crescere il numero dei seguaci.
Ad esempio, puoi scegliere di bloccare uno o più utenti, così che non possano più guardare il tuo profilo, le foto che pubblichi e le Storie che condividi.
Nascondere le storie Instagram
In alternativa, puoi nascondere Storie Instagram ad alcuni dei tuoi follower, così che non possano vedere i tuoi contenuti a tempo e non sappiano quello che stai facendo in quel preciso momento.
Pur bloccandoli, potranno ancora vedere in anonimo le Storie che pubblichi e salvarle, è vero. Tuttavia, non è così noto questo metodo.
Per altro, tieni presente che ci sarà sempre qualcuno che proverà a vedere il tuo profilo privato.
Insomma, a mio avviso, se stai cercando visibilità, è meglio che tieni pubblico il tuo account. Dovresti considerarlo come un “rischio” da correre. Se invece non ti interessa mostrare il tuo profilo a chiunque, allora è giusto che tu proceda in tal senso.
In questo tutorial ti spiegherò come bloccare utenti Instagram in modo da poter bloccare utenti con cui non vuoi più interagire su Instagram.
C’è da dire che anche se blocchi un utente Instagram, questa persona potrà sempre creare un secondo profilo Instagram con una foto falsa e potrà spacciarsi per chi vuole, e potrà richiederti normalmente l’amicizia o spiare il tuo profilo tranquillamente, senza che tu lo sappia.
Quindi bloccare un utente Instagram è abbastanza inutile. In ogni caso in questa guida troverai tutti i passaggi per poter bloccare un utente su Instagram.
Blocco temporaneo dell’utente
La prima cosa che si può fare per nascondere i Direct su Instagram, è bloccare temporaneamente un utente. Nonostante questa soluzione possa sembrare particolarmente drastica, essendo reversibile, può essere revocata in qualsiasi momento.
Devi sapere che, al di là del fatto che un utente Instagram non possa più contattarti, in questo caso, l’opzione di blocco è utile poiché attivandola viene fatta sparire nell’immediato e automaticamente l’intera cronologia chat. Potresti quindi abilitarla quando sai che qualcuno sta per controllarti il telefono, così da non destare sospetti.
Per procedere, non dovrai fare altro che premere i tre puntini (in alto a destra)
e selezionare poi la voce Blocca.
Una volta bloccato un utente però
ricordati che nemmeno tu potrai accedere alle sue informazioni.
Come sbloccare un utente Instagram
Per sbloccarlo invece, non dovrai far altro che
premere il pulsante Sblocca
e confermare nella finestra di avvertenza che comparirà sullo smartphone.
Per maggiori informazioni, leggi la guida in cui ti spiego come bloccare una persona su Instagram.
Come nascondere una chat Instagram senza bloccare l’utente
Se preferisci non bloccare l’utente, ma desideri comunque nascondere una chat su Instagram, potresti usare dei metodi alternativi per riuscire nell’intento. Esistono alcune soluzioni che possono fare al caso tuo e che ti spiegherò nei prossimi paragrafi.
Ricordati però che non bloccando un utente, potrai continuare a visualizzare i suoi post e le sue storie senza particolari limitazioni. Peraltro, il suo nome rimarrà tra i tuoi follower.
Cambio del nome utentesu Instagram
Cambiare il nome utente su Instagram, in alcuni casi, potrebbe essere utile per nascondere i messaggi su Instagram. Se la controparte fosse disposta a farlo, potrebbe procedere in tal senso al fine di mascherare il suo nome nella tua lista delle chat Direct. In questo modo, succederebbe come quando, ad esempio, si rinomina un contatto di WhatsApp tramite la rubrica.
Tuttavia, devi tenere in considerazione il fatto che quella di Instagram è una procedura molto più seria (in termini di conseguenze) rispetto a quella di WA. Infatti, questa scelta potrebbe essere interpretata negativamente dai follower di quell’account, trasformandosi in un una potenziale perdita di engagement.
Consiglio dunque a te o alla controparte di utilizzare questa procedura solamente se quello da modificare è un profilo secondario, che non è conosciuto e che il suo cambio nome non desterebbe mai dei sospetti ai relativi seguaci.
Cambiare nome account Instagram (nome profilo Instagram)
Per effettuare il cambio del nome account, apri la pagina dell’applicazione Instagram dedicata al tuo profilo. Qui, non dovrai fare altro che premere il pulsante Modifica il profilo e scegliere l’username che più ti piace.
Mentre digiterai il nuovo nome, ti verrà notificata la disponibilità del nickname in tempo reale tramite una spunta verde. Terminata l’operazione, premi il pulsante in alto a destra e conferma la tua decisione. Ulteriori dettagli li trovi nella guida in cui ti spiego come cambiare nome su Instagram.
In questo tutorial ti spiegherò quali sono le app e programmi migliori per pubblicare post PROGRAMMATI su Instagram, ossia per pianificare una serie di post da pubblicare durante la giornata su Instagram in modo da rendere la pubblicazione dei post su Instagram automatizzata.
Cosa significa schedulare un post Instagram
Se hai poca dimestichezza con questo linguaggio, prettamente tecnico, è bene fare un po’ di chiarezza. Schedulare è infatti un’italianizzazione del verbo inglese to schedule, che altro non significa che programmare (inteso come pubblicazione a una determinata ora del giorno). Schedulare un post Instagram assume quindi il significato di pianificare il caricamento dei contenuti in base a una “tabella di marcia”.
Programmare i post Instagram acquisisce un’importanza quasi cruciale, soprattutto se inserita come azione all’interno di un piano di crescita social. In questo caso infatti, scegliendo con cura il momento in cui carichi un post, si potrebbe espandere notevolmente la platea di follower, con ottimi risultati anche in termini di engagement. Prima di fare questo però, è necessario capire quali sono i migliori orari per pubblicare contenuti nella timeline del social network. Orari migliori per programmare post Instagram
PROGRAMMARE POST SU INSTAGRAM
Come ti ho appena accennato, per portare avanti una strategia vincente, è necessario stabilire una roadmap da seguire minuziosamente. A molti utenti, questo può sembrare superfluo quando si ha a che fare con un profilo personale. In realtà, se il tuo obiettivo è la crescita di like, followers e commenti, non dovresti comunque sottovalutare il passaggio che sto per mostrarti.
Pubblicare post programmati su Instagram
Anche se non esistono delle regole generali da rispettare, i migliori orari per programmare post Instagram sono strettamente dipendenti dal comportamento del tuo pubblico. Certo, caricare foto nel cuore della notte, soprattutto se hai un account ancora poco seguito, porterà quasi sicuramente scarsi risultati. Ma questo non significa che esistono necessariamente degli orari prestabiliti per eseguire l’upload dei tuoi contenuti.
ATTIVARE L’ACCOUNT AZIENDALE INSTAGRAM per pubblicare post programmati su Instagram
Per capire meglio questo meccanismo, per prima cosa, ti consiglio di attivare l’account aziendale. Grazie ad esso, potrai accedere a tante statistiche davvero interessanti, che ti mostreranno l’andamento del tuo account nel tempo.
Per farlo, ti basterà seguire questa guida, ti assicuro che non ci metterai più di un paio di minuti.
Adesso, apri Instagram
vai nella pagina dedicata al tuo Profilo.
una volta aperto il menu tramite le tre linee in alto a destra
noterai la comparsa della voce Dati statistici
Facendo tap su questa nuova opzione
avrai accesso a una nuova schermata con tutti i dati relativi al tuo account.
Per trovare i migliori orari per pubblicare su Instagram
dovrai premere sulla scheda Pubblico
e poi scorrere verso il basso
fino a quando non incontri la voce Follower
Qui, avrai la possibilità di controllare in maniera molto semplice e veloce quali sono le fasce orarie in cui i tuoi followers sono più attivi.
Come POSTARE durante i picchi di visione degli utenti INSTAGRAM
Questo significa che, programmare i post Instagram durante i picchi, ti porterà ad avere dei risultati migliori rispetto ai momenti meno “affollati”. App per programmare post Instagram
Ora che ti ho parlato più approfonditamente di cosa significa programmare post Instagram, è il momento di vedere insieme quali sono gli strumenti più utilizzati dagli influencer e dai professionisti social per portare a compimento questa operazione.
Nei prossimi paragrafi, infatti, ti mostrerò le migliori app per programmare post Instagram fra quelle attualmente disponibili. Sei pronto per iniziare questo viaggio? E allora dai, cominciamo.
APP PER PROGRAMMARE POST SU INSTAGRAM – Hootsuite
Hootsuite è una delle applicazioni più utilizzate dai social media manager di tutto il mondo per programmare i post Instagram e non solo. Questo servizio infatti, offre la possibilità di controllare tutti i social network attualmente presenti nel panorama web, compresi Facebook e Twitter.
Fra tutti i servizi che ti mostrerò oggi, questo è forse quello più adatto per un utilizzo professionale, anche senza dover spendere molto.
Il piano base di Hootsuite ha un costo di 25,00 € al mese
consente di accedere a tutte le funzionalità della suite.
Fra queste, oltre alla programmazione automatica dei post, potrai anche consultare le metriche delle prestazioni e promuovere i tuoi post.
L’unico difetto che posso riconoscere a questo servizio, è un’interfaccia (a volte) confusionaria. Dopo un po’ di pratica, però, ti garantisco che riuscirai a gestire i tuoi canali social nel migliore dei modi.
Come usare l’app Hootsoute per PROGRAMMARE POST SU INSTAGRAM
Se vuoi utilizzare Hootsuite per programmare i post Instagram, ti basterà recarti sul sito ufficiale e iscriverti al servizio. Per i nuovi utenti, è prevista una prova gratuita di 30 giorni per prendere familiarità con il servizio. Inoltre, per non farti mancare nulla, puoi scaricare le applicazioni per Android (link) e iOS (link) direttamente dai rispettivi store.
APP PER POSTARE POST PROGRAMMATI SU INSTAGRAM – APP Later
Later è un’altra ottima applicazione per programmare post Instagram, che viene utilizzata spesso anche da chi dei social network ha fatto il suo lavoro principale. Leggermente più giovane rispetto a Hootsuite, Later risulta forse più intuitiva dal punto di vista grafico, senza però sacrificare la quantità di funzioni messe a disposizione.
Oltre a Instagram, con Later potrai controllare anche Facebook, Twitter e Pinterest, caricando foto e video e visualizzando i risultati ottenuti.
La caratteristica peculiare di questo servizio, è che esso offre ai propri utenti un piano gratuito per programmare fino a 30 post Instagram al mese. Si tratta di una quantità di contenuti di solito più che sufficiente per un utente medio.
In alternativa, puoi scegliere di acquistare un piano a pagamento
con prezzi a partire da 9,00$ al mese
fino a un massimo di 49,00$ per il piano più completo.
Per utilizzare Later, non dovrai far altro che recarti sul sito ufficiale
registrare un account e scegliere il piano più adatto alle tue esigenze.
In un secondo momento, per programmare i post Instagram anche da smartphone
potrai scaricare l’applicazione disponibile sia per Android (link) che per iOS (link).
In questo tutorial ti spiegherò come salvare i dati dei post prima di cancellare un account Instagram, anche detto profilo Instagram.
Cosa fare prima di eliminarsi da Instagram
Come accennato poco fa, prima di eliminare l’account di Instagram, è buona cosa salvare i contenuti multimediali che sono stati condivisi su di esso nel corso del tempo: anche se si tratta di poche foto o di video che al momento non ti interessano, ti suggerisco di conservarli in un luogo sicuro, cosicché tu possa rivederli qualora dovesse presentarsi la necessità.
Per scaricare i tuoi post da Instagram
apri l’app Instagram sul tuo iPhone o smartphone Android
accedi al tuo profilo Instagram con le credenziali del profilo da chiudere
premi sull’icona a forma di omino stilizzato
premi sull’icona con le tre linee orizzontali (che appare in alto a destra)
poi su Impostazioni;
ora, portati nel menu Sicurezza
premi infine su Scarica i dati
si aprirà una nuova finestra
inserisci un indirizzo di posta elettronica, al quale desideri ricevere l’archivio contenente le foto, i video e tutti gli altri dati di Instagram.
Come scaricare foto dei post Instagram dal sito Instagram (www.instagram.com)
In alternativa, puoi collegarti al sito di Instagram
e inserire le tue credenziali d’accesso.
Da lì, clicca sull’icona dell’omino stilizzato
seleziona l’icona a forma d’ingranaggio
scegli l’opzione Privacy e Sicurezza.
clicca su Richiedi il download
opzione presente sotto la sezione Download dei dati.
Dopo aver scaricato tutti i tuoi dati dell’account Instagram in locale, si potrà procedere alla relativa eliminazione.
In questo tutorial ti spiegherò come cancellare un profilo Instagram facilmente in pochi passaggi, attraverso l’applicazione Instagram per smartphone iPhone o Android.
Cancellare un profilo Instagram facilmente
Cancellazione del profilo Instagram attraverso l’app Instagram
Dall’app Instagram per Android e iOS, puoi soltanto disattivare l’accesso al tuo account, senza procedere ad una cancellazione vera e propria.
Per uscire dall’account Instagram
premi in basso a destra sull’icona dell’omino stilizzato
poi sull’icona con le tre linee
ed infine su Impostazioni; nella finestra che vedrai comparire
scorri fino a trovare il tasto Esci
Selezionalo per completare l’operazione
Dopo aver effettuato il logout, non potrai più accedere al tuo profilo automaticamente, a meno che non reinserirai le credenziali d’accesso (nel caso di accesso con Facebook, invece, dovrai premere sull’apposito tasto).
Finora hai utilizzato l’app Instagram su Windows 10 per gestire il tuo account social? In questo caso, ti consiglio di semplicemente di disinstallarla.
Vedremo tutti i passaggi necessari per cancellare un account Instagram attraverso l’applicazione mobile.
Cancellazione del profilo Instagram attraverso l’app Instagram
Dall’app Instagram per Android e iOS, puoi soltanto disattivare l’accesso al tuo account, senza procedere ad una cancellazione vera e propria.
Per uscire dall’account Instagram
premi in basso a destra sull’icona dell’omino stilizzato
poi sull’icona con le tre linee
ed infine su Impostazioni; nella finestra che vedrai comparire
scorri fino a trovare il tasto Esci
Selezionalo per completare l’operazione
Dopo aver effettuato il logout, non potrai più accedere al tuo profilo automaticamente, a meno che non reinserirai le credenziali d’accesso (nel caso di accesso con Facebook, invece, dovrai premere sull’apposito tasto).
Finora hai utilizzato l’app Instagram su Windows 10 per gestire il tuo account social? In questo caso, ti consiglio di semplicemente di disinstallarla.
Se vuoi sapere come silenziare post Instagram con iPhone o Android, potrei esserti d’aiuto.
Ogni volta che scorri il feed, trovi una miriade di foto e di video che non ti interessano.
La maggior parte di questi contenuti, è pubblicata da profili che conosci a malapena o da amici che non senti da tempo.
Non vorresti smettere di seguirli.
Tuttavia, ti piacerebbe non visualizzare i loro post e, possibilmente, le loro Storie.
In questo modo, riusciresti a personalizzare il feed secondo i tuoi interessi.
Per approfondire la questione, ti sei fiondato sul web e sei giunto fin qui.
Nella guida seguente, ti spiego appunto come silenziare post Instagram.
Ti dico cosa devi fare per rendere invisibili i post nel feed senza smettere di seguire la pagina o l’account che li sta pubblicando.
Allora, se sei d’accordo, non resta che cominciare.
Come silenziare post Instagram
Quando ti chiedi come silenziare post Instagram, devi sapere innanzitutto che questa funzione è ben diversa dalle notifiche post.
Se metti il muto ad un post, non solo non riceverai le notifiche, ma i contenuti pubblicati da quella persona spariranno completamente dal feed.
Per visualizzarli, bisognerà andare sulla sua bacheca.
Ciò premesso, devi anche sapere che l’opzione per silenziare post Instagram, al momento in cui scrivo, è in fase di rilascio.
Pertanto, è probabile che tu ancora non riesca ad utilizzarla.
Posso comunque garantirti che è disponibile sia per iPhone che per Android.
Quindi, la prima cosa che dovresti fare è aggiornare l’applicazione.
Eseguito l’aggiornamento
apri Instagram
scorri il feed
e trova il post che desideri mutare
Quando lo hai individuato
premi i tre pallini di fianco ad esso
tocca l’opzione Silenzia
Scegli Disattiva i post per visualizzare solo le Storie
In alternativa
seleziona Disattiva i post e la storia per non visualizzare nulla di quel profilo.
Nel caso non trovassi nemmeno un post recente di quella persona, potresti cercare il suo profilo, premere i tre pallini e scegliere Silenzia per ottenere lo stesso risultato.
Per altro, dall’account, ti verrà concesso anche di silenziare solo le Storie.
Silenziare post Instagram
Ora che ti ho spiegato come silenziare post Instagram, voglio ricordarti che il profilo in questione non verrà a sapere che lo hai silenziato.
Insomma, non gli arriverà una notifica.
Se in futuro vorrai rivedere i suoi post o le sue Storie nel feed, dovrai andare sulla bacheca del suo profilo e, sotto la descrizione, accanto alla scritta Hai disattivato i post e la storia, scegliere l’opzione Riattiva.
In un attimo, i nuovi post e le Storie di quell’utente torneranno visibili nel feed.
Programmare un post Instagram è una delle azioni più comode per chi utilizza intensivamente questo social network. Sia per un utilizzo privato che professionale, avere la possibilità di decidere quando pubblicare i tuoi post senza dover necessariamente farlo materialmente, è davvero una bella comodità.
Devi sapere infatti che esistono dei servizi realizzati ad hoc che consentono, a chi li utilizza, di caricare preventivamente immagini e video e di scegliere poi quando pubblicarli. Questo è molto diverso da ciò che avviene con l’applicazione ufficiale, con la quale puoi solamente salvare una bozza per poi pubblicarla in un secondo momento. Se sei interessato a scoprire come schedulare i post Instagram, oggi hai scelto la strada giusta per imparare. In questa guida, ti mostrerò tutte le modalità e i servizi che ho scovato in rete e che ho personalmente testato per verificare la loro bontà.
Come programmare post Instagram
Fino all’inizio del 2018, non era possibile utilizzare applicazioni o servizi di terze parti per programmare post Instagram. Da questa data in avanti, il team di sviluppo del social network ha deciso di accogliere tale funzionalità. Oltre agli utenti che utilizzano Instagram per passatempo, questa novità è stata accolta con entusiasmo soprattutto dai social media manager, che si occupano quotidianamente della gestione di più account social a livello professionale.
Devi sapere infatti che, per una figura di questo tipo, pubblicare i post Instagram automaticamente a un determinato orario, significa poter organizzare minuziosamente il proprio lavoro non solo su base giornaliera, ma anche settimanale o addirittura mensile. Per un normale utente poi, anche se i vantaggi sono più limitati, questi servizi permettono di caricare i post Instagram in un preciso momento, anche se si è al lavoro o si hanno attività più importanti da portare avanti.
Indice
Cosa significa schedulare un post Instagram
Orari migliori per programmare post Instagram
App per programmare post Instagram
Hootsuite
Later
Sendible
Buffer
Shorby
Iconosquare
Sked Social – ex Schedugram
Hopper HQ
Programmare post con Instagram Business
Programmare post Instagram da Facebook
Programmare post Instagram da iPhone
Programmare post Instagram da Android
Programmazione post Instagram non funziona
Sincronizzazione account
Down del servizio
Rinnovo abbonamento
Cosa significa schedulare un post Instagram
Se hai poca dimestichezza con questo linguaggio, prettamente tecnico, è bene fare un po’ di chiarezza. Schedulare è infatti un’italianizzazione del verbo inglese to schedule, che altro non significa che programmare (inteso come pubblicazione a una determinata ora del giorno). Schedulare un post Instagram assume quindi il significato di pianificare il caricamento dei contenuti in base a una “tabella di marcia”.
Programmare i post Instagram acquisisce un’importanza quasi cruciale, soprattutto se inserita come azione all’interno di un piano di crescita social. In questo caso infatti, scegliendo con cura il momento in cui carichi un post, si potrebbe espandere notevolmente la platea di follower, con ottimi risultati anche in termini di engagement. Prima di fare questo però, è necessario capire quali sono i migliori orari per pubblicare contenuti nella timeline del social network.
Orari migliori per programmare post Instagram
Come ti ho appena accennato, per portare avanti una strategia vincente, è necessario stabilire una roadmap da seguire minuziosamente. A molti utenti, questo può sembrare superfluo quando si ha a che fare con un profilo personale. In realtà, se il tuo obiettivo è la crescita di like, followers e commenti, non dovresti comunque sottovalutare il passaggio che sto per mostrarti.
Anche se non esistono delle regole generali da rispettare, i migliori orari per programmare post Instagram sono strettamente dipendenti dal comportamento del tuo pubblico. Certo, caricare foto nel cuore della notte, soprattutto se hai un account ancora poco seguito, porterà quasi sicuramente scarsi risultati. Ma questo non significa che esistono necessariamente degli orari prestabiliti per eseguire l’upload dei tuoi contenuti.
Per capire meglio questo meccanismo, per prima cosa, ti consiglio di attivare l’account aziendale. Grazie ad esso, potrai accedere a tante statistiche davvero interessanti, che ti mostreranno l’andamento del tuo account nel tempo. Per farlo, ti basterà seguire questa guida, ti assicuro che non ci metterai più di un paio di minuti.
Adesso, apri Instagram e recati nella pagina dedicata al tuo Profilo. Qui, una volta aperto il menu tramite le tre linee in alto a destra, noterai la comparsa della voce Dati statistici. Facendo tap su questa nuova opzione, avrai accesso a una nuova schermata con tutti i dati relativi al tuo account.
Per trovare i migliori orari per pubblicare su Instagram, dovrai premere sulla scheda Pubblico e poi scorrere verso il basso, fino a quando non incontri la voce Follower. Qui, avrai la possibilità di controllare in maniera molto semplice e veloce quali sono le fasce orarie in cui i tuoi followers sono più attivi.
Questo significa che, programmare i post Instagram durante i picchi, ti porterà ad avere dei risultati migliori rispetto ai momenti meno “affollati”.
App per programmare post Instagram
Ora che ti ho parlato più approfonditamente di cosa significa programmare post Instagram, è il momento di vedere insieme quali sono gli strumenti più utilizzati dagli influencer e dai professionisti social per portare a compimento questa operazione.
Nei prossimi paragrafi, infatti, ti mostrerò le migliori app per programmare post Instagram fra quelle attualmente disponibili. Sei pronto per iniziare questo viaggio? E allora dai, cominciamo.
Hootsuite
Hootsuite è una delle applicazioni più utilizzate dai social media manager di tutto il mondo per programmare i post Instagram e non solo. Questo servizio infatti, offre la possibilità di controllare tutti i social network attualmente presenti nel panorama web, compresi Facebook e Twitter.
Fra tutti i servizi che ti mostrerò oggi, questo è forse quello più adatto per un utilizzo professionale, anche senza dover spendere molto. Il piano base di Hootsuite ha un costo di 25,00€ al mese e consente di accedere a tutte le funzionalità della suite. Fra queste, oltre alla programmazione automatica dei post, potrai anche consultare le metriche delle prestazioni e promuovere i tuoi post.
L’unico difetto che posso riconoscere a questo servizio, è un’interfaccia (a volte) confusionaria. Dopo un po’ di pratica, però, ti garantisco che riuscirai a gestire i tuoi canali social nel migliore dei modi.
Se vuoi utilizzare Hootsuite per programmare i post Instagram, ti basterà recarti sul sito ufficiale e iscriverti al servizio. Per i nuovi utenti, è prevista una prova gratuita di 30 giorni per prendere familiarità con il servizio. Inoltre, per non farti mancare nulla, puoi scaricare le applicazioni per Android (link) e iOS (link) direttamente dai rispettivi store.
Later
Later è un’altra ottima applicazione per programmare post Instagram, che viene utilizzata spesso anche da chi dei social network ha fatto il suo lavoro principale. Leggermente più giovane rispetto a Hootsuite, Later risulta forse più intuitiva dal punto di vista grafico, senza però sacrificare la quantità di funzioni messe a disposizione.
Oltre a Instagram, con Later potrai controllare anche Facebook, Twitter e Pinterest, caricando foto e video e visualizzando i risultati ottenuti. La caratteristica peculiare di questo servizio, è che esso offre ai propri utenti un piano gratuito per programmare fino a 30 post Instagram al mese. Si tratta di una quantità di contenuti di solito più che sufficiente per un utente medio.
In alternativa, puoi scegliere di acquistare un piano a pagamento, con prezzi a partire da 9,00$ al mese fino a un massimo di 49,00$ per il piano più completo.
Per utilizzare Later, non dovrai far altro che recarti sul sito ufficiale, registrare un account e scegliere il piano più adatto alle tue esigenze. In un secondo momento, per programmare i post Instagram anche da smartphone, potrai scaricare l’applicazione disponibile sia per Android (link) che per iOS (link).
Sendible
Stai cercando un servizio per programmare post Instagram in modo più professionale e adatto anche al lavoro in team? Allora devi assolutamente dare un’occhiata a Sendible, un’applicazione più recente rispetto a quelle visto finora, ma non per questo meno performante. Si tratta infatti di uno strumento davvero completo, che consente a chi lo utilizza di controllare al meglio tutti i profili social a sua disposizione.
Con Sendible, infatti, potrai controllare, oltre ai social network più classici, le piattaforme di blogging più diffuse, come WordPress e Blogger. Gli abbonamenti di questa applicazione partono stavolta da 24,00€ al mese, permettendo a un utente di controllare fino a 12 servizi contemporaneamente.
Per lavorare in team, invece, sarà necessario acquistare almeno il piano Traction, disponibile a 94,00€ al mese e con 3 slot utente a disposizione.
In ogni caso, qualunque sia l’abbonamento che hai intenzione di sottoscrivere, potrai usufruire gratuitamente di 30 giorni di prova. Trovi tutte le informazioni sul sito ufficiale. Come per le altre alternative poi, Sendible mette a disposizione dei sui clienti le applicazioni per Android (link) e iOS (link).
Buffer
Nel caso in cui tu fossi alla ricerca di una soluzione per programmare i post Instagram un po’ “fuori dagli schemi”, Buffer potrebbe essere lo strumento più adatto a te.
In questo caso, avrai a che fare con un servizio che punta molto sulla sua interfaccia grafica, davvero ben fatta e colorata. Inoltre, fra le alternative che Buffer ti mette a disposizione, potrai analizzare i dati relativi ai tuoi post e migliorare così nel tempo le tue prestazioni.
Il piano base di Buffer ha un costo di 15,00 dollari al mese, prezzo che potrai abbattere del 20% scegliendo di sottoscrivere un abbonamento annuale. Questo pacchetto ti mette a disposizione 8 account e la possibilità di programmare fino a 100 post Instagram per singolo profilo.
In alternativa, sono presenti anche i piani Premium e Business, che hanno rispettivamente un costo di 65,00$ e 99,00$ al mese, più adatti a chi svolge questa attività come lavoro.
Per iscriverti a Buffer, ti basterà visitare il sito ufficiale e premere il pulsante Get started now, avendo a disposizione anche un periodo di prova gratuito. Una volta presa dimestichezza con il servizio, puoi programmare i post Instagram direttamente dal tuo smartphone, scaricando l’applicazione per Android (link) o iOS (link).
Shorby
Un ottimo servizio per gestire al meglio Instagram, è sicuramente Shorby. Questo tool permette di inserire all’interno del tuo profilo una sorta di home personalizzata, dove potrai inserire link esterni alla tua pagina Facebook o al tuo sito web. Non si tratta certo del primo servizio di questo tipo, ma Shorby punta molto anche sull’interfaccia, molto colorata e facilmente personalizzabile.
Per utilizzare questo strumento con Instagram, dovrai effettuare la registrazione inserendo il tuo indirizzo email nella home page e premendo poi il pulsante Get Started. Una volta confermato l’account, potrai inserire all’interno del tuo profilo un link a tutti i contenuti che desideri. Un po’ come avviene anche con Linktree, di cui trovi dettagli a questo indirizzo.
Il piano più economico di Shorby permette di controllare fino a 3 link per la Bio di Instagram, con un numero illimitato di click e collegamenti. Al momento, non è ancora presente un’app per Android o iOS e non è chiaro se questa funzionalità verrà implementata nel prossimo futuro.
Iconosquare
Altra ottima alternativa per programmare i post Instagram è Iconosquare, un servizio molto conosciuto e utilizzato soprattutto nei paesi al di fuori dell’Italia. Questo servizio permette infatti di controllare il tuo profilo seguendo anche i dettagli più piccoli, grazie alla possibilità di monitorare le prestazioni dei post e il coinvolgimento degli utenti.
Purtroppo, Iconosquare non è il servizio di questo tipo più economico fra quelli presenti sul mercato. Il profilo base infatti, chiamato Pro, ha un costo di 39,00€ al mese e permette di controllare fino a 3 profili con 2 slot utente. In ogni caso, prima di decidere se sottoscrivere un abbonamento, avrai la possibilità di provare gratuitamente il servizio per 14 giorni.
Una volta raggiunta la homepage di Iconosquare, ti basterà premere il pulsante Start 14-Day Free Trial e inserire i tuoi dati per eseguire la registrazione. Se preferissi, sappi che potresti utilizzare questa soluzione anche da smartphone, grazie alle applicazioni per Android (link) e iOS (link).
Sked Social – ex Schedugram
Dopo essere stato ai vertici di questo settore, Schedugram ha deciso di rinnovarsi completamente, cambiando il nome in Sked Social e modificando radicalmente sia l’interfaccia grafica che le funzioni disponibili per gli utenti. Grazie a questo servizio, infatti, oltre a poter programmare i post Instagram, potrai seguire dettagliatamente il tuo account in ogni suo passaggio.
Fra i servizi integrati in Sked Social, infatti, sono presenti anche uno strumento per modificare le foto e una serie di template davvero molto utili, che si adattano facilmente a qualsiasi ambito. Nel pacchetto, è inoltre contenuto un tool simile a Shorby, che permette di inserire nel profilo Instagram un link a una Bio molto più articolata.
I prezzi di Sked Social partono da 22,00€ al mese e ti mettono a disposizione la possibilità di utilizzare 1 account Instagram e 2 profili Facebook e Twitter.
Per eseguire la registrazione, anche in questo caso, ti basterà visitare la pagina ufficiale e premere su Start your free trial. Per i nuovi utenti, è inoltre disponibile un periodo di prova gratis di 7 giorni. Da poco, sono anche disponibili le applicazioni per Android (link) e iOS (link), che ti consentiranno di controllare i tuoi profili direttamente dallo smartphone.
Hopper HQ
L’ultima applicazione per programmare post Instagram che ti voglio presentare oggi, si chiama Hopper HQ. È una valida alternativa, più economica rispetto ad altri servizi dello stesso tipo ed anche di facile utilizzo. Con Hopper HQ, infatti, potrai controllare Instagram, Facebook e Twitter organizzando la pubblicazione dei post in maniera intuitiva.
Con un account base, il cui prezzo è di 19,00$ al mese, potrai controllare un profilo per ogni social network creando un calendario dei post. Se il numero di account messi a disposizione non fosse sufficiente per il tuo business, potresti scegliere, tramite il calcolatore integrato, la soluzione più adatta a te. Cinque profili, per un totale quindi di 15 account, hanno un costo di 95,00$ al mese.
Prima di acquistare uno dei piani a pagamento, potrai comunque provare Hopper HQ gratuitamente per 15 giorni e scoprire se si tratta del servizio più adatto ai tuoi scopi. Per farlo, ti basterà raggiungere la pagina ufficiale, riempire i campi sullo schermo e premere il pulsante Get started. Per quanto riguarda la parte mobile, Hopper HQ è disponibile al momento sotto forma di app solo per iOS (link).
Programmare post con Instagram Business
Come ti ho già mostrato all’inizio di questa guida, il profilo Instagram di tipo aziendale, chiamato anche Instagram Business, integra una serie di tool che sono molto importanti per far crescere il tuo account o la tua pagina. Questo tipo di profilo di Instagram è attivabile da qualsiasi utente, anche se specificatamente studiato per le aziende che con i social network hanno intenzione di aumentare la loro visibilità.
Grazie ad un account Instagram Business, potrai visualizzare in tempo reale le metriche relative al tuo account. Questo significa che, in ogni momento, avrai a tua disposizione tutti i dati sulle interazioni che avvengono con il tuo profilo.
Inoltre, proprio perché rivolto alle aziende, nell’account business potrai aggiungere gli orari di apertura e di chiusura, il numero di telefono e la posizione sulla mappa.
Quando si parla di programmare post con Instagram Business, però, c’è da dire che questa funzionalità è limitata alle inserzioni a pagamento. Per i post organici, dovrai in ogni caso utilizzare una delle alternative che ti ho fornito fino a questo momento. Inoltre, se vuoi avere maggiori informazioni su Instagram Business, ti consiglio di dare un’occhiata al sito ufficiale.
Programmare post Instagram da Facebook
Se utilizzi molto i social network, è probabile che tu voglia sapere come programmare i post Instagram da Facebook. Questa sarebbe infatti una soluzione molto comoda, che ti permetterebbe di controllare in un colpo solo due social e di organizzare nel migliore dei modi i tuoi profili.
Si tratta di una funzione che, al momento, non è ancora disponibile. Tuttavia, nella pratica di tutti i giorni, potresti riuscire a pubblicare i post Facebook su Instagram utilizzando un piccolo trucchetto.
Per prima cosa, accedi al tuo profilo Facebook (meglio se di una Pagina). Poi, tramite le Impostazioni, fai click sulla voce Instagram (presente a sinistra). Quindi, collega il tuo account inserendo le credenziali e confermando.
Adesso, torna nella home della tua pagina o profilo e inizia a scrivere il post. Una volta completato, in basso, potrai trovare una piccola sezione, dove ti sarà concesso mettere la spunta alla voce Pubblica su Instagram. Attento, però, potrai cogliere questa opportunità solo pubblicando immediatamente il post. In caso di programmazione, invece, questa operazione non sarà possibile.
Se non trovi la voce “Pubblica su Instagram”, non ti spaventare. Sembra che questa funzionalità non sia stata introdotta definitivamente su Facebook, ma che sia ancora in versione Beta. Spesso, infatti, mi capita di poter utilizzare la funzione e il giorno successivo di non averla più fra quelle disponibili.
Programmare post Instagram da iPhone
Se hai intenzione di programmare i post Instagram da iPhone, sappi che questa è davvero un’ottima idea. La maggior parte degli utenti utilizza questo social network esclusivamente da mobile e utilizzare uno smartphone per questo compito ti permetterà di ottimizzare spazi e formattazione del post.
Fra le app che ti ho consigliato fino a questo momento, le migliori sono sicuramente Hootsuite e Sendible. Esse sono ottimizzate per l’utilizzo da smartphone ed hanno tante funzionalità disponibili.
Programmare post Instagram da Android
Allo stesso modo, è possibile programmare post Instagram da Android con la stessa semplicità che contraddistingue iOS. Negli ultimi anni, infatti, l’integrazione di questi servizi con il sistema operativo di Google è notevolmente migliorata, portando agli utenti che li utilizzano notevoli benefici.
Se hai intenzione di seguire questo percorso, ti consiglio assolutamente di provare Buffer, perfetta per l’utilizzo in mobilità e completa di tutte le funzioni che ti possono servire. In alternativa, puoi scegliere di utilizzare Later, più compassata, ma comunque un’ottima alternativa.
Programmazione post Instagram non funziona
Ho intenzione di concludere questa guida su come programmare post Instagram analizzando i problemi più diffusi con cui gli utenti si scontrano quando cercano di utilizzare una delle applicazioni che ho inserito in questo articolo.
Quando la programmazione dei post Instagram non funziona, infatti, si tratta di una situazione particolarmente seccante, visto che si sta pagando per un servizio che non si può utilizzare. Vediamo quindi quali sono le circostanze di questo tipo che si presentano più frequentemente.
Sincronizzazione account
Quando utilizzi delle app per programmare post Instagram, devi sempre ricordarti che si tratta di soluzioni di terze parti, non integrate direttamente con il social network. A volte, infatti, può capitare di non riuscire a pubblicare i post perché è saltata la sincronizzazione.
In questo caso, ti consiglio di scollegare il tuo account Instagram dall’applicazione e di effettuare di nuovo il collegamento.
Down del servizio
Sempre per lo stesso motivo, può capitare che il servizio che hai scelto, a causa di un update dei server Instagram, non riesca più a indirizzare le sue richieste nel modo giusto.
In questa situazione, almeno nella maggior parte dei casi, in bacheca troverai un messaggio che ti avvisa del disservizio. Non puoi far altro che aspettare che il problema sia risolto o al limite contattare il servizio assistenza. Nel frattempo, potresti controllare se è Instagram è in down.
Rinnovo abbonamento
Può sembrare davvero banale ma, a volte, il rinnovo dell’abbonamento non è gestito automaticamente. Questo significa che, una volta finito il periodo coperto dal piano che hai acquistato, se non rinnoverai l’abbonamento manualmente, il servizio smetterà di funzionare.
Solitamente, puoi controllare il termine del tuo piano Instagram nella pagina dedicata al tuo profilo. Se fosse disponibile, comunque, ti suggerisco di attivare il rinnovo automatico del servizio, così da evitare problemi di questo tipo.
Per varie ragione, potresti domandarti come fare repost Instagram con iPhone o Android. Dopo aver guardato dappertutto, ti sei accorto che, stranamente, su Instagram non è presente il tasto di condivisione. Sei riuscito a mettere Mi piace, a commentare e anche a salvare il post nella galleria dei preferiti. Però, non hai ben capito cosa fare per effettuare lo sharing di un post o di una Storia. Dunque, lo hai chiesto al web, giungendo così sul mio blog.
In questa guida, ti spiego appunto come fare repost Instagram. Ti dico cosa devi fare per condividere una foto o un video che hai visto pubblicare da qualcuno nel feed o in una Storia. Allora, se sei d’accordo, non resta che cominciare.
Importante: non mi assumo nessuna responsabilità per le procedure descritte. Usale a tua discrezione, la guida è scritta e pubblicata a titolo informativo.
Come fare repost Instagram
La prima cosa che devi sapere quando ti chiedi come fare repost Instagram, è che il social network, ad oggi, non ha un pulsante di condivisione. Cioè, Instagram non permette agli utenti di effettuare lo sharing di un post o di una Storia, a meno che non sia stata pubblicata da loro stessi. Tuttavia, esistono delle app di terze parti che risolvono il problema molto rapidamente.
Di seguito, trovi le procedure per fare repost Instagram con iPhone o Android di un post o di una Storia. Leggi ed applica la procedura che fa al caso tuo.
Indice
Post
Storie
Post
Se ti stai domandando come fare repost Instagram di un post, puoi risolvere molto semplicemente. Innanzitutto, sia su iPhone che su Android, scarica e installa l’app Repost for Instagram. Dopodiché, aprila e guarda la procedura guidata per capire come funziona. Fatto ciò, premi l’icona di Instagram per passare sul social network.
A quel punto, trova il post che desideri condividere. Poi, tocca i tre pallini in alto a destra e scegli Copia link. Fatto ciò, torna su Repost for Instagram. Adesso, dovresti visualizzare il post che hai deciso di condividere. Toccalo, modifica i dettagli e infine premi il pulsante Repost per fare repost Instagram. Ti consiglio di lasciare il “credito” nei confronti di chi l’ha pubblicato.
Storie
Se ti stai chiedendo come fare repost Instagram delle Storie, il discorso cambia. Potresti effettuare uno screenshot o registrare lo schermo per ottenere la foto o il video che è stato pubblicato. Tuttavia, potresti imbatterti nella notifica screenshot (introdotta a tratti, al momento in cui scrivo non funziona).
Allora, sarebbe meglio fare repost Instagram di una Storia usando i trucchi per vedere le Storie senza farsi vedere. Cioè, potresti scaricare una Storia in anonimo mediante un’app o un tool di terze parti, tipo storiesig. E una volta che hai salvato la foto o il video in galleria o nel rullino, puoi caricarla nella tua Storia o in un post come fai normalmente. Per approfondire la questione, leggi la mia guida su come salvare le Storie Instagram degli altri.
L’unica cosa a cui dovresti far attenzione, è il credito da dare nei confronti di chi ha pubblicato quel contenuto per primo. Cerca di inserire il suo nome da qualche parte durante la pubblicazione.
Spesso, potresti domandarti come archiviare post Instagram con il tuo iPhone o smartphone Android. I tuoi amici, ti hanno detto che dal 2017 è disponibile l’archivio di Instagram. Si tratta di una sezione speciale del profilo in cui puoi trasferire le foto e i video da nascondere, in modo renderli invisibili ai followers e agli utenti. Grazie all’archiviazione, quindi, puoi evitare di cancellare i post che non vuoi far vedere a chi ti spia su Instagram. Un pò come quando nascondi le chat su WhatsApp. Tuttavia, non sai bene come si attiva e come si usa questa funzione. Allora, hai approfondito la questione cercando sul web. Tant’è che, per fortuna, sei arrivato sul mio blog.
Nella guida seguente, ti spiego infatti come archiviare post Instagram usando un dispositivo iOS o Android. Ti dico cosa devi fare per nascondere le foto e i video nell’archivio di Instagram, in modo da farli divenire privati anziché pubblici. Dunque, se sei d’accordo, possiamo iniziare subito.
Come archiviare post Instagram
La prima cosa che devi sapere quando ti chiedi come archiviare post Instagram è che i post che nasconderai diventeranno privati. Ciò significa che i tuoi followers e gli utenti non potranno più visualizzarli, così come non potranno guardare i mi piace e i commenti relativi a tali contenuti. Insomma, una volta che li avrai spostati nell’archivio, solo tu potrai vederli. Comunque, non preoccuparti troppo, perché potrai estrarli dall’archivio in qualunque momento (leggi il punto successivo per scoprire come si fa).
Detto questo, posso rivelarti cosa fare per archiviare post Instagram con iPhone o Android. Innanzitutto, apri l’applicazione e individua il post che hai deciso di rendere invisibile. Quando lo hai trovato, tocca i tre pallini (in alto a destra) e seleziona Archivia. In un attimo, il post verrà archiviato e sparirà dalla bacheca del tuo profilo. Non devi fare altro.
Archivio di Instagram e Ripristino post archiviati
Ora che sai come archiviare post Instagram con il tuo dispositivo iOS o Android, ti chiederai dove si trova l’archivio e, giusto per saperlo, come si ripristinano i post archiviati. Ebbene, per accedere all’archivio di Instagram, devi andare nel tuo Account e cliccare l’icona Orologio (in alto a destra). Una volta che sei entrato, puoi visualizzare e gestire tutti i post archiviati.
Per ripristinare i post archiviati di Instagram, per prima cosa individua la foto o il video che vuoi rendere di nuovo pubblico. Dopodiché, toccalo per visualizzarlo nella galleria. Infine, premi i tre pallini e seleziona Mostra nel profilo. Così facendo, il post tornerà visibile sul tuo profilo. Quindi, i followers e gli utenti potranno di nuovo visualizzarlo, mettere mi piace o inviarlo ad altre persone (condividerlo). Per ulteriori informazioni, puoi leggere questa pagina del Centro Assistenza di Instagram.
Se vuoi sapere come seguire Hashtag Instagram con iPhone o Android, potrei esserti d’aiuto. Fino ad ora, si poteva solamente diventare follower di un profilo privato, di un account aziendale o di una Pagina Instagram. A partire da Dicembre 2017, invece, è stata introdotta una nuova funzione che permette agli utenti di seguire Hashtag Instagram. Così, anziché cercare i tag ogni volta, si possono lasciare memorizzati in una sezione apposita del profilo. Non sapendo come si sblocca questa opzione e, soprattuto, come si usa, hai cercato su internet. Ed ecco che sei arrivato sul mio blog.
In questa guida, ti spiego infatti come seguire Hashtag Instagram. Ti dico cosa devi fare per sbloccare la nuova funzione, come diventare follower di un hashtag e come vederli dal tuo profilo. Inoltre, ti spiego cosa potresti fare per nascondere gli hashtag a chi cerca di spiarti. Allora, se sei d’accordo, non resta che cominciare.
Come seguire Hashtag Instagram
Quando ti chiedi come seguire Hashtag Instagram, la prima cosa che devi fare è aggiornare l’applicazione. Vai su App Store se usi iOS, oppure su Google Play se hai Android. Assicurati che l’app sia aggiornata.
Dopo l’eventuale upgrade, puoi cominciare a seguire Hashtag Instagram. Apri l’app, effettua l’accesso e premi la lente d’ingrandimento per usare il Cerca. Dalle sezioni Principali o Tag, tocca la barra di ricerca e scrivi l’hashtag che ti interessa. Quando lo hai trovato, toccalo per visualizzarlo. A questo punto, dovresti vedere i post, come foto e video, che sono stati associati a quell’hashtag. In cima alla galleria, dovresti vedere una specie di profilo dell’hashtag e il numero dei post che sono stati taggati. Se tocchi la foto, puoi ripodurre le Storie più recenti correlate ad esso, pubblicate anche da chi non segui o da chi è tuo follower (da chiunque). Invece, per seguire Hashtag Instagram, basta che premi Segui. A conferma, ci verrà scritto Segui già.
Adesso, tocca l’icona Account per andare sul tuo profilo. Poi, scegli Seguiti. Come puoi notare, è apparsa la sezione Hashtag. Toccandola, visualizzerai tutti i tag di cui sei follower. Da lì, puoi cercare nuovi Hashtag, vedere gli Hashtag popolari e iniziare a seguirli. Inoltre, puoi smettere di seguire un Hashtag toccando Segui già.
Privacy degli Hashtag
Ora che hai capito come seguire Hashtag Instagram, ti ricordo che i tuoi follower e chiunque altro guarda il tuo profilo possono visualizzare gli Hashtag che segui. Così come puoi farlo tu con i tuoi amici. Al momento in cui scrivo, l’unica soluzione per non farsi spiare e proteggere la propria privacy, è bloccare l’utente. Solo così puoi impedire loro di conoscere i tuoi interessi.